Discussione del mese - Medici, non missionari

Marzo 2017

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    Se da un lato in Italia negli scorsi giorni ha fatto molto discutere la scelta della regione Lazio di assumere due medici non obiettori di coscienza - che incapperebbero nel licenziamento nel caso in cui si rifiutassero di applicare la legge 194 - la protesta in Polonia per l'aborto mostra, dall'altro, che si è ben lontani dalla fine delle lotte.

    La Polonia ha una delle leggi per l'aborto tra le più restrittive di tutta Europa: non è permesso abortire se non in tre casi specifici, quali gravi patologie fetali, in seguito a uno stupro e in caso di pericolo per la salute della donna. Adesso lo scenario in Polonia rischia di diventare ancora più oppressivo: una nuova proposta di legge vorrebbe rendere l’aborto sempre illegale tranne che in caso di immediato pericolo di morte per la donna, e la rottura del divieto potrebbe costare fino a 5 anni di carcere. Questo ha portato numerosissime polemiche e proteste, al grido di "vogliamo medici e non missionari" o "mio il corpo, mia la scelta"; i manifestanti della cosiddetta protesta nera - dal vestirsi a lutto per la perdita di un diritto - temono addirittura che la legge possa nuocere alle donne, obbligandole a tenere il figlio venuto alla luce da uno stupro, e rischiando che le stesse siano colpevoli dell'assassinio del figlio non voluto.

    Agnieszka Dziemianowicz-Bak, membro del partito Insieme, sostiene infatti che il veto totale sull'aborto che si vorrebbe imporre renderebbe gli ospedali non più luoghi di salute, ma camere di tortura, e i medici stessi guardie di una prigione. I manifestanti, nei loro discorsi, vogliono meno aborti possibili, ma attraverso un'adeguata educazione sessuale nelle scuole e un più semplice accesso agli strumenti di prevenzione delle gravidanze.

    La proposta della legge è venuta da un'iniziativa cittadina, che ha raccolto in pochissimo tempo circa 450.000 firme; ma non è una proposta che mette d'accordo anche gli stessi professionisti della legge e della medicina, i quali non nascondono la loro vicinanza alla chiesa cattolica.

    Come nota Chiara Lalli, in ogni discussione sull'interruzione volontaria della gravidanza la prima domanda a cui bisognerebbe rispondere è quella su chi dovrebbe decidere. L’unica possibile risposta alla domanda è che a decidere è ogni individuo (in questo caso ogni donna) in grado di intendere e di volere, e questa deve poter esercitare una libera scelta riguardo al proprio corpo e alla propria salute.

    C'è però una seconda corrente - quella dei cosiddetti prolife - i quali sostengono che, dato che quell’embrione diventerà una persona, abbiamo il dovere di trattarlo come se già lo fosse. Un ragionamento però poco solido, potendolo applicare anche ad altri ambiti e incappando nell'assurdo (dato che quell'embrione sarà una persona adulta la trattiamo come tale lo facciamo partecipare alle elezioni). I diritti derivano da alcune caratteristiche e da alcune circostanze che sono molto diverse tra embrioni e persone, tra neonati e adulti. Quelle caratteristiche e circostanze emergono gradualmente: equiparare questi stati così diversi è impossibile da fare sul piano teorico e pericoloso su quello giuridico; l'attribuzione di diritti fondamentali all’embrione trasforma ogni azione o scelta in un potenziale reato e riduce fino a rendere nulla l'effettiva possibilità di scelta.

    C'è sempre per ogni donna la possibilità di fare la scelta opposta, ovvero non curarsi per portare a termine una gravidanza. Ma anche il diritto opposto va garantito e a nessuna va impedito di compiere la scelta contraria.
     
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    Io avevo una gatta che non era sterilizzata e per tipo 2 anni faceva gattini a gogo, però questi morivano quasi sempre per una ragione o un'altra...un vero spreco...penso che a volte la natura sia anche troppa non si va contro natura se si blocca la crescita di un figlio che non si può sostenere o che sai che non sei pronta per essere madre...un figlio é una delle cose più impegnative ed é anche il perché siamo al mondo cioé far proliferare la specie affinche noi possiamo vivere attraverso loro ....se ci si sente sbagliati e si sente che non si sta facendo la cosa giusta é meglio non farla e mettersi un giorno e farla come si deve.
     
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    Ti sei fatta scopare in disco o in un luogo a caso da uno conosciuto la sera stessa?
    Bene, resti incinta? Cazzi tuoi, invece di farti prendere dalla foga del momento, dovevi ragionare e pensare "oddio ora no avrei.bisogno che lui usi il preservativo sennó potrei restare incinta"
    Non lo hai fatto? Sei restata incinta? Prenditi le tue responsabilità e porti avanti la gravidanza e ZITTA.
    Legge giustissima, d'altronde in caso di pericolo di vita per la donna potrai abortire e in caso di patologie fetali e in seguito a uno stupro.
    Ecco magari aggiungerei in caso di rottura del preservativo visto che non è una cosa che dipende da te.
    Per il resto sono d'accordissimo.
     
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  4. Katariken
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    Illegale pure a seguito di uno stupro. Queste persone cosa cazzo pensano quando vanno a manifestare a favore di queste leggi?

    È così difficile rispettare la volontà di una persona che vuole abortire per mille motivi, moralmente validi o meno?

    Quello che ancora molti non riescono a capire è che queste cose verranno fatte a prescindere da leggi e punizioni.

    Abortire, morire, adottare bambini...
    Se il tuo paese non te lo consente semplicemente lo fai in un altro o lo fai illegalmente.

    Impedire un aborto è una sconfitta per tutti.
    Per la donna in primis, privata della facoltà di far quello che vuole col proprio corpo e per i nove mesi di tortura fisica e morale che sarà costretta a sopportare.
    Per lo stesso bambino! Cresciuto con odio o dato in affido, nato magari con mille problemi che gli condizioneranno la vita fin dalla sua nascita.
    È una sconfitta pure per gli uomini, costretti a prendere delle decisioni che magari in quel periodo della loro vita proprio non vogliono prendere, vivendo da entrambi i sessi nella paura di un preservativo bucato, riducendo il sesso a una roulette russa.
    Infine, per la società. Togliere diritti guadagnati dopo anni di lotte non fa progredire, fa indietreggiare.
    Io ho studiato poco e male la storia è mi vergogno di questo, ma quelle epoche che considero lontane, di cui ogni tanto rido pure, in realtà così lontane non sono, non tecnologicamente parlando almeno.
     
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    I medici prima di professare il loro lavoro fanno un giuramento.
    Se vogliono rispettarlo loro sono liberi di farlo senza essere etichettati di essere cattolici bigotti.

    Tralasciando questo discorso,sull'aborto imo la verità è nel mezzo.

    Mentre sulla roulette del preservativo: io da 6 anni nemmeno non lo uso e sono ancora senza figli..
    Per mettere incinta la tua ragazza "per sbaglio" devi essere davvero rincoglionito. (I preservativi non si rompono nemmeno se hai il nerchione e nemmeno se la tua ragazza ha una grattugia al posto dell'organo riproduttivo).

    Edited by FiltroFiore - 14/3/2017, 00:44
     
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    Ti sei fatta scopare in disco o in un luogo a caso da uno conosciuto la sera stessa?
    Bene, resti incinta? Cazzi tuoi, invece di farti prendere dalla foga del momento, dovevi ragionare e pensare "oddio ora no avrei.bisogno che lui usi il preservativo sennó potrei restare incinta"
    Non lo hai fatto? Sei restata incinta? Prenditi le tue responsabilità e porti avanti la gravidanza e ZITTA.

    Chi ti dice che le gravidanze indesiderate siano quelle a seguito di una notte in discoteca? Questa donna di 41 anni è stata per esempio rifiutata da ventitré (23) ospedali prima di poter ottenere un aborto. È stata anche lei presa dalla foga del momento? Se col mio partner prendo le dovute precauzioni per evitarlo ma resto incinta e voglio abortire avendone la possibilità dovrei forse tenermelo lo stesso? Che diritto hai tu di prendere decisioni sul mio corpo o sul tipo di vita che voglio condurre?

    Tra l'altro, piccola parentesi che non hai considerato: la colpa della gravidanza è sempre e solo della donna? Magari tu hai un preservativo rovinato, o mentre lo apri lo danneggi, o l'hai preso secoli addietro e non è più sicuro...dovrei tenere il bambino che non voglio per un errore tuo?

    CITAZIONE
    I medici prima di professare il loro lavoro fanno un giuramento.
    Se vogliono rispettarlo loro sono liberi di farlo senza essere etichettati di essere cattolici bigotti.

    In realtà trovo che come argomento sia debole, per una serie di motivi. Il primo è che quel giuramento è un giuramento antico e, in quanto tale, andrebbe collocato nel momento in cui è stato formulato; questo è incredibilmente distante nel tempo (IV secolo a.C.) e trovo che non sia possibile applicarlo allo stato attuale delle cose, dato che tra il IV secolo e il 2017 sono stati formulati concetti nuovi, che un greco non avrebbe neanche lontanamente immaginato (esempio: le donne che possono liberamente autodeterminarsi). Se ci fossilizzassimo su vecchie categorie e concetti si avrebbe uno squilibrio quantomai comico: prima che il giuramento fosse aggiornato nel 2007 e nel 2014, lo stesso prevedeva per il medico l'impossibilità di curare i calcoli renali subito dopo il non dare farmaci di morte!

    Il secondo motivo - legato anche al tuo secondo punto, ovvero l'etichettare come cattolici bigotti - è che, per una tua convinzione, chi rischia posso essere io. Ti cito per esempio il caso Tysiac contro Stato della Polonia, giunto alla corte europea dei diritti umani; come puoi leggere, Tysiac ha rischiato la cecità per la gravidanza e non è riuscita ad ottenere un aborto nonostante la legge glielo consentisse e numerosi medici confermassero il suo rischio.

    Se decidi liberamente di fare l’operatore sanitario in un ospedale pubblico che garantisce anche il servizio di interruzione volontaria di gravidanza, forse non dovresti pretendere di non garantire una prestazione medica usando il privilegio concesso da una legge di quasi quarant'anni fa, tra l'altro per altri scopi e con la possibilità di intraprendere percorsi alternativi. Se tu scegli di specializzarti in ginecologia devi essere pronto anche a fare questo perché nel tuo caso specifico non ci sono alternative. Chi decide di fare il penalista e si iscrive volontariamente alle liste di difesa d’ufficio deve difendere pure gli stupratori e gli assassini; se non vuole farlo, deve scegliersi un altro lavoro.

    C'è anche altro da dire, in particolare il fatto che gli stessi medici che obiettano dovrebbero, per la loro logica, rifiutare di eseguire diagnosi prenatali, le quali sono propedeutiche alla decisione circa proseguire nella gravidanza o interromperla. Cosa che non accade molto spesso, essendo queste diagnosi molto spesso a pagamento. Obiettori solo quando ci fa comodo?

    Concludo ribadendo un concetto che ho già espresso: molte professioni comportano doveri che personalmente condanniamo, ma la nostra coscienza non è un motivo abbastanza forte da esentarci. Se questi doveri sono insostenibili, dovremmo forse riflettere meglio sulle nostre scelte professionali.
     
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    Non sono per niente d'accordo.

    C'è poco da discutere, fino a quando la legge dice chiaramente che il medico può essere obiettore di coscenza, i doveri di cui parli non sono veri doveri, ma sono cose che vorresti imporre tu.

    Quando si è liberali su qualsiasi cosa, ci si tuffa in un mondo di cose a caso dette perché "è giusto così" senza andare a ragionarci un attimo su.


    L'aborto dovrebbe avere un senso.
    Se voglio abortire a random perché "non voglio il terzo figlio, ma mi piace il salto della quaglia" sei libero di farlo.
    Ma se mi permetti lo fai con i TUOI soldi in una clinica privata e non andando a scroccare le risorse del pubblico (che sono già ai minimi storici grazie alla stupenda politica di questi anni) e lamentandoti pure se i medici sono obiettori di coscienza.

    Vuoi meno obiettori di coscienza? Easy, basta fare una legge che non permette ai medici di sottrarsi a questa prestazione nei casi in cui:
    1) ci siano rischi per la madre
    2) feto malformato
    3) stupro

    In tutti gli altri casi, l'errore lo paghi con i soldi, vai dal privato e li fidati che gli obiettori non ci sono.

    Potrebbe sembrare severo, ma secondo me è l'unico modo per accontentare entrambe le parti.

    Un'ultmia cosa: l'aborto non è sempre senza effetti collaterali e può risultare rischioso per vari motivi, la cosa più intelligente sarebbe prevenire invece di curare.

    Ultima cosa x2: per avere figli indesiderati nel 2017 bisogna essere o giovani o rincoglioniti.

    Edit: sull'etica poi non puoi dire nulla, è una cosa soggettiva ed ognuno è libero di pensarla come vuole fino a quando gli è permesso farlo.
    Sul giuramento c'è poco da dire, ha valore morale, non è una cosa tipo i 10 comandamenti eh..
     
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    (Questa carta è sempre considerata come "Genesi Vampira".)

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    Non voglio propriamente entrare nella discussione, il mio pensiero a riguardo è molto semplice:
    - È giusto che i medici esercitino il loro diritto di essere obiettori? Sì.
    - È giusto che questo diritto esiste? No.
    Quindi passiamo oltre perché questo per me non è interessante.

    Vorrei parlare di quanto detto da Filtro ovvero se vuoi abortire, e non rientri in alcune categorie, lo fai ma paghi di tasca tua. È un discorso legittimo ma fallace secondo me, nonostante per altre questioni potrei pure essere d'accordo.
    Bisogna distinguere tra un figlio non voluto ma accettato, ovvero una coppia che ha un figlio che non stava provando ad avere ma decide comunque di tenere, e un figlio non voluto e non accettato, come nel caso della signora che ha provato ad abortire in 23 ospedali. Qui si va ben oltre il "hai sbagliato, subisci le conseguenze", qui le conseguenze ricadono anche su un bambino che ancora deve nascere perché quasi sicuramente sarà odiato a morte dalla stessa madre. Una condanna per un errore di qualcun altro.
    Tutto qui, non mi voglio dilungare dato che la discussione mi interessa poco, diciamo che ho voluto dare un altro spunto per continuare il dibattito, au revoir.
     
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    Il diritto di essere obiettori è legittimo, sia per chi lo considera una cosa etica, sia per chi lo considera una cosa religiosa, poi si può essere d'accordo o no.


    CITAZIONE
    Una condanna per un errore di qualcun altro.

    L'errore è dei genitori infatti, che oltre a poter abortire nelle cliniche private, il figlio lo possono anche dare in adozione.

    Che poi, la storia delle 23 cliniche mi sa tanto di stronzata, se devo prenotare un esame CHIAMO l'ospedale e chiedo se è disponibile la prestazione e mi informo.
    Questa da come si legge si è fatta 23 ospedali, praticamente ha sprecato di benzina quello che poteva pagare per la prestazione privata, quando poteva tranquillamente fare chiamate ai vari ospedali della zona.

    Dovete capire che molto spesso anche le "vittime" hanno delle colpe.
    Bisognerebbe andare in fondo ad ogni notizia prima di commentarla, in genere i giornali sono molto severi con la sanità pubblica, perché notizie del genere vendono bene.
    Poi ovvio che anche situazioni del genere danno da mangiare anche a giornali come quello della notizia.

    La repubblica = lolgiornale (cit)

    Edited by FiltroFiore - 16/3/2017, 17:34
     
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    CITAZIONE (FiltroFiore @ 16/3/2017, 14:54) 
    Non sono per niente d'accordo.

    C'è poco da discutere, fino a quando la legge dice chiaramente che il medico può essere obiettore di coscenza, i doveri di cui parli non sono veri doveri, ma sono cose che vorresti imporre tu.

    [...]


    Ma se mi permetti lo fai con i TUOI soldi in una clinica privata e non andando a scroccare le risorse del pubblico (che sono già ai minimi storici grazie alla stupenda politica di questi anni) e lamentandoti pure se i medici sono obiettori di coscienza.

    CITAZIONE
    Il diritto di essere obiettori è legittimo, sia per chi lo considera una cosa etica, sia per chi lo considera una cosa religiosa, poi si può essere d'accordo o no.

    Veramente è la legge stessa che lo consente. Semmai come ho già detto la possibilità data ai medici di fare obiezione è decontestualizzata e non dovrebbe appartenere loro, dato che l'obiezione era in origine per evitare il servizio militare. La cartolina ti arrivava senza che tu avessi compiuto alcuna scelta, il prezzo da pagare era altissimo (condanna sociale, processi, galera); la tua scelta non ricadeva sulle spalle di nessun altro, non entrava in conflitto con i diritti di un altro individuo ma con un obbligo generale e astratto. Nessun diritto è assoluto, ma dipende dagli altri diritti con cui può entrare in conflitto – in questo caso la garanzia del servizio di Ivg – e con i doveri professionali. La 194, pur prevedendo la possibilità di ricorrere all'obiezione, traccia confini abbastanza chiari e stabilisce la gerarchia da seguire: prima la richiesta della donna, poi la coscienza dell’operatore sanitario. Tuttavia, questi confini sono violati sempre più spesso e con un’inspiegabile strapotenza. E potrà stupirti, ma sì: l'ivg è nei compiti professionali di un medico ginecologo.

    Ti faccio un esempio un po' fuori dal contesto nel quale discutiamo per farti capire meglio: io sono un sindaco e mi rifiuto di celebrare un'unione civile tra persone dello stesso sesso perché mi definisco obiettore di coscienza, e le mie credenze non mi permettono di farlo. Nessuno mi ha chiesto di fare il sindaco, anzi, l'ho deciso io; però sono anche un pubblico ufficiale, e in quanto tale sono il primo a dover applicare la legge, che non è mai statica ma risponde ai mutamenti sociali. Se non volessi applicare una legge che trovo ingiusta per il motivo X, semplicemente dovrei pensarci bene se volessi o meno continuare a esercitare quella mansione.

    In altri ambiti la situazione è analoga: a una determinata mansione pubblica e ci sono dei doveri dichiarati tali dalla legge che pongono una scelta - applicarli o non fare il percorso per giungere a quella mansione, senza altre alternative. Abusare di un diritto che neanche appartiene a quella X categoria porterebbe ad avere intere categorie di persone impossibilitate nell'esercizio dei propri diritti quando la legge invece li garantisce.

    CITAZIONE (FiltroFiore @ 16/3/2017, 14:54) 
    Vuoi meno obiettori di coscienza? Easy, basta fare una legge che non permette ai medici di sottrarsi a questa prestazione nei casi in cui:
    1) ci siano rischi per la madre
    2) feto malformato
    3) stupro

    Veramente queste opportunità sono già coperte dalla legge e il lazio si è trovato costretto a bandire il concorso per non obiettori proprio perché nonostante la legge ci sia non la si vuole applicare.

    Specialmente per il punto 1 ti cito il caso Milluzzo, ricoverata all’ospedale Cannizzaro di Catania alla fine di settembre in seguito alla dilatazione dell’utero. Dopo due settimane uno dei due feti che portava in grembo ha una crisi "respiratoria", e quindi era necessario, nell'interesse della donna, intervenire immediatamente1. Il medico però simpaticamente ha risposto «Fino a che è vivo io non intervengo».



    1: Legge 194, art. 9: L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.
     
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    Io non capisco il discorso. La cosa è semplice: se arriva un tizio in ospedale, e il dottore che dovrebbe fargli un operazione dice "no guardi, io questo qui non lo opero, è brutto/nero/oggi mi secca" ne paga conseguenze?

    Se si, non vedo come la gente possa giustificarlo nel caso dell'aborto

    Se no, non capisco perché ci si lamenti solo dell'aborto. Non capisco perché "un determinato tipo di operazione" debba essere "a piacimento" invece di essere un obbligo come le altre, nel primo caso
     
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    CITAZIONE (~Gold @ 17/3/2017, 02:38) 
    Io non capisco il discorso. La cosa è semplice: se arriva un tizio in ospedale, e il dottore che dovrebbe fargli un operazione dice "no guardi, io questo qui non lo opero, è brutto/nero/oggi mi secca" ne paga conseguenze?

    Se si, non vedo come la gente possa giustificarlo nel caso dell'aborto

    Se no, non capisco perché ci si lamenti solo dell'aborto. Non capisco perché "un determinato tipo di operazione" debba essere "a piacimento" invece di essere un obbligo come le altre, nel primo caso

    Il problema è alla base, purtroppo la democrazia nella realtà in cui viviamo è un'arma a doppio taglio, permette alle persone di esercitare il libero arbitrio anche quando non dovrebbe essergli concesso.

    Dal mio punto di vista, un medico non ha possibilità di scelta: un medico deve salvare le vite di tutti indistintamente, non importa che l'individuo steso sul lettino della sala operatoria sia un serial killer, un prete, un terrorista oppure uno spazzino. Sei stato tu a scegliere di voler essere un medico e non mi interessa che tu lo abbia fatto perchè 'si guadagna bene' oppure perchè hai a cuore la salute delle persone, DEVI farlo fin nei limiti delle tue possibilità, perchè così hai scelto. Per l'aborto è lo stesso, non c'è alcuna giustificazione che tenga di fronte a un medico che nega a una donna la possibilità sempre legittima di abortire, indipendentemente dal motivo per cui lo faccia.

    Detto questo francamente non capisco per quale motivo ci sia bisogno di leggi che regolamentano la facoltà di una donna nel decidere del proprio corpo o della propria vita, condizionandole a fare qualcosa che non vorrebbero, evito di aggiungere altro poichè mi trovo totalmente in accordo con quanto già scritto da un altro in questo topic:

    CITAZIONE (Katariken @ 13/3/2017, 08:55) 
    Impedire un aborto è una sconfitta per tutti.
    Per la donna in primis, privata della facoltà di far quello che vuole col proprio corpo e per i nove mesi di tortura fisica e morale che sarà costretta a sopportare.
    Per lo stesso bambino! Cresciuto con odio o dato in affido, nato magari con mille problemi che gli condizioneranno la vita fin dalla sua nascita.
    È una sconfitta pure per gli uomini, costretti a prendere delle decisioni che magari in quel periodo della loro vita proprio non vogliono prendere, vivendo da entrambi i sessi nella paura di un preservativo bucato, riducendo il sesso a una roulette russa.
    Infine, per la società. Togliere diritti guadagnati dopo anni di lotte non fa progredire, fa indietreggiare.
    Io ho studiato poco e male la storia è mi vergogno di questo, ma quelle epoche che considero lontane, di cui ogni tanto rido pure, in realtà così lontane non sono, non tecnologicamente parlando almeno.

    CITAZIONE (Katariken @ 13/3/2017, 08:55) 
    Abortire, morire, adottare bambini...
    Se il tuo paese non te lo consente semplicemente lo fai in un altro o lo fai illegalmente.
     
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    Il problema di fondo è che voi considerate l'aborto una cura, quando in verità è una pratica ancora abbastanza rischiosa, quando avrò più tempo risponderò in maniera corretta a tutti in modo da farvi capire che negli ospedali esistono dinamiche particolari
     
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    CITAZIONE (FiltroFiore @ 8/4/2017, 20:09) 
    Il problema di fondo è che voi considerate l'aborto una cura, quando in verità è una pratica ancora abbastanza rischiosa, quando avrò più tempo risponderò in maniera corretta a tutti in modo da farvi capire che negli ospedali esistono dinamiche particolari

    ??? "Voi considerate l'aborto una cura" che significa? Anche se è una pratica "piuttosto rischiosa" se una persona rischia di morire e serve abortire per evitare complicanze (non parliamo di aborto per scelta o che, ok, andiamo sul semplice: situazioni in cui si deve fare per procedura medica) e "ci sono abbastanza rischi" si tratta comunque di un operazione che va fatta lol altrimenti come la definisci una "cura"? Cosa significa "abbastanza rischioso"? Perché quando si tratta di aborto la gente si deve inventare termini o ragionamenti che vanno fuori dalla normale procedura medica? E i dati di cui parli dove sono, dov'è questo "abbastanza"?

    A me fa ridere ora ripensandoci quello che dice "eh certo prima ti scopi chi vuoi e poi vuoi abortire". Sorvolando dal "stai assumendo che le situazioni siano sempre queste senza che tu lo sappia" che ha già contestato antinea, ora la gente si cura solo se se lo merita? "Cazzo vuoi che fumi e hai il cancro, io non ti opero" "ah, facevi lo scemo e ti sei rotto la gamba? Lel git gud impara a non cadere" ma seriamente, che ragionamenti sono? Ma davvero, non si può avere una discussione sull'etica del tipo "Ok ragioniamo su dove inizia il diritto sul mio corpo e quello di un altra vita"? Troppo difficile? Non capisco perché il 90% delle critiche sull'aborto sia bipensiero che nessuno applicherebbe mai in nessun'altro contesto, dio santo.
     
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    Tralasciando la demenza nei commenti di gepius (eh certo prima ti scopi chi vuoi e poi vuoi abortire) i miei commenti erano del tutto ragionati e probabilmente quelli meno di parte.
    Visto che mi si dice che invento cose, quando PROBABILMENTE sono l'unico a lavorare in un ambiente ospedaliero (e di conseguenza credo di sapere quello che dico) ero quasi invogliato a non rispondere, ma non mi sembrava giusto nei confronti di chi ha espresso il suo parere senza offendere o esprimere saccenza.

    Rispondo prima a gold perché sembra che si sia informato poco, ma non è grave:

    CITAZIONE
    Cosa significa "abbastanza rischioso"? Perché quando si tratta di aborto la gente si deve inventare termini o ragionamenti che vanno fuori dalla normale procedura medica? E i dati di cui parli dove sono, dov'è questo "abbastanza"?

    I dati ci sono, ma sono presenti (giustamente) nei siti pro life (gli unici che si interessano a queste cose obv), che ritengo ridicoli come quelli dei liberali (che sventolano diritti senza seguire ragionamenti logici che riuscirebbe a fare anche un quindicenne).
    Comunque per farti contento eccoti un link (www.safeandlegal.com/the-pro-choice-death-list/ ) in cui c'è il listone di persone morte nella pratica.

    Ora tu mi potrai dire tutto, ma se i pro-life si attaccano a queste cose, vuol dire che effettivamente il rischio c'è.
    Ora chiudendo il capitolo morte, che comunque ha un'incidenza per fortuna bassa, vorrei sottolineare che esistono tanti altre complicanze ovviamente non fatali come danni all'utero, emorragie e danni agli organi.

    Fatta questa premessa ti invito di nuovo a leggere sul sito che ti ho linkato, la storia di una certa "MARLA CARDAMONE" morta per complicanze blablabla..
    Sempre in quella pagina, i tizi dell'articolo additano come "assassino" il medico che ha prescritto l'aborto alla ragazzina (riprenderò questo discorso più avanti)



    CITAZIONE
    se una persona rischia di morire e serve abortire per evitare complicanze (non parliamo di aborto per scelta o che, ok, andiamo sul semplice: situazioni in cui si deve fare per procedura medica) e "ci sono abbastanza rischi" si tratta comunque di un operazione che va fatta lol altrimenti come la definisci una "cura"? Cosa significa "abbastanza rischioso"?

    Peccato che io abbia parlato solo dei casi in cui l'aborto è richiesto senza motivi economici o di salute, "laggente" dovrebbe imparare a leggere.
    Ti posso assicurare che in caso di rischio per la salute del paziente gli obiettori sono davvero pochissimi, in caso di complicanze ci andrebbero loro in mezzo e quindi sono episodi rarissimi, di cui non avrebbe senso parlare.

    Concludendo, a volte può succedere che un medico pur seguendo i protocolli ( vorrei sottolineare che è costretto a seguirli ) in un esame/intervento, non riesca ad evitare che che il paziente abbia complicanze.
    Vivendo per anni, in un ambiente ospedaliero, vi faccio presente che le denunce e le minacce di denuncia sono all'ordine del giorno.
    A mio avviso i medici sono poco tutelati e al primo "ferito/morto" finiscono dentro polveroni mediatici che spesso danneggiano la loro vita ANCHE quando NON sono loro la causa delle complicanze al paziente dopo una qualsiasi prestazione.
    Come nel caso della ragazzina citata sopra, il medico che ha "sbagliato" è un assassino, non importa se colpevole o no, la sua vita è rovinata o nei casi migliori avrà vissuto qualche anno nascosto e denigrato dalle malelingue.

    Spero tu riconosca il fatto che vorresti imporre dei doveri ai medici che la legge non riconosce come tali .. e sopratutto spero che tu riesca a fare un ragionamento logico piuttosto semplice:
    Io che sono medico, dovrei eseguire un esame relativamente rischioso, che in casi nefasti potrebbe causarmi danni sia in ambito lavorativo che familiare, ad un paziente che non ha problemi di salute e che vuole abortire per capriccio, accollandomi una responsabilità che non sono costretto a caricarmi... che faccio? Eseguo l'esame o no? .... SUVVIA.

    Tralasciando queste cose, ho già detto che nelle cliniche private puoi abortire tranquillamente.. e chi si lamenta perché vuole abortire anche nel pubblico lo fa perché non vuole pagare (o almeno penso di aver capito così, anche perché non vedo altri motivi per cui una persona voglia abortire per forza nel pubblico lol).

    Riconcludendo, anticipo che ormai, come detto da antinea, gli ospedali stanno provvedendo ad assumere medici non obiettori in modo da poter eseguire aborti a gogo anche nel pubblico, per cui non vedo il motivo di attaccare chi, per un motivo o altro è obiettore di coscienza.

    PS: L'aborto non è una rimozione di un cancro, evitiamo paragoni del cazzo per quello già ci sta gepius.

    CITAZIONE
    Il problema è alla base, purtroppo la democrazia nella realtà in cui viviamo è un'arma a doppio taglio, permette alle persone di esercitare il libero arbitrio anche quando non dovrebbe essergli concesso.

    LOL


    CITAZIONE
    Dal mio punto di vista, un medico non ha possibilità di scelta: un medico deve salvare le vite di tutti indistintamente, non importa che l'individuo steso sul lettino della sala operatoria sia un serial killer, un prete, un terrorista oppure uno spazzino

    Quando c'è rischio per il paziente il medico DEVE operare non ci sono mezze misure, ci va di mezzo lui, ma almeno capisci di cosa stai parlando? Non ha scelta, se il paziente muore o subisce danni finisce in galera.

    State sviando il discorso, si parlava di diritto all'aborto (sacrosanto), si parlava di obiettori di coscienza e di chi abortisce perché non vuole il figlio ( quindi senza motivi fisici)





    (antinea)
    E potrà stupirti, ma sì: l'ivg è nei compiti professionali di un medico ginecologo.


    Si, ma la legge dice questo:
    Il ginecologo può esercitare l'obiezione di coscienza. Tuttavia il personale sanitario non può sollevare obiezione di coscienza allorquando l'intervento sia "indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo" (art. 9, comma 5).

    Quindi è un suo compito nel caso in cui ci sia imminente pericolo.

    E sempre dice questo:Il SSN è tenuto a assicurare che l'IVG si possa svolgere nelle varie strutture ospedaliere deputate a ciò, e quindi qualora il personale assunto sia costituito interamente da obiettori dovrà supplire a tale carenza in modo da poter assicurare il servizio, ad es. tramite trasferimenti di personale.[1][5] Attualmente a dover assicurare il servizio tramite trasferte e mobilità è solo la minoranza di medici non obiettori, nonostante ciò non sia specificato nella legge

    Per cui è l'azienda che deve smistare i medici, non sono i medici che devono essere costretti a fare una cosa che per loro DIRITTO possono evitare.

    CITAZIONE
    Ti faccio un esempio un po' fuori dal contesto nel quale discutiamo per farti capire meglio: io sono un sindaco e mi rifiuto di celebrare un'unione civile tra persone dello stesso sesso perché mi definisco obiettore di coscienza, e le mie credenze non mi permettono di farlo. Nessuno mi ha chiesto di fare il sindaco, anzi, l'ho deciso io; però sono anche un pubblico ufficiale, e in quanto tale sono il primo a dover applicare la legge, che non è mai statica ma risponde ai mutamenti sociali. Se non volessi applicare una legge che trovo ingiusta per il motivo X, semplicemente dovrei pensarci bene se volessi o meno continuare a esercitare quella mansion

    Ma in quel caso sei un coglione che pagherà in ogni caso le sue azioni, la legge decide se è prevista l'obiezione in una pratica e nelle unioni civili non è prevista, quindi è un esempio che non regge..

    CITAZIONE
    Specialmente per il punto 1 ti cito il caso Milluzzo, ricoverata all’ospedale Cannizzaro di Catania alla fine di settembre in seguito alla dilatazione dell’utero. Dopo due settimane uno dei due feti che portava in grembo ha una crisi "respiratoria", e quindi era necessario, nell'interesse della donna, intervenire immediatamente1. Il medico però simpaticamente ha risposto «Fino a che è vivo io non intervengo».

    Questo è il caso in cui si parla di pazzi, che adesso stanno pagando le loro azioni.


    Il discorso è che se l'aborto non ha come fine "la salute fisica del paziente" non ha senso, per cui andrebbe fatto in cliniche private e non i nostri soldi.
    In tutti gli altri casi è giusto sacrosanto avere a disposizione medici non obiettori di coscienza in ogni ospedale, ma quello dipende dall'azienda non dai medici.
    La legge decide i diritti, non noi..
     
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17 replies since 11/3/2017, 16:24   566 views
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