Slender

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. OmegaMega
        +1   Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Questo è il mio testo buttato giù in un quarto d'ora su slenderman come compito scolastico.
    Spero sia di vostri gradimento:

    Ero in una foresta.
    Non vedevo nulla che non fossero alberi o cielo. Nè una strada, nè un auto, nè un campeggio, nè un escursionista, nè le luci di una città in lontananza.
    Era notte e avevo soltanto una torcia che faceva fatica a stare accesa.
    Ed ero molto stanco.
    Stanco e terrorizzato.
    Sentivo una presenza opprimente alle mie spalle e il forte bisogno di scappare.
    Vagai a lungo senza meta sempre più stanco.
    Il silenzio intorno a me era surreale.
    Salvo qualche gufo che a momenti non mi faceva prendere un infarto e il frusciare del vento tra le foglie non si sentiva niente.
    La torcia l'avevo lasciata spenta per un po' per non sprecare tutta la batteria.
    Poi sentì un rumore di passi alle mie spalle.
    Mi voltai accendendo la torcia ma non vidi altro che un albero.
    Guardai instintivamente l'orologio: le quattro meno cinque.
    Guardo sempre il mio orologio quando sono nervoso.
    Iniziai a sentire una voce nella mia testa.
    Era lontana e smorta ma diceva qualcosa come:
    "Fio? Fio? Fio?"
    Rialzai lo sguardo verso l'albero e notai che sopra c'era un foglio con su scritto qualcosa.
    Lo afferrai.
    "Non voltarti o ti prendera"
    Chi mi prenderà?
    Mi resi conto di non volerlo sapere quando, subito dopo averlo letto, la voce nella mia testa diventò più forte:
    "Figlio? Figlio? Figlio?"
    Nonostante la stanchezza corsi molto forte verso il nulla.
    Procedevo in linea retta quando sentì di nuovo un suono di foglie calpestate.
    Mi girai.
    Nulla.
    Niente.
    Nessuno.
    Ero sollevato quando un orrido pensiero si fece strada nella mia testa.
    Mi voltai di nuovo e davanti a me c'era un uomo molto alto, con uno smocking nero.
    Alzai la torcia verso la sua faccia aspettandomi un ghigno orrido ma non c'era niente.
    Neanche la faccia.
    Scappai nella direzione opposta ma l'uomo senza volto si rimaterializzò davanti a me senza aver fatto un passo e mi prese per il collo.
    Adesso la voce nella mia testa era un urlo disperato:
    "FIGLIO? FIGLIO? FIGLIO?"
    Afferrai un lembo della sua camicia e lo strappai.
    Mi mollo facendomi cadere a terra.
    Provai a rialzarmi ma non ci riuscì.
    L'uomo senza volto mi riprese per il collo e mi avvicinò alla usa "faccia".
    In corrispondenza del punto dove dovrebbe trovarsi la bocca di uomo si aprì una fessura nella quale scorsi delle zanne nere e una lingua del medesimo colore.
    Disse con aria sconsolata:
    "Tu non sei mio figlio."
    La voce nella testa cessò.
    L'uomo tirò fuori la lingua che si attorcigliò attorno al mio collo e strinse fino a farmi mancare il respiro.

    Mi risvegliai in camera mia in un bagno di sudore freddo.
    Guardai l'orologio:
    le quattro in punto.
    "Era solo un sogno."
    Pensai sollevato in un primo momento.
    Ma poi sentì qualcosa strusciare nelle mie mani:
    un foglio e un pezzo di stoffa nera.
    "O forse no?"

    Accetto le critiche più feroci.
     
    Top
    .
0 replies since 18/11/2012, 16:45   79 views
  Share  
.