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Coca Cola LIGHT
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Nel 1844, il signor William Makepeace Thackeray scrisse un libro ambientato negli anni attorno alla metà del 1700, e lo intitolò
'Le memorie del gentiluomo Barry Lyndon, del regno d'Irlanda. Comprendenti un resoconto delle sue straordinarie avventure e sventure; le sue sofferenze al servizio di Sua Maestà il defunto Re di Prussia; le sue visite a numerose corti d'Europa; il suo matrimonio e le sue splendide dimore in Inghilterra e Irlanda; e le molte e crudeli persecuzioni, cospirazioni, e calunnie di cui egli è stato vittima.'
So che non avete letto tutto il titolo, nemmeno io ho il coraggio di farlo.
Nel 1975 Stanley Kubrick, uno dei più grandi registi cinematografici (se non il più grande in assoluto - questione di opinioni) mostra al mondo la sua versione su pellicola del romanzo di Thackeray, intitolandolo semplicemente 'Barry Lyndon'.
Più facile, no?
La trama in breve: la prima parte del film racconta le varie avventure e disavventure che Redmond, un ragazzo irlandese, vive girovagando per l'Europa, in una presunta fuga dalla giustizia. Viene derubato, presta servizio militare in un esercito, diserta, entra a far parte di un altro esercito, qua e là trova un'amante, finisce per diventare una spia ma si accorda con lo spiato per scappare ed infine sposa una ricchissima vedova, assumendo il nobile doppio cognome di Barry-Lyndon.
Nella seconda parte, assistiamo al declino di Redmond: corre sempre dietro le gonnelle, riesce a indebitarsi per cifre astronomiche, il figliastro lo odia a morte e l'amato figlioletto muore tragicamente.
Il finale non mi sento di spoilerarlo, immaginate pure quello che volete se non avete visto il film, o cercatevelo su wikipedia se non avete intenzione di vederlo.
Nonostante un primo quasi fallimento al botteghino, questo film è da molti ritenuto il capolavoro assoluto di Kubrick.
Per realizzarlo, sono state impiegate delle speciali lenti realizzate per la NASA (!) e gran parte delle scene sembrano davvero dei quadri, nel vero senso della parola: vi sono spesso inquadrature di tre minuti su una scena in cui nessuno si muove; quando finalmente uno dei personaggi muove, lentamente, un dito, si capisce che non era un fermo immagine su un quadro di una sala ma è il film vero e proprio.
E dura tre ore. TRE ore.
Ci sono film di tre ore come Django di Tarantino che ti lasciano entusiasta, che ti tengono incollato allo schermo per vedere cosa succederà, e ci sono film di tre ore come Barry Lyndon di Kubrick, che devi vedere a puntate e che guardi pensando 'prima o poi succederà qualcosa di epico, dai, è Kubrick!' (io ho perso la speranza dopo un'oretta).
Tutte le mirabolanti avventure descritte sopra si susseguono con una lentezza inesorabile. Gli attori recitano con una piattezza insostenibile e i dialoghi sono quanto di meno appassionato possa esistere al mondo.
Era proprio necessario fare ogni dieci minuti un'inquadratura di un minuto sulla stessa casa, sullo stesso lago e sullo stesso prato?
Stiamo parlando dello stesso Kubrick che ci ha regalato opere epiche, sottilmente ironiche e spettacolari come Arancia Meccanica, Full Metal Jacket e The Shining?
Certamente la scenografia (il film è interamente girato proprio nei diversi paesi europei che Redmond gira) e i costumi sono curatissimi, meravigliosi, e valgono i due Oscar che gli sono stati assegnati.
Come ho detto prima, sembra seriamente di ammirare dei quadri.
Ma nell'insieme, diciamo la verità, il film è pallosissimo. Perfino i duelli, che lo spettatore si immagina epici, sono lentissimi. La colonna sonora si ripete all'infinito, mi è rimasta in testa e compare nei miei peggiori incubi.
Questa è la mia sincera, profana opinione. Ovunque leggo persone che osannano questo film elevandolo a capolavoro assoluto, ma per me non possiede affatto tutte le caratteristiche necessarie ad essere un capolavoro completo, non è un film godibile al di fuori dell'aspetto artistico.
Cosa ne pensate di questo film, del romanzo, di Kubrick, di quello che volete?
La vostra Coca aspetta le più disparate opinioni
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Barry Lyndon, di Stanley KubrickMettiamo in discussione il termine capolavoro |
