Yu-Gi-Oh! Dual

[AVVENTURA][SERIO][SHONEN][VM 13]

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    Sì, lo so che teoricamente questo sarebbe il secondo Interlogo, ma penso che numererò soltanto quelli contenenti un riassunto della trama.
    Ebbene, riassumiamo questo primo anno di Dual:

    Interlogo I - 2013~2014

    ---




    In occasione del Trentasettesimo Decennale, il torneo mondiale di Duel Monsters che prende luogo ogni anno a Neo Domino, Zaker, uno dei tre Imperatori dell'Ordine - misteriosa organizzazione dagli intenti ignoti -, minaccia il Sindaco della città per attuare il suo piano. Tale piano consiste nell'assorbire l'energia vitale dei partecipanti tramite i braccialetti utilizzati per il torneo stesso, e convogliarla in uno strano macchinario situato nel suo covo segreto.
    Tuttavia, (almeno) altri tre individui giungono in città: Quasar, Ra e Horus, altresì noti come Emissari di Atum, di cui non abbiamo molte informazioni. Tutto ciò che sappiamo di loro è che vogliono apparentemente fermare i piani di Zaker e che sono capaci di aprire degli strappi nella realtà con i quali possono muoversi da un punto dello spazio ad un altro. Un altro ragazzo inoltre, di nome Aster, è dotato di tale abilità.
    La notte prima del torneo un ladro di nome Jack tenta di rubare uno strano ciondolo dorato fuoriuscito da una sfera di pietra contenuto in un museo locale. Viene tuttavia fermato da Ra, il quale dopo averlo sconfitto si appropria della collana in questione. La polizia locale, e nello specifico l'ispettore Wheel, accusano Ra del furto, cosa che in effetti è successa, avendo questi tenuto la refurtiva per sé. Il giorno dopo all'ispettore fa visita un uomo di nome Chris, il quale fa parte di un organo statale sconosciuto, che gli chiede informazioni riguardanti la sera precedente.
    Facciamo quindi la conoscenza dei nostri protagonisti. I ragazzi, quindicenni, sono tutti iscritti al torneo. Uno di essi, Kyle, ha un incubo ricorrente riguardante una città deserta e ridotta in macerie, nonché su un robot gigante per ora non comparso.
    Suo padre, Mateus Yukumo, è scomparso anni fa. Sappiamo tuttavia che Quasar era stato, in passato, amico dell'uomo.
    La ragazza, Emily, è la più forte dei tre. Porta al collo un ciondolo dorato identico a quello rubato da Ra la sera prima, ma lasciando intendere di averlo posseduto per molto tempo. Non sappiamo nulla dei suoi genitori, mentre sappiamo che vive con il fratello Makoto.
    Del terzo ragazzo, Noah, non conosciamo invece nessuna caratteristica particolarmente fuori dal comune; Zaker, tuttavia, sembra riconoscere in lui una persone che aveva già visto in passato, e di conseguenza manda un Duellante chiamato Pestilenza a testare le sue capacità per verificare la fondatezza dei suoi sospetti.
    Per accedere alla seconda fase del torneo, che prevede trentadue partecipanti, è necessario conseguire sei vittorie consecutive, o in alternativa rimanere fra gli ultimi trentadue partecipanti rimasti. Durante questa prima fase, Noah viene sfidato da Pestilenza, vedendosi costretto ad accettare in quanto la posta in palio consista nella salute di Emily, rapita dal Duellante stesso. Durante il Duello, che si svolge in una dimensione oscura, Pestilenza cerca di utilizzare la Carta Magia Alza-Rango-Magico Forza di Atum per far Evolvere Progenitore Araldico Nucleo Vuoto in CXyz Progenitore Araldico Nucleo del Chaos, finendo tuttavia per causare il collasso della dimensione stessa e la conseguente interruzione del Duello.
    Oltre a ciò, Pestilenza regala a entrambi i ragazzi le vittorie mancanti per arrivare alla seconda fase del torneo. Anche Kyle, sebbene estraneo all'avvenimento, riceve le sue vittorie, portando tra l'altro a trentadue in numero di partecipanti al torneo con le vittorie necessarie, e terminando di conseguenza la prima fase.
    La seconda fase, che dura soltanto un giorno, vede il numero dei partecipanti scendere a otto. Essi devono dunque conseguire due vittorie di fila per poter accedere alle finali.
    Durante questa fase Kyle sfida un bambino di nome Ponta, mentre Aster combatte con Edward Smith, il vincitore del Trentaseiesimo Decennale nonché Campione Mondiale di Duel Monsters. Ra combatte invece con due duellanti mercenari, Samuel e Xavier, i quali erano stati semifinalisti del Decennale precedente.
    Il Duello fra Kyle e Ponta si conclude con un pareggio, per ottenere il quale Kyle ha dovuto fare ricorso al suo mostro più potente, Drago Astrale Occhi Barionici, mentre quello di Aster termina invece con un nulla di fatto. Ra, infine, sconfigge i due Sicari seppur non senza qualche difficoltà.
    Fattosi pomeriggio, Emily ha ottenuto entrambe le vittorie richieste, mentre Kyle e Noah ne hanno conseguito una a testa. A questo punto, mentre erano al Parco Centrale di Neo Domino, i tre vengono portati separatamente in altrettante dimensioni, dove vengono sfidati da tre dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse (questi ultimi sono membri dell'Ordine posti gerarchicamente subito sotto i tre Imperatori). Tuttavia, gli Emissari di Atum entrano in soccorso dei protagonisti. Pestilenza affronta Noah e Horus, Guerra combatte contro Emily e Ra mentre Carestia affronta Kyle e Quasar. Carestia utilizza tuttavia una tecnica nota come Mano Oscura, con la quale ruba metà dei Life Points di entrambi i suoi avversari, portando il suo ammontare a 8000. Anche Guerra tenta tale tecnica, ma riesce a rubare soltanto la metà dei Life Points di Ra, in quanto Emily viene protetta dal suo ciondolo. Pestilenza, invece, rinuncia ad utilizzarla in quanto desideroso di continuare alla pari il suo Duello con Noah, interrotto il giorno prima. Egli riesce dunque ad utilizzare Alza-Rango-Magico con successo, facendo Evolvere Re Araldico Genoma-Eredità in CXyz Re Araldico Chaos-Eredità.
    Il Duello viene tuttavia interrotto da un uomo che i Cavalieri chiamano "Maestro", ossia il secondo Imperatore dell'Ordine. Il terzo, per ora, è sconosciuto.
    Il Maestro appare anche nel Duello di Carestia e in quello di Guerra, nonostante questi fossero contemporanei a quello di Pestilenza, chiedendo anche a loro di interrompere lo scontro. I tre Cavalieri acconsentono, dando quindi luogo a tre Duelli interrotti. Prima della sua scomparsa, tuttavia, Ra sembra riconoscere qualcuno che conosceva nella figura del Maestro, del quale è visibile solamente un occhio in quanto tutto il resto del corpo è avvolto da un cappuccio viola, oltre al ciondolo che porta al collo.
    A questo punto da alleati che erano Horus e Noah diventano avversari. Quest'ultimo vuole infatti sapere il più possibile dei Cavalieri dell'Apocalisse. Ed essendo entrambi partecipanti del Decennale ancora in gara, la posta in palio nel Duello include anche le qualificazioni per le fasi finali. Emily e Kyle finiscono inoltre nella dimensione di Noah, permettendo loro di assistere allo scontro.
    Alla fine del Duello, Horus Evoca il suo mostro più potente, Remses, Protettore di Atum. Noah viene sconfitto, ma tutti e tre i ragazzi notano il collegamento fra il mostro appena Evocato e la Carta Magia utilizzata dai Cavalieri, Alza-Rango-Magico Forza di Atum. Noah è quindi squalificato, mentre Horus accede alle Finali. L'intero Duello è osservato da una donna di nome Iris, amica di Chris, la quale è riuscita a connettersi con la dimensione nella quale tale Duello si stava svolgendo. Accenna in tale occasione anche ad un non meglio precisato Varco. Sia lei che Chris, infine, dimostrano di essere stati amici di Mateus prima della sua scomparsa.
    Nel frattempo, Aster sconfigge Ponta, squalificando quest'ultimo. Quasar, Ra, Kyle, Edward e Cameron riescono ugualmente a qualificarsi.

    Nel frattempo, scopriamo che Zaker proviene in realtà da una linea temporale condannata, ossia una linea temporale in cui in un certo momento Zaker ed altre persone sono tornate indietro nel tempo per modificare gli eventi, facendo sì che il futuro da cui esse provengono non sia mai accaduto. Come conseguenza di ciò, da qualche parte nello spazio-tempo esiste un'altra versione di Zaker
    che non ha viaggiato nel tempo, originaria della linea temporale corrente e potenzialmente molto diversa da quella che conosciamo.
    E con questo si conclude la Saga I.

    Iniziano le fasi finali del torneo; un uomo chiamato C.A. ne è il commentatore ufficiale. I quarti di finale sono ambientati in particolari Magie Terreno, ovvero per tutta la durata del Duello saranno attive della Carte Magia Terreno preimpostate con lo scopo di aiutare o intralciare entrambi i duellanti.
    Il primo Duello, ambientato sopra i Cieli di Skaia, vede contrapposti Quasar ed Emily. La ragazza Evoca in questa occasione il suo mostro più forte, Guerriero Etereo Aleph, ma viene ugualmente sconfitta dal suo avversario.
    Il secondo Duello, nel mezzo dell'oceano di Skaia, si conclude con la sconfitta di Cameron e la conseguenza vittoria del suo rivale, Edward.
    Nel terzo Duello, che vede come avversario Aster e Ra, quest'ultimo Evoca Menet, Signore di Atum, rivelando l'esistenza di almeno due Divinità di Atum. Tuttavia, Aster vince ugualmente.
    L'ultimo quarto di finale, ambientato vicino al Tempio di Skaia (o, alternativamente, Karnak), contrappone infine Kyle e Horus. Sebbene quest'ultimo Evochi Remses al primissimo turno del Duello, Kyle riesce a vincere il Duello distruggendo il mostro per ben due volte. Nel farlo tuttavia il ragazzo è costretto a utilizzare talmente a fondo il proprio potere da sbloccare un nuovo livello delle sue naturali capacità, la cui sola presa di coscienza lo rende molto più freddo e distaccato di quanto non fosse in precedenza.
    Realizzando la non ordinarietà del ciondolo di Emily, Zaker decide di impossessarsene. Sul tetto del grattacielo dove vive Emily, Zaker incontra tuttavia il fratello di questa, Makoto, che lo sfida. Zaker accetta, ma nel corso del Duello un misterioso individuo entra nella base di Zaker e distrugge il suo macchinario, rilasciando tutta l'energia accumulata tramite i braccialetti nel corso del torneo. Come conseguenza del rilascio, tutti i Duelli che attualmente si stavano svolgendo nella zona vengono interrotti, compreso quello con Makoto. Zaker realizza quello che era appena successo e si precipita alla sua base, ma ormai il danno era fatto e dell'intruso non c'era traccia, causando il fallimento del suo piano. La conseguenza più importante di tale evento è tuttavia un'altra, ovvero la formazione di una crepa nello spazio, esteticamente identica a quelle create dagli Emissari di Atum, ma viola.

    La Seconda Parte della Saga II inizia con il Duello di Quasar ed Edward. Nonostante il Campione sembri mettere Quasar all'angolo, alla fine vince quest'ultimo.
    Subito dopo Noah raggiunge dunque Kyle poco prima del suo Duello contro Aster. A seguito di un'accesa discussione con lui, tuttavia, Noah attacca fisicamente l'amico, irradiando il suo pugno di energia viola. Kyle lo para e raggiunge il suo avversario sul campo di battaglia, mentre Noah rimane incredulo e spaventato per ciò che è riuscito a fare. Il Duello contro Aster dura appena due turni, concludendosi con la vittoria di Kyle.
    Inizia l'ultimo Duello del torneo: Kyle contro Quasar. Horus crede che Kyle abbia trovato l'unico punto debole degli Dei di Atum, vale a dire il sistema di distruggerli definitivamente, ma che non abbia comunque possibilità contro il suo avversario.
    All'inizio del Duello, tuttavia, Zaker compare nel centro dell'arena, intenzionato ad affrontare Quasar personalmente. Kyle, Noah, Emily, Chris e Iris, che vedono Zaker per la prima volta, notano una tremenda somiglianza fra quest'ultimo e una certa persona. In tale occasione, inoltre, Zaker chiama Kyle con il nome di Yuuki.
    Quasar e l'Imperatore si preparano per sfidarsi, ma affianco a questi si manifesta la crepa viola comparsa giorni prima in seguito alla distruzione del macchinario, la quale dopo pochi secondi si espande in una sfera di energia viola che inghiotte Zaker, Noah, Chris, C.A. e tutti i finalisti tranne Cameron (che non era presente), ponendo fine alla Saga II.

    Oltre a questo, nel corso dei Capitoli sono sparse anche alcuni pezzi "spin-off" completamente scollegati (per il momento) dalla storia principale, che raccontano la storia di due bambini, Kaito e Claire, dal momento in cui i due si conoscono fino al loro fidanzamento e il momento in cui Claire rimane incinta.
    Vi è inoltre una Saga Extra, posta nell'intervallo fra le Saghe ordinarie, che parla di un duca, Lord Rael, che ha trovato e soccorso una ragazza di nome Elika trovata svenuta fuori dalla sua villa.

    Saga III



    Edited by Ipercubo - 20/12/2017, 14:45
     
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    Saga III - Il Silenzio



    Capitolo 21 - L'ultima Città, Parte I

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    "Ugh..."
    Kyle riaprì lentamente gli occhi.
    Era sdraiato per terra, su quello che si direbbe pietra o asfalto. Indossava i suoi normali abiti, la tuta e la maglietta a maniche corte. Davanti a lui vi erano macerie, come ormai aveva visto sin troppe volte. Gli scheletri dei pochi edifici ancora in piedi frastagliavano l'orizzonte, sopra il quale si estendeva una lunga crepa viola che divideva a metà il cielo.
    Il ragazzo si alzò lentamente, aiutandosi con le braccia. Quel paesaggio, che ormai conosceva bene, gli incuteva sempre un senso di angoscia, ma al tempo stesso vi era quasi abituato.
    Davanti a lui vi era un robot, o qualcosa di simile, di forma molto poco antropomorfa.
    Era alto all'incirca un metro e mezzo, di colore marrone tendente all'arancio. Le "gambe" erano due quarti d sfera, aventi una superficie piatta rivolta verso l'interno e una appoggiata sul terreno.
    Le braccia erano due cannoni di forma bizzarra, aventi due bocche triangolari disposte una sopra l'altra. Il busto era allungato verso l'alto, e ad esso si collegavano sia i due cannoni che il "bacino", una sfera a cui a loro volta si collegavano le gambe. Al centro del petto vi era una superficie circolare di colore nero, intersecata da alcune linee rosse, raffiguranti il volto della macchina.
    Uno dei due cannoni era puntato verso Kyle, e all'interno di esso si era formata una luce arancione. Il robot stava caricando il suo colpo.
    "Uhm, che sogno strano..." pensò il ragazzo, passandosi le mani fra i capelli. "Ero arrivato alle Finali del Decennale ed era successa un sacco di roba strana. Penso che dovrei allenarmi un po' prima dell'inizio del torneo, magari a usare gli Imperatori Barionici, di cui avrò sicuramente bisogno"
    Portò quindi lo sguardo sul robot dinanzi a lui. "Questo è piccolo di quello che sogno di solito" disse a voce alta, notando nel frattempo di essere vestito, e non in pigiama come lo era di solito nei suoi sogni.
    Ad un tratto, però, venne preso da uno strano senso di malinconia. La paura, il dolore inflitto da Carestia, la rabbia per la sconfitta dei suoi amici... Nulla di tutto questo poteva essere sognato.
    Kyle si slanciò immediatamente verso sinistra, scansando all'ultimo il colpo del robot, che si andò a schiantare sulla quello che rimaneva di una casa dietro di lui, facendola esplodere. Il ragazzo nel frattempo atterrò sul braccio sinistro, facendogli emettere un gemito di dolore. Si rialzò, stringendosi il braccio ferito con la mano destra, mentre la macchina puntò il cannone con cui aveva appena sparato verso di lui, caricando un altro colpo, che questa volta Kyle avrebbe fatto più fatica a schivare. Quest'ultimo si concentrò sul cannone, cercando di cogliere nuovamente il momento subito precedente allo sparo per poterlo schivare.
    Tuttavia, il robot si girò istantaneamente verso la sua sinistra, sparando il colpo in tale direzione. Aster lo schivò con un salto in alto, per poi slanciarsi in direzione della macchina non appena i suoi piedi toccarono terra, appoggiando la mano destra sul "volto" della stessa.
    Le linee presenti sul pannello si spensero.
    Notando che il robot non si mosse più, Kyle volse lo sguardo su colui che con tutta probabilità gli aveva salvato la vita.
    "Aster?!" esclamò, mentre quest'ultimo stava con le mani sulle ginocchia, respirando affannosamente. In quest'occasione notò che portava alla mano destra un guanto "tecnologico", avente una specie di lente azzurra sul palmo, la stessa che era venuta a contatto col robot, disattivandolo.
    Senza curarsi del suo interlocutore, Aster sferrò un pugno alla macchina, facendola cadere indietro a un paio di metri di distanza. Dai suoi occhi si evincevano rabbia e paura, molto più di quanta ne avrebbe potuta provare Kyle nel corso del torneo.
    "Cos'era quello?" chiese nuovamente Kyle, attendendo la risposta del suo interlocutore. Questi rimase in silenzio per diversi secondi, prima di prendere la parola. "Una macchina di morte che speravo non dover mai più rivedere... Soldato Imperiale Meklord – Granel Ein".
    Kyle ebbe un sussulto. Pur non avendo mai sentito prima d'ora quel nome in vita sua, esso gli dava una terribile sensazione di angoscia.
    Alzò quindi lo sguardo verso la crepa che solcava il cielo. "Come si chiama questa città?" chiese, con un tono ora estremamente serio.
    "Neo Arcadia"

    ---



    Ok, lo so che è cortissimo, ma serve come prefazione per tutto quello che succederà dopo.
    Portate pazienza.

    Capitolo 22 - L'Ultima Città, Parte II



    Edited by Ipercubo - 25/3/2015, 22:57
     
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    Molti di voi staranno a quest'ora aspettando il Capitolo 22. Il ché anche abbastanza comprensibile, dopo due mesi esatti dall'ultimo Capitolo. Ebbene, resterete delusi dal sapere che in questo lasso di tempo non è stato fatto il benché minimo progresso sotto questo punto di vista.
    In cambio ho fatto qualcosa di probabilmente più importante. Ma partiamo dal principio:
    Sono passati 14 mesi dall'inizio di Dual. Sfortunatamente (o fortunatamente) da allora diverse modifiche sono state fatte alla trama. Sono state senza dubbi delle migliorie, ma a volta avevano il difetto di andare a cozzare con quanto scritto precedentemente. Già qualche mese fa ho fatto alcune modifiche ai Capitoli scritti in precedenza, e allo stesso modo ne sto rifacendo oggi.
    Tuttavia, le modifiche che sto per apportare (e sulle quali ho meditato a lungo) sono ben più pesanti di quelle apportate allora. Nulla che rivoluzioni la trama, non vi spaventate, ma alcune cose sono cambiate, e una di queste è più consistente delle altre. Sto parlando degli avvenimenti del Prologo, e nello specifico della carta bianca che Jack aveva tentato di rubare, salvo essere fermato da Ra.
    Ecco, detto nella maniera più sincera possibile, quella carta faceva parte di una trama che è stata totalmente scartata (nei miei progetti) quasi un anno fa. Avrei potuto a questo punto riciclare la carta bianca per un nuovo ruolo, e infatti ci ho provato. La carta "Sigillo di Pandora" di BTLM serviva proprio a quello scopo. Col tempo sono tuttavia arrivato alla conclusione piuttosto ovvia che intorzare un elemento in una trama che non è la sua non è la cosa migliore che uno scrittore possa fare. Volendo avrei potuto metterla da qualche parte nella trama, e così avevo inizialmente programmato di fare, ma sarebbe stata una forzatura.
    Ho dunque preso una decisione, ma più sensata a lungo termine: Riscrivere i punti della trama in cui la carta compare. Che sostanzialmente vuol dire riscrivere il Prologo.
    Negli altri Capitoli la carta viene appena accennata, ergo mi basterà aggiustare i riferimenti. Non ci vorrà molto, e la trama rimarrà esattamente la stessa. Il Prologo era però incentrato completamente su quella carta, ergo è stato necessario riscriverlo da capo. Ho lasciato intatte le mosse di Ra, mentre ho fatto fare a Jack delle mosse leggerissimamente migliore, seppur l'esito sia ovviamente rimasto lo stesso. Per il resto, tutto il Prologo è stato riscritto da zero.
    Potrei continuare a parlarvene, ma forse ha più senso farvelo leggere (ovviamente io vi consiglio di rileggerlo, ma per chi non volesse farlo in fondo al post vi è la lista delle modifiche apportate, sia al Prologo che alla trama):

    CITAZIONE (Ipercubo @ 14/12/2013, 17:27) 

    Saga I - Neo Domino City



    Capitolo 0 - Prologo

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    "Uff, lo sapevo che ci sarebbe stato da aspettare... Però che noia!"
    Un ragazzo sulla ventina si trovava in quello che a prima vista si direbbe l'interno di un magazzino. La stanza, alta cinque metri, ne era larga venti e si estendeva per una lunghezza che probabilmente raggiungeva i cinquanta metri. Né i muri né il soffitto erano stati verniciati, facendo presupporre che il luogo non era inteso come aperto al pubblico, ma che fosse bensì un deposito di oggetti. Tale ipotesi era confermata dagli innumerevoli gruppi di scatoloni disposti in maniera ortogonale per tutta la superficie della stanza, formando vere proprie file di strade perpendicolari fra loro che passavano attraverso gli oggetti, i più grandi dei quali non erano stati impacchettati in alcun modo, ma erano bensì semplicemente poggiati sul pavimenti.
    A quest'ultima categoria apparteneva una grossa sfera di quella che a prima vista si sarebbe detta pietra, di colore grigio chiaro, avente un diametro di circa due metri, dotata inoltre di tre piedi alla base disposti a triangolo allo scopo di impedirle di rotolare per la stanza.
    A dire il vero, nella stanza regnava il buio quasi totale, essendo l'unica fonte di luce proveniente da dietro una porta di vetro a pochi metri di distanza.
    Il ragazzo era seduto su uno degli scatoloni, tolto dalla pila a cui apparteneva originariamente e riutilizzato come sedia, con lo sguardo rivolto verso la sfera. Aveva le gambe incrociate, con il piede libero che colpiva ritmicamente lo scatolone; il braccio sinistro era appoggiata sulle gambe, mentre l'altro serviva come appoggio per la testa, inclinata da un lato a causa della lunga attesa. Aveva i capelli corti arancioni, e portava un paio di pantaloni viola, insieme una giacca di colore rosso.
    "Sarà un'ora che aspetto. Che non è molto, considerando che possono passare letteralmente ere geologiche fra un'apertura di questo coso e quella successiva, ma forse avrei dovuto informarmi meglio sul momento esatto dell..." pensò a voce alta il ragazzo, evidentemente in attesa di un non meglio specificato evento riguardante la sfera dinanzi a lui.
    Non finì tuttavia, di formulare il suo pensiero, in quanto una luminosa linea bianca orizzontale incominciò a formarsi al centro dell'oggetto in questione, dividendolo letteralmente in due parti uguali, e attirando consecutivamente l'attenzione dell'unica persona presente nella stanza.
    La semisfera superiore si separò letteralmente dall'altra metà, incominciando a fluttuare fino a raggiungere una distanza di circa un metro, prima di fermarsi a mezz'aria, rivelando così l'interno dell'oggetto. Questo era, diversamente dalla superficie esterna grigia, di colore bianco puro, emanante una luce sufficientemente forte da non permettere di vedervi attraverso finché le due metà non si furono separate a sufficienza. Quando questo avvenne, fu possibile vedere un globo di luce al centro della struttura, del diametro di una trentina di centimetri, a metà strada fra le due semisfere.
    "Bingo!" esclamò il ragazzo, con un'evidente espressione di soddisfazione, alzandosi dallo scatolone su cui era seduto.
    Dopo pochi istanti la luce emanata dal globo incominciò ad affievolirsi, mentre questo assumeva la forma di un oggetto sempre più delineato. In pochi istanti tale oggetto smise di emanare luce, e cessò contemporaneamente di fluttuare a mezz'aria, cadendo al centro della semisfera inferiore, da dove fu immediatamente raccolto dal ragazzo.
    Questi incominciò ad esaminare ciò che a prima vista si sarebbe detto una catenina, ma si fermò non appena la sfera attirò per l'ultima volta la sua attenzione: le sue metà superiore incominciò difatti a scendere di quota, fino a appoggiarsi sull'altra semisfera così come vi si era inizialente separata, tornando esattamente com'era quando il ragazzo era arrivato.
    "Magari fra qualche milione di anni sputerà fuori un altro oggetto, ma sfortunatamente io non sarò lì per vederlo. Pazienza" pensò il ragazzo, tornando ad esaminare ciò che aveva in mano. Si trattava di un ciondolo dorato a forma di stella a quattro punte. Vi erano cinque cristali trasparenti, simili a diamanti, uno al centro e uno su ognuna delle quattro punte. Da una di queste partivano i due estremi di una cordicella marrone, evidentemente atta a permettere di portare il ciondolo al collo.
    "Bene, il mio dovere è compiuto" disse, mettendosi l'oggetto in tasca, e dirigendosi verso la più vicina fra le quattro uscita di quella stanza, una per ogni parete.
    Si arrestò tuttavia dopo pochi passi, notando una cosa che prima non aveva visto, e che certamente non avrebbe voluto vedere: Davanti la porta c'era una persona con la schiena appoggiata alla suddetta e le braccia incrociate al petto. Essendo l'unica fonte di illuminazione alle sue spalle, non era possibile vederne nel dettaglio né il volto né i vestiti, sebbene di questi ultimi si potevano vedere il colore, bianco, e i contorni, che risultavano alquanto "singolari", per così dire. I capelli, biondissimi, gli arrivavano sino alle spalle.
    "Mi stavo giusto chiedendo quando ti saresti accorto di me..." esordì il misterioso individuo, staccando la schiena dalla porta, e facendo scivolare le braccia lungo i fianchi.
    "Oh, no... E questo qui che vuole?!" pensò il ragazzo, fra sé e sé, salvo poi intuire da solo la risposta alla propria domanda.
    "Aspetta, fammi indovinare... Tu sei qui per il ciondolo, vero?" chiese, e non dovette aspettare molto per la risposta.
    "Beh, sì, effettivamente è così" disse la persona vestita di bianco. "E ti posso dire che la soluzione migliore per entrambi sarebbe che tu mi dessi quell'oggetto e te ne andassi. Ma so già che non lo farai" aggiunse, mentre alzava il braccio destro al cielo; una luce avvolse tale braccio, la quale si condensò subito dopo in un Duel Disk a forma di ala.
    Il ragazzo, in risposta, portò il braccio in avanti, generando attorno ad esso una serie di particelle di luce viole, le quali condensarono in poco tempo nella forma di un Duel Disk.
    "Se vuoi giocartela con un Duello, a me sta bene. Ma spero tu non pensi di potermi battere con facilità, perché rimarresti alquanto deluso. DUEL!"
    LP Jack: 4000
    LP Ra: 4000
    "Inizio io, pesco!" urlò il ragazzo, il cui nome era Jack, estraendo una carta dal Deck, e dando ufficialmente il via al Duello.
    "Comincio il Duello chiamando in campo Re Nebbia, in Posizione di Attacco" annunciò, mentre un mostro faceva la comparsa sul campo da gioco. Si trattava di un guerriero rivestito interamente da un'armatura argentata, avvolto da un mantello di nebbia quasi solido che nascondeva parzialmente la spada di cui era armato (Re Nebbia Lv: 7 ATK: 0).
    "Prima che tu me lo chieda: Re Nebbia è un mostro di Livello 7, ergo in condizioni normali sarebbe necessario offrire due mostri come Tributo per la sua Evocazione. Tuttavia, il suo potere speciale mi consente di Evocarlo con un Tributo in meno del necessario, o addirittura senza alcun Tributo. Tutto ciò, ovviamente, ha un prezzo: Il suo Attacco è pari alla somma dei punti di Attacco di tutti i Tributi offerti per la sua Evocazione, e non essendocene stati, il suo ATK resta 0" spiegò Jack, accingendosi a giocare una seconda carta.
    "Attivo ora la Carta Magia Doppia Evocazione, la quale mi consente di effettuare un'Evocazione Normale addizionale nel turno corrente, permettendomi di Evocare quindi un secondo mostro... Che nel mio caso, altro non è che una seconda copia di Re Nebbia" annunciò, mentre un secondo mostro identico al primo faceva la sua comparsa sul Terreno di gioco (Re Nebbia Lv: 7 ATK: 0).
    "A questo punto, io sovrappongo i miei due Re Nebbia, entrambi di Livello 7: OVERLAY!" esclamò Jack in tono solenne, mentre i suoi due mostri si trasformavano in due sfere di luce azzurra e un portale dall'apparenza "galattica" si formava sul campo di gioco.
    "Con questi mostri, costruisco la Rete di Sovrapposizione: EVOCAZIONE XYZ! Discendi, Emissario degli Abissi... DRAGO LEGGENDARIO NERO!"
    Dopo aver volteggiato in aria, le due sfere penetrarono all'interno del portale, generando un'esplosione multicolore. Da essa fuoriuscì un drago dal corpo ricoperto di scaglie nerissime, e dagli occhi di colore rosso, attorno al quale orbitavano due lucciole rosse, simboleggianti le Unità Sovrapposte a sua disposizione. Spalancò le sue grosse ali, anch'esse nere, e fece la sua entrata sul Terreno di gioco con un possente ruggito (Drago Leggendario Nero Rank: 7 ATK: 2400).
    "Non è consentito attaccare durante il primo turno di un Duello, ma in tutta franchezza non sono mai stato un tipo molto ligio alle regole..." disse Jack, preparandosi ad attivare l'effetto del proprio mostro.
    "Attivo l'effetto di Drago Leggendario Nero! Una volta per turno, al prezzo di un'Unità Sovrapposta, il suo potere speciale mi consente di infliggere al mio avversario un danno pari a quello di un'eventuale attacco diretto, ovverosia un danno uguale ai punti di Attacco correnti del mio Drago. Ed attualmente il suo ATK è di 2400 unità, per cui vai, Drago Leggendario Nero: Attacco diretto!"
    Il drago di Jack generò all'interno della sua bocca una palla di energia rossa, che quindi scagliò contro il suo avversario. L'esplosione fu non poco violenta, ma con grande stupore di Jack quando la polvere si diradò notò che il suo avversario, che a quanto pare rispondeva al nome di Ra, non solo era rimasto in piedi, ma addirittura non aveva fatto nulla per pararsi dal colpo, rimanendo esattamente nella stessa posizione.
    "Bene, direi che posso dirmi soddisfatto. Posiziono una carta coperta, e termino il turno"
    LP Jack: 4000
    LP Ra: 4000
    "E' il mio turno. Pesco dal Deck" disse poi quest'ultimo, estraendo la prima carta del suo Deck e mostrandola successivamente al suo avversario. "La carta che ho pescato è Stella Auros, il ché mi consente di attivare il suo potere speciale: Quando passa dal Deck alla mano, mi è concesso Evocarla Specialmente sul mio Terreno".
    Come per il drago di Jack, sul Terreno di Ra si formarono tante particelle di luce che successivamente si condensarono in una piccola sfera bianca con decorazioni dorate, due occhi azzurri e due braccia tozze (Stella Auros ATK: 0).
    "E tu vorresti battere il mio Occhi Rossi con un cosino privo di punti di Attacco? Vado di fretta, per cui se vuoi puoi dichiarare direttamente la resa e farla finita qui" lo provocò il suo avversario, sebbene Ra non sembrò averlo nemmeno sentito.
    "Procedo dunque con l'Evocazione Normale di Stella Caporis, in Posizione di Attacco. Il suo potere speciale, inoltre, mi permette di chiamare un mostro Stella direttamente dal Deck; la mia scelta ricade su Stella Spartos".
    Sul suo Terreno si formò un buco dal quale lentamente uscì un guerriero dall'armatura argentea. Col braccio destro reggeva uno scettro del medesimo colore, e inoltre presentava un mantella di colore blu (Stella Caporis ATK: 1600). Quindi, lo stesso mostro alzo al cielo il suo scettro, la cui punta brillo di una strana luce celeste; in seguito a tale gesto, con l'animazione delle Evocazioni Speciali che ormai ben conosciamo, sul Terreno di gioco comparve un mostro dalla forma simile a quella di uno scudo; era principalmente di colore bianco con varie decorazioni in oro, aveva due braccia ai lati e in diverse sue parti era formato da quello che a prima vista era uno strano minerale simile al quarzo (Stella Spartos ATK: 100).
    "Procedo il mio turno con l'attivazione della Carta Magia Continua Luce Stellare, il cui effetto regala ai mostri "Stella" che controllo un bonus di 400 punti di Attacco. In più, come regalo extra, la mia Carta Magia aumenta di 1 anche il Livello dei mostri Tuner che controllo. E ora..."
    Il mostro Tuner Stella Auros, ora di Livello 2, si scompose in due anelli di energia, del diametro di circa due metri, che si disposero a formare una colonna alle spalle di Ra. Stella Caporis, dal canto suo si scisse in quattro sfere che si disposero allineatamente al centro di tale colonna. Subito dopo, una vera colonna di luce si formò alle sue spalle.
    "Le stelle del cielo formano le luce che illumina il cammino degli uomini: Evocazione Synchro! Appari, Emissario del Firmamento: Stella Gemnis!"
    Un'ombra si forma all'interno della colonna. E quando quest'ultima scomparve, l'ombra al suo interno si rivelò un guerriero rivestito interamente da un'armatura argentea. Fece istantaneamente un balzo verso il campo di gioco del suo controllore, dove tirò due fendenti orizzontali con la sua spada bilama, che impugnava con entrambe le mani. Il mostro Synchro di Ra fece così la sua comparsa sul Terreno di gioco (Stella Gemnis Lv: 6 ATK: 2200).
    "E poiché è un mostro Stella, Gemnis riceve quindi il bonus di ATK offerto da Luce Stellare. In più, si attiva ora il potere speciale di Stella Gemnis, con il quale posso equipaggiargli un mostro Stella di Tipo Psichico che controllo. Scelgo l'unico altro mostro sotto il mio controllo, ovvero Stella Spartos".
    La spada di Gemnis si dissolse in particelle di luce, e per contro Stella Spartos si trasformò in un'arma. Si trattava nello specifico di una lancia dorata, la cui punta era formata dello stesso minerale che componeva il corpo di Spartos, la quale venne saldamente impugnata da Gemnis (Stella Gemnis ATK: 2600).
    "E adesso che il mio mostro ha superato il tuo, decido di passare alla fase di battaglia: Stella Gemnis, attacca Drago Leggendario Nero! Star Spartos Shot!"
    Dopo aver ricevuto l'ordine di attacco, il mostro di Ra spicco un grande salto, formando con la lancia una cicatrice che tagliava a metà il corpo del drago nemico, quindi con un altro salto tornò al punto di partenza. Dopo pochi secondi, il drago di Jack esplose, e il suo proprietario fu costretto a ripararsi il volto per l'esplosione (Jack LP: 3800).
    "Dannazione, è riuscito a distruggere il mio mostro!" rifletté Jack, guardando però la propria carta coperta. "Tuttavia, la mia carta coperta è Rinascita Xyz, il cui effetto mi consente di Evocare un Mostro Xyz dal Cimitero e di attaccargli come Unità Sovrapposta la stessa Rinascita, anziché mandarla al Cimitero come una normale Carta Trappola. Questo vuol dire che al prossimo turno potrò infliggerli un nuovo danno di 2400 Life Points, più che sufficiente a sconfiggerlo" ragionò Jack, oramai sicuro della sua vittoria.
    Nel frattempo, Ra spiegò: "In questo momento si attiva il potere speciale di Spartos: Quando un mostro equipaggiato con essa distrugge un mostro avversario in battaglia, questi subisce, oltre al danno da combattimento, un danno addizionale pari all'Attacco originale del mostro distrutto. Inoltre, per il proprio effetto, Gemini guadagna un attacco addizionale per ogni mostro equipaggiato ad essa. In sintesi, il danno complessivo è pari al doppio dell'Attacco di Gemini, e cioè 5200 Life Points"
    "Che cosa?! NO, ASPETTA, STAI SCHERZANDO, VERO?!?" imprecò il suo avversario, realizzando la propria immanente sconfitta. Il mostro di Ra, dal canto suo, tirò due fendenti obliqui con la sua lancia, formando così una X in aria, e con la stessa lancia generò un'onda d'urto che la lanciò contro il suo nemico, del tutto impossibilitato a difendersi da un danno di 5000 punti. Questi venne violentemente scagliato all'indietro, andando a sbattere contro una pila di scatoloni alle sue spalle, e perdendo i sensi nel processo.
    LP Jack: 0
    LP Ra: 1600
    Vincitore: Ra
    Il vincitore si avvicinò con calma, abbassandosi per raccogliere da terra il ciondolo che l'avversario aveva perso nell'urto.
    Fece appena in tempo a raccoglierlo, tuttavia, che tutte le luci della stanza si accesero contemporaneamente. Da ciascuna delle quattro porta entrarono violentemente altrettanti gruppi di persone, il cui aspetto lasciava facilmente intuire che si trattasse di poliziotti, i quali puntavano le proprie pistole contro di Ra.
    "Butta a terra la refurtiva e voltati lentamente" intimò un poliziotto alle sue spalle. Ra, per nulla preoccupato dalla situazione si voltò verso gli agenti, anche se non lentamente come gli era stato imposto.
    "Potrei spiegarvi come stanno le cose ..." cominciò a parlare, rivolgendosi ai poliziotti con un tono per nulla preoccupato dalla situazione in cui si trovava. Mentre diceva queste parole, però, accadde un fatto che lasciò letteralmente basiti gli agenti: alle sue spalle cominciò a formarsi un vero e proprio "strappo" nell'aria. Quando il taglio ebbe raggiunto l'altezza di due metri circa, cominciò ad allargarsi, formando dopo pochi secondi un vero e proprio "buco" di forma circolare del medesimo diametro, dal cui interno fuoriusciva una strana luce bianca.
    "... ma non ho intenzione di farlo" concluse infine, facendo dunque qualche passo indietro entrando in quella specie di portale. Quando fu scomparso in mezzo alla luce, quella misteriosa porta, così com'era apparsa, scomparve, senza lasciare alcuna traccia se non lo sguardo incredulo dei cinque spettatori di quel fenomeno.

    Capitolo 1 - Il Trentasettesimo Decennale


    Ok, dunque:
    - La carta bianca è stata completamente rimossa, come detto sopra;
    - Il Prologo si svolge all'interno degli archivi del Museo di Neo Domino, anziché all'esterno. Qui Jack (il nome è rimasto invariato) dovrà rubare, al posto della carta, un oggetto rilasciato da una sfera di pietra (il nome sarà rivelato più avanti). Stando ai discorsi dello stesso Jack, tale sfera si apre a metà per rilasciare oggetti, e possono passare letteralmente ere geologiche fra un'apertura e l'altra. Nel nostro caso, la sfera rilascia una ciondolo identico a quello di Emily, ma con una cordicella marrone al posto della catenina d'oro. Ovviamente il ciondolo di Emily apparirà dopo, ergo chi comincia ora a leggere Dual non lo noterà nel Prologo, ma bensì quando comparirà al collo di Emily;
    - La sfera, comunque, non è stata aggiunta soltanto per il ciondolo. Faceva parte della trama anche prima;
    - Jack, inoltre, non è un mercenario al servizio del Sindaco, ma al servizio di Pestilenza (anche se ovviamente questo non si scoprirà nel Prologo, ma alla prima apparizione di Pestilenza), il quale li ha dato anche alcuni poteri. Jack materializza infatti il Duel Disk di una moltitudine di particelle di luce viola, così come Zaker e i Cavalieri, sebbene sia ovviamente molto meno forte di loro;
    - Dopo essere stato sconfitto da Ra, il quale gli prenderà il ciondolo, Jack perde ogni ricordo successivo al suo accordo con Pestilenza, che è stato comunque di breve durata (Jack non è infatti più che una pedina nel suo piano. Si scoprirà infatti, sempre durante la prima comparsa di Pestilenza, che la sua sconfitta era perfettamente programmata).

    E queste dovrebbero essere tutte le differenze apportate. Il Prologo è a posto, ma dovrò anche aggiustare alcuni riferimenti negli altri Capitoli. Mi ci vorrà un po'. Ne approfitto anche per cambiare la descrizione fisica sia di Kyle (leggerissimamente) che del mostro gigante che compare nei suoi sogni, ma questa non è certamente una modifica alla trama.

    In ogni caso, diversamente da quanto detto a inizio post, ho già cominciato a scrivere il Capitolo 22. E nei Capitoli successivi succedono cose molto interessanti che ho fretta di descrivere, quindi sono anche abbastanza motivato.

    P.S.: Il nome di Drago Leggendario Nero è chiaramente un riferimento a questa carta, sebbene il mostro di Jack non sia un Match Winner. Soprattutto perché in Dual si giocano Duelli singoli, non certo interi Match.


    Edited by Ipercubo - 15/2/2015, 01:12
     
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    Capitolo 22 - L'Ultima Città, Parte II

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    Kyle si voltò, senza smettere di correre. L'enorme robot alle sue spalle continuava ad avanzare verso di lui, e oltre ad averlo quasi raggiunto aveva anche caricato un colpo all'interno del cannone sinistro, dal quale fuoriusciva in risposta luce bianca. Avendo oramai raggiunto l'incrocio voltò immediatamente a sinistra, in modo da evitare il colpo, che fece invece esplodere il tratto di strada dinanzi al robot stesso.
    Nonostante ciò, anche questi svoltò a sinistra, imboccando la stessa strada di Kyle. Caricò un secondo colpo nel cannone sinistro, puntato in direzione del ragazzo. Kyle sapeva che non sarebbe riuscito a schivarlo senza aiuti esterni. Tuttavia, un colpo energetico colpì il cannone del robot, deviando la traiettoria del colpo e salvando Kyle, ricreando inoltre la scena finale dell'ultimo sogno che il ragazzo aveva fatto, risalente all'inizio della fase finale del Decennale.
    Vi erano però alcune differenze rispetto al sogno stesso: Kyle non era ovviamente in pigiama, bensì vestito di abiti sporchi e lacerati in più punti. La differenza maggiore era però che questi non aveva sedici anni, bensì circa una ventina. Il robot era inoltre più illuminato e visibile che nel sogno, rivelando di essere nella forma piuttosto simile a Soldato Imperiale Meklord – Granel Ein, seppur nelle dimensioni era decisamente più grande, raggiungendo l'altezza di una decina di metri.
    I suoi cannoni erano inoltre molto più grandi in proporzione al resto del corpo, ed erano nello specifico di forma esagonale, formati da sei cannoni triangolari del lato di un metro e mezzo. La lastra nera sul petto, invece, era identica a quella di Granel.
    Ad aver colpito il suo cannone sinistro era stato un fascio energetico di colore blu, sparato da una persona nascosta nel palazzo alla sinistra del robot. Come Kyle, anche questa persone aveva una ventina d'anni, mentre la sua proiezione all'interno del sogno ne aveva sedici. Era armato di una specie di fucile energetico, di colore blu, terminante con un cristallo azzurro, lo stesso che aveva sparato il fascio di energia, il quale però era assente nel sogno. Ma né i vestiti rovinati, né i quattro anni di differenza nascondevano l'identità di Noah.
    Il robot si voltò alla sua sinistra, la direzione dalla quale era partito il colpo, e puntò l'enorme cannone verso la versione ventenne del Tecnobiologo, il quale si trovava dietro una finestra avente una fessura dalla quale aveva sparato il fascio di energia. Il cannone, però, era oramai scarico, e la distanza ravvicinatissima non avrebbe certo permesso di schivare il colpo, che se fosse stato sparato avrebbe comunque demolito l'edificio.
    Noah spiccò un salto all'indietro, estraendo dalla cintura una pistola di colore bianco ed impugnandola con entrambe le mani. Quando premette il grilletto, la canna della stessa si staccò letteralmente, venendo sparata in direzione del robot. Il colpo, ovvero la canna stessa della pistola, di forma cilindrica e avente un diametro di pochi centimetri, sfondò la finestra di vetro e, passando a pochi centimetri dal cannone, colpì la lastra nera nel petto dello stesso, alla quale si agganciò.
    Le linee rosse sulla stessa si spensero, come si spense il colpo che sarebbe stato sparato pochissimi istanti dopo. Il robot non si mosse più.

    ---


    Erano passati circa venti minuti. Aster stava seduto per terra, reggendosi le inocchia con le mani, mentre Kyle non aveva ancora staccato gli occhi dal cielo.
    "Parlami di questa città" disse ad un certo punto Kyle, rompendo il silenzio. Aster si voltò verso di lui.
    "Da dove vuoi che cominci? Dalla mia infanzia? Dalla fine di Neo Arcadia? Dalla Guerra del Silenzio? Da Iperion? Anche se..." e qui si fermò per qualche secondo "Io credo che dovresti ricordarti anche da solo di queste cose..."
    Seguirono altri tre interminabili minuti di silenzio.
    "Aster... Tu credi nella Reincarnazione?"
    "Io credo nella scienza. Se la Reincarnazione avesse una spiegazione scientifica, ci crederei"
    "Io sono già stato qui" disse il Duellante Astrale a bassa voce, quasi come se avesse paura di essere sentito. "Io sono nato, cresciuto in questa città. Mi ricordo le strade, mi ricordo la musica... Mi ricordo una vita intera..."
    "E poi?"
    "E poi niente. Mi ricordo di aver vissuto qui... ma non ricordo come... E poi la mia vita a Neo Domino"
    Mentre pronunciava queste parole, gli occhi d Kyle cominciarono a bagnarsi. Le strade che aveva frequentato, le strade in cui aveva giocato erano ora ridotte ad un cumulo di macerie.
    "Aster, raccontami di come è successo tutto questo." ordinò il Duellante Astrale, posando lo sguardo sul profilo delle macerie che si stagliavano contro l'orizzonte.
    "Sei sicuro di volerlo sapere?" chiese il suo interlocutore, aspettando invano una risposta.
    Dopo alcuni secondi, incominciò a raccontare.
    "Non ricordo quando è iniziato di preciso, e francamente non mi interessa saperlo. Credo che la prima città ad essere attaccata sia stata Atum, la seconda città dell'Impero per numero di abitanti. Fatto sta che questi affari sono comparsi man mano in tutto il mondo, distruggendo qualsiasi cosa. Mio fratello faceva parte della Corte dell'Imperatrice e li combatté in prima linea.
    Zero, il "leader" dell'esercito Meklord, non si è mai nascosto, ha sempre affrontato da solo interi eserciti avversari, vale a dire il mondo intero. Fra questi vi era anche mio fratello.
    Quando la Guerra del Silenzio si concluse, Zero era stato ucciso e l'esercito Meklord distrutto. E con esso, l'intero pianeta."

    ---


    Horus stava correndo.
    Aveva lasciato Ra a combattere contro due Soldati Imperiali Meklord, e ora correva via piangendo e con la testa fra le mani, aprendo gli occhi di tanto in tanto per vedere dove stesse effettivamente andando.
    "NO, NO, NO!" gridò, disperato dalla ricomparsa dell'esercito Meklord, oltre ai sensi di colpa per l'aver abbandonato il suo compagno.
    Quando aprì gli occhi, tuttavia, si fermò di colpo e cacciò un grido con tutto il fiato che aveva in corpo. Davanti a lui, un robot volante di colore blu con la forma di un uccello estremamente stilizzato, vale a dire Soldato Imperiale Meklord – Skiel Ein, era dinanzi a lui a un metro e mezzo di distanza, con uno dei due cannoni (molto più piccoli di quelli di Granel Ein ma non meno potenti) puntato contro di lui e con un colpo già caricato. Essendo psicologicamente incapace di difendersi, non tentò nemmeno di schivare il colpo, ma si limitò a chiudere gli occhi e aspettare la sua fine.
    Aspettò alcuni secondi, nei quali però il colpo non arrivò, dopodiché riaprì lentamente gli occhi; un uomo con i pantaloni viola, la giacca rossa e i capelli arancioni si era frapposto fra lui e Skiel Ein, rivolto in direzione di quest'ultimo. Aveva le braccia rivolte in avanti, con i polsi uniti, mentre al posto del robot e del colpo energetico che aveva sparato vi era la moltitudine di particelle di luce viola nei quali questi si erano dissolti.
    Jack era lì, e con tutta probabilità gli aveva salvato la vita.

    Capitolo 23 - L'Ultima Città, Parte III



    Edited by Ipercubo - 25/3/2015, 22:58
     
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    Capitolo 23 - L'ultima Città, Parte III

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    Noah riprese lentamente conoscenza. Tutto ciò che sentiva era una voce familiare in lontananza e alcuni leggeri colpetti sulla guancia destra.
    Quando riaprì gli occhi, constatò di essere sdraiato per terra, con il busto sorretto da Emily, mentre quest'ultima, in ginocchio affianco a lui, cercava di farlo rinvenire.
    "Ugh... Emily..." disse lentamente, mentre riacquistava man mano conoscenza.
    "Grazie al cielo stai bene" commentò soddisfatta Emily, aiutandolo a rialzarsi. I due erano, in questo momento, in quella che con tutta probabilità era la stessa città dov'erano Kyle e Aster, seppure in tutt'altro luogo. Nello specifico, in quella che a prima vista si sarebbe detta una larga piazza dinanzi ad un grattacielo alto una ventina di piani, sebbene questa fosse la lunghezza della parte ancora integra dello stesso, rendendo dunque impossibile stabilire quanti piani avesse in origine.
    "Dove siamo?" chiese il ragazzo, volgendo lo sguardo prima in direzione della distesa di macerie e del profilo degli edifici parzialmente interi e poi verso la crepa viola che solcava il cielo.
    "Non ne ho idea" disse sconsolata la ragazza, guardando invece in basso. "Quando mi sono svegliata ero qui affianco; mi spiace, ma ne so quanto te"
    Noah guardò nuovamente gli edifici, per poi abbassare anch'egli o sguardo: "Neo Arcadia"
    Emily si girò immediatamente in direzione dell'amico, con uno sguardo confuso in volto. "Cosa?" gli chiese, senza che però questi spostasse lo sguardo dal terreno vicino i propri piedi.
    "È il nome di questa città" rispose dopo alcuni secondi, alzando lo sguardo vero l'edificio vicino a lui.
    "Come lo sai?" chiese la ragazza, non meno confusa di prima.
    "Non lo so, sono andato a intuito" rispose semplicemente il Tecnobiologo, incamminandosi verso il grattacielo distrutto. "Scusami due minuti, devo fare una conversazione in chat"
    "Cosa? Noah?!" esclamò la ragazza, senza tuttavia che l'amico le prestasse attenzione. Si incamminò per raggiungerlo, ma si fermò dopo pochi passi, guardandolo sparire nell'entrata della struttura fatiscente.
    Si sedette dunque per terra, scansandosi con una mano i capelli davanti agli occhi e cercando di mettere in ordine i propri pensieri. Venne tuttavia interrotta da uno schermo virtuale apertosi subito dinanzi a lei.

    Skaia


    D.O.M.:
    Salve.
    Dal tuo punto di vista questa è presumibilmente il nostro primo incontro vero e proprio, ergo permettimi le dovute presentazioni.
    Io sono D.O.M.

    Ahura:
    Guarda, chiunque tu sia ti assicuro che questo non è assolutamente il momento adatto.

    D.O.M.:
    Già, posso immaginare.
    In effetti avrei potuto scegliere un momento un po' più, diciamo, "consono".
    Ma ho pensato che non fossi prima finita in una città apocalittica subito dopo aver visto una persona estremamente simile ad un'altra persona che conosci alquanto bene non mi avresti creduto.
    E dunque eccomi qui.

    Ahura:
    Cosa?
    Chi sei, e come fa a sapere quello che mi è successo?

    D.O.M.:
    Beh, per quanto concerne l'ultima domanda ti faccio notare che metà delle cose che ho detto sono successe sotto gli occhi del mondo intero.
    In risposta alla penultima domanda, invece, davvero non ti ricordi PER NIENTE di me?

    Ahura:
    Aspetta, tu sei quello che mi regalato il libro e Guardiano Etereo, giusto?

    D.O.M.:
    No, un momento...
    Di che diamine stai parlando?

    Ahura:
    Di un libro chiamato "Le Cronache di Skaia" e di una carta dla nome "Guardiano Etereo Aleph".
    Ricordi?

    D.O.M.:
    Mi ricordo sia del libro che della carta, ma...
    Non te li ho mica regalati io!

    Ahura:
    Bah, non ha importanza.
    In ogni caso, sono occupata attualmente.
    Ergo sei pregato di andartene.
    O, meno metaforicamente, di smettere di chattare.

    D.O.M.:
    Come desideri.
    Prima però faresti meglio a guardarti a sinistra.

    Ahura:
    Cosa?

    D.O.M.:
    C'è un robot assassino alla tua sinistra.
    E ti sta puntando.


    Noah era in quello che un tempo era presumibilmente un atrio, di un albergo o di un altro genere di edificio.
    Quando era in funzione, si sarebbe presentato come una sala circolare con un soffitto alto cinque metri e un diametro di diverse decine, col pavimento coperto di un unico grande tappeto rosso dai bordi dorati.
    Ora però i tre ascensori erano guasti, il tappeto distrutto, e in sintesi nulla di ciò che c'era attualmente in quella stanza era paragonabile a ciò che ci fosse stato diversi anni addietro.
    Il ragazzo prese un'uscita laterale, trovandosi nuovamente all'esterno dell'edificio ma dalla parte opposta rispetto a prima, per poi aprire uno schermo virtuale dinanzi a sé ed iniziare la conversazione che Guardian of Light aveva avuto alla fine della Sezione III della prima Intermissione.

    Skaia



    Tecnobiologist:
    Ok, sono a Neo Arcadia.

    Guardian of Light:
    Sì, lo so. Purtroppo.

    Tecnobiologist:
    Quindi è questa la città di cui mi parlavi.

    Guardian of Light:
    Sfortunatamente sì.

    Tecnobiologist:
    Quindi, accettando l'idea che ti riesca a vedere non solo cosa faccio ora, ma addirittura cosa farò in futuro, per quale motivo volevi che ti chiamassi?

    Guardian of Light:
    Sostanzialmente per far sì che tu mi credessi.
    Adesso mi credi, vero?

    Tecnobiologist:
    Mi sono svegliato in una città distrutta il cui cielo è letteralmente spaccato a metà.
    Perché non dovrei crederti?

    Guardian of Light:
    Ottimo. Ci tornerà utile in futuro.
    Ma già che sono qui, ne approfitto per darti qualche consiglio vagamente utile:
    Hai messo nel Deck le carte che ti ho dato?

    Tecnobiologist:
    Ti riferisci a quei due Mostri Xyz?
    Sì, ce li ho messi.

    Guardian of Light:
    Bene.
    E ci hai messo anche quel lotto di carte che ci avevi tolto un bel po' di tempo fa?

    Tecnobiologist:
    Quelle carte che avevo tolto in quanto, per forti che fossero, mandavano la stabilità a farsi benedire?

    Guardian of Light:
    Sì.

    Tecnobiologist:
    Ho messo anche quelle.
    Suppongo sia inutile chiederti come fai a sapere tutto questo, vero?

    Guardian of Light:
    Supponi bene.

    Tecnobiologist:
    Perché mi fai queste domande?

    Guardian of Light:
    Perché avrai un Duello fra poco.
    Con tutta probabilità, il Duello più difficile che tu abbia avuto finora.

    Tecnobiologist:
    Aspetta, l'ultima volta che abbiamo parlato avevi detto che i due Xyz non mi avrebbero aiutato contro Horus.
    E se questo avversario è perfino più forte di lui, come speri che possa batterlo?

    Guardian of Light:
    Molto semplicemente, non spero affatto che tu possa batterlo.
    Posso vedere il futuro, ma se anche così non fosse stato non ci sarebbero ugualmente state speranze di una tua vittoria.
    O quantomeno non al tuo attuale livello di capacità.

    Tecnobiologist:
    E allora a che serve tutto ciò?

    Guardian of Light:
    Temo che lo dovrai scoprire da solo.
    Ok, abbiamo quasi fatto. Mi rimangono giusto un paio di cose da dire.
    La prima di esse è:
    Mettiti una mano nella tasta destra.
    Evito di chiederti se hai portato con te l'oggetto che c'era nel pacco sul tavolino della tua cucina, perché so già che l'hai fatto.
    A dire il vero lo sapevo anche con le carte, ma va beh.
    In ogni caso, quando ne avrai bisogno, usalo.
    La seconda cosa è: Voltati.

    Quando lo schermo si richiuse, Noah si voltò, relativamente incuriosito dall'ultima frase della ragazza.
    Quello che vide, tuttavia, trasformò immediatamente la curiosità in paura: Un robot blu volante, vale a dire Soldato Imperiale Meklord – Skiel Ein, gli puntava alla testa il cannone destro.
    Impossibilitato a reagire a causa del colpo imminente, nonché inconscio della pericolosità del robot, il ragazzo rimase non poté fare assolutamentente nulla fuorché attendere il corso degli eventi.
    Tuttavia, dal petto della macchina fuoriuscì immediatamente una punta di circa cinquanta centimetri, fatta di un materiale apparentemente metallico di colore bianco puro.
    Il robot non sparò nessun colpo, ed anzi il disegno stilizzato sulla placca nera che aveva sul volto si spense; smettendo di levitare, questi cadde a terra con la schiena rivolta verso l'alto.
    Solo allora Noah poté capire cosa lo aveva appena salvato: Un fioretto con una lama bianca di ottantacinque centimetri circa e un impugnatura di colore dorato aveva trapassato Skiel Ein da dietro. Tuttavia, il ragazzo non aveva visto assolutamente nessuno che avrebbe potuto fare una cosa simile, e l'idea che qualcuno l'avesse lanciata a mo' di pugnale era fin troppo inverosimile.
    Prima ancora di chiedersi chi e come abbia trafitto la macchina con quella spada, tuttavia, un altro pensiero si fece largo nella mente d Noah: Questi, infatti, aveva già visto quella spada.
    "Ma... Ma questa è la spada di Emily! Che cosa ci fa qui?!"
    Questa considerazione fu tuttavia interrotta dal fatto che alle sue spalle si riaprì la finestra di prima, riportando la conclusione della conversazione con Guardian of Light.

    Skaia


    Guardian of Light:
    Ah, quasi dimenticavo:
    Emily è in guai seri.

    ---


    La finestra affianco ad Emily si chiuse, mentre a circa dieci metri di distanza vi era un robot di forma relativamente umanoide e di colore argentato. Diversamente dagli altri Soldati Meklord, questo era dotato di un solo cannone visibile, posizionato al posto del braccio sinistro, mentre il destro era equipaggiato con una placca verde allungata che si estendeva fin quasi alla spalla, senza avere un'apparente utilità.
    Il suo unico cannone era puntato verso Emily, con un colpo già caricato al suo interno.
    "Emily!" gridò Noah alle spalle della ragazza, correndo verso quest'ultima e con il suo fioretto nella mano sinistra. Questa non ebbe tuttavia modo di voltarsi, perché Wisel Ein rilasciò immediatamente il colpo caricato in direzione di Emily, che presa alla sprovvista scattò verso destra troppo tardi, senza nessuna possibilità di schivare il colpo.
    Tuttavia, quando quest'ultimo fu a metà della propria traiettoria, con una velocità sovrumana Makoto si parò davanti a questo, con la gamba sinistra tesa e quella destra talmente piegata da toccare quasi terra col ginocchio, e "tagliò" letteralmente a metà il colpo energetico con un fendente di spada obliquo verso il basso. I due "frammenti" del colpo si separarono in una direzione perpendicolare al verso del fendente; uno dei due si schiantò sul terreno, non molto distante da Emily, generando un'esplosione di dimensioni ridotte che comunque non la investì, l'altro contro l'edificio alle sue spalle, dando luogo ad un'esplosione identica alla prima.
    Subito dopo, Makoto scattò in avanti con la spada abbassata, percorrendo in un tempo inverosimilmente breve la distanza che lo separava da Wisel Ein, e tagliando anche questo a metà con un fendente verticale verso l'alto. Le due metà del robot caddero a terra, rivelando tralaltro che il suo interno appariva come un semplice superficie bianca omogenea, del tutto priva di circuiti o, al contrario, dotata di circuiti troppo piccoli per essere visti.
    Seguì un istante di totale silenzio, permettendoci di descrivere l'aspetto del fratello di Emily.
    Questi indossava giacca e pantaloni blu, come durante il suo Duello contro Zaker. Diversamente da allora, tuttavia, attualmente ero sprovvisto di casco, rivelando sia gli occhi, di colore rosa, che i capelli castani di media lunghezza, con diversi ciuffi che gli ricadevano sulla fronte e due, leggermente più lunghi, davanti alle orecchie. La cosa che subito sarebbe saltata all'occhio era però, ovviamente, la spada; retta dalla mano destra, questa era dotata di una lama "piatta", diversamente da quella di Emily. Tale lama era lunga circa settantacinque centimetri, larga tre e spessa pochi millimetri. L'impugnatura, dotata di guardia (la parte dell'impugnatura stessa che passa sopra le dita), era di colore azzurro, mentre la lama era argentata.
    Immediatamente dopo Makoto scattò verso un secondo robot a una trentina circa di metri di distanza, nello specifico Soldato Imperiale Meklord - Granel Ein, il quale aveva sollevato il cannone destro puntando verso di lui. Il robot non riuscì tuttavia neanche a caricare il colpo, in quanto il suo bersaglio gli fu davanti prima ancora che questi potesse accorgersene, e lo tagliò a metà con un fendente orizzontale all'altezza del petto.
    Emily e Noah, che finora avevano assistito agli eventi senza pronunciare una parola e senza staccare gli occhi da Makoto (eccetto quando quest'ultima scattava, essendo talmente veloce da non essere visibile all'occhio umano), notarono solo adesso, oltre al secondo robot appena distrutto, un individuo incappucciato da cui il fratello di Emily passò a una decina di centimetri di distanza durante il suo ultimo scatto.
    Quest'ultimo evento creò una corrente d'aria che fece sollevare momentaneamente la parte inferiore del mantello dell'individuo, rivelando un paio di stivali di colore nero. Il mantello era anch'esso di colore nero, oltre che di forma strappata e irregolare alle estremità; questo non era inoltre dotato di maniche, facendo presupporre che l'individuo tenesse le braccia all'interno del mantello stesso. Del volto invece non era possibile vedere niente, essendo questo nascosto da un cappuccio dello stesso colore del mantello.
    Il misterioso individuo, inoltre, non si era ancora voltato, continuando a fissare il punto dove Makoto si trovava un istante prima.
    Passarono ulteriori secondi di silenzio, dopo i quali il fratello di Emily scattò in direzione del'individuo con la spada davanti a sé, tentando un attacco alle spalle. Quest'ultimo tuttavia, con la stessa velocità sovrumana, si girò istantaneamente, estraendo in contemporanea il braccio destro da sotto il mantello e puntandolo contro il proprio avversario; il braccio era avvolto di bende di colore bianco, e nella mano reggeva una pistola del colore opposto.
    Makoto si fermò istantaneamente, con la punta della spada vicina al petto del nemico e la pistola di quest'ultimo a pochi centimetri dalla propria fronte. I due rimasero in quella posizione – con Makoto immobile a mezz'aria, fra l'altro – per circa quattro secondi, finché quest'ultimo non spiccò un salto all'indietro, seppur senza né toccare terra né darsi una spinta di qualsiasi tipo, in direzione del punto da cui era partito.
    Prima che potesse atterrare, tuttavia, il suo avversario gli sparò contro un colpo, il cui rumore era talmente forte da essere più simile a quello di una cannonata che di un normale colpo di pistola, diretto al petto.
    Per risposta, Makoto portò la spada sulla traiettoria del proiettile, orientando però il filo della lama perpendicolarmente alla traiettoria stessa, cosicché il colpo si andasse a schiantare contro la parte "piatta" della lama, disgregandosi in diversi frammenti; ciò fece tuttavia oscillare leggerissimamente la lama della spada stessa.
    Makoto atterrò quindi con successo, fissando il volto del suo avversario per alcuni istanti, partendo poi per un altro tentativo di offensiva.

    ---



    Ebbene, così finisce il Capitolo 23.
    Oltre al risveglio di Emily e Noah, abbiamo assistito alle incredibili capacità di Makoto, che oltre ad aver trafitto un robot che minacciava Noah con la spada della sorella (la stessa spada scomparsa qualche Capitolo fa), ha anche affettato altri due Soldati Imperiali Meklord con la propria spada, rivelando nel processo una velocità straordinaria. Non soddisfatto, ha anche sfidato un misterioso individuo il cui aspetto si ispira a quello di Death Gun.
    Chi è quest'individuo?
    Perché Makoto è così veloce?
    Perché D.O.M. non ricorda di aver regalato "Cronache di Skaia" ad Emily, quando sulla copertina del libro c'è chiaramente una dedica firmata da quest'ultimo?
    Cosa ha trovato Noah nella cucina di casa sua?
    Tre di queste domanda troveranno risposta nell'immediato futuro, se possiamo considerare "immediato" il tempo che impiego per scrivere un Capitolo. Sperando che questo tempo non sia troppo lungo, vi do appuntamento a quando questo sarà trascorso.
     
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    Adesso sappiamo com'è andato il "ritrovarsi" in Neo-Arcadia per i tre personaggi, per il momento, protagonisti. Nel precedente capitolo ci siamo occupati di Kyle, che al suo fianco ha avuto il vantaggio (?) di ritrovarsi Aster ad aiutarlo, mentre invece i poveri Noah ed Emily, pur restando assieme, erano senza la minima idea di cosa gli fosse successo e di cosa fare.
    Dico "erano" perché grazie al provvidenziale intervento di D.O.M. e Guardian of Light (che stranamente hanno una puntualità da far schifo ad un inglese all'ora del thé (massì, viva gli stereotipi!)) che li hanno "aiutati" a raccapezzarsi in quel posto. In particolare nel caso di Noah, in cui lui ed il suo interlocutore hanno parlato di alcune certe carte che il ragazzo si sarebbe messo nel Deck... E non ultimo, devo confessare ciò che al momento mi interessa di più (non che il resto non mi interessi, sia chiaro), il discorso sul prossimo duello che Noah non può vincere, allo stato attuale. Non vedo l'ora di vederlo combattere.
    Certo, il combattimento di Makoto del capitolo è stato anch'esso interessante, specie per il fatto di essere riuscito da solo a stendere tre Soldati da solo e senza la minima difficoltà. Ma osannare le sue capacità fisiche mi impedirebbe di riconoscere quelle della Persona con il Mantello. A tal proposito, mi chiedo se il vortice d'aria generato alla base del suo mantello non sia effettivamente artificiale... E se controllasse il vento?
    In ogni caso non vedo l'ora di scoprirlo con il prossimo capitolo, anche se qualcosa mi dice che Makoto se la vedrà molto brutta, contro il suo avversario. Ma è solo una sensazione.

    Inoltre, come avevo detto nella mia discussione, dovresti smetterla di pensare ad i tuoi personaggi come prodotti di favole "Disney", Iper-kun. Sia perché i personaggi della Disney (non tutti, è vero, ma la maggior parte) hanno personalità e carattere da vendere nei supermercati, e quindi paragonando i tuoi a loro li hai involontariamente lodati; sia perché i tuoi personaggi non mancano di personalità. Ognuno di loro ha il suo modo di fare e pensare, che ritengo perfettamente rappresentato e forse anche incarnato dai loro Deck... Ma se posso permettermi non ho mai trovato i tuoi personaggi noiosi o poco caratterizzati.
    Se posso permettermi, forse pensi ciò per il fatto che (e questo è quello che mi è rimasto attualmente leggendo la tua fan fiction) ti sei soffermato più sui personaggi nella loro singolarità che come gruppo di amici: tradotto, erano più le occasioni in cui i personaggi si analizzavano od analizzavano ciò che accadeva attorno a loro, che quelle in cui erano assieme come li amici che sono (non che mancassero, sia chiaro). Per cui ritengo che forse tu temi di non aver dato personalità ad i tuoi personaggi per questo, ma non è un problema: il carattere di un personaggio si evince in primis dalla sua singolarità, e poi successivamente dalle sue relazioni.
    Per esempio estremamente pratico, nei precedenti capitoli abbiamo visto Emily, Noah e Kyle da soli riflettere su quanto stava succedendo, mentre adesso i primi due inizieranno il loro viaggio per Neo-Arcadia assieme (credo), ed il terzo ha iniziato ad avvicinarsi ad Aster. Ma in entrambi i due casi, quello prima e quello attuale, i tuoi personaggi non sono vuoti.
     
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    Oh, che bello, il primo commento della Saga III!
    Allora, commentando punto per punto:
    CITAZIONE (Xivren @ 28/3/2015, 21:19) 
    Adesso sappiamo com'è andato il "ritrovarsi" in Neo-Arcadia per i tre personaggi, per il momento, protagonisti. Nel precedente capitolo ci siamo occupati di Kyle, che al suo fianco ha avuto il vantaggio (?) di ritrovarsi Aster ad aiutarlo, mentre invece i poveri Noah ed Emily, pur restando assieme, erano senza la minima idea di cosa gli fosse successo e di cosa fare.
    Allora, i personaggi si ritrovano insieme se erano vicini nel momento dell'"esplosione" della crepa. Ra e Horus erano seduti uno affianco all'altra nel Capitolo 20, se ricordi (infatti quest'ultimo, pur essendo scappato, si era svegliato insieme al compagno), così come lo erano Chris e C.A., sebbene questi non siano apparsi. Kyle era da solo, come pure Aster, e difatti non si sono svegliati insieme. Diversamente, sebbene Noah e Emily fossero separati, si sono svegliati insieme perché [inserire qui scusa motivo].
    Né Makoto né il suo nuovo avversario erano invece presenti, ergo in teoria non dovrebbero essere insieme agli altri personaggi. Il motvo per cui, invece, lo sono verrà spiegato più avanti.


    Dico "erano" perché grazie al provvidenziale intervento di D.O.M. e Guardian of Light (che stranamente hanno una puntualità da far schifo ad un inglese all'ora del thé (massì, viva gli stereotipi!)) che li hanno "aiutati" a raccapezzarsi in quel posto.
    Ti ricordo che Guardian of Light ha avuto i tre dialoghi con Noah tutti e tre di fila, ergo presumibilmente può chiamarlo in qualsiasi punto del tempo. Con queste premesse non essere puntuali è un crimine.
    P.S.: Sta cominciando a stancarmi di chiamare quei due con il loro pseudonimo di chat. Ma non ci posso fare niente. Peccato.


    In particolare nel caso di Noah, in cui lui ed il suo interlocutore hanno parlato di alcune certe carte che il ragazzo si sarebbe messo nel Deck... E non ultimo, devo confessare ciò che al momento mi interessa di più (non che il resto non mi interessi, sia chiaro), il discorso sul prossimo duello che Noah non può vincere, allo stato attuale. Non vedo l'ora di vederlo combattere.
    Non dovrai aspettare molto. O forse sì, chissà.

    Certo, il combattimento di Makoto del capitolo è stato anch'esso interessante, specie per il fatto di essere riuscito da solo a stendere tre Soldati da solo e senza la minima difficoltà. Ma osannare le sue capacità fisiche mi impedirebbe di riconoscere quelle della Persona con il Mantello. A tal proposito, mi chiedo se il vortice d'aria generato alla base del suo mantello non sia effettivamente artificiale... E se controllasse il vento?
    Il flusso d'aria è stato creato dal passaggio di Makoto a enorme velocità a pochi centimetri di distanza dal mantello dell'altro. Similmente a un treno in corsa, per intenderci, ma più veloce.

    In ogni caso non vedo l'ora di scoprirlo con il prossimo capitolo, anche se qualcosa mi dice che Makoto se la vedrà molto brutta, contro il suo avversario. Ma è solo una sensazione.
    Chissà.

    Inoltre, come avevo detto nella mia discussione, dovresti smetterla di pensare ad i tuoi personaggi come prodotti di favole "Disney", Iper-kun. Sia perché i personaggi della Disney (non tutti, è vero, ma la maggior parte) hanno personalità e carattere da vendere nei supermercati, e quindi paragonando i tuoi a loro li hai involontariamente lodati; sia perché i tuoi personaggi non mancano di personalità. Ognuno di loro ha il suo modo di fare e pensare, che ritengo perfettamente rappresentato e forse anche incarnato dai loro Deck... Ma se posso permettermi non ho mai trovato i tuoi personaggi noiosi o poco caratterizzati.
    Se posso permettermi, forse pensi ciò per il fatto che (e questo è quello che mi è rimasto attualmente leggendo la tua fan fiction) ti sei soffermato più sui personaggi nella loro singolarità che come gruppo di amici: tradotto, erano più le occasioni in cui i personaggi si analizzavano od analizzavano ciò che accadeva attorno a loro, che quelle in cui erano assieme come li amici che sono (non che mancassero, sia chiaro). Per cui ritengo che forse tu temi di non aver dato personalità ad i tuoi personaggi per questo, ma non è un problema: il carattere di un personaggio si evince in primis dalla sua singolarità, e poi successivamente dalle sue relazioni.
    Per esempio estremamente pratico, nei precedenti capitoli abbiamo visto Emily, Noah e Kyle da soli riflettere su quanto stava succedendo, mentre adesso i primi due inizieranno il loro viaggio per Neo-Arcadia assieme (credo), ed il terzo ha iniziato ad avvicinarsi ad Aster. Ma in entrambi i due casi, quello prima e quello attuale, i tuoi personaggi non sono vuoti.
    Al fine di evitare spoiler su LCDI, sarebbe conveniente discuterne in privato.
     
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    Ehilà, da quanto tempo è che non ci vediamo?
    Rispondo io per voi: Sei mesi.
    SEI! MESI! È una quantità di tempo spropositata per una Fic che negli ultimi due anni ha raggiunto sì e no il 20% di quella che stimavo essere la sua durata complessiva. "Stimavo" perché ho realizzato di non poter portare avanti questo "progetto" nel modo che avevo ideato originariamente, così come ho realizzato che quello che mi ha afflitto per tutto questo tempo non era un blocco dello scrittore, ma una perdita dell'entusiasmo iniziale.
    Cosa vuol dire questo? Vuol dire che ci saranno dei tagli. Molte parti non indispensabili della trama saranno tagliate. Per non perdere quelle pochissime persone che non si sono ancora dimenticate di me e di questa Fic, voglio però sottolineare che questi non andranno a ridurre la "qualità" dell'opera finale, ma la sua lunghezza. Di fatto, questo è l'unico modo per andare avanti senza dilatare i tempi di attesa fra un Capitolo e l'altro e ridurne la qualità.
    E vi prometto ce il Capitolo 25 non arriverà con così tanto ritardo.

    Capitolo 24 - L'ultima Città, Parte IV

    ---




    Makoto scattò nuovamente in direzione del suo nemico, impugnando la spada con entrambe le mani. Quest'ultimo sparò un paio di colpi di pistola in direzione del fratello di Emily, il quale a sua volta ne schivò abbassandosi all'improvviso e ne tagliò un altro con la spada, dovendo tuttavia rallentare nel fare ciò.
    La velocità di Makoto era estremamente elevata, più della velocità dell'uomo incappucciato, la quale comunque era ben superiore alle normali capacità umane. Questi però lo costringeva a rallentare con i propri colpi di pistola, e quando Makoto gli si avvicinava troppo lui schivava i suoi fendenti girandogli attorno, e allontanandosi nella direzione da cui Makoto stesso era venuto.
    A causa dell'altissima velocità dei due era inoltre impossibile per Noah ed Emily seguire ogni singola azione del combattimento, e gli innumerevoli spari costrinsero inoltre Noah a portarsi entrambe le mani alle orecchie, lasciando cadere il fioretto di Emily che teneva ancora in mano. Nonostante ciò non riusciva a distogliere lo sguardo dai due combattenti, i quali non sembravano curarsi troppo dei due ragazzi, probabilmente perché troppo impegnati a combattersi a vicenda.
    Senza ancora aver capito cosa stesse succedendo, il ragazzo pensò che le cose non sarebbero potute andare peggio di così. E guardando alla sua destra si rese immediatamente conto di essersi sbagliato.
    Emily chiuse gli occhi e cadde al suolo, priva di sensi.

    ---


    Jack allungò la mano destra in direzione di Skiel Ein, e dopo pochi istanti questi venne scagliato con forza nella direzione opposta, come se colpito da un'onda d'urto. Dopo aver percorso circa un metro in linea d'aria, inoltre, si disintegrò in una moltitudine di frammenti di colore viola, che immediatamente sparirono nel'aria.
    "Ma... tu..." riuscì a dire Horus, sbigottito, prima che Jack gli tappasse la bocca con una mano.
    “È evidente che tu non sia in grado di ragionare lucidamente” lo interruppe Jack. “Prenditi una decina di secondi per calmarti.”
    Horus lo fece, e quando il suo respiro divenne più regolare il suo interlocutore gli tolse la mano dal volto, precedendo tuttavia una sua eventuale domanda.
    “Jack era una persona sotto il controllo di Pestilenza, per il quale lavorava. Ma io non sono lui, o meglio, lo sono in parte. Diciamo che io ho preso il controllo del suo corpo subito dopo la sua sconfitta contro Ra, prima ancora dell'inizio del torneo. È piuttosto complicato definire chi io realmente sia. Diciamo che, fra i tanti nomi che mi sono stati dati nel corso della storia, ce n'è uno che dovrebbe esserti abbastanza familiare: Per semplicità di linguaggio, potresti dire che io sia... il Diavolo.”

    ---


    Emily aprì gli occhi, e subito scattò in piedi. Subito si rese conto di non riuscire a vedere nulla. Si portò una mano davanti agli occhi e tentò nuovamente di aprire gli occhi, solo per rendersi conto che i suoi occhi erano già aperti, e che era immersa nel buio più totale.
    “Dove sono?” pensò spaventata, e con sua grande sorpresa quel pensiero si sentì come se fosse stato detto a voce alta.
    “Nel senso letterale del termine, sei a Neo Arcadia, distesa per terra.” rispose una voce maschile alla sua sinistra, attirando com'è naturale l'attenzione della ragazza.
    Quest'ultima si girò di scattò in direzione della voce, e vide un uomo di una ventina d'anni, con una giacca marrone e un paio di pantaloni azzurri. Aveva i capelli blu di media lunghezza, con ciuffi di capelli che gli ricadevano diagonalmente sula fronte, e portava un paio di occhiali rotondi. In quel momento Emily si rese conto di essere di nuovo in grado di vedere, notando che anche il suo stesso corpo era ora visibile.
    “Ma in un senso più metaforico, sei in un sogno.”
    “Dove sono?” chiese nuovamente Emily, ma si rese subito conto di aver già fatto quella domanda, e pensò a un modo migliore di formularla: “Chi sei tu, e perché siamo qui?”
    “Il mio nome è Eridian, e sono un viaggiatore del tempo. Quanto alla seconda domanda: Tu sei qui per colpa mia, sostanzialmente. Sono io che ti ho fatto addormentare, ma ho avuto le mie buone ragioni. Probabilmente a questo punto ti sarai ricordata di ciò che stava succedendo prima che svenissi, per cui voglio rassicurarti: Nei sogni il tempo è dilatato, quindi possiamo prenderci tutto il tempo che ci serve.”
    “Che ci serve per cosa?” chiese Emily.
    “Per raccontarti una storia su questa città e su chi l'ha distrutta, e aiutarti a sconfiggere un nemico comune. Abbi solo la cortesia di non interrompermi” rispose Eridian, e subito dopo alle spalle di quest'ultimo si accesero una serie di puntini luminosi, come se fossero attaccati sullo “sfondo”. Emily non fece fatica a capire che si trattava di stelle, e guardando in basso vide la Terra, come se i due si trovassero nello spazio, sopra una pedana invisibile.
    Volgendo lo sguardo in avanti, vide un segmento grigio lungo circa due metri.
    “Il metodo grafico è quello che preferisco per spiegare il funzionamento dei viaggi nel tempo. Allora: Normalmente viaggiando nel passato non si altera il corso degli eventi; semplicemente, si ha sempre fatto parte di esso, per quanto lo stesso concetto di “sempre” perda di significato in circostanze simili.”
    All'estremità sinistra del segmento si generò un “cursore” verde, che scorse fino alla metà del segmento stesso, colorando di verde la parte su cui era passato. Successivamente, il cursore tornò indietro fino a un quarto della lunghezza complessiva, per poi andare verso destra fino a raggiungere i tre quarti del segmento. Anche in questo caso colorò di verde la parte su cui era passato, “ricalcandone” un pezzo.
    “In rarissimi casi, tuttavia, il passato cambia. Quando questo succede si crea una nuova linea temporale.”
    Il segmento si “sdoppiò”, creando una copia identica di sé stesso,anch'essa verde per tre quarti, che si posizionò un po' più sotto dell'originale, parallelamente ad esso. Dopodiché il cursore passò dal segmento superiore a quello inferiore, posizionandosi a metà dello stesso, e nel farlo divenne rosso. Quindi scorse verso destra fino all'estremità, colorando di rosso la parte su cui era passato.
    In sintesi, Eridian aveva spiegato a Emily la stessa cosa che D.O.M. aveva spiegato a Zaker un po' di tempo prima, seppur in tutt'altra maniera.
    “Linee temporali diverse significano universi differenti, Storie differenti. E c'è inoltre un ulteriore fattore a complicare le cose.” e nel dire ciò, Eridian spostò lo sguardo in basso, mentre i due segmenti sparivano.
    “Quel pianeta laggiù e chiamato “Terra” dalle persone che vi abitano. Ha la stessa geografia del mondo in cui sei cresciuta, ha gli esseri umani e il Duel Monsters, ha persino la stessa lingua del tuo mondo, il giapponese. Ma non è il tuo mondo. Esistono due pianeti diversi, seppur molto simili. Siamo sicuri che non si tratti di due linee temporali diverse, perché è possibile viaggiare da un pianeta all'altro in ambo i sensi, mentre non è in nessun modo possibile tornare in una linea temporale precedente. Inoltre non si tratta dello stesso pianeta in due epoche diverse, perché nella storia di un pianeta non vi è traccia della storia dell'altro e viceversa. La spiegazione più probabile è che esistano due dimensioni differenti. Il motivo per cui esistono due Terre è tuttora sconosciuto.

    ---


    “Il Diavolo?!” chiese incredulo Horus a colui che per semplicità continueremo a chiamare Jack.
    “Nì. Diciamo che fra i termini che conosci questo è probabilmente quello che ci va più vicino. Una più specifica definizione sarebbe lunga e non gioverebbe granché al discorso, quindi verrò al sodo: Voglio proporti un accordo.”
    “Un... accordo?”
    “Sì” rispose Jack, “Un patto da cui potremo guadagnare entrambi. C'è una persona che vorrei sconfiggere, una persona che tu conosci molto bene, e che al tempo stesso non conosci per niente. Ma sto realizzando che parlare in questo modo non aiuta né me né te, quindi te lo dirò chiaramente: Ho bisogno del tuo aiuto per sconfiggere Quasar.”
    “No!” esclamò Horus, “Non riuscirai ad ingannarmi!”
    “Ingannarti? Guarda, mi spiace dirtelo, ma sei un tantino ingenuo se non riesci a realizzare chi sia a cercare di ingannarti. Credi di conoscere bene Quasar, abbastanza da poterti fidare di lui? E se sì, poniti questa semplice domanda: Qual è il suo nome? Il suo vero nome, ovviamente, e non lo pseudonimo che ha assunto.”
    Horus rimase in silenzio per alcuni istanti, rivelando quindi di sapere come “Quasar” non fosse il vero nome del suo amico. Alla fine rispose: “Lui... Mi ha salvato dai Meklord...”
    “Posso farlo anch'io!” rispose prontamente il suo interlocutore, attirando istantaneamente l'attenzione del bambino. “Posso distruggerli tutti. Anzi, sono io stesso a volerlo fare. Ma la sconfitta di Quasar è per me ancora più importante, e lo sarebbe anche per te se conoscessi la sua storia, e sapessi cosa egli ha fatto prima che tu lo incontrassi. Quindi sarà proprio questo il nostro accordo: Io ti mostrerò la sua storia passata, e poi tu potrai scegliere autonomamente se unirti a me o meno. Se rifiuterai ti dimenticherai di ciò che io ti avrò mostrato, in caso contrario io distruggerò tutti i Meklord presenti in questo luogo.”
    Horus rifletté per alcuni secondi, valutando l'opzione propostagli, quindi accettò di vedere cosa Jack avesse da mostrargli: “Daccordo!”
    Centinaia di immagini passarono davanti ai suoi occhi nel giro di un paio di secondi, riguardanti la storia passata di Quasar. Poi, Horus fece la sua scelta.
     
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    Mi fa piacere vedere che la storia vada avanti. Quando avrò un po' di tempo libero recupererò tutti i capitoli.
     
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    CITAZIONE (Nossi‚ Gubiardo di Ciao @ 4/10/2015, 13:47) 
    Mi fa piacere vedere che la storia vada avanti. Quando avrò un po' di tempo libero recupererò tutti i capitoli.

    Ehilà, Nossi-chan, mi fa piacere vedere che sei ancora vivo!
    Comunque, per quanto riguarda la mia enorme pausa di mezzo anno, è stata sostanzialmente un vuoto di creatività dovuto sia all'aver realizzato di aver iniziato un progetto un po' troppo ambizioso (come ho scritto sopra), sia alla mancanza di commenti, che comunque non aiuta. Fa sempre piacere sapere che c'è gente che legge quello che scrivi, e proprio per questo sono contento di rivederti da queste parti.
     
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    Ed alla fine arriva Xivren.
    Dunque, non mi pronuncio ancora sul senso effettivo del dialogo tra Eridian ed Emily, ma non perché non l'abbia capito: come ti ho detto ho apprezzato molto la spiegazione del concetto del viaggio nel tempo, che anche un eretico come me del campo della fisica ha potuto comprendere. Mi riferisco a quale sia il vero scopo di Eridian e sul perché si è rivolto alla ragazza: pare essere un personaggio seriamente interessato ad aiutarla a sconfiggere i Meklord (ammesso che questi siano il "nemico comune" cui faceva riferimento) e mosso dalle migliori intenzioni, ma il dubbio c'è sempre fino al proseguimento degli eventi.
    Ciò che invece può già essere analizzato è il rapporto tra il Diavolo e Horus: dal mio punto di vista c'è una certa possibilità che il primo sia in realtà Zero, o comunque qualcosa/qualcuno legato a questi, dato che al momento della storia è l'unico personaggio presentato che possa farsi carico del nome di "diavolo". E' pertanto possibile che cerchi di stabilire un "contratto faustiano" con Horus per portare il bambino dalla sua parte, manipolando il suo rapporto con e la sua percezione di Quasar fino a rivelargli la presunta vera identità di quest'ultimo, affinché Horus possa decidere o meno se accettare la verità o continuare la "menzogna".
    Sono pertanto curioso di sapere cosa abbiano mostrato queste centinaia di immagini, ed ovviamente di cosa Horus abbia risposto.
     
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    CITAZIONE (Ipercubo @ 25/9/2015, 20:03) 
    SEI! MESI! È una quantità di tempo spropositata per una Fic che negli ultimi due anni ha raggiunto sì e no il 20% di quella che stimavo essere la sua durata complessiva.
    [...]
    E vi prometto ce il Capitolo 25 non arriverà con così tanto ritardo.

    Ho ho ho, ecco il me dell'anno scorso. Parecchio ottimista, si direbbe.
    Faccio notare che, se si mantiene questo trend di raddoppiare ogni volta i tempi d'attesa, il Capitolo 26 arriverà nel 2018. E il 30 nel 2068.

    Capitolo 25 - L'ultima Città, Parte V

    ---




    "Dov'è che entro in gioco io?" chiese Emily a Eridian, mentre i due segmenti davanti a lei scomparivano.
    "In che senso?" chiese quest'ultimo, sistemandosi gli occhiali e voltandosi in direzione della ragazza.
    "Avevi detto che mi avresti raccontato una storia che mi riguardava." rispose lei, "ma io conosco già quasi tutto ciò che riguarda la mia vita. Quindi, per dirmi qualcosa che non so, dovresti raccontarmi di qualcosa legato alla mia nascita... e magari ai miei genitori."
    "La tua nascita? In condizioni normali ti direi di chiedere a tuo fratello, ma in realtà so già che non ti risponderebbe, anche se probabilmente gliel'avrai chiesto più volte nel corso della tua vita."
    Prima che lei potesse chiedergli come facesse a conoscere Makoto, Eridian interruppe il suo pensiero: "Ma no, non è di quello che volevo parlarti, ma di qualcosa di assai più complesso, riguardante le dimensioni e le linee temporali.". E, nel dire ciò, i due si avvicinarono ad altissima velocità verso la Terra ai loro piedi (o, dal momento che essi erano rimasti completamente immobili, la Terra si avvicinò a loro) fino a ritrovarsi in una zona indefinita del pianeta, con i piedi appoggiati al suolo e la sagoma oscurata di una donna adulta a una decina di metri circa di distanza, alla cui sola vista Emily sussultò.
    "Reincarnazione:" disse Eridian, "uno dei pochi fenomeni scientifici sui quali non sappiamo praticamente nulla, né per quanto riguarda le cause, né per quanto riguarda il funzionamento e le conseguenze. In questo senso, dire che la storia ti riguardava personalmente non era del tutto esatto."
    "Quella donna... Sono io?" chiese Emily, notando i capelli biondi della figura, insieme ad altre caratteristiche che accomunavano le due. "Sì e no, come ti ho detto. È la tua "vita passata", se così la si vuole definire."
    "Io controllo le illusioni." continuò l'uomo, cambiando apparentemente argomento, "E le illusioni non sono altro che immagini di eventi, impresse nella mente delle persone. Questo significa che posso farti ricordare la tua vita precedente, o quantomeno tutto ciò che lei era e sapeva nel momento della sua morte. Ma onestamente penso che, se dovessi fare una cosa del genere, tu te ne pentiresti pressoché subito. Perché quei ricordi non sono piacevoli."
    Eridian si fermò un momento, quindi chiese: "Se vuoi, posso far tornare alla mente tutti quei ricordi; successivamente, però, tu dovrai scegliere se continuare a ricordare o dimenticare. Ti sta bene?"
    La ragazza annuì, senza staccare lo sguardo dalla figura. E subito dopo si svegliò.

    ---


    "Dannazione!" imprecò Noah fra i denti.
    Emily era ancora svenuta fra le sue braccia, Makoto e il suo avversario continuavano a combattere senza nemmeno prestargli attenzione, e dietro di essi vi erano ancora due Soldati Meklord che tenevano i cannoni puntati sui due combattenti, seppur senza sparare.
    Il ragazzo assisteva alla scena con una terribile sensazione di impotenza, stringendo talmente tanto i pugni da farsi male da solo. E, soppesando le varie opzioni a sua disposizione, probabilmente scelse la peggiore: dopo aver appoggiato Emily a terra incominciò a correre verso i due combattenti, incurante sia dei robot, sia dell'uomo con la maschera. Quest'ultimo, che soltanto ora sembrò curarsi del ragazzo, eseguì un salto all'indietro, prendendo così le distanze da Makoto.
    Nel frattempo Emily aprì lentamente gli occhi, senza però avere il tempo di svegliarsi completamente prima di notare l'assolutamente incosciente azione di Noah, e conseguentemente afferrare il proprio fioretto, a pochi passi di distanza, e incominciando anche lei a correre nella stessa direzione. Sfortunatamente, Noah era oramai arrivato a meno di due metri dal proprio bersaglio, e in quel il suo pugno sinistro si circondò di un'aura viola, allo stesso modo di quanto successo nel suo confronto con Kyle il giorno prima. Senza neppure notarlo, il ragazzo spiccò un salto contro l'incappucciato, e così fece pure Makoto, sperando di approfittare della sua distrazione, e dando luogo quindi ad un tre contro uno.
    Il pugno di Noah, tuttavia, si scontrò prima del previsto contro una superficie dura e solida, e solo a quel punto egli notò un muro nero che si ergeva dal terreno a circa un metro di distanza dall'incappucciato.
    "Impossibile! Ma quella è Cor..." pensò Makoto, venendo interrotto da diversi "tentacoli" neri che, sorgendo dal terreno, lo afferrarono alle gambe e al bacino e lo scagliarono con forza a terra. Lo stesso destino toccò anche ai due ragazzi, in quanto prima ancora che essi potessero realizzare cosa stesse succedendo dei tentacoli simili si formarono sotto di loro, trascinando al suolo il braccio di Noah e la gamba destra di Emily, impedendo a ciascuno di essi di spostarsi.
    Ad una più attenta analisi, ciò che li aveva afferrati era la stessa sostanza di cui era composto il "muro" che aveva bloccato il pugno di Noah, ossia un liquido nero-violastro percorso da riflessi azzurri che apparivano e scomparivano sulla superficie dello stesso; liquido che, apparentemente, univa la mobilità dei normali liquidi con la durezza e resistenza dei solidi, e che poteva essere modellato a piacere dell'incappucciato.
    Quest'ultimo, essendo l'unico dei quattro capace di muoversi, incominciò tranquillamente a camminare in direzione di Makoto.
    "Hai intenzione di ucciderci tutti?" gli gridò Emily, mentre cercava inutilmente di liberarsi la gamba.
    "Certo che no," rispose quello, parlando tra l'altro per la prima volta in assoluto da quando era comparso, "non farei mai qualcosa di così irragionevole. Non ho alcun interesse ad uccidervi; il mio unico scopo è quello di catturare Quasar."
    A quell'affermazione la ragazza rimase interdetta, non capendo il perché stesse cercando proprio quella persona. Ma prima di poter incominciare a ragionare in tal proposito, notò con preoccupazione che l'intera area era stata circondata da vari Meklord (divisi fra i tre modelli visti finora: Wisel, Skiel e Granel). E qui, tuttavia, le venne un'idea.
    "Non so come mai tu lo stia cercando, ma se vorrai sapere dove si trova dovrai prima sconfiggermi a Duello, e se vincerò io dovrai liberare sia Makoto che Noah!"
    Quest'ultimo, ancora immobilizzato a terra, impiegò diversi secondi prima di capire il motivo per cui l'amica avesse detto una cosa del genere. Poi, dopo aver compreso il suo piano, intervenne: "Non ti permetterò di fare del male ad Emily! Dovrai vedertela anche con m-"
    "Emily! Scappa! Quell'uomo è pericoloso, neanche in due potete vin- Aah" lo interruppe Makoto, prima di venire a sua volta interrotto dalla presa del liquido nero, che si fece ancora più stretta attorno al suo corpo.
    "Mi sta bene: vi affronterò entrambi in un Battle Royale. Tuttavia terrò questo ragazzo come ostaggio, nel caso vi venisse in mente di scappare"
    Dopo che l'incappucciato ebbe detto ciò, le prese attorno ai due ragazzi si slegarono, mentre il liquido nero scompariva nel nulla. Mentre si rialzava, Noah ragionò su quello che era appena successo: "Emily ha avuto un'idea eccellente: ovviamente né io né lei abbiamo idea di dove si trovi Quasar in questo momento, non sapendo nemmeno dove ci troviamo noi. Tuttavia, è riuscita a trasformare una situazione in svantaggio disperato in Duello due contro uno a nostro favore."
    Emily, visibilmente ansiosa, stava anche lei ragionando mentre si sistemava il Duel Disk: "Quel tizio... Sarà davvero caduto in un bluff così palese? ...Non importa ragionarci adesso, ora dobbiamo concentrarci sul vincere questo Duello a tutti i costi"
    "Duel!" gridarono i due ragazzi.
    Noah LP: 4000
    Emily LP: 4000
    Morte LP: 4000

    ---


    Aster afferrò prepotentemente la mano di Kyle e lo trascinò violentemente con sé dietro una casa.
    "Cos'è successo tutto d'un tratto?" chiese quest'ultimo, che ancora non aveva avuto il tempo di riprendersi.
    "Sono comparsi altri Meklord lì dietro. Dobbiamo andare immediatamente via di qui, o finiremo circon-" rispose il ragazzo più giovane, interrompendosi bruscamente dopo aver guardato dinanzi a lui.
    I due erano infatti circondati da quei robot, che seppur relativamente distanti impedivano loro di scappare. Aster si guardò intorno per vedere se erano rimaste vie di fuga libere, e subito notò che non ce n'erano.
    "Kyle, entra in quella casa dalla finestra. Qui fuori sei solo un bersaglio mobile."
    "Ruggito del Drago di Fuoco!" gridò una voce in lontananza, prima che Kyle potesse obbiettare qualcosa. Subito dopo un raggio di fuoco proveniente dalle loro spalle distrusse, uno dopo l'altro e in poco tempo, una parte dei Meklord comparsi.
    I due si girarono immediatamente, notando un grande drago rosso con le ali spiegate e, sotto di lui, un uomo che Kyle aveva appena visto al torneo.
    "Ma tu sei..." incominciò Kyle, venendo interrotto da Aster: "Zaker! Perché ci stai aiutando?!"
    Quest'ultimo non sembrò tuttavia nemmeno prendere in considerazione la loro stessa presenza, fin quando un'altro evento attirò la sua attenzione: tutti i Meklord nella zona vennero immediatamente distrutti da una forza sconosciuta, scomparendo subito dopo in frammenti di luce viola.
    Non capendo cosa stesse succedendo, Aster continuò a chiedere: "Cosa stai facendo, Zaker? Perché stai distruggendo i tuoi stessi Meklord?"
    Solo a quel punto l'interpellato lo degnò d'attenzione: in quello stesso istante, Arcidemone Drago Rosso generò un flusso di fiamme in direzione di Aster, che lo schivò all'ultimo. Kyle, che non ebbe nemmeno il tempo di reagire, non ne venne però nemmeno sfiorato.
    "I MIEI?! Io odio queste cose dal profondo della mia anima corrotta, e le maledirò finché avrò respiro!!!" rispose adirato quest'ultimo, scagliando un secondo attacco verso Aster, il quale riuscì nuovamente a schivare, seppur con fatica.
    "Fermati, Zaker!" intervenne Kyle, frapponendosi fra lui e Aster e ottenendo l'attenzione del Duellante di Fuoco. "Non ha senso combattere fra di noi, finché ci sono ancora queste macchine in giro, se le odiamo tutti!"
    "No, ora non ce ne sono più." intervenne Aster, "In questo momento non ci sono più Meklord in questa città. O per meglio dire, in questa porzione di Universo. Sei stato tu a distruggerli, vero?" riferendosi ovviamente a Zaker con quest'ultima domanda.
    "No, non li ho distrutti io. O meglio, non sono stato io a distruggerli tutti quanti in un colpo solo. Tuttavia, solo perché abbiamo un nemico comune non vuol dire che ora io mi alleerò con Iperion. Spostati di lì, Yuuki." rispose lui, chiamando peraltro Kyle "Yuuki" per la seconda volta.
    "Se non sei stato tu a distruggere i Meklord, c'è qualcun'altro qui che li odia. Ma a questo penserò dopo: tu sei comunque uno dei tre Imperatori dell'Ordine, sconfiggendoti assicurerò ad Iperion un vantaggio enorme. Kyle, ascolta Zaker e fatti da parte." intervenne Aster.
    Dal canto suo Kyle, vedendosi fatta la stessa richiesta da entrambi, si allontanò da Aster, portandosi alla stessa distanza sia da lui che da Zaker, e permettendo così il loro Duello. Tuttavia, proprio nel momento in cui stavano per sfidarsi, intervenne: "Non so chi siete voi, né l'uno né l'altro, né per cosa lottate. Tuttavia, combattere fra di noi in un momento come questo è assurdo: se proprio non volete ascoltarmi, vi obbligherò a farlo: Duel!"
    Aster LP: 4000
    Zaker LP: 4000
    Kyle LP: 4000

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    Due individui stavano correndo lungo una strada lineare, fra le macerie delle abitazioni. "Questa proprio non ci voleva!" esclamò Pestilenza, "dobbiamo trovare Zaker-sama il prima possibile: sarebbe un disastro se dovesse morire"
    Guerra dal canto suo non disse nulla, pensando fra sé e sé: "Zaker-sama è forte, ma oltre a noi che siamo riusciti ad entrare all'ultimo momento è l'unico membro dell'Ordine presente, e nella peggiore delle ipotesi potrebbe trovarsi a combattere contro Aster, Quasar, Ra e Horus contemporaneamente, e nemmeno lui potrebbe vincere in quelle condizioni."
    I suoi ragionamenti furono tuttavia interrotti dall'apparizione di una terza figura, che si era appena posta sulla loro strada.
    "Ehilà!" disse Edward Smith, l'ormai ex (dopo la sua sconfitta contro Quasar) campione del mondo, "So che siete nella mia stessa situazione, ma avete idea di dove ci trovia- Ehi!"
    I due Cavalieri l'avevano infatti infatti completamente ignorato, passandogli semplicemente accanto. Tuttavia si interruppero quando Edward li raggiunse nuovamente, e nuovamente si parò dinanzi a loro. "Voi due non mi sembrate avere il comportamento di chi non sa cosa stia succedendo. E se lo sapete e comunque non lo dite, spero vivamente, per il vostro stesso bene, che non siate stati voi a causare questo casino.
    "Maledizione!" esclamò Pestilenza, "Non abbiamo tempo da perdere con questo idiota. Guerra, dammi una mano: Lo sconfiggeremo in due minuti!"
    "Oh, quindi avevo ragione. Ebbene, sappiate questo: se volete risolverla con il Duel Monsters, avete scelto uno degli avversari peggiori in assoluto. Duel!"
    Edward LP: 4000
    Pestilenza LP: 4000
    Guerra LP: 4000

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    "Horus!" gridò Quasar, correndo in direzione del suo amico. Quest'ultimo stava steso a terra, con le mani sul volto, piangendo.
    Vedendo ciò, Quasar rallentò il passo, camminando fin ad essere ad un paio di metri da Horus. "Mi dispiace. Giuro che capisco il tuo dolore nel rivedere questo posto. I Meklord sono appena stati tutti distrutti, però non so se Ra sia riuscito a sopravvivere fino ad ora. Andiamolo a cercare insie-"
    Horus generò improvvisamente una sfera di energia viola fra le mani che subito scagliò in direzione di Quasar. Quest'ultimo la schivò per un soffio, e l'attacco andò ad impattare contro un palazzo a cinquanta metri di distanza. Immediatamente dopo ciò, attorno al punto di impatto si formò una sfera viola del raggio di una decina di metri che scomparve dopo pochi secondi, generando in quel momento una fortissima corrente d'aria in direzione del centro della sfera stessa.
    Quando scomparve, al suo posto non era rimasto assolutamente nulla: né le macerie, né lo stesso terreno sottostante, che appariva curvato con una precisione millimetrica. Addirittura, la corrente generatasi era dovuta al vuoto lasciato dalla sfera, dato che persino l'aria al suo interno era scomparsa senza lasciare traccia.
    "Se mi colpisce un attacco come quello sono morto!" avrebbe pensato Quasar in condizioni normali. Ma non lo fece, perché la sua attenzione era interamente rivolta verso Horus, che in quel momento si era appena alzato. I suoi occhi, in precedenza castani, ora erano di un viola acceso.
    "Non è possibile... Tu sei..." balbettò Quasar, ora completamente terrorizzato e sbiancato in viso, indietreggiando lentamente.
    "È passato un sacco di tempo, "Quasar". O dovrei dire..." e successivamente, Horus pronunciò un nome che Quasar non sentiva da moltissimo tempo, e che non avrebbe mai più voluto sentire: il proprio nome di battesimo.
    "Tu sei Ahriman!" gridò Quasar a Horus, o quantomeno al suo corpo, mentre quest'ultimo gli si avvicinava lentamente. "Che cosa gli hai fatto?!"
    "Io, intendi? Non gli ho fatto nulla." rispose Horus – di seguito "Ahriman", come sarebbe oramai più corretto chiamarlo, "Mi sono limitato a mostrargli il tuo passato, e poi lui ha scelto liberamente di schierarsi con me."
    "Comunque sia," continuò Ahriman, "stavo ragionando sul nome che ti sei scelto. I quasar sono gli oggetti più luminosi dell'universo; è abbastanza ipocrita da parte tua, dati gli enormi crimini che hai commesso. Non trovi?"
    Quasar in quel momento smise di indietreggiare, deciso invece ad affrontare il nemico. "Horus... Mi dispiace davvero tantissimo di tutto ciò che stai passando. Tuttavia... ti prometto che ti libererò, a qualsiasi prezzo" e nel dire ciò, preparò il Duel Disk.
    "Te l'ho già detto, Horus mi ha seguito di sua spontanea volontà, e potrebbe liberarsi da solo in qualsiasi momento, se lo volesse... Bah, non importa: in questo momento quasi tutto l'Ordine ti sta dando la caccia, tanto vale che ci pensi io che ti ho a portata di mano. Duel!"
    Quasar LP: 4000
    Ahriman LP: 4000

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    BLAM! Tre Battle Royale e un Duello.
    In un certo senso questo va a compensare il fatto che non si vede un combattimento dalle semifinali del mondiale, visto che le finali sono state interrotte. E non farò pronostici su quando uscirà il Capitolo 26, visto e considerato come sono andati quelli sul 25.
     
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    Be', dai, un anno non è così tanto.
    Però mi sono sorpreso quando ho visto la notifica.
    A breve mega commentone (non è vero, non scrivo cose lunghe nemmeno nella mia fanfiction, figuriamoci in un commento :asd:) su tutta la storia.
     
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    Ah, non c'è nulla di meglio che leggere, dopo 10 mesi di attesa, un nuovo capitolo della fanfiction di Iper-kun! Che gioia!

    Dunque... andando nell'ordine delle scene principali temo di non poter dire ancora nulla sulla visione che Eridian ha concesso ad Emily, dato che al momento non sappiamo esattamente di cosa si tratti. Ciò non di meno, ed alla luce del caso di Horus (ci arriverò dopo) suppongo che non sia stato nulla di esageratamente sconcertante o, comunque, rivoluzionario, dato che si è presto rialzata.

    Su Noah posso però dire che lanciarsi all'attacco di un individuo armato capace di combattere ad armi pari con un individuo, cioè Makoto, a sua volta capace di sconfiggere senza difficoltà i Soldati Meklord quando non ha il pieno controllo del suo potere forse, e dico forse, non è stata una mossa così geniale :asd: .
    Inoltre, sono contento di aver finalmente incontrato, almeno ufficialmente, per la prima volta Morte (o meglio, stando a quanto ricordo). Dovevo immaginarlo che un individuo del genere non poteva che essere uno dei Cavalieri come il mio caro Pestilenza, eppure non ci arrivai. Vabbeh, non importa: si prospetta un duello molto interessante, e non vedo l'ora di scoprire quale sia il suo Deck.

    In merito all'incontro con Zaker, è interessante il fatto che Aster l'abbia immediatamente collegato ai Meklord. Certo, il diretto interessato ha subito negato, tra l'altro dicendo un fantastico "... dal profondo della mia anima corrotta!", per cui Aster dev'essere in possesso di una versione falsata, o comunque errata per certi versi, della storia. D'altro canto, non è da escludere la possibilità che sia Zaker a mentire... uhm, le cose si complicano non poco. Sarebbe necessario sapere cosa ne pensano in proposito anche i "tre Imperatori dell'Ordine" ed Iperion, ma suppongo che non li vedremo tanto presto in azione.

    Sulla penultima scena posso solo dire: urrà, Pestilenza! Urrà! Non ho idea del perché abbia bisogno dell'aiuto di un altro Cavaliere per affrontare Edward, ma urrà per lui lo stesso!

    In conclusione, non ho idea di cosa il Diavolo/Ahriman abbia mostrato ad Horus, ma vedere un bambino piangere a terra per il tradimento da parte di una persona che considerava sua amica non è mai una bella cosa. D'altronde il nuovo arrivato ha fatto chiaramente capire che Quasar dovrebbe essere tutto l'opposto di quanto in realtà noi conosciamo su di lui, a partire dal nome, per cui immagino non sia stato nulla di piacevole.
    Mi permetto di soffermarmi sul fatto che, alla fine, Ahriman citi l'Ordine di Zaker, dichiarandolo alla ricerca di Quasar. Ciò ovviamente pone la questione: "che Ahriman sia uno dei tre Imperatori dell'Ordine, o comunque un membro dello stesso?", alla quale seguirà probabilmente la risposta: "lo scoprirai nei prossimi capitoli".

    Bene, tutto ciò premesso posso dire di essere davvero felice di vederti nuovamente tornato all'opera Iper-kun, non meno con un capitolo interessante nonché pieno di spunti di riflessione, per cui non posso che attendere il capitolo successivo.
     
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    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    Ah, non c'è nulla di meglio che leggere, dopo 10 mesi di attesa, un nuovo capitolo della fanfiction di Iper-kun! Che gioia!

    Dunque... andando nell'ordine delle scene principali temo di non poter dire ancora nulla sulla visione che Eridian ha concesso ad Emily, dato che al momento non sappiamo esattamente di cosa si tratti. Ciò non di meno, ed alla luce del caso di Horus (ci arriverò dopo) suppongo che non sia stato nulla di esageratamente sconcertante o, comunque, rivoluzionario, dato che si è presto rialzata.

    Su questo mi tappo la bocca e non dico nulla.

    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    Su Noah posso però dire che lanciarsi all'attacco di un individuo armato capace di combattere ad armi pari con un individuo, cioè Makoto, a sua volta capace di sconfiggere senza difficoltà i Soldati Meklord quando non ha il pieno controllo del suo potere forse, e dico forse, non è stata una mossa così geniale :asd: .
    Inoltre, sono contento di aver finalmente incontrato, almeno ufficialmente, per la prima volta Morte (o meglio, stando a quanto ricordo). Dovevo immaginarlo che un individuo del genere non poteva che essere uno dei Cavalieri come il mio caro Pestilenza, eppure non ci arrivai. Vabbeh, non importa: si prospetta un duello molto interessante, e non vedo l'ora di scoprire quale sia il suo Deck.

    Dunque, il Cavaliere della Morte è ovviamente l'incappucciato, ed è effettivamente comparso per la prima volta nella Saga III. Quindi ricordi bene.

    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    In merito all'incontro con Zaker, è interessante il fatto che Aster l'abbia immediatamente collegato ai Meklord. Certo, il diretto interessato ha subito negato, tra l'altro dicendo un fantastico "... dal profondo della mia anima corrotta!", per cui Aster dev'essere in possesso di una versione falsata, o comunque errata per certi versi, della storia. D'altro canto, non è da escludere la possibilità che sia Zaker a mentire... uhm, le cose si complicano non poco. Sarebbe necessario sapere cosa ne pensano in proposito anche i "tre Imperatori dell'Ordine" ed Iperion, ma suppongo che non li vedremo tanto presto in azione.

    Uno dei tre Imperatori è Zaker, credevo di averlo reso abbastanza chiaro. Il secondo è invece (ovviamente anche questo l'avevo detto da qualche parte, quindi niente spoiler) il Maestro dei Cavalieri dell'Apocalisse, quello avvolto interamente in un cappuccio viola (e che Ra aveva avuto l'impressione di riconoscere, particolare che potresti non ricordare). Il terzo non è mai stato nemmeno nominato, e ovviamente non è ancora apparso (o se lo ha fatto l'ha fatto senza rivelare la propria identità).

    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    Sulla penultima scena posso solo dire: urrà, Pestilenza! Urrà! Non ho idea del perché abbia bisogno dell'aiuto di un altro Cavaliere per affrontare Edward, ma urrà per lui lo stesso!

    Non ne ha bisogno, ma in questo momento sta cercando di fare tutto il prima possibile; lui e Guerra non sanno cosa sta succedendo (come un po' tutti, del resto) e non si aspettavano che sarebbe successo il casino che è successo subito prima del (ovviamente a questo punto annullato) combattimento fra Kyle e Quasar. Sanno solo che, di tutte le persone risucchiate (cioè quelle apparse in questo Capitolo più Ra, Chris e C.A.), Zaker è l'unico appartenente all'Ordine, del quale ovviamente anche loro fanno parte. Infatti si sono buttati dentro all'ultimo.

    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    In conclusione, non ho idea di cosa il Diavolo/Ahriman abbia mostrato ad Horus, ma vedere un bambino piangere a terra per il tradimento da parte di una persona che considerava sua amica non è mai una bella cosa. D'altronde il nuovo arrivato ha fatto chiaramente capire che Quasar dovrebbe essere tutto l'opposto di quanto in realtà noi conosciamo su di lui, a partire dal nome, per cui immagino non sia stato nulla di piacevole.

    Yup, di Quasar non si sa ancora praticamente nulla.
    Ovviamente, anche qui labbra cucite.

    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    Mi permetto di soffermarmi sul fatto che, alla fine, Ahriman citi l'Ordine di Zaker, dichiarandolo alla ricerca di Quasar. Ciò ovviamente pone la questione: "che Ahriman sia uno dei tre Imperatori dell'Ordine, o comunque un membro dello stesso?", alla quale seguirà probabilmente la risposta: "lo scoprirai nei prossimi capitoli".

    Lo scoprirai nei prossimi Capitoli.
    ...
    Sono davvero così prevedibile?

    CITAZIONE (Xivren @ 22/8/2016, 22:20) 
    Bene, tutto ciò premesso posso dire di essere davvero felice di vederti nuovamente tornato all'opera Iper-kun, non meno con un capitolo interessante nonché pieno di spunti di riflessione, per cui non posso che attendere il capitolo successivo.

    A Novembre usciranno Pokémon Sole e Luna. Ecco, contando che un videogioco della serie principale Pokémon ha una longevità media di un anno e mezzo se la congettura fatta a inizio Capitolo è corretta il prossimo Capitolo uscirà dopo il remake di Diamante e Perla. Per dire.
    Quindi speriamo che sia sbagliata.
     
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170 replies since 14/12/2013, 17:27   4918 views
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