Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera cari lettori, dopo tanto tempo eccoci finalmente al vero e proprio nuovo capitolo!
    Dunque, siccome ho fatto già sintetizzato quanto successo durante il precedente capitolo nello scorso riassunto, direi che possiamo iniziare subito. Nel capitolo di oggi assisteremo al proseguimento del piano del Dottor Gren che, dopo aver messo le mani su Louis, si ritrova a dover affrontare Gaap.
    Bene, vi auguro buona lettura.


    CAPITOLO 55 – CREATURE CORROTTE ED ENTITA' ARTIFICIALI

    Mercoledì 15 Novembre - Ore 21:02 - New York, Other

    «Ah... Non hai idea di quanto io abbia aspettato questo momento, mio caro Louis: ogni anno, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ho atteso il tuo ritorno! Il ritorno del mio primo figlio, nonché base di tutti i miei successivi...» commentò estasiato il Dottor Gren mentre, con passo lento, si avvicinava alla bara di Louis. Sul volto dello scienziato adesso non c'era più alcuna traccia dell'astio mostrato fino a poco prima, ma soltanto un sorriso a trentasei, giallastri, denti.
    Prima che l'uomo potesse avvicinarsi troppo al membro dell'Ordine Gaap sollevò ad incredibile velocità il braccio destro e, abbassandolo allo stesso modo, generò un tale spostamento d'aria verso l'altro da sbriciolare la strada davanti. Il colpo, data la sua velocità e la sua forza, sarebbe andato a segno travolgendo sia il Dottore che Nicolas, che nel mentre stava giocando con il suo cilindro, ma due sagome nere, comparse dall'alto, lo dispersero con un movimento circolare delle braccia, atterrando davanti a Gaap. «Oh parbleu, non mi aspettavo una simile piega degli eventi!» borbottò divertito lo scienziato dell'Impero, allungando le braccia violastre davanti a lui e ai due fratelli.
    L'attenzione di Rayshin in quel momento, però, non era concentrata tanto suoi movimenti di Gaap quanto sui due personaggi appena arrivati: niente altri che Lyedar e Ofelia. I suoi due vecchi amici erano in posizione guardinga, con le armi sfoderate: il ragazzo con la falce a due lame tra le braccia; la ragazza con un fucile nero per mano. Entrambi stavano studiando in silenzio i movimenti e la costituzione dello scienziato, assicurando nel mentre la protezione del Dottore che soltanto allora si voltò verso di loro.
    «Lyedar! Ofelia!» gridò, con voce spezzata, Rayshin. Il ragazzo non sapeva cosa provare in quel momento: una parte di lui era felice di ritrovare i due vecchi compagni dopo tanto tempo di isolamento; l'altra invece era furiosa per il tradimento subito e, soprattutto, per la morte dei suoi genitori ad opera loro. Vederli armati in quelle condizioni di certo non lo aiutò a sentirsi meglio, ma il fatto che avessero ancora il loro aspetto normale era in un certo senso rincuorante: sembrano due normali adolescenti umani, in procinto però di fare a pezzi e crivellare persone.
    «Ma guarda un po' se non è Rayshin! Come stai, vecchio mio?» cominciò con un largo sorriso Lyedar, aprendo amichevolmente le braccia verso l'alto. La falce tintinnò al movimento, mentre il lungo cappotto dai bordi simili a fiamme emise un fruscio. «Uhm, per caso stai tentando di fare il cosplay di un Puffo indemoniato? Insomma, quelle braccia bluastre non sono esattamente quanto di più bello possa esistere in natura...» domandò storcendo il naso.
    Prima che Rayshin potesse rispondergli, se sinceramente oppure insultandolo pesantemente, Esteban esclamò: «VOI! Avete tradito la fiducia di mio fratello, bastardi!», per poi saltare verso l'alto con le braccia conserte e materializzando due sigilli eterei dorati.
    «Esteban, no!» lo richiamò Rayshin, cercando di trattenerlo a terra: non era difficile prevedere che se in quelle condizioni il fratello minore si fosse scontrato contro due Ibridi in perfetta salute, il risultato sarebbe stato una disastrosa sconfitta... o peggio.
    A fare ciò che Rayshin non ebbe il tempo di fare ci pensò Gaap, seppur sbuffando: sollevando le due braccia violastre afferrò il bambino per le mani e per il ventre e lo sferrò violentemente a terra, incrinando l'asfalto in un cratere di notevoli dimensioni. «Non, non, non... Esteban, dovresti calmarti: non voglio fare inutili discriminazioni, ma talvolta le persone iperattive come te possono diventare alquanto fastidiose. Tradotto in altri termini ed in un'altra lingua, ne t'inquiéter pas!» scosse ironicamente il capo lo scienziato mentre, sotto i suoi enormi artigli, Esteban l'appellava nei modi peggiori.
    «Uh uh uh... Sono contenta di vedere che non siete cambiati per nulla: Rayshin, sei sempre il fratello maggiore dolce e premuroso, e tu Esteban sei sempre un piccolo diavoletto!» ridacchiò Ofelia, coprendosi elegantemente le labbra con la mano.
    «Perché ci avete traditi? La nostra amicizia non vi è mai importata? Credevo che noi tre assieme stessimo bene... invece mi avete mentito su tutto!» riprese la parola Rayshin, muovendo qualche passo dolorante verso i due. Più che il riprendersi dai colpi subiti, fu la forza della disperazione e farlo muovere, guardando direttamente in viso i vecchi amici. Sentire nuovamente le battute di Lyedar ed assistere all'eleganza di Ofelia, dopo aver scoperto che per anni non avevano fatto altro che ingannarlo sulla loro identità e sui loro scopi, era un'altra fitta di dolore per il suo cuore tradito.
    A quell'accusa, quasi percependo la tristezza del ragazzo dalla sua voce, Lyedar e Ofelia si scambiarono uno sguardo fugace, i loro occhi colmi d'imbarazzo a quelle domande, ma prima che potessero rispondere il Dottor Gren, piuttosto spazientito, richiamò la loro attenzione: «Lyedar, Ofelia... Che cosa state aspettando, figli miei? I nostri due bersagli sono proprio davanti a voi! Prendete i due Risebell e portateli sul Babylon II, mentre io mi accingo a risolvere una questione con un figlio indisciplinato. Forza!».
    «Sì, Padre!» esclamarono in coro i due, nuovamente seri in viso, per poi scattare in avanti: Lyedar fece roteare la sua falce da un braccio all'altro, mentre Ofelia posizionò in avanti entrambe le canne dei fucili pronta a far fuoco. Indietreggiando di riflesso Rayshin notò però che i due non miravano direttamente a lui od a suo fratello, ma allo scienziato poliglotta: capì quindi che anche i due Ibridi si erano resi conto del fatto che per raggiungere il loro obiettivo avrebbero dovuto prima liberarsi di Gaap, e forse ciò poteva giocare a suo favore.
    Prima però che chiunque potesse spostarsi anche di un solo millimetro Gaap, con un ghigno, comparve all'improvviso dietro i due Ibridi, avvicinando le sue due braccia artigliate delicatamente ai loro visi. Rayshin non era sicuro di aver percepito bene il movimento, poiché in quel momento avvertiva lo scorrere del tempo come bloccato: prima l'uomo era alle sue spalle, dopo si trovava a mezz'aria dietro Lyedar e Ofelia senza che nulla fosse cambiato, neppure le pieghe dei loro vestiti.
    Ancor prima di un semplice battito di ciglia il ragazzo vide lo scienziato girare velocemente su sé stesso e, afferrandoli prima e rilasciandoli subito dopo, scagliò i due Ibridi ai lati opposti della strada, invertendo le loro posizioni.
    I due, dal canto loro, rimbalzarono con facilità sulla strada senza scontrarsi contro gli edifici e, sempre in movimento, Ofelia puntò l'arma contro Gaap e fece fuoco. Tre proiettili vennero sparati ad enorme velocità dalla canna, diretti con precisione al volto dell'uomo. Il colpo, che normalmente sarebbe andato a segno, mancò invece il bersaglio in quanto Gaap si trovò ad una decina di metri da terra, completamente fuori dalla portata dei proiettili.
    Il suo balzo però non gli impedì di trovarsi davanti una delle due lame della falce di Lyedar che, mossa dalla catena all'interno dell'asta, gli comparve sopra la nuca. “Oh, qu'est-c'est? Kesin sintetico? Non mi aspettavo che Gren lo avesse perfezionato a tal punto!” commentò tra sé e sé lo scienziato mentre, incrociando le braccia violastre sopra il corpo, parò il colpo. La lama a contatto con la pelle emise una serie di scintille rossastre, ma non riportò alcun danno.
    Solo allora Gaap realizzò che, se la falce poteva separarsi in due parti per mezzo di una catena, ed essere manovrata per mezzo di essa, allora era chiaro che le due parti, sfruttando il procedimento inverso, potessero riattaccarsi. Richiamando il resto dell'arma alla lama che aveva impattato contro lo scienziato, Lyedar si sollevò da terra e comparve sopra l'avversario, sorridendo. Non appena l'arma si ricompose vibrò un attacco verso il basso e colpì Gaap, scagliandolo via con tale forza da lasciare per qualche secondo dietro di sé una scia biancastra. Prima però che Gaap potesse impattare sul suolo Ofelia lo stava già aspettando e, sfruttando la forza che muoveva il corpo dell'avversario, con un salto arrivò a puntargli entrambi i fucili al mento.
    Il fragore che seguì quando l'Ibrida presse i grilletti risuonò per alcuni istanti nelle orecchie di Rayshin, mentre il fumo generato dall'esplosione lo investì in pieno. Si coprì il volto con il braccio destro, ma riuscì comunque ad intravvedere Lyedar atterrare al fianco di Ofelia e darle un bacio sulla guancia.
    Cercando di sfruttare il fumo come copertura si piegò verso Esteban, sussurrandogli: «Esteban, andiamocene adesso che sono distratti!», per poi afferrargli la spalla. Con sua enorme sorpresa però il fratello minore non si mosse e, con uno schiocco di dita, di sua stessa iniziativa diradò la loro unica difesa. «Ma che fai!?» gridò Rayshin guardandolo allibito, per poi spostare lo sguardo sui loro avversari.
    I due Ibridi lo stavano guardando con un sorriso in volto, che però stranamente non sembrava trasparire alcuna cattiva intenzione. Il Dottor Gren, ignorando completamente quanto stava succedendo, stava esaminando con i suoi bracci meccanici il corpo dell'ancora immobilizzato Louis. Nicolas invece stava esultando trionfante per essere riuscito a strappare un filo pendente dal suo cilindro.
    «Rayshin, fidati noi... E' complicato da spiegare, ma non vogliamo farti del male» gli disse Lyedar, per poi avanzare a passo tranquillo verso di lui. Abbassò anche la falce in segno di pace, stringendola però sempre in mano.
    Rayshin non riuscì a muoversi. Da un lato doveva cercare di fuggire, assieme ad Esteban, da quegli esseri bugiardi e mostruosi; dall'altro il tono del suo vecchio amico sembrava sincero. Aveva cercato in tutti i modi di dimenticarsi dei tempi trascorsi con Lyedar ed Ofelia, conscio che prima o poi sarebbe arrivato ad affrontarli, ma non c'era mai riuscito del tutto: quei due infondo erano stati i suoi migliori amici per molti anni, e non poteva cancellare all'improvviso un tale legame. Forse loro l'avevano fatto, o non l'avevano mai condiviso, ma lui continuava a crederci, in misura più o meno maggiore.
    Allo stesso tempo però sapeva di non poter coinvolgere suo fratello minore in tutta quella storia, e pertanto prima di ascoltare o meno le parole di Lyedar doveva portare Esteban in un posto sicuro: in questo modo almeno lui si sarebbe salvato.
    A tranquillizzarlo ci pensò proprio Esteban, quasi gli avesse letto nel pensiero, ed accarezzandogli la spalla gli disse: «Non devi agitarti, fratellone. Tutto è sotto controllo, e presto te ne accorgerai!», per poi fargli l'occhiolino.
    In quel momento due enormi sagome nere comparvero all'improvviso alle spalle dei due Ibridi e, ancor prima che potessero accorgersene, li afferrarono per le spalle sollevandoli senza sforzo da terra. Erano le braccia violastre di Gaap che, sospese nell'aria senza la presenza del corpo dello scienziato, schiacciarono i due l'uno contro l'altra in un impatto tremendo, per poi sbatterli più volte a terra come panni sporchi. Mentre le gocce rossastre del loro sangue scorrevano nelle profonde crepe formatesi Lyedar e Ofelia si stavano riprendendo dalla sorpresa di quell'improvviso attacco, ma prima che potessero reagire vennero scagliati in diagonale verso i grattacieli lì vicino: impattarono contro pareti di vetro e cemento prima di sparire in un vortice di polvere e detriti. Solo allora in mezzo alle due braccia apparve il resto del corpo dell'uomo che, poggiando i piedi a terra, si sistemò il camice bianco. Dei precedenti attacchi dei due Ibridi non vi era alcuna traccia, né del fendente di Lyedar né del colpo di Ofelia.
    «Mais c'est magnifique! Siete soldati decisamente interessanti... Per fortuna che ho questo corpo umano che limita le mie capacità, altrimenti i giochi sarebbero già finiti. Invece in queste condizione posso dilettarmi ad esaminarvi con tutta calma: ah, che bellezza!» gridò felicemente lo scienziato in direzione dei suoi due avversari, estraendo dalle maniche del camice un paio di siringhe contenenti uno strano liquido dorato.
    Rayshin non ebbe tempo a commentare quanto aveva appena visto che Esteban gli si portò accanto guardando Gaap: «Vedi, fratellone... Gaap può piegare lo spazio ed il tempo al suo passaggio, spostando in un'altra zona esistente parte o tutto il suo corpo: può esistere su più dimensioni differenti, fintanto che originariamente resta integro. Se combattesse a pieni poteri posso assicurarti che nessun attacco avrebbe effetto su di lui! Per questo viene definito “il Soldato Divino”, perché non importa quale sia la forza o l'estensione della forza avversario, lui sarà sempre una dimensione avanti! Senza contare che ha anche un vasto arsenale di sostanze mediche con cui gettare quei due sporchi traditori in uno stato peggiore della morte!».
    «Wow...» fu tutto ciò che Rayshin riuscì a dire. Oggettivamente non gli importava molto di cosa Gaap fosse capace di fare, finché fosse stato capace di proteggerli dal Dottor Gren. A tal fine, come aveva tentato di fare poco prima con il fumo, avrebbe atteso il prossimo diversivo per fuggire da quel posto. Stranamente Esteban sembrava nutrire una certa fiducia verso quell'essere dalle braccia mostruose, ma di certo non quanta ne nutriva verso di lui.
    Proprio in quel momento Rayshin avvertì qualcosa di sottile scorrergli sopra la gamba destra e, piegandosi verso il basso, inizialmente non vide nulla. Aguzzando poi però la vista scorse un lieve luccichio di luce riflessa su qualcosa di estremamente sottile e, prima che potesse realizzarlo, si ritrovò ad essere risucchiato all'indietro assieme al fratello minore. Mentre Esteban gridava dalla sorpresa Rayshin finalmente capì, dal debole sibilo nell'aria e da ciò che adesso vedeva piuttosto chiaramente: attorno alle loro gambe c'erano senz'ombra di dubbio i fili di Delver.
    L'ultima cosa che vide fu la faccia sorpresa di Gaap diventare sempre più piccola, mentre lui si allontanava, per poi scorgere qualcosa simile ad una sfera di luce dorata che, scoppiando, illuminò con una tale forza la zona da costringerlo a coprirsi il viso.

    ---



    «Bien, non mi aspettavo questo genere di interruzioni... E dire che essendo un uomo di scienza non dovrei neppure occuparmi di questioni così manesche» commentò Gaap appoggiando le mani sui fianchi, guardando senza voltarsi la luce dorata. Dopo che questa scomparve, dei due fratelli non era rimasta alcuna traccia. Sicuramente erano da qualche parte nella metropoli, portati via da chissà chi. “Uhm, je ne suis pas sûr, ma mi pare di aver intravisto dei fili attorno alle loro gambe. A quanto ne so, uno dei membri dell'Ordine di Yeni Aci dovrebbe farne uso in combattimento... Probabilmente è il tutore di Rayshin, o simili. Ma se così fosse, perché è intervenuto soltanto adesso, e non prima quando ha affrontato Gren? Forse qualcosa, o qualcuno, lo ha trattenuto...” dedusse lo scienziato rimuginando silenziosamente, per poi frugare nelle tasche del suo camice. La luce gli aveva distrutto gli occhi e, mentre gocce di sangue cadevano a terra dal volto sfigurato, sollevò un cilindro di vetro contenente all'interno due bulbi oculari sintetici. Estraendoli dal liquido grigiastro in cui erano immersi se li impiantò con estrema cura ed attenzione, dopo essersi pulito le cavità oculari.
    «Lyedar! Ofelia!» gridò la voce del Dottor Gren: come se si fosse accorto soltanto in quel momento di ciò che stava avvenendo, aveva finalmente interrotto le sue attenzioni su Louis e si era voltato verso il suo vecchio compagno. «Non perdete altro tempo qui, e fate come vi ho detto: prendete i due Risebell! Se, come penso sia successo, adesso è intervenuto direttamente l'Ordine, richiamate tutti gli altri Ibridi attualmente disponibili. Non mi importa cosa succederà alle truppe di Icero o a questo posto, ma voglio che troviate quei due! Subito!» aggiunse il Dottor Gren, con un sorriso in viso, mentre si avvicinava sempre di più verso Gaap.
    Questi, sempre tenendo lo sguardo fisso sull'altro uomo e sui suoi cinque tentacoli neri, percepì chiaramente che i due Ibridi avevano interrotto il loro accerchiamento attraversando i palazzi della zona, ed avevano cominciato a spostarsi a gran velocità verso sud.
    «Alors, Gren? Che cosa pensi di fare con questa mossa? Per quanto preferirei di gran lunga restare a far un po' di sana conversazione con te, sono costretto ad andare dai due fratellini. Sai quanto me che non impiegherò molto tempo a trovarli, in un'area così piccola. O pensi forse di combattermi con quel ragazzo mentalmente instabile, tu che hai il corpo ad un passo dalla decomposizione?» domandò sfacciatamente Gaap, guardando con superiorità l'altro adesso che, passandosi un fazzoletto sul volto, si era ripulito dal danno di poco fa. Non bisognava essere un genio, quale tra l'altro lui era, per capire che in quelle condizioni il suo vecchio compagno non poteva nuocergli in alcun modo.
    Per tutta risposta Gren non perse il suo sorriso, neppure davanti a delle verità come quelle sottolineate da Gaap. Piegando la testa di poco verso sinistra, ordinò ancora: «Nicolas, porta Louis sul Babylon II: credo che mi sarà utile da vivo, per cui vorrei parlargli con più calma in privato... Fatto ciò raggiungi i tuoi compagni e segui là gli ordini. Confido che nonostante tutto comandi tanto semplici tu possa eseguirli!».
    Nicolas sbuffò e, dopo essersi rimesso il cilindro in testa, borbottò: «E' talmente noioso: gli ho allungato la vita ed è così che mi ringrazia! Vecchiaccio...». Appoggiò quindi la mano sulla bara di Louis ed il coperchio di questa cominciò a sollevarsi da solo, mentre lanciava un ultimo saluto al ragazzo: «Sogni d'oro, mio piccolo Louis. Adesso vieni con me, che ti porto in un bel posto pieno di luci e colori». Un momento dopo però scosse la testa, commentando: «Wow, mi sono accorto soltanto adesso di quanto ciò suoni perverso».
    Louis tentò di ribellarsi un'ultima volta, ma i nastri gli impedirono qualunque movimento se non quello di torcere forsennatamente il collo, dove adesso vi era una serie di puntini rossastri. La bara si richiuse con un sonoro tonfo e Nicolas la prese sotto braccio, per poi portarsela dietro mentre, con un balzo, sparì oltre il tetto del palazzo lì davanti.
    Sparito anche l'ultimo Ibrido il Dottor Gren allungò un tentacolo verso Gaap: tra le dita metalliche reggeva tre sottili boccette di vetro, al cui interno vi era un liquido rossastro. «Vedi, mio caro Gaap, è vero che attualmente il mio corpo non è nelle migliori condizioni. Non per nulla cronologicamente ho centododici anni...» iniziò a spiegare l'uomo, spostando lo sguardo verso le tre boccette. «Non avrei in alcun modo la forza per combatterti. Ma grazie ad un veloce e dozzinale intervento, sono riuscito ad estrapolare questa meraviglia dal corpo di Louis: vediamo adesso che effetti avrà sul mio!» aggiunse, la sua voce una nota più alta rispetto al normale.
    Detto ciò il Dottor Gren si portò le tre boccette all'altezza del cuore dove, con un suono metallico, uno scompartimento nell'armatura nera si aprì di colpo. Al suo interno vi erano altrettante boccette simili a quelle che teneva in mano, ma erano quasi del tutto vuote ed il liquido al loro interno era di colore bluastro: la Sintesi. Le boccette in uso vennero quindi espulse automaticamente, cadendo a terra e frantumandosi, ed il Dottore inserì le tre riempite con il sangue di Louis.
    In quello stesso istante il corpo dell'uomo venne travolto da una serie di convulsioni, che lo avrebbero fatto cadere a terra se non fosse stato per i tre tentacoli posteriori saldamente attaccati a terra. Mentre Gren emetteva gemiti e lamenti disumani la sua pelle divenne nuovamente candida e priva di rughe, i denti tornarono allineati e bianchi, i capelli castani e folti, gli occhi accesi ed arrossati per lo sforzo in atto. L'attacco di dolore durò ancora per qualche secondo e poi il capo di Gren cadde in avanti, senza emettere più alcun suono.
    «Gren, ça va? Non ti sarai suicidato sbagliando la conversione del gruppo sanguigno del ragazzo al tuo? O forse... » cominciò a dire Gaap, assumendo un'espressione perplessa in volto, ma prima che potesse continuare si ritrovò i due tentacoli anteriori del Dottor Gren ai lati del viso. Quando lo realizzò i palazzi attorno a loro crollarono sulle loro fondamenta, tagliati ad altezza d'uomo dai due tentacoli: in questo modo si scontrarono l'uno con l'altro, formando così una barriera circolare che bloccava ogni uscita, ma anche ogni entrata, in quel tratto di strada.
    «Ah... Che meraviglia! Che splendore! Non mi sono mai sentito così... così sano! Mi sembra di essere tornato giovane di almeno settant'anni, se non di più. Sapevo che investire così tanto nella cattura di Louis, anche più rispetto a quella dei due Risebell, mi avrebbe totalmente ripagato!» esclamò il Dottore alzando di scatto la testa, il volto deformato da un sorriso che quasi gli andava da un orecchio all'altro. Richiamò lentamente i tentacoli anteriori a sé e, ridacchiando, si portò davanti al volto quello sinistro: con uno scatto dal tentacolo fuoriuscì una lama nerastra, sulla cui superficie vi era una serie di venature simili a terminazioni nervose intrecciate secondo motivi lineari, e con alla base un Deck. Spostando lo sguardo su Gaap aggiunse: «In queste condizioni posso affermare di poterti tenere testa, Gaap. Che cosa ne diresti di fare un bel duello, come ai tempi in cui eravamo giovani colleghi?».
    Lo scienziato dell'Impero, a quella proposta, emise un fischio di sorpresa. Erano anni che nessuno lo sfidava, e non si aspettava certo che il primo a farlo dopo tutto quel lasso di tempo sarebbe stato lo stesso Gren. «D'accord! Infondo penso che tu non accetteresti un mio rifiuto... e non ho proprio voglia di vedermela con cinque tonnellate di vero Kesin. Per cui duello sia: ne facemmo così tanti che non mi ricordo più chi fu l'ultimo a vincere...» concordò Gaap, per poi distendere orizzontalmente il braccio destro: un arco argentato si formò attorno al polso, per poi espandersi fino al gomito. Su di esso si formarono cinque display quadrati di colore verde, ognuno contornato da una serie di fili rossastri e blu, che convergevano tutti verso la base dove era stato inserito il Deck.
    L'uomo piantò quindi le due braccia violastre nel terreno e si alzò da terra reggendosi su di esse, come stava facendo Gren con i suoi tre tentacoli posteriori. I due avversari gridarono quindi all'unisono: «DUELLO!».

    GREN: 4000
    GAAP: 4000

    «Chi ha più braccia inizia per primo! Pesco!» cominciò il Dottor Gren, portando l'altro tentacolo libero al Deck.
    «Evoco Castor Brancomalvagio in posizione di Attacco: grazie al suo effetto, quando viene Evocato Normalmente, mi permette di compiere una seconda Evocazione Normale di un mostro “Brancomalvagio”, o “Caldacciaio”. Per cui Evoco anche Tuonouccello Brancomalvagio!» dichiarò il Dottore, mentre sul suo terreno facevano la comparsa due vortici di energia nerastra.
    Dal primo fuoriuscì un guerriero coperto da una pesante armatura, divisa però a metà: la parte destra di color grigio chiaro, simile alla pietra, mentre quella di sinistra era nera. Quest'ultima inoltre era decorata con corna appuntite alla spalla, al gomito ed al ginocchio. Ai fianchi portava due placche supplementari, e su quella di sinistra vi era uno strano stemma rossastro simile ad un volto demoniaco con delle corna. Nella mano destra stringeva saldamente una lunga spada bianca, che mostrò all'avversario scostando il logoro mantello nero dalle spalle (ATK 1750 DEF 550 LV 4).
    Il secondo vortice invece venne dissipato dal battito d'ali di un grosso volatile, dal manto nero come l'armatura di Castor. Aveva il corpo piuttosto grasso, con diverse sfere rossastre disposte verticalmente sul petto al cui interno era raffigurato il volto demoniaco. Lunghe zampe artigliate in prossimità di una coda a ventaglio stringevano saldamente il terreno, mentre cinque lunghi tentacoli spinosi partivano dal volto della creatura per dimenarsi continuamente nell'aria, rilasciando di tanto in tanto alcune scariche elettriche. Le braccia erano fuse alle ali, di pelle scura, ed erano ripiegate lungo i fianchi (ATK 1650 DEF 1050 LV 4).
    «Adesso sovrappongo Castor Brancomalvagio e Tuonouccello Brancomalvagio, entrambi di Livello 4! Con questi due mostri creo una Rete di Sovrapposizioni: Evocazione Xyz! Creatura un tempo maestosa, ora invece corrotta nel corpo e nella mente! Diffondi il contagio spalancando le tue possenti ali, Ophion Brancomalvagio!» cantò il Dottor Gren, alzando entrambi i tentacoli al cielo.
    I suoi due mostri si tramutarono quindi in due sfere di energia violastra, e scomparvero all'interno di un portale dimensionale formatosi in aria ad alcuni metri di altezza.
    Dopo qualche secondo quest'ultimo esplose in una miriade di luci, ed una nuova creatura atterrò alla spalle del Dottore. Si reggeva su quattro zampe, ma il corpo era quello di un enorme rettile: un drago. La lunga coda, coperta da placche nerastre, si snodava per diversi metri fino a terminare in una lama azzurra, simile a ghiaccio. Il corpo, muscoloso e massiccio, era protetto quasi completamente da una resistente armatura che lasciava scoperte soltanto alcune fessure, dalle quali si poteva vedere una pelle di ghiaccio illuminata all'interno da una calda luce arancione. Il volto presentava una criniera di cinque lunghe corna disposte a stella, dalle cui zanne il respiro dell'essere si condensava con l'aria formando una nube grigiastra. Su tutto risaltavano due enormi ali, sormontane dall'armatura nera per tutta la loro estensione in orizzontale, e formate da diverse lastre affilate di ghiaccio (ATK 2550 DEF 1650 RANK 4).
    «Attivo l'effetto di Ophion: una volta per turno, mi è permesso rinunciare ad un Materiale Xyz per aggiungere una carta “Infestazione” dal mio Deck alla mano... ed in questo caso scelgo Infestazione Pandemica!» aggiunse subito dopo il Dottor Gren, abbassando nuovamente entrambi i tentacoli.
    Le ali di Ophion brillarono per tutta la loro lunghezza della stessa luce arancione che stagnava nel suo corpo, ed una carta verso la metà del Deck del Dottore si staccò dalle altre, solo per essere poi rapidamente aggiunta a quelle tra la mano dell'uomo. Fatto ciò la luce svanì così com'era apparsa, ed il Deck del Dottore venne rimescolato.
    «Posiziono ancora una carta coperta, e poi posso dire di ritenermi soddisfatto per questo turno. A te la mossa, Gaap!» finì quindi il Dottore, mentre una carta rivolta verso il basso gli comparve davanti.

    GREN: 4000
    GAAP: 4000

    «C'est à moi!» iniziò lo Scienziato, pescando dal proprio Deck. «C'est magnifique, Gren. Vedo che nonostante tutti gli anni passati duelli ancora come un tempo: quanti problemi quel tuo Mostro mi sempre causato! Sei stato saggio ad usarlo fin da subito» osservò Gaap con un sorriso, ripensando a tutti gli scontri con Gren in passato, quando entrambi lavoravano nel laboratorio di Icero. Nessuno dei due era mai stato particolarmente superiore rispetto all'altro, e talvolta vinceva Gaap e l'altra Gren: la loro era una lunga competizione, non soltanto dal punto di vista scientifico ma anche da quello del combattimento. “Mais il n'est pas un probleme, so come arginare il suo fastidioso effetto” rifletté guardando le carte nella sua mano.
    Gren sbuffò, sollevando gli occhi al cielo: «Umpf! Non sei certo il tipo da fare apprezzamenti del genere agli avversari, Gaap, per cui smettila con questa sceneggiata e pensa a duellare: anni fa era diverso, ma se adesso tu perdessi non te la caveresti propriamente illeso, dico bene? Non per nulla il ho fornito me stesso ed i miei amati Ibridi di Kesin...».
    Per tutta risposta Gaap ignorò l'ultima provocazione dell'avversario ed agì: «Allons! Evoco Normalmente Doppioguerriero, in posizione di attacco!».
    Davanti a Gaap comparve un soldato in divisa nera, in netto contrasto rispetto alla sciarpa giallastra sul collo, con il volto protetto da un elmetto in metallo che oscurava entrambi gli occhi. Si piegò a terra e sollevò entrambe le braccia, puntando verso Gren un fucile di media lunghezza tenuto per il grilletto e per il caricatore (ATK 800 DEF 800 LV 2).
    «Après attivo la Carta Magia Buco Nero, con la quale distruggo tutti i Mostri sul terreno!» continuò, mentre la strada sotto di loro venne coperta da uno strato di tenebre estremamente dense, da sembrare quasi solide. Come attratto da quel manto nerastro Doppioguerriero cadde di petto in avanti e, tentando di rialzarsi, la forza gravitazione della regione lo annichilì completamente. Gaap stesso ne venne investito, ma le sue braccia violastre erano insensibili alla forza gravitazionale in virtù del suo potere di muoversi liberamente in altre dimensioni e nel tempo.
    Ophion Brancomalvagio, invece, resistette ed anzi spiccò il volo, con il corpo avvolto da uno strato di fumo violaceo. «Mossa sciocca Gaap, dato che attivando l'Infestazione Pandemica aggiunta alla mia mano poco fa Ophion diventa immune agli effetti di tutte le altre Carte Magia e Trappola per il resto turno!» spiegò il Dottore con un sorriso. Stranamente gli effetti della Carta Magia Buco Nero si erano espansi fino a lui, ma la distorsione era respinta per un'intera area circolare dai tentacoli in Kesin.
    «Oh parbleu, che sciocco che sono! Beh, ciò significa che devo limitarmi ad posizione due carte coperte ed a concludere il mio turno» commentò con falsa tristezza lo scienziato, non riuscendo però a celare un breve ghigno in volto.

    GREN: 4000
    GAAP: 4000

    «Se commetterai simili errori posso garantirti che non durerai molto, Gaap! Pesco!» dichiarò superbo il Dottor Gren all'inizio del suo secondo turno. «Non mi aspettavo certo che l'assenza di esercizio ti avesse ridotto così male... Quasi mi dispiace per te» aggiunse poi, esibendo una certa compassione per l'avversario.
    «S'il vous plaît, Gren, adesso non fingere tu con me. Specie se adesso io, attivando la mia Carta coperta Catena Demoniaca, non solo impedisco al tuo Ophion di attaccare, ma anche di attivare i suoi effetti!» ribatté Gaap alzando le spalle, per poi schioccare le dita nel momento in cui la sua Trappola si attivò. Una serie di catene verdastre avvolsero completamente il corpo del mostro Brancomalvagio, costringendolo a tornare a terra e limitandolo nei movimenti nonostante il suo dimenarsi furiosamente.
    «Oh, allora la tua sicurezza di poco fa non era del tutto ingiustificata: quale sorpresa, conoscendoti! Ma non importa, limitami un Ophion ed io te ne Evocherò un altro: per fare ciò ricorrerò a Coniglio da Soccorso!» continuò il Dottore, non dandosi per vinto. Sotto di lui, correndo attorno ai suoi tentacoli, comparve un piccolo coniglietto dal manto bianco e grigio, con un caschetto giallo in testa provvisto di occhiali ed una radiolina attorno al collo (ATK 300 DEF 100 LV 4).
    «Non amando io gli animali Bandisco immediatamente questo mostro per poter attivarne l'effetto, che mi consente di Evocare Specialmente due Mostri Normali di Livello 4 o inferiore con lo stesso nome dal mio Deck. Resteranno con noi soltanto fino all'End Phase, ma prima di ciò i miei Eliotropo Brancomalvagio avranno modo di rendersi utili!» dichiarò il Dottore, e schiacciò con uno dei tentacoli in Kesin il coniglio appena comparso. Da ciò si formarono due vortici di energia nerastra da cui fuoriuscirono, facendoli a pezzi, due guerrieri coperti da una rozza e pesante armatura nera, con alcune placche verdastre. Sul petto avevano rappresentato lo stesso stemma demoniaco di Castor e Tuonouccello, mentre nella mano destra brandivano uno spadone di pietra la cui lama era solcata da strani flussi di energia rossastra, la stessa che brillava dai loro occhi tra le fessure dell'elmo (ATK 1950 DEF 650 LV 4)x 2.
    «Adesso io...» cominciò Gren, ma venne subito interrotto da Gaap che, imitando quasi perfettamente la sua voce, disse: «Adesso io attivo l'altra mia Carta coperta, Tributo Torrenziale, che al momento dell'Evocazione dei due Brancomalvagio distrugge tutti i mostri sul terreno. Mi dispiace Gren... c'est la vie».
    L'altra carta di Gaap dunque si rivelò e da essa fuoriuscì un tremendo getto d'acqua che colpì i tre mostri del Dottore: gli Eliotropo vennero subito travolti, mentre Ophion data la sua stazza resistette per qualche secondo prima di essere anch'esso distrutto. Senza difese Gren imprecò tra i denti e, spiccando un balzo, evitò il getto d'acqua, che scavò senza problemi attraverso il cemento ed il metallo dei palazzi alle sue spalle. Allungò quindi i tre tentacoli posteriori ad enorme velocità per potersi aggrappare ai grattacieli circostanti prima di cadere nuovamente a terra.
    «Gaap, prima che tu possa dire qualunque delle tue stramberie in lingue morte ormai da secoli, ti informo che aver distrutto i miei Mostri non fermerà la mia vittoria. Per cui, anche se non era previsto, ti cedo il turno» dichiarò freddamente il Dottore mentre tornava a terra, accorciando la lunghezza dei tentacoli, dato il termine dell'effetto di Tributo Torrenziale. Il suo volto però tradiva le sue parole, dato che adesso era crucciato in un'espressione infastidita ed una vena gli solcava la fronte.

    GREN: 4000
    GAAP: 4000

    «J'attende ta victoire! Ma fino ad allora, permettimi di iniziare il mio nuovo turno» gli rispose con un sorriso spensierato Gaap, pescando una carta.
    «Viens ici, T.G. Cyber Mago, in posizione di Attacco!» dichiarò immediatamente dopo. Dal terreno davanti allo scienziato una serie di numeri digitali, di colore azzurro, si sollevò verso l'alto formando una piccola colonna, per poi sparire in una luce di colore analogo. Al suo posto vi era ora un piccolo esserino coperto dalla testa ai piedi da una tunica bianca, decorata con alcune venature simmetriche lungo la gonna. Aveva un cappuccio che terminava con tre differenti punta, due laterali ed una rivolta in avanti, che gli copriva il viso con l'eccezione degli occhi. Le spalliere erano due bizzarri strumenti tecnologici dalla forma rettangolare, di metallo blu e con una capsula trasparente all'interno della quale vi era un liquido arancione (ATK 0 DEF 0 LV 1).
    «Mais ce n'est pas fini! Con Cyber Mago mi è permesso utilizzare un Mostro “T.G.” non-Tuner dalla mia mano per un'Evocazione Synchro! Pertanto unisco il Mostro Tuner T.G. Mago Cybernetico, di Livello 1, a T.G. Rinoceronte in Carica dalla mia mano, di Livello 4: Evocazione Synchro! Meraviglia che unisce progresso e magia, dispiega le tue ali di metallo ed incanta i miei avversari! Livello 5! T.G. Maga Meravigliosa!» cantò lo scienziato, mentre il Mostro appena Evocato si sollevò in aria scomparendo nel cielo notturno. Nello stesso momento una delle carte nella mano di Gaap si tramutò in un lampo di luce dorata e, non appena entrò in contatto con Mago Cybernetico, entrambi si tramutarono in un flusso a doppia elica di numeri digitali azzurri e verdi. Arrivati ad una decina circa di metri sparirono in un lampo di luce bianca, ed al fianco di Gaap scese dolcemente una nuova creatura.
    Si trattava di un essere umanoide di piccola statura, quasi quella di una bambina, con una lunga tunica marrone e rossiccia simile a quella di Cyber Mago, ad eccezione di una gonna più ampia e del cappuccio tricornuto completamente sollevato. Due lunghe ciocche di capelli color porpora le ricadevano sul petto, strette alla base da due anelli, ed incorniciavano un viso dolce e gentile decorato con eleganti rune verdi. Sulla schiena presentava quattro ali, naturali o artificiali, disposte ad “X” di colore azzurrino, che si muovevano lentamente come mosse verso l'alto da una corrente d'aria (ATK 1900 DEF 0 LV 5).
    «Allons-y: attivo l'effetto di Maga Meravigliosa! Quando questo piccolo prodigio della scienza viene Synchro Evocata, posso scegliere una Carta Magia o Trappola sul terreno e distruggerla: mi pare di aver avvistato una tua carta coperta, pertanto penso che sceglierò quella!» spiegò Gaap puntando il terreno del suo avversario. All'ordine Maga Meravigliosa sollevò entrambe le braccia verso l'alto ed un flusso di molecole bianche e nere fuoriuscì dai palmi delle sue mani, diretto verso la carta di Gren che, al momento della sua distruzione, si rivelò essere “Forza Riflessa”.
    «Dannazione!» esclamò il Dottor Gren, dissipando dal suo terreno il vortice molecolare con due tentacoli posteriori prima che questo gli andasse troppo vicino.
    «Tu ne dois pas t'inquiéter, il peggio non è ancora arrivato. Maga Meravigliosa non ti ha ancora attaccato, per esempio... Ma ovvierò subito a tale mancanza immediatamente!» commentò divertito Gaap. Aveva sempre gradito assistere alla frustrazione del suo vecchio collega, nei duelli come negli esperimenti ai tempi di Icero: infondo Gren non era altro che un umano; lui invece era di più e ne era ben conscio. Aveva il corpo del soldato perfetto dell'Impero di Sonsuza ed aveva a sua disposizione la mente più geniale che mai avesse servito Lasyrindes. Con questa combinazione, sapeva, l'altro non sarebbe mai riuscito ad eguagliarlo.
    Anche in quel momento, mentre con un plateale gesto di pietà si coprì gli occhi quando lo spostamento d'aria generato dalla risonanza delle quattro ali di Maga Meravigliosa travolse Gren (LIFE POINTS 4000 → 2100), scagliandolo contro il secondo piano del palazzo dietro di lui e facendolo poi cadere rovinosamente a terra sui suoi stessi tentacoli, non esitò a manifestare la sua superiorità: «Quel dommage, Gren! Credevo che avessi in serbo qualche asso per difenderti da situazioni come queste, invece i risultati sono negativi. Ma infondo, non sei forse sempre stato così? Mai ti sei curato di imparare dai tuoi errori, mai hai tentato di controllare nuovamente il tuo esperimento dopo l'iniziale insuccesso: piuttosto che abbassare il capo ed ammettere lo sbaglio hai sempre gettato tutto al vento. Poi, con impettito orgoglio, tornavi al lavoro iniziando nuovamente da zero. Dovresti sapere che alla scienza non serve un piccolo uomo incapace di comprendere i propri limiti e la propria condizione, che nel falso non si corregge ma persevera a testa alta con piena coscienza».
    Ammirando lo sguardo di odio puro che Gren gli schioccò quando si alzò, uno sguardo carico di risentimento, disprezzo, rabbia, impotenza e superbia, Gaap allungò entrambe le braccia umane in avanti, piegando il viso ed oscurandosi la faccia, prima di sentenziare con stridente ironia: «Non meriti di chiamarti Dottore: per troppo tempo ho tollerato le tue stupidaggini da moccioso che si atteggia ad adulto. Con questo duello finalmente ti insegnerò qual è davvero il tuo posto, quello che ti spettava ottant'anni fa: sottoterra in una bara, divorato dai vermi che mal gusteranno il tuo inutile orgoglio!».


    E così finisce il capitolo, cari lettori.
    Adesso che Rayshin e Esteban sono stati recuperati dall'intervento congiunto di Delver ed Emas, cosa faranno i due scienziati? Gaap finirà velocemente questo duello, in cui sembra avere un certo margine di vantaggio, per andare a recuperarli? Oppure il Dottor Gren, fresco di nuova giovinezza, muoverà altri Ibridi?
    Nel prossimo capitolo, devo dirvi, non avrete la risposta a questo quesito, poiché ci sposteremo sui due fratelli e su come l'Ordine di Yeni Aci farà fronte all'attacco di Lyedar ed Ofelia. Due schieramenti del genere in procinto di scontrarsi quando all'improvviso compare sulla scena qualcuno di ancora più terribile... E nel mentre il titanico scontro tra Fari, la guardia del corpo di Gren, ed Elsmay, Araldo dell'Ordine, giungerà ad un'inaspettata conclusione.
    Appuntamento alla prossima domenica, cari lettori, buona serata!

    Edited by Xivren - 21/10/2015, 20:09
     
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