Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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  1. ~Hannabal
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    L'unico errore è un verbo essere senza h, ma non ricordo dov'era.
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 13/1/2014, 19:52) 
    L'unico errore è un verbo essere senza h, ma non ricordo dov'era.

    Verbo essere? Avere semmai :asd:
     
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    CITAZIONE (Perry‚ Ornitorinco Di Xivren @ 13/1/2014, 21:03) 
    CITAZIONE (~Hannabal @ 13/1/2014, 19:52) 
    L'unico errore è un verbo essere senza h, ma non ricordo dov'era.

    Verbo essere? Avere semmai :asd:

    Perry caro, Aion ti è piaciuto? Visto che tempo fa mi hai proposto un personaggio con un certo deck (che mi ricordo bene), ho cercato di renderlo il più adeguato possibile alle caratteristiche del suo elemento e del suo Archetipo.
     
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  4. ~Hannabal
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    CITAZIONE (Perry‚ Ornitorinco Di Xivren @ 13/1/2014, 21:03) 
    CITAZIONE (~Hannabal @ 13/1/2014, 19:52) 
    L'unico errore è un verbo essere senza h, ma non ricordo dov'era.

    Verbo essere? Avere semmai :asd:

    Non di dice "io sonoh"? :eee:
     
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    Proseguiamo, gentili lettori.
    Nell'ultimo capitolo ci siamo spostati prima a Roma, dove abbiamo velocemente visto i giochi nel Colosseo, che hanno però schifato Ofelia e Lyedar.
    Dall'altra parte dell'Impero, Lasyrindes ed i suoi fedeli Principi hanno discusso di cosa fare dei prigioniri dell'Ordine, ed alla fine il povero Rael è stato incaricato di tutto il lavoro.
    Tornati nel Colosseo, lo Ierofante e Elsmay hanno dato prova di alcuni dei loro poteri e hanno deciso di entrare in azione, dividendosi.
    Vediamo cosa succederà.


    CAPITOLO 12 - IL PEGGIOR TRADIMENTO

    Domenica 4 Novembre - Ore 15:00 - Villa Elger, Monte Bianco, Regno Europeo

    Nel mezzo della bufera mediatica, civile e sociale in cui erano entrati a causa degli ultimi avvenimenti, il Ministro Elger, e la sua famiglia, avevano deciso di abbandonare temporaneamente la loro residenza a Finoma e di ritirarsi nella loro Villa Invernale sul Monte Bianco, e da due giorni non uscivano da lì, attendendo la fine del processo.
    Non avevano permesso a nessuno di avvicinarsi, e la servitù era incaricata di allontanare tutti gli eventuali ospiti non desiderati, in quanto la famiglia voleva restare sola. A tal fine, squadre di circa venti persone erano state disseminate lungo tutto il tragitto che portava alla Villa, isolandola dal resto del mondo e dell'Impero.
    Tutto ciò si traduceva nell'infinita noia di Rayshin.
    "Uff... Che noia tremenda! Stare qui, da soli, e per di più al freddo!" esclamò il ragazzo mentre, seduto sul davanzale della finestra nella sua camera, fissava i fiocchi di neve scendere dal cielo coperto.
    Nella sua stanza, Irene stava mettendo un pezzo di legno nel camino scoppiettante: "Signorino Rayshin, dovrebbe sapere che suo padre ha fatto ciò che ha fatto per proteggere lei e la sua famiglia!".
    Rayshin abbassò lo guardo, e dopo aver riflettuto per un po', rispose: "Uhm, immagino tu abbia ragione come sempre! Ma cerca di capirmi: papà è impegnato con il processo, assieme a mamma; Esteban è triste; Francesco è più odioso che mai... L'unica con qui posso parlare sei tu!".
    La cameriera, dopo aver mosso un po' le braci ed i carboni, si alzò e ripose sul vassoio la tazza di the che Rayshin aveva bevuto poco prima, mentre commentava: "La ringrazio molto della sua considerazione nei miei confronti... Ma lei cerchi di capire il povero Signorino Esteban: questo è troppo, specie per un bambino!".
    "Da quando siamo arrivati qui ed è stato informato della morte di Diell, si è rinchiuso in camera piangendo! Papà ha mandato Francesco a controllare che non si facesse del male... Ma non sono molto sicuro della cosa!" le disse Rayshin, voltandosi e fissandola mentre parlava di Francesco.
    Irene parve paralizzarsi per qualche secondo, per poi tornare alle sue faccende domestiche. Voltandosi verso il suo Signorino, gli domandò: "Che cosa c'è che non la convince?".
    Rayshin non rispose subito: si limitò a giocare con una ciocca dei suoi capelli. Poi risistemandosela dichiarò: "Non mi fido di quel buono a nulla di Francesco! Sempre a fare il cagnolino di Esteban, mai una volta che lo critichi! Sembra vivere in simbiosi con mio fratello: se lui gli chiedesse una corda per impiccarsi, sicuramente quel maggiordomo da strapazzo gliela porterebbe fatta d'oro!", ed all'ultimo sfogo saltò giù dal davanzale, per avvicinarsi alla libreria che teneva al fianco del letto.
    "Beh... Diciamo che il mio collega ha molto a cuore la salute di suo fratello! E' raro oggi giorno che un adulto si affezioni e sia fedele così tanto ad un bambino!" fu la pronta risposta della cameriera, che rivolse un sorriso al suo Signorino.
    Sfogliando le pagine del libro che teneva in mano, Rayshin commentò: "Il dottor Fromm diceva che solo chi è fedele con sé stesso può essere fedele con gli altri...", e riposto il libro al suo posto continuò: "Francesco non è fedele con sé stesso: la prova è che si ostina a portare un parrucchino! Un altra persona avrebbe accettato la calvizia, mentre lui invece continua a curarsi i capelli dietro la testa e le sue due basette!".
    Irene, in quel momento, non sapeva cosa obiettare, perciò fissò la punta delle pulitissime scarpette bianche che si vedevano da sotto la gonna nera.
    "Uhm, forse ho esagerato anch'io, perdonami..." sussurrò Rayshin, riconoscendo che in effetti il suo odio verso Francesco aveva preso il sopravvento sulle sue capacità razionali.
    Ma prima che Irene, che aveva sollevato il capo, potesse rispondere, in tutta la Villa risuonò il campanello della porta di entrata. Irene esclamò subito: "Ma come...".
    "Strano! Nessuno può avvicinarsi alla Villa, in quanto tutte le strade di accesso sono bloccate dalla nostra scorta personale... Chissà chi sarà?" chiese a voce alta Rayshin, che nonostante tutto era felice che qualcuno fosse arrivato ad interrompere la noia che aleggiava in quella villa.
    Subito dopo, i due si precipitarono fuori dalla stanza, e dopo aver percorso le varie scalinate che portavano ai piani inferiori, presero il corridoio che portava all'atrio, ovvero una stanza di notevoli dimensioni, abbellita da un grande tappeto circolare finemente decorato. Davanti alla porta di entrata si trovavano anche Francesco ed altri membri della servitù della famiglia, ed il primo salutò con un cenno benevolo di capo Irene e squadrò freddamente Rayshin.
    Prima che i due nuovi arrivati potessero rispondere, Francesco aprì la porta, rivelando chi c'era la fuori.
    Lyedar e Ofelia si stavano pulendo le due pesanti pellicce dai fiocchi di neve, e la ragazza in particolare sbatteva anche il suo ombrello contro la colonna di marmo che abbelliva l'entrata.
    "Salve Rayshin!" esclamarono in coro i due, dopo averlo visto dietro a Francesco.
    "Posso sapere che cosa ci fanno lor signori qui? Non siete autorizzati a venire, a quanto mi risulta... Nessuno lo è!" fece notare loro freddo Francesco, guardandoli dall'alto, in quanto i due ragazzi arrivavano circa al suo ventre.
    Solo in quel momento i due ragazzi parvero accorgersi della sua presenza, e Lyedar rispose: "In verità dopo aver detto chi siamo, ed aver chiesto gentilmente il passaggio, ci hanno lasciati passare senza problemi, caro pinguino!".
    Tutto ciò indispettì decisamente il maggiordomo, che strinse i pugni, furente.
    Prima che potesse succedere qualcosa di spiacevole, tipo Francesco che prendeva a calci i due, Rayshin intervenì: "Francesco, loro sono miei cari amici, assicuro io per loro! Ora entrate, fuori fa freddo...", e subito Irene prese le due pellicce dei ragazzi mentre entravano, anche se Ofelia volette tenersi l'ombrello.
    Francesco non disse più nulla, mentre lanciava un'occhiata di ghiaccio a Rayshin, ed a sua volta il ragazzo gli rispose con una risatina divertita.
    I tre raggiunsero la camera di Rayshin, ed una volta entrati Lyedar esclamò, sorpreso: "Che camera pallosa!", per poi ricevere una gomitata da Ofelia.
    "Noto che il tuo sarcasmo non è diminuito in questi giorni, Lyedar!" gli rispose Rayshin, che nonostante tutto era felice di poter udire di nuovo le sue battute.
    Ofelia, in quel momento, intervenne, sedendosi su una piccola sedia vicino al comodino del suo amico: "Rayshin, anche il sarcasmo, o peggio l'odio, delle altre famiglie nobili sta salendo in questi giorni verso di te e la tua famiglia! Oggi al Colosseo avresti dovuto sentirli...".
    Lyedar, mentre si massaggiava la guancia, aggiunse: "Infatti! Tutti i gladiatori ed i nobili a volervi vedere combattere nell'arena! Alcuni parlano anche di un attentato ai vostri danni!".
    Rayshin si fermò a riflettere: le informazioni che i suoi due amici gli avevano appena rivelato le aveva già prese in considerazione, infondo non era uno sprovveduto. In compenso ciò che lo sorprendeva era il fatto che si fosse giunti già alle minacce verso la loro persona, una cosa davvero sorprendente.
    "E tuo fratello come sta?" chiese ancora Ofelia, mentre si appoggiava all'ombrello.
    "Beh, più che dal processo è molto scosso dalla morte di Diell, in quanto era il suo migliore amico... Pensata che sono due giorni che non mette piede fuori dalla sua stanza!" le rispose Rayshin, tentando di non dare troppo peso alla cosa.
    Lyedar, mentre fissava scuotendo la testa i volumi nella libreria di Rayshin, commentò: "Già prima non era normale, ma ora arrivare a tanto! Sai almeno che cosa combina tutto da solo, nella sua stanza? Sai, non vorrei mai che compiesse atti, diciamo, pericolosi alla sua integrità fisica e spirituale!".
    Rayshin aggrottò un sopracciglio, ma nonostante tutto gli rispose, inserendo anche una discreta dose di sarcasmo: "Non temere Lyedar: non tutti sono perversi come te o Ofelia!".
    "Touché!" disse ridendo Lyedar, mentre si divertiva a mettere al contrario i volumi.
    Mentre Rayshin sorrideva allo strambo comportamento del suo amico, fissò il soffitto della sala, dichiarando: "In realtà non fa altro che mangiare, per appianare il dolore... Francesco gli porta sempre tanti di quei vassoi stracarichi di piatti! Ed il fatto strano è che una volta entrati non escono più!".
    Ofelia gli chiese subito: "Tuo fratello mangia l'argento!? Davvero!?".
    Il ragazzo sgranò gli occhi: per la prima volta Ofelia aveva detto qualcosa in puro stile Lyedar, non poteva crederci. Temette che la stranezza del suo amico potesse essere contagiosa, per cui rispose dopo qualche esitazione: "Ehm... Ecco... In realtà non credo, anche se tutti i piatti su cui mangia sono d'oro, non argento... Per cui ritengo che se li tenga in camera!".
    "Ed allora andiamo in questa stanza! Infondo che fratello maggiore saresti, se non controllassi tuo fratello?" gli chiese retoricamente Lyedar. Anche in questo caro a Rayshin parve una frase detta da Ofelia, piuttosto che da Lyedar. Forse stava lavorando troppo con la fantasia.
    "Uhm... Ok, andiamo pure! Tanto non ci costa nulla!" confermò Rayshin, e detto ciò i tre si avviarono verso la camera di Esteban.
    Ritornando nell'atrio, presero un corridoio alla loro sinistra, che portava all'ala della Villa di Esteban, esattamente come quella a destra era quella di Rayshin.
    Il ragazzo sapeva che suo fratello aveva fatto realizzare la sua stanza da letto al piano terra, in quanto giustificò la cosa come via di fuga in caso di incendi. Già dalla primissima entrata si vedeva un netto mutamento di stile rispetto a quello di Rayshin: tutto il complesso era realizzato secondo il contrasto tra bianco e nero, con un'architettura molto più semplice e rigida rispetto a quella armoniosa dell'ala di Rayshin.
    Il pavimento era costituito da una serie di lastre quadrate di colore nero, con alcuni motivi interni bianchi; le pareti erano di un bianco ammagliante, anche se attraversate da una striscia di piastrelle nerastre; i pochi mobili ornamentali presenti erano posti davanti a colonne rettangolari di marmo, con i capitelli in diorite nera; ed infine il soffitto era intervallato da una serie di lampadari in metallo nero. Il complesso dava l'idea di essere entrati in un mondo costituito solo di bianco e nero.
    "Ehm... Solo io mi sento leggermente a disagio, qui?" domandò Lyedar che, mentre si era fermato per tentare di aprire il cassetto di un piccolo mobiletto, aveva scoperto essere solo finto.
    Rayshin, mentre camminava, non rispose subito, anche se poi confessò: "In effetti Esteban ha... uno strano gusto estetico... Oh! Ora siamo arrivati!", e detto questo i tre svoltarono a fianco delle scale che portavano ai piani superiori.
    Si ritrovarono davanti Francesco, che sorvegliava in piedi la porta che dava alla camera di Esteban: il viso del maggiordomo non tradì alcuna sorpresa, nel vedere sbucare i tre.
    "Che cosa ci fa qui, Rayshin?" fu tutto ciò che Francesco disse.
    Rayshin non voleva mettersi a discutere davanti ai suoi due amici, ma comunque tentò di essere il più cortese possibile con il maggiordomo: "Vorremmo solo salutare Esteban, se possibile!".
    Francesco non mosse un solo muscolo, e sempre con le braccia dietro la schiena rispose: "Porterò i vostri saluti al Signorino Esteban, nessun problema!".
    "No, temo che tu non abbia capito: noi vogliamo entrare in quella stanza, di persona!" gli rispose Rayshin, che nonostante tutto riusciva ancora a trattenere la rabbia.
    Francesco sorrise beffardamente, e rispose: "Non ne vedo il motivo: il Signorino Esteban è già abbastanza triste da solo, per la morte di Diell... Se vedesse lei in questo momento, chissà come si rattristerebbe!".
    Il ragazzo, rosso in volto, inspirò profondamente, mentre Lyedar sussurrava ad Ofelia: "Propongo un piano di fuga immediata prima della tempesta!".
    "Senza contare che non vedo motivo per cui lei ed i suoi due amici bischeri dovreste passare a bighellonare qui attorno: andate a perdere tempo ed a infastidire qualcun altro, se non vi dis...", ma Francesco non riuscì a terminare la frase.
    Rayshin gli mollò uno schiaffo che riecheggiò in tutta il corridoio, lasciano sbigottiti Lyedar e Ofelia. Lo stesso Francesco, con la guancia rossa, aveva assunto un'espressione di puro stupore.
    "Togliti subito da quella porta, e lasciami passare: è mio fratello, non osare contraddirmi..." disse semplicemente Rayshin, senza alzare lo sguardo.
    Francesco non rispose subito, ma dopo qualche istante si fece da parte e lasciò entrare i tre, aprendo loro la porta.
    Rayshin entrò per primo, senza dire nulla, mentre i suoi due amici erano troppo sorpresi per dire qualcosa.
    Alle loro spalle, Francesco però sorrise a trentadue denti, prima di chiudere la porta.
    Se il corridoio li aveva messi a disagio, la stanza di Esteban era molto peggio: completamente oscurata da pesanti tendoni, il camino ed il riscaldamento erano spenti, ed il freddo regnava sovrano. Tutto l'arredamento era in disordine, con vasi e tavolini rovesciati a terra, quadri appesi per puro caso al muro e pronti a cadere, tappeti e mensole coperte di polvere ed letto con tutte le coperte cadute a terra.
    Come se non bastasse, non c'era neppure l'ombra di alcun vassoio.
    "Ehm... Rayshin?" cominciò a dire Lyedar, per poi essere zittito da Ofelia, con uno sguardo che gli diceva di lasciare in pace Rayshin dopo la sfuriata con Francesco.
    Con gran sorpresa dei due, il loro amico si voltò felice come nel suo solito, chiedendo: "Sì, Lyedar?".
    Lyedar deglutì, e poi disse: "Solo a me questa stanza pare la cripta di Dracula?", ed Ofelia a sua volta disse: "In effetti questa stanza dimostra la foga con cui Esteban ha affrontato la morte di Diell..."
    "Oh oh, vi sbagliate!", e detto questo Rayshin si mise a ridere di gusto, sinceramente.
    Dopo qualche istante, il ragazzo smise di ridere, e spiegò: "Vedete, così è come Esteban tiene la sua stanza normalmente! Non vuole che nessuno gliela sistemi, ed ha portato alla disperazione tutta la servitù incaricata di servirlo, eccetto Francesco! In pratica questa stanza non vede la pulizia da, diciamo, 8 anni, mi pare...".
    Ofelia, sorpresa da quanto Rayshin le aveva appena rivelato, si sedette sul materasso del letto a baldacchino, fissando le coperte a terra e commentando: "Uhm... Non credo che faccia molto bene alla sua salute! Potrebbe ammalarsi!".
    Prima che Rayshin potesse risponderle, in quanto Lyedar stava giocando a calpestare i fiori secchi sul pavimento, una voce disse: "Io in realtà mi trovo bene, qui.".
    I tre ragazzi, non vedendo nessun altro oltre a loro in quella stanza, assunsero un'espressione stupita in volto, specie per il fatto che quella voce fosse molto simile ad Esteban.
    "Qui sotto..." disse ancora tale voce, e tutti e tre fissarono i propri piedi: Ofelia vide la testa di Esteban fissarla da sotto il letto, pallida e con il viso solcato da quelle che erano state lacrime.
    Con un grido di spavento, Ofelia saltò giù dal letto, allontanandosi il più in fretta possibile, mentre Lyedar ebbe una reazione analoga, saltando in braccio a Rayshin, che invece non si scompose.
    "Beh? Che cosa ci fate qui?" chiese loro Esteban, fissandoli sempre al contrario e da sotto il letto.
    Mentre Lyedar scendeva a terra, Rayshin disse: "Fratellino, siamo venuti a vedere come stai, dopo tutto questo...", per poi avvicinarsi.
    Il bambino scivolò fuori dal letto, e rialzandosi da terra si ripulì l'elegante completo di colore bianco: "Non posso ancora credere che Diell... che Diell...", ma non riuscì a finire la frase perché scoppiò a piangere, sedendosi dove poco prima c'era Ofelia.
    "Povero caro, quanta tenerezza..." sussurrò la ragazza, mentre Lyedar annuiva, scambiandosi l'un l'altra uno sguardo d'intesa.
    Rayshin si sedette al suo fianco, e lo strinse a sé, tentando di consolarlo: "Su su, Esteban... Forza... Devi superare questo momento...", e mentre lo abbracciava notò che suo fratello minore stringeva al petto la bambola che gli aveva regalato.
    A questa tenera visione, anche a Rayshin vennero le lacrime agli occhi, commosso dalla tenerezza di suo fratello, che in quel momento avrebbe voluto proteggere da tutti i mali del mondo, senza alcuna esitazione e senza alcun ripensamento.
    Esteban parve calmarsi, ma restò comunque attaccato a Rayshin, sussurrando: "Almeno tu... fratellone... non mi lascerai mai...". Il bambino sapeva che, se fosse successo, non sarebbe riuscito a sopravvivere senza suo fratello maggiore, in una vita priva di senso e senza della figura che egli amava con tutto il suo cuore.
    Prima che Rayshin potesse rispondergli, Francesco spalancò velocemente la porta, entrando nella stanza, mentre tutti si voltarono verso di lui.
    Superando senza degnare di uno sguardo i due fidanzati, arrivò da Rayshin e Esteban gridando: "Tutti fuori! Presto!", ed li afferrò per le mani.
    Nel giro di pochi secondi, i due fratelli si ritrovarono ad essere portati di forza fuori dalla stanza di Esteban, pur non avendo idea di cosa stesse succedendo.
    Seguiti a ruota da Lyedar e Ofelia, anche se il primo era piuttosto indispettito dal fatto che Francesco lo avesse ignorato, i due fratelli vennero trascinati per tutto il corridoio poco prima percorso.
    "Che succede, Francesco?" chiese velocemente Rayshin, in quanto per tenere il passo spedito, ma comunque passo, del maggiordomo doveva correre, come il fratellino.
    "Signorino Rayshin, non c'è tempo da perdere! I vostri genitori vi stanno aspettando nell'atrio, dobbiamo sbrigarci! Il tempo è poco..." gli rispose di fretta il maggiordomo.
    Avendo ottenuto una risposta evasiva, Rayshin non potette continuare a chiedere, ma fu inoltre sorpreso, se non spaventato, da una cosa: Francesco lo aveva chiamato "Signorino", dopo anni ed anni di freddezza. Ed anche in quella corsa, Francesco non stringeva il suo polso, ma semplicemente lo portava dietro di sé, come se fosse parte del suo corpo.
    Rayshin era senza parole, mentre invece Lyedar e Ofelia parlottarono di corsa tra di loro, e nello specifico Lyedar sussurrò: "Sono due ore che devo andare al bagno... Non resisto più!".
    La sorpresa del ragazzo aumentò ancora quando, una volta arrivati nell'atrio, vide i suoi genitori assieme alla trentina di servitù e personale che in quel momento prestava servizio alla Villa.
    "Signori, vi ho portato i Signorini!" disse velocemente Francesco, mentre si inchinava e lasciava andare i due ragazzi.
    I due così si ritrovarono davanti i loro genitori, ed Inamor esclamò: "Rayshin! Esteban! Dov'eravate finiti? Non sarete mica andati a bighellonare, no?".
    Mentre riprendeva fiato, a differenza di Francesco che pareva non provato dalla corsa, Rayshin le rispose: "No, mamma! Eravamo in camere di Esteban...anf...".
    "Figli, abbiamo poco tempo! Dobbiamo andarcene al più presto da qui, subito!" esordì Elger, il padre dei due, con tono piuttosto agitato. Rispetto alla rivolta nel Regno Cinese, indossava un abito molto più raffinato, di colore rosso magenta, mentre invece portava ancora la Corona tipica di tutti i Ministri dell'Impero.
    Rayshin si preoccupò un po' nel vedere suo padre, il Ministro con il più alto grado in tutto l'Impero, accigliato così, e d'istinto chiese: "Che diamine succede, di così urgente?".
    Elger inspirò profondamente, e rispose, scuro in viso: "Rayshin, abbiamo saputo che la sentenza del processo è già stata decisa dal Sommo Imperatore e dal Principe Aion, anche se non ancora resa pubblica!".
    "Oh! E' un'ottima cosa, ma che cosa hanno deciso?" chiese innocentemente Esteban, sorridendo al padre ed alla madre, mentre in sé sperava nella miglior soluzione possibile.
    I due genitori si guardarono un attimo, deglutendo, e poi abbassando lo sguardo a terra, senza riuscire a trovare le parole adatte.
    "Il Signor Elger è stato condannato all'esilio dall'Impero, Madame Inamor alla prigione a vita, e i due Signorini, come tutto il resto della servitù, ad essere usati come combattenti nell'Anfiteatro di Roma... Questa è la sentenza, come me l'hanno illustrata i Signori..." illustrò tutto d'un fiato Francesco, alle loro spalle.
    Cercando la conferma, i due fratelli guardarono i loro genitori, ed essi annuirono.
    Per Rayshin ed Esteban il mondo parve fermarsi in quello stesso istante. Esteban cominciò a singhiozzare dalla disperazione.
    "Ma... ma... il Ministro Isroth... lui..." cominciò a balbettare Rayshin, mentre gli mancava l'aria.
    "Isroth ha tentato tutto il possibile per salvarci, ma non può opporsi ad un Principe, o all'Imperatore stesso..." gli rispose Inamor, tentando di sorridere come sempre.
    "Ora però dobbiamo andarcene da qui, prima che le Unità dell'Imperatore arrivino! Se devono farmi affondare, porterò con me quanti possibili! Infondo, sono pur sempre un Ministro..." dichiarò Elger, per poi aggiungere: "Suvvia, voi due, non siate così sconvolti! Mi farebbe piacere vedere un sorriso da voi due, i miei amati figli!", per poi abbracciarli teneramente tutti e due.
    "Ma... se fuggiamo, dove andremo?" disse con voce strozzata Rayshin, fissando il padre, che gli ricambiò un sorriso sincero, rassicurandolo: "Oh, caro Rayshin, non preoccuparti! Ho molte risorse, e pensavo di...".
    Non completò la frase perché in quello stesso momento arrivarono Lyedar e Ofelia, rimasti precedentemente indietro ed ansimando.
    "Uff... scusateci, ma... Lyedar è dovuto andare al bagno! Uff..." spiegò Ofelia, appoggiandosi al suo ombrello per riprendere fiato.
    Alzandosi, Elger si avvicinò a Inamor, chiedendo: "E questi due ragazzi chi sono? Cosa ci fanno qui!?".
    Rayshin solo in quel momento si accorse di essersi dimenticato dei suoi due amici, e velocemente illustrò: "Oh, loro sono Lyedar e Ofelia, due miei amici che oggi sono venuti a farci visita!", anche se in realtà pensò: "Ma al piano terra non ci sono bagni... Ci sono solo le scope e le decorazioni di Natale!"
    "Francesco! Avevamo ordinato agli altri di non far passare nessuno!" gridò Inamor, rivolgendosi al maggiordomo che, in quel momento, fissava i due ragazzi.
    "Ma loro hanno detto che li hanno lasciati passare!" disse a sua difesa il maggiordomo, mentre frugava nella tasca destra ed estraeva un cellulare.
    Dal canto suo, Ofelia disse: "Esatto! Lo abbiamo chiesto in maniera gentile e ci hanno lasciato passare, che cari...", e Lyedar annuì, sorridendo.
    Francesco, invece, aveva composto un numero, e dopo aver atteso qualche minuto, debolmente disse: "Dalle postazioni di blocco non risponde nessuno...".
    "Non importa! Voi due, fateli andare via di qui!" ordinò Elger, mentre chiamava due camerieri alle sue spalle che, al comando, si avvicinarono a Lyedar e Ofelia per accompagnarli, non senza effettuare una certa spinta, alla porta di uscita.
    Mentre Rayshin tentava di fare ordine nei suoi pensieri, a causa dello svolgersi rapido degli eventi e delle cose, Lyedar esclamò: "Ma perché non possiamo restare? Noi... dobbiamo restare!", e dopo queste parole i due camerieri che accompagnavano i ragazzi caddero a terra, privi di vita.
    Solo dopo ciò i presenti videro Lyedar brandire una falce, alta quanto il suo corpo, che presentava due lame ricurve opposte, ed entrambe coperte di sangue, secco e recente, mentre questi commentava: "Quanta maleducazione! Non l'accetto, cazzo! Esattamente come quegli idioti giù per la strada...".
    Rayshin, suo fratello e tutti i restanti membri della servitù della villa erano rimasti senza parole, ed anzi senza alcuna spiegazione di ciò che era appena accaduto. Il ragazzo non poteva neppure immaginare che Lyedar avesse sventrato, con un unico colpo, i due camerieri, visto che lo conosceva come un amico spensierato e socievole.
    "Uff, Lyedar, come sei sempre precipitoso nelle cose! Ora il piano è saltato!" esclamò Ofelia mentre, sollevando l'ombrello che portava con sé, e togliendo la copertura in stoffa nera, rivelando ciò che sembrava essere un fucile mitragliatore modello "MP40", dall'aspetto molto raffinato.
    Puntandolo davanti a sé con un sorriso, cominciò a sparare sorridendo sui presenti, crivellando di colpi tutti i camerieri e cameriere, e rivelando così una capacità di fuoco e precisione molto superiori a quanto l'arma potesse far intendere ad una prima vista.
    La precisione della ragazza, che restava tranquillamente sul posto senza alcuna difficoltà, evitò con una cura incredibile Rayshin ed Esteban, rimasti sbaccaliti, mentre non si fece scrupoli a passare su Elger e Inamor.
    Ma accadde una cosa che nessuno aveva previsto, eccetto i due adulti, che non si spostarono di un millimetro: Francesco, comparendo davanti ai due adulti, con una velocità sovrumana aveva parato ogni singolo proiettile, fermandolo con le dita in modo tale che, una volta finita la raffica di Ofelia, fece cadere a terra tutti i proiettili, fissando i due ragazzi, che esclamarono un "Ohhh..." di sorpresa.
    "Ma che state facendo..." fu tutto ciò che Rayshin disse, mentre Esteban, terrorizzato, si nascondeva dietro di lui.
    "Oh! Caro Rayshin, stiamo soltanto completando la missione per cui siamo qui! Certo, non c'era tutta questa fretta, ma qualcuno non ha avuto pazienza!" dichiarò tranquilla Ofelia, fissando Lyedar che, chiamato in causa, aveva fatto finta di niente.
    "Uhm, immagino che le vostre famiglie vi abbiano mandato ad uccidere il Ministro ed i suoi famigliari, più eventuali testimoni!" dichiarò freddo Francesco, mentre fissava i cadaveri degli altri camerieri uccisi dalla ragazza.
    Lyedar scoppiò a ridere, mentre appoggiava la sua falce alla spalla sinistra, emettendo un tintinnio metallico: "Ah ah ah! Che stupidaggine! E' il motivo per cui siamo qui fin dalla nostra nascita! Non ci abbassiamo mica così tanto a venire in un brutto Impero come il vostro!".
    "Ma... cosa intendi, Lyedar?" domandò ancora Rayshin, appoggiando una mano alla spalla di Esteban, che tremava terrorizzato.
    "Intendo questo!" gridò il ragazzo, per poi scagliarsi contro Elger e Inamor, con la falce pronta a colpirli.
    Ma anche questa volta i piani dei due ragazzi vennero contrastati: Irene, comparendo dal nulla, aveva fermato con il gomito e la gamba l'asta della falce, per poi scaricare una gomitata a Lyedar che lo costrinse a tornare al fianco di Ofelia, usando la lama della falce per rallentare la spinta.
    Sulla scalinata, Irene invece atterrò davanti a Rayshin e Estaban, facendo loro da scudo e proteggendoli.
    "Irene! Prendi i due ragazzi ed i Signori, e andatevene via! Io mi occuperò di questi due!" gridò Francesco alla sua collega, mentre invece saltò davanti ad i due fidanzati, materializzando un Duel Disk simile alla lama di una spada.
    "Subito, Francesco! Stai attento!" gli gridò Irene, per poi afferrare per i polsi i due ragazzi, sussurrando loro: "State tranquilli, non dovete aver paura!".
    Rayshin voleva risponderle, in quanto Esteban era ancora scosso da ciò che aveva appena visto, ma accadde una cosa che lo lasciò senza parole: Irene trasportò lui e suo fratello davanti ai loro genitori, in una frazione di secondo, in cui gli parve che tutta la realtà davanti ed attorno a lui scomparisse, diventando solo una semplice serie di colori, tale era stata la velocità con cui Irene aveva percorso quei cinque-sei metri che lo separavano dai genitori. Una volta arrivati, tutto riprese le sue dimensioni e forme reali.
    Esteban, invece, gridò: "La bambola! L'ho dimenticata in camera!", ma non poté obiettare oltre perché Irene, assieme ad i suoi genitori, si rimise in azione, mentre i due sembravano non avere alcuna difficoltà a starle dietro, lasciando così l'atrio.
    "Oh oh, se sperano di andarsene si sbagliano!" dichiarò Ofelia, per poi cominciare a seguirli. Per sua sfortuna le apparve davanti Francesco, fermandole l'arma con una mano e preparando l'altra in un pugno rivolto alla sua faccia.
    Lyedar, a sua volta, si presentò sopra la testa di Francesco, mirando un fendente verticale con la falce, costringendo così l'uomo a lasciare l'arma ed usare entrambe le mani per fermare la lama.
    Dopo questo risultato, Lyedar gridò: "Ofelia!", e la ragazza sparì dalla loro vista, inseguendo Irene e gli altri, libera dalla presa di Francesco.
    "Bastardi..." sussurrò Francesco mentre tornava a terra, davanti a Lyedar il quale esclamò: "Suvvia suvvia, ci sono io con te!", e detto ciò piantò a terra la propria falce per materializzare il suo Duel Disk.
    "Temo proprio che non ti piacerà molto, la cosa! Ma io tenterò di finire il più presto possibile, per proteggere i Signori ed i Signorini!" gli rispose Francesco, inserendo il suo deck.
    I due avversari, quindi, gridarono "Duello!", ed i loro Duel Disk si illuminarono.

    FRANCESCO: 4000
    LYEDAR: 4000

    "Siccome ho più fretta, comincio io pescando! Appari, figlio rinnegato del Re: Nobile Cavaliere Medraut!" cominciò Francesco, mentre sul suo lato del campo compariva, sguainando solennemente la spada, un cavaliere con un'armatura grigiastra. Tale armatura gli copriva il petto, le spalle, gli avambracci, il bacino e le caviglie. Il resto del corpo era coperto da un'elegante e pesante tunica marroncina, decorata con alcune strisce verticali di colore arancione, mentre un mantello rossastro, benché lacerato da numerosi tagli alla fine, gli copriva le spalle (ATK 1700 DEF 1000 LV 4).
    "Adesso equipaggio Medraut con un'arma più potente, ovvero Nobili Armi - Caliburn! Essendo equipaggiato con una "Nobili Armi", Medraut diventa di livello 5, ed il suo Attributo diventa Oscurità! Senza contare che Caliburn aumenta il suo Attacco di 500 punti, ed io guadagno 500 Life Points!" continuò il maggiordomo, mentre l'arma del Cavaliere mutava in una spada più lunga e sottile, attraversata da due striscie di luce azzurra e con un'elsa dorata dalla forma triangolare. Allo stesso tempo, Medraut venne avvolto da un'aura di tenebre, e la sua ombra si sollevò da terra, assumento un ghigno maligno, esattamente come il volto del Cavaliere, non più rassicurante come prima (ATK 1700 --> 2200 DEF 1000 LV 5). Infine, anche Francesco venne avvolto da un'aura oscura, anche se sparì non appena i suoi Life Points smisero di aumentare (LIFE POINTS 4500).
    "Ora invece attivo l'effetto di Medraut, con cui posso Evocare Specialmente, se non controllo altri mostri, un Nobile Cavaliere dal mio Deck, in posizione di Difesa: appari, custode del Santo Graal: Nobile Cavaliere Borz!", e sul Terreno di Francesco apparve quindi un secondo cavaliere: era protetto da un'armatura più completa di Medraut, di colore blu e decorata con alcuni motivi argentei e gemme rossastre, e sempre con la stessa tunica, mentre il suo mantello rossastro era però limpido ed integro. In compenso, non presentava alcuna arma visibile (ATK 1700 DEF 900 LV 4).
    Appena sceso in campo Borz, l'arma di Medraut tornò normale, esattamente come la sua espressione ed i suoi punti di Attacco e Livello (ATK 2200 --> 1700 DEF 1000 LV 4), tutto ciò causando una discreta sorpresa a Lyedar, alla quale Francesco rispose sicuro: "Avendo attivato l'effetto di Medraut, sono costretto a rinunciare alla Nobili Armi che gli avevo equipaggiato! Ma non temere, perché così facendo si attiva l'effetto di Caliburn, che dal Cimitero se viene distrutta, posso equipaggiarla ad un Nobile Cavaliere sul mio Terreno, in questo caso Borz! Inutile dirti che Borz subisce le stesse modifiche di Medraut!".
    Dopo tale spiegazione, Lyedar vide che la spada comparsa poco prima veniva impugnata di nuovo dal nuovo Cavaliere, che venne quindi avvolto da un'aura di tenebre, non mutando però l'espressione gentile di Borz (ATK 1700 --> 2200 DEF 900 LV 5).
    "Oh oh oh! Tutto questa mossa per avere solo due mostri con valori irrosori sul Terreno, e per di più con Livelli diversi! Che idiota..." rise Lyedar, battendosi più volte la mano sulla fronte.
    Ma le sue risate furono interrotte da un fatto che non aveva previsto: piantando Caliburn nel pavimento, Borz avvolse le proprie mani in una luce chiarissima, pura e calda, mentre Francesco, serio più che mai, gli disse: "Non è stata una mossa idiota, perché segnerà la tua sconfitta!", e dette quelle parole la luce di Borz scomparve, lasciando al suo posto un qualcosa che fece assumere, per la prima volta dall'inizio del duello, un'espressione seria a Lyedar.


    E così finisce il capitolo.
    Scusate la lunghezza, ma ho ritenuto doveroso mettere tutto fino all'effetto di Borz.
    Allora, come avete visto Lyedar e Ofelia hanno gettato la loro maschera, rivelandosi per quello che sono, ma chi sono in realtà? Perché stanno agendo così?
    Ed ancora, com'è possibile che le capacità fisiche di Irene e Francesco arrivino a tanto, fermando proiettili a mani nude? E non dimenticate che anche Elger e Inamor sembrano come loro, tenendo la loro velocità.
    Ora, chissà come finirà il duello tra Lyedar e Francesco: il maggiordomo pare sicuro delle sue capacità, ma neppure Lyedar è così stupido da perdere.
    Per sapere la fine del duello, leggete il prossimo capitolo e quello successivo.
    A presto, allora.
     
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    CITAZIONE
    fece notare loro freddo Francesco, guardandoli dall'alto, in quanto i due ragazzi arrivavano circa al suo ventre.

    O Francesco è alto 2 metri e mezzo, o Lyedar e Ofelia sono degli gnomi.

    CITAZIONE
    Solo dopo ciò i presenti videro Lyedar brandire una falce, alta quanto il suo corpo, che presentava due lame ricurve opposte, ed entrambe coperte di sangue, secco e recente, mentre questi commentava: "Quanta maleducazione! Non l'accetto, cazzo! Esattamente come quegli idioti giù per la strada...".
    Rayshin, suo fratello e tutti i restanti membri della servitù della villa erano rimasti senza parole, ed anzi senza alcuna spiegazione di ciò che era appena accaduto. Il ragazzo non poteva neppure immaginare che Lyedar avesse sventrato, con un unico colpo, i due camerieri, visto che lo conosceva come un amico spensierato e socievole.
    "Uff, Lyedar, come sei sempre precipitoso nelle cose! Ora il piano è saltato!" esclamò Ofelia mentre, sollevando l'ombrello che portava con sé, e togliendo la copertura in stoffa nera, rivelando ciò che sembrava essere un fucile mitragliatore modello "MP40", dall'aspetto molto raffinato.

    :mog:

    CITAZIONE
    Ma accadde una cosa che nessuno aveva previsto, eccetto i due adulti, che non si spostarono di un millimetro: Francesco, comparendo davanti ai due adulti, con una velocità sovrumana aveva parato ogni singolo proiettile, fermandolo con le dita in modo tale che, una volta finita la raffica di Ofelia, fece cadere a terra tutti i proiettili, fissando i due ragazzi, che esclamarono un "Ohhh..." di sorpresa.

    Sebastian, sei tu?

    CITAZIONE
    materializzando un Duel Disk simile alla lama di una spada

    Qua ho iniziato a sbavare.

    CITAZIONE
    "Siccome ho più fretta, comincio io pescando! Appari, figlio rinnegato del Re: Nobile Cavaliere Medraut!"

    :sbav:

    Voto complessivo: OVER 9000!!
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 21/1/2014, 10:01) 
    CITAZIONE
    fece notare loro freddo Francesco, guardandoli dall'alto, in quanto i due ragazzi arrivavano circa al suo ventre.

    O Francesco è alto 2 metri e mezzo, o Lyedar e Ofelia sono degli gnomi.

    Non temere Hannabal caro, quando scoprirai tutto su Francesco, cioè nel prossimo capitolo, la sua altezza non ti parrà strana.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Solo dopo ciò i presenti videro Lyedar brandire una falce, alta quanto il suo corpo, che presentava due lame ricurve opposte, ed entrambe coperte di sangue, secco e recente, mentre questi commentava: "Quanta maleducazione! Non l'accetto, cazzo! Esattamente come quegli idioti giù per la strada...".
    Rayshin, suo fratello e tutti i restanti membri della servitù della villa erano rimasti senza parole, ed anzi senza alcuna spiegazione di ciò che era appena accaduto. Il ragazzo non poteva neppure immaginare che Lyedar avesse sventrato, con un unico colpo, i due camerieri, visto che lo conosceva come un amico spensierato e socievole.
    "Uff, Lyedar, come sei sempre precipitoso nelle cose! Ora il piano è saltato!" esclamò Ofelia mentre, sollevando l'ombrello che portava con sé, e togliendo la copertura in stoffa nera, rivelando ciò che sembrava essere un fucile mitragliatore modello "MP40", dall'aspetto molto raffinato.

    :mog:

    Avevo detto che loro due erano i personaggi più malvagi di tutti. Sulla falce di Lyedar sapevo già come farla, mentre per quanto riguarda l'arma di Ofelia non sapevo che modello realizzare: inizialmente volevo un "BAR", ma grazie ai consigli di Nossy caro ho optato per quello MP40.
    Tutto ciò ammesso, ma non concesso che quelle siano le loro uniche armi.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Ma accadde una cosa che nessuno aveva previsto, eccetto i due adulti, che non si spostarono di un millimetro: Francesco, comparendo davanti ai due adulti, con una velocità sovrumana aveva parato ogni singolo proiettile, fermandolo con le dita in modo tale che, una volta finita la raffica di Ofelia, fece cadere a terra tutti i proiettili, fissando i due ragazzi, che esclamarono un "Ohhh..." di sorpresa.

    Sebastian, sei tu?

    Per fortuna non l'ho fatto combattere con l'argenteria, anche se ciò potrebbe succedere :asd: No, in realtà non succederà.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    materializzando un Duel Disk simile alla lama di una spada

    Qua ho iniziato a sbavare.

    Ricordati questo dettaglio, poi capirai il perché.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    "Siccome ho più fretta, comincio io pescando! Appari, figlio rinnegato del Re: Nobile Cavaliere Medraut!"

    :sbav:

    Non sai quanto è stato difficile scegliere l'introduzione: lo farò per tutti i Cavalieri, ma cercare di sintetizzare in una riga le caratteristiche e la storia di ognuno di essi sarà difficile. Senza contare che non conosco nulla delle gesta dei Cavalieri della Tavola Rotonda e dei Cicli a loro dedicati.

    CITAZIONE
    Voto complessivo: OVER 9000!!

    Che bello, temevo che dare il tuo adorato mazzo ad un semplice (?) maggiordomo non fosse un'idea di tuo gradimento, ma sono contento che ti sia piaciuta.
     
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  8. ~Hannabal
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    Francesco è un supersoldato geneticamente potenziato? Halo style. :asd:
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 21/1/2014, 11:17) 
    Francesco è un supersoldato geneticamente potenziato? Halo style. :asd:

    Tutto a tempo debito, caro Hannabal, ma ti dico già che sei sulla buona strada.
     
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  10. ~Hannabal
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    Supersoldato era messo così a caso :asd:, ma non credo sia un semplice umano. Comunque, prima mi stava sul cazzo, ora non più. :sisi:
    Comunque, non credo che il suo attaccamento proprio ad Esteban sia una coincidenza...
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 21/1/2014, 11:33) 
    Supersoldato era messo così a caso :asd:, ma non credo sia un semplice umano. Comunque, prima mi stava sul cazzo, ora non più. :sisi:

    Non è un semplice umano senza dubbio, esattamente come penso tu te ne sia reso conto con altri personaggi, quali ad esempio Delver o Isroth. Insomma, chi ha mai visto un umano normale distruggere la materie e farla a pezzi con dei fili? Ed inoltre Isroth in qualche modo ha ferito i membri dell'Ordine, cosa che come Delver ha detto, nella normalità non è possibile.
    Sono contento che ti abbia colpito, anche se non ha ancora rivelato tutte le sue vere potenzialità.
    Ed il fatto che giochi NK immagino che non c'entri molto con il fatto che ti stia simpatico, vero :asd: ?


    CITAZIONE
    Comunque, non credo che il suo attaccamento proprio ad Esteban sia una coincidenza...

    Chissà... Tutto ti sarà più chiaro quando ricomparirà lo Ierofante.
     
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  12. ~Hannabal
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    Io ho dei sospetti su Francesco, nonostante usi un deck strafigo.
    Si sa, il colpevole è sempre il maggiordomo. [Cit. Walter C. Dorneaz]
     
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    Proseguiamo con un nuovo capitoli, messeri e signore.
    Nell'ultimo capitolo, svoltosi interamente a Villa Elger, abbiamo visto come la famiglia di Rayshin abbia regiato allo scandalo di Esteban. Nella noia di Rayshin sono arrivati Lyedar e Ofelia, i suoi presunti migliori amici.
    Dopo aver consolato Esteban per la morte di Diell, i due fratelli hanno scoperto del tragico destino che attende loro e la famiglia, e quando pareva che niente postesse andare più storto di così... Lyedar e Ofelia hanno cominciato a eliminare senza pietà la servitù della Villa, mirando anche a Elger e Inamor. Dopo essere stati protetti da Francesco, il maggiordomo è sceso in campo contro Lyedar, in quanto Ofelia è scappata inseguendo Irene, Rayshin e fretellino più genitori.
    Vediamo come andrà avanti il duello, e per di più vedremo anche lo Ierofante in azione.

    N. B. Se nel capitolo vi capiterà di leggere alcune stranezze negli effetti delle carte, non temete: sono voluti, e presto saprete anche il perché.


    CAPITOLO 13 - LO IEROFANTE

    Domenica 4 Novembre - Ore 16:47 - Villa Elger, Monte Bianco, Regno Europeo

    "Non è stata una mossa idiota, perché segnerà la tua sconfitta!" disse con gelida sicurezza Francesco, mentre la luce generata da Borz lasciò posto ad un oggetto molto diverso: una bellissima coppa in oro, decorata da finissime rifiniture e da due sottili manici.
    Dalla coppa fuoriuscirono tre differenti carte, prima avvolte da uno strato di luce, per poi rivelarsi per ciò che erano, mentre Francesco spiegava: "Per effetto di Borz, se equipaggiato ad una Nobili Armi, posso rivelare tre carte Nobili Armi dal mio Deck, poi tu dovrai sceglierne una a caso: la carta scelta finirà nella mia mano! Ordunque, scegli tra queste tre carte, Excaliburn, Destino o Caliburn!". Finita la spiegazione, le tre carte si girarono, impedendo a Lyedar di vederle, e poi ruotarono casualmente, senza fermarsi.
    Il ragazzo tentò di seguire con lo sguardo le tre carte, ma dopo pochi istanti non fu più capace di continuare, e quindi sbuffando scelse: "Ufff, che cosa pallosa: vada per la quella centrale!", ed a quelle parole le tre carte si fermarono.
    La carta selezionata da Lyedar, dopo essersi fermata, si posò nella mano di Francesco, mentre le altre due finirono subito al Cimitero. Il maggiordomo non perse tempo, ed attivò subito la nuova Carta: "Attivo dalla mia mano Nobili Armi del Destino, che equipaggio subito a Medraut! Con queste armi supreme, Medraut non potrà essere distrutto in battaglia o dagli effetti delle carte, fino ad una volta per turno!".
    In quello stesso momento al Cavaliere comparve uno scudo, interamente di metallo e rifinito da alcune venature, mentre invece la sua spada mutò ancora una volta, diventano più lunga e con una lama di metallo molto più scuro. L'elsa, invece, divenne più corta e decorata con una sfera rossastra. Come accaduto in precedenza, un'aura nera avvolse il corpo di Medraut, mentre la sua ombra si animava, ed il suo livello saliva (LV 4 --> 5).
    "Oh oh, adesso i suoi soldatini sono entrambi di Livello 5: ora capisco a dove voleva arrivare! Notevole, per essere un maggiordomo!" esclamò Lyedar sorridendo, mentre dopo il cenno di capo di Francesco i suoi due mostri lasciavano cadere le spade, per diventare due sfere di energia viola. Entrambi vennero risucchiati in un portale dimensionale, che esplose al grido di Francesco: "Il Cavaliere più potente, simbolo della mia fedeltà! Con le tue spade, spazza via dalla tua nobile strada ogni nemico che minaccia il tuo regno! Evocazione Xyz! Appari, Nobile Cavaliere Sacro di Re Artorigus!".
    Dal portale emerse un nuovo Cavaliere, anche se completamente diverso da Medraut e Borz: il suo aspetto, come l'abbigliamento, erano molto più maestosi e regali, tanto da sorprendere persino Lyedar. Nel suo sguardo si vedeva una profonda serietà e saggezza, nonostante la giovane età del Cavaliere, tanto che era quasi impossibile poterlo guardare negli occhi senza esitazione. La sua armatura gli forniva una protezione completa, coprendogli ogni parte del corpo ad eccezione della testa, senza però limitare i suoi movimenti. Di un purissimo metallo grigio, alcune placche erano decorate da bordi finemente rifiniti in oro, benché presentasse alcune fessure nerastre. Invece le spalle erano coperte da una candida peliccia dorata, dalle quale si estendeva un lungo e immacolato mantello rossastro, decorato all'estremità bassa dalla stessa pellicia. Appena entrò in campo, la pietra che portava sulla fronte brillò di luce rossastra (ATK 2200 DEF 2200 RANK 5).
    "Bah... che mostro patetico! Tante storie per evocare un mostro senza alcuna spada, e con valori discreti! A che gioco stiamo giocando?" chiese ancora una volta sarcastico Lyedar.
    "Attivo quindi l'effetto di Artorigus! Quando viene evocato, posso scegliere fino a tre Nobili Armi dal mio Cimitero, ovviamente con nomi differenti, ed equipaggiale a lui! Tornate a servire il vostro padrone: Excaliburn, Destino e Caliburn!" continuò il maggiordomo, senza degnare di attenzione il ragazzo.
    Dalle fessure nere della sua armatura cominciò a fuoriuscire del "fumo" azzurro, per poi condensarsi sopra il suo capo: al suo interno apparvero le tre spade scelte da Francesco, ed una volta che il fumo sparì, mentre le tre armi cadevano a terra Artorigus le prese tutte. Nella mano destra brandiva le già viste Nobili Armi del Destino e Caliburn, mentre invece nella mano sinistra portava Excaliburn: più grande rispetto alle altre due, era costituita da due differenti lame dalla stessa forma, benché attraversate una da energia bluastra e l'altra da un'energia arancione. L'elsa, invece, era più simile a Caliburn, anche se più ampia. Il fumo, piuttosto che sparire, cominciò ad attraversare le lame delle tre spade, mentre aleggiava attorno a Artorigus, il quale trasse tutti i benefici dalle spade (ATK 2200 --> 2700 DEF 2200 RANK 5).
    "Con il mio mostro più fidato, ti cedo il turno..." concluse Francesco.

    FRANCESCO: 4500
    LYEDAR: 4000

    "Uff, che turno statico! Adesso vedrai come bisogna duellare: pesco!" dichiarò Lyedar, mentre iniziava il suo turno estraendo una carta dal Deck.
    "Non puoi fare nulla, contro Artorigus..." gli rispose freddo Francesco, fissandolo con uno sguardo serissimo. Al fatto che Lyedar aggrottò un sopraciglio, il maggiordomo spiegò: "Con Caliburn io potrò aumentare i miei Life Points ogni turno, Excaliburn fa sì che Artorigus non possa essere bersagliato da effetti delle tue carte, ed infine Destino impedisce che venga distrutto in battaglia o dagli effetti fino ad una volta per turno! Non hai molte vie di fuga...".
    "Oh, ma non temere, ne uscirò fuori! Attivo la mia Carta Magia Assalto dei Re di Fuoco: con essa, se non controllo mostri, posso Evocare Specialmente un mostro Re del Fuoco dal mio Deck, anche se con gli effetti annullati ed alla End Phase se ne dovrà andare! Fenice che risorge dalle ceneri... porta tra di noi rinnovamento per i giusti e terrore per i malvagi... Custode dell'Immortalità, appari: Re del Fuoco Alto Avatar Garunix!" gridò Lyedar, mentre da un turbinio di fiamme apparve la sua enorme fenice, grande all'incirca il doppio di Artorigus in altezza, mentre dalle immense e bellissime ali rossastre nascevano alcune lingue di fuoco. L'armatura nerastra, in netto contrasto con quella chiara e rassicurante di Artorigus, risplendeva sfavillante, e con innaturale delicatezza atterrò alle spalle di Lyedar sulle zampe artigliate, mentre la lunga coda continuava a dimenarsi nell'aria, esattamente come le fiammelle giallastre sulla sua punta e sul collo della creatura (ATK 2700 DEF 1700 LV 7).
    "Uhm, e cosa vorresti fare con quel superbo volatile? Anche se nella mia Stanby Phase ritornerà in campo, Artorigus non verrà distrutto grazie a Nobili Armi del Destino!" gli chiese Francesco, dubbioso sull'efficacia della mossa di Lyedar.
    "Lo vedrai, ma prima di ciò attivo dalla mia mano l'effetto di Blaster, Drago Sovrano degli Inferi! Scartandolo assieme a Mago Flamvell, posso distruggere una carta sul Terreno!" continuò Lyedar, e dopo aver spedito le sue due carte al Cimitero alle sue spalle si formò la forma di un drago costituito unicamente di fiamme.
    Francesco sorrise sprezzante, osservando: "Mi dispiace, ma come ti ho detto non puoi distruggerlo, grazie a Nobili Armi del Destino, senza contare che Excaliburn ti impedisce di selezionarlo!", e Artorigus incrociò le sue tre spade, pronto a proteggersi.
    In quello stesso momento, il drago si abbatté su Garunix, distruggendolo completamente.
    "Ma cos..." sussurrò Francesco sconcertato, mentre Lyedar gli spiegò: "Scelgo di distruggere il mio Garunix! Ma non è stato inutile, perché ora Evoco Re del Fuoco Avatar Yaksha, in posizione di Attacco!".
    Da una fiammella sul Terreno del ragazzo comparve quindi il suo guerriero mezzo umano e mezzo tigre, con la sua lunga criniera azzurra portata dietro le spalle, tranne che per due ciocche sul petto. Brandendo il suo bastone, Yaksha fece la sue entrata in campo, ruggendo (ATK 1800 DEF 200 LV 4).
    "Adesso dalla mia mano attivo la Carta Magia Cerchio dei Re di Fuoco: con essa, posso selezionare un mio mostro di tipo Fuoco sul Terreno, ed un altro dal mio Cimitero! In questo modo distruggo Yaksha, ed al contempo faccio tornare Specialmente Mago Flamvell!" dichiarò Lyedar, mentre il suo mostro, sprofondando in una pozza di lava, lasciava il suo posto ad un essere dalla pelle piuttosto chiara, dai capelli rossastri e da uno scettro formato proprio dalla lava da cui era sorto (ATK 1400 DEF 700 LV 4).
    "Uhm, ora hai evocato un mostro persino più debole di prima, che cosa vuoi fare?" gli chiese ancora una volta Francesco, che non poteva prevedere le intenzioni del suo avversario.
    "Vedi, caro Francesco, quando Yaksha viene distrutto dall'effetto di una carta, per suo effetto posso distruggere una carta nella mia mano o che controllo! Quindi distruggo Re del Fuoco Alto Avatar Garunix nella mia mano! E posizionando una carta coperta, termino il mio turno!" concluse dopo un lungo turno Lyedar, mentre una carta nella sua mano veniva completamente arsa dalle fiamme, ed un'altra compariva coperta sul Terreno.

    FRANCESCO: 4500
    LYEDAR: 4000

    "Alla fine hai rinunciato a due Garunix... Che spreco di carte!" esclamò Francesco mentre pescava una carta dal suo Deck.
    Mentre l'aggiungeva alla sua mano, però emise un sussulto: "No... con due distrutti tu puoi...".
    Lyedar sorrise, ed il pavimento cominciò a tremare: getti di lava emersero con forza, riducendo in cenere Mago Flamvell e mirando anche a Artorigus, che invece assorbì tutto il getto di lava nella sua Nobili Armi del Destino, senza alcun problema. Dalle roccie rimaste dall'esplosione, emerse ancora una volta Re del Fuoco Alto Avatar Garunix, questa volta nel pieno della sua forza e con un potente ruggito (ATK 2700 DEF 1700 LV 7).
    "Non posso crederci... Avevi previsto tutto!" gridò Francesco, mentre ancora una volta getti di lava fuoriuscivano dal Terreno.
    "Esatto! Grazie al fatto che mi hai illustrato gli effetti della tue carte, ho elaborato una strategia proprio per buttare giù il tuo mostro! Con il primo Garunix esaurisco la possibilità che Nobili Armi del Destino protegga il tuo mostro dall'essere distrutto dall'effetto di carte, mentre con il secondo Garunix potrò distruggerlo definitivamente! Senza contare che i loro effetti non bersagliano, e quindi Excaliburn non serva a nulla!" gli spiegò sorridendo Lyedar, mentre Artorigus, riconoscendo la sua sconfitta, con grande nobiltà lasciò cadere a terra le sue armi, ed attese stoicamente di essere travolto dalla lava, sparendo completamente assieme al primo Garunix. Dal Terreno quindi emerse una seconda Fenice, identica alla prima (ATK 2700 DEF 1700 LV 7).
    Mentre Francesco si copriva il viso a causa della tremenda esplosione, gridò: "Attivo l'effetto di Artorigus! Quando viene mandato al Cimitero, posso selezionare nel mio Cimitero un Nobile Cavaliere di Livello Quattro o superiore, ed Evocarlo Specialmente: torna tra noi, figlio rinnegato del re Artorigus! Nobile Cavaliere Medraut!", ed una volta che il Terreno si raffreddò dalla lava, lo stesso Cavaliere comparso all'inizio del duello tornò in campo (ATK 1700 DEF 800 LV 4).
    "Uff, ancora lui tra i piedi! Ma non ha importanza, posso vincere tranquillamente..." pensò tra se e se Lyedar, assumendo però un'espressione seria mentre fissava il suo avversario.
    "Grr... Come hai osato distruggere il mio Cavaliere!? Il mio mostro più fedele!? Questo è inaccettabile: solo un'altra persona si spinse fino a tanto..." gli gridò contro Francesco, con una foga tale da spaventare Lyedar.
    "Non dovevi farlo... Adesso io..." disse ancora il maggiordomo, ma fu interrotto dal suono del suo cellulare.
    Dopo esserselo portato all'orecchio, rispose: "Che cosa c'è?", in tono piuttosto seccato e nervoso.
    Dall'altra parte del telefono, il maggiordomo udì la voce di Irene, agitatissima, che lo informava gridando: "Francesco! E' successo un disastro! Una disgrazia!".
    Piegando leggermente il busto, per evitare che Lyedar potesse udire la loro conversazione, anche se impossibile vista la distanza, Francesco chiese: "Cos'hai, Irene?".
    "Il Signorino Esteban è sparito da diversi minuti! Non è più con me!" gli rispose subito Irene.
    Per tutta risposta, Francesco schiacciò con la mano il cellulare, riducendolo a pezzi, furente e gridando dalla rabbia.

    ---


    Ore 16:55 - Prigione di Lo, Regno Indiano

    "Generale Nuk, abbiamo completato i preparativi, come da ordini!" esclamò un giovane soldato, interamente coperto da una divisa militare, nera a strisce grigiastre. Le maniche, nella parte tra le spalle ed il gomito, erano più gonfie rispetto al normale, mentre per il resto del corpo era piuttosto attillata.
    Il giovane stava scortando il Generale Nuk, lo stesso che aveva affiancato Elger nella guerra contro la ribellione di Ling-Dao pochi giorni prima. In un'elegante, sebbene aderente, completo nerastro, il sessantenne Generale faceva ancora la sua distinta e nobile figura, nonostante velasse negli occhi una certa preoccupazione.
    I due stavano attraversando una larga piazza rettangolare interamente di pietra e priva di qualsivoglia decoro, restando fredda e silenziosa, interrotta solo dal respiro del centinaio di uomini, armati, che facevano da guardia al Generale.
    Il Generale, mentre camminava, trascinava una grosso sacco di plastica nerastra di un certo peso, tanto che doveva trascinarlo a terra.
    Nonostante ciò, Nuk non ebbe problemi a chiedere al soldato: "Avete preso tutte le precauzioni possibili?", velando anche una certa agitazione.
    "Indubbiamente, Generale, tutto verrà fatto nel più completo anonimato, senza che nessuno sappia di lei!" gli rispose subito il soldato, continuando a camminare al suo fianco.
    Dopo qualche istante di silenzio, Nuk fissò il sacco, sussurrando: "Bene... In questo modo sarà il mio ultimo incarico...", e mentre continuava a camminare continuava a scuotere la testa.
    Il soldato si fermò, perdendo alcuni passi da Nuk, per chiedergli: "Generale, che cosa intende dire?".
    "Non posso tollerare come il Sommo Imperatore stia agendo in questo periodo... Dopo questo ultimo incarico, rassegnerò le dimissioni... Me ne andrò nella mia residenza nel Regno Africano!" illustrò Nuk, rivelando anche una certa felicità e gioia nell'ultima frase.
    Raggiungendolo, il soldato gli fece notare: "Ma, Generale, con tutti i meriti che nel corso della sua carriera... Non può lasciate l'Esercito Imperiale!".
    "Ragazzo, ognuno di questi meriti per me è una tremenda cicatrice! Ogni sera, prima di dormire, mi vedo tutte le anime delle persone uccise nelle mie guerre, che reclamano vendetta! Non posso andare avanti così..." sbottò Nuk, voltandosi verso il soldato.
    Quest'ultimo, sorpreso dalla rabbia del Generale, non disse nulla, mentre una nuvola copriva la luna che, piena, splendeva nel cielo, lasciando il cortile illuminato solo dall'impianto elettrico.
    "Perdonami... Non avrei dovuto sfogarmi con te... I miei problemi di 80 anni fa sono solo miei..." rispose Nuk, dopo una profonda inspirazione con cui si calmò i nervi, tornado a camminare.
    "Generale, ma tornado indietro di 80 anni, lei si riferisce a...." chiese, a suo malgrado curioso, il soldato.
    "Esattamente, ma ti prego di non dire una sola parola... Ancora oggi non riesco a capacitarmi di ciò!" disse Nuk, scurendosi in viso.
    "Oh oh oh, se è per quello anch'io sono ancora sorpreso oggi!" rispose una voce nell'aria, che non proveniva né da Nuk, né dal soldato al suo fianco o dagli altri presenti nel cortile.
    Il Generale si paralizzò, ed in quello stesso momento tutti i lampioni che illuminavano il cortile esplosero in una pioggia di frammenti di vetro, facendo piombare il cortile nella più completa oscurità.
    "Chi va là? Mostrati!" gridò Nuk, appoggiando la mano sull'elsa della spada che portava al fianco destro.
    La nuvola che copriva la Luna in quel momento si spostò, illuminando il cortile e rivelando una piccola figura, alta quanto un bambino, benché coperta dalla testa ai piedi da un mantello nero, impedendo di vederne il volto: lo Ierofante.
    "I miei omaggi, Capitano Nuk!" esordì la figura, esibendosi in un inchino rivolto verso Nuk.
    "Chi diavolo sei? Identificati immediatamente!" esclamò il soldato a fianco del Generale, mentre tutti gli altri soldati sollevavano le loro armi verso la figura, producendo un rumore metallico.
    "Sono venuto qui a recuperare i miei sottoposti, catturati dal Ministro Isroth! Infondo, mi sono sempre ritenuto un bravo Ierofante..." dichiarò la figura, ricomponendosi.
    "L'Ordine di Yeni Aci!" gridò il Generale Nuk, mentre tutti i suoi uomini caricavano le armi. "Che cosa vuoi?" chiese Nuk allo Ierofante.
    Girando su sé stesso, il bambino coperto dal mantello canticchiò: "Voglio solo salvare i miei uomini, poi me andrò! Giurin giurello! Ma ora, Capitano, sareste così gentile da consegnarmeli?".
    Nuk esitò un momento, poi afferrò il sacco nero che aveva portato con sé, e lo lanciò davanti alla figura, esclamando: "Questo è tutto ciò che è rimasto di loro!".
    Dopo che il sacco cadde a terra, producendo un rumore sordo e flaccido, lo Ierofante si piegò ad aprirlo, in silenzio. Dopo aver visto cosa c'era all'interno, con innaturale freddezza chiese: "Che cosa significa mai, questo? Il resto dei loro corpi dove sono?".
    "Il Principe Aion ha deciso la pena da infliggere ai sei prigionieri, e come vedi davanti a te, ecco la loro fine... Tra pochi giorni saranno esportati nell'Other, come carne di vitello! Almeno, queste sono le intenzioni del Principe... che schifo..." illustrò il Generale, portandosi una mano alla bocca, come profondamente disgustato dalla cosa.
    "Ovviamente lei non si è opposto... Tipico!" disse la figura incappucciata, muovendo un passo verso il Generale.
    "Fermati! Non un altro passo!" gridò il soldato a fianco di Nuk, con gli altri soldati pronti a fare fuoco.
    "E' una cosa tra me e il Capitano, non interferite!" dichiarò lo Ierofante, spazientito dall'impudenza del soldato. Subito dopo un sibilo nell'aria, le teste di tutti i soldati presenti caddero a terra, in un lago di sangue, lasciando solo Nuk, senza parole per quanto era appena successo.
    Il Generale, terrorizzato dalla cosa, gridò: "Cosa... Come... Maledetto!", e sguainando la spada si scagliò contro lo Ierofante.
    "Quel braccio insolente... tagliamolo..." disse lo Ierofante, senza tradire alcuna emozione nella sua voce.
    Nuk potè solo vedere un'ombra velocissima, dalla forma appuntita, correre sul pavimento, e poi cadde a terra, mentre il suo braccio sinistro, con cui brandiva la spada, cadde a pochi passi da lui.
    Con un grido di dolore, Nuk si portò la mano destra alla spalla mutilata, mentre si contorceva a terra nel suo stesso sangue.
    "Capitano Nuk, mi aspettavo che restasse più fedele ai suoi ideali... Vedo che però il tempo l'ha cambiata! Mi ha deluso molto, Capitano!" gli rinfacciò la figura, ora a pochi centimetri da lui, in piedi.
    "Uhhh.... Come osi parlarmi... così!? E poi... e poi... perché continui a chiamarmi Capitano!?" disse Nuk, mentre tentava di alzarsi, ma il dolore era talmente forte che ricadde di schiena, tossendo anche sangue dalla bocca.
    "Non si ricorda? Quello era il suo grado, ricorda? L'ultima volta che ci vedemmo, lei portava la divisa da Capitano, e quel giorno aveva anche una carinissima cravatta gialla!" gli rispose lo Ierofante, mentre il vento sollevava di poco il suo cappuccio, rivelando un sorriso a trentadue denti.
    Non appena Nuk udì quelle parole, un'infinità di pensieri gli affollò la mente: genti che soffrivano e piangevano, corpi mutilati conservati in un liquido verdastro in capsule di vetro, sostanze chimiche, un'esplosione di proporzioni gigantesche... E poi un volto. Uno soltanto, sorridente.
    "Tu... O mio Dio... sei proprio tu..." sussurrò Nuk. Adesso nel suo volto non c'era altro che terrore, orrore e disgusto per la persona che aveva davanti. Aveva persino scordato il dolore alla spalla, mentre il terrore si impadroniva di lui.
    "Esatto..." rispose lo Ierofante, per poi abbassarsi il cappuccio e rivelando il suoi volto a Nuk, continuando: "E' contento di rivedermi, Capitano Nuk?".
    "Non... non può essere... tu... il male assoluto... ancora vivo! Dannato schifoso mostro!" gridò ancora una volta Nuk, prima che lo Ierofante, senza dire niente, gli causava un doppio taglio sul petto, uccidendolo.
    "L'arroganza delle nuove generazioni... che tristezza..." commentò lo Ierofante, per poi fissare la luna piena sopra la sua testa.

    ---


    Ore 17:01 - Villa Elger, Monte Bianco, Regno Europeo

    Francesco era rimasto per qualche secondo in silenzio, fissando i resti del suo cellulare a terra.
    Lyedar, alla distanza di qualche metro, non poteva sapere ciò che Francesco aveva udito da Irene, ma spazientito dalla perdita di tempo disse: "Uhm... Possiamo continuare?".
    Francesco si voltò verso il suo avversario, e riprese il duello: "Adesso io, controllando un mostro Normale di Attributo Luce, posso Evocare Specialmente dalla mia mano il Cavaliere più nobile nell'animo, forte e potente quanto il sole: Nobile Cavaliere Gawayn, in posizione di Difesa!", mentre sul suo Terreno compariva un secondo Cavaliere, dall'armatura di un arancione caldo e puro, molto più completa a livello di protezione rispetto a Medraut. Portava inoltre un mantello azzurro, tendente al verde scuro, lungo fino alle caviglie. I capelli biondi invece gli arrivavano fino alle spalle, ed il viso dimostrava una certa espressione grave, come preoccupato e serio per il combattimento che gli si presentava davanti. Quando apparve, si inginocchiò a terra, puntando la lama della sua spada davanti al volto, in segno di difesa (ATK 1900 DEF 500 LV 4).
    "Ora evoco anche Synchron Sconosciuto, in posizione di attacco!" continuò il maggiordomo, mentre compariva anche una bizzarra sfera metallica, che a quanto poteva sembrare ad una prima vista era costituita da scarti quali lamiere e pezzi di ferro rovinati, convergenti verso un occhio metallico rossastro posto al centro della figura, proprio sotto due antenne giallastre (ATK 0 DEF 0 LV 1).
    Sorridendo, Francesco agì: "Synchronizzo Synchron Sconosciuto, di Livello 1, e Nobile Cavaliere Gawayn, di Livello 4: andate!", e detto ciò la piccola sfera metallica si trasformò in un anello di colore verde, mentre Gawayn, spiccando un balzo, lo attraversò, diventando quattro piccole sfere di luce biancastra. In seguito ad un'esplosione di luce nera come le tenebre, Francesco gridò: "Appari, Cavaliere dall'animo corrotto, un tempo fedele al suo Re! Portatore di rovina e sventura, vieni, Ignobile Cavaliere dell'Alto Laundsallyn!".
    Da quella esplosione si formò un nuovo guerriero, ma completamente diverso da quelli apparsi fino a quel momento: più spaventoso di Medraut quando questi era avvolto dallo strato di tenebre, Laundsallyn sembrava essere le tenebre stesse, che si confondevano nella sua armatura di colore nero, lucidata e brillante di un'aura malvagia, mentre come Artorigus presentava fessure nere. Anche le placche della sua armatura erano decorate da bordi dorati, ma questi erano squadrati e rigidi, non armoniosi come Artorigus. Ma ciò che incuteva più paura rispetto a tutto il resto era il suo volto, incorniciato da lunghi e lisci capelli neri: esprimeva puro furore e follia, nei suoi occhi brillanti di luce rossastra, mentre la bocca era costantemente in un ghigno perenne (ATK 2100 DEF 900 LV 5).
    "Ecco il genere di mostro che a Ofelia non piacerebbe..." tentò di ironizzare Lyedar, benché neppure lui si sentisse a suo agio con quel Cavaliere.
    Con un sospiro, Francesco dichiarò: "Equipaggio il mio mostro con Nobili Armi - Arfeudutyr!", e dalle fessure presenti nell'armatura di Laundsallyn fuoruscì del fumo come Artorigus, anche se di un colore rosso sangue. Avvolgendo la mano destra del Cavaliere, quando si diradò rivelò nascosta una nuova spada, dall'elsa e lama di metallo oscure, anche se la lama venne immediatamente illuminata da una luce rossastra, e Laundsallyn assumeva un'espressione estasiata, vedendo la nuova arma.
    "Arrivando l'effetto di Arfeudutyr, rinunciando permanentemente a 500 punti di Attacco di Laundsallyn, posso distruggere un tuo mostro sul Terreno! Inutile dire che distruggo Garunix!" continuò Francesco, mentre il suo Cavaliere generava una sfera di energia, creata con la stessa luce rossastra che scorreva nella sua spada, per poi scagliarla contro Garunix: la fenice venne completamente distrutta, anche se il Cavaliere si indebolì (ATK 2100 --> 1600 DEF 900 LV 5).
    "Oh merda! Stupido soldatino!" esclamò Lyedar, mentre si riparava dall'espolosione della sua creatura. Subito dopo, però, rifletté: "Calmati! Ho Forza Riflessa, in questo caso!", mentre fissava la sua carta coperta.
    Notando ciò, Francesco sorrise, ed esclamò: "Attivo la mia ultima carta: Tifone Spaziale Mistico: con essa distruggo la tua Carta coperta!", ed in quello stesso momento un vortice di vento fortissimo, intervallato da scariche di elettricità, riduceva a pezzi Forza Riflessa di Lyedar, lasciandolo a campo scoperto e preda dei Cavalieri.
    "Attaccate!" gridò Francesco.


    E così si conclude il tredicesimo capitolo.
    Allora, nonostante la mossa di Lyedar Francesco sembra essere in vantaggio costante rispetto al ragazzo. Anche se, per vedere l'attesisima (ma anche no) fine del duello dovrete aspettare il prossimo capitolo.
    In compenso in questo capitolo avete rivisto lo Ierofante, che come aveva detto nel Capitolo 11 si è diretto verso i suoi compagni, per poi scoprire la loro ingloriosa fine.
    Inoltre, prima di morire, Nuk pare aver riconosciuto lo Ierofante, che senza problemi si è levato il cappuccio davanti al morente Generale, che non ha avuto una reazione, diciamo, molto entusiasta nel riconoscerlo.
    E guarda caso, lo Ierofante compare proprio dopo che Esteban si allontana da Irene: cosa significherà mai questo?
    Aspettando eventuali commenti, vi auguro buona lettura, e vi do appuntamento, come sempre, alla prossima settimana.
    Vedrete la fine del duello tra Lyedar e Francesco, più una piccola sorpresina...

    Edited by Xivren - 27/1/2014, 22:15
     
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    Sì, lo so che il mio è un ritardo mostruoso, ma ultimamente non ho la benché minima voglia di commentare alcunché. In ogni caso nella minichat ci eravamo già detti che all'autore fa sempre piacere se i lettori commentano nel topic, pur avendone già parlato nella minichat stessa, per cui eccomi qui. E visto che non avevo commentato nemmeno il Capitolo 12 ne approfitto per commentarli entrambi.
    Allora, avevi detto che Lyedar e Ofelia erano i personaggi più malvagi in assoluto. Però, nonostante quello che abbiano fatto negli ultimi due Capitoli, non possono ancora competere con altri personaggi della Fic (Gaap, Lasiryndes, Ierofante, solo per citarne alcuni). Presumo quindi che la loro missione sia molto più malvagia dei mezzi utilizzati per raggiungerla, e questo unito al fatto che hanno dichiarato che tale missione è motivo per cui sono venuti al mondo mi fa pensare che sia qualcosa di molto, molto serio. Il ché non può non sollevare la domanda "Che ruolo hanno Rayshin e Estaban in tutto ciò?". Sembrerebbero due persone normali, a prima vista. O quantomeno Rayshin.
    Sì, insomma, lui è l'unica persona apparentemente normale di questi Capitoli: Elger, Inamor, Irene e Francesco hanno rivelato delle capacità leggermente fuori dal comune, di cui mi chiederei l'origine se non ne avessi abbondantemente discusso in minichat. Non posso riportare qui ciò che ci siamo detti, per ovvie ragioni, per cui passiamo a Esteban.
    Questo simpatico bambino è seguito da un'ombra piuttosto singolare, che disintegra qualsiasi cosa non incontri la sua simpatia. Il suo collegamento con lo Ierofante è innegabile, anche se non credo che sia una sorta di "doppiò identità". Penso invece che sia invece una doppia personalità, di cui Esteban non è completamente cosciente, ma questa è solo una teoria.
    Venendo poi al Duello di Francesco e Lyedar, attualmente il primo sembrerebbe in vantaggio, potendo attaccare a suo piacimento. Lyedar ha però due Garunix nel Cimitero, che in altre parole significa "Piazza pulita ogni turno". E se nel suo turno Lyedar riuscirà ad Evocare un mostro con almeno 1800 ATK avrà vinto il Duello, dal momento che il Terreno di Francesco sarà spazzato via, ivi comprese eventuali carte coperte. Ma non conosco bene il suo Deck, quindi potrebbero esserci colpi di scena.
    Alla fine, credo che l'unica cosa che dovresti rivedere sia questa frase:
    CITAZIONE
    "Uff, Lyedar, come sei sempre precipitoso nelle cose! Ora il piano è saltato!" esclamò Ofelia mentre, sollevando l'ombrello che portava con sé, e togliendo la copertura in stoffa nera, rivelando ciò che sembrava essere un fucile mitragliatore modello "MP40", dall'aspetto molto raffinato.
     
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    CITAZIONE (Ipercubo @ 4/2/2014, 12:29) 
    Sì, lo so che il mio è un ritardo mostruoso, ma ultimamente non ho la benché minima voglia di commentare alcunché. In ogni caso nella minichat ci eravamo già detti che all'autore fa sempre piacere se i lettori commentano nel topic, pur avendone già parlato nella minichat stessa, per cui eccomi qui. E visto che non avevo commentato nemmeno il Capitolo 12 ne approfitto per commentarli entrambi.

    Oh, io oggi ero ironico, non volevo costringerti a commentare, ma visto che lo hai fatto in queste condizioni ti ringrazio :flower:

    CITAZIONE
    Allora, avevi detto che Lyedar e Ofelia erano i personaggi più malvagi in assoluto. Però, nonostante quello che abbiano fatto negli ultimi due Capitoli, non possono ancora competere con altri personaggi della Fic (Gaap, Lasiryndes, Ierofante, solo per citarne alcuni).

    Per ora come ora hai ragione, Iper. Anche se loro due sono stati i due personaggi che per 13 hanno fatto credere di essere dei bravi ragazzi, simpatici e socievoli, per poi rivelarsi per quello che sono. Al contrario Gaap, Lasyrindes e *vero nome dello Ierofante* si sono subito presentati per quello che sono.
    Inoltre il danno emotivo causato a Rayshin è notevole, dopo aver visto che gli amici di tutta la vita stanno tentando di ucciderlo, almeno in apparenza.

    CITAZIONE
    Presumo quindi che la loro missione sia molto più malvagia dei mezzi utilizzati per raggiungerla, e questo unito al fatto che hanno dichiarato che tale missione è motivo per cui sono venuti al mondo mi fa pensare che sia qualcosa di molto, molto serio.

    Corretto :sisi:

    CITAZIONE
    Questo simpatico bambino è seguito da un'ombra piuttosto singolare, che disintegra qualsiasi cosa non incontri la sua simpatia. Il suo collegamento con lo Ierofante è innegabile, anche se non credo che sia una sorta di "doppiò identità". Penso invece che sia invece una doppia personalità, di cui Esteban non è completamente cosciente, ma questa è solo una teoria.

    Le tue teorie sono sempre affascinanti, Iper, oltre ad essere ben argomentate. Ciò non di meno, posso dirti che la tua teoria è in minima parte corretta, come presto verificherai. Per il nesso con lo Ierofante, dovrai aspettare ancora un po'.

    CITAZIONE
    Venendo poi al Duello di Francesco e Lyedar, attualmente il primo sembrerebbe in vantaggio, potendo attaccare a suo piacimento. Lyedar ha però due Garunix nel Cimitero, che in altre parole significa "Piazza pulita ogni turno". E se nel suo turno Lyedar riuscirà ad Evocare un mostro con almeno 1800 ATK avrà vinto il Duello, dal momento che il Terreno di Francesco sarà spazzato via, ivi comprese eventuali carte coperte. Ma non conosco bene il suo Deck, quindi potrebbero esserci colpi di scena.

    Osservazione corretta, tranne per il fatto che Garunix distrugge solo i mostri, non le coperte.

    CITAZIONE
    Alla fine, credo che l'unica cosa che dovresti rivedere sia questa frase:
    CITAZIONE
    "Uff, Lyedar, come sei sempre precipitoso nelle cose! Ora il piano è saltato!" esclamò Ofelia mentre, sollevando l'ombrello che portava con sé, e togliendo la copertura in stoffa nera, rivelando ciò che sembrava essere un fucile mitragliatore modello "MP40", dall'aspetto molto raffinato.

    Giusto, un tempo c'era Nonnetta a ricordarmi di questi errori, quante cose si imparano.
    Come farei senza di te?

    Inoltre colgo l'occasione per dirvi che, avendo finito il quindicesimo capitolo, questa sera vedrete il quattordicesimo, ovvero l'attesissimo (ma anche no) finale di Lyedar VS Francesco.
     
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