L'Ombra Bianca

[SERIO][COMICO][AVVENTURA][VM13]

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    Licenza Creative CommonsL'Ombra Bianca by GiusXp is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.


    Signori e signore, per il ciclo The Fabulous Adventures of Generation Next è con piacere che vi presento L'Ombra Bianca, seguito di Yu-Gi-Oh! The World Tournament 2010! Sperando che il mio stile sia di vostro gradimento, vi auguro una buona e divertente lettura!

    INDICE:

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10





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    «Svelta! Non possiamo permettergli di portare a termine i loro piani, qualsiasi essi siano!»
    «Ricevuto! Tropius, sbarazziamoci di quel Pelip-perdente!»
    Cima del Monte Camino: due ragazze in groppa ad un Pokémon quadrupede di tipo Erba/Volante dal collo lungo hanno appena ingaggiato una battaglia aerea con un pellicano bianco e azzurro, che non sembra minimamente turbato dallo scontro in cui è coinvolto.
    «Pelipper, attacco Nebbia!»
    Mentre da terra riceveva ordini da un tipo con una maglietta a maniche corte, Pelipper iniziò a vomitare vapore dal becco, nascondendosi in una fitta coltre di Nebbia in men che non si dica. Tropius, perso di vista il bersaglio, planò attraverso la nube, guardandosi intorno.
    «Attacco Accumulo!»
    «…da quella parte! Attacco Foglielama verso il bagliore verde!»
    Tropius virò e attaccò alla cieca il punto indicatogli dall’allenatrice con la bandana rossa che gli stava in groppa, rimanendo avvolto da sempre più nebbia.
    «Dannazione! SAPPHIRE, NUOVO PIANO! BOMBARDAMENTO A TERRA!»
    «Hai sentito? Semitraglia su quei perdenti del Team Idro al bordo del cratere!»
    Tropius scartò in basso e si trovò nuovamente fuori dalla coltre di vapore, per iniziare a volare rasoterra e seminare il caos fra i delinquenti travestiti da pirati con mitragliate di semi esplosivi.


    «ATTENTI AL METEORITE! Proteggetelo anche a costo della pelle! E lei stia giù, professore!»
    Mentre tutti zigzagavano come formichine impazzite, qualcuno gridava ordini a destra e a manca per tentare di ripristinare l’ordine fra i ranghi.
    «Tenente Amber, le reclute si rifiutano di uscire allo scoperto per collocare il Meteorite nel reattore, signore!»
    «Me ne occuperò io st-»
    L’Idrotenente fu costretto a interrompersi per via della vicinissima esplosione che gli mozzò il fiato, mentre sulla sua testa Tropius continuava a svolazzare e mitragliare indisturbato.
    «Tu tieni a bada le signorine lassù, vado a posizionare io il Meteorite!»
    «Agli ordini, signore!»


    «Sgancia una Semebomba!»
    Con un sibilo inaspettato, Tropius rilasciò dietro di sé una bomba travestita da seme (o un seme imbottito di tritolo? n.d.a.), che esplodendo fece franare parte del costone del Monte Camino.
    «Non ci starai andando giù un po’ troppo pesante?»
    «LE COSE VANNO FATTE PER BENE!»
    «O-ok…»
    «Ehi! Quel tipo laggiù spera di poter arrivare indisturbato al reattore! TROPIUS, FALLO INCIAMPARE CON UN ATTACCO FRUSTATA!»
    «Non così in fretta!» fece una voce a terra – quella della recluta a cui Amber aveva affidato il comando di Pelipper «Attacco Sfoghenergia!»
    «Dann-»
    Un’improvvisa onda d’urto fece perdere la mira a Tropius, che schioccò il suo attacco a vuoto, facendo anche perdere la presa alla ragazza con la folta chioma rossa che lo cavalcava, che precipitò di sotto.
    «FLANNERYY!!»
    Mentre Sapphire stava invertendo la rotta per tornare a soccorrere la compagna, Pelipper sommerse lei e Tropius con un attacco Idropompa, facendoli avvitare pericolosamente più volte su se stessi.


    «Allora Angie, quando ha intenzione di partire questo coso?!»
    «Non essere impaziente! Il Meteorite ci mette un po’ per entrare in temperatura!»
    «Sì ma la battaglia nei cieli sta sconvolgendo fin troppo i nostri piani! L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un malfunzionamento del reattore».
    «Se dovesse impiegarci più tempo del previsto, ci penserà il mio Ludicolo a coprirci le spalle…»
    «Sarà meglio per tut-»
    «FATTO! Il raggio è appena partito! Possiamo iniziare a ritirarci, la macchina farà il resto anche senza di noi!»
    «AVETE SENTITO, FEMMINELLE?! RITIRATA! RITIRATA!!»


    «Basta, mi sono scocciata! TROPIUS, ATTACCO PETALODANZA!»
    Mentre il Pokémon stava caricando il suo avversario con un potente attacco diretto, Pelipper fu ritirato dalla recluta, che iniziò a darsela a gambe.
    «Eh? Quel vigliacco se la sta squagliando…ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI! Ma come sperano di seminarmi, a piedi?»
    A quel punto, quando tutto il plotone in azzurro era radunato vicino a lui, Amber lasciò che il suo Carvanha uscisse dalla Ball, perché usasse l’attacco Forzasegreta: i membri del Team Idro furono inghiottiti all’istante dalla roccia del Monte Camino, nemmeno si fosse trattato di sabbie mobili. Prima che l’efficacia della mossa svanisse, Sapphire fece in tempo a fiondarsi nella roccia liquefatta, finendo di fatto all’interno della montagna. Flannery, che aveva assistito da lontano alla scena, con un po’ tutte le membra doloranti per il brusco atterraggio, si trascinò fino al punto in cui la ragazzina scomparve e iniziò a chiamarla a gran voce una, due e poi tre volte. Solo dopo essersi ambientata nello strano posto in cui si trovava, grazie all’aiuto del Braciere del suo Combusken, Sapphire rispose alla Capopalestra di Cuordilava: «Ci sono, Flannery! Non so esattamente DOVE, ma ci sono!»
    Parlando attraverso una crepa apertasi nel terreno roccioso circostante il cratere, la giovane le rispose: «Sei nello spazio vuoto creato dall’attacco Forzasegreta! Ma adesso non è più possibile inseguire il Team Idro, dobbiamo solo pensare a tirarti fuori da lì!»
    «…no, aspetta, sento dei rumori in lontananza! DEVONO ESSERE ANCORA VICINI! TORO, LANCIAFIAMME! PILO, FOGLIAMAGICA!»
    Gli attacchi elementali dei suoi due Pokémon furono lanciati con gran forza ma senza criterio alcuno: vennero addirittura rispediti al mittente, sfiorando per un pelo Sapphire, che si scansò solo grazie ai suoi riflessi “fuori dal comune”.
    «SAPPHIRE! CHE SUCCEDE?!»
    «…attacchi…puff…respinti…»
    «NON ALLONTANARTI, NON TI SENTO PIÙ!»
    Senza curarsi degli avvertimenti di Flannery, Sapphire si addentrò carponi in quello che sembrava un tunnel sotterraneo: avanzando e illuminando i dintorni, appurò che erano stati degli Specchioveli del Team Idro a riflettere i suoi attacchi – garantendo loro il tempo per darsela a gambe. Ma la ragazza non demorse e, con Toro che le correva avanti facendo luce, iniziò a spingersi sempre più nelle viscere dell’incavo artificiale che correva a serpentina sotto la superficie del Monte.
    «Strano» pensava «se questo tunnel passa vicino alla caldera del vulcano, dovrebbe fare un caldo pazzesco. E invece…fa un bel freschetto quaggiù».


    Finito il fiato per gridare attraverso il crepaccio, Flannery si lasciò cadere bocconi sul pietrisco, respirando forte, preoccupata. Quando constatò che il cielo non era più ingombro del sottile ma sempre visibile residuo di cenere eruttato dal Monte Camino, fece caso alla temperatura del terreno sotto le sue mani: era, inspiegabilmente, freddo. Si sforzò di tirarsi a sedere e girò la testa verso il cratere e verso il macchinario del team Idro – che continuava a sparare un raggio azzurrino all’interno della caldera.
    «Il vulcano…anf…che cosa gli hanno fatto?!»
    Tentò di rimettersi completamente in piedi, ma nella caduta doveva essersi infortunata un ginocchio: digrignò i denti per non urlare di dolore.
    «Vai Magcargo, scelgo te!»
    La lumaca incandescente venne liberata dalla sua Ball, e Flannery le ordinò di avvicinarsi al quadro comandi per frantumare la teca in cui era riposto il meteorite con una Sassata.
    «Ogni secondo è prezioso per salvare il vulcano, Magcargo!»
    Cargo!
    «Magcargo, è questione di vita o di morte!»
    Magcargo!
    «DAI CAZZO!»
    Nonostante i continui e concitati incoraggiamenti della Capopalestra, la velocità di crociera di Magcargo non era migliore di quella di una bicicletta a ruote quadrate.
    Mentre Flannery si disperava e continuava a stringersi la gamba, alle sue spalle apparve una figura con una mantellina svolazzante, che doveva essersi fatta strada a piedi fin lì, di cui lei riuscì in un primo momento a vedere solo l’ombra.
    «Che scalogna, sono arrivato troppo tardi».
    «Chi sei? Fatti vedere!»
    «Torkoal, FUOCOBOMBA!»
    «!!»
    La rovente deflagrazione, oltre a mandare in pezzi il quadro comandi e la teca con il Meteorite, riuscì anche a scaldare istantaneamente il corpo di Magcargo, che potè procedere spedito verso la sua destinazione e dare una mano al suo alleato di fortuna alle prese con l’enorme marchingegno del Team Idro.
    «TURBOFUOCO!»
    «ONDACALDA!»
    Le fiamme che ardevano instancabili e vigorose finirono per far esplodere del tutto il generatore – facendo anche volar via il Meteorite, all’interno della bocca del vulcano. Flannery parve dimenticarsi del suo ginocchio dolorante ed esultò gioiosa, abbracciando il misterioso uomo in rosso. Questi, smorzato l’entusiasmo iniziale, si girò di nuovo e volò via, trasportato da uno Swellow.

    * * *



    «Anf, anf, Amber, quando diavolo finisce questo tunnel?»
    «Tranquilla, ci siamo quasi: una volta fuori da qui potremo definitivamente smontare le tende e tornare al Quartier Generale con i Vibrava».
    «Sento che il vulcano sta continuando ad agit-»
    Il plotone del Team Idro in fuga, guidato da Amber e Angie, fu costretto a interrompere bruscamente la propria corsa verso l’esterno del Monte Camino per via di una poderosa scossa tellurica, che fece crollare diverse sezioni del tunnel. Per aprirsi nuovamente la strada, furono costretti a sciogliere i residui pietrosi in fango, con l’aiuto dei loro Pokémon acquatici, e a spingerli all’esterno della galleria con getti d’acqua ad altissima pressione. Ai piedi del vulcano, gli abitanti di Cuordilava erano stati già sconvolti dalla battaglia aerea prima e dalla colossale esplosione poi; quando videro il Monte Camino sputare acqua da un fianco, molti di loro pensarono che quel giorno all’erboristeria avevano rifilato nient’altro che allucinogeni pesanti, e si tapparono in casa sperando che fosse solo un male passeggero.
    Le scosse di terremoto fecero sobbalzare anche Sapphire: altri detriti sbarrarono il passo anche a lei.
    «Toro, Spaccaroccia! Non voglio finire schiacciata nelle budella di un vulcano infreddolito!»
    Combusken si fermò, spense per un momento il braciere del suo becco, sfoderò gli artigli e frantumò con facilità i massi accatastati di fronte a loro, quindi continuarono a seguire il tracciato di Forzasegreta e arrivarono all'uscita, inzaccherandosi completamente i piedi nel fango lasciato come ricordino dai piratuncoli. Prima di saltare giù e continuare a inseguire i banditi di Capitan Uncino, Combusken si fermò vicino ad una porzione di parete del tunnel – che sembrava del tutto identica alle altre.
    «Toro, spicciati, sta per venir giù tutto!»
    Sembrava che dall’altro lato della parete qualcuno stesse tentando di buttarla giù: cariche possenti si alternavano a versi e sbuffi. Combusken era incuriosito dalla situazione, e si attardava ancora ad ascoltare, con tutti i muscoli tesi e all’erta, sfidando le scosse telluriche sempre più forti e minacciose. Alla fine, il tunnel crollò del tutto: Sapphire era fuori, in groppa al suo Tropius, mentre il suo secondo compagno era rimasto là sotto.
    «TORO!!»
    La ragazza provò a richiamare il Pokèmon nella Ball, ma il cumulo di macerie era troppo spesso perchè il raggio sintetizzatore potesse trapassarlo e raggiungere Combusken. Ancora con gli occhi sbarrati, il fiato mozzato, braccia e gambe irrigidite in sella a Pilo, Sapphire stava iniziando a tremare.
    «T-toro…»
    Ci fu una seconda frana, e le macerie che ostruivano l’uscita del tunnel ruzzolarono a valle. Nella nube di polvere che si levò, si poteva distinguere la figura di un Pokèmon quadrupede di piccola stazza.
    «Toro..?»
    Un Numel aveva in groppa i corpi inermi di Combusken e di un ragazzo con indosso uno smoking un po' bruciacchiato.

    Edited by GiusXp - 16/10/2012, 21:04
     
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  2. OmegaMega
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    Ti diro.. io non ho mai amato particolarmente i Pokemon ma adoro il tuo stile di scrittura e questa storia promette bene. Ma se è della saga The Fabulous Adventures of Generation Next dove sono Gius e co.??? Mi sfugge il fatto che mentre World Tournament 2010 è ambientato nel mondo reale (più o meno) e la realta di Yu-Gi-Oh e presente nel cartone e nel gioco di carte qui sembra essere propio nell'universo di Pokemon... a meno che, nello stesso modo dell'ultima puntata, non sono andati in un altro universo...
    Comunque il capitolo mi sembra un po' corto. Spero che compenserai in frequenza... E poi hai dimenticato di scrivere Fine Capitolo 1. Per caso hai dimentcato di postare qualcosa?
    P.S.: ma il capitolo 1 ce l'ha un nome o si chiama solo Capitolo 1?
    P.P.S.: quanti capitoli farai, più o meno?
    P.P.P.S.: ci saranno dei Fakemon?
     
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    Hai ragione, il Capitolo è corto ma cercherò di compensare in frequenza!
    Comunque, ci tengo a precisare non solo che non appariranno Fakemon, ma soprattutto che la storia rispetta fedelmente (anzi, maniacalmente) gli avvenimenti del manga RZ! Quindi se non volete perdervi niente, vi consiglio di andare a leggerlo :asd:

    Prevedo meno di venti capitoli per questa I Parte e lo stesso per la II Parte.
     
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  4. OmegaMega
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    Non mi hai ancora risposto per quanto riguarda la Generation Next...
    P.S.: ho visto il tuo messaggio nell'altro topic... Digimon? Bakugan?
    P.P.S.: ci saranno 5 parti? Aprirai un topic per ogni parte? ci saranno più di 100 episodi?
     
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    Omega, non ti rivelo adesso quali saranno i prossimi crossover: voglio che nel frattempo parta un giro di scommesse da fare invidia a Calciopoli! :asd:
    Comunque, la Generation Next non è svanita nel nulla, riappariranno tutti "nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge (dell'autore)", per usare un lessico costituzionale. :silook:
     
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  6. Protenix
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    Oh, era ora. Che figo. Molto figo. A quando il prossimo capitolo?
    Uno alla settimana?

    Solo una cosa, Shappire ha i vestiti BLU, mentre tu hai parlato di "Allenatrice con Bandana Rossa".
    Cos'hai da dire in tua difesa? :filenfio:
     
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    CITAZIONE (Protenix @ 24/1/2012, 15:09) 
    Solo una cosa, Shappire ha i vestiti BLU, mentre tu hai parlato di "Allenatrice con Bandana Rossa".
    Cos'hai da dire in tua difesa? :filenfio:

    Merda, quanto hai ragione. :facepalm:
     
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  8. OmegaMega
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    Mi è venuto un sospetto... non è che Gius e Zadkal, se appariranno, usarenno Dora-ji-oh e Goraa-ten come pokemon?
    Quindi, visto che ti sei basato su Pokemon Diamante/Perla/Platino l'ipotetico 3 drago sacro dovrebbe essere grigio e non verde come avevo ipotizzato...
    Chissà che non abbia ragione.
     
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  9. Sommo Albi
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    Finalmente il capitolo! Mi sembra un sogno! :ocb: (e dovrebbe sembrarlo anche a te, poiché ora non ti minaccerò più su FB perchè non posti il capitolo :asd:)

    Beh, che dire, ottimo come sempre. Scommesse? Io non le faccio, sono già a conoscenza di certi indizi (tu ne sai, purtroppo, qualcosa, vero Gius-Sensei? :asd:) che influirebbero le mie scelte. Per lo stesso motivo, non dico neanche niente ai lettori riguardo questa seconda serie e delle sua struttura, delle quali mi hai già parlato.

    P.S.Cari lettori di Gius, vi dico solo una cosa: questo capitolo l'aveva già pronto da ... mi sembra metà dicembre, ma, poiché è estremamente sadico, non l'ha voluto pubblicare prima. Detto questo, avete il motivo per aggredirlo! :asd:
     
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    Il palazzo! Stava crollando! Veniva tutto giù! Erano spacciati…
    Dov’erano gli altri? Non ce n’era traccia! Anzi no, ecco della gente attorno…ma chi diavolo erano? Capelli rossi…non ricordava di aver visto mai nessuno con dei fottuti capelli rossi.
    Bandana rossa…niente nemmeno quella. Ma chi ha il così cattivo gusto di andarsene in giro con la bandana, d’inverno? Infermiera…quella era più familiare: cuffietta, camice bianco, cartella stretta fra le braccia…camice bianco? BIANCO?! Non c’erano dubbi, doveva essere una di loro! Un cane anche lei! Meglio eliminarla prima che tentasse di strappare organi a qualcun altro in giro!
    Ma…che fatica…alzarsi…che torpore! Un tubo nel braccio? Un sottile tubicino in plastica e un ago nella sua vena? Ma certo, gli stavano risucchiando tutto il sangue per poterlo sezionare senza sporcare in giro! Doveva liberarsi subito! Doveva lasciare quel letto e fuggire da quello che quasi sicuramente era un loro laboratorio degli orrori! Poteva chiedere una mano alle sue carte! Dov’era il suo Deck? Nella tasca destra dello smoking…ma dov’era lo smoking? Era sulla sedia…ma la sedia…diventava…sempre più…lontana…


    «È da stanotte che si sveglia, si guarda intorno e perde di nuovo i sensi. Avete capito che diavolo ha questo tizio?»
    «Deve aver subito un pesante shock, ci vorrà del tempo perché riprenda completamente la lucidità» Fece l’infermiera, che era passata a controllare che le condizioni del paziente fossero stabili.
    «E pensare che adesso potevo essere già sulle tracce del Team Idro…»
    «Ooh, andiamo, gli hai salvato la vita! Non vuoi nemmeno ricevere i suoi ringraziamenti e sapere come si chiama?»
    «Veramente a salvargli la vita è stata quella palla laggiù».
    «Ehi, i Numel non sono palle! Sono solo…un po’ rotondeggianti…»
    «Vabbè, non perdiamoci in chiacchiere, io me ne vado».
    «Ma…Sapphire!»
    La ragazza stava per aprire la porta e uscire dalla stanza, quando…«Grblvrn!»
    «Eh?»
    «Il…Grblvntr!»
    Tutte e tre le donne si fecero subito vicine al capezzale, mentre il ragazzo sdraiato tentava in tutti i modi di articolare una parola: «Devo…arsvsr…il Grbvrntlr!»
    «Preparo subito un infuso alle erbe per fargli smaltire il torpore!» Annunciò risoluta la donna in camice, uscendo svelta dalla stanza; dopo meno di due minuti tornò con un vassoio di legno e una tazza fumante al centro, colma di un liquido verdino.
    «Wow, che velocità…»
    «Su, bevi!»
    Il ragazzo si tirò su, puntellandosi sui gomiti, e venne aiutato dall’amorevole infermiera a sorseggiare il rimedio bollente. Lo bevve, lo assaporò e dopo qualche frazione di secondo se lo sputò interamente sulle gambe. Dopo qualche altro momento si accorse che le gambe gli si stavano ustionando e urlò a squarciagola: «CAAZZZZOOOOOOOOO!!!!»
    «Uhm, se non altro è riuscito a esprimersi».
    «Anf, anf…ACQUA! DATEMI DELL’ACQUA!»
    «Acqua? Ma in quest’ACQUA sono infuse più di settantasette erbe e trentacinque essenze dell’erboristeria di Cuordilava!»
    «ACQUA! DUE IDROGENO E UNO OSSIGENO, anf!»
    «Acqua? Ma in quest’ACQUA ci sono anche milletrecentosettantacinque mila Carbonio, centoundici mila Azoto…»
    «Portagli un bicchiere d’acqua e facciamola finita».
    La donna si voltò lentamente e altrettanto lentamente uscì daccapo, toccata nel profondo dell’animo.
    «Ti sei ripreso, finalmente!» Chiocciò Flannery, mentre Sapphire, con le mani sui fianchi, si avvicinò al ragazzo, si chinò su di lui e con sguardo indagatore iniziò: «Allora, zero zero sette, dove te ne andavi vestito di tutto punto in giro per il Monte Camino?»
    «Dove, scusa?»
    «Non fare il finto tonto, per colpa tua il mio Combusken ha rischiato di rimetterci le penne!»
    «Il tuo che?»
    «NON COSTRINGERMI A FARE IL POLIZIOTTO CATTIVO!»
    «Non so assolutamente di cosa stia parlando…poliziotto in bandana».
    «Sai», fece Flannery, conciliante, «ti abbiamo trovato svenuto in una grotta del vulcano. Se non fosse stato per quel Numel laggiù», e indicò il Pokémon raggomitolato nell’angolo, appisolato, «adesso saresti più…»
    «…polverizzato di un pugno di caffè!» Concluse Sapphire, agitando il suo pugno per aria.
    «…»
    «Te compriende?»
    «…devo avvisare il Governatore».
    «Il che? Governatore?»
    «Certo, il Governatore Schwarzenegger».
    «TI STAI PRENDENDO GIOCO DI ME?!»
    «Tu piuttosto! Dove diavolo abiti, nelle caverne?! Come fai a non conoscere il grbvrln-»
    A quel punto, Flannery si lanciò per staccare le mani dell’amica dal collo del ragazzo, quasi soffocato dalla morsa assassina di Sapphire che urlava:«Brutto agente segreto di ‘sta ceppa, abiti nelle caverne lo vai a dire a tua sorella!!»
    «Calmati, calmati! La montagna non può essere processata, ma tu invece sì! Lui non voleva insultarti…vero?»
    «Vero, coff! Chi mai vorrebbe, coff, insultarti?»
    Mentre il giovane si massaggiava il collo entrò nuovamente l’infermiera, che lasciò una caraffa d’acqua e alcuni bicchieri sul comodino – facendo attenzione a fare più rumore possibile – ed uscì senza proferir parola, alterata.
    «Allora, ragazzo in smoking», proseguì la Capopalestra, «chi sei e che ci facevi nel Monte Camino mentre cascava giù tutto?»
    «Glug, glug, l’ultima cosa che ricordo è che mi trovavo sulla veranda di un grattacielo molto alto, con i miei amici, mentre fuori c’erano i fuochi d’artificio. Sì, i fuochi del Giorno del Giudizio… E poi c’era quel cane di Zadkal, se quello è il suo vero nome, con gli occhialini sul naso a godersi lo spettacolo…»
    «Non ci sono stati spettacoli pirotecnici ad Hoenn in questo periodo…sei sicuro di ricordarti bene?»
    «LO VEDI? CI STA RIEMPIENDO DI BALLE PER SVIGNARSELA E RIFERIRE TUTTO AL NEMICO!»
    «Per quello che ne so io», sibilò il ragazzo, posando lentamente il bicchiere, «qui il Nemico siete sicuramente voi, sconosciuti, che mi state tenendo rinchiuso in una specie di clinica che non è l’Ospedale di Città di Domino. Potreste tentare di uccidermi da un momento all’altro».
    Sapphire girò i tacchi e se ne andò sbattendo la porta, decidendo che ne aveva avuto abbastanza di quel pazzo che farneticava cose senza senso. Flannery invece prese una sedia, vi si sedette a cavalcioni e incrociò le braccia in cima alla spalliera, poggiandovi il mento e fissando silente il tizio sotto le coperte.
    «C’è altro?» ruppe quegli il silenzio, una manciata di minuti più tardi.
    «Sì. Non so assolutamente dove sia questa città di cui parli».
    «Ma come?! Quell’ammasso di vetro, acciaio e asfalto nuovi di zecca sulla West Coast, poco più a sud di Los Angeles!»
    «Los che?»
    «Ma se sei anglofona come puoi non conoscere Los Angeles?»
    «An…glofona?»
    «PARLI INGLESE, PER DIO!»
    «Ed è grave?»
    Il tipo decise che era meglio non agitarsi troppo, per essersi appena ripreso da uno stato comatoso, quindi si girò su un fianco e piombò di nuovo nel silenzio. Flannery rimase immobile a sorvegliarlo.

    * * *



    «Ti ho portato la cena».
    «Ah, grazie Sapphire!»
    «Quando avremo finito di mangiare partirò subito per Forestopoli. Non ho intenzione di perdere un solo altro minuto della mia vita con questo squilibrato».
    «Allora andrai spedita da Winona, la Capopalestra di Forestopoli?»
    «Certo», fece la ragazzina, accomodandosi su un’altra sedia e avvicinando la coppetta di spaghetti alla bocca, «e dopo che l’avrò sconfitta volerò a Verdeazzupoli, per vincere la medaglia da Tate e Liza. E dopo…»
    «Ehi, calmati, pensa prima ad arrivare tutta intera alla prossima tappa. Con i piratuncoli sguinzagliati in giro per Hoenn, non si è più sicuri di questi tempi».
    «Che si facciano sotto, io non sono la tipa che ha paura di sporcarsi le mani!»
    «Sniff, sniff, ehi, ce n’è anche per me?» si intromise il ragazzo, ancora steso sul letto, dall’altro lato della stanza.
    «No. Fottiti, stronzo».
    Flannery ghiacciò l’amica con un’occhiataccia e rispose, seria: «Ma certo, prendi la mia porzione. Io sgranocchierò qualcosa più tardi».
    Così, mentre lo “squilibrato stronzo” si gratificava lo stomaco, la Capopalestra continuò a fargli domande su domande, finchè non arrivò notte fonda e fu costretta a lasciare la clinica dall’infermiera, che ancora non aveva digerito lo schiaffo morale del pomeriggio. Sapphire se n’era già andata da qualche ora, come promesso: subito dopo cena era saltata in groppa al suo Tropius e partita alla volta della città immersa nella foresta, verso levante.
    «Casa mia non è lontano da qui», fece Flannery, «quando ti dimetteranno, se avrai bisogno di qualcosa, puoi passare da me».
    «Uhm, lo terrò a mente. Buona notte».
    E poi lei si congedò.
     
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  11. OmegaMega
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    a quando il prossimo capitolo?
    i capitolo ce li hanno dei nomi?

    ora... dopo questi dubbi che non centrano un tubo con la trama mi chiedo che fine abbia fatto il resto della GX e, se sia Zadkal il responsabile di questo viaggio dimensionale, perchè abbia scelto quella dimensione? E poi... più o meno quando arrivera il resto della GX e Zadkal???
    belle domande.
    P.S.: vedi il mio messaggio precedente.
     
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    Mi sembrate dei furetti in calore: questa FanFiction non deve essere assolutamente trattata come stampella di World Tournament! La Generation Next al gran completo e tantomento Zadkal NON appariranno in L'Ombra Bianca. Se avrete pazienza, di settimana in settimana le cose vi si chiariranno.
     
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  13. OmegaMega
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    d'accordo...
    cerchero di non essere troppo insistente.
     
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    «Allora…posso andare?»
    «Sì. Le tue bruciature sono solo superficiali. Se continuerai a curarle con l’olio che ti ho dato e le manterrai bendate, fra una settimana tornerai in forma smagliante».
    Il giovane ringraziò l’infermiera con un timido sorriso e quella ne abbozzò uno di rimando, voltandosi e tornando nel breve corridoio che dava direttamente sulla sala d’ingresso. La clinica in cui si trovavano non era per niente grande o dispersiva. Nella stanza regnava il più completo silenzio.
    Alla luce del sole che filtrava abbondante dalle sottili tendine alle finestre, il tizio iniziò a rivestirsi, riponendo con cura sul materasso la camicia da notte con cui aveva soggiornato in quel posto: indossò per prima la sua camicia bianca, ma si accorse che i polsini erano strappati e i bottoni ormai perduti; decise allora di risvoltarseli ancora perché non si notasse. Poi infilò il suo paio di calzoni eleganti, neri, dopo averli sbattuti all’aria per liberarli dalle nuvole di fuliggine che vi si erano depositate all’interno, e infine fece per indossare la giacca, nera, coordinata ai pantaloni, ma vedendola così malconcia decise di ripiegarla e di portarsela sul braccio. A una delle due bretelle bianche assicurò il porta Deck in cuoio bianco e ai piedi indossò le scarpe che aveva tentato di lucidare, ma che erano state irrimediabilmente danneggiate e opacizzate durante il crollo del tunnel.
    Così conciato si sentiva leggermente a disagio, ma d’altronde, si diceva, non poteva fare altrimenti: quelli erano gli unici vestiti che aveva con sé.
    Lasciò la clinica e, dopo un iniziale periodo di spaesamento in quel luogo completamente sconosciuto, chiese ad un signore che incrociò dove fosse la casa della Capopalestra.
    «Flannery abita proprio in fondo alla strada, ma a quest’ora di certo non è in casa!»
    «Davvero?» chiese ancora il ragazzo, strizzando gli occhi per l’intensa luce che illuminava i dintorni, «E che ore sono?»
    «Sono le dieci!»
    «Ah, molte grazie», fece il tipo, con il capo chino sul quadrante in acciaio del suo orologio, intento a regolarne le lancette in orario. Il suo interlocutore stava allora proseguendo per la sua strada, quando quegli gli domandò ancora dove potesse trovare Flannery.
    «Ma in Palestra, che domande sono?!»
    Forse stava iniziando ad avere una vaga idea di dove si trovasse.

    * * *



    «Ripetimelo ancora una volta: questa è Cuordilava, e ci troviamo nella regione di Hoenn?»
    «Sì».
    «E puoi assicurarmi che io sia completamente sveglio e che sia in pieno possesso delle mie capacità fisiche e intellettive, senza essere sotto l’effetto di droghe o altri stupefacenti?»
    «Sembri un verbale di Polizia, per come parli».
    «E tu firmeresti questa deposizione?»
    «Sì, è vero, tutto vero, per l’ennesima volta».
    Il ragazzo, seduto a gambe incrociate dietro il tradizionale tavolino basso giapponese che occupava il centro della sala da pranzo, si passò la mano fra i capelli, sospirando.
    «Non so assolutamente a cosa pensare. L’unica spiegazione logica che riesco a darmi è che ho battuto violentemente la testa nel crollo del palazzo, e questa specie di realtà in cui sto vivendo non è altro che una costruzione della mia mente, mentre in realtà sono in coma. O anche morto».
    Flannery, scura in viso, si alzò e si avviò verso l’ingresso. Infilate le scarpe, prima di andare disse: «Se vuoi considerarmi un frutto della tua immaginazione fa’ pure. Io torno alla mia Palestra» e poi uscì sbattendo la porta dietro di sé.
    Il rumore improvviso svegliò il Numel che giaceva in un angolino, assopito. Il Pokémon si avvicinò al ragazzo e non lo mollò più, nemmeno quando egli uscì per prendere una boccata d’aria. Sdraiatosi all’ombra di un grande albero non lontano dalla casa della Capopalestra, il tipo rimase immobile per qualche minuto, ma iniziò a sudare.
    «Ma che diavolo», fece tra sé, «è il 30 di Ottobre e fa tutto questo caldo?»
    Si sbottonò il collo della camicia e rimboccò ancor più le maniche, mentre il Numel lo fissava curioso.
    «Allora, Numel», riprese lui, «il fatto stesso che tu sia un Numel conferma che mi trovo in un posto diverso dal mondo in cui sono abituato a vivere. Superato il fascino e la magia iniziali di quando ero bambino, ho sempre pensato che il mondo dei Pokémon fosse solo “a portata di immaginazione”».
    «Potrebbe ancora essere così, se questo viaggio fosse un’esclusiva del mio cervello. Ma considerando che prima di finire qui sono finito in un’altra dimensione ancora, potrebbe davvero darsi che questo posto esista davvero, e sia un altro universo parallelo al mio».
    Il mostriciattolo inclinò la testa di lato, come se stesse seguendo il ragionamento che stava facendo il tizio davanti a lui.
    «E se questo posto fosse uguale alla regione di Hoenn che conosco io, riuscirei a orientarmi senza problema. Anzi, potrei anche predire il futuro!»
    Il Numel strabuzzò gli occhi, scioccato, e il tipo gli fece una carezza tra le orecchie, divertito.
    «E se questo posto è proprio Hoenn…potrei diventare il prossimo Campione della Lega! Oppure potrei diventare il miglior Coordinatore del torneo! Potrei…»
    Così, il ragazzo continuò a fantasticare sempre più divertito e attirato da tutti i nuovi orizzonti che gli si aprivano lì, in quella che sembrava la regione di Hoenn, mentre giocava e trasmetteva la sua euforia alla palla di pelo gialla che gli faceva le feste. I due continuarono alla stessa maniera fino al crepuscolo, senza lasciarsi fermare dalla fame e dalla stanchezza, finchè non tornò Flannery. Appena la videro, il tizio e il Pokémon la coinvolsero in un girotondo, lasciandola spiazzata.
    «Ma come..?»
    «Che c’è?»
    «Che ti è preso? Stamattina non eri quello che pensava di essere morto o di essere drogato?»
    «Stamattina!»
    «E ora?»
    «E ora non vedi?»
    «Cosa?»
    «L’idea di essere in un altro mondo mi elettrizza!»
    «Siamo un bel po’ lunatici eh?»
    «Che importa?»
    «…»
    «A proposito», fece lui, con la camicia quasi completamente sbottonata, «sai dirmi perché ad Ottobre qui fa ancora così caldo e alle otto di sera il sole non è ancora tramontato?»
    «Ottobre? Ahah, ma guarda che oggi è il 2 di Agosto!»
    «2 Agosto…ma la premiazione cadde il 28 Ottobre…»
    «Cosa..?»
    «Niente, niente! Torniamo dentro, ho un certo languorino!»
    Mentre Flannery preparava la cena e il sorriso via via tornava sulle sue labbra, Numel giocava e trangugiava succulente bacche in compagnia del Torkoal e del Magcargo della Capopalestra e il tipo iniziò a esporle i suoi piani di conquista del mondo: «E quindi poi ho intenzione di passare dal Percorso 111 per andare…poi catturerò un Pokèmon di tipo Psico e andrò a rompere le uova nel paniere a Brawly…poi passerò da Selcepoli per prendere parte alle Gare di Livello Super…e poi…dopo…così…»
    «Uao signor Campione», disse lei scodellando gli spaghetti, «perché non inizi sfidandomi in un incontro ufficiale?»
    «Tu? E con che Pokémon?»
    «Quel Numel si è già affezionato a te. Consideralo già parte della tua squadra».
    «Uhm, ottimo. Ma non basta comunque».
    Sentendosi oggetto di una stima particolare e ponderata – come traspariva dall’espressione seria e determinata del ragazzo – Flannery arrossì e sorrise soddisfatta. Poi iniziarono a mangiare.

    * * *



    «Sei davvero sicuro di voler andare fuori percorso?»
    «Ma certo, nessun problema», rispose lui, finendo di indossare una maglietta, «posso benissimo orientarmi seguendo i cambiamenti della flora e della fauna che incont-»
    Flannery battè le mani giuliva e lo interruppe chiocciando: «Hai visto che ti va bene?»
    «Uhm, sì, non male…»
    «Comunque, sei proprio sicuro di riuscire ad arrivare sano e salvo a Mentania?» riprese lei, seria, mettendogli entrambe le mani sulle spalle.
    «Flannery», ricambiò lui lo sguardo aggrottato e prese anche lei per le spalle, «ti assicuro che sarò arrivato prima del tramonto. Alle otto di ‘sta sera telefonerò dal Centro Pokémon di Mentania».
    «Sarà meglio per te».
    «Perché mi tratti come un moccioso? Non sono mica il tuo fratellino minore tenero e indifeso!»
    «Ah, ah», si girò di spalle lei, fingendosi indispettita, «allora avventurati fuori percorso, spero che un Victreebel ti fagociti vivo!»
    «Gni gni gni, vedremo se avrai ancora il coraggio di parlarmi così, quando tornerò da te con un supersweeper di tipo Acqua!»
    «EH?!»
    «Cosa?»
    «Un superche?»
    «Supersweep- vabbè, lascia perdere».
    «Allora ciao…»
    «Dal tuo tono sembra che non me le abbia ancora cantate tutte».
    «No, infatti».
    «Allora spara».
    «Non mi hai ancora detto come ti chiami».
    «Ah, già, pensavo che fosse scontato, ahah!»
    «Fai meno lo sbruffone, Campione del Mondo di Duel Coso».
    «Piacere», le tese lui la mano, «io sono Endaron».
     
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  15. OmegaMega
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    Aspetta... non è che in ogni OAV che farai appariranno tutta la GX e co.? (Se ho ragione spero che la prossima sia di Step... non riuscirei a vivere ancora a lungo senza i danni irreversibili ai suoi pantaloni.)
    Oppure che gli altri appariranno nelle altre serie? Ma visto che ai detto che questo "non è una stampella" dell'altro ne dubito.
    I capitoli iniziano a diventare noiosi (e siamo solo al terzo): dopo il primo ll'azione si è ridotta a 0.
     
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34 replies since 23/1/2012, 12:00   903 views
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