Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    CITAZIONE (Slovah @ 1/12/2014, 13:28) 
    Una domanda di curiosità Xiv: hai già una storia scritta o improvvisi di evento in evento?

    Ti dirò Slovah caro, la storia in sé è già impostata, ovvero una scaletta dall'inizio alla fine della fan fiction era grosso modo già definita fin dall'anno scorso. Ma diverse volte mentre scrivevo mi è capitato di accorgermi di quanto la mia idea rendesse poco rispetto a quanto volevo effettivamente, così ho cambiato e riscritto.
    Tanto per fare alcuni esempi, i Deck dei due protagonisti dovevano originariamente essere un Agent Herald per Rayshin ed un Ghiski per Esteban, il Principe Rael doveva essere simile ad Acromio di Pokémon come aspetto, Nicolas doveva essere l'aiutante/servo di Gaap, Lyedar doveva seguire Rayshin nell'Ordine ed Ofelia essere rapita da Lasyrindes ecc.

    Insomma, tante cose sono state operate e modificate, ma lo scheletro del tutto è sempre stato lo stesso :asd: .
     
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    Oh, mamma: Virtù Angeliche e Vizi Capitali....però adesso me la devi spiegare una cosa: PERCHE' le Virtù sono OSCURITA' e i Vizi Capitali LUCE, quando invece di regola, dovrebbe essere il contrario? XD

    Comunque si è capito, dai: Ora Esteban si scatena, anche perché la sua avversaria NON conosce questo suo nuovo deck, e dunque NON sa come poterlo contrastare, a differenza del suo normale deck Astrale. Farà la fine dei due gemelli, probabilmente....XD

    Ovviamente aspetto con impazienza, l'arrivo del prossimo capitolo e la conclusione del duello.
     
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    CITAZIONE (Zadkal @ 1/12/2014, 23:14) 
    Oh, mamma: Virtù Angeliche e Vizi Capitali....però adesso me la devi spiegare una cosa: PERCHE' le Virtù sono OSCURITA' e i Vizi Capitali LUCE, quando invece di regola, dovrebbe essere il contrario? XD

    E' presto detto Zadkal.
    Entrambi gli Archetipi, come facilmente intuibile, hanno origine nella teologia cristiana: le Virtù ed i Vizi sono personificati, nel primo caso, da Angeli "puri" creati da Dio e che lo affiancano, mentre nel secondo caso i Vizi dagli Angeli "caduti" a seguito del male che albergava nei loro cuori e che li ha resi meno degni. Dio, poi, ha creato l'essere umano, nuova creazione che doveva essere pari od eventualmente superiore agli Angeli stessi, ma che poi si sono macchiati loro di un peccato terribilmente grave.
    Rayshin ed Esteban rappresenterebbero il punto di incontro tra gli Angeli creati da Dio e l'umanità. Nel caso di Rayshin e delle sue Virtù prevale la parte malvagia ma anche più umana dell'essere umano, che quindi "corrompe" gli Angeli rendendoli, appunto, creature di Attributo Oscurità lasciando però inalterata la loro origine come "Fata". Ciò però rende Rayshin il più umano tra i due, come modo di porsi e nel relazionarsi con gli altri.
    Nel caso di Esteban invece gli Angeli macchiati dai Vizi entrano in contatto con l'essere umano ed i suoi valori positivi, dando loro almeno un vago ricordo della loro antica gloria ora perduta: ecco perché sono di Attributo Luce, pur non essendo più "Fata" ma "Demone". D'altronde però Esteban, come dimostrato dalla sua psiche, perde progressivamente il già fragile legame che egli aveva con gli esseri umani, guardandoli come creature distanti e fidandosi solo ed unicamente del fratello, che resta il suo unico simile.
    E' un po' complicato, ma adoro inventare e trovare mistificazioni del genere nelle opere che leggo (per esempio tutto questo è basato sul poema epico "Il Paradiso Perduto" di Milton).

    CITAZIONE
    Comunque si è capito, dai: Ora Esteban si scatena, anche perché la sua avversaria NON conosce questo suo nuovo deck, e dunque NON sa come poterlo contrastare, a differenza del suo normale deck Astrale. Farà la fine dei due gemelli, probabilmente....XD

    Beh, nonostante tutto l'Ibrida attualmente è arrivata ad un millimetro dall'uccidere effettivamente Esteban durante un duello, tra l'altro lasciandogli meno di 500 Life Points. Inoltre ora come ora è stata capace di eclissare completamente il bambino nello scontro fisico. Per cui tecnicamente come ha contrastato gli Astrali di Attributo Luce, può potenzialmente farlo anche con i nuovi Vizi Capitali.
    Oppure verrà usata come straccio da passare per terra per pulire il suo stesso sangue, chissà. Ma tanto nel prossimo capitolo il duello finirà, ergo non c'è nulla da temere.

    CITAZIONE
    Ovviamente aspetto con impazienza, l'arrivo del prossimo capitolo e la conclusione del duello.

    Magnifico, allora spero di non deludere le tue aspettative con il prossimo capitolo.
     
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    Capitolo bellissimo, e sopra non vedo l'ora di vedere gli altri vizi capitali :asd: ispirano powosità sti mostri xD
    Che dire? Aspetto con ansia il prossimo capitolo :pip:

    sei una persona crudele :c non ti sei fatto più sentire T.T
     
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    CITAZIONE (@Tag@ @ 5/12/2014, 23:16) 
    Capitolo bellissimo, e sopra non vedo l'ora di vedere gli altri vizi capitali :asd: ispirano powosità sti mostri xD
    Che dire? Aspetto con ansia il prossimo capitolo :pip:

    sei una persona crudele :c non ti sei fatto più sentire T.T

    Grazie mille Tag caro, sono contento di vederti ancora da queste parti, e soprattutto che i capitoli ti piacciano ancora. Spero allora che con questo capitolo i Vizi Infernali ti piacciano.

    Ebbene cari lettori, ecco il nuovo capitolo.
    Come ricorderete nel precedente capitolo abbiamo lasciato Esteban quasi ucciso da Abegaila, l'Ibrida che con i suoi Alleati della Giustizia ha previsto e contrastato ogni sua mossa. All'improvviso però Esteban si è rialzato da terra, subendo una trasformazione fisica che ne ha alterato le fattezze ma soprattutto il Deck, facendogli pescare un nuovo mostro chiamato "Vizio Infernale - Luxuria".
    Vediamo come finirà il duello, ma prima vedremo anche cosa è effettivamente successo nella mente del bambino durante la sua perdita di sensi, ritrovando quindi ovviamente il buon caro vecchio Zahkia.
    Buona lettura, dunque.


    CAPITOLO 48 – L'ORIGINE DI TUTTO, IL DUNYAKAT

    Mercoledì 15 Novembre - Ore 19:30 - New York, Other

    Esteban aprì gli occhi di colpo.
    Attorno a lui vide soltanto oscurità informe che scorreva come un corso d'acqua verso il basso, dove si perdeva in una voragine senza fondo più nera della notte. Non percepiva alcun rumore, eccetto il suo affannoso respiro ed il frusciare dei suoi abiti quando si mise in posizione eretta: i suoi piedi non toccavano alcuna superficie solida, ma nonostante ciò non ebbe problemi a tirarsi su. "Dove... dove sono?" chiese a mezza voce il bambino, confuso e spaventato da quel posto così silenzioso eppure così spaventosamente vuoto.
    In sua compagnia non c'erano neppure i due sciacalli, cosa che percepì immediatamente esclamando: "Un momento... Sono io! Io! Finalmente se ne sono andati!". Di colpo dopo questa scoperta tutte le paure di Esteban svanirono: finalmente si era liberato dell'influenza di quelle due creature, tornando dopo tanto tempo in sé. Da quando aveva perso suo fratello maggiore quegli esseri avevano preso possesso del suo corpo e della sua mente, isolando la sua coscienza in uno stato di isolamento apparentemente senza fine. Solo una volta era riuscito a liberarsi dalla loro influenza, ma solo per pochi secondi: l'ultima cosa che ricordava di aver visto prima di perdere definitivamente i sensi era il Colosseo di Roma e due gladiatori che combattevano, poi il nulla assoluto.
    Ora invece aveva ripreso coscienza di sé, non percependo la presenza dei due sciacalli nella sua mente e sentendosi, di conseguenza, più leggero e più libero. Finalmente poteva pensare da solo, dire ciò che lui voleva dire e fare ciò che desiderava, senza più essere controllato da qualcun altro. La gioia della rinnovata libertà fu tale che per poco non si accorse della comparsa, da una scintilla di luce bianca e verde, della sua adorata bambola. Con un gemito di sorpresa Esteban sollevò il capo verso l'oggetto, che lentamente discese verso il basso fino a posarsi sulla sua mano destra, senza emettere alcun suono.
    Esteban la guardò per qualche secondo, per poi stringerla al petto e piangere silenziosamente. "Tu sei tutto ciò che mi resta del mio fratellone... Tutto ciò che ho..." sussurrò tra un singhiozzo e l'altro.
    "Coraggio Esteban, un bambino grande come te non dovrebbe piangere!" ribatté una voce nell'oscurità in tono ironico nei suoi confronti. Esteban allora si staccò dall'abbraccio con la bambola, tuttavia sempre tenendola in mano, e guardandosi più volte attorno chiese a voce alta: "Chi è? Chi parla?".
    Davanti a lui il flusso di oscurità si aprì in una fessura a forma di un romboide, e da essa fuoriuscì un uomo coperto interamente da un lungo e pesante cappotto marrone, con il colletto che gli copriva metà del viso lasciandogli scoperti solo gli occhi, neri ed asiatici. L'uomo commentò con lo stesso tono di prima: "Ci siamo incontrati poche volte, dalla tua nascita ad oggi, eppure non pensavo che ti fossi dimenticato così tanto di me! Il mio nome è Zahkia, non te lo ricordi?".
    Esteban lo guardò sorpreso, per poi commentare seccatamene: "Non ho la più pallida idea né di cosa tu stia dicendo né di chi tu sia ... Che cosa vuoi da me?".
    Zahkia ridacchiò, commentando: "Eh eh... A differenza di tuo fratello non hai mai brillato per curiosità nei confronti delle altre persone, eccetto che per quel tuo vecchio amico Icero...". La sua voce lasciava però trasparire una certa vena di nostalgia, quasi di tristezza dovuta ad eventi passati e persi per sempre.
    Ma Esteban non fece tanto caso al suo tono di voce quanto più al fatto che quell'uomo sembrava conoscere suo fratello maggiore, e d'istinto domandò: "Come conosci me e mio fratello? E come sai di Diell... voglio dire, di Icero?".
    "So molte più cose di quante tu possa immaginare Esteban... Ma per rispondere alle tue domande, ti dirò che conosco voi due fin dal giorno in cui siete stati creati, mentre invece Icero... beh, diciamo che tra noi due non scorre buon sangue!" gli rispose enigmatico Zahkia.
    "Eppure quando prima è nato Rayshin, e poi quando sono nato io, gli unici presenti erano i nostri genitori! Stai mentendo!" ribatté con forza Esteban. Era certo che i suoi genitori non avrebbero mai permesso ad uno sconosciuto di assistere alle loro nascite, meno che mai ad un individuo inquietante come quello che aveva davanti.
    L'uomo incrociò le dita davanti al petto, e con calma gli chiese: "Oh, davvero? E tu come fai a saperlo, ricordi ogni dettaglio delle vostre nascite?".
    Esteban fece per rispondergli di sì, ma non appena aprì bocca la voce gli si spense in gola: non era vero. Ora che quell'uomo glielo faceva notare, non aveva nessun ricordo della sua nascita, neppure il più piccolo. Peggio ancora ricordò che diverse volte i suoi genitori o Francesco, il suo maggiordomo, gli avevano raccontato qualcosetta sulla sua nascita dopo le sue insistenti domande, ma ora che cercava quelle informazioni non le trovava. Non ricordava neppure più il suo compleanno o dove esattamente fosse nato: tutti quei ricordi erano sprofondati in un buco nero, spariti per sempre. Il ricordo più lontano che in quel momento riuscì a pensare fu solo il momento in cui gli venne donata la bambola che ora stringeva in mano da suo fratello, ma prima il nulla.
    Sorridendo sotto il cappuccio a quel silenzio Zahkia gli si avvicinò, la parte bassa del cappotto che ondulava lentamente, commentando: "Il tuo silenzio in questo caso è più eloquente di mille parole, sai? I ricordi sono preziosi, perché ci permettono di viaggiare verso un passato più felice del presente, ma se tali ricordi sono fasulli ci ritroviamo infine vuoti come una bambola... Su, Esteban...", e allungandogli la mano destra lentamente.
    Il bambino, ancora spossato da quella nuova ed inquietante scoperta, fece per prendere la mano dell'uomo, ma un lampo nella sua mente lo fece indietreggiare di un balzo. Guardando in cagnesco Zahkia Esteban dichiarò: "Mi ricordo di quel braccio! Tu eri nella visione di Dinef! Tu mi hai mostrato tutte quelle cose, compresa la distruzione dell'anfiteatro... Sei un servo dell'Imperatore!".
    Zahkia sospirò, commentando: "Uff... Almeno ora sai di avermi già incontrato almeno una volta...".
    "Non cambiare discorso! Ecco finalmente chi sei: un cane dell'Imperatore! Che vuoi da me? A Lasyrindes non bastava avere Isroth e quel Principe fannullone a controllarmi!? Digli che io non sono il suo animaletto!" gli gridò contro Esteban infuriato, scattando in avanti ed allungando il braccio destro, le sue lunghe unghie nere dirette al collo dell'uomo.
    L'attacco del bambino andò a segno, ma non appena l'unghia del suo dito medio toccò il cappotto dell'uomo questi sparì dalla sua vista, senza lasciare traccia. Esteban percepì di nuovo la sua presenza, e di voltò all'indietro ritrovando Zahkia a qualche metro di distanza.
    "In effetti Lasyrindes vorrebbe che tu diventassi il suo animaletto, ma per fortuna ciò non è ancora successo... Ma non preoccuparti, non sono un suddito dell'Imperatore, né tanto meno un suo alleato!" gli spiegò Zahkia passandosi una mano tra i capelli, sistemandoseli con non curanza.
    "Non mi fido di te! Se non sei con l'Imperatore allora farai parte dell'Ordine di Yeni Aci! Razza di vile verme, dove avete portato il mio fratellone!?" non lo ascoltò Esteban, ripartendo all'attacco verso Zahkia. Il bambino, con un balzo, arrivato a pochi centimetri dall'uomo girò su sé stesso, allungando la gamba e pronto a colpirlo nel costato con il tallone. Ma, per sua sfortuna, anche questa volta Zahkia sparì prima che potesse essere colpito, questa volta ricomparendo alle spalle del bambino e cingendogli il busto con le braccia.
    Esteban cercò di divincolarsi da quella stratta, ma con il busto e le braccia immobilizzate poté solo tentare inefficaci calci sulle gambe dell'uomo, che però non risentì minimamente dei colpi. Mentre il bambino gridava ed urlava Zahkia tuonò all'improvviso con voce imperiosa: "ORA VUOI CALMARTI!? NON SONO TUO NEMICO!".
    Esteban si zittì di colpo, sollevando il capo per vedere da vicino l'uomo che in quel momento lo bloccava dall'alto della sua statura. Rimase un attimo a fissare quegli occhi neri e freddi come l'oscurità che li circondava, eppure così stranamente familiari, e poi scoppiò in singhiozzi sommessi, lasciando cadere il busto in avanti e piangendo: "I miei ricordi.... La mia infanzia... Tutto perduto, i momenti con Rayshin...". Nella sua testa si stava facendo sempre più largo la solitudine assoluta, sia per gli eventi passati che aveva vissuto, che per il presente che stava vivendo. Non solo aveva perso prima il suo unico amico, poi la famiglia, poi il fratello maggiore, adesso anche i ricordi della sua infanzia.
    Zahkia, con un ulteriore sospiro, lo lasciò libero senza avergli fatto alcun male, aiutandolo anche a rimettersi in piedi. L'uomo allora cercò in silenzio nelle tasche sulla vita del suo cappotto, estraendo così un fazzoletto bianco che porse al bambino.
    Mentre Esteban si asciugava le lacrime che gli solcavano il viso sulla parte sinistra, l'uomo spiegò: "Come dicevo, non sono tuo nemico: non sono né al soldo di Lasyrindes né al soldo di Icero, per quanto per quest'ultimo abbia alcuni... contatti con un suo sottoposto! Non sono qui né per attaccarti né per portarti da chicchessia; non ho fatto nulla di male a tuo fratello né ho intenzione di farlo... Ora sei più tranquillo?".
    Il bambino, per quanto con tutt'altri pensieri ed interessi in testa, annuì sommessamente mentre pensava: "D'altronde peggio di così... Ormai cosa costui voglia non ha più importanza...". Tuttavia trovò almeno la forza per porgli la sua iniziale domanda: "Allora puoi dirmi chi sei?".
    Zahkia sorrise e dichiarò: "In effetti questa è una domanda molto complessa... Per farla breve, puoi vedermi come colui che ha creato ogni cosa relativa al Duel Monsters da te tanto amato, a partire dalle singole carte materiali passando per lo stesso Lasyrindes fino ad arrivare... beh, a voi due!".
    Di colpo Esteban lo guardò stupefatto, mentre uno strano sospetto maturava dentro di lui: se quella persona era davvero chi lui pensava, allora era stato il primo ad opporsi all'Imperatore quando questi comparve per la prima volta nel mondo, e che dopo la realizzazione dell'Impero era stato l'uomo più ricercato in tutta la storia da tutto il mondo per motivi celati da segreto di stato. Con la bocca tremante fece sentire questo sospetto, commentando debolmente: "Ma... ma allora tu sei lui... Kazuk...", ma venne tempestivamente interrotto da Zahkia che gli mise l'indice destro sulle labbra.
    "Sono stato chiamato in molti modo dagli esseri umani, ogni volta che volevo entrare in contatto con degli esseri tanto bizzarri: Pericle, Adriano, Carlo, Leonardo, Oliver, Cagliostro, John e così via... Zahkia è solo l'anagramma del mio ultimo nome umano, e l'ho tenuto per ricordarmi per sempre il mio errore! Ma per risponderti, puoi chiamarmi con il mio vero nome... Dunyakat!" gli illustrò l'uomo davanti a lui, assumendo nel frattempo ad ogni nome che pronunciava un diverso volto ed aspetto fisico, per poi tornare a quello con cui si era presentato all'inizio.
    Esteban lo guardò confuso, e quando l'uomo gli tolse il dito dalle labbra balbettò: "Du... Dunyakat? Che cosa significa?". Aveva riconosciuto tutte le identità dell'uomo ed il loro significato, ma ignorava il significato di quel nome che, come la stessa presenza dell'uomo, generava in lui quasi un sentimento di nostalgia.
    Zahkia sghignazzò divertito, dichiarando: "Tipico di Lasyrindes fare di tutto per tenere all'oscuro le persone a lui vicine... Mio caro Esteban, secondo te esseri come te e tuo fratello sono "umani"? Concorderai con me che un essere capace di controllare la luce e la vita di tutto ciò che esiste come Lasyrindes non sono proprio umani, vero? Ebbene, guarda questa carta...", e dopo quelle parole schioccò le dita.
    Davanti al viso di Esteban comparve una Carta Mostro chiamata "Sovrano della Vanità". Il bambino la guardò confuso, non capendo dove l'uomo volesse arrivare con quel discorso, ma poi osservò meglio il mostro rappresentato. Per la sorpresa gli scappò quasi un grido dalla bocca, ma per sua fortuna riuscì a darsi un minimo di contegno: nonostante il differente vestito, l'essere rappresentato nella carta in questione era senza alcun dubbio l'Imperatore. Avevano lo stesso volto, gli stessi lineamenti eleganti e bellissimi, e per quanto Lasyrindes portasse i capelli lunghi fino ai piedi ne percepì una forma simile a quella del mostro sulla carta.
    Mentre in un silenzio quasi religioso osservava quella carta Zahkia gli chiese ancora: "E che mi dici di queste due carte?", per poi schioccare ancora le dita.
    Ai lati di "Sovrano della Vanità" comparvero altre due carte, anch'esse Carte Mostro. Esteban voltò distrattamente il viso verso quella di destra, continuando però a restare concentrato su "Sovrano della Vanità", ma quando guardò per la prima volta la nuova carta il suo cuore quasi smise di battere. Sotto il nome "Risebell il Modificatore delle Stelle" c'era lui stesso, senza alcun dubbio. Anche i due sciacalli erano presenti attorno al mostro nell'immagine, identico al bambino in tutto e per tutto: il colore della pelle, i capelli, l'occhio rosso, l'oggetto nero sull'occhio destro, persino i lineamenti.
    "Ma... ma... questo... cosa significa?" fu tutto ciò che il bambino riuscì a dire. Non un solo pensiero che aveva in quel momento in testa era finito, ma tutto si ingarbugliava in un gomitolo confuso di idee e sensazioni prive di qualsiasi senso o nesso.
    "Questo è il Dunyakat! Tu, tuo fratello, l'Imperatore ed i Principi... tutti voi non siete umani, ma siete stati generati nella dimensione chiamata Dunyakat, il mondo della verità però strettamente legato, come in simbiosi, alla dimensione umana! Un'altra realtà costituita a sua volta da centinaia di mondi, alcuni fisici ed altri astratti, abitati e popolati dalle creature più disparate..." dichiarò ad alta voce Zahkia, facendo comparire alle sue spalle migliaia di Carta Mostro, Magia o Trappola in continuo scorrimento.
    "E' logico che tu non abbia subito riconosciuto le tue vere origini, Lasyrindes ha personalmente distrutto le carte in questione e tutte le persone a loro conoscenza... Tant'è che oggi le tre carte che vedi non si trovano più in circolazione!" aggiunse Zahkia, sollevando il braccio destro: tutte le carte alle sue spalle si concentrarono in un'unica onda che scomparve, in qualche secondo, nella sua manica.
    Esteban, ancora stravolto da quelle rivelazioni, passò rapidamente alla terza carta, chiamata "Risebell lo Psycher delle Stelle". Sembrava una versione più grande dell'altro Risebell, cresciuta e più potente. All'inizio quell'immagine non gli disse niente, ma poi capì. "Fratellone..." fu tutto ciò che riuscì a dire guardando quella carta.
    Restò dunque in silenzio per qualche istante, per poi chiedere quasi senza voce: "Quindi... io ed il mio fratellone veniamo da dentro di te?".
    L'uomo gli sorrise con calma chiudendo gli occhi, rispondendogli: "Oh, assolutamente no! In effetti non mi sono specificato poco prima... Vedi, il Dunyakat è in sé l'intera dimensione, mentre io sono solo la manifestazione fisica della sua volontà: sono la sintesi del tutto, come un indice che permette di raggiungere tutti i differenti capitoli di un libro più grande! In quanto tale conosco ogni cosa di ogni essere vivente e no, ma non posso modificare di persona nulla di quanto succede, salvo rari casi in cui ho assunto forma umana per connettere le due dimensioni!".
    Esteban allora abbassò lo sguardo, cercando di rimettere in ordine i suoi pensieri dopo tutte quelle rivelazioni. Quando decretò di esserci riuscito a sufficienza, chiese all'uomo: "Ok, quindi se ho ben capito noi in realtà siamo viaggiatori provenienti da un'altra dimensioni che per qualche motivo siamo finiti nell'altra originariamente sotto forma di carte... Ma, tutto ciò a cosa ha a che fare con me o con mio fratello? Perché ci è successo tutto questo?".
    Zahkia, a quella domanda, per la prima volta si scurì in viso, quasi come se avesse paura di cosa stesse per dire, per poi dichiarare: "Non è del tutto esatto... L'unico viaggiatore dimensionale qui è Lasyrindes, che venne portato nel mondo umano dalla mia allora incarnazione terrena! Voi invece siete solo "materiale" che lui desidera per realizzare qualcosa, e che ha cercato disperatamente di portarsi dietro per tutto questo tempo! Ecco perché desidera così tanto avere te e tuo fratello sotto la sua ala!".
    "Ok, va bene, ma allora a cosa gli serviamo? Da come ne parli sembri non saperlo neppure tu... Eppure prima hai detto che sapevi ogni cosa!" ribatté Esteban, ora scettico su quanto l'uomo gli aveva detto poco prima.
    "In effetti è vero, non lo so... Lasyrindes, dalla notte dei tempi, è l'unico essere capace di sottrarsi in misura più o meno maggiore a me: la sua stessa esistenza e di come sia diventato quello che è un enigma nel Dunyakat, ma posso dirti una cosa... Fai in modo che lui non riesca ad utilizzare né te né tuo fratello, altrimenti vedrai tutto il tuo pianeta, e probabilmente non solo, bruciare fino a diventare cenere!" gli spiegò Zahkia, indicandolo poi con decisione e mimando successivamente con la mano un'esplosione.
    Esteban allora ritrovò un briciolo della sua baldanza e spavalderia, alzando le spalle divertito e dichiarando: "Per quel che me ne importa! L'Imperatore potrebbe anche sterminare tutti gli esseri umani, ma non permetterò mai che usi Rayshin, a costo di morire! Noi due non siamo strumenti di nessuno! Tanto vale unirmi all'Ordine di Yeni Aci, allora: almeno starò con mio fratello!".
    Zahkia a quelle parole lo fermò subito, ribadendogli con forza: "Se Lasyrindes darebbe fuoco al mondo per divertimento, Icero darebbe fuoco al mondo per Isroth! Non ricordi proprio quello che lui fece con te e Rayshin cinquant'anni fa? Nulla?".
    "Eh? Ma se io ho solo dodici anni, quasi tredici..." commentò il bambino alzando il sopracciglio destro.
    "Uff, quante cose da fare..." commentò quasi con stanchezza Zahkia, per poi toccare con la mano la fronte di Esteban.
    Il bambino non fece in tempo a scansarsi che un'improvvisa scarica elettrica attraversò il suo corpo. Di colpo in mente gli vennero centinaia di immagini di lui, suo fratello ed Icero. Macchinari elettrici, contenitori di vetro contenenti liquidi dai colori più disparati ed al loro interno cadaveri di esseri umani, strumenti di lavoro macchiati di sangue rosso ed altri macchiati di nero, Icero che lavorava senza sosta davanti a decine di computer, con davanti lui e Rayshin privi di sensi avvolti da cavi elettrici attaccati alla loro carne, penetrando in profondità e con appesi diversi fogli pieni di appunti: tutti questi ricordi più altri balenarono di colpo nella sua mente con la stessa forza di un fiume in piena.
    "Al momento non posso fare di più... Ma per lo meno adesso dovresti ricordare un po' di più, Esteban!" commentò l'uomo staccandosi dalla fronte del bambino per ritornare al suo posto.
    Esteban rimase immobile per qualche secondo, boccheggiando nell'aria senza emettere alcun suono e con il corpo inclinato all'indietro.
    Quando quella scarica di ricordi finì gridò improvvisamente, accasciandosi a terra in preda al panico, reggendosi la testa con entrambe le mani. Tutto il suo corpo tremava e si contorceva mentre ciò che gli era successo in passato tornava nella sua mente, ogni tassello riprendendo in suo posto in un grande puzzle.
    Tutto il corpo gli bruciava come se fosse stato gettato nel fuoco, facendole anche sudare in fronte. Tra un gemito e l'altro Esteban vide il suo corpo avvolgersi in un'aura nera, e dalle mani a terra nascere scintille di energia elettrica verdastra. Il Duel Disk che aveva al braccio mutò anche di aspetto, passando da un'ala angelica azzurra ad una nera, con le piume affilate e terminanti con una croce rossastra. Scorse le carte del suo deck venire avvolte dalla stessa aura oscura e la carta “Risebell il Modificatore delle Stelle” venire assorbita dalla sua bambola, ma dovette chiudere gli occhi a causa del dolore.
    Ancora sofferente fisicamente e psicologicamente il bambino riuscì solo più ad udire la voce di Zahkia dirgli: "Ricordati quanto ci siamo detti Esteban su Lasyrindes! Porta via tuo fratello da Icero, altrimenti tutto ciò che conosci verrà distrutto: il pianeta Terra, il tuo universo, il Dunyakat, me...!".
    Poi Esteban perse la voce dell'uomo all'aumentare del dolore fisico. Adesso era come se il suo corpo fosse percosso da una forza invisibile, molto forte e pesante che continuava a tormentarlo.
    All'ennesima fitta di dolore Esteban aprì gli occhi, e si accorse di non essere più nell'oscurità.
    Si trovava di nuovo nella cupola creata dall'Ibrida, di nuovo nel mezzo del loro duello. Lei era a qualche metro di distanza, che lo guardava con una ferita sul viso e con un'espressione stupita in viso.
    Abbassò lo sguardo e vide al suo fianco vi erano i due sciacalli, ed immediatamente la sua mente venne di nuovo tartassata dalla loro. Le due creature erano tornate all'attacco per prendere il controllo del suo corpo e della sua mente, e consci di ciò non lo guardavano neppure.
    Ma questa volta il bambino non voleva dargliela vinta: lui aveva una missione da compiere, non loro. Combattendo mentalmente con i due esseri si strinse la testa con le mani, sussurrando: "No... no... Ascoltate me... me... ME!".
    A quel grido i due sciacalli si voltarono per la prima volta verso il bambino, abbaiando ed alzandosi in volo: iniziarono a circondarlo interamente con le loro code evanescenti in pochi secondi, fino a formare una specie di copertura attorno a tutto il suo corpo.
    "Basta! Sono io il padrone, non voi! IO! ED ORA LASCIATEMI!" gridò Esteban, rilasciando al contempo una tremenda scarica elettrica dalle sue braccia. La copertura si dissipò subito, sbalzando a terra i due sciacalli mentre i fulmini verdastri si allungavano su tutta la cupola, fendendo e spezzando senza problemi l'acciaio di cui era fatta.
    Il bambino, mentre riprendeva fiato, diminuì progressivamente l'intensità della scarica mentre abbassava le braccia, vittorioso: finalmente era tornato padrone del suo corpo, dopo tanto tempo. La presenza delle due creature era ormai staccata dalla sua mente, rendendolo di nuovo padrone di sé. Solo allora da una scintilla di luce verde riapparve la sua cara bambola sogghignante, che continuò a volteggiare attorno a lui.
    "Ma cosa diamine è successo!?" commentò nel mentre Abegaila, che aveva fatto di tutto per evitare le scariche elettriche che avrebbero potuto inavvertitamente toccarla: altrettanta fortuna non ebbero i suoi due mostri, che invece vennero danneggiati in una serie di esplosioni a catena lasciando cadere a terra diverse lastre di metallo più o meno grandi.
    "E' successo che finalmente avrò l'onore di ripagarti per tutto quello che mi hai fatto passare prima, Abegaila!" le rispose solo allora Esteban, ora con il suo consueto sorriso in viso.

    ABEGAILA: 1600
    ESTEBAN: 400

    "Come questi due hanno detto poco fa, Evoco Specialmente Vizio Infernale – Luxuria in posizione di Attacco!" riprese in duello il bambino, giocando la sua carta. Sul suo terreno allora vuoto apparve un enorme anello d'agento, al cui interno si formò una stella a cinque punte di fiamme ardenti. Successivamente da una sagoma nera si manifestò un essere dall'aspetto umanoide: un angelo con due ali di piume bianche come la neve, eppure con il corpo nero come la cenere, apparve davanti alla stella. Aveva il corpo coperto da una tunica nera con i bordi dorati, stretta in vita da una catena d'argento che scendeva fino all'interno della terra, similmente ai polsi che erano cinti da due manette d'acciaio dalle quali altrettanti catene lo legavano all'anello d'argento (ATK 7000 DEF 7000 LV 8).
    "Im.. impossibile... Settemila punti d'attacco!? No, no, no, no... E' un errore, non può essere altrimenti!" sbiancò all'improvviso Abegaila quando il mostro di Esteban scese in campo e rivelò la sua potenza, grosso modo il doppio della sua Armatura Decisiva Alleato della Giustizia.
    "Oh, non preoccuparti mia dolce piccina, devi sapere che quando Vizio Infernale - Luxuria viene Evocato sul mio Terreno perde tanti punti di Attacco e di Difesa quanto quelli del mostro più potente sul Terreno del mio avversario, oltre che a permettermi di aggiungere alla mia mano un mostro "Vizio Infernale" dal mio Deck alla mano, in questo caso Vizio Infernale – Ira!" spiegò Esteban con falsa compassione per l'avversaria, mentre l'attacco del suo mostro scendeva (ATK 7000 --> 3700 DEF 7000 --> 3700 LV 8) quando le ali dell'angelo vennero avvolte dalle stesse fiamme della stella.
    "Poco cambia! Se mi attacca Cancello Cosmico perderò comunque..." pensò agitata la ragazza, per poi dichiarare: "Non ti permetterò di attaccarmi! Attivo dal mio Cimitero l'effetto della Carta Trappola Supporto dell'Alleato: Bandendo dal mio terreno il Mostro Evocato per suo effetto posso distruggere un mostro sul terreno dell'Avversario di Livello pari od inferiore! Rinuncio quindi a Cancello Cosmico di Livello 8 per distruggere il tuo mostro!".
    I resti del suo mostro sparirono dalla base di Armatura Decisiva per tramutarsi in un getto d'energia elettrica dorata diretta a Luxuria, che tuttavia venne bloccato da un muro invisibile. Tale inaspettata reazione sconcertò l'Ibrida al punto da ridurla al silenzio, mentre Esteban le spiegò: "Vedi, se nella mia mano c'è almeno un mostro "Vizio Infernale" Luxuria non può essere bersagliato e distrutto dagli effetti delle carte... Che sfortuna, ovviamente per te!".
    Abegaila guardò esterrefatta il mostro, ma poi ritrovando il suo coraggio ribatté: "E allora, anche se adesso mi attaccassi non perderei ancora, ma sopravviverei con un danno di soli 400 Life Points!".
    Esteban rise sonoramente in faccia alla ragazza, ribattendo: "Ah ah ah ah! Come sei ingenua! Attivo l'effetto di Vizio Infernale – Luxuria: una volta per turno mi è permesso prendere il controllo di un mostro sul terreno del mio avversario, a costo poi di distruggere poi tale mostro alla fine del mio turno! Per cui adesso vediamo quanto ti è fedele la tua Armatura Decisiva!".
    Le catene che attaccavano Luxuria alla terra allora si sollevarono con un sonoro cigolio metallico ed andarono ad avvolgere interamente l'enorme macchina dell'avversaria, mentre Esteban gridava: "Fuoco alleato!".
    Abegaila non ebbe neppure il tempo per maledire il suo avversario che i due cannoni laterali di Armatura Decisiva e quello centrale ruotarono di novanta gradi e la puntarono, iniziando a caricarsi. Dopo pochi secondi spararono tutti e tre lo stesso colpo che prima l'Ibrida aveva inferto ad Esteban, colpendola in pieno e spezzandole parte dell'armatura metallica che indossava.
    Abegaila cadde a terra in un grido di dolore, ferita ed ora sconfitta definitivamente dal suo stesso mostro mentre il colpo faceva crollare definitivamente il soffitto della cupola, distruggendola (LIFE POINTS ABEGAILA: 0)

    ABEGAILA: 0
    ESTEBAN 400
    WINNER - ESTEBAN

    I due mostri sparirono dal terreno, che però non si riprese dai danni del duello.
    Esteban cadde in ginocchio: la fatica e lo stress mentale e fisico che aveva subito in quegli ultimi minuti lo avevano stancato più di quante avesse immaginato. Ciò tuttavia non impedì al bambino di mantenere il suo sorriso, felice mentre pensava: "Alla fine... alla fine posso salvare mio fratello... Con questo potere...".
    Restando sempre in ginocchio si voltò verso i due sciacalli, ancora tramortiti dal suo sfogo di poco prima. Avvicinandosi li accarezzò con calma, guardandoli però freddamente. Le due creature allora prima mossero le orecchie e poi riaprirono debolmente gli occhi, fissando il bambino sopra di loro.
    Guairono però quando un'ombra apparve alle sue spalle: Abegaila si era rimessa in piedi, ancora danneggiata dalla sconfitta, e brandiva la sua lancia nera portata dietro il busto.
    "Per mio Padre non posso permettermi di lasciarti in vita! Muori moccioso!" gridò euforica mentre calava la lama sul bambino di spalle, che sembrava non essersene minimamente accorto. I due sciacalli erano ancora a terra e non poterono fare nulla per impedire il colpo.
    Esteban però semplicemente sollevò in silenzio l'avambraccio che, all'impatto con la lama della lancia, la mandò in frantumi. Frammenti di Kesin nero caddero a terra nel silenzio stupefatto di Abegaila, ora con in mano poco meno che il fondo dell'asta della sua arma. "Ma cosa... come... chi..." balbettò l'Ibrida, per poi ritornare seria e caricare in entrambe le mani una sfera di energia elettrica, che poi scagliò con forza contro il bambino.
    Esteban allora si voltò verso di lei e liberando dai suoi polsi anch'egli energia elettrica, che all'impatto dispersero senza alcun problema il colpo di Abegaila in una pioggia di scintille dorate a terra. L'elettricità di Esteban non solo dissipò il colpo dell'Ibrida, ma quando la raggiunse le trapassò il corpo da parte a parte all'altezza delle spalle, del ventre e delle ginocchia.
    Abegaila cadde a terra sputando sangue nero, simile a quello che usciva dalle sue ferite e poi contorcersi dal dolore, tuttavia incapace di rimettersi in piedi da sola per le ferite.
    Esteban la guardò per qualche istante contorcersi a terra, e poi tornò dai due sciacalli che ora erano tornati il piedi. Piegandosi sulle ginocchia li guardò entrambi, e poi commentò: "Noi tre siamo sempre stati assieme, fin dalla mia creazione, non è forse così? Allora per quale ragione farci la guerra, quando invece possiamo collaborare? Vogliamo tutti la stessa cosa, ritrovare e ricongiungerci a Rayshin...". Detto ciò tesi la mano verso le due creature che, dopo qualche secondo di titubanza, si gettarono su di lui leccandogli contenti le guance.
    Esteban rise davanti al comportamento di quelle due creature ed al loro affetto, dichiarando: "Come pegno di pace vi ho preparato una cena che di certo non disdegnerete... Servitevi pure!", e detto ciò indicò alle due creature l'Ibrida a terra.
    Abbaiando dalla felicità le due creature si diressero verso la loro cena, e mentre le grida di Abegaila risuonavano per tutto il parco Esteban guardò le stelle nel cielo in silenzio. Quando l'Ibrida non si mosse più e non emise più alcun suono dichiarò deciso: "Bene, adesso andiamo dal mio fratellone!", richiamando con un gesto della mano la bambola davanti a sé e guardandola con un sorriso.


    E così finisce il capitolo, cari lettori.
    In effetti in questo capitolo ci sono state un bel po' di informazioni, non trovate? Abbiamo innanzitutto capito che cosa è effettivamente il Dunyakat così tante volte nominato: esso è la dimensione di provenienza dell'Imperatore, dei Principi ma anche di Esteban e Rayshin, e Zahkia ne è niente meno che la rappresentazione fisica. Una dimensione diversa dalla nostra e che tuttavia ha subito "l'evasione" dell'Imperatore che, per motivi sconosciuti allo stesso Zahkia, è venuto nel nostro mondo.
    Inoltre, e questa sì che è una grande sorpresa, che Esteban e Rayshin sono effettivamente i due Risebell (già, perché prima non si era assolutamente capito, no no :asd: ). La loro scoperta in ritardo però è giustificata dal fatto che ogni singola copia delle loro carte è stata distrutta dall'Imperatore assieme a "Sovrano della Vanità", ovvero lo stesso Lasyrindes, per non lasciarne alcuna traccia. Chiaramente tale scoperta ha devastato il giovane Esteban, ma non quanto i ricordi che ha ottenuto da Zahkia su Icero e su ciò che questi ha fatto in passato con loro. Tali immagini erano orribili a tal punto da sconvolgerlo, ma gli hanno anche permesso di maturare il suo vero Deck allo stesso modo che Rayshin fece con le sue Virtù Cardinali.
    Tale Deck è appunto quello dei Vizi Infernali, che per quanto oggi si sia solo visto Luxuria immagino avrete già capito lo stile: sono indistruttibili agli effetti delle carte come le Virtù Angeliche e possono essere Evocati Specialmente senza tributi nelle analoghe condizioni, ma a differenza delle Virtù non permettono di Evocare subito il loro simile, ma invece lo aggiungono alla mano. Inoltre hanno tutte e sette 7000 punti di Attacco e Difesa, che però scendono quando entrano in campo in base al mostro più potente dell'avversario. E poi ovviamente ognuna ha il suo effetto speciale.
    Questo Archetipo ha devastato con una sola carta Abegaila, che oltre ad aver perso nel duello è anche stata sconfitta nello scontro fisico con il nuovo Esteban, che l'ha usata come cibo per i suoi sciacalli.
    Ebbene, dopo la prima sconfitta dell'Ibrida speciale creata da Gren, cosa succederà? E come si comporterà adesso Esteban davanti all'Imperatore ed ai suoi, ora che conosce la verità? Riuscirà a salvare Rayshin dal pericoloso Icero, o anche lui verrà catturato?
    La risposta non sarà nel prossimo capitolo, ma torneremo indietro nel tempo al duello di Rayshin contro l'altro Ibrido del Dottor Gren, per vedere se anche il fratello maggiore se la caverà.
    Alla prossima domenica allora cari lettori, buona notte :ciao:

    Edited by Xivren - 11/3/2017, 22:04
     
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    O_O....mostri da 7000 punti d'attacco: Che almeno non possano essere evocati in assenza di mostri sul terreno avversario, perché altrimenti come fa il loro attacco a calare, se vengono evocati quando l'avversario non controlla mostri? Senza contare che se li combini con Skill Drain, l'avversario può pure fare testamento....XD

    No, seriamente: Non pensi che siano un pò troppo forti? Necessiterebbero di qualche limitazione, altrimenti al loro confronto, i Maligni di Ishroth sembreranno pulcini spaventati. XD

    Comunque che Rayshin ed Esteban non fossero umani, lo si era già capito: Che venissero da un'altra dimensione assieme a Lasyrindes e agli altri Duel Monsters "umani", ancora no. Pensavo che fossero "nati" nel giorno stesso in cui la forma umana di Zahkia li aveva disegnati come carte....ma sembra che non sia questo il caso, apparentemente. E' una faccenda ancora piuttosto confusa, comunque: E' presto per poter fare teorie, quindi attendo i prossimi capitoli per vedere quel che succederà.
     
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    Mi sono rimesso in pari, grazie al riassunto fattomi da Xiv :asd: ma comincerò a dire la mia dal prossimo capitolo in modo da riuscirmi a inserire meglio!
     
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    CITAZIONE (Zadkal @ 9/12/2014, 20:53)
    O_O....mostri da 7000 punti d'attacco: Che almeno non possano essere evocati in assenza di mostri sul terreno avversario, perché altrimenti come fa il loro attacco a calare, se vengono evocati quando l'avversario non controlla mostri? Senza contare che se li combini con Skill Drain, l'avversario può pure fare testamento....XD

    No, seriamente: Non pensi che siano un pò troppo forti? Necessiterebbero di qualche limitazione, altrimenti al loro confronto, i Maligni di Ishroth sembreranno pulcini spaventati. XD

    Non preoccuparti Zadkal :asd: .
    Ricordi cosa successe alle Virtù Angeliche dopo il loro primo duello? Anche i Vizi Capitali di Esteban devono stabilizzarsi dopo il loro primo utilizzo, come infatti succederà quando lui duellerà di nuovo. Chiaramente quindi avranno gli effetti e/o le statistiche limitate, e solo allora pubblicherò anche per loro gli effetti completi, in modo tale che possiate farvi un'idea di loro (tra l'altro pensavo di mettere loro e le Virtù Cardinali in spoiler nel primo post dove c'è l'elenco dei capitoli, siccome sono carte inventate da me e quindi è possibile che tra un capitolo e l'altro i lettori non si ricordino cosa faccia una o l'altra :asd: ).
    By the way, solo a titolo indicativo, neppure Isroth ha attualmente rivelato tutti i suoi assi nella manica: quando duellerà di nuovo (e succederà in tempi piuttosto vicini, posso assicurarvelo) non si diletterà più a giocare "al gatto con il topo" come fece con Rayshin.

    CITAZIONE
    Comunque che Rayshin ed Esteban non fossero umani, lo si era già capito: Che venissero da un'altra dimensione assieme a Lasyrindes e agli altri Duel Monsters "umani", ancora no. Pensavo che fossero "nati" nel giorno stesso in cui la forma umana di Zahkia li aveva disegnati come carte....ma sembra che non sia questo il caso, apparentemente. E' una faccenda ancora piuttosto confusa, comunque: E' presto per poter fare teorie, quindi attendo i prossimi capitoli per vedere quel che succederà.

    In effetti è così Zadkal, provengono tutti da una dimensione differente rispetto alla nostra, dove sono giunti grazie e solo per iniziativa di Lasyrindes, il quale ha organizzato questo viaggio dimensionale con mezzi e ragioni ancora ignoti.
    Il prologo lasciava infatti intendere che fossero stati creati da Zahkia quando aveva una forma umana, ma quelle rivelazioni scritte nella lettera a Delver erano in parte inesatte: non rivelavano la nascita di Lasyrindes ed i Principi, bensì il loro arrivo sulla Terra. Ai tempi neppure Zahkia ne era al corrente: come detto da lui stesso per qualche motivo Lasyrindes sfugge alla sua visione onnisciente.
    Comunque spero di non causare troppa confusione né a te né agli altri lettori, non vorrei creare una fan fiction troppo intricata ed incomprensibile: sarebbe un intoppo non indifferente :asd: .

    CITAZIONE (Slovah @ 12/12/2014, 17:08)
    Mi sono rimesso in pari, grazie al riassunto fattomi da Xiv :asd: ma comincerò a dire la mia dal prossimo capitolo in modo da riuscirmi a inserire meglio!

    Urrà! I miei riassunti funzionano (anche se in effetti quello che ti ho fatto andava solo fino al penultimo capitolo, ma penso che l'ultimo non sia stato difficile da leggere :asd: )! Spero allora di rivederti al prossimo capitolo questa domenica Slovah caro, così mi dirai cosa ne pensi :silook:
     
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    Adesso ho appena finito di leggere questo ultimo capitolo :sisi:

    In particolare voglio sapere una cosa (che magari mi sono perso perchè ho pur sempre raggiunto questo punto per via di un riassunto): Luxuria in che modo è stata evocata?
     
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    CITAZIONE (Slovah @ 13/12/2014, 11:17) 
    Adesso ho appena finito di leggere questo ultimo capitolo :sisi:

    In particolare voglio sapere una cosa (che magari mi sono perso perchè ho pur sempre raggiunto questo punto per via di un riassunto): Luxuria in che modo è stata evocata?

    I vizi capitali da quel che ho capito si evocano specialmente dalla mano se l'avversario ha un mostro sul terreno, poi perdono tanto attacco quanto quello del mostro più potente dell'avversario (es. Io evoco luxuria e il mio avversario ha quasar che ha 4000 atk, siccome luxuria ha 7000 atk perde 4000 atk visto che l'avversario ha Quasar, quindi va a 3000 atk)

    Comunque Zadkal ha ragione, combinati con Skill drain sono troppo forti, dovresti inserire che i loro effetti non posso essere annullati per nessun motivo
     
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    Buonasera cari lettori, rieccoci qui.
    Dunque, nel precedente capitolo abbiamo assistito alla fine del duello tra Esteban ed Abegaila: il bambino ha sconfitto l'Ibrida senza problemi con le sue nuove carte, e successivamente l'ha usata come spuntino per le sue creature. Tutto ciò è stato possibile grazie all'intervento di Zahkia, che ha aiutato Esteban ad uscire dall'influsso dei due sciacalli e gli ha anche rivelato alcune cose interessante: Esteban e Rayshin non sono infatti umani, ma vengono da una dimensione chiamata Dunyakat, assieme a Lasyrindes ed i suoi seguaci. Inoltre esistono delle loro versione cartacee, ovvero le carte “Risebell il Modificatore di Stelle” (Esteban) e “Risebell lo Psycher delle Stelle” (Rayshin).
    Con la nuova libertà Esteban adesso è più potente ma anche più deciso a ritrovare suo fratello, che come ricorderete attualmente è impegnato nel duello contro l'Ibrido Sirius.
    Nel capitolo di oggi infatti torniamo indietro nel tempo ad assistere al duello in questione, ma prima vediamo come la nuova trasformazione di Esteban è stata percepita da una persona in particolare: l'Imperatore.
    Buona lettura, dunque.


    CAPITOLO 49 – FIAMME CHIMERICHE, L'ANTITESI DI RAYSHIN

    Mercoledì 15 Novembre - Ore 20:05 – La Capitale, Impero di Sonsuza

    Lasyrindes era seduto su un grosso trono, in legno placcato d'oro ed imbottito da soffici cuscinetti rosso cremisi dietro la schiena e sui braccioli, e sospirava.
    Davanti a lui, su una scrivania realizzata con lo stesso stile artistico del trono, erano ammassati centinaia di fogli e documenti: alcuni di essi erano sistemati in pile ordinate sulla destra, mentre invece tutti gli altri erano ammucchiati alla rinfusa uno sopra l'altro. Una penna stilografica nera era abbandonata sopra un documento, per la precisione sopra la firma dell'Imperatore.
    Lasyrindes abbassò lo sguardo sulla scrivania davanti a lui, gettando una rapida occhiata ai fogli davanti a lui, per poi alzarsi con uno sbuffo prendendo in mano lo scettro, che fino ad allora era rimasto appoggiato sullo schienale del trono.
    L'Imperatore allora si voltò ed andò davanti alla finestra che costituiva la parete dietro al trono: un'enorme vetrata realizzata in stile gotico con lastre di sottile metallo nero che, disegnando complessi motivi simili a serpenti, decoravano con pietre preziose la struttura. Il vetro era perfettamente pulito e lucido, come se non fosse mai stato utilizzato, e dava una visione perfetta del cortile sottostante circa tre piani.
    L'Imperatore guardò per qualche istante la gigantesca fontana che occupava il centro del cortile, decorata tutt'attorno da giochi d'acqua che con schizzi perfettamente simmetrici e coordinati salivano fino al cielo, ormai diventato scuro e con qualche stella dalla luce fioca in lontananza. Lungo le pareti del Palazzo e per qualche metro nel cortile crescevano erba e piante rampicanti verde smeraldo, con piccoli puntini biancastri simbolo di fiori in quel momento chiusi.
    Lasyrindes si sedette sul balcone della vetrata fissando sotto di lui la Principessa Tinari uscire per una passeggiata nel cortile assieme al Principe Aion: i due sembravano avere un'accesa discussione condotta dall'uomo, ma l'Imperatore non riuscì ad udirla a causa della finestra chiusa. Quando vide i due Principi sparire sotto il porticato ai margini del cortile decise di alzarsi e tornare al suo posto, appoggiando con cura lo scettro al trono e sedendovici di peso, quasi con stanchezza.
    "Queste dannate centrali energetiche... Sempre a richiedere energia da vento, mare o Sole! Ai miei tempi ci bastava avere legna da ardere e fuoco, invece questi umani hanno esigenze talmente strane da sforare il ridicolo!" esclamò con uno sbuffo l'Imperatore prendendo in mano un blocco di una decina di fogli e poi gettarlo di peso su una delle pile di fogli ordinati alla sua destra.
    Fatto ciò l'Imperatore prese un altro blocco di fogli sparso sul tavolo e, dopo averci dato una rapidissima occhiata, prese in mano la penna stilografica e lo firmò: il rumore del metallo che incideva la carta risuonava nella stanza mentre l'Imperatore pensava: "Quel che è certo è che leggere i bilanci economi dei vari Regni è una noia mortale, se paragonata al conquistarli... Eh, quanto vorrei ci fossero altre terre a cui dichiarare guerra!".
    Ma la sua insoddisfazione fu bruscamente interrotta quando la porta a due ante a diversi metri da lui si aprì: il Principe Dinef percorse il grande studio senza degnare d'attenzione le migliaia di libri e registri ammassati nelle librerie ai lati della stanza o il tappeto in tessuto viola scuro sul pavimento.
    "Sommo Lasyrindes, è successa una cosa terribile!" esclamò subito Dinef, fermandosi solo quando raggiunse la scrivania dell'Imperatore: fino ad allora non aveva emesso alcun suono, eccetto il frusciare del mantello o dei suoi lunghi capelli cremisi.
    L'Imperatore sollevò svogliatamente gli occhi dalla scrivania e chiese con calma: "Cosa è accaduto, Dinef? Da come lo dici sembri aver visto un fantasma... E tu non puoi rifletterti negli specchi!".
    Il Principe allora sollevò il braccio sinistro da sotto il mantello per sistemarsi i capelli, rivelando così una mano con le unghie a punta affilate e, dal polso in poi, coperta da una pelliccia rossastra curatissima, mentre rispondeva: "No, i fantasmi per noi non sono mai stati un problema, ricorda? Quello che è successo riguarda invece il bambino...".
    A quelle parole Lasyrindes drizzò la schiena di colpo, allungando il busto verso il Principe e chiedendogli, ora serio in volto: "Che è successo ad Esteban? E' stato catturato dall'Ordine di Icero?".
    "Se così fosse io e lei dovremmo prepararci a rilasciare la Catena per rallentarlo, e non saremmo di certo qui a discuterne! No, Esteban è ancora libero, ma attualmente... Ecco, ha iniziato prima del previsto il Processo di Perfezionamento: non so ancora se la sua mente è ancora sotto il controllo dei due demiurghi, ma temo che sia tornato indipendente!" spiegò scuro in viso il Principe, mentre faceva sparire il suo braccio sotto il mantello nero.
    "OH MIO ME STESSO!" gridò Lasyrindes, cadendo sul trono e lasciando cadere a terra la penna stilografica che fino a poco prima reggeva in mano. Mentre il rumore del metallo del pennino che si rompeva risuonava nella stanza l'Imperatore sussurrò: "Da... Da quanto tempo?".
    Dinef sollevò per qualche istante gli occhi al soffitto, affrescato con un raffinatissimo dipinto in stile barocco che ritraeva Lasyrindes al centro del cielo e con attorno una schiera di angeli beati, per poi commentare incerto: "Non dovrebbe essere successo da molto... Pochi minuti fa ho avvertito il frammento di oscurità che gli avevo lasciato nella mente tempo prima, quando lei lo aveva mandato alla Villa di Isroth, venire distrutto da una forza più grande...".
    Lasyrindes rimase per diversi minuti in silenzio, inspirando ed espirando profondamente mentre batteva le dita della mano sinistra sul bracciolo del trono, e con lo sguardo perso nel vuoto domandò: "Una forza maggiore, dici? Non mi vorrai dire che...". Il dubbio che ora gli si era insinuato nella mente era un dubbio atroce e che mai avrebbe voluto anche solo pensare, ma alla luce di quanto era appena successo non impossibile.
    "Sì, temo che Zahkia abbia avviato il Processo per Esteban al posto nostro: evidentemente sta riacquistando parte del suo potere!" confermò con un cenno di capo Dinef, la voce che per qualche motivo sembrava incrinata da una nota di timore davanti all'Imperatore.
    Il suo timore venne infatti immediatamente giustificato dall'Imperatore stesso, che alzandosi in piedi sbottò rosso in viso: "MALEDIZIONE! Adesso anche Zahkia ci si mette! E' una catastrofe di proporzioni inimmaginabili!". Nell'alzarsi aveva battuto con rabbia i pugni sul tavolo, che si spezzò in due con un rumore sordo.
    Dinef guardò spaventato i resti del tavolo ed i fogli che cadevano come una pioggia bianca sul pavimento, per poi cercare di dire: "M... Ma è solo un'ipotesi, non ho alcuna prova a sostegno di questa possibilità! Si calmi, per cortesia...".
    Per tutta risposta Lasyrindes gli tirò un manrovescio con la mano sinistra. Il Principe non fece in tempo a rendersi conto del colpo che finì con forza sbattuto contro la libreria sul muro laterale della stanza, distruggendola e sollevando una nube di polvere. Una ferita sulla guancia destra, scoperta dalla mezza maschera nera che portava, gli faceva scendere del sangue fino al mento mentre gemeva dal dolore.
    "Non me ne faccio niente delle tue prove! Niente! Gli unici a poter infrangere quel tuo inutile giochino mentale siamo io e Zahkia: nessun altro oltre a noi è così potente da contrastarti! Ci arrivi a capire che se non sono stato io è di certo stato lui, o vuoi che te lo disegni a suon di calci sul volto!?" gli urlò contro l'Imperatore mentre schiacciava i resti della scrivania e lo raggiungeva, gli occhi iniettati di sangue e lo scettro in mano.
    "Prima quell'enorme stupidaggine della Parata della Pace! Oh ma sì, festeggiamo il fatto che non siamo riusciti a conquistare l'America secoli fa, e facciamolo con un sorriso nel territorio nemico: al diavolo, se potessi sterminerei con le mie mani quegli inutili esseri umani con una clava ed una forchetta! Adesso anche quel dannato Zahkia mi mette per l'ennesima volta i bastoni fra le ruote: non può fare a meno di contrastarmi, sempre sempre sempre! Sempre! Si crede tanto superiore solo perché è un Dio, ma non mi faccia ridere! Dio è il titolo che spetta a chi ha il potere assoluto, a chi usa il potere assoluto, a chi è concesso il potere assoluto! Dio è il titolo che spetta a me! Me! ME!" sbraitò l'Imperatore afferrando per il cappuccio del mantello Dinef: "Piuttosto che dargli la soddisfazione di invocare il suo aiuto per i miei piani preferisco distruggere quest'universo e ricostruirlo! Io posso farlo! Io posso permettermelo! E per farlo devo avere quei due dannati mocciosi! Voglio quei due, Dinef, non le tue prove inutili! ADESSO!".
    Detto ciò l'Imperatore lasciò cadere a terra Dinef, che con un gemito atterrò su una pila di libri rovinati e con diverse pagine strappate, per poi tornare davanti alla finestra e guardare il cortile sottostante. Mentre il Principe si rialzava massaggiandosi la guancia ferita Lasyrindes continuò la sua sfuriata: "Tutto è contro di me! Mai una cosa che vada per il verso giusto senza che io debba intervenire! Mai! Mai! Prima la guerra contro l'Other, poi la creazione dell'Ordine, poi il ritorno di Icero, adesso Esteban... Niente, niente mi aiuta! E come se non bastasse sono circondato da un branco di incapaci! Tutti loro sono inutili, tutti! Dal primo all'ultimo: Rael è noioso oltre ogni limite; Aion è privo di ragione da sfiorare la pazzia; Tinari è pacchiana senza vergogna; e non farmi ripensare a quell'altro imbecille nell'Other! Al confronto gli esseri umani sono giganti, pur essendo creature così basse e rozze! Isroth da solo vale come quattro volte quei quattro cretini messi assieme! E adesso cosa mi tocca sentire!? Che Esteban si sta Perfezionando senza che sia io a manovrarlo! Con la mia fortuna gli staranno tornando i ricordi di cosa noi facemmo a lui e suo fratello, ed allora... Tutto fallirà! Tutto! Tutto il mio lavoro, sarà la nostra rovina! Se Esteban ha riacquistato quei ricordi, il Principe dell'Acqua è in pericolo, potrebbe succedergli qualcosa fuori dai nostri piani! E' un disastro, e tu non sei neppure stato in grado di rendertene conto! Neppure tu!".
    I successivi due minuti furono caratterizzati dal silenzio, interrotto unicamente da Dinef che si puliva il mantello dalla polvere e dalle scaglie di legno, e da Lasyrindes che riprendeva fiato dopo il suo sfogo.
    Il Principe non ebbe il coraggio né di muoversi né di proferire parola prima di Lasyrindes che, dopo essersi ripreso dal rossore in viso, gli puntò contro lo scettro ed ordinò: "Tu ti sei assunto la responsabilità e la preparazione di Esteban per quando verrà Perfezionato, quindi adesso tu Dinef andrai nell'Other e ti assicurerai che al Principe dell'Acqua non accada nulla all'infuori dei nostri piani! E' chiaro?".
    Dinef allora, ora completamente ripresosi dal colpo dell'Imperatore, si inchinò rispettosamente davanti a lui sussurrando solennemente: "Come desidera, Sommo Lasyrindes!", per poi sparire dalla stanza in un vortice di oscurità senza lasciare alcuna traccia.
    Lasyrindes tornò a guardare il cielo notturno stellato, commentando: "L'unico modo in cui le cose potrebbero andare peggio è che sia successa la stessa cosa a Rayshin... Accidenti, di lui ho perso ogni notizia da quando ho avvertito che Icero gli ha distrutto il Deck...".
    Si voltò quindi, e con un sospiro aggiunse: "Ed adesso ho anche bisogno di una scrivania e di una libreria nuova...".

    ---


    Ore 18:43 – New York, Other

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    "Ho l'immenso onore di dare inizio allo scontro, per cui è mio dovere pescare!" esclamò Sirius all'inizio del suo turno.
    "Comincio attivando la Carta Magia Continua Colonna Chimerica! Dalla forza dello stesso nucleo del pianeta, che con affetto materno ci permette di vivere su questa landa di terra, mi è concesso Evocare Normalmente i mostri "Fiamma Chimerica" con un tributo in meno! Sfruttando immediatamente questo privilegio, Evoco Manticora Fiamma Chimerica in Posizione di Attacco!" continuò l'Ibrido, mentre il terreno davanti ai suoi piedi si spezzava fino a diventare una voragine circolare profondissima. Da questa, come un geyser, fuoriuscì uno spaventoso getto di fiamme giallastre al cui interno si formò una sagoma: era una creatura quadrupede, con il corpo rossiccio e dalla forma simile alla chimera mitologica, solo con una criniera e un paio d'ali interamente di fuoco ardente (ATK 2200 DEF 300 LV 6).
    Rayshin fissò l'enorme pungiglione verdastro della creatura e pensò: "E' riuscito ad aggirare il Tributo ed Evocare la sua creatura senza problemi... Sembra essere un tipo in gamba!", ed a quel pensiero sorrise eccitato.
    "Con la protezione concessami dalla forza della mia Manticora dalle tue creature ostili, sono sfortunatamente costretto a cederti il turno posizionando due carte coperte!" concluse il suo turno Sirius, mentre due carte rivolte verso il basso apparivano dietro al suo mostro.

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    "Allora è il mio turno, pesco!" iniziò quindi Rayshin, aggiungendo la carta appena pescata alla mano e prendendone subito un'altra.
    "Siccome non controllo alcun mostro sul mio Terreno posso Evocare Specialmente Virtù Angelica – Temperantia dalla mia mano in Posizione di Attacco!" dichiarò quindi Rayshin, mentre il suo mostro scendeva in campo. I due enormi tomi volteggiavano immobili ai lati della donna incatenata alla croce di argento, silenziosamente (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    "Per effetto di Temperantia mi è permesso Evocare Normalmente un mostro "Virtù Angelica" diverso da lei dalla mia mano o dal mio Deck, ed il scelgo Virtù Angelica – Industria!" aggiunse il ragazzo, mentre prendeva una carta dal suo Deck e la giocava. Un'altra donna angelica incatenata alla croce apparve al fianco di Temperantia, con due anelli volteggianti realizzati dalle stesse catene che cingevano il suo corpo (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    "Ah!" esclamò scandalizzato Sirius, coprendosi gli occhi: "Assistere ad una tale deturpazione del corpo femminile ed esibita con cotanta superbia dai tuoi occhi illuminati dallo spirito di competizione è un oltraggio! Ma non hai pudore, nel costringere povere donne angeliche inchiodate così violentemente ad un antico supplizio a duellare?".
    "Ehm... Uhm... Beh... Non ci avevo mai pensato... No, non riuscirai a distrarmi, tu ed i tuoi discorsi privi di senso! Attivo l'effetto di Industria: una volta per turno posso selezionare un mostro sul tuo Terreno, rendere il suo Attacco 0 ed aumentare quello di tutti i mostri "Virtù Angelica" sul mio Terreno dello stesso valore! Per cui adesso la tua Manticora diventa inoffensiva mentre le mie Virtù Angeliche salgono entrambe a 2300 punti d'attacco!" riprese il duello Rayshin, scuotendo il capo per cercare di ignorare le assurdità dette dall'avversario: tali erano l'utilità e l'efficacia della sua spaventosa dialettica che quasi si confondeva.
    Nonostante ciò il primo anello di Industria si staccò dall'angelo crocefisso per avvolgere ed indebolire Manticora Fiamma Chimerica, ma con grande sorpresa di Rayshin l'anello venne respinto al mittente da un muro di fiamme salito all'improvviso dalla voragine sottostante. "Perché non si è applicato l'effetto del mio mostro?" chiese confuso Rayshin, mentre il muro di fiamme spariva ritornando nell'abisso oscuro.
    Ma ciò che Rayshin vide non fu solo Manticora in perfette condizioni, ma anche un avversario ora nell'aspetto completamente diverso. I capelli neri gli si erano allungati in ciocche appuntite dietro la nuca, mentre il completo giallo limone era diventato arancione carota (non un cambiamento granché migliore, pensò Rayshin inorridito dai vestiti dell'avversario). In particolare il colletto della giacca ora era interamente composto da piccole fiamme ardenti che salivano in aria per qualche centimetro, similmente ai bottoni alla fine delle maniche. Dal colletto e dalle spalle poi scendeva fino a terra un mantello di fiamme diviso in sette strisce appuntite, ma in tutta la sua figura nessuna delle fiamme di Sirius emetteva il suono più piccolo.
    "Liberazione del Primo Sigillo: Sigillo di Enoch... Con questa semplice, eppure raffinata ed elegante formula a noi Ibridi di Grado XX è permesso duellare e combattere sotto il nome di nostro Padre nel pieno delle nostre infinite capacità! Con un simile potere è impossibile che un essere tanto piccolo e allo stesso tempo così complesso possa battermi, e quanto hai appena visto ne è la prova! I miei mostri Fiamma Chimerica non possono scelti come bersaglio dagli effetti delle carte del mio avversario! Per cui i tuoi tentativi di indebolirmi sono inutili, Risebell!" dichiarò gonfiando il petto Sirius, per poi indicare il proprio mostro con un sorriso colmo di gioia e fierezza.
    "Accidenti... Questo può essere un problema, ma lo risolverò più tardi! Se la metti così controllando due mostri "Virtù Angelica" attivo dalla mia mano la Carta Magia Esclusione delle Virtù, che mi permette di distruggere tutti i mostri sul Terreno del mio avversario il cui Livello sia inferiore a quello di un mostro "Virtù Angelica" sul mio Terreno, in questo caso Industria!" aggiunse in fretta Rayshin, mentre sopra Manticora Fiamma Chimerica si formò una croce formata da un'inquietante luce violastra.
    La croce scese velocemente attorno a Manticora, ma prima che potesse distruggerla Sirius intervenne: "Attivo il portentoso effetto del mio mostro, che mi permette, al prezzo di mandare un altro mostro di Attributo Fuoco dalla mia mano al Cimitero, di impedire la sua distruzione per effetti di carte questo turno!", e mentre rinunciava ad una carte nella sua mano Manticora generò una folata di vento con le fiamme che dissipò la croce nel nulla.
    "Purtroppo ho dovuto rinunciare a Ippogrifo Fiamma Chimerica, ma il suo sacrificio non è stato vano! Con coraggio i miei due mostri hanno saputo resistere ai meschini sotterfugi dei tuoi, risultando così in Manticora ancora in piedi! Ora cosa farai Risebell?" gli chiese Sirius, disegnando un grande arco con le braccia in aria simulando il volo verso l'alto dell'Ippogrifo.
    Rayshin allora perse definitivamente la pazienza e gli gridò contro: "Adesso basta, io non sono quel tuo "Risebell"! Non so neppure chi sia, per cui smettila di affidarmi nomi diversi dal mio, stai cominciando a diventare ridicolo!".
    L'Ibrido si scurì in viso, quasi come offeso dalle parole del ragazzo, mentre questi finiva il suo turno con un sospiro esausto: "Siccome attaccarti non servirebbe a nulla, posiziono una carta coperta e concludo il mio turno!".

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    "Siccome nonostante la forza dirompente dei tuoi mostri non sei riuscito a concludere nulla durante il tuo turno, pesco di nuovo dal mio Deck, che è sempre pronto a sostenermi e darmi forza!" dichiarò Sirius iniziando il suo turno.
    Rayshin allora chiese stringendosi i denti cercando di contenere il tono della voce, seppur con scarsi risultati: "Non potresti, per cortesia, evitare di essere così sopra le righe quando parli? All'inizio è divertente, ma a lungo andare diventi stancante!".
    "Umpf! L'arroganza dei giovani, che vergogna! Non vi è più alcun rispetto per la forma, per l'eleganza e per la raffinatezza! E' sempre triste percepire quanto l'uomo si stia discostando dai suoi canoni di nobiltà d'animo e di persona che lo hanno reso sovrano della natura, tendendo invece sempre di più alla volgarità ed alla bassezza! Ma immagino che a te non importi nulla di tutto ciò, vero? Ebbene, eccoti accontentato: sfruttando l'effetto della mia potente Colonna Chimerica Evoco Normalmente Cerbero Fiamma Chimerica in posizione di Attacco!" gli rispose sdegnato in viso l'Ibrido, per poi decidersi comunque a giocare. Un altro getto di fiamme fuoriuscì dalla voragine, rivelando questa volta una creature simile al mitico Cerbero seppur con il pelo arancione e tre folte criniere sotto le teste canine di pure fiamme rossastre, simili a quelle alla fine della sua coda (ATK 2000 DEF 200 LV 6).
    "Ora vai Cerbero Fiamma Chimerica, sfoga le tue zanne un tempo domate solo dalla forza dirompente di Eracle ed attacca Virtù Angelica – Temperantia!" ordinò quindi l'Ibrido, e prontamente il suo mostro si lanciò contro il bersaglio indicatogli.
    La risposta di Rayshin non si fece attendere: "Attivo l'effetto di Virtù Angelica – Temperantia: facendo ritornare in mano questa carta posso annullare l'attacco, ed aumentare successivamente i miei Life Points pari alla metà dell'Attacco del mostro attaccante! Per cui guadagno 1000 Life Points!".
    Le catene di Industria si staccarono dal suo corpo, permettendo così alla donna angelica di afferrare la sua croce e tramutarsi in una sfera di luce azzurra tornando così nella mano del suo possessore. La stessa luce azzurra avvolse il corpo di Rayshin per aumentare i suoi Life Points, ma immediatamente si trasformò in una strana luce grigiastra. "Cosa succede?" riuscì a dire Rayshin prima che una fitta di dolore gli attraversasse tutto il corpo, costringendolo a cadere su un ginocchio a terra. Guardando il suo Duel Disk una volta che la luce sparì dal suo corpo notò che i suoi Life Points, piuttosto che aumentare, erano scesi di 1000 punti (LIFE POINTS RAYSHIN: 3000).
    Alzando il capo verso il terreno del suo avversario Rayshin notò che una delle carte coperte giocate dall'Ibrido il turno prima era ora alzata, e dopo averne letto il nome sul suo volto si contrasse in un'espressione decisamente preoccupata e sbalordita.
    "Con l'effetto della mia insidiosa Carta Trappola Brutta Reazione a Simochi, ogni effetto che farebbe aumentare i tuoi Life Points te li farà invece perdere!" esclamò con orgoglio l'avversario, indicando con eleganza la sua carta con il braccio.
    Rayshin si rialzò stringendo i denti dal dolore appena subito, chiedendo: "Com'è possibile che tu possa rispondere ad ogni mia mossa con una migliore? Non hai mai visto il mio Deck, eppure sembri sapere ogni modo per contrastarlo!".
    L'Ibrido allora rise, avvolgendosi nel suo mantello di fiamme mentre spiegava: "E' semplice, Risebell! Io sono stato creato per contrastarti, sono la tua antitesi in termini di duelli: ecco perché il mio Deck mi permette di rispondere senza problemi al tuo! Inizialmente io nacqui pronto e preparato per rispondere al tuo Deck Costellazione, ma siccome l'hai perso qualche tempo fa ho dovuto... rivedere in parte le mie carte! E ciò è stato possibile grazie all'aiuto di Sola e Mane...".
    "Sola e Mane? Cosa c'entrano loro adesso? Nel nostro duello li ho sconfitti senza problemi!" dichiarò Rayshin, ora confuso da cosa l'Ibrido gli stesse dicendo. Che i due gemelli avessero informato Sirius del duello che avevano avuto con Rayshin non era del tutto impossibile, ma non potevano assolutamente sapere degli effetti specifici di Industria e Temperantia.
    L'Ibrido allora spalancò le braccia e con fare teatrale si inchinò in avanti, per poi incrociare le dita di entrambe le mano mentre spiegava: "Non temere, ai condannati a morte non si nega alcun favore, per cui ti spiegherò tutto, ammesso che la mia dialettica non ti faccia più ribrezzo come prima! Devi sapere che noi Ibridi siamo, come facilmente intuibile dal nostro nome, quanto di più vicino ci sia ai Mostri usati nei duelli! Noi siamo per l'appunto metà esseri umani, ovvero la base su cui siamo stati creati, e per metà Mostri, ovvero la modifica apportataci da nostro Padre! Unendo un corpo umano ad un frammento di Kesin è possibile creare noi Ibridi... Il semplice duello sperimentato in prima persona ci permette di assimilare tutto ciò che c'è da sapere sulle carte dell'avversario: potenza, valori, effetti e tutto ciò che può interessarci del Deck di una persona, con un solo duello! Ecco perché Sola e Mane ti hanno sfidato eroicamente, pur sapendo che non potevano nulla contro di te! Assistendo alle tue capacità mi hanno trasmesso tutte le informazioni relative alle tue creature, incluso ad esempio l'effetto di potenziare i tuoi Life Points! Ecco perché ho modificato il mio Deck con questa Carta Trappola, altrimenti avrei incontrato molteplici difficoltà nell'affrontarti e non avrei potuto batterti! Invece in questo modo sono sicuro di poter duellare con te senza subire sorprese!".
    Rayshin era rimasto interdetto da tale rivelazioni, e solo ora si rendeva conto di essersi inserito in una sfida quasi completamente a senso unico. Non solo il suo avversario sapeva delle sue carte, ma si era anche attrezzato per arrivare prima del duello preparato. "Ma... ma quindi da quando io ho giocato la mia prima carta contro i due gemelli... Da allora..." balbettò il ragazzo, ora pallido in viso.
    "Da allora io sapevo già come poterti battere! E la tua disfatta ne sarà la prova: adesso vai Manticora Fiamma Chimerica, attacca Virtù Angelica – Industria! Che cosa farai Risebell? Attiverai l'effetto del tuo mostro, o lascerai passare l'attacco? In ogni caso il mio colpo andrà a segno!" riprese Sirius alzandosi con un balzo e schioccando le dita.
    Con un ruggito Manticora spiccò il volo spalancando le ali, per poi compiere una capriola in aria e lanciare il pungiglione contro Industria. L'impatto generò una sfera di fuoco di tali proporzioni da travolgere lo stesso Rayshin, che per il colpo appena subito urlò dal dolore mentre le fiamme lo avvolgevano completamente.


    E così finisce il capitolo, cari lettori.
    Avete assistito ad un'altra leggendaria sfuriata di Lasyrindes (se ricordate la prima la ebbe con Isroth quando Icero fece la sua comparsa a livello mondiale), solo che questa volta a farne le spese è stato lo stesso Dinef: l'Imperatore infatti non si è posto alcun problema a picchiarlo ed a rimproverarlo. Rimproverarlo per cosa? Perché a detta loro Esteban, con la sua recente trasformazione, ha iniziato un Processo di Perfezionamento che potrebbe, in qualche modo, minacciare lo stesso Imperatore: in particolare questi è preoccupato di quello che potrebbe succedere al Principe dell'Acqua nel caso in cui Esteban avesse riottenuto anche i ricordi di quanto l'Impero gli ha fatto. Per questo ora Lasyrindes ha mandato anche Dinef nell'Other.
    Dall'altra parte ecco l'inizio del duello tra Rayshin e Sirius. L'Ibrido, con le sue Fiamme Chimeriche, ha rivelato di essere perfettamente a conoscenza del nuovo Deck di Rayshin, grazie all'aiuto di Sola e Mane che, con la loro sconfitta, sono riusciti a trasmettergli tutte le informazioni relative alle Virtù Angeliche di Rayshin in virtù della loro natura per metà Mostri, e dandoci così altre informazioni sugli esperimenti del Dottor Gren.
    Adesso Rayshin ha a che fare con un avversario che sembra poter prevedere le sue stesse mosse, in un duello per ora a senso unico.
    Cosa succederà alla luce di questi eventi? Il Principe dell'Acqua è davvero in pericolo? Esteban si ribellerà all'Imperatore? Cosa causerà l'arrivo di Dinef nell'Other? E come finirà il duello tra Rayshin e Sirius?
    A quest'ultima domanda troverete risposta nel prossimo capitolo la prossima settimana, per le altre non proprio :asd: .
    Buona serata dunque cari lettori, alla prossima domenica :ciao: .
     
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    Beh....a detta di Sirius, lui conosce gli effetti delle Virtù ANGELICHE....non quelli delle Virtù CARDINALI (i mostri Xyz per intenderci). Tecnicamente parlando, se Rayshin fa ricorso a loro, potrebbe anche batterlo....dico bene? Bel capitolo comunque. Come al solito, attendo con impazienza il prossimo.

    P.S. E' sempre bello vedere l'assoluta compostezza e stabilità mentale di Lasyrindes, quando le cose NON vanno secondo i suoi piani....XDXDXD
     
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    Letto, bel capitolo, aspetto la seconda parte dello scontro anche perchè per me è la prima volta che vedo il Deck nuovo di Rayshin in azione :sisi: (mentre il Fiamma Chimerica lo usai a suo tempo)
     
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    CITAZIONE (Zadkal @ 14/12/2014, 23:12)
    Beh....a detta di Sirius, lui conosce gli effetti delle Virtù ANGELICHE....non quelli delle Virtù CARDINALI (i mostri Xyz per intenderci). Tecnicamente parlando, se Rayshin fa ricorso a loro, potrebbe anche batterlo....dico bene? Bel capitolo comunque. Come al solito, attendo con impazienza il prossimo.

    P.S. E' sempre bello vedere l'assoluta compostezza e stabilità mentale di Lasyrindes, quando le cose NON vanno secondo i suoi piani....XDXDXD

    Uhm... nì Zadkal. E' vero che Sirius non conosce in prima persona gli effetti delle Virtù Cardinali, siccome in sé costituiscono un "Archetipo" a parte rispetto a quelle Angeliche, ma in compenso conosce la loro esistenza e sa che Rayshin le ha. La visione degli Ibridi si estende all'avversario come un Pokedex, diciamo: se catturi un Pokemon/affronti un determinato Archetipo con la sua strategia vieni a conoscenza di tutti i dettagli; se invece vedi un Pokemon/l'Archetipo è in possesso della persona non sai nulla se non il nome. Sirius e gli Ibridi sono così: hanno un vantaggio iniziale astratto sui loro avversari, ma per tramutarlo in concreto devono affrontarli direttamente. E ciò si traduce in uno scontro più delle volte fatale.
    Ma sono contento che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che il duello non ti deluda nel prossimo.

    Su Lasyrindes dovresti provare tu ad accollarti il governo come Imperatore Assoluto di Europa, Asia e Nord Africa da solo quando i tuoi cinque diretti sottoposti, i Principi, sono dei pelandroni e passano il tempo a passeggiare nei cortili davanti alle fontane di notte, e poi vediamo se anche tu sei composto e mentalmente stabile :asd: .Come ha detto per fortuna almeno ha i Ministri, che sono decisamente più competenti dei Principi dal punto di vista governativo e politico.
    A volte la vita di un Imperatore è dura.

    CITAZIONE (Slovah @ 15/12/2014, 12:10)
    Letto, bel capitolo, aspetto la seconda parte dello scontro anche perchè per me è la prima volta che vedo il Deck nuovo di Rayshin in azione :sisi: (mentre il Fiamma Chimerica lo usai a suo tempo)

    Lieto che ti sia piaciuto Slovah caro, mi auguro che il duello riscontri il tuo favore nel prossimo capitolo :asd: .
     
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    Buonasera cari lettori, e felice pre-Natale a tutti voi!
    So che ieri vi aspettavate il nuovo capitolo, ma sfortunatamente è successo un problema non da poco: siccome sono andato in vacanza in montagna con familiari, mi sono ovviamente portato dietro il pc per pubblicare in tempo il capitolo, ma tra i bagagli ho effettivamente perso la chiavetta in cui ho salvata tutta la mia fan fiction :asd: . Per cui il cinquantesimo capitolo è smarrito in un luogo da definire, ed ecco perché non sono riuscito a pubblicarlo.
    Per mia fortuna però, avendolo già scritto, non sarà un problema riscriverlo in tempi più corti: so già perfettamente cosa mettere e come, per cui ho già cominciato stasera a riscriverlo, e direi che per domani sera sarà pronto per essere letto.
    Vi chiedo quindi di pazientare un giorno ancora, e di creare un Google USB per ritrovare le chiavette smarrite :asd:
     
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