Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    CITAZIONE (~Hannabal @ 23/12/2013, 22:02) 
    Immaginavo.

    Ora dirai che Esteban è persino peggiore di quell'orribile nano di Conan, piuttosto che la Signora in Giallo.


    CITAZIONE
    Ma perché Rayshin non ha giocato al massimo? È questo che mi chiedo.

    In pratica e senza peli sulla lingua, per questioni mie di spazio.
     
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    CITAZIONE (Xivren @ 23/12/2013, 22:19) 
    CITAZIONE (~Hannabal @ 23/12/2013, 22:02) 
    Immaginavo.

    Ora dirai che Esteban è persino peggiore di quell'orribile nano di Conan, piuttosto che la Signora in Giallo.

    Conan è malefico.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Ma perché Rayshin non ha giocato al massimo? È questo che mi chiedo.

    In pratica e senza peli sulla lingua, per questioni mie di spazio.

    Mi aspettavo qualcosa di più strano :asd:
     
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    Proseguiamo, gentili lettori.
    Come di certo ricorderete, nel precedente capitolo il Centoduesimo Torneo dell'Incoronazione si è concluso con un nulla di fatto, in quanto il duello tra Isroth e Rayshin è stato interrotto. E' infatti arrivato Delver, un membro dell'Ordine di Yeni Aci che, per ordine dello Ierofante, è entrato in azione.
    In questo capitolo vedremo che cosa combinerà. Vi avviso che non ci saranno duelli.
    Buona lettura, allora:


    CAPITOLO 9 – DELVER E L'ORDINE DI YENI ACI

    Venerdì 2 Novembre – Ore 11:58 – Finoma, Regno Europeo

    In pochi minuti il panico si era impadronito di tutti gli studenti sul ventiduesimo piano: non solo il Rosone, simbolo dell'Istituto, era stato distrutto in pochi secondi dopo secoli e secoli, ma ora tra di loro erano presenti dieci membri del temuto e celebre Ordine di Yeni Aci, l'organizzazione terroristica che seminava il panico nel mondo.
    Mentre i ragazzi si allontanavano sempre di più da quegli individui, l'uomo che poco prima aveva parlato, con un elegante salto, scese giù dalla piattaforma con cui era arrivato, ed atterrò a pochi metri da Isroth.
    "Posso sapere con chi ho l'onore di parlare?" fu tutto ciò che il Ministro disse, non appena gli occhi dell'uomo si posarono su di lui. Mentre formulava la domanda, Isroth osservò dall'alto verso il basso il suo interlocutore: aveva i capelli castani, piuttosto mossi e tagliati all'altezza del collo, tranne per una lunga treccia, e sulla fronte scoperta aveva alcuni ciuffi rivolti verso l'alto. I suoi occhi erano neri, esattamente come lo strano completo che indossava: dalle spalle alla vita sembrava una normale giacca da lavoro, con tanto di spalline rialzate e cravatta nera, ma dalla cintura che portava in giù il completo era simile ad un kimono, che gli arriva fino alle caviglie. Benché non fossero chiaramente visibili, portava un paio di stivali di colore nero.
    "Oh, che maleducato che sono! Ebbene, Ministro Isroth, ha l'onore di parlare con Delver dell'Ordine di Yeni Aci, grado Dadoducco! Molto piacere, Ministro della Giustizia!" rispose subito l'uomo, di nome Delver, mentre i suoi compagni, con un balzo, lo raggiungevano uno dietro l'altro.
    Isroth notò anche che gli altri nove individui portavano un completo molto diverso e semplice rispetto a Delver, e soprattutto era curiosa la disposizione delle fasce che avevano al braccio destro: tre di loro, che sembravano essere i più giovani, ne indossavano una di colore verde; altri tre ne portavano una di colore dorato; e gli ultimi, molto più adulti, ne portavano una rossa scarlatta.
    "E posso sapere che cosa ci fanno qui dei criminali come voi?" domandò ancora Isroth, stringendo il suo bastone.
    "Una cosetta innocente, caro Ministro! Dobbiamo soltanto prendere alcune persone, due per l'esattezza! La prima, come avrà certamente intuito, è lei!" cominciò a dire Delver, puntando il dito verso il Ministro e sorridendo.
    Isroth gli rispose beffardamente, mostrando un notevole coraggio per un anziano contro dieci persone che, a quanto dichiarato, erano pronte a catturarlo: "Lo immaginavo... Sequestrando un Ministro del mio calibro, immagino quanto tu ti faresti bello agli occhi del tuo superiore, giusto? E con te anche i tuoi sottoposti... Ma almeno mi dai del "lei", significa che un po' siete educati!".
    Tra gli altri nove membri dell'Ordine, alcuni cominciarono a ridere, mentre Delver rispose: "Non fraintenda, Ministro: questo duplice rapimento è stato voluto dal Sommo Ierofante, che ha affidato a me e alla mia squadra la missione! Quello stupido di Emas non era ancora tornato dalla missione nel Regno Cinese, quindi è toccato a me! Ed è preciso ordine del Sommo Ierofante che lei venga trattato con tutti gli onori!".
    Alla rivelazione di Delver, e cioè che l'Ordine era stato interessato dalla Ribellione in Cina, molti ragazzi emisero sgomenti di sorpresa e paura, ma Isroth restò calmo, almeno all'apparenza: "Capisco... E la seconda persona chi è?".
    Delver alzò il sopracciglio destro, e voltandosi indicò con il dito Rayshin ed i suoi tre amici che lo stavano aiutando. Il ragazzo non aveva ancora ripreso i sensi, e appena notarono lo sguardo dell'uomo Diell, Lyedar e Ofelia si strinsero attorno a Rayshin, circondandolo.
    Quando il Ministro se ne accorse, piantò immediatamente il suo bastone nel pavimento, ed effettuando una tremenda e sovrumana pressione su di esso, sollevò e lanciò in aria una lastra di pietra contro Delver e i suoi uomini.
    La cosa, benché avesse sbigottito gli studenti, che non avrebbero mai immaginato che un uomo come Isroth potesse sollevare una lastra come quella, non spaventò minimamente i membri dell'Ordine, e Delver non si voltò neppure.
    Anzi, prima di colpirli, la lastra si fermò a mezz'aria, come trattenuta da una forza invisibile proveniente da quegli individui.
    Quando Isroth sussurrò: "Ma cosa...", Delver superò la lastra di pietra, e con grande stupore di tutti rivelò una decina di fili, sottilissimi, che partendo dalla sua mano sinistra cingevano la lastra, avvolgendola completamene.
    "Ma un Ministro come lei non dovrebbe essere così impulsivo, le pare?" ironizzò il Dadoducco, mentre richiamava i suoi fili nella manica e lasciava cadere, senza subire alcun danno, la lastra.
    Isroth osservò la lastra ridursi in pezzi non appena toccò il suolo, e chiese, sorridendo: "E tu speri di potermi catturare con quei fili da difesa? Che potere patetico!".
    Per tutta risposta Delver smise di sorridere, e senza togliere lo sguardo da Isroth puntò le sue braccia verso il gruppo di Rayshin: ad una velocità spaventosa, centinaia di fili semi-trasparenti si diressero verso i tre ragazzi.
    Raggiungendo prima le gambe e poi il resto del corpo, i fili si avvolsero attorno a Diell, e mentre il bambino si dibatteva disperato, Lyedar e Ofelia tentarono in tutti i modi di strappare o tagliare i fili, che si rivelarono troppo resistenti per loro.
    "Non si spezzano! Sono più duri dell'acciaio!" esclamò Lyedar, mentre a forza di tentare di strappare i fili si era lacerato la carne delle mani provocandosi ferite piuttosto profonde, come del resto anche Ofelia.
    Soltanto quando un fascio avvolse la bocca di Diell, bloccando così le grida terrorizzate del bambino, Delver mosse le dita della mano destra: come attaccato da fili di una marionetta, Diell venne portato esattamente davanti a Isroth, mentre cercava ancora di liberarsi.
    "Vede, essendo i miei fili virtualmente indistruttibili, non sono solo un'arma di difesa! Attaccandosi ad un oggetto, io ne ho il pieno controllo fisico e, se mi impegno un poco, mentale! Ma penso che una dimostrazione patrica sia più convincente!" dichiarò Delver, e serrando a pugno la mano sinistra i fili cominciarono a lacerare la giacca ed il corpo di Diell, mentre il bambino piangeva dal terrore e dalla paura.
    "FERMATI! D'accordo, mi hai convito! Ma ora smettila subito!" gridò immediatamente Isroth, non potendo sopportare lo strazio di un bambino torturato da quell'uomo orribile, in quanto dai fili erano cominciate a colore sul pavimento diverse goccie di sangue.
    Delver annuì, e chiuse anche le dita della mano destra: in quel modo, da dove i fili cingevano, il corpo e gli abiti di Diell cominciarono ad ingrigire, come se fatti di polvere, ed il sangue si fermava.
    Con il grido disperato di alcuni studenti, Diell esplose in una nuvola di polvere, senza lasciare alcun segno di sé, mentre i fili ritornavano nelle maniche di Delver.
    "In sentesi si può dire che il mio potere mi permette di controllare, ed in special modo decomporre e distruggere la materia! Per questo Emas mi odia..." aggiunse Delver, mentre si sistemava i capelli.
    Isroth era rimasto senza parole, e per la prima volta persino pallido in viso. "Avete... Voi avete... ucciso un bambino innocente? Senza... senza battere ciglio?" fu tutto ciò che riuscì a dire, mentre rivolgeva a quelle persone uno sguardo carico di odio e di disprezzo.
    "Oh, il nostro Ierofante, per raggiungere il suo scopo, non si fa di questi problemi! Donne, uomini, vecchi, bambini: sono tutte pedine sacrificabili al nostro scopo, la loro morte non conta! Neppure i legami di sangue o di affetto possono intaccare i nostri cuori! Tutti noi, io, i miei compagni, lo Ierofante, siamo uniti tra di noi da un solo legame di devozione e di aiuto con cui vinceremo e raggiungeremo il nostro obbiettivo! Ma basta parlare di noi: Marcus, Adam! Andate a prendere quel ragazzo!" gli disse Delver, mentre due uomini, il primo con una fascia verde e l'altro con una dorata, si diressero verso Rayshin, annuendo all'ordine dell'uomo.
    "E i quelli fanno tutto ciò che dici? E' incredibile la vostra stupidità!" commentò Isroth mentre osservava il silenzioso assenso dei due uomini.
    Delver incrociò le mani al petto, e guardando per aria svogliatamente spiegò: "Uff... Vede, il nostro Ordine è suddiviso in una particolare scala gerarchica: al vertice, come saprà, vi è il sommo Ierofante, seguito dal quel grand'uomo che è Elsmay, in quanto Araldo. In seguito ci sono io, in quanto Dadoducco, al pari di Emas, ma non voglio annoiarla con quello stupido. Infine, ognuno di noi due ha una propria squadra, i cui membri sono suddivisi in tre classi: quelli che lei vede con la fascia verde sono gli "apprendisti"; quelli con la fascia dorata i "compagni" ed infine quelli rossi sono i "maestri". In sintesi, è tutto organizzato così... Siamo una grande famiglia, in cui ognuno è pronto a morire per l'altro!".
    "Molto bene... che morte sia..." sussurrò Isroth, mentre l'ultima parte del suo bastone, verso la punta, cominciò a cambiare aspetto.
    Delver udì le parole, e si voltò verso il Ministro, ma scoprì che era sparito. Subito dopo sorrise quando udì il rumore di una lama, nell'aria, che sia abbatteva sulla carne: alle sue spalle Isroth aveva appena colpito un ragazzo, con la fascia verde al braccio, mediate una lama, di circa trenta centimetri, che era uscita dal suo bastone.
    "Oh! Notevole: non avrei mai immaginato che un anziano come lei potesse rivelarsi così agile! Ma ferite del genere con armi normali non possono ucciderci, vero Jack?" osservò Delver, mentre abbassava lo sguardo verso il suo compagno caduto, in attesa che si rialzasse.
    A differenza di quanto avesse previsto, Jack non si rialzò: il sangue continuava a fuoriuscire copiosamente dalla ferita sulla spalla. Allora sgranò gli occhi, e fissò il Ministro.
    "E chi vi dice che questa sia un'arma normale? Potrebbe esserlo o non esserlo..." gli chiese sarcastico Isroth, sollevano il suo bastone animato e puntandolo contro l'uomo davanti a lui.
    "PRENDETELO! Tutti quanti!" ordinò Delver, mentre i suoi uomini, allargando le braccia, rivelarono tutti una lama nascosta da entrambe le braccia. Sembrava inoltre che tali lame fossero di bronzo o di un metallo di un colore molto affine con esso; mentre solo uno di loro brandiva due lance simili ad ossa, bianche e più sottili delle altre.
    Subito dopo, girando su sé stesso, il Ministro con un agile movimento colpì alle gambe i due uomini che si erano diretti verso Rayshin, e che non ebbero il tempo di reagire. La ferita non era profonda come quella inferta al primo ragazzo, ma, in un grido di dolore, costrinse i due uomini a cadere, impedendo loro di stare in piedi.
    Ma la reazione nemica non si fece attendere: tre personaggi, due con la fascia rossa ed uno con quella dorata materializzano tre lame con cui si scagliarono contro Isroth.
    Il ragazzo con la fascia dorata scagliò un fendente orizzontale al Ministro, che prontamente lo parò bloccando l'arma del suo nemico: facendo una semplice torsione di polso, sollevò il braccio del ragazzo e scagliò un fendente verticale dalla spalla al ginocchio. Il ragazzo urlò dal dolore, mentre la lama rientrava nel suo corpo, per poi accasciarsi al suolo. Il Ministro, voltandosi rapidamente, evitò che gli schizzi di sangue gli finissero in viso, ed usò il mantello per pararli.
    Senza perdere un secondo, Isroth schivò anche gli altri due: piegandosi a 90 gradi in avanti, evitò che il fendente lo colpisse alla testa, e mentre il suo avversario era trasportato dalla forza con cui aveva attaccato, Isroth si alzò rapidamente e infilzò il ventre dell'uomo.
    Mentre l'uomo cadeva a terra, Isroth spiccò un salto all'indietro, ed in questo modo atterrà alle spalle del terzo avversario, per ferirlo, come aveva fatto pochi secondi prima, alle gambe ed impedendogli così di muoversi.
    Non poté però continuare, perché qualcosa lo bloccò: i fili di Delver si erano avvolti attorno alle sue braccia, impedendogli di muoversi. Appena vide lo sguardo del Dadoducco, scoprì essere tutt'altro che amichevole come prima.
    "Come... COME HA OSATO UCCIDERE I MIEI UOMINI!?" gli gridò furiosamente Delver, mentre sollevando l'indice della mano destra costrinse Isroth a lasciar cadere la sua arma ricoperta di sangue. Al contempo, il Ministro si accorse che la stretta dei fili era divenuta più forte.
    "Umpf... Parli tu che hai ucciso un bambino! Io almeno ho solo ferito quelle persone, impedendo loro di muoversi!" disse Isroth, voltando il capo verso Delver.
    L'uomo allora controllò se avesse effettivamente detto la verità, e scoprì che i suoi uomini si muovevano ancora, benché tutti perdessero sangue a volontà dalle ferite.
    Ricomponendosi, osservò: "Ovviamente... Infondo se ci catturasse, potrebbe farci confessare molte cose, nevvero?", e strinse ancora di più i fili.
    "Eh eh, effettivamente potremmo scoprire chi è il vostro Ierofante, e distruggerlo!" gli rispose subito Isroth, mentre cercava di liberarsi dai fili.
    Per la prima volta da quando era arrivato, Delver rise sonoramente, e quella risata fece rabbrividire tutti i presenti, mentre i restanti tre membri dell'Ordine soccorrevano i loro compagni feriti da Isroth.
    "Mi dispiace Ministro, ma è fuoristrada! Il Sommo Ierofante, a quanto mi risulta, era qui con voi fino a pochi minuti fa! Ma ora non lo vedo più..." disse Delver, mentre si muoveva a destra e sinistra per guardare tutti gli studenti presenti.
    Isroth non poteva credere alle sue orecchie, ed osservò, smettendo di dibattersi: "Non... Non può essere vero! Se era qui, vuol dire che era uno degli studenti! Altrimenti la Barriera dentro l'Istituto lo avrebbe respinto!".
    Delver gli sorrise, senza allentare la presa. Poi, battendosi la mano sulla testa, esclamò: "Oh, prima che me dimentichi, il Sommo Ierofante mi ha dato un messaggio per lei!". Subito dopo, frugò all'interno della sua giacca, ed estrasse un foglietto.
    Schiarendosi la gola, lesse: "Conoscendo la tua passione per i bastoni da passeggio, appena arriverai da me mi divertirò ad utilizzare il bastone-lanciafiamme che avevi sognato! Ti aspetto!" Ecco, mi ha scritto questo, ma non so come sapesse della sua passione per i bastoni..." concluse infine Delver, grattandosi la testa.
    Isroth abassò il capo, riflettendo: "Le uniche persone che lo sanno sono gli altri Ministri ed i loro conoscenti più stretti... E anche Icero, ma lui non c'è più, quindi...".
    "Penserà più tardi! Ora dobbiamo andare, Ministro! Eve, Zyan e Lucas, prendete il ragazzo ed andiamoce subito!" disse subito Delver, rivelando tutto d'un colpo una certa fretta.
    Le tre persone che aveva nominato, dopo aver medicato velocemente i corpi dei loro compagni e radunati sulla piattaforma con cui erano arrivati, risposero: "Subito, Signore!" e si diressero verso Rayshin, ancora privo di sensi.
    Eve, il più giovane con la fascia verde, osservò: "Ma non c'era anche un ragazzo con i capelli biondi, assieme alla ragazza?", mentre gli altri due e Delver constatarono che Lyedar non era più a fianco di Ofelia.
    Mentre Delver si mosse verso i suoi tre uomini, sempre tenendo bloccato Isroth per le braccia ed il busto, un grido lo sorprese alle spalle: Lyedar aveva preso uno dei frammenti del Rosone, e lo aveva lanciato contro la nuca di Delver.
    L'impatto mandò in frantumi il pezzo, ma con orrore di Lyedar Delver non subì alcun danno, mentre una persona normale si sarebbe trovata con il collo spezzato, come minimo. L'uomo, sospirando, disse: "Uff, mi stavo chiedendo quando avresti agito, visto che ti sei mosso lentamente per tutto il tempo: mi hai colpito alle spalle, ma una cosa del genere non ci fa alcun danno!", e con quest'ultima dichiarazione si girò subito verso Lyedar e gli sferrò un devastante calcio in petto. La forza del colpo fu tale che il ragazzo venne scagliato a diversi metri di distanza, finendo a terra tossendo diverso sangue.
    Dopo aver osservato che Lyedar non riusciva più a restare in equilibrio, benché il ragazzo tentasse di rialzarsi imprecando, Delver ritornò da Isroth, commentando: "Perbacco, oggi sono tutti così impulsivi! Non crede, Ministr...", ma non riuscì a finire la frase perché lo stesso Ministro, mimando l'uomo, gli sferrò un calcio nello stomaco.
    Costretto ad indietreggiare, Delver commentò sogghiggnando: "Eh eh, un tipo combattivo... Mi piace lottare!", e detto questo afferrò il bastone di Isroth da terra.
    Dopo averlo fissato per pochi secondi, Delver parve sorprendesi e lo puntò verso Isroth, affermando: "Oh! Ora capisco come lei sia riuscito a ferirci: non me lo sarei mai aspettato! Beh, penso che per qualche taglio il Sommo Ierofante non si arrabbierà!", ma prima di sferrare il colpo accadde una cosa che Delver non aveva previsto.
    Una saetta di luce gialla, lanciata nel piccolo spazio che restava tra il suo braccio e la testa di Isroth costrinse Delver ad spiccare un balzo all'indietro, mentre una seconda saetta lo costrinse a richiudiere le braccia davanti al busto: riuscì a proteggersi dal colpo, ma al contempo fu costretto a liberare anche Isroth dai fili.
    Quando atterrò a terra, i suoi tre uomini si misero davanti a lui per proteggerlo, gridando: "Chi ha osato fare questo!?".
    "Sono stato io!" rispose una voce, chiara e limpida nell'aria.
    Tutti si voltarono verso la persona che aveva parlato, ma non tutti riuscirono a vederla: molti studenti svennero, incapaci di sostere una simile visione, molti altri invece si coprirono gli occhi, senza parlare.
    Persino Delver emise un verso di sorpresa quando si ritrovò, a pochi metri da lui, un singolare individuo: piuttosto alto, portava i capelli lunghi e neri fino all'altezza delle caviglie, ed alla luce del sole assumevano riflessi verdi scuro. Indossava una limpidissima veste bianca, chiusa sul petto e aperta sulle gambe, mentre una larga fascia, dello stesso colore, gli ricadeva dietro le gambe. Le braccia erano invece scoperte, e portava, sotto le spalle, due anelli dorati.
    L'uomo presentava una corona, divisa in cinque fascie, quattro diposte a diadema, ognuna caratterizzata da una gemma diversa: da sinistra a destra presetava uno smeraldo, uno zaffiro, una gemma di color nera ed un rubino. La quinta di queste, un diamante, gli copriva la fronte. Inoltre, sulla schiena, portava un arco dorato, rifinito in maniera splendida e molto meticolosa, ed all'altezza delle spalle tale arco era adornato da quelle che sembravano essere ali metalicche, costituite da piume d'oro finemente intrecciate tra di loro, esattamente come lo scettro che teneva nella mano sinitra.
    Lo stesso scettro presentava quelli che sembravano essere quattro cristalli disposti attorno ad uno inferiore, opportunamente circondati da un cerchio dorato.
    Appena Isroth lo vide, dopo essersi massaggiato le braccia, non potette credere ai suoi occhi. La sua reazione fu di pura meraviglia e sorpresa, tanto da non essere neppure lontanamente paragonabile a quella che ebbe quando arrivò Delver, pochi minuti prima.
    Dopo diversi secondi di silenzio, balbettò: "M-Ma voi... Voi... Voi...", ma non potè andare oltre.
    Ci pensò Delver a completare la frase: "Voi siete l'Imperatore Lasyrindes!".
    Lasyrindes battè a terra lo scettro, e con lo stupore e la meraviglia di tutti disse: "Ciao Isroth! Che sta succedendo qui?".


    E con questo finisce il capitolo.
    Allora, la prima cosa che credo doverosa spiegare è l'Ordine di Yeni Aci.
    La struttura di tale Ordine si basa su quella che era in vigore per i Misteri Eleusini: lo Ierofante figurava il costruttore del mondo, la massima autorità; subito dopo seguono il Dadoducco (Delver), ovvero il "primo ministro" e che rappresentava il sole, e l'Epibomo (Emas), invece, rappresentava la luna. Infine il Cerigeo, o araldo sacro (Elsmay), rappresentava la parola e l'ordine nei Misteri.
    Invece i tre gradi dei sottoposti di Delver, esattamente come lo sono anche quelli di Emas e Elsmay, sono i tre gradi più semplici della Massoneria: apprendista, compagno e maestro (in ordine crescente).
    Ebbene, dopo questa piccola lezione di storia spero che il capitolo vi sia piaciuto. Sono successe tante cose: Diell è morto (sì, Diell E' morto, quindi non tornerà), Isroth si è rivelato un combattente eccezionale, ma ha dovuto cedere ad i poteri di Delver, capace (come ha detto) di controllare e distruggere la materia.
    Infine, quando la situazione sembrava degenare al peggio, ecco che compare l'Imperatore: che cosa lo avrà spinto lì? Ed il suo intervento rientrava nei piani dello Ierofante?
    Per sapere la risposta aspettate il prossimo capitolo, in cui l'Imperatore duellerà contro qualcuno, ma penso che sia abbastanza chiaro.
    Ciao ciao.

    Edited by Xivren - 27/8/2014, 03:34
     
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    Povero Diell :patpat:.
    Sono curioso riguardo al bastone, di che materiale è fatto per poter ferire gli uomini di Delver?
    Capitolo bello bello si, io non vedo l'ora che compaia tu-sai-che-mazzo.
    Nessun errore da segnalare, capitolo lindo. Ti invidio.
    Per Delver ti sei ispirato a te stesso, right? E per i suoi poteri a Walter (troppo figo). Non fraintendermi, mi piacciono molto questi riferimenti.

    Aspetto il prossimo capitolo. :flower:
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 31/12/2013, 19:30) 
    Povero Diell :patpat:.

    Eh già, lo Ierofante è proprio perfido, anche con i bambini. Ma infondo la morte di Simsek è vecchia, ne devo dare di nuove, no? E poi Diell era solo un personaggio secondario...

    CITAZIONE
    Sono curioso riguardo al bastone, di che materiale è fatto per poter ferire gli uomini di Delver?

    Potrebbe essere il materiale, che comunque è in grado di sollevare una lastra di marmo senza spezzarsi, oppure le capacità di Isroth. Ma Delver lo ha capito subito, e tra qualche tempo ve lo dirò.

    CITAZIONE
    Capitolo bello bello si, io non vedo l'ora che compaia tu-sai-che-mazzo.

    Nel prossimo capitolo finisce il primo arco dell'Atto I, ma per quel deck dovrai aspettare ancora 2-3 capitoli, ma sono certo che il personaggio che lo giocherà ti sorprenderà.

    CITAZIONE
    Nessun errore da segnalare, capitolo lindo. Ti invidio.

    Per la prima volta non faccio errori, sono commosso da me stesso. Ma grazie, Hannabal caro.

    CITAZIONE
    Per Delver ti sei ispirato a te stesso, right? E per i suoi poteri a Walter (troppo figo). Non fraintendermi, mi piacciono molto questi riferimenti.

    Uhm, di me Delver non ha nulla, mi dispiace. Ma effettivamente i suoi poteri rispecchiano quelli di Walter (ma, come ho detto a Perry, me ne sono accorto solo dopo). Se per essi mi sono ispirato ad un personaggio, quello è Dietrich Von Lonhengrin.


    CITAZIONE
    Aspetto il prossimo capitolo. :flower:

    Arriverà la prossima settimana, carissimo.
     
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  6. ~Hannabal
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    Mi hanno fatto pensare a te i capelli e "dadoducco", visto che tempo fa avevi detto di chiamarti così, anche se poi siamo ripiegati su Kaiser. A meno che tu non ti riferissi all'altro dadoducco...
    Non ne azzecco una, nella tua fic :eee:
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 31/12/2013, 19:59) 
    Mi hanno fatto pensare a te i capelli e "dadoducco", visto che tempo fa avevi detto di chiamarti così, anche se poi siamo ripiegati su Kaiser. A meno che tu non ti riferissi all'altro dadoducco...
    Non ne azzecco una, nella tua fic :eee:

    Beh, i miei capelli arrivano fino alle scapole, quelli di Delver si fermano al collo. In compenso hai ragione: la scorsa settimana circa avevo proposto dadoducco come mio titolo, perché quella stessa sera avevo finito il capitolo di oggi. Poi abbiamo scelto Kaiser, ma sono colpito e felice che tu te ne sia ricordato.
    Non per dire, ma dopo Ipercubo caro sei il lettore che ha azzeccato più cose.
     
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    Avrei letto prima ma ero impegnato ad ascoltare il discorso del Presidente Napolitano.
    Allora, la cosa che NON mi è piaciuta del Capitolo è stata la fine del povero Diell. Che ti aveva fatto di male? Io non faccio morire persone innoc... *Controlla la trama della sua Fic* Ok, come non detto. Dimentica tutto.
    In tutta sincerità questo Capitolo mi ha confuso non poco, comincio a fare fatica a distinguere i buoni dai cattivi (perché prima pensavo che i buoni fossero quelli di Yeni Aci, ora non ne sono tanto convinto).
    E sono curioso di scoprire come reagirà lo Ierofante alla morte del suo migliore amico, secondo me tra lui e Lasirindes Delver non se la passerà molto bene :asd:.
    Ah, giusto, Lasirindes: Ora voglio vedere come si comporterà. Non può fare il buono, perhé non lo è, ma non può nemmeno comportarsi da cattivo, per ovvi motivi.
     
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    CITAZIONE (Ipercubo @ 31/12/2013, 21:44) 
    Avrei letto prima ma ero impegnato ad ascoltare il discorso del Presidente Napolitano.
    Allora, la cosa che NON mi è piaciuta del Capitolo è stata la fine del povero Diell. Che ti aveva fatto di male? Io non faccio morire persone innoc... *Controlla la trama della sua Fic* Ok, come non detto. Dimentica tutto.

    La sua morte è stata necessaria, Isroth aveva insultato i poteri di Delver e lui ha deciso di sconvolgerlo uccidendo il povero piccolo Diell. Ma ora mi hai messo curiosità sulla tua fan fiction.

    CITAZIONE
    In tutta sincerità questo Capitolo mi ha confuso non poco, comincio a fare fatica a distinguere i buoni dai cattivi (perché prima pensavo che i buoni fossero quelli di Yeni Aci, ora non ne sono tanto convinto).

    Ti sconvolgerò, Ipercubo caro: fra tutti i personaggi apparsi, nessuno è un buono. Ognuno di loro ha una parte di malvagità, più o meno grande, che non permette loro di essere definiti buoni. In particolare, un'organizzazione che da anni semina il terrore in tutto il mondo, sia nell'Impero che nell'Other. Non sono proprio buoni, ma prima o poi lo capirete quando vi rivelerò il loro vero scopo ed obiettivo.

    CITAZIONE
    E sono curioso di scoprire come reagirà lo Ierofante alla morte del suo migliore amico, secondo me tra lui e Lasirindes Delver non se la passerà molto bene :asd:.

    Nel prossimo capitolo ti dico che lo saprai, Delver riceverà quanto merita (ovvero cosa io voglio che egli riceva).
    Sempre ammesso e concesso che lo Ierofante sia legato a Diell :look: .

    CITAZIONE
    Ah, giusto, Lasirindes: Ora voglio vedere come si comporterà. Non può fare il buono, perhé non lo è, ma non può nemmeno comportarsi da cattivo, per ovvi motivi.

    Beh, come hai visto dall'ultima frase detta pare non aver preso troppo sul serio la situazione, anche se ha scagliato ben due lampi di energia per proteggere Isroth da Delver. Chissà per quale motivo...
     
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    Salve!
    Nell'ultimo giorno delle vacanze di Natale, pubblico felicemente il decimo capitolo della mia fan fiction, visto che oggi ho completato l'undicesimo dopo i consigli che ieri sera mi avete dato.
    Orbene, attualmente i presenti nell'Istituto di Rayshin hanno a che fare con Delver, membro dell'Ordine di Yeni Aci. Isroth è riuscito a mettere fuori gioco sei dei suoi compagni, ma il potere di Delver è talmente grande che non ha potuto opporsi.
    Ma per fortuna (o sfortuna) è arrivato Lasyrindes in persone, a sistemare le cose.
    Che cosa succederà?


    CAPITOLO 10 - IL POTERE DI LASYRINDES

    Venerdì 2 Novembre - Ore 12:22 - Finoma, Regno Europeo

    L'Imperatore era tra di loro.
    I pochi studenti che non avevano perso i sensi a causa di tale visione, non potevano crederci. Persino Ofelia, che era diventata pallida in viso, trovava difficoltà a fissare quella persona.
    "Allora, Isroth, cosa abbiamo qui?" domandò ancora l'Imperatore, avanzando di un passo ma senza emettere alcun rumore, se non il tintinnio degli anelli dorati che abbellivano il suo scettro.
    Isroth non rispose, o meglio non poteva: aveva già parlato ed incontrato più volte l'Imperatore, con cui discuteva amabilmente, ma il fatto di vederlo comparire all'improvviso lì era una sorpresa troppo forte anche per lui.
    "Uhm... Hai ferito ben sei persone, a quanto vedo! Insomma, siamo sempre stati ospitali e cordiali verso gli stranieri, no?" osservò ridendo Lasyrindes, mentre dondolava il suo scettro da una mano all'altra.
    Ma prima che il Ministro potesse rispondere, i tre sottoposti di Delver, dopo essersi scambiati un veloce sguardo, si disposero a triangolo attorno all'Imperatore: mettendo in avanti le braccia, sul pavimento apparve una figura, del tutto identica a quella che i membri dell'Ordine portavano sulla fascia.
    Lasyrindes la guardò incuriosito, e si stupì quando, dopo aver raggiunto tutti e tre gli uomini, venne attraversata da una forte luce biancastra.
    Sparita questa, il contorno della figura restò inciso sulle lastre del pavimento, e Lasyrindes commentò: "Oh, un campo di contenimento... Era da tempo che non ne vedevo uno!".
    Il membro dell'Ordine che rispondeva al nome di Lucas disse: "Esatto, così non potrai uscire da questa figura! A meno che...", e detto questo fece comparire sul suo braccio destro un Duel Disk. Lo stesso fecero Eve e Zyan, preparando i loro mazzi e raggiungendo Lucas davanti all'Imperatore.
    "Vostra Maestà! Non dovete duellare! Ci penso io..." gridò Isroth, ma appena entrò di alzarsi le ferite causate dai fili di Delver lo costrinsero ad accasciarsi al suolo.
    L'Imperatore lo tranquillizzò subito: "Non temere Isroth! Questi signori mi hanno lanciato una sfida, sarebbe scortese non accettarla!".
    Delver, allora, intervenì rivolgendosi ai suoi tre compagni: "Ragazzi, pensate di farcela? Non sarà troppo per voi?".
    Zyan, il ragazzo che non aveva ancora parlato, rispose: "Non deve temere, Signore! Ci siamo preparati per quest'evenienza: abbiamo la vittoria assicurata!", ed anche gli altri due annuirono.
    Dopo aver udito le parole del ragazzo, Lasyrindes piantò il suo scettro nel pavimento senza alcuna difficoltà, e poi alzò le braccia al cielo: attorno al suo corpo si formò una moltitudine di carte, che presero a ruotare divise in due anelli. Quando si riunirono, le carte sparirono in una piccola esplosione bianca, e cinque grandi carte si disposero a pentagono attorno all'Imperatore, che disse: "Bene, visto che volete duellare, duelliamo!", dando così inizio al duello.

    EVE, ZYAN, LUCAS: 4000
    LASYRINDES: 4000

    "Pesco per primo! Bene, adesso attivo subito la Carta Magia Regole Antiche, con cui posso Evocare Normalmente un mostro Normale di Livello 5 o superiore dalla mia mano! Appari, potente Mago Nero!" cominciò subito Eve, che non doveva avere più di quattordici-quindici anni.
    Sul Terreno comparve subito una pergamena di notevoli dimensioni, in cui le rune ed i segni presenti assunsero rapidamente la forma di una figura: essa poi si staccò dall'antica pergamena, e si rivelò essere un mago, indossante una tunica viola adornata da piccole parti di armatura di un colore analogo. Brandiva un bastone verde, con una gemma circolare posta all'estremità più alta, che si illuminò appena il mago entrò in campo (ATK 2500 DEF 2000 LV 7).
    Eve non aveva ancora finito, ed infatti agì ancora: "Adesso attivo la Carta Magia La Porta Oscura, con cui un solo mostro potrà attaccare per ogni Battle Phase! Adesso posiziono una carta coperta, e termino il mio turno!", mentre una Carta Magia compariva sul suo Terreno per poi essere seguita da una carta coperta.

    EVE, ZYAN, LUCAS: 4000
    LASYRINDES: 4000

    "Tocca a me, pesco! Evoco sul mio Terreno Iper Testa Martello, in posizione di Attacco!" cominciò Zyan, mentre sul suo Terreno compariva un piccolo dinosauro, di colore dorato, che rivelò avere una curiosa testa che, come diceva il nome, assomigliava ad un martello (ATK 1500 DEF 1200 LV 4).
    "Arrivo quindi la Carta Magia Corpo di Nebbia, ed equipaggiandola al mio dinosauro esso non potrà venire distrutto in battaglia!" continuò ancora il ragazzo, mentre una fitta cortina di nebbia avvolgeva Iper Testa Martello, facendolo quasi scomparire.
    "Inoltre posiziono anche altre due carte coperte, e termino il mio turno!" concluse ancora il ragazzo, di pochi anni più grande di Eve.

    EVE, ZYAN, LUCAS: 4000
    LASYRINDES: 4000

    "Stavolta tocca a me, pesco! Ebbene, adesso attivo la carta coperta di Eve, ovvero Essenza Anti-Magia, con cui bisognerà giocare le Carte Magia coperte, prima di attivarle! Ma adesso attivo anche una delle carte coperte di Zyan, ovvero Oppressione Reale! Con questa carta, pagando 800 Life Points, potremo annullare l'Evocazione Speciale di un Mostro! Inoltre ora evoco anche Epuratore della Radianza, in posizione di Attacco!" iniziò Lucas, il più grande del gruppo, di circa diciott'anni.
    Rivelando due delle quattro carte coperte, sul Terreno comparve anche una strana creatura: sebrava fatta di materiale sintetico, di color bianco, tranne per alcune decorazioni arancioni. Di un colore analogo erano anche le gemme, frammentate, che portava al petto e le due piccole sfere a posto dei palmi.
    "Con questo mostro, termino il mio turno!" disse ancora Lucas, concludendo così la giocata di tutti e tre i membri dell'Ordine.

    EVE, ZYAN, LUCAS: 4000
    LASYRINDES: 4000

    Toccava quindi all'Imperatore, che sollevano il braccio destro fece comparire una sesta carta alle cinque che ruotavano attorno a lui.
    Sorridendo, commentò: "Non male... Con Essenza Anti-Magia avete rallentato le mie Carte Magie; con Iper Testa Martello potrete poi farmi tornare in mano un mio mostro; con Oppressione Reale mi bloccate le Evocazioni Speciali ed infine con Epuratore anche gli effetti che si attivano nel Cimitero... Complimenti, miei avversari!".
    I tre, però, non risposero ai complimenti del loro avversario, ma anzi aumentarono l'attenzione verso l'Imperatore, venendo mimati dai loro mostri.
    "Ma quelle ridicole carte non possono competere con me! Ma andiamo con ordine: attivo dalla mia mano l'effetto di Drago dei Sentimenti - Vendetta! Una volta per turno, posso scartare questa carta e rimettere nel Deck tutte le carte della mia mano, per poi aggiungere lo stesso numero di carte pari a quelle tornate nel Deck, a patto che queste abbiano "dei Sentimenti" nel nome! Rinuncio quindi a cinque carte, e ne aggiungo altre cinque a mia scelta!" cominciò subito l'Imperatore, mentre un gigantesco ed etereo drago-serpente, dalle scaglie di color nero, si abbatteva sulle altre cinque carte presenti nella mano del suo padrone e le divorava. Fatto ciò, sparendo, fece comparire cinque nuove carte nella mano del suo padrone.
    "Ma... Con Epuratore della Radianza il tuo drago non ha mai raggiunto il Cimitero! Il suo effetto non può attivarsi!" gridò Lucas.
    L'Imperatore, mentre fissava le nuove carte, rispose: "Uhm, bene... I miei Draghi possono essere scartati a mio piacimento, ma per attivare i loro particolari effetti la condizione necessaria è che non siano più nello stesso posto! Mandati al Cimitero, rimessi nel Deck od in Mano, Banditi: non importa, purché non siano più nella mia mano! Ma adesso attivo dalla mia mano l'effetto di Drago dei Sentimenti - Protezione! Se questa carta viene aggiunta alla mia mano per effetto di una carta "dei Sentimenti", posso annullare permanentemente gli effetti di tutte le Carte Trappola sul Terreno del mio Avversario!", e subito la figura di un piccolo e grazioso drago, dalle piume candide e bianche, si posò sulle carte dei tre uomini, bloccandole.
    "Ma non ho ancora finito! Attivo dalla mia mano l'effetto della Carta Trappola Albero dei Sentimenti - Yggdrasil: se questa carta viene aggiunta alla mia mano, io guadagno 1000 Life Points per ogni mostro "Drago dei Sentimenti" nella mia mano! Avendone quattro, guadagno 4000 Life Points! Infondo è il minimo, il quattro è un brutto numero, meglio otto!" continuò l'Imperatore, mentre dal Terreno sbocciava e cresceva un piccolo albero che, raggiunta l'altezza di Lasyrindes, lo inondò con una serie di particelle di luce giallastra (LIFE POINTS LASYRINDES 8000).
    "Accidenti... Forse lo abbiamo sottovalutato!" commentò sbigottito Zyan, mentre i Life Points del suo avversario salivano a vista d'occhio.
    Quando l'albero finì il suo compito, seccò rapidamente e divenne polvere. A quel punto Lasyrindes continuò: "Ora attivo l'effetto di Drago dei Sentimenti - Rovina! Con questa carta aggiunta alla mia mano, posso selezionare due o più mostri presenti sul vostro Terreno, ed usarli come Materiali Xyz per evocare un Mostro Xyz dal mio Extra Deck! Scelgo quindi Epuratore della Radianza ed Iper Testa Martello, ed evoco dal mio Extra Deck Drago dei Sentimenti - Rabbia!".
    Subito comparve, in forma eterea, l'immagine di un drago rossastro, che con un ruggito fece risucchiare i due mostri di Zyan e Lucas in un portale dimensionale. Da esso ne fuoruscì un gigantesco drago, con il corpo ricoperto da una serie di cristalli azzurri su cui scorreva pura energia elettrica. Aveva il resto del corpo ricoperto da squame verdastre, ed entrò in campo con un ruggito spaventoso, tanto che quello di Drago dei Sentimenti - Rovina era nulla al confronto (ATK 3000 DEF 3000 RANK 1).
    Mentre i tre uomini indietreggiavano a causa del potentissimo ruggito, ed il campo di contenimento impediva che si estendesse anche all'esterno, Zyan riuscì comunque ad agire: "Attivo dalla mia mano Dissimulatore di Effetto! Scartandolo, posso annullare gli effetti della tua carta!".
    Ma prima che potesse andare oltre, Lasyrindes sorrise, ed il corpo del suo Drago venne avvolto da una serie di scariche elettriche, che fecero a pezzi la piccola creatura dalle ali angeliche di Zyan.
    Allo sguardo basito del ragazzo, l'Imperatore spiegò: "Nel primo turno in cui entrano in campo, i Draghi dei Sentimenti sono completamente immuni dagli effetti delle carte dell'avversario, mi dispiace tanto! Ma le sorprese non sono ancora finite: attivo l'effetto di Drago dei Sentimenti - Rabbia! Staccando tutte le sue Unità Xyz, posso distruggere tutte le carte Mostro sul Terreno del mio Avversario!", mentre il suo Drago, assorbendo le Unità Xyz, distruggeva il Mago Nero con un unico, potentissimo, fulmine.
    La forza di quel colpo fu tale da travolgere completamente i tre membri dell'Ordine, che vennero scagliati lontano. Per loro fortuna, il campo di contenimento impedì che loro uscissero, ma l'impatto con la parete trasparente del campo fu devastante.
    Lasyrindes guardò compiaciuto il suo Drago, che però, stranamente, gli rivolse uno sguardo colmo d'odio e disprezzo, al quale commentò: "Uff, mi odia ancora... Che peccato! Ma sono passati già ben quarantatré anni...".
    Mentre i tre avversari, doloranti, si rialzavano, Lasyrindes tornò a guardarli e disse: "Ebbene, adesso attivo dalla mia mano il potere di Drago dei Sentimenti - Foga! Posso scartare lui ed un'altra carta "dei Sentimenti" dalla mia mano, e se queste due carte non sono più nella mia mano, posso selezionare un mostro sul mio Terreno: il suo valore di Attacco è raddoppiato, e se quello è l'unico mostro che controllo, esso può sferrarvi un attacco diretto!" aggiunse l'Imperatore, senza curarsi più dello sguardo della sua creatura.
    In compenso, appena si liberò delle due carte, la stazza di Drago dei Sentimenti - Rabbia aumentò notevolmente, diventando persino più grande della sagoma di Drago Verità Maligno di Isroth. Mentre cresceva, il mostro continuava a dibattersi e a gridare (ATK 6000).
    Lasyrindes, quindi, concluse: "Drago dei Sentimenti - Rabbia, attaccali direttamente tutti e tre!", ed il suo Drago generò, all'altezza del petto, una sfera di pura elettricità, pronto a scagliarla sui tre.
    Lucas, però, non perse tempo: "Attivo dalla mia mano Spaventapasseri Veloce! Scartando questa carta, termina immediatamente la Battle Phas...", ma non riuscì a finire la frase perché l'ologramma di Drago dei Sentimenti - Protezione azzannò e distrusse la piccola figura metallica che era comparsa per parare l'attacco.
    Allo sguardo dubbioso dei tre, l'Imperatore disse: "Oh, quando Drago dei Sentimenti - Protezione, dopo essere stato scartato, non è più nella mia mano, il mio avversario non può attivare gli effetti delle sue carte fino alla fine del mio turno! Inutile dire che l'ho scartato assieme a Drago dei Sentimenti - Foga! Ma ora, è arrivata la fine!".
    Come preannunciato, il Drago di Lasyrindes scagliò la sua sfera di elettricità contro i tre uomini. Appena toccò terra, essa esplose in una tale tempesta di fulmini che il campo di contenimento, indebolito, venne distrutto, mentre i tre membri dell'Ordine venivano sconfitti (LIFE POINTS EVE, ZYAN E LUCAS: 0)

    EVE, ZYAN, LUCAS: 0
    LASYRINDES: 8000

    Alcuni dei pochi studenti rimasti in piedi emisero grida e sussulti di gioia, vedendo la rapida vittoria dell'Imperatore sui tre membri dell'Ordine.
    Proprio questi ultimi giacevano a terra, privi di sensi e con il corpo attraversato ancora da scariche elettriche.
    "Perbacco... Forse ho esagerato un pochetto..." osservò l'Imperatore, mentre estraeva il suo scettro da terra.
    Ma prima che potesse parlare ancora, fu costretto ad indietreggiare di circa tre metri per evitare il fascio di fili che lo aveva quasi colpito.
    Delver, infatti, con gli occhi iniettati di sangue dalla rabbia per ciò che era successo ad i suoi sottoposti, aveva infatti scagliato, senza dire nulla, centinaia di fili dalla sua mano sinistra verso Lasyrindes.
    Indietreggiando per evitarli, Lasyrindes aveva quindi poi spiccato un balzo verso il suo avversario, mentre Delver, sollevando due dita, aveva fatto sì che i fili, piegandosi a "u", lo seguissero.
    Al contempo, l'Imperatore aveva generato una sfera di energia luminosa sulla punta del suo scettro, ed una volta che questa fu pronta la scagliò contro il Dadoducco: quest'ultimo, vedendo l'attacco, parve sparire per pochi secondi mentre, spostandosi velocissimo di qualche metro, riuscì ad evitare la saetta che, proseguendo il suo corso, impattò con la parete ornamentale posta alla fine del balcone. Questa venne distrutta nel giro di pochi secondi, crollando in grandi e pesanti blocchi..
    Mentre Delver era ancora a mezz'aria, puntò anche il suo braccio destro verso l'Imperatore, e da esso una seconda moltitudine di fili partì verso di lui.
    Lasyrindes, tutt'altro che sprovveduto, indietreggiò anche questa volta, ma in questo modo venne preso alle spalle dai fili che Delver aveva utilizzato precedentemente. In questo modo venne anche colpito dai nuovi fili, ottenendo come risultato che, appena Delver toccò terra, l'Imperatore era completamente bloccato dai fili.
    Senza cambiare espressione, Delver strinse le sue mani, ed i fili cominciarono a farsi più stretti.
    L'Imperatore emise una smorfia, mentre il suo corpo era bloccato dal collo ai piedi e le braccia erano state fermate sul petto. Vedendolo in queste condizioni, Delver sorrise, mentre quattro ulteriori fili uscivano dalla sua manica sinistra: a differenza degli altri, questi quattro si drizzarono immediatamente, diventando così delle vere e proprie lame, pronte a perforare e tagliare le carne.
    Appena visti, Lasyrindes sorrise, ed il suo corpo venne attraversato da una moltitudine di scariche di energia biancastra: dopo pochi secondi, tali scariche fecero a pezzi tutti i fili che bloccavano il suo corpo. Immediatamente libero, Lasyrindes si scagliò di nuovo contro Delver, preparando una seconda sfera.
    Il Dadoducco, sorpreso dal fatto che i suoi fili fossero finiti in pezzi, sgranò gli occhi e potè solo esclamare: "COSA!!", per poi essere travolto dal colpo di Lasyrindes.
    Una ferita di diversi centimetri si aprì dalla spalla al bacino di Delver, mentre questi, in un grido di dolore, venne scagliato contro uno dei grossi frammenti che costituivano la parte distrutta.
    Cadendo in avanti, Delver tossì diverso sangue, mentre l'Imperatore gli compariva davanti.
    "Ebbene, che ne diresti di stare un po' tranquillo ed in ordine?" disse Lasyrindes, che benché sembrasse una battuta la disse in tono freddo e serio, senza togliere di dosso lo sguardo dall'uomo.
    Delver, ansimando, osservò la ferita che gli era stata inflitta, e sorrise quando una decina di fili la cucì, fermando l'emorragia e la fuoriuscita di sangue.
    "Ora, che ne diresti di dirmi qualcosa sul tuo Ierofante, di grazia?" continuò a chiedere Lasyrindes.
    Per tutta risposta vide che il corpo del Dadoducco cominciava a venire avvolto da una serie di fili partendo dai piedi e salendo verso la testa. Mentre avveniva tale processo, le parti del corpo già avvolte cominciavano a scomparire.
    Delver, intanto, disse: "Penso proprio che me ne andrò, non sono mai stato così ubbidiente!", ma il suo proposito non potette compiersi: infatti, appena i fili raggiunsero l'inizio della ferita inflitta dall'Imperatore, si bloccarono. Appena se ne accorse, Delver imprecò sottovoce: "Maledizione..."
    "Oh, non preoccuparti, mi sono permesso di impedirti di teletrasportarti via di qui... Così resterai ancora un po' con noi!" gli sorrise l'Imperatore, mentre faceva ruotare il suo scettro e per poi scagliarlo contro Delver.
    L'uomo, prontamente, si mise le braccia a croce per tentare di parare il colpo, ma ci pensò qualcos'altro ad intervenire: una protuberanza dell'ombra di Delver si era infatti sollevata, ed assumendo consistenza fisica aveva bloccato il colpo.
    Sul volto dell'Imperatore, come su Delver, si dipinse un'espressione di stupore, mentre una voce nell'aria diceva: "Delver, devi tornare alla base... Il Sommo Ierofante non è ancora tornato: sbrigati!", ed in quello stesso momento Delver cominciò a sprofondare nella sua stessa ombra.
    "Come sei sempre efficiente, Elsmay! Grazie mille, e adesso porta via anche i miei uomini!" disse sorridendo Delver, mentre di lui restavano solo più visibile il busto.
    L'Imperatore, allora, si voltò subito verso gli uomini a terra, e vide che Eve, Zyan e Lucas, ancora privi di sensi, sparivano nella loro stessa ombra.
    "Non devi ringraziarmi, ma anzi sperare che il Sommo Ierofante non si arrabbi con te!" disse ancora la voce nell'aria, rivolgendosi a Delver, in quale sogghignò.
    Poco prima di sparire, Delver si voltò verso Isroth, che fino a quel momento non era ancora riuscito ad intervenire a causa delle ferire, e salutò: "Arrivederci, Ministro Isroth! Spero di rivederla ancora!", e detto questo, anche l'ultimo millimetro del suo corpo sparì assieme alla sua ombra.
    Dopo diversi istanti di silenzio da parte di tutti i presenti, Lasyrindes esclamò: "Beh, a parte la morte del povero Diell non ce la siamo passata male!", e detto questo si diresse verso Isroth, prendendo nel frattempo il bastone dell'uomo.
    Ricevuta la sua precedente arma, Isroth fece rientrare la lama al suo inteno, e con una piccolo scatto il bastone tornò normale.
    "Ma... vostra Maestà, i membri dell'Ordine sono fuggiti! Abbiamo perso una caterva di informazioni..." obiettò Isroth, mentre si rialzava a fatica reggendosi al bastone.
    Per tutta risposta Lasyrindes sorrise, e si limitò ad indicare una piccola cosa con l'indice della mano destra: seguendolo, Isroth vide che le sei persone ferite da lui erano rimaste sulla piattaforma al posto del Rosone, anche se prive di sensi.
    Prima che potesse dire qualcosa, Lasyrindes continuò: "Abbiamo sei membri da interrogare, meglio di così cosa si può volere? Ma il vero problema è un altro: che cosa voleva quell'uomo?".
    Isroth si fermò un secondo a riflettere sulle parole da pronunciare, e disse: "Vostra Maestà, quell'uomo, Delver, mirava a due persone: la prima ero io, mentre la seconda era quel ragazzo che vede svenuto là, Rayshin. Fortunatamente quella ragazza, Ofelia, ed il ragazzo che vede a terra ferito Lyedar, lo hanno protetto! Ma attualmente ignoro il motivo per cui mirassero al ragazzo...".
    Lasyrindes ascoltò con attenzione la spiegazione, e si voltò a fissare Rayshin e, indirettamente anche Ofelia, ed ordinò a tutti i presenti: "Prestate soccorso a Rayshin e Lyedar, tutti quanti!".
    Immediatamente, tutti gli studenti ancora svegli si diressero ad aiutare i due: gli ordini dell'Imperatore erano assoluti, ed per ogni suddito era grande onore e dovere rispettarli. In una situazione di emergenza come quella l'Imperatore gli aveva anche salvati, e quindi fecero del loro meglio per compiere l'ordine.
    Subito compiaciuto, Lasyrindes continuò: "Inoltre, il Torneo non ha avuto un vincitore... Il duello tra te e Rayshin è stato fantastico, ma nessuno ha vinto! Che fare...", e si fermò un istante a riflettere.
    "Ehi! Tu laggiù, vieni qui!" disse subito l'Imperatore, indicando con lo scettro uno studende in particolare: Talil, ovvero il ragazzo che aveva affrontato Ofelia nel primo turno del Torneo.
    Mentre gli altri ragazzi continuarono a muoversi per aiutare i feriti, Talil, lentamente, si mosse verso l'Imperatore, ed una volto giunto ad una congrua vicinanza, si inchinò ai suoi piedi, sussurrando: "Vostra Maestà, sono ai vostri ordini...".
    Lasyrindes lo guardò per pochi secondi, ed esordì: "Ragazzo, che ne diresti di venire con me nella Capitale?".
    A Talil il cuore si fermò: soltanto i vincitori dei Tornei dell'Incoronazione potevano andare a vivere nella Capitale dell'Impero, assieme alla loro famiglia, come premio per la vittoria ottenuta. La Capitale era la residenza destinata all'Imperatore ed ai Principi, un'intera città-palazzo creata per simboleggiare la potenza di Lasyrindes sull'Impero. Neppure i Ministri potevano viverci, per giunta.
    "Ma... perché?" fu tutto ciò che Talil disse, pallido in viso.
    Lasyrindes rise, e spiegò: "Eh eh... Vedi, mio caro ragazzo, il Torneo del Regno Europeo non ha avuto vincitori, mentre quelli degli altri Regni sì! Per mantenere quest'equilibro che esiste da sempre, ho deciso di donare a te questo onore! Stasera i miei sottoposti verranno ad accompagnare te e la tua famiglia verso la Capitale: così voglio...".
    Talil non sapeva cosa dire, sennonché il fatto che l'Imperatore gli aveva appena dato un ordine, e né lui né la sua famiglia potevano opporsi, benché nobili. Per cui disse solo: "Sempre se riusciremo ad uscire da qui, vostra Maestà!".
    Isroth, che fino a quel momento si era massaggiato le ferite profonde causartegli da Delver, ed ora era guarito completamente, domandò: "Che cosa intendi, ragazzo?".
    "Ministro Isroth, il cancello che permette di uscire da questo balcone e tornare al ventunesimo piano è bloccato! All'arrivo di quei mostri, abbiamo tentato di fuggire come ci aveva detto, ma abbiamo scoperto che il cancello era bloccato dall'interno! E nessuno di noi è riuscito ad aprirlo..." illustrò tutto d'un fiato Talil, senza alzarsi da terra.
    Lasyrindes portò la mano al mento, pensando cosa poteva aver causato quel blocco. Ad un tratto parve avere un sussulto, e si voltò senza dire nulla verso Isroth: quest'ultimo ricambiò lo sguardo serio, ma non disse nulla, benché tale sguardo pareva dire: "Immagino che voi abbiate ragione, Vostra Maestà!"
    In quello stesso momento un rumore metallico riecheggiò nell'aria, e tutti i presenti, Lasyrindes e Isroth compresi, si voltarono verso la fonte di tale rumore: gli scalini che portavano al portone per il ventunesimo piano.
    Subito dopo udirono anche il rumore di passi: qualcuno stava salendo verso il ventiduesimo piano, ad un'andatura calma e tranquilla.
    Esteban arrivava, in quel momento, dal ventunesimo piano, e sorseggiava un succo di frutta con la cannuccia. Sembrava canticchiare un ritornello, tant'è che ogni due passi compiva un piccolo salto.
    Appena sollevò lo sguardo, vide lo spettacolo che gli si presentava davanti: il Rosone a pezzi; centinaia di studenti privi di sensi a terra e, tra essi, anche suo fratello; Isroth coperto di tagli sulla veste su cui era presente sangue; la presenza dell'Imperatore tra di loro e, per ultimi, sei persone distese su una piattaforma al posto del Rosone.
    E come se non bastasse, tutti lo stavano fissando, anche Lyedar e Ofelia.
    "Beh? Che cosa è successo qui?" chiese Esteban, in tono innocente.
    "Uhm, quel Delver aveva detto che lo Ierofante era presente tra di noi, fino a poco prima del suo arrivo... E come se non bastasse lui è arrivato dal cancello, che era stato bloccato..." cominciò a dire l'Imperatore sottovoce, per poi esclamare, sorridendo: "Prendete in custodia Esteban con l'accusa di essere complice dello Ierofante e dell'Ordine di Yeni Aci!".

    ---


    Ore 13:02 - Finoma, Regno Europeo

    La scena si sposta salendo verticalmente dal ventunesimo piano dell'Istituto di Rayshin, dove a migliaia di metri di altezza e assolutamente invisibile ad occhi umano era presente una nuvola, una sola in cielo limpido e chiaro.
    Tale nuvole aveva una forma simile ad un pipistrello stilizzato, ed era la stessa che Lyedar aveva visto il giorno precedente all'inizio del Torneo.
    All'interno di tale nuvola era però celata una cosa ben più temibile: una gigantesca astronave metallica, talmente grande da perdersi nella grandezza della nuvola.
    Quest'astronave, dalla forma circolare, presentava sulla cima una fortezza, sempre di metallo, costituita da una serie di torri e palazzi, dalle dimensione e dalla posizione sempre diversa tranne per una torre, dalla forma più armoniosa e di colore bianco.
    La cima di questa torre era costituita da una stanza di notevoli dimensione, che aveva le pareti costituite da una grande striscia circolare di finestre, permettendo a chi vi era all'interno di vedere tranquillamente disotto. Nella sala era infatti presente l'uomo che rispondeva al nome di Elsmay, e sempre coperto dal suo mantello blu notte fissava pensieroso il cielo con le braccia strette dietro la schiena.
    In quello stesso momento la sua ombra si ingrandì notevolmente, per poi diversi in quattro chiazze nere. Da queste fuoriuscirono Delver, Eve, Zyan e Lucas, anche se questi ultimi tre erano ancora privi di sensi.
    "Sei stato rapido, Elsmay, ti ringrazio!" esordì Delver, mentre rialzandosi si puliva il vestito e fissava la ferita sul petto.
    "Non preoccuparti, Delver: se posso aiutare i miei compagni, lo farò sempre! Ma purtroppo non ho potuto fare di più!" gli rispose in tono cordiale Elsmay, avvicinandosi.
    Delver si guardò attorno, e subito esclamò preoccupato: "Ma... Gli altri sei dove sono!?".
    Elsmay rimase in silenzio un attimo, e poi disse: "Purtroppo la ferita inflitta loro da Isroth ha bloccato la mia tecnica, "Adim"... Non sono riuscito a salvarli, mi dispiace...".
    Delver era rimasto senza parole, ma delle lacrime si erano formate nei suoi occhi. Prima che potesse rispondere, una terza voce alle sue spalle disse: "Il tuo cuore piange lacrime di sangue, Delver... Quanta sofferenza in questo mondo atroce..."
    I due si voltarono, e videro che a parlare era stato un individuo coperto da un mantello di colore argenteo, più basso di Delver e che era appena comparso alle sue spalle, visto che fino a poco prima nella sala erano presenti solo Delver e Elsmay.
    "Sta' zitto, Emas... Tu con la tua stupida depressione... non potresti capire!" disse velocemente Delver, per poi voltarsi ed uscire dal portone della sala, non prima di aver fatto a pezzi con i suoi fili un tavolino ornamentale presente.
    "Delver... Io..." cominciò a dire Emas, accingendosi a seguirlo, ma Elsmay lo fermò, dicendo: "Emas, in questo momento Delver ha bisogno di stare da solo un po'... Non dobbiamo disturbarlo!".
    Emas lo fissò, anche se coperto dal cappuccio, e ribatté: "Ma se non salviamo i suoi sottoposti sarà sempre sofferente, in questo mondo atroce... E poi, dobbiamo anche evitare che essi vengano costretti a confessare informazioni su di noi!".
    "Non penso che gli uomini di Delver siano così deboli, li ha scelti con cura, ma nessuno aveva previsto che Isroth, dopo tanti anni, sarebbe intervenuto, per non parlare dell'arrivo di Lasyrindes! Proprio per questo temo che il Sommo Ierofante si arrabbierà, in quanto non l'aveva previsto!" gli rispose Elsmay, voltandosi e tornando a fissare di sotto.
    Emas rimase un attimo in silenzio, e poi disse: "In effetti la cosa migliore che possiamo fare è aspettare che il Sommo Ierofante si liberi dalla sua attuale situazione, e poi decideremo cosa fare!".
    "Hai ragione, ormai abbiamo tergiversato troppo! L'affare di Pechino che hai portato splendidamente a termine, e quello di oggi di Finoma, che purtroppo non è finito bene, sono stati solo un inizio! Adesso il tempo stringe, e nessuno di loro è ancora nelle nostre mani, ergo credo che toccherà a me entrare in azione!" concluse Elsmay, per poi dissolversi in particelle di luce blu.
    Rimasto solo, Emas commentò: "Allora la sofferenza scenderà su di loro...", e detto questo anche lui sparì in una moltitudine di particelle di luce argentata.


    E con questo bel (probabilmente no, non mi convince tanto) capitolo, finisce il primo arco narrativo della mia fan fiction, ovviamente intitolato "Il Centoduesimo Torneo dell'Incoronazione", mentre dal prossimo capitolo cominceremo ad entrare nel vivo della storia, come lo stesso Elsmay ha detto.
    Lasyrindes si è dimostrato piuttosto forte, sconfiggendo i tre sottoposti di Delver e ferendo quest'ultimo, ma il potere di Elsmay, "Adim" (che significa "passo") gli ha impedito di catturarli.
    Inoltre cosa succederà a Esteban, dopo essere stato ingiustamente accusato di aver aiutato l'Ordine di Yeni Aci? Chissà....
    Avete anche conosciuto velocemente, nella sede dell'Ordine, Emas, lo stesso che ha ingannato Ling-Dao nella ribellione nel Regno Cinese, anche se si è rivelato un personaggio tutt'altro che allegro. Ma adesso è tempo che tutto l'Ordine si metta in moto, visto che lo Ierofante pare essere impegnato in qualcosa...

    Ringrazio comunque tutti i lettori che mi hanno permesso di arrivare fino a questo punto, è già un grande risultato concludere il primo arco. Ringrazio anche coloro che hanno commentato, permettendomi sempre di migliorare e correggere i miei errori.
    Ebbene, dandovi appuntamento al prossimo capitolo, vi ringrazio :flower: .

    Edited by Xivren - 2/11/2016, 00:52
     
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    Allora, innanzitutto ti chiedo di perdonare il mio disdicevole ritardo, non avevo proprio visto che avevi postato un nuovo Capitolo.
    Allora, finalmente si sono accorti dell'identità dello Ierofante, era ora :asd:. In secondo luogo pare che io abbia avuto ragione sulla natura della nuvola solitaria vista da Lyedar. In terzo luogo mi dispiace tanto per Talil e per la brutta fine che sta per fare (ci provi tanto gusto a far soffrire gli innocenti, nevvero?).
    Mi sorprende inoltre il funzionamento dell'archetipo di Lasyrindes, dal quale in tutta sincerità mi aspettavo una strategia ben più, come dire... Non vi viene il termine adeguato, ma credo che tu abbia capito (ma più probabilmente no, a meno che tu non legga nel pensiero).
    Per contro sono rimasto piacevolmente sorpreso dal sistema che usa al posto dei "banali" Duel Disk, perché scomodarsi a tenere le carte in mano, quando puoi farle leitare ad anello e, nel frattempo, confermare l'immagine di sovrano epico (ho la vaga sensazione che tu ti sia ispirato a Mateus, ma potrei sbagliarmi su questo)? Ottima cosa, non c'è che dire. E, infine, non c'è da sorprendersi che il Drago di Lasyrindes ce l'abbia ancora con lui. Quarantatré anni non bastano, per perdonare il male che ha ricevuto.
     
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    CITAZIONE (Ipercubo @ 8/1/2014, 20:50) 
    Allora, innanzitutto ti chiedo di perdonare il mio disdicevole ritardo, non avevo proprio visto che avevi postato un nuovo Capitolo.

    Come hanno sempre detto a me, i tuoi ritardi sono sempre perdonati, Iper caro, visto che i tuoi commenti mi fanno sempre molto piacere.

    CITAZIONE
    Allora, finalmente si sono accorti dell'identità dello Ierofante, era ora :asd:.

    Ricordati che Esteban è sospettato, non accusato, ma in sostanza nell'Impero non c'è molta differenza tra le due cose. Adesso la cosa spetta al Ministro della Giustizia, e ricordati che cosa Inamor, la madre dei due ragazzi, ha detto su di lui nel primo capitolo :asd: .

    CITAZIONE
    In secondo luogo pare che io abbia avuto ragione sulla natura della nuvola solitaria vista da Lyedar. In terzo luogo mi dispiace tanto per Talil e per la brutta fine che sta per fare (ci provi tanto gusto a far soffrire gli innocenti, nevvero?).

    I personaggi secondari non servono: Simsek è morto ucciso dall'ombra; Diell morto dai fili di Delver; restava solo Talil, e non volendo creare un altro personaggio per poche righe in cui sarebbe comparso, l'ho sfruttato. Ma una cosa posso dire: la sofferenza che si è abbattuta su loro tre, non è lontanamente paragonabile a ciò che, tra poco, accadrà a Rayshin e famiglia.

    CITAZIONE
    Mi sorprende inoltre il funzionamento dell'archetipo di Lasyrindes, dal quale in tutta sincerità mi aspettavo una strategia ben più, come dire... Non vi viene il termine adeguato, ma credo che tu abbia capito (ma più probabilmente no, a meno che tu non legga nel pensiero).

    Uhm, in effetti il suo deck è stato il primissimo archetipo che io abbia mai creato interamente, ed i loro effetti coprono tre posti: il primo è la mano, come hai visto; il secondo è il Cimitero, o dove finiscono; ed il terzo sarà il Terreno. Li ho basati sui tre regni: la Mano come il Paradiso; il Terreno come il mondo umano ed infine il Cimitero come Inferno. Ma effettivamente da un Imperatore ci si aspetta una strategia migliore, vedrò di riscattarmi con i 5 principi.

    CITAZIONE
    Per contro sono rimasto piacevolmente sorpreso dal sistema che usa al posto dei "banali" Duel Disk, perché scomodarsi a tenere le carte in mano, quando puoi farle leitare ad anello e, nel frattempo, confermare l'immagine di sovrano epico (ho la vaga sensazione che tu ti sia ispirato a Mateus, ma potrei sbagliarmi su questo)? Ottima cosa, non c'è che dire.

    Per la scena della creazione delle carte mi sono ispirato un po' a Zexion di Kingdom Hearts, mentre invece Lasyrindes ha alcune analogie nello scettro con Mateus, questo è vero. Ma grazie dell'epicità, sono contento che ti sia piaciuta.

    CITAZIONE
    E, infine, non c'è da sorprendersi che il Drago di Lasyrindes ce l'abbia ancora con lui. Quarantatré anni non bastano, per perdonare il male che ha ricevuto.

    Non hai tutti i torti... Anche se per ora non ho ancora detto nulla su cosa gli sia successo, ma molto presto lo saprete tutti.
     
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    Bene! Visto che sono a buon punto con il dodicesimo, andiamo avanti.
    Nel precedente capitolo ci siamo lasciati con l'Imperatore che, dopo aver battuto tre membri dell'Ordine, ha fermato Delver e tentato di interrogarlo. Ma il Dadoducco è stato salvato da Elsmay, anche se ha perso sei membri del suo gruppo.
    Infine, Esteban è tornato, ma nel momento sbagliato e l'Imperatore lo ha arrestato.
    Vediamo cosa succederà:


    CAPITOLO 11 - I DUE SOMMI SOVRANI AGISCONO

    Domenica 4 Novembre - Ore 10:43 - Roma, Regno Europeo

    Da circa due giorni nell'Impero non si parlava d'altro.
    L'arresto del nobile Esteban, figlio del celebre, stimato ma anche temuto Ministro Elger, era una notizia ormai sulla bocca di tutta l'alta società e di tutto il popolo.
    Neppure il fatto che l'Ordine di Yeni Aci fosse penetrato così tanto in un Istituto, e che quindi poteva essere un qualsiasi altro edificio pubblico o privato, aveva avuto un risalto paragonabile a quello dell'arresto del figlio di un Ministro.
    Le accuse, inoltre, erano sconvolgenti: il bambino era sospettato di aver favorito, ed anzi permesso, l'entrata dei membri dell'Ordine nell'Istituto. Inoltre, stando alle dichiarazione, confermate da molteplici testimoni, lo stesso Delver, colui che aveva organizzato l'attacco, era stato proprio uno studente ad aiutarlo nell'impresa. Il fatto che Esteban non fosse presente al suo arrivo, confermava ancora di più questo sospetto.
    E se esso si fosse rivelato esatto, allora sulle spalle di Esteban sarebbe caduto un secondo peso: la morte di Diell. Nessuno aveva pianto o avvertito la morte del bambino, ma in essa le famiglie e le persone avverse a Elger vedevano un ottimo pretesto per farlo destituire, e di conseguenza rovinare lui e la sua famiglia.
    Gli altri Ministri, incaricati dallo stesso Imperatore di risolvere il caso, non avevano ancora rilasciato risposte esaustive alle interviste fatte, anche se in più occasioni il Ministro Isroth, dopo essersi ripreso dalle ferite inferte, aveva assicurato che Esteban fosse estraneo ai fatti.
    L'opinione della nobiltà dell'Impero non era tanto schierata pro o contro la colpevolezza del bambino, in quanto questa sarebbe stata confermata solo quando i membri dell'Ordine catturati avrebbero confessato, ma piuttosto su come avesse reagito la famiglia di Esteban a questo "intrigo".
    "Una marea di cazzate..." commentò sottovoce Lyedar, seduto a fianco di Ofelia.
    I due si trovavano seduti su delle confortevoli poltrone presenti sulle gradinate più alte di un'enorme struttura in pietra, che altra non era che il celebre Colosseo, lo stesso monumento della città di Roma, ora una delle provincie del Regno Europeo che, come le altre, dipendeva da Finoma. Il Colosseo era stato ristrutturato completamente dall'Imperatore anni fa, ottenendo così ancora una volto lo stesso splendore che aveva nell'80 d.C. Gli spalti erano stati completamente messi a nuovo, modernizzati per andare in contro alle necessità più diverse degli spettatori, mentre invece l'arena era rimasta la stessa.
    "In effetti non penso che la famiglia di Rayshin possa aver aiutato l'Ordine, non credi Lyedar?" continuò Ofelia, annuendo.
    Il suo fidanzato ci pensò un attimo, prima di rispondere, per poi confermare: "No, è fuori questione! Se lo avessero fatto, sicuramente noi due ce ne saremo accorti, siamo sempre con loro...".
    "Indubbiamente hai ragione, caro..." disse Ofelia per poi portarsi alla bocca un bicchiere di vino rosso che teneva in uno scompartimento apposito della poltrona.
    "Ciò non toglie che ora Rayshin e Esteban sono in un mare di guai! Con tutte le famiglie dell'Impero pronte a diventare Ministri, ognuna di esse cercherà di distruggere il più possibile la loro reputazione: in questo modo, una volta morto Elger, nessuno di loro due diventerà Ministro... E come se non bastasse, stanno circolando storie assurde su questo avvenimento..." dichiarò Lyedar, mentre metteva le mani dietro la testa e si dondolava a sinistra e a destra.
    Ofelia smise di bere, e domandò curiosa: "Quali storie, Lyedar?".
    Il ragazzo fece le spallucce, e velocemente rispose: "Accusano Esteban di aver fatto sparire, con l'aiuto dei membri dell'Ordine, uno studente... Un certo Simsek, in quanto non lo si trova dalla fine del Torneo: tutte le sue traccie sono sparite!".
    "Uhm... Questa è effettivamente una cosa strana, ma se noi due... OH! Guarda: stanno entrando!" continuò la ragazza, per poi interrompersi in quanto nell'arena erano entrate circa dodici persone.
    Costoro altri non erano che i gladiatori dell'arena, ovvero prigionieri di guerra, ladri e criminali che l'Impero era riuscito a catturare, anche a seguito delle diverse guerre con l'Other: non per nulla moltissimi di loro erano soldati o civili catturati dalle forze dell'Impero. L'Imperatore stesso, trovando entusiasmanti i combattimenti tra gladiatori dell'Antica Roma, aveva deciso di renderli legali, e da diversi decenni ogni domenica, negli Anfiteatri presenti nell'Impero, si tenevano combattimenti all'ultimo sangue, anche se Lasyrindes aveva proibito che i combattenti venissero uccisi durante gli scontri.
    Infondo dovevano durare, quindi era il caso di farli restare il più a lungo possibile in vita, per dare spettacolo a coloro che potevano permettersi di assistere ai combattimenti, ovvero la maggior parte della popolazione.
    Seguita da Lyedar e dalla maggior parte degli spettatori, Ofelia fissava i combattenti prestare giuramento, come di consueto, di dare un meraviglioso spettacolo a tutti i presenti. I vari combattenti, mettendo la loro mano sinistra sul petto, sollevarono la mano destra in cui tenevano le loro armi, e recitarono i versi che, benché in vigore da anni, ogni volta sembravano macigni che li avvicinavano sempre di più alla morte.
    Finito il giuramento, uno squillo di trombe ufficializzò l'inizio del combattimento: nessuno dei combattenti, però si mosse.
    Mentre nel pubblico cominciava a crescere l'agitazione e l'impazienza, in quanto desiderosi di sangue e violenza, il più grosso e forzuto dei combattenti prese la parola: indossava una pesante armatura nera, che gli copriva il petto, gli avambracci e le gambe, ma lasciava scoperto il torace. Brandiva una mannaia di notevoli dimensioni, decorata con alcuni motivi lungo il piatto della lama, allo stesso modo dell'elmo, che però teneva la visiera sollevata.
    "Il bastardo, quel merdoso bambino di Esteban e tutta la sua famiglia, che amministrava tutto qui, stanno per finire tra di noi! Perché dobbiamo lottare? Se volete vedere un vero spettacolo, aspettate che loro quattro arrivino da noi: non vedrete mai così tanto sangue verso un bambino..." disse l'omaccione, gridando tutto il rancore che provava verso la famiglia di Esteban, che a quanto sembrava era, almeno nel Regno Europeo, la famiglia che doveva regolare la corretta effettuazione dello spettacolo. Subito dopo, grida simili arrivarono da altri combattenti, che sostenevano l'idea dell'omaccione, assieme ad insulti vari.
    Tutti i nobili presenti si zittirono, mentre alcuni di loro valutavano la possibilità di quanto detto dall'omaccione, ma qualcosa li distrasse dai loro pensieri: con un sordo rumore metallico, due cancelli dell'arena si erano aperti, e da essi arrivarono diverse bestie. Leoni, ghepardi, rinoceronti e lupi, tutti ricoperti da ferite e tagli, che dimostravano quanto avevano sofferto in cattività, si riversarono sui combattenti, con la bocca e lo stomaco desiderosi di sangue e carne, dopo tanta fame.
    Se i combattenti non volevano combattere tra di loro, avrebbero combattuto spinti a suon di morsi e fauci.
    Con uno sbuffo, l'omaccione abbassò la visiera dell'elmo, e con un balzo si lanciò contro uno dei rinoceronti che lo puntavano: con un rapido colpo di mannaia, lo decapitò; poi lasciò l'arma nel collo dell'animale, morto sul colpo, per poi afferrare per il collo due leoni che, avvertendo l'odore del sangue, si erano fiondati sul morto e su di lui.
    Con un urlo, schiacciò i due animali uno contro l'altro, fracassando così la loro scatola cranica e uccidendoli.
    Mentre gli altri combattenti, spiccando balzi, ferivano prima le creature alle zampe, e poi con rapidi movimenti le uccidevano, sugli spalti Lyedar e Ofelia si alzarono dalle loro postazioni, e si diressero verso i corridoi.
    "Bah... Vederli combattere contro animali selvaggi non mi interessa più: io volevo che combattessero tra di loro! Così non c'è divertimento!" esclamò Ofelia, amareggiata.
    "Hai ragione, e pensa a quanto ho pagato per quelle due postazioni! Uffa..." concordò Lyedar, mentre prendeva sotto braccio la sua fidanzata.
    Ofelia, dopo qualche istante, appoggiò la testa sulla spalla di Lyedar e disse: "Ora che anche questo spettacolo è andato, che cosa possiamo fare, per passare il tempo?".
    Lyedar, alla domanda, parve illuminarsi, e compiendo una piroetta disse: "Andiamo a trovare Rayshin e Esteba! Andiamo a trovarli! Ti piace, come idea, cara?".
    Ofelia battè le mani, e sorridendo rispose: "Ovviamente sì, infondo ora è tempo che andiamo a trovarli bene bene, dopo l'ultima volta! Così almeno tireremo su il morale a Rayshin!".
    Annuendo, i due sparirono dietro la svolta del corridoio.

    ---


    Ore 13:50 - La Capitale, Impero di Sonsuza

    "Bene, ora che siamo tutti presenti, diamo inizio alla riunione!" esclamò sorridente Lasyrindes.
    L'Imperatore si trovava seduto su uno sfarzoso trono, interamente costituito d'oro massiccio, ed abbellito da diversi motivi costituiti da purissimo diamante lavorato. Inoltre dietro lo schienale era stato anche realizzato, sempre in diamante, lo stemma dell'Impero di Sonsuza, che svettava ed incuteva timore e rispetto in tutta la sala.
    Benché apparentemente scomoda, come posizione, l'Imperatore pareva trovarsi a suo agio, tanto da appoggiare il suo scettro allo schienale.
    Davanti a lui era presente un gigantesco e pregiatissimo tavolo in legno, dalla forma esagonale, mentre ogni lato, occupato da un'agenda grigia, era separato d'altro da una sbarra in pietra nera. Il centro del tavolo era vuoto, ma in compenso era presente l'ologramma dell'intero pianeta Terra, che ruotava lentamente in senso antiorario.
    Gli altri lati dell'esagono erano anch'essi occupati: da sinistra a destra dell'Imperatore, erano presenti Rael, lo stesso Principe che si era visto scatenare Ciel su Pechino; alla sua sinistra sei rocce dalla forma allungata ruotavano su sé stesse e cambiando costantemente posizione, con grande dispetto di Rael; seguiva poi Dinef, il più Alto Principe dell'Impero che sedeva difronte a Lasyrindes, anche se a circa cinque metri da lui; un terzo uomo, sui vent'anni come Rael, con i capelli biondi portati piuttosto spettinati, in contrasto con l'elegante tunica che indossava di color rosso; ed infine due grosse sfere d'acqua che mutavano continuamente forma.
    "E' vergognoso essere presenti solo in quattro! Insomma, che cosa vi costa degnarvi di venire qui!? Ci vuole un po' di coerenza con sé stessi e con gli altri!" esclamò subito Rael, fissando sia le sei rocce che le due sfere d'acqua.
    "Oh, Rael, tappati un po' quel buco insolente! Sono impegnata a fare altro, a differenza di te!" disse una voce, vagamente femminile, che proveniva dalle sei pietre.
    "Uhm... Ma possibile che tu non riesca mai a stare calmo, Rael?" continuò ancora una voce maschile proveniente dalle due sfere d'acqua.
    Rael batté la mano sul tavolo, e facendo un profondo sospiro, gridò: "IO SONO CALMO!!! Siete voi che non avete mai voglia di prendere sul serio le cose! Siete dei perdigiorno!".
    In quello stesso momento le sei rocce smisero di ruotare e puntarono tutte su Rael: "Hai rotto le palle razza di idiota: stai zitto o ti ammazzo!".
    "IO ti ammazzo brutta sgualdrina del fango! Vediamo poi se almeno a Ciel piacerai!" ribatté il principe, che nell'impeto si era alzato dal trono, simile a quello di Lasyrindes ma privo dello stemma, ed aveva puntato le sei rocce.
    Le sei rocce ripresero a ruotare, mentre la voce rise: "Ah ah ah! Lo sai che quella tua gallina volante non può competere contro il mio Behemoth! Quindi stai zitto, idiota...".
    Mentre Rael, digrignando i denti, alzava il braccio al soffitto, ovvero una gigantesca cupola di vetro che illuminava l'intera stanza, una leggera brezza cominciò a soffiare nella stanza, attorno a Rael , ma prima che potesse accadere qualcosa Dinef intervenì: "Per cortesia, potreste non fare così tanto rumore?", e lanciò ai due un'occhiata piuttosto eloquente.
    Rael, con uno sbuffo, tornò a sedersi, e la brezza, che nel frattempo era diventata una corrente d'aria, si placò, mentre le sei rocce smisero di ruotare.
    Lasyrindes, dopo essersi sistemato i capelli, riprese: "Ah, se non ci fossi tu Dinef... Bene, adesso dobbiamo pensare di cosa fare dei sei membri dell'Ordine!".
    L'uomo con i capelli biondi, portandosi il petto in avanti, propose: "Io propongo di squartarli e di mangiarceli!".
    Dopo qualche secondo di silenzio collettivo, Dinef riprese la parola: "Ehm... Idea interessante, ma comunque bocciata, Aion... Altre idee?", e a quelle parole l'uomo di nome Aion tornò seduto come prima, anche se arrabbiato.
    "Chi ha attualmente l'incarico di sorvegliarli?" domandò Rael, rivolgendosi a Lasyrindes.
    L'Imperatore ci pensò un attimo, provando a ricordare. Dopo alcuni attimi, schioccò le dita e rispose: "Il Generale Nuk! Ho pensato bene di affidare a lui questo incarico, vista la sua notevole abilità e meriti, non per ultimo quello di aver risolto la situazione a Pechino! Attualmente si trovano tutti nella Prigione di Lo: indubbiamente è la città più sicura, in questi casi!".
    "Bene! E' un uomo molto competente, di certo farà un ottimo lavoro! Ma se l'Ordine attaccasse, come potrebbe difendersi?" chiese ancora Rael, che nonostante la buona notizia non era ancora sicuro che tutte le precauzioni fossero state prese.
    Prima che l'Imperatore potesse rispondere, la voce proveniente dalle due sfere d'acqua riprese: "Uhm... Ma perché devi fare tutte queste domande inutili, Rael?".
    "Non sono inutili! Ma a differenza tua che passi tutto il giorno a poltrire, io cerco di fare tutto ciò che si può fare!" gli rispose a tono Rael, puntandogli contro l'indice della mano destra.
    "Ma sei sempre così noioso... Mai una volta che puoi startene calmo, mai una volta che vieni a trovarmi..." continuò la voce, velando una certa tristezza.
    Rael strinse i pugni: la sua pazienza era arrivata al limite, almeno per quel giorno. "Non ho tempo da perdere con le tue stupide favole infantili: IO VOGLIO LAVORARE!!!".
    Lasyrindes sospirò, e allora propose: "Allora facciamo così: tu, Rael, vai a vedere come se la sta cavando Nuk, e poi stasera ci farai rapporto. Noi invece continueremo a lavorare su cosa fare con il caso Esteban... Va bene?".
    Rael si alzò, e disse: "Almeno qualcuno che, come me, a voglia di lavorare! Ci rivediamo stasera!", e detto questo scomparve in un vortice d'aria, sollevando di poco i fogli di carta presenti sul suo lato del tavolo.
    Una volta sparito il principe, Lasyrindes estrasse dal mantello un libro dal titolo "Fisica quantistica applicata al calcolo delle probabilità - Volume XIV" e cominciò a leggerlo.
    "Ehm... Ma Sommo Lasyrindes, che cosa diamine..." cominciò a dire Dinef, per poi essere completato da Aion: "Non dobbiamo lavorare, come ha detto a Rael? Se non facciamo nulla poi quello si incazza...".
    L'Imperatore sollevò lo sguardo dal libro, e disse: "Forse non vi ricordate che sono IO l'Imperatore, sono IO a decidere, non voi... E poi ho mandato lui al lavoro, così noi possiamo restare qui ad oziare!".
    "Quindi abbiamo il pomeriggio libero?" domandò la voce proveniente dalle due sfere acquatiche.
    "Fate quello che volete, fino a stasera..." rispose sbrigativo l'Imperatore, per tornare a leggere.
    Gli altri tre, tranne Dinef, esplosero in un "URRÀ!" collettivo, ed abbandonarono la stanza: le sei roccie e le due sfere semplicemente si disintegrarono, mentre Dinef si dissolse in una nube di tenebre ed infine Aion in una serie di piccole fiammelle.
    Lasyrindes, rimasto solo, ripose il libro sul tavolo, con uno sbuffo schifato, e sussurrando: "Ormai queste informazioni le conosco già..." e battendo lo scettro sul pavimento sparì dalla sala.

    ---


    Ore 13:58 - Roma, Regno Europeo

    "Ah ah ah! Avresti dovuto vederli, con quelle facce da coglioni!" rise sonoramente l'omaccione, mentre affiancato da un altro combattente, percorreva un corridoio.
    Dopo lo spettacolo, durato circa tre ore, i combattenti potevano prendersi un'ora per medicare le ferite e riposarsi dopo la fatica del combattimento mattiniero prima che cominciasse quello pomeridiano.
    "In effetti hai ragione, Alex! Che idioti..." rispose l'altro, battendo sonoramente la mano sul petto l'omaccione, ovvero Alexander: non ci voleva molto per vedere che Alex era alto almeno il doppio di lui, e non aveva riportato alcun danno, neppure un graffio, a seguito del combattimento. Teneva ancora in mano la mannaia, ricoperta completamente di sangue in parte seccato. L'altro invece aveva un morso sulla gamba destra, ed un taglio sulla spalla analoga, ed aveva un fisico più piccolo ed agile, ma meno robusto: Alex avrebbe potuto romperlo come un grissino.
    Ma benché le apparenze dicessero questo, in realtà Alex rivelava nei suoi occhi un profondo rispetto per il compagno, che considerava essere l'unico combattente suo pari.
    "Bene, che ne dici se ora andiamo a trangugiare qualc... FERMO!!" disse subito Alex, per poi mettersi contro il muro alle sue spalle e spingendo dietro di lui il suo compagno, che debolmente chiese: "Che diavolo succede?".
    Sottovoce, Alex rispose: "Nella stanza del pranzo ci sono due persone, ed i loro odori non sono di nessuno dei nostri compagni...".
    Dopo qualche minuto, i due pian piano si avvicinarono senza fare alcun rumore, cosa notevole visto che, fino a poco prima, Alex batteva i piedi a terra e l'altro trascinava la gamba ferita.
    A diversi metri dalla stanza, udirono alcune parole, proferite da quella che sembrava la voce di un bambino: "Uhm, e così hanno deciso di condannare l'intera famiglia? Ne sei sicuro?".
    "Le mie fonti non sbagliano mai, Maestro: i giudici, benché Isroth fosse, ed ancora ora è contrario, hanno già votato per la condanna di tutti e quattro: Elger sarà costretto all'esilio dall'Impero, e non potrà più effettuare alcun lavoro o mestiere pubblico; Inamor invece sarà punita come complice, e sarà condannata alla prigione a vita dopo essere stata marchiata a ferro; ed infine tutti gli altri, figlio e servitù, saranno spediti qui in questa arena, o in altre... Così Lasyrindes vuole!" rispose una seconda voce, di un uomo più maturo e profonda.
    Il bambino, dopo diversi istanti, continuò: "E perché non comunicano già la sentenza?".
    "Perché l'Imperatore, su consiglio del Principe Aion, ha deciso di dare una parvenza di legalità alla cosa! E poi Isroth vuole effettuare tutti i preparativi per il trasferimento di lei, Maestro! Ma pare che, in circa due giorni, tutto sarà pronto, ed il loro destino segnato!" dichiarò senza esitazione la seconda voce, molto sicura.
    Subito dopo, Alex ed il suo compagno udirono il rumore di una pagina di giornale che veniva girata, e subito dopo la prima voce che ribatté: "Uffa uffa uffa, ed io che volevo prendermi qualche giorno di tranquillità! Bisogna sempre correre, ma non è un problema: Elsmay, a te affido il compito di prendere uno dei nostri due bersagli, se saranno presenti tutti e due, altrimenti prendi lui! E mi raccomando, salvala!".
    "Stia tranquillo, Maestro, porterò a termine la missione! A proposito di missioni, che cosa farà con Delver? Mi dispiace vederlo così soffrire..." sussurrò la seconda voce, velando una certa tristezza alla fine della frase.
    La prima voce, girando ancora un'altra pagina, disse: "Uhm... E' proprio un bel fastidio, povero Delver! Va bene, ci penserò io in persona, infondo che Sommo Ierofante sarei, se non salvassi i membri del mio stesso Ordine?".
    Alex ed il suo compagno ebbero un sussulto: in quella stanza c'erano due membri dell'Ordine di Yeni Aci.
    I due si squadrano, senza dire nulla, anche se il loro sguardo parlò al loro posto: "Se catturiamo quei due, di sicuro otterremmo la libertà!". Di conseguenza i due fissarono le loro armi, e per poi correre e fiondarsi nella stanza davanti a loro con un urlo.
    Davanti a loro trovarono Elsmay, sempre avvolto e coperto dal suo mantello blu notte, che li fissava, ed una seconda persona, con il fisico talmente piccolo che si vedevano solo le gambe, incrociate, e le mani. Il resto del busto, compresa la testa, era nascosta dalle pagine di un giornale, che quella persona continuava a leggere. Non poteva che essere un bambino, od un nano, ma questi ultimi erano stati fucilati cinquantadue anni fa dall'Imperatore, che li trovava ripugnanti.
    "Finalmente siete arrivati! Per quanto tempo avreste continuato ad ascoltarci?" esordì allegra la voce dietro le pagine del giornale, rivolgendosi ad i due combattenti.
    Alex deglutì: ciò significava che quei due avevano avvertito la loro presenza fin da subito, rivelandosi molto più capaci di lui in questo campo.
    Senza dire nulla, il suo compagno mirò velocissimo un fendente verticale ad Elsmay. brandendo una spada a due lame. L'uomo coperto non fece nulla per difendersi, in quanto il colpo non lo colpì mai: la persona nascosta dietro le pagine schioccò le dita, e la testa del combattente rotolò per terra, mentre il suo corpo, sgorgando sangue dal collo, cadeva a terra, scosso da alcuni sussulti.
    Alex non poteva credere a ciò che stava vedendo: il suo compagno, uno dei combattenti migliore dell'arena, e unico con cui desiderava combattere, era stato ucciso in una frazione di secondo, senza poter far nulla.
    Con un grido di furia e rabbia, si fiondò su Elsmay, brandendo la sua mannaia insanguinata in un unico, potente e veloce colpo.
    Ma il suo avversario era stato più rapido: parò il colpo con la mano sinistra, coperta da un guanto bianco, poi passò la mano destra dietro la nuca di Alex. Il combattente non potette neppure rendersi conto che Elsmay gli aveva fracassato la testa contro il pavimento di lastre, che essa esplose in uno schizzo di sangue, tale era stata la forza con cui Elsmay lo aveva schiacciato al suolo, uccidendolo all'istante.
    Sempre restando dietro le pagine del giornale, il bambino commentò: "Bah, ai miei tempi erano molto più forti, o forse sono io che li ho sempre sopravvalutati...".
    Elsmay, sollevandosi da terra, commentò: "In effetti non erano niente di che, anzi erano piuttosto deboli!".
    Il bambino esplose in una risata molto infantile mentre esclamava: "La sezione barzellette è fortissima!" e scalciava ridendo.
    Soffocando una risata per quella scena, Elsmay disse: "In effetti... Comunque credo sia ora di andare, Maestro: ormai è tornato qui, dopo tanto tempo, e credo sia ora per me di entrare in azione!".
    Lo Ierofante, allora, concordò: "Hai ragione Elsmay! Allora andiamo, e buona fortuna ad entrambi!", e detto questo scomparve in una moltitudine di particelle bianche, lasciando cadere a terra il giornale.
    Allo stesso modo anche Elsmay sparì, lasciando nella sala i cadaveri dei due combattenti più forti e potenti di tutta l'arena.


    Ed ecco qui che il capitolo finisce.
    Come avete visto, sia lo Ierofante che l'Imperatore hanno deciso di mettersi in moto, a risolvere le loro scottanti questioni. Il primo deve andare a salvare gli altri sei, mentre Lasyrindes ha mandato Rael a verificare la situazione: e se i due si incontrassero, cosa potrebbe succedere? Chissà...
    Inoltre, avete conosciuto un nuovo Principe: Aion, che altri non è che il personaggio propostomi da Perry caro, anche la sua parte in questo capitolo è piuttosto ridotta, benché sappiamo che lui è riuscito a proporre una cosa all'Imperatore e che questi l'ha seguita alla lettera.
    Inoltre anche Lyedar e Ofelia hanno deciso di andare a far visita a Rayshin, dopo tanto tempo, come bravi amici quali in effetti sono. Infondo i veri amici si vedono solo nel momento del bisogno.
    Nel prossimo capitolo la scena sarà a Villa Rayshin (che nome orribile, ma è per rendervi l'idea), in cui molteplici personaggi importanti si incontreranno: sarà, probabilmente, il capitolo più importante di tutti quelli scritti fin'ora.
    Quindi, non distogliete l'attenzione, e vi do appuntamento alla prossima settimana.
     
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  14. ~Hannabal
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    CITAZIONE
    Ofelia, dopo qualche istante, appoggiò la testa sulla spalla di Lyedar e disse: "Ora che anche questo spettacolo è andato, che cosa possiamo fare, per passare il tempo?".

    Leggendo questa frase, immaginavo stessero per fare altro :asd:

    Comunque, tre cose ho capito:
    1. L'imperatore non è il buono.
    2. L'imperatore è una persona poco seria.
    3. Capitolo magnifico, a parte un errore di battitura.


    Edited by ~Hannabal - 13/1/2014, 19:46
     
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    CITAZIONE (~Hannabal @ 13/1/2014, 00:09) 
    CITAZIONE
    Ofelia, dopo qualche istante, appoggiò la testa sulla spalla di Lyedar e disse: "Ora che anche questo spettacolo è andato, che cosa possiamo fare, per passare il tempo?".

    Leggendo questa frase, immaginavo stessero per fare altro :asd:

    Corbezzoli, in effetti era l'occasione perfetta, ma erano in un luogo aperto al pubblico, avrebbero potuto essere scoperti... Immagina lo scandolo che ne sarebbe derivato!

    CITAZIONE
    Comunque, tre cose ho capito:
    1. L'imperatore non è il buono.
    2. L'imperatore è una persona poco seria.
    3. Capitolo magnifico, a parte un errore di battitura.

    Ottime intuizioni, bravo Hannabal caro, che ti illustro qui sotto:
    1: Come ho già detto, nessuno dei personaggi apparsi fin'ora è proprio buono, sono tutti cattivi:
    - Rayshin: in compenso, è per ora il meno malvagio di tutti, anche se non ha pianto molto la morte della zia.
    - Esteban: non penso ci sia bisogno che io dica nulla su di lui :asd:
    - Lyedar & Ofelia: ora ve lo posso dire. Loro due sono i personaggi più malvagi apparsi fin'ora. E non sto scherzando, sono serissimo, e non mi riferisco ad i loro "giochetti", ma alla loro personalità.
    - Isroth: e' coinvolto nello svolgersi del Torneo, e quindi al destino dei vincitori, ed ha ucciso una persona. Ed inoltre è il Ministro di Giustizia dell'Impero, ed hai visto dove vanno i criminali.
    - L'Imperatore: ha ordinato la distruzione di Pechino, conquistato e creato a ferro e fuoco un intero Impero e decretato l'orribile destino di Rayshin e famiglia.
    - Ierofante: è a capo della più temuta organizzazione terroristica del mondo, mi pare che basti già.

    2: Indubbiamente, ma ricordati la freddezza con cui ha silurato Dinef e Aion quando loro volevano discutere sulle decisioni da prendere. In pratica gli ha fatti tornare al loro posto, ricordando chi in realtà comandi nell'Impero.

    3: Posso sapere qual è? Non me ne sono proprio accorto...


    Comunque grazie del complimento, fa sempre piacere. E chissà se nel prossimo capitolo riuscirò a realizzarti bene il personaggio...

    Edited by Xivren - 13/1/2014, 19:00
     
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