Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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  1. Xivren
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    Il mio buon pomeriggio a tutti.
    In questo stesso momento un anno fa mi iscrissi al forum. Orbene, in questa data per me importante, ho deciso (come avevo già accennato ad alcuni utenti quali Kairos, Nonnetta e Nossi) di iniziare la pubblicazione della mia fan fiction.
    Prima del prologo, ci terrei a precisare alcuni piccoli punti nella mia fan fiction:
    - Fatti e personaggi realmente esistiti e/o accaduti sono stati liberamente modificati da me (certo, entro una piccola sfera);
    - La storia si svolge nel nostro mondo, benchè siano successi alcuni mutamenti che pian piano capirete;
    - Alcune carte, a mia indiscrezione (anche se cercherò di essere il più uniforme possibile) avranno l'effetto dell'Anime, ed userò carte presenti in esso non ancora pubblicate;
    - Altre carte verranno create dal mio cervelletto;
    - Avendo bisogno di un discreto numero di personaggi, e per rendere le cose più difficile a me e più interessanti a voi, accetterò (per chi fosse interessato) di far comparire un proprio personaggio: è sufficiente che mi inviate un MP con informazioni, storia, deck o tutto ciò che volete, ed io cercherò di farlo comparire nella fan fiction, finché non avrò il numero di personaggi necessari.

    Bene, spero di aver detto tutto a tutti, ed auspicando di aver messo tutti i sottotitoli correttamente, senza ulteriori indugi ecco il prologo di Yu-Gi-Oh! - La Catena dell'Inesistenza!



    PROLOGO – UNA LETTERA, CARTE MISTERIOSE -

    In una stanza un uomo era seduto su un divanetto di velluto nero. La stanza, ben illuminata, vantava un arredamento piuttosto semplice, in quanto oltre al divanetto prima citato, in essa non c'era nient'altro che un tavolo, di marmo, dalla forma circolare.
    Non si udiva alcun rumore, tranne il tranquillo respiro dell'uomo, sui trent'anni, con i capelli castani mossi, portati corti all'altezza della spalle ma con una treccia che gli arrivava fino al bacino, e occhi neri.
    Aveva in mano un pacco, una semplice busta marrone. La aprì, e da essa prese in mano tre fogli: il primo sembrava una lettera, mentre gli altri due, più piccoli, presentavano iscrizioni in una lingua che al momento l'uomo non conosceva.
    Mise sul tavolo i due foglietti, e cominciò a leggere la lettera.

    ---


    "Dal momento che, durante il nostro ultimo incontro, Lei mi ha chiesto di illustrarvi le loro origini non posso fare a meno di soddisfare la Sua curiosità. Signor Delver, La pregherei di evitare che le informazioni contenute in questo messaggio finiscano nelle mani sbagliate, per cui le riferisca solo a persone di Sua fiducia. Anzi, dopo che Le avrà lette, Le suggerisco di distruggerle.

    Mi ricordo ancora bene quando, quella mattina di luglio, li creai.
    Mancavano ormai pochi giorni alla scadenza che ci era stata imposta, e per il set completo dovevamo ancora creare tre carte su quelle che dovevano essere 60.
    Non sapevo assolutamente come avrei realizzato l'Artwork, il livello, l'effetto e tutti gli altri valori. Non sapevo neppure se sarebbero stati carte Mostro, Magia o Trappola. Insomma, non sapevo più da che parte sbattere la testa.
    Cominciai ad ad andare su e giù per il mio ufficio, privo di qualunque idea. Poi, guardando le innumerevoli carte sulla mia scrivania, notai una delle mie carte preferite: "Mostro Resuscitato", quella importantissima carta che permetteva di Evocare Specialmente un Mostro dal proprio Cimitero, o da quello avversario. Quando la creai non la reputai così influente, forse perchè i primi Mostri avevano tutti valori irrosori, ma con l'evoluzione del gioco, e l'arrivo di carte sempre più versatili, aveva dimostrato tutta la sua enorme potenzialità.
    Ecco allora che quella carta mi diede l'ispirazione: avrei creato tre carte capaci di contrastare l'effetto di carte come "Mostro Resuscitato".
    Mi misi subito al lavoro: volevo creare due creature che avessero la peculiarità di essere esteticamente molto belle, e scelsi due colori in eterna contrapposizione: bianco e nero.
    Così decisi di crearne uno Oscurità e uno Luce, ma il primo avrebbe dovuto avere qualche limitazione, magari nell'effetto o nei punti di Attacco e Difesa, a simboleggiare la superiorità della Luce, colei che rappresenta la pace e la giustizia, sull'Oscurità, colei che invece porta morte e tristezza.
    Anche qui mi sbagliai: è incredibile come certi valori, così radicati nell'animo e nella mente umana possano rivelarsi completamente opposti alla realtà, una realtà che purtroppo oggi tutto il mondo conosce, non crede?
    Dalla mia matita finalmente nacque il primo Mostro, di Attributo Luce, più potente e esteticamente anche migliore, e a seguito il secondo mostro, di Attributo Oscurità, con qualche minore limitazione ma esteticamente poco meno affascinante del primo. Dovetti quindi creare i loro nomi, ma volevo stare sul generico. Pensandoci bene, i due Mostri erano molto belli, e le persone belle, o che comunque hanno qualcosa in più rispetto alle altre, in genere si comportano con superiorità, tendendo a deridere chi non è come loro.
    Questa caratteristica, invece, abbiamo appreso che corrisponde alla realtà, specialmente se queste persone con quel "qualcosa" di speciale occupano una posizione di comando o se sono in grado di influenzare le decisioni altrui.
    Sapevo quindi quali nomi dare loro. Con i due Mostri completati, passai alla terza e ultima carta.
    Prima di crearla, decisi di proporre le altre due carte ai miei collaboratori, così uscii dal mio ufficio. Le due carte ottennero grande successo tra i miei colleghi, per cui, colmo di gioia perché finalmente avrei avuto un po' più di tempo libero, ritornai al mio ufficio, deciso di creare la terza e ultima carta sulla stessa scia delle precedenti due.
    Fu allora che il destino di tutti noi cambiò irreversibilmente, anche se allora non me ne resi subito conto.
    Il foglio sul quale avrei dovuto disegnare la terza e ultima carta era già stato usato e su di esso figurava il nome, l'effetto e l'Artwork della stessa, con una precisione e accuratezza tali che persino io stesso rimasi molto colpito.
    Subito rimasi un attimo a guardarla, non capendo come l'inchiostro fosse finito su quel foglio. Pensai subito che qualche mio collaboratore avesse voluto farmi un favore, e che forse era entrato nel mio ufficio e avesse creato quella carta. Mi accorsi però che l'Artwork era troppo elaborato: essendo stato via per circa dieci minuti, nessuno dei miei collaboratori, per quanto ne sapessi, era capace di disegnare così bene in così poco tempo.
    Quando mi avvicinai per prendere in mano il foglio, da sotto di esso cadde sul pavimento un biglietto.
    Mi chinai a raccoglierlo, mentre capivo sempre meno ciò che stava succedendo. Quando lo presi in mano, mi accorsi che era più soffice e candido degli altri miei fogli.
    Lo aprii, e vi lessi una serie di simboli di cui può vederne una riproduzione sul foglio aggiuntivo che Le ho spedito, numerato sul retro con il numero "II".
    Subito non ebbi la più pallida idea di ciò che vi fosse scritto: non corrispondeva a nessuna lingua che allora mi venisse in mente. Ma, guardandola meglio, mi sembrò di ricordare qualcosa... Avevo già visto quelle lettere, in passato... Anzi, le avevo usate per qualche motivo... Forse... Poteva essere...
    Mi catapultai sul mio PC, aprendo la cartella in cui avevo salvato tutte le carte che avevamo creato per la serie televisiva, ma che non erano mai state pubblicate.
    Non tutte, per la precisione.
    Comunque, questa mia piccola indagine diede subito i sui frutti: quella lingua era la stessa con cui avevamo creato le carte dell' Archetipo "Orichalcos": l'Enochiano.
    Decisi di cercare su Internet una tabella, una guida o quant'altro potesse aiutarmi a tradurre l'Enochiano in una frase che io potessi comprendere. Trovai finalmente un modo per tradurlo, non in giapponese, ma nell'alfabeto latino.
    Quando tradussi anche l'ultimo carattere, scoprì che il foglio recitava questa frase: "Usa questo potere per liberarci".
    Ora sapevo il significato di quelle parole, ma non comprendevo a cosa si riferissero: chi dovevo liberare, e come? Inoltre non mi capacitavo di come quel biglietto fosse finito sotto quel foglio su cui era disegnata la carta, di cui non capivo ancora la provenienza.
    Perché in quel momento non stracciai i due fogli, quello con il messaggio senza senso e quella terza carta che non era uscita dalla mia mano, ma che probabilmente non apparteneva al cervello di nessuno dei mie collaboratori ?
    Invece decisi di lasciar perdere la questione: tipico comportamento umano, mi permetto di aggiungere senza volerLa offendere. Sentivo una vocina: "Ma che t'importa? Ha la terza carta, consegnala assieme alle altre due e domani sarai a casa, in giardino, con le pantofole e una bella limonata!". Incredibilmente convenni che non serviva a nulla sapere chi e come avesse organizzato tutta quella messa in scena. Mi bastava colorare la terza carta, e poi basta.
    Se solo avessi saputo che la mia stanchezza avrebbe condannato questa intera realtà, e che tutto era ciò era un piano di lui per sfuggire al mio controllo...
    Fu solo allora che mi accorsi, al di là della sua provenienza, la carta rappresentata sul terzo foglio vantava di un effetto troppo vantaggioso e, come dire, troppo utile. Decisi quindi di limitarlo, togliendo alcuni degli aspetti più vantaggiosi e rendendo la carta più difficile da usare.
    Questa fu probabilmente l'idea migliore che mi venne in quella sciagurata giornata, in quanto seppur mi trovassi in una forma umana il mio potere in minima parte funzionò per quel compito. Tale decisione è probabilmente ciò che ci ha dato un po' di tempo prima che il loro piano si realizzi. Quanto tempo esattamente non posso però confermarlo.
    Colorai quindi l'ultima carta, e una volta fatto ciò, posai la matita e uscii dal mio ufficio.
    Comunicai ai miei colleghi che le ultime tre carte erano sulla mia scrivania, ed erano pronte per essere stampate e pubblicate assieme alle altre.
    Allora tornai a casa, dal momento che erano quasi le 19:30 e dovevo ancora prepararmi cena.
    Quella sera scoppiò anche un violento temporale, che continuò per diversi giorni, di cui i meteorologi non riuscivano a darsi una spiegazione, dal momento che fino a quel pomeriggio il tempo era stato piuttosto soleggiato. Notai che i lampi sembravano diversi, brillavano di una luce più scura, e la pioggia cadeva davvero molto forte, come se il cielo stesso stesse piangendo per qualche motivo.
    Solo oggi capisco che il cielo è stato il primo ad accorgersi di ciò a cui andavate in contro.
    Questo diluvio terminò lo stesso giorno in cui il mio assistente mi comunicò per telefono che era stata rilasciata l'ultima espansione. Mi dichiarai soddisfatto di ciò, ma prima di poter continuare il mio assistente mi chiese per quale motivo avessi lasciato i miei ultimi tre disegni sulla finestra del mio ufficio, con alcune altre carte sopra. Io gli dissi che l'ultima volta che avevo visto i tre fogli essi erano sulla mia scrivania, ma lui, scherzando, mi rimproverò perché avrei potuto esporre i disegni alla pioggia con le carte sopra di essi, che secondo lui erano molto belle.
    Allora gli chiesi quali fossero queste carte in questione, e dopo che lui me lo rivelò, non capì perché proprio quelle carte: erano Mostri con nulla in comune tra di loro.
    Terminai poco dopo la chiamata, non capendo niente di quello che era successo in quei pochi giorni.
    La mia vita, da allora, si svolse assolutamente tranquilla. Continuavo a creare carte, a scartarne altre, insomma il mio solito lavoro.
    O almeno così pensavo, perché quando lavorai al set successivo, accadde lo stesso fatto: stavo prendendo visione di alcune carte proposte dai miei collaboratori, per organizzarne la pubblicazione. Quando però distolsi lo sguardo dai loro progetti trovai sulla mia scrivania, in bella vista, un foglio di carta come quello della terza carta del set precedente: su di esso vi erano riportate le informazioni su ben quattro carte, e leggendolo scoprii che queste avevano molte caratteristiche in comune, come valori, effetto o Livello.
    Subito guardai il foglio: come potevano essermi sfuggito di vista? Avevo guardato e riguardato i progetti, eppure fino a quel momento non lo avevo visto.
    Non ci pensai molto, e presi subito in considerazione le carte in questione. Non mi dispiacevano come concetto, però per dare loro un senso come Archetipo avrei dovuto completarle con altri due Mostri, che ispirandomi alle carte appena viste creai io stesso.
    Subito non accadde nulla, ma la mattina successiva al rilascio dell'espansione io stesso trovai le sei carte disposte in perfetto ordine sul davanzale della mia finestra, ma qualcosa di strano era accaduto: le sei carte, create sulla base di quanto scritto sul foglio, erano in perfette condizioni, ma le due che aveva creato io erano invece state fatte a pezzi.
    Raccogliendo i frammenti e gettandoli nella spazzatura mi sedetti, e sulla mia scrivania trovai lo stesso biglietto in Enochiano, ovvero l'ultimo che Le ho spedito, il numero III, che significa "Grazie".
    Pensai che questa volta fosse uno scherzo di uno dei miei collaboratori, e nonostante il fatto che lo stesso caso si era appena ripetuto stracciai la lettera e mi misi al lavoro, come tutte le mattine, e così poi per molti anni a venire.

    Ecco, questo è tutto ciò che posso dirLe. Come mi avete chiesto nel Suo ultimo messaggio, ora voi dell'Ordine sapete come li ho creati e come sono nati in questa realtà. Spero che queste informazioni possono permettere una reciproca collaborazione, pur essendo io conscio della riluttanza del Suo Ierofante, e di conseguenza della vostra organizzazione, al supporto da fonti "esterne".
    Se posso permettermi, vorrei esprimere il mio dissenso circa il vostro probabile attacco di sabato 2 Novembre, ovvero quando ci sarà il loro consueto Torneo dell'Incoronazione a Finoma, nel Regno Europeo. Sono conscio del fatto che è l'occasione perfetta, dal momento che è vicina alla vostra attuale sede e sicuramente non è protetta come La Capitale, e che attualmente l'Impero di Sonsuza e gli Stati facenti parte dell'Other sono attualmente in una situazione di relativa quiete (che è esattamente ciò che voi volete distruggere), ma non pensiate che per questo motivo lui si sia indebolito: gli avvenimenti del 5 dicembre di due anni fa ne sono un esempio.
    Se ripenso a quelle povere vite...
    Comunque sono consapevole che Lei ignorerà il mio consiglio, dal momento che la vostra azione potrebbe rivelarsi una causus belli per ricominciare la guerra tra l'Impero e l'Other. Non deve però interpretare la mia riluttanza sopra citata come una critica all'operato della Sua organizzazione, non mi permetterei mai, ma come un'avvertimento: rischiate di aggiungere i vostri alla lista delle sue vittime.
    Ricordatevi che abbiamo ancora tempo prima che la Catena sia completata.
    In compenso Le posso assicurare che, nel caso Le succederà qualcosa, cercherò di fare il possibile per vendicarLa.
    Io non mi fermerò, non posso, benché il tempo concessomi da questo corpo stia ormai arrivando agli sgoccioli...

    Zhakia

    ---



    L'uomo spostò lo sguardo dalla lettera.
    Tanti erano i pensieri che in quel momento gli passavano per la testa.
    Fissò un'ultima volta la lettera e poi si alzò. Mentre camminava verso il tavolo, il foglio, nella sua mano destra, cominciò ad accartocciarsi, poi divenne marrone, ed infine si sbriciolò come polvere. Lo stesso fenomeno accadde anche quando prese in mano i due foglietti che aveva lasciato precedentemente sul tavolo.
    Dopo di che, sospirando commentò: «Uff, come sempre le sue lettere sono piene di divagazioni, però almeno abbiamo le informazioni che ci servono. Ora posso fare rapporto allo Ierofante, anche se so che gli avvertimenti di Zhakia gli entreranno da un orecchio e gli usciranno dall'altro... Sarà anche un genio, ma è un tale testardo!».
    L'uomo aprì la porta della stanza, giocherellando con la punta della sua treccia, concludendo: «Ma, infondo, non c'è da preoccuparsi: se tutto va come lo Ierofante ha previsto, il 2 novembre raggiungeremo il nostro obiettivo, includendo anche lui: così potremo tenere in scacco tutti i sistemi dell'Impero, anche se personalmente mi sarei orientato su ben altri individui. Inoltre, se anche quella persona parteciperà all'evento, la sua cattura farà la felicità del nostro Ierofante...», e la chiuse alle sue spalle.


    Bene, e così si conclude il prologo della storia.
    Spero che vi sia piaciuto, non esitate a commentare e criticare, grazie a tutti!


    ELENCO CAPITOLI


    CAPITOLO SPECIALE - RIASSUNTO + Personaggi + Glossario


    I PARTE - IMMORTALITA' E DOLORE


    Il Centoduesimo Torneo dell'Incoronazione



    L'Assalto a Villa Elger



    L'Ordine del Male



    La Parata della Pace



    Lo scontro con il Dottor Gren



    Nizlar, il Principe dell'Acqua




    Edited by Xivren - 17/7/2017, 00:05
     
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