Le Cronache di Skaia

[AZIONE][FANTASCIENZA][SERIO][VM 13]

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  1. Ipercubo
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    Un mondo statico, immobile.
    Un mondo in cui il progresso tecnologico ha permesso a tutti gli esseri umani di ottenere ogni bene materiale che potessero concretamente desiderare.
    Un mondo senza nazioni, senza conflitti politici o militari, senza differenze economiche fra le classi sociali.
    Un mondo in cui l'unico bene realmente conteso è la forza di volontà.

    Un mondo che nessuno avrebbe mai avuto interesse nel cambiare, e che sarebbe dovuto rimanere così per sempre.
    Ma un giorno, in quel mondo nacque un genio.

    Il suo nome era Break.

    ---


    Dettagli sulla Fic:
    Ok, qui c'è davvero parecchio da spiegare:
    - Questa è la mia seconda Fan Fiction;
    - L'ho pubblicata durante il mio diciottesimo compleanno, riprendendo la tradizione di Dual (pubblicata durante il mio quindicesimo);
    - Essa è a tutti gli effetti un prequel di Yu-Gi-Oh! Dual, ma non ci saranno riferimenti espliciti agli avvenimenti di quest'ultima Fic, ergo può essere potenzialmente letta anche per prima;
    - Ovviamente non ho smesso di pubblicare Dual, ma mi alternerò fra le due;
    - Questa storia contiene diversi riferimenti a Yugioh, ma molti meno della maggior parte della altre Fic del brand;
    - Non pubblicherò tutti i Capitoli di questa Fic. All'atto pratico, questo significa che fra un Capitolo pubblicato e l'altro potrebbero potenzialmente essere accaduti avvenimenti "dietro le quinte", e i lettori dovranno intuirli dai riferimenti che vengono fatti nei Capitoli pubblicati. Questo per tre ragioni: la prima è che voglio che alcuni avvenimenti di questa storia restino oscuri (verranno successivamente rivelati in Dual, per chi lo leggerà); la seconda è che in questa Fic avverranno "meno cose" di Dual, e non vorrei perdermi in Capitoli noiosi; la terza e più "bassa" ragione è che "Le Cronache di Skaia" dovrebbe contenere cinque Saghe da cinque Capitoli l'una, cioè quasi quanto i Capitoli di Dual pubblicati finora. In questa maniera, i Capitoli che dovrò effettivamente scrivere saranno ben meno.

    Di seguito ci sono alcune scelte stilistiche che ho deciso di adottare:
    - Totale assenza di descrizioni "statiche", relative cioè all'aspetto fisico di personaggi e/o oggetti (questo punto l'ho ripreso da "Alice nel Paese delle Meraviglie", libro al quale ci saranno anche altri riferimenti nel corso della Fic);
    - La Fic è divisa in Saghe, ognuna della quali ha un nome ed è dedicata a un personaggio;
    - Le Saghe sono divise in Capitoli, i quali non hanno un nome proprio ma sono semplicemente numerati;
    - Durante una Saga, il punto di vista narrativo segue il personaggio a cui è dedicata. Ad esempio, durante la prima Saga (Saga di Alice) verranno descritti solo gli eventi osservati da Alice e le considerazioni di quest'ultima. Tuttavia, la narrazione è comunque in terza persona;
    - I dialoghi e i pensieri sono scritti in discorso diretto senza verbi introduttivi come "disse" o "chiese", e senza anteporre il nome del personaggio che dice quella cosa. Cercherò quindi di fare in modo (quando ci saranno dialoghi fra più personaggi) di fare in modo che si capisca sempre chi ha detto cosa, ma per sicurezza colorerò il trattino che introduce il discorso diretto con un colore univoco di quel personaggio. Ho fatto questa scelta per testare il metodo di scrittura "a copione", ma al contempo non volevo essere costretto ad anteporre ogni volta i nomi dei personaggi, cosa che secondo me interrompe il ritmo dei dialoghi.


    Lista Capitoli:
    Saga di Alice: Il Prologo dell'Epilogo
    I - II - III - IV - V

    ---


    Saga di Alice: Il Prologo dell'Epilogo / Capitolo I

    - Ma chi diavolo è quel ragazzo?! È completamente da solo... e ha già sconfitto settantatré miei compagni di gilda!
    Alice era nascosta all'interno di un grosso edificio, sporgendo la testa da un'apertura nel muro per poter vedere l'esterno. A debita distanza da lei vi erano, fra le numerose costruzioni che facevano parte di quella mappa, una lunga fila di colonne, alte più di cento metri e distanziate circa otto l'una dall'altra. Sopra di esse correvano due individui, saltando da una colonna all'altra. Sotto di esse, vi era un vasto oceano di magma.
    Nonostante la notevole distanza, Alice riusciva a vedere limpidamente cosa stava succedendo tramite l'utilizzo di un binocolo. Quindi non mancò di notare come il ragazzo in testa - che verosimilmente veniva inseguito dal secondo, a circa quattro colonna di differenza - aveva appena lasciato cadere sulla cima della colonna su cui era appena passato un oggetto cilindrico, presumibilmente una bomba.
    - Si è fatto inseguire finora per far abbassare la guardia a Cheshire. Ma un trucco così banale non funzionerà mai contro di lui!
    Quando l'inseguitore arrivò alla colonna precedente a quella dove era stata posizionata la bomba, infatti, Alice vide chiaramente le sue gambe illuminarsi di una luce blu, e successivamente Cheshire eseguì un salto il lungo di sedici metri, ed era in procinto di atterrare sulla cima della colonna successiva a quella dove era stata posizionata la trappola. Solo a quel punto, però, la ragazza notò un dettaglio che inizialmente le era sfuggito:
    - C'è un filo sottile sotto i piedi di Cheshire! E una delle due estremità del filo finisce in meno a quel ragazzo... Non avrà per caso legato quel filo alla bomba che ha lasciato cadere poco fa?!
    Il ragazzo inseguito, infatti, tirò in avanti la corda che aveva in mano; così facendo, tirò verso di sé la bomba che aveva posizionato in precedenza, e lungo il suo tragitto vi era proprio Cheshire, che non essendo ancora atterrato non poteva modificare la propria traiettoria, né farsi di lato. La cosa successiva che Alice vide fu un'esplosione di medie dimensioni, dalla quale il ragazzo inseguito uscì indenne. Quando l'esplosione si diradò dell'inseguitore non vi era traccia, ma al suo posto vi erano delle particelle di luce che si sollevavano verso il cielo, per poi sparire.
    - Rettifico: Settantaquattro giocatori sconfitti.

    ~~~

    - Novantotto giocatori sconfitti. Ormai rimango solamente io.
    Il ragazzo aveva infatti appena sconfitto un altro avversario, trasformando anche questi in particelle di luce.
    Diversamente da prima, però, il ragazzo non stava scappando: stava inseguendo, e nello specifico stava inseguendo Alice stessa, la quale occasionalmente lasciava sul suo passaggio trappole di vario genere. Nessuna di esse aveva finora avuto effetto.
    - Durante la mia corsa sto seguendo un percorso molto complicato; probabilmente lui penserà che io stia scappando senza una meta precisa, cercando di sconfiggerlo con le trappole.
    La ragazza, invece, si stava dirigendo in un punto ben preciso, seppur facendo un percorso particolarmente lungo: Alla fine, i due raggiunsero una piattaforma di pietra circolare. Come ogni altra cosa lì attorno, anche questa era ubicata sopra un mare di lava. Diversamente dalla maggior parte degli altri edifici, invece, essa non poggiava su un pilastro o altri supporti, ma era sospesa da cinque funi che salivano apparentemente verso il cielo, disposte a forma di pentagono lungo la circonferenza della piattaforma. Il diametro di quest'ultima è di circa venti metri, e l'unico modo di accedervi era un lungo ponte di legno, anch'esso sospeso da delle funi. Essendo anche l'unico modo di abbandonare quel luogo, nessuno dei due aveva pensato di distruggerlo mentre lo percorrevano.
    Alice raggiunse la posizione opposta a quella del suo avversario, materializzando ed impugnando una lunga spada. L'altro giocatore invece generò fece fuoriuscire dalle lame da sotto le maniche.
    I due si studiarono per qualche secondo, poi il ragazzo si lanciò verso l'avversaria. Alice si slanciò di lato, schivando il colpo e tentando contemporaneamente un fendente con la sua arma. Non riuscì a colpirlo, ma fu in grado di allontanarsi nuovamente.
    - Anche se sono riuscita a schivare il suo colpo, ciò non significa che lui abbia mancato il proprio bersaglio; non mirava a me, infatti, ma alla corda che si trovava alle mie spalle. So per esperienza che questa piattaforma necessita di almeno tre funi, sulla cinque iniziali, per restare sospesa; se ne rimangono due o meno, esse non sono in grado di reggere tutto il peso e la piattaforma crolla. Sicuramente anche lui lo sa; il suo piano deve essere quello di fare finta di attaccarmi, con lo scopo in realtà di recidere le funi e farmi cadere nel magma, mentre lui se ne va lungo il ponte da cui siamo venuti; se è così cercherà di essere più vicino di me al ponte in questione mentre recide la terza corda.
    Mentre ragionava in questo modo, Alice si era convenientemente piazzata proprio davanti ad una delle quattro funi rimanenti. Come prima, il ragazzo si gettò verso di lei, mancandola, ma recidendo la seconda fune.
    - Come immaginavo. Questo significa che lui non ha capito che il mio piano consiste proprio in questo: Quando taglierà la prossima corda e la piattaforma cadrà di sotto, per evitare di cadere con me cercherà di raggiungere il ponte da cui siamo arrivati. Tuttavia, non si è reso conto che, mentre passavo sul ponte per la prima volta, ho imbevuto di un acido corrosivo tutte le funi che lo reggevano. A questo punto dovrebbero essersi consumate non al punto di spezzarsi da sole, ma di farlo se qualcun'altro dovesse nuovamente mettere piede sul ponte stesso. In pratica, il ponte cadrà insieme alla piattaforma, e lui insieme a loro.
    Nel frattempo, Alice si era nuovamente posizionata davanti ad una delle tre corde rimaste. Per la terza volta il ragazzo si lanciò verso l'avversaria, che per la terza volta si gettò di lato per schivare il colpo. Tuttavia, questa volta le cose andarono diversamente: il ragazzo cambiò traiettoria all'ultimo, slanciandosi anche lui in direzione di Alice, e afferrandole i piedi.
    Quest'ultima, per tutta risposta, cercò di colpire l'avversario con la sua spada. Non ci riuscì e conficcò quest'ultima nel pavimento della piattaforma perché il ragazzo schivò all'ultimo, raggiungendo nuovamente una certa distanza da Alice. Solo a quel punto egli tagliò la terza corda, quella a lui più vicina.
    Alice sorrise.
    La piattaforma, ormai sorretta da due funi soltanto, si inclinò pesantemente, prima che anche queste ultime due si spezzassero sotto il peso della piattaforma stessa.
    - Oltre al ponte, le costruzioni più vicine sono a sessanta metri da qui: decisamente troppi per essere raggiunte con un salto, ma il mio rampino, che non avevo ancora mostrato a questo ragazzo, è perfettamente in grado di raggiungerle. Sarà l'unico a morire!
    Alice lanciò un'ultima occhiata al suo avversario, che sarebbe dovuto correre in direzione del ponte per evitare di cadere anche lui nella lava. Invece, però, questi si era aggrappato all'estremità superiore della corda che aveva appena reciso.
    E fu solo in quel momento che la ragazza si rese conto di un'altra cosa, ancora più preoccupante: aveva una strana sensazione sulla gamba sinistra, come se stesse inciampando in qualcosa. Portò lo sguardo sul proprio piede, ed appena lo vide impallidì.
    - È impossibile... C'è una corda legata al mio piede! Deve avermela legata quando ci si è gettato sopra. E l'altra estremità...
    Alice seguì con lo sguardo la corda, dello stesso tipo di quella utilizzata per uccidere Cheshire.
    - L'altra estremità è legata all'estremità inferiore della seconda corda che ha tagliato... In pratica... Mi ha legata alla piattaforma di pietra che ora sta cadendo nella lava, e non farò mai in tempo ad estrarre la spada e tagliare la corda! Con un simile peso alla caviglia, il rampino è completamente inutile, e io sarò l'unica dei due a cadere!
    In quel momento Alice realizzò che non c'era più nulla che potesse fare per salvarsi. La piattaforma era già in caduta libera, e in pochi secondi la avrebbe trascinata verso morte certa. Quindi, fece l'ultima cosa che poteva: con un ultimo balzo si lanciò verso il suo avversario, e lo afferrò alla caviglia.
    - Le tue lame non sono abbastanza lunghe da colpirmi! Ti porterò con me!
    Il ragazzo, che si reggeva alla fune con la mano destra, alzò la sinistra verso l'alto, per poi abbassarla di colpo, con la lama il più fuori possibile.
    Alice era convinta che l'arma di lui non fosse abbastanza lunga da colpirla. E aveva ragione.
    Il ragazzo, invece, si tagliò la gamba a cui Alice si era aggrappata, mentre questa veniva trascinata dal peso della piattaforma nell'oceano di magma sottostante.
    Fu in quegli ultimi secondi che Alice, ormai del tutto impossibilitata a fare qualsiasi cosa, ammise in cuor suo la sconfitta. E sorrise.
     
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