Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera cari lettori, rieccoci qui.
    Dunque, nel precedente capitolo abbiamo assistito alla fine del duello tra Esteban ed Abegaila: il bambino ha sconfitto l'Ibrida senza problemi con le sue nuove carte, e successivamente l'ha usata come spuntino per le sue creature. Tutto ciò è stato possibile grazie all'intervento di Zahkia, che ha aiutato Esteban ad uscire dall'influsso dei due sciacalli e gli ha anche rivelato alcune cose interessante: Esteban e Rayshin non sono infatti umani, ma vengono da una dimensione chiamata Dunyakat, assieme a Lasyrindes ed i suoi seguaci. Inoltre esistono delle loro versione cartacee, ovvero le carte “Risebell il Modificatore di Stelle” (Esteban) e “Risebell lo Psycher delle Stelle” (Rayshin).
    Con la nuova libertà Esteban adesso è più potente ma anche più deciso a ritrovare suo fratello, che come ricorderete attualmente è impegnato nel duello contro l'Ibrido Sirius.
    Nel capitolo di oggi infatti torniamo indietro nel tempo ad assistere al duello in questione, ma prima vediamo come la nuova trasformazione di Esteban è stata percepita da una persona in particolare: l'Imperatore.
    Buona lettura, dunque.


    CAPITOLO 49 – FIAMME CHIMERICHE, L'ANTITESI DI RAYSHIN

    Mercoledì 15 Novembre - Ore 20:05 – La Capitale, Impero di Sonsuza

    Lasyrindes era seduto su un grosso trono, in legno placcato d'oro ed imbottito da soffici cuscinetti rosso cremisi dietro la schiena e sui braccioli, e sospirava.
    Davanti a lui, su una scrivania realizzata con lo stesso stile artistico del trono, erano ammassati centinaia di fogli e documenti: alcuni di essi erano sistemati in pile ordinate sulla destra, mentre invece tutti gli altri erano ammucchiati alla rinfusa uno sopra l'altro. Una penna stilografica nera era abbandonata sopra un documento, per la precisione sopra la firma dell'Imperatore.
    Lasyrindes abbassò lo sguardo sulla scrivania davanti a lui, gettando una rapida occhiata ai fogli davanti a lui, per poi alzarsi con uno sbuffo prendendo in mano lo scettro, che fino ad allora era rimasto appoggiato sullo schienale del trono.
    L'Imperatore allora si voltò ed andò davanti alla finestra che costituiva la parete dietro al trono: un'enorme vetrata realizzata in stile gotico con lastre di sottile metallo nero che, disegnando complessi motivi simili a serpenti, decoravano con pietre preziose la struttura. Il vetro era perfettamente pulito e lucido, come se non fosse mai stato utilizzato, e dava una visione perfetta del cortile sottostante circa tre piani.
    L'Imperatore guardò per qualche istante la gigantesca fontana che occupava il centro del cortile, decorata tutt'attorno da giochi d'acqua che con schizzi perfettamente simmetrici e coordinati salivano fino al cielo, ormai diventato scuro e con qualche stella dalla luce fioca in lontananza. Lungo le pareti del Palazzo e per qualche metro nel cortile crescevano erba e piante rampicanti verde smeraldo, con piccoli puntini biancastri simbolo di fiori in quel momento chiusi.
    Lasyrindes si sedette sul balcone della vetrata fissando sotto di lui la Principessa Tinari uscire per una passeggiata nel cortile assieme al Principe Aion: i due sembravano avere un'accesa discussione condotta dall'uomo, ma l'Imperatore non riuscì ad udirla a causa della finestra chiusa. Quando vide i due Principi sparire sotto il porticato ai margini del cortile decise di alzarsi e tornare al suo posto, appoggiando con cura lo scettro al trono e sedendovici di peso, quasi con stanchezza.
    "Queste dannate centrali energetiche... Sempre a richiedere energia da vento, mare o Sole! Ai miei tempi ci bastava avere legna da ardere e fuoco, invece questi umani hanno esigenze talmente strane da sforare il ridicolo!" esclamò con uno sbuffo l'Imperatore prendendo in mano un blocco di una decina di fogli e poi gettarlo di peso su una delle pile di fogli ordinati alla sua destra.
    Fatto ciò l'Imperatore prese un altro blocco di fogli sparso sul tavolo e, dopo averci dato una rapidissima occhiata, prese in mano la penna stilografica e lo firmò: il rumore del metallo che incideva la carta risuonava nella stanza mentre l'Imperatore pensava: "Quel che è certo è che leggere i bilanci economi dei vari Regni è una noia mortale, se paragonata al conquistarli... Eh, quanto vorrei ci fossero altre terre a cui dichiarare guerra!".
    Ma la sua insoddisfazione fu bruscamente interrotta quando la porta a due ante a diversi metri da lui si aprì: il Principe Dinef percorse il grande studio senza degnare d'attenzione le migliaia di libri e registri ammassati nelle librerie ai lati della stanza o il tappeto in tessuto viola scuro sul pavimento.
    "Sommo Lasyrindes, è successa una cosa terribile!" esclamò subito Dinef, fermandosi solo quando raggiunse la scrivania dell'Imperatore: fino ad allora non aveva emesso alcun suono, eccetto il frusciare del mantello o dei suoi lunghi capelli cremisi.
    L'Imperatore sollevò svogliatamente gli occhi dalla scrivania e chiese con calma: "Cosa è accaduto, Dinef? Da come lo dici sembri aver visto un fantasma... E tu non puoi rifletterti negli specchi!".
    Il Principe allora sollevò il braccio sinistro da sotto il mantello per sistemarsi i capelli, rivelando così una mano con le unghie a punta affilate e, dal polso in poi, coperta da una pelliccia rossastra curatissima, mentre rispondeva: "No, i fantasmi per noi non sono mai stati un problema, ricorda? Quello che è successo riguarda invece il bambino...".
    A quelle parole Lasyrindes drizzò la schiena di colpo, allungando il busto verso il Principe e chiedendogli, ora serio in volto: "Che è successo ad Esteban? E' stato catturato dall'Ordine di Icero?".
    "Se così fosse io e lei dovremmo prepararci a rilasciare la Catena per rallentarlo, e non saremmo di certo qui a discuterne! No, Esteban è ancora libero, ma attualmente... Ecco, ha iniziato prima del previsto il Processo di Perfezionamento: non so ancora se la sua mente è ancora sotto il controllo dei due demiurghi, ma temo che sia tornato indipendente!" spiegò scuro in viso il Principe, mentre faceva sparire il suo braccio sotto il mantello nero.
    "OH MIO ME STESSO!" gridò Lasyrindes, cadendo sul trono e lasciando cadere a terra la penna stilografica che fino a poco prima reggeva in mano. Mentre il rumore del metallo del pennino che si rompeva risuonava nella stanza l'Imperatore sussurrò: "Da... Da quanto tempo?".
    Dinef sollevò per qualche istante gli occhi al soffitto, affrescato con un raffinatissimo dipinto in stile barocco che ritraeva Lasyrindes al centro del cielo e con attorno una schiera di angeli beati, per poi commentare incerto: "Non dovrebbe essere successo da molto... Pochi minuti fa ho avvertito il frammento di oscurità che gli avevo lasciato nella mente tempo prima, quando lei lo aveva mandato alla Villa di Isroth, venire distrutto da una forza più grande...".
    Lasyrindes rimase per diversi minuti in silenzio, inspirando ed espirando profondamente mentre batteva le dita della mano sinistra sul bracciolo del trono, e con lo sguardo perso nel vuoto domandò: "Una forza maggiore, dici? Non mi vorrai dire che...". Il dubbio che ora gli si era insinuato nella mente era un dubbio atroce e che mai avrebbe voluto anche solo pensare, ma alla luce di quanto era appena successo non impossibile.
    "Sì, temo che Zahkia abbia avviato il Processo per Esteban al posto nostro: evidentemente sta riacquistando parte del suo potere!" confermò con un cenno di capo Dinef, la voce che per qualche motivo sembrava incrinata da una nota di timore davanti all'Imperatore.
    Il suo timore venne infatti immediatamente giustificato dall'Imperatore stesso, che alzandosi in piedi sbottò rosso in viso: "MALEDIZIONE! Adesso anche Zahkia ci si mette! E' una catastrofe di proporzioni inimmaginabili!". Nell'alzarsi aveva battuto con rabbia i pugni sul tavolo, che si spezzò in due con un rumore sordo.
    Dinef guardò spaventato i resti del tavolo ed i fogli che cadevano come una pioggia bianca sul pavimento, per poi cercare di dire: "M... Ma è solo un'ipotesi, non ho alcuna prova a sostegno di questa possibilità! Si calmi, per cortesia...".
    Per tutta risposta Lasyrindes gli tirò un manrovescio con la mano sinistra. Il Principe non fece in tempo a rendersi conto del colpo che finì con forza sbattuto contro la libreria sul muro laterale della stanza, distruggendola e sollevando una nube di polvere. Una ferita sulla guancia destra, scoperta dalla mezza maschera nera che portava, gli faceva scendere del sangue fino al mento mentre gemeva dal dolore.
    "Non me ne faccio niente delle tue prove! Niente! Gli unici a poter infrangere quel tuo inutile giochino mentale siamo io e Zahkia: nessun altro oltre a noi è così potente da contrastarti! Ci arrivi a capire che se non sono stato io è di certo stato lui, o vuoi che te lo disegni a suon di calci sul volto!?" gli urlò contro l'Imperatore mentre schiacciava i resti della scrivania e lo raggiungeva, gli occhi iniettati di sangue e lo scettro in mano.
    "Prima quell'enorme stupidaggine della Parata della Pace! Oh ma sì, festeggiamo il fatto che non siamo riusciti a conquistare l'America secoli fa, e facciamolo con un sorriso nel territorio nemico: al diavolo, se potessi sterminerei con le mie mani quegli inutili esseri umani con una clava ed una forchetta! Adesso anche quel dannato Zahkia mi mette per l'ennesima volta i bastoni fra le ruote: non può fare a meno di contrastarmi, sempre sempre sempre! Sempre! Si crede tanto superiore solo perché è un Dio, ma non mi faccia ridere! Dio è il titolo che spetta a chi ha il potere assoluto, a chi usa il potere assoluto, a chi è concesso il potere assoluto! Dio è il titolo che spetta a me! Me! ME!" sbraitò l'Imperatore afferrando per il cappuccio del mantello Dinef: "Piuttosto che dargli la soddisfazione di invocare il suo aiuto per i miei piani preferisco distruggere quest'universo e ricostruirlo! Io posso farlo! Io posso permettermelo! E per farlo devo avere quei due dannati mocciosi! Voglio quei due, Dinef, non le tue prove inutili! ADESSO!".
    Detto ciò l'Imperatore lasciò cadere a terra Dinef, che con un gemito atterrò su una pila di libri rovinati e con diverse pagine strappate, per poi tornare davanti alla finestra e guardare il cortile sottostante. Mentre il Principe si rialzava massaggiandosi la guancia ferita Lasyrindes continuò la sua sfuriata: "Tutto è contro di me! Mai una cosa che vada per il verso giusto senza che io debba intervenire! Mai! Mai! Prima la guerra contro l'Other, poi la creazione dell'Ordine, poi il ritorno di Icero, adesso Esteban... Niente, niente mi aiuta! E come se non bastasse sono circondato da un branco di incapaci! Tutti loro sono inutili, tutti! Dal primo all'ultimo: Rael è noioso oltre ogni limite; Aion è privo di ragione da sfiorare la pazzia; Tinari è pacchiana senza vergogna; e non farmi ripensare a quell'altro imbecille nell'Other! Al confronto gli esseri umani sono giganti, pur essendo creature così basse e rozze! Isroth da solo vale come quattro volte quei quattro cretini messi assieme! E adesso cosa mi tocca sentire!? Che Esteban si sta Perfezionando senza che sia io a manovrarlo! Con la mia fortuna gli staranno tornando i ricordi di cosa noi facemmo a lui e suo fratello, ed allora... Tutto fallirà! Tutto! Tutto il mio lavoro, sarà la nostra rovina! Se Esteban ha riacquistato quei ricordi, il Principe dell'Acqua è in pericolo, potrebbe succedergli qualcosa fuori dai nostri piani! E' un disastro, e tu non sei neppure stato in grado di rendertene conto! Neppure tu!".
    I successivi due minuti furono caratterizzati dal silenzio, interrotto unicamente da Dinef che si puliva il mantello dalla polvere e dalle scaglie di legno, e da Lasyrindes che riprendeva fiato dopo il suo sfogo.
    Il Principe non ebbe il coraggio né di muoversi né di proferire parola prima di Lasyrindes che, dopo essersi ripreso dal rossore in viso, gli puntò contro lo scettro ed ordinò: "Tu ti sei assunto la responsabilità e la preparazione di Esteban per quando verrà Perfezionato, quindi adesso tu Dinef andrai nell'Other e ti assicurerai che al Principe dell'Acqua non accada nulla all'infuori dei nostri piani! E' chiaro?".
    Dinef allora, ora completamente ripresosi dal colpo dell'Imperatore, si inchinò rispettosamente davanti a lui sussurrando solennemente: "Come desidera, Sommo Lasyrindes!", per poi sparire dalla stanza in un vortice di oscurità senza lasciare alcuna traccia.
    Lasyrindes tornò a guardare il cielo notturno stellato, commentando: "L'unico modo in cui le cose potrebbero andare peggio è che sia successa la stessa cosa a Rayshin... Accidenti, di lui ho perso ogni notizia da quando ho avvertito che Icero gli ha distrutto il Deck...".
    Si voltò quindi, e con un sospiro aggiunse: "Ed adesso ho anche bisogno di una scrivania e di una libreria nuova...".

    ---


    Ore 18:43 – New York, Other

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    "Ho l'immenso onore di dare inizio allo scontro, per cui è mio dovere pescare!" esclamò Sirius all'inizio del suo turno.
    "Comincio attivando la Carta Magia Continua Colonna Chimerica! Dalla forza dello stesso nucleo del pianeta, che con affetto materno ci permette di vivere su questa landa di terra, mi è concesso Evocare Normalmente i mostri "Fiamma Chimerica" con un tributo in meno! Sfruttando immediatamente questo privilegio, Evoco Manticora Fiamma Chimerica in Posizione di Attacco!" continuò l'Ibrido, mentre il terreno davanti ai suoi piedi si spezzava fino a diventare una voragine circolare profondissima. Da questa, come un geyser, fuoriuscì uno spaventoso getto di fiamme giallastre al cui interno si formò una sagoma: era una creatura quadrupede, con il corpo rossiccio e dalla forma simile alla chimera mitologica, solo con una criniera e un paio d'ali interamente di fuoco ardente (ATK 2200 DEF 300 LV 6).
    Rayshin fissò l'enorme pungiglione verdastro della creatura e pensò: "E' riuscito ad aggirare il Tributo ed Evocare la sua creatura senza problemi... Sembra essere un tipo in gamba!", ed a quel pensiero sorrise eccitato.
    "Con la protezione concessami dalla forza della mia Manticora dalle tue creature ostili, sono sfortunatamente costretto a cederti il turno posizionando due carte coperte!" concluse il suo turno Sirius, mentre due carte rivolte verso il basso apparivano dietro al suo mostro.

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    "Allora è il mio turno, pesco!" iniziò quindi Rayshin, aggiungendo la carta appena pescata alla mano e prendendone subito un'altra.
    "Siccome non controllo alcun mostro sul mio Terreno posso Evocare Specialmente Virtù Angelica – Temperantia dalla mia mano in Posizione di Attacco!" dichiarò quindi Rayshin, mentre il suo mostro scendeva in campo. I due enormi tomi volteggiavano immobili ai lati della donna incatenata alla croce di argento, silenziosamente (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    "Per effetto di Temperantia mi è permesso Evocare Normalmente un mostro "Virtù Angelica" diverso da lei dalla mia mano o dal mio Deck, ed il scelgo Virtù Angelica – Industria!" aggiunse il ragazzo, mentre prendeva una carta dal suo Deck e la giocava. Un'altra donna angelica incatenata alla croce apparve al fianco di Temperantia, con due anelli volteggianti realizzati dalle stesse catene che cingevano il suo corpo (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    "Ah!" esclamò scandalizzato Sirius, coprendosi gli occhi: "Assistere ad una tale deturpazione del corpo femminile ed esibita con cotanta superbia dai tuoi occhi illuminati dallo spirito di competizione è un oltraggio! Ma non hai pudore, nel costringere povere donne angeliche inchiodate così violentemente ad un antico supplizio a duellare?".
    "Ehm... Uhm... Beh... Non ci avevo mai pensato... No, non riuscirai a distrarmi, tu ed i tuoi discorsi privi di senso! Attivo l'effetto di Industria: una volta per turno posso selezionare un mostro sul tuo Terreno, rendere il suo Attacco 0 ed aumentare quello di tutti i mostri "Virtù Angelica" sul mio Terreno dello stesso valore! Per cui adesso la tua Manticora diventa inoffensiva mentre le mie Virtù Angeliche salgono entrambe a 2300 punti d'attacco!" riprese il duello Rayshin, scuotendo il capo per cercare di ignorare le assurdità dette dall'avversario: tali erano l'utilità e l'efficacia della sua spaventosa dialettica che quasi si confondeva.
    Nonostante ciò il primo anello di Industria si staccò dall'angelo crocefisso per avvolgere ed indebolire Manticora Fiamma Chimerica, ma con grande sorpresa di Rayshin l'anello venne respinto al mittente da un muro di fiamme salito all'improvviso dalla voragine sottostante. "Perché non si è applicato l'effetto del mio mostro?" chiese confuso Rayshin, mentre il muro di fiamme spariva ritornando nell'abisso oscuro.
    Ma ciò che Rayshin vide non fu solo Manticora in perfette condizioni, ma anche un avversario ora nell'aspetto completamente diverso. I capelli neri gli si erano allungati in ciocche appuntite dietro la nuca, mentre il completo giallo limone era diventato arancione carota (non un cambiamento granché migliore, pensò Rayshin inorridito dai vestiti dell'avversario). In particolare il colletto della giacca ora era interamente composto da piccole fiamme ardenti che salivano in aria per qualche centimetro, similmente ai bottoni alla fine delle maniche. Dal colletto e dalle spalle poi scendeva fino a terra un mantello di fiamme diviso in sette strisce appuntite, ma in tutta la sua figura nessuna delle fiamme di Sirius emetteva il suono più piccolo.
    "Liberazione del Primo Sigillo: Sigillo di Enoch... Con questa semplice, eppure raffinata ed elegante formula a noi Ibridi di Grado XX è permesso duellare e combattere sotto il nome di nostro Padre nel pieno delle nostre infinite capacità! Con un simile potere è impossibile che un essere tanto piccolo e allo stesso tempo così complesso possa battermi, e quanto hai appena visto ne è la prova! I miei mostri Fiamma Chimerica non possono scelti come bersaglio dagli effetti delle carte del mio avversario! Per cui i tuoi tentativi di indebolirmi sono inutili, Risebell!" dichiarò gonfiando il petto Sirius, per poi indicare il proprio mostro con un sorriso colmo di gioia e fierezza.
    "Accidenti... Questo può essere un problema, ma lo risolverò più tardi! Se la metti così controllando due mostri "Virtù Angelica" attivo dalla mia mano la Carta Magia Esclusione delle Virtù, che mi permette di distruggere tutti i mostri sul Terreno del mio avversario il cui Livello sia inferiore a quello di un mostro "Virtù Angelica" sul mio Terreno, in questo caso Industria!" aggiunse in fretta Rayshin, mentre sopra Manticora Fiamma Chimerica si formò una croce formata da un'inquietante luce violastra.
    La croce scese velocemente attorno a Manticora, ma prima che potesse distruggerla Sirius intervenne: "Attivo il portentoso effetto del mio mostro, che mi permette, al prezzo di mandare un altro mostro di Attributo Fuoco dalla mia mano al Cimitero, di impedire la sua distruzione per effetti di carte questo turno!", e mentre rinunciava ad una carte nella sua mano Manticora generò una folata di vento con le fiamme che dissipò la croce nel nulla.
    "Purtroppo ho dovuto rinunciare a Ippogrifo Fiamma Chimerica, ma il suo sacrificio non è stato vano! Con coraggio i miei due mostri hanno saputo resistere ai meschini sotterfugi dei tuoi, risultando così in Manticora ancora in piedi! Ora cosa farai Risebell?" gli chiese Sirius, disegnando un grande arco con le braccia in aria simulando il volo verso l'alto dell'Ippogrifo.
    Rayshin allora perse definitivamente la pazienza e gli gridò contro: "Adesso basta, io non sono quel tuo "Risebell"! Non so neppure chi sia, per cui smettila di affidarmi nomi diversi dal mio, stai cominciando a diventare ridicolo!".
    L'Ibrido si scurì in viso, quasi come offeso dalle parole del ragazzo, mentre questi finiva il suo turno con un sospiro esausto: "Siccome attaccarti non servirebbe a nulla, posiziono una carta coperta e concludo il mio turno!".

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    "Siccome nonostante la forza dirompente dei tuoi mostri non sei riuscito a concludere nulla durante il tuo turno, pesco di nuovo dal mio Deck, che è sempre pronto a sostenermi e darmi forza!" dichiarò Sirius iniziando il suo turno.
    Rayshin allora chiese stringendosi i denti cercando di contenere il tono della voce, seppur con scarsi risultati: "Non potresti, per cortesia, evitare di essere così sopra le righe quando parli? All'inizio è divertente, ma a lungo andare diventi stancante!".
    "Umpf! L'arroganza dei giovani, che vergogna! Non vi è più alcun rispetto per la forma, per l'eleganza e per la raffinatezza! E' sempre triste percepire quanto l'uomo si stia discostando dai suoi canoni di nobiltà d'animo e di persona che lo hanno reso sovrano della natura, tendendo invece sempre di più alla volgarità ed alla bassezza! Ma immagino che a te non importi nulla di tutto ciò, vero? Ebbene, eccoti accontentato: sfruttando l'effetto della mia potente Colonna Chimerica Evoco Normalmente Cerbero Fiamma Chimerica in posizione di Attacco!" gli rispose sdegnato in viso l'Ibrido, per poi decidersi comunque a giocare. Un altro getto di fiamme fuoriuscì dalla voragine, rivelando questa volta una creature simile al mitico Cerbero seppur con il pelo arancione e tre folte criniere sotto le teste canine di pure fiamme rossastre, simili a quelle alla fine della sua coda (ATK 2000 DEF 200 LV 6).
    "Ora vai Cerbero Fiamma Chimerica, sfoga le tue zanne un tempo domate solo dalla forza dirompente di Eracle ed attacca Virtù Angelica – Temperantia!" ordinò quindi l'Ibrido, e prontamente il suo mostro si lanciò contro il bersaglio indicatogli.
    La risposta di Rayshin non si fece attendere: "Attivo l'effetto di Virtù Angelica – Temperantia: facendo ritornare in mano questa carta posso annullare l'attacco, ed aumentare successivamente i miei Life Points pari alla metà dell'Attacco del mostro attaccante! Per cui guadagno 1000 Life Points!".
    Le catene di Industria si staccarono dal suo corpo, permettendo così alla donna angelica di afferrare la sua croce e tramutarsi in una sfera di luce azzurra tornando così nella mano del suo possessore. La stessa luce azzurra avvolse il corpo di Rayshin per aumentare i suoi Life Points, ma immediatamente si trasformò in una strana luce grigiastra. "Cosa succede?" riuscì a dire Rayshin prima che una fitta di dolore gli attraversasse tutto il corpo, costringendolo a cadere su un ginocchio a terra. Guardando il suo Duel Disk una volta che la luce sparì dal suo corpo notò che i suoi Life Points, piuttosto che aumentare, erano scesi di 1000 punti (LIFE POINTS RAYSHIN: 3000).
    Alzando il capo verso il terreno del suo avversario Rayshin notò che una delle carte coperte giocate dall'Ibrido il turno prima era ora alzata, e dopo averne letto il nome sul suo volto si contrasse in un'espressione decisamente preoccupata e sbalordita.
    "Con l'effetto della mia insidiosa Carta Trappola Brutta Reazione a Simochi, ogni effetto che farebbe aumentare i tuoi Life Points te li farà invece perdere!" esclamò con orgoglio l'avversario, indicando con eleganza la sua carta con il braccio.
    Rayshin si rialzò stringendo i denti dal dolore appena subito, chiedendo: "Com'è possibile che tu possa rispondere ad ogni mia mossa con una migliore? Non hai mai visto il mio Deck, eppure sembri sapere ogni modo per contrastarlo!".
    L'Ibrido allora rise, avvolgendosi nel suo mantello di fiamme mentre spiegava: "E' semplice, Risebell! Io sono stato creato per contrastarti, sono la tua antitesi in termini di duelli: ecco perché il mio Deck mi permette di rispondere senza problemi al tuo! Inizialmente io nacqui pronto e preparato per rispondere al tuo Deck Costellazione, ma siccome l'hai perso qualche tempo fa ho dovuto... rivedere in parte le mie carte! E ciò è stato possibile grazie all'aiuto di Sola e Mane...".
    "Sola e Mane? Cosa c'entrano loro adesso? Nel nostro duello li ho sconfitti senza problemi!" dichiarò Rayshin, ora confuso da cosa l'Ibrido gli stesse dicendo. Che i due gemelli avessero informato Sirius del duello che avevano avuto con Rayshin non era del tutto impossibile, ma non potevano assolutamente sapere degli effetti specifici di Industria e Temperantia.
    L'Ibrido allora spalancò le braccia e con fare teatrale si inchinò in avanti, per poi incrociare le dita di entrambe le mano mentre spiegava: "Non temere, ai condannati a morte non si nega alcun favore, per cui ti spiegherò tutto, ammesso che la mia dialettica non ti faccia più ribrezzo come prima! Devi sapere che noi Ibridi siamo, come facilmente intuibile dal nostro nome, quanto di più vicino ci sia ai Mostri usati nei duelli! Noi siamo per l'appunto metà esseri umani, ovvero la base su cui siamo stati creati, e per metà Mostri, ovvero la modifica apportataci da nostro Padre! Unendo un corpo umano ad un frammento di Kesin è possibile creare noi Ibridi... Il semplice duello sperimentato in prima persona ci permette di assimilare tutto ciò che c'è da sapere sulle carte dell'avversario: potenza, valori, effetti e tutto ciò che può interessarci del Deck di una persona, con un solo duello! Ecco perché Sola e Mane ti hanno sfidato eroicamente, pur sapendo che non potevano nulla contro di te! Assistendo alle tue capacità mi hanno trasmesso tutte le informazioni relative alle tue creature, incluso ad esempio l'effetto di potenziare i tuoi Life Points! Ecco perché ho modificato il mio Deck con questa Carta Trappola, altrimenti avrei incontrato molteplici difficoltà nell'affrontarti e non avrei potuto batterti! Invece in questo modo sono sicuro di poter duellare con te senza subire sorprese!".
    Rayshin era rimasto interdetto da tale rivelazioni, e solo ora si rendeva conto di essersi inserito in una sfida quasi completamente a senso unico. Non solo il suo avversario sapeva delle sue carte, ma si era anche attrezzato per arrivare prima del duello preparato. "Ma... ma quindi da quando io ho giocato la mia prima carta contro i due gemelli... Da allora..." balbettò il ragazzo, ora pallido in viso.
    "Da allora io sapevo già come poterti battere! E la tua disfatta ne sarà la prova: adesso vai Manticora Fiamma Chimerica, attacca Virtù Angelica – Industria! Che cosa farai Risebell? Attiverai l'effetto del tuo mostro, o lascerai passare l'attacco? In ogni caso il mio colpo andrà a segno!" riprese Sirius alzandosi con un balzo e schioccando le dita.
    Con un ruggito Manticora spiccò il volo spalancando le ali, per poi compiere una capriola in aria e lanciare il pungiglione contro Industria. L'impatto generò una sfera di fuoco di tali proporzioni da travolgere lo stesso Rayshin, che per il colpo appena subito urlò dal dolore mentre le fiamme lo avvolgevano completamente.


    E così finisce il capitolo, cari lettori.
    Avete assistito ad un'altra leggendaria sfuriata di Lasyrindes (se ricordate la prima la ebbe con Isroth quando Icero fece la sua comparsa a livello mondiale), solo che questa volta a farne le spese è stato lo stesso Dinef: l'Imperatore infatti non si è posto alcun problema a picchiarlo ed a rimproverarlo. Rimproverarlo per cosa? Perché a detta loro Esteban, con la sua recente trasformazione, ha iniziato un Processo di Perfezionamento che potrebbe, in qualche modo, minacciare lo stesso Imperatore: in particolare questi è preoccupato di quello che potrebbe succedere al Principe dell'Acqua nel caso in cui Esteban avesse riottenuto anche i ricordi di quanto l'Impero gli ha fatto. Per questo ora Lasyrindes ha mandato anche Dinef nell'Other.
    Dall'altra parte ecco l'inizio del duello tra Rayshin e Sirius. L'Ibrido, con le sue Fiamme Chimeriche, ha rivelato di essere perfettamente a conoscenza del nuovo Deck di Rayshin, grazie all'aiuto di Sola e Mane che, con la loro sconfitta, sono riusciti a trasmettergli tutte le informazioni relative alle Virtù Angeliche di Rayshin in virtù della loro natura per metà Mostri, e dandoci così altre informazioni sugli esperimenti del Dottor Gren.
    Adesso Rayshin ha a che fare con un avversario che sembra poter prevedere le sue stesse mosse, in un duello per ora a senso unico.
    Cosa succederà alla luce di questi eventi? Il Principe dell'Acqua è davvero in pericolo? Esteban si ribellerà all'Imperatore? Cosa causerà l'arrivo di Dinef nell'Other? E come finirà il duello tra Rayshin e Sirius?
    A quest'ultima domanda troverete risposta nel prossimo capitolo la prossima settimana, per le altre non proprio :asd: .
    Buona serata dunque cari lettori, alla prossima domenica :ciao: .
     
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