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Rand al'Thor
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E' un discorso MOLTO lungo e per niente semplice o lineare: sarebbe facile prendere uno dei due lati e difenderlo, ma ahinoi non è così semplice.
Da un lato abbiamo Israele, potenza economica e politica filo americana (o sono gli americani ad essere filo-israeliani? ) , nazione creata dopo la seconda Guerra Mondiale per dare una terra ai reduci della diaspora secolare del popolo ebraico (oltretutto, appena reduce da un genocidio). Piccolo problema: nel mentre (non esattamente un paio d'anni) , nella "terra promessa" si erano stabilite altre popolazioni, purtroppo non esattamente dello stesso credo religioso e politico degli "usurpatori" israeliani.
Ed eccoci ai Palestinesi: fondamentalmente mediorientali islamici, con i pro ed i contro che li contraddistinguono da sempre.
Tralasciando 50 anni di problemi, Israele ha la scusa dei gruppi terroristici, ed i palestinesi la scusa (a mio parere un filo più plausibile) di essere stati usurpati e ghettizzati da un usurpatore con potere, alleanze, soldi e armi (il famoso modo di dire che i palestinesi tirano le pietre e gli israeliani i missili non è così distante dalla realtà).
In tutto questo, 3/4 di mondo occidentale spalleggia Israele (banche? Potere politico? le lobby? il new world order? il fatto che i massimi ricchi e potenti del mondo Israeliani/di religione ebraica o affiliati? ).
In sostanza, siamo inermi di fronte a questa ennesima tragedia, c'è poco da fare, e le grandi potenze, anche volendo,non potrebbero intromettersi a favore delle vere vittime (i palestinesi e gli israeliani che moriranno, tutte le vittime di guerra, donne e bambini).
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