Recensione: L'arte della Felicità (2013)

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    L'ARTE DELLA FELICITÀ



    locandina



    CITAZIONE
    - Sto solo cercando di capire, se si può essere felici, anche senza futuro

    - E si può?

    - Si può essere felici col pensiero che mai nessun'altro sorriderà dopo di te




    Salve ragazzi, oggi parlerò di un film che scuote le coscienze L'arte della felicità, premio European Film Award (2014). La scelta di questo film deriva dal significato del film stesso, tutto da scoprire se non ne siete a conoscenza.



    CITAZIONE
    Sergio guida un taxi bianco in una Napoli che trabocca di immondizia. Sotto una pioggia battente conduce i suoi clienti per la città cercando di elaborare la morte di suo fratello, partito dieci anni prima per il Tibet e mai più tornato.
    Una cantante pop, un riciclatore di frammenti di vita, uno Speaker radiofonico, un vecchio zio, si avvicendano sui suoi sedili recando, ciascuno a suo modo, una traccia del fratello amato.
    Ostinato a non scendere più e a perdersi dentro una corsa senza fine, Sergio è travolto dai ricordi e dalla musica prodotta in coppia con Alfredo, che nel buddismo e nei suoi fondamenti aveva trovato la forza di affrontare la malattia.
    Quelle note che credeva sepolte e deposte per sempre, tornano prepotenti e chiedono una cassa armonica in cui risuonare ed esprimere il suo essere sonoro. Mettendo mano al pianoforte, Sergio sentirà di nuovo Alfredo, accordando il passato col presente e realizzandosi nel sentimento.
    Non è semplice ricondurre la narrazione esplosa dei fumetti alla narrazione lineare e consequenziale del cinema. Nei fumetti ci sono innumerevoli frammenti di racconto, dettagli, deliri, flussi di coscienza, monologhi interiori, salti temporali, scarti prospettici che Alessandro Rak, fumettista napoletano, prova a gestire e a organizzare nel suo primo lungometraggio di animazione intorno alla 'trasformazione' e al movimento dell'ereditare.
    Perché il protagonista di Rak vive un ripiegamento nostalgico dentro un'automobile e una città piena di rifiuti, dove non si respira più e la bellezza è intossicata. Chiuso in un taxi ingombro di fotografie e mozziconi di sigarette, Sergio gira a vuoto, galleggiando tra visioni lisergiche e sogni interrotti.
    La sua corsa e il racconto della sua corsa si rompono e si frantumano per l'irruzione di ripetuti flashback, in cui il protagonista ritorna alle "immagini" del fratello trapassato nel tentativo di ricordare e in un eccesso di alienazione. La perfezione della musica prodotta insieme si è incrinata e tutto intorno a Sergio adesso appare sbeccato, rotto, rigato. Non è facile convivere con la morte.
    Non è facile accettarla, capirla, conferirle un senso.

    Considerazioni personali:



    Questo film indipendente semisconosciuto è un concentrato di riflessioni personali, che noi tutti ci poniamo in alcune situazioni, il nostro consumismo snervante, le nostre relazioni che si fermano ad un like, la voglia di ricercare la nostra felicità su oggetti inanimati, privi di alcun significato ma solo per soddisfare il nostro ego.


    La società è ad un punto di non ritorno?

    Cosa rappresenta per voi la felicità?

    Hai veramente perso qualcosa nella tua vita per qui valeva la pena piangere?



    CODICE
    Film uscito nel 2013



    Cast:

    Sergio Cometa
    Alfredo Cometa
    Speaker
    Antonia

    Regia:

    Alessandro Rak

    Genere:

    Drammatico

    Durata:

    82min



    CODICE
    Film recensito da:
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