Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera a voi cari lettori, lieto di rivedervi anche oggi.
    Ebbene sì, siamo appena entrati nel piano del Dottor Gren, il cosiddetto "001". A quanto pare esso consiste nel raggiungere tre obiettivi: Rayshin, Esteban e Louis. Per i primi due lo stesso Nicolas si è messo in moto, illudendo Rayshin di trovare in un grattacielo lì vicino il tanto desiderato fratello minore e separandolo così dai suoi compagni dell'Ordine di Yeni Aci. Delver stesso non ne è rimasto molto contento, ma prima che potesse attaccare Nicolas, Sola e Mane è intervenuto Fari, la guardia del corpo del Dottore che ha intrapreso uno scontro con il Dadoducco: la forza dell'Ibrido è più grande del membro dell'Ordine, ma quest'ultimo non sembra preoccuparsene più di tanto.
    Da tutt'altra parte Nicolas ha separato Louis dal gruppo, rivelando così che quest'ultimo è l'Ibrido Originale, il primo creato da Gren e da questi desiderato ardentemente. La ragione dietro a questo desiderio però è tutt'ora vaga, ma Nicolas parlava di un enigmatico "nuovo mondo".
    La scorsa settimana vi avevo detto che il capitolo di oggi avrebbe riguardato il passato comune di Louis e Gren, ma ho deciso di posticipare ciò di qualche capitolo, siccome per allora ci sarà un'occasione ben più appropriata per parlarvene. Nel capitolo attuale vedremo invece la prima mossa dei due Ibridi realizzati appositamente per scontrarsi con i due fratelli.
    Buona lettura, quindi.


    CAPITOLO 46 – FRATELLI IN TRAPPOLA

    Mercoledì 15 Novembre - Ore 18:23 - New York, Other

    Rayshin aveva appena raggiunto l'entrata del grattacielo dove, stando a quanto gli aveva riferito poco fa Nicolas, si trovava suo fratello. Si voltò un'ultima volta, dubbioso: da quando aveva lasciato il gruppo di Delver aveva incontrato diverse persone nel parco, ma ognuna di esse sembrava essere stata incantata da qualcosa. Uomini e donne, grandi e piccoli erano rimasti immobili con il capo piegato verso il basso, gli occhi aperti ed il respiro regolare, simbolo del fatto che erano ancora vivi. Qualcosa, o qualcuno, doveva averli resi incapaci di agire gettandoli in una specie di ipnosi collettiva, quasi a semplificare l'avanzata del ragazzo.
    Sospirando Rayshin si strinse le spalle e salì i gradini dell'enorme atrio del grattacielo: da vicino l'edificio sembrava nuovo di zecca, tanto da non aver neppure un granello di polvere o sporco sui gradini o sulla porta girevole.
    "Ci siamo... O Esteban è qui, oppure quel Nicolas mi ha mentito... In ogni caso sono più che in grado di farcela!" riflette Rayshin un ultimo momento, prima di spingere la maniglia orizzontale della porta girevole ed entrare nel grattacielo.
    L'atrio era in condizioni perfette proprio come l'entrata, tanto che il pavimento era talmente pulito e lucidato che Rayshin rischiò inizialmente di scivolarci non facendo attenzione, ma in merito all'arredamento era piuttosto semplice: soltanto tre file parallele di lampadari di cristalli al soffitto ed un enorme tappeto color ocra al centro, con ai quattro vertici altrettante poltrone in pelle marrone. I muri erano di color giallo oro, ed ognuno di essi aveva appesi due quadri raffiguranti principalmente paesaggi forestali. Al fondo dell'atrio e davanti al ragazzo vi era una scalinata di circa dieci gradini che portava ad un piccolo corridoio decorato con piante alte lungo i lati, e con quello che sembrava essere un ascensore grigio attualmente chiuso.
    Rayshin allora avanzò con calma e tenendo d'occhio la stanza attorno a lui, mentre pensava: "Come vorrei che ci fossero anche Kibir e Hamset... Mi chiedo proprio cosa sia successo loro in questi giorni: forse la loro assenza significa che non c'è alcun pericolo in questo torneo per cui dovrebbero intervenire!".
    Ma non appena mise il primo piede sul tappeto al centro dell'atrio un pericolo si verificò: i lampadari si spensero nello stesso momento, lasciando così la stanza illuminata unicamente dai pochi raggi del sole che entravano dall'atrio per pochi secondi, prima che la stessa porta girevole dalla quale Rayshin era entrato venisse schiacciata da una lastra in metallo nero scesa dal soffitto. Dal rumore sordo che ne seguì Rayshin poté dedurre che dopo quella prima lastra almeno altre tre erano scese sull'entrata, spezzandone i gradini per poi lasciare tutto l'edificio in un desolante silenzio.
    "Maledizione... Che succede!?" gridò a voce alta Rayshin, capendo così di essere effettivamente caduto nella trappola di Nicolas. "Beh, a conti fatti era piuttosto probabile... Ma non è detta l'ultima parola, magari Esteban c'è davvero!" pensò con ancora un briciolo di speranza il ragazzo.
    Decise quindi che, se l'entrata era stata sigillata, l'unica cosa che gli restava da fare era avanzare, e quindi avanzò a passo spedito verso l'ascensore davanti a lui. Raggiunto questo premette il pulsane presente sul lato sinistro del muro, e le porte metalliche si aprirono senza problema.
    Sul soffitto dell'ascensore vi erano tre lampadine che dissiparono temporaneamente l'oscurità che aleggiava nel corridoio, per poi scomparire quando il ragazzo entrò nella macchina e le due ante della porta si richiusero. Dentro l'ascensore Rayshin fece appena in tempo ad accorgersi che non c'erano pulsanti per salire o scendere, quando il tutto si mise in moto da solo.
    Il ragazzo salì per diversi minuti prima che, con una lieve oscillazione, l'ascensore si fermasse e la porta si riaprisse permettendogli di uscire.
    Adesso si trovava probabilmente all'ultimo piano dell'edificio, e davanti a lui vi era un'enorme finestra che dava su tutto Central Park, mentre il resto della stanza era completamente vuoto e spoglio di qualsivoglia mobile od oggetto.
    Avvicinandosi il ragazzo si accorse che nella stanza vi era un'altra persona che in quel momento gli stava dando le spalle, fissando silenziosamente il parco sotto di loro dalla finestra. Indossava un orripilante completo color giallo limone, ed era particolarmente alto con una corporatura piuttosto muscolosa. Vedendolo così su due piedi Rayshin avrebbe detto che si trattasse di Elsmay, ma guardando meglio quell'uomo aveva i capelli neri, per quanto corti, a differenza dell'Araldo dell'Ordine.
    "Ehm... Buonasera?" esordì il ragazzo, non sapendo ancora come comportarsi con quell'individuo: magari era solo un uomo che viveva in quell'edificio, e non aveva niente a che fare né con Nicolas né con gli altri Ibridi.
    L'uomo si voltò di scatto, alzando entrambe le braccia e dichiarando a voce alta: "La mosca che, stupidamente, volava libera e felice fino a pochi istanti fa è caduta nella trappola tesa a dovere dal ragno affamato che con tanta cura e devozione l'ha realizzata! Le fauci velenose dell'aracnoide stanno per lacerare la carne del povero insetto, e proseguiranno in tale onorevole missione fino a quando il corpo del più debole non sarà diventato che un vago ricordo!", e mentre parlava imitò con le mani prima il movimento della ali di una mosca e successivamente le zanne di un ragno.
    Rayshin non era sicuro di aver compreso fino in fondo il discorso entomologico dell'uomo ed il suo significato in quel contesto, anche se essere accostato ad una mosca non lo rese per niente felice. "Mi scusi, ma io starei cercando un bambino... Diciamo di dodici anni circa, con i capelli neri: mi hanno detto che dovrebbe trovarsi qui: lo ha visto?" chiese quindi il ragazzo, cercando di evitare che l'uomo sviasse ancora il discorso parlando di come i ragni si nutrono.
    L'uomo abbassò una mano sul petto e, scuotendo la testa con tristezza, osservò: "Tale è l'essere umano, una creatura costantemente alla ricerca di qualcosa o qualcuno! Ma in realtà il suo principale interesse non è tanto raggiungere l'oggetto o la persona cercata, tanto quanto invece inseguire un sogno apparentemente impossibile che lo distragga dalla sua monotona e triste vita! Il fato ci impedisce di essere felici, e quindi noi stessi cerchiamo di trovare quanto ci è negato sfidando lo stesso destino! Ah! Che vita crudele ed allo stesso tempo magnifica, quella dell'uomo!".
    Rayshin rimase per qualche istante il silenzio con un'espressione decisamente perplessa in viso, mentre pensava: "L'ultima cosa di cui ho bisogno ora è una lezione sull'Orlando Furioso spacciata malamente per filosofia: che tizio strano questo qui... Immagino che continuare a parlargli non mi porterebbe a niente...".
    Decise quindi di congedarsi piuttosto imbarazzato da quell'individuo, commentando: "E' stato un piacere incontrarla, ma ora devo proprio andare... Arrivederci!", e detto ciò fece per uscire dalla stanza e tornare all'ascensore.
    "Fermati immediatamente lì dove sei, Risebell!" gridò l'uomo, per poi schioccare velocemente le dita. Rayshin vide allora il metallo dell'ascensore surriscaldarsi fino a diventare rosso, sciogliendosi quindi in una colata grigia anche sul pavimento della stanza. Dopo pochi secondi il calore cessò ed il metallo si solidificò di nuovo, ma l'ascensore era ormai completamente inutilizzabile.
    Ma più che la distruzione della sua unica via di fuga ciò che davvero aveva colpito Rayshin era il modo con cui quell'uomo lo aveva chiamato, e confuso chiese infatti: "Risebell... Perché mi ha chiamato così?".
    L'uomo allora prese la rincorsa e spiccò quindi un balzo, facendo una capriola a mezz'aria ed atterrando in fine a pochi metri da Rayshin con estrema grazia, nonostante la sua mole. Quando però si rialzò la cravatta che teneva dentro la giacca del completo era uscita, e con visibile dispetto sul viso l'uomo se la rimise di nuovo in ordine, commentando: "Curiosità, il tallone d'Achille dell'uomo! Con la sua voglia di perseguire la conoscenza anche oltre l'ignoto ed i limiti invalicabili posti l'uomo va inesorabilmente incontro alla sua disfatta ed alla sua completa distruzione... Esattamente come sta per succedere a te!". Detto ciò alzò il suo braccio destro e materializzò il suo Duel Disk, dalla forma simile ad una stella a sei punte fiammeggiate e multicolore.
    "Non ho tempo da perdere con lei! Dov'è mio fratello!? Lei è in combutta con quel Nicolas, giusto?" gli rispose spazientito Rayshin, ormai stufo di tutta l'aria fritta che l'uomo diceva alle sue domande piuttosto che effettivamente rispondere in maniera comprensibile. La sua priorità era trovare suo fratello, non ascoltare un mancato attore teatrale con un gusto orribile in fatto di vestiti.
    "Tuo fratello, dici? E' comprensibile, ragazzo: sei tenuto all'oscuro della verità da tutti, brancoli alla cieca nel mondo dell'incertezza controllato da forze più forti di te che desiderano usarti! Per questo pensi ancora di avere un fratello, quando invece lui come te non è che un misero pezzo di un puzzle più complesso... Orbene, tuo "fratello" in questo momento sta bene, ma non ancora per molto: come una candela tra poco la sua fiamma di vita verrà spenta da una mia compagna: sia io che lei siamo stati preparati a dovere da nostro Padre ad un solo scopo... E quello scopo è uccidervi! Ma non temere, prima che giunga il crepuscolo su questo duello probabilmente avrai la possibilità di vedere e ricongiungerti con tuo fratello un'ultima volta... Anche se lui sarà ormai un cadavere!".
    "Come osi! Non osare mai più dire una cosa del genere, razza di limone gigante sotto steroidi: Esteban E' mio fratello, a prescindere da quanto le tue farneticazioni dicano! Io riabbraccerò mio fratello, e lo farò sul TUO cadavere! Ora dimmi dov'è, e togliti di mezzo prima che perda la pazienza!" sbottò infuriato Rayshin, puntando il dito contro l'uomo davanti a lui: mai prima d'ora era stato tanto arrabbiato con qualcuno, forse solo con Elsmay. Quel tizio non solo aveva osato insultare suo fratello minore, ma aveva anche ironizzato sulla sua morte: una cosa del genere non poteva passare impunita, quell'essere doveva pagare.
    L'uomo sorrise e per tutta risposta preparò il Duel Disk, commentando: "Quale impeto! Quale forza proveniente da un corpo e da un cuore così piccoli e giovani! Magnifico! Sfogala tutta su di me: rilascia la tua rabbia, la tua furia, la tua impotenza su il qui presente Sirius! Solo allora forse avrai la possibilità di giungere a salvare dalle avversità colui che per te è prezioso sopra ogni cosa!".
    Rayshin dovette stringere i denti per non saltare al collo dell'uomo e sgozzarlo come aveva fatto la prima volta con Icero: doveva ancora fargli confessare dove si trovava Esteban, e per ciò Sirius doveva restare in vita. Allora gridò, furioso: "E sia! Ma preparati a subire una sconfitta dalla quale potresti non sopravvivere!", e materializzò il suo Duel Disk in un istante.
    I due avversari allora gridarono "DUELLO!", pescando le prime cinque carte, ed i loro Duel Disk brillarono.

    SIRIUS: 4000
    RAYSHIN: 4000

    ---


    Ore 18:33 - New York, Other

    "Ehi! Ehi! Quante dita sono queste?" domando Esteban mostrando tre dita della mano destra.
    Il bambino si trovava davanti ad un uomo ed una donna, in Central Park: le due persone erano immobili in mezzo al sentiero in pietra sotto un lampione, con lo sguardo perso nel vuoto ed un filo di saliva che scendeva loro dalla bocca. I due sciacalli invece si erano appoggiati in cima alle loro teste e li fissavano in silenzio, curiosi.
    Dopo diversi istanti di silenzio Esteban concluse: "Che strano... Sembrano come ipnotizzati! Eppure respirano ancora, e dal polso che abbiamo sentito prima il battito è regolare... Bah!", per poi superare le due persone giocando a dare calci ad una pietra lì vicino.
    Proseguì per qualche metro in silenzio, seguito a ruota dai due sciacalli, quando all'improvviso una voce femminile lo distrasse: "Tranquillo piccino... Abbiamo solo momentaneamente "disattivato" le capacità intellettive e psichiche di tutta la gente a New York, in modo tale che non ci recassero danno!".
    Esteban si voltò di scatto mentre i due sciacalli si mettevano di guardia davanti e lui, e vide che in cima al lampione di poco fa c'era una persona: una ragazza dalla pelle ambrata ed un vestito hawaiano lo fissava sorridente, i capelli castani ricci decorati con un fiore bluastro e la lunga gonna a motivi floreali mossi dal vento.
    "Oh, quindi sei tu la causa del loro attuale stato vegetativo? Notevole per una fanciulla graziosa come te... Ma perché tenevi tanto a restare da sola con noi?" chiese sarcastico Esteban: di certo quella ragazza non era venuta lì a fare solo due chiacchiere, non dopo aver attaccato biologicamente tutta New York.
    La ragazza allora scese con un elegante balzo dal lampione, dichiarando: ":Non sai che girare a Central Park a quest'ora con dei pantaloncini così corti è pericoloso? Potresti imbatterti in qualche individuo malintenzionato come, beh, me! La stessa cosa che è appena successa al tuo caro fratello maggiore, se così possiamo definirlo!".
    A quelle parole Esteban venne attraversato da moltissimi pensieri: Rayshin si trovava nelle vicinanze? Era lì? Era in pericolo? Indossava pantaloncini corti come lui? La sola cosa che fu capace di chiedere, quasi come un riflesso incondizionato, fu: "Dov'è nostro fratello?".
    La ragazza allora chiuse gli occhi ed indicò un palazzo dall'altra parte del parco, da dove era arrivato Esteban qualche ora prima, spiegando: "Attualmente tuo fratello si trova con un mio compagno, Sirius, al palazzo chiamato "Nightfall Building"... In genere è un'attrazione turistica, ma per oggi lo abbiamo ristrutturato in quello che diventerà il cimitero di tuo fratello!".
    Non appena la ragazza finì di parlare Esteban si alzò in volo in fretta e furia, gridando il nome di suo fratello. A prescindere da quanto aveva appena detto quella tizia, la priorità era ritrovare il fratello maggiore, tant'è che Esteban gridava dentro di sé: "Rayshin è qui! Finalmente, dopo tanto tempo! Non vedo l'ora di ritrovarlo: lo abbraccerò, lo stringerò, lo bacerò! Aspettaci, fratellone!".
    Ma i suoi sogni su Rayshin vennero interrotti da un'ombra comparsa alle sue spalle: la ragazza hawaiana ora brandiva una lancia nera, con la punta lunga circa un terzo dell'arma, e decorata con gli stessi motivi della gonna, che abbassò in un fendente velocissimo sulla schiena del bambino.
    Esteban si voltò di scatto e bloccò la lama con entrambe le mani prima che potesse venire colpito. Fece quindi leva su di essa e spinse verso l'alto la ragazza, facendole compiere in aria un mezzo arco per poi, con un balzo, lasciare l'arma e cercare di colpirla con un calcio sulla schiena mentre cadeva. La ragazza però lasciò cadere la lancia e, voltandosi, bloccò con entrambe le braccia il calcio di Esteban, commentando: "Troppo lento!". Tenendo sempre bloccata la gamba di Esteban la ragazza avvicinò il corpo del bambino e lo colpì alla testa con la sua, lasciandolo poi precipitare a terra.
    Il colpo fece gridare Esteban dal dolore, lasciandogli anche un taglio sanguinante in fronte, ma il bambino riuscì a scendere a terra senza schiantarsi appoggiandosi sulla gamba destra, mentre la ragazza atterrò con grazia sulla sua lancia conficcata nel terreno.
    "Non temere, piccino! Non ho intenzione di ucciderti così, anche perché pur volendolo ed essendo chiaramente più forte di te, non posso proprio!" commentò la ragazza poco prima di piegarsi a sinistra e poi in avanti evitando così le fauci dei due sciacalli. Estraendo velocemente la sua lancia da terra colpì quindi con la base e con l'asta le due creature, lasciandole cadere con un guaito davanti ad Esteban.
    "Ma... Come hai fatto a colpirli?" chiese senza parole Esteban mentre si rialzava, il taglio in fronte già rimarginato e l'uscita di sangue arrestata. Anche i due sciacalli si rialzarono da terra, tornando davanti al loro padrone e ringhiando all'avversaria.
    La ragazza fece girare più volte da una mano all'altra la lancia, per poi puntarla verso Esteban spiegando: "Questo è Kesin sintetico, realizzato da mio Padre! Per quanto non all'altezza del vero e puro Kesin, produrlo in quantità non è un problema e mantiene comunque la capacità di colpire anche le creature proveniente dal Dunyakat come voi! Per questo ognuno di noi Ibridi ne possiede un'arma in piena regola!".
    "Kesin... Lo stesso materiale su cui lavora Gaap... In effetti c'è proprio una differenza di qualità tra i due, quello che hai tu artificiale è decisamente inferiore! Ma che cosa intendi dire con Dunyakat: alla tua età giocare ad inventare le parole è ridicolo!" commentò incuriosito Esteban rivolgendosi alla ragazza.
    Quest'ultima ridacchiò divertita, per poi battere la mano destra per terra: Esteban scorse una carica elettrica rapidissima partire da questa e correre fino al lampione lì vicino. La luce al suo interno oscillò per qualche secondo per poi spegnersi del tutto: il metallo stesso del lampione cominciò a cambiare forma, assumendo consistenza liquida ed espandendosi a vista d'occhio, venendo attraversato di tanto in tanto da scosse elettriche.
    La ragazza allora schioccò le dita, ed il metallo del lampione si allungò in pochi istanti attorno ai due fino a formare un ovale grigio grande diversi metri, per poi espandersi in alto e formare così un tetto a cono dove, in cima, riemerse la lampadina del lampione ora accesa ed anzi più forte di prima.
    "Non preoccuparti di queste sottigliezze, piccino! Tanto non vivrai abbastanza a lungo per scoprire la verità che Lasyrindes ti tiene nascosta: anzi, non vivrai neppure così tanto per ritrovare tuo fratello!" gli rispose la ragazza, ora di nuovo in piedi: allungando il braccio sinistro materializzò il suo Duel Disk, dalla forma metallica simile alla luce emessa da un faro color bianco ed argento.
    "Oggi tutti i tizi più strambi ci sfidano a duello... Spero almeno che tu andrai fino in fondo, a differenza di Nicolas!" commentò ironico Esteban, dando un disinteressato colpo con il braccio e materializzando così anche lui il suo Duel Disk.
    "Non temere! Anche senza Nicolas abbiamo diversi dati su di te, Esteban... Io so tutto di te, del tuo Deck e del tuo stile di gioco: per questo io, Abegaila, sono stata preparata a dovere per affrontarti e sconfiggerti!" dichiarò fiera la ragazza, guardando con spavalderia il bambino davanti a lei.
    Estaban alzò confuso un sopracciglio, commentando: "Guarda, non abbiamo idea di cosa tu stia farneticando sul nostro nome su come e per cosa sei stata preparata, ma... Dobbiamo tornare da nostro fratello e se per fare ciò dovremmo togliere di mezzo te e questa struttura, lo faremo senza problemi! Infondo sono giorni che non mangiano...", e dicendo quest'ultima frase aveva accarezzato il collo di uno dei suoi due sciacalli.
    I due duellanti allora si misero in posizione e gridarono: "Duello!", ed i loro Duel Disk brillarono.

    ABEGAILA: 4000
    ESTEBAN: 4000

    "La buona educazione prevede che inizi io, pesco!" esordì Abegaila iniziando il suo turno.
    "Siccome non voglio correre rischi con te, meglio cominciare subito a fare sul serio... Liberazione Primo Sigillo: Sigillo di Voynich!" dichiarò la ragazza aprendo entrambe le braccia.
    In quello stesso momento dalla parete metallica che delimitava il terreno di gioco si staccarono diversi fili elettrici che si attaccarono subito alla pelle della ragazza senza che questa ne avvertisse dolore. I fili allora brillarono di elettricità e si trasformarono in masse di metallo argenteo liquido che, dopo pochi secondi, si plasmarono in placche appuntite di un'armatura metallica. Tali placche avevano un aspetto liscio ed elegante, attaccate precisamente al bacino, alle spalle, sul busto e sugli avambracci della ragazza. Due placche curve rivolte verso l'alto spuntavano dalla schiena di Abegaila, e tra esse scorrevano scariche di energia elettrica dorata.
    "Oh! E' circa la stessa cosa che ha detto Nicolas durante il nostro duello! Che meraviglia!" commentò con l'occhio lucido Esteban felice: anche nel caso di un avversario non poteva che restare incantato da uno spettacolo così bello.
    La ragazza abbassò le braccia e commentò: "Lieto che lo spettacolo ti sia piaciuto! Soltanto gli Ibridi di Grado XX posso compiere questa trasformazione, rivelando così tutto il loro potere e la loro vera forma! Invece gli Ibridi di Grado XX ne posseggono una seconda, ancora più potente... Ma io non ho ancora raggiunto quello stadio, e poi contro di te non servirebbe, posso schiacciarti anche così!".
    Prima che il bambino potesse risponderle a modo, la ragazza riprese il suo turno: "Adesso Evoco Normalmente Quarantena Alleato della Giustizia, in posizione di Attacco!". Sul suo terreno comparvero quindi sei piccole creature, simili a mosche meccaniche con il corpo grigio e con le ali verdastre, che si disposero in modo tale che l'energia bianca generata dalle loro code poté formare un ottaedro: all'interno di questo si materializzò dal nulla una nube nerastra al centro e rossastra tutto attorno (ATK 1700 DEF 1200 LV 4).
    "Ridicolo! Saremo noi a schiacciare quello tuo sciame di mosche robotiche, non il contrario!" commentò divertito Esteban, facendo spallucce al mostro dell'avversario con noncuranza.
    "Davvero? Con Quarantena in campo nessuno dei giocatori può Evocare Specialmente mostri Luce... E dimmi, di che attributo sono i mostri più potenti del tuo Deck?" gli chiese sarcastica la ragazza.
    Tale rivelazione lasciò interdetto Esteban, che poté solo commentare preoccupato: "...Cosa?".
    "Te l'ho detto prima! Io sono stata scelta per sconfiggerti, ed in quanto tale il mio Deck è tutto l'opposto del tuo: sia io che esso siamo stati creati al solo scopo di contrastarti! E stai pur certo che da questo scontro né tu né tuo fratello ne uscirete con le vostre gambe..." disse sadicamente la ragazza, preparandosi a giocare la prossima carta.


    E così finisce il capitolo, cari lettori.
    Come avete letto i due fratelli sono alle prese con due Ibridi: Sirius e Abegaila. Il primo, con il suo pessimo gusto per i vestiti e le frasi prolisse simbolo di una recitazione esagerata è riuscito a confondere ed infuriare Rayshin su ben due punti: il primo sul fatto che Esteban sembrerebbe non essere il suo vero fratello, ed il secondo quando lo ha chiamato "Risebell". In entrambi i casi il ragazzo non ha capito a cosa l'Ibrido si riferisse, e rispondendo al suo invito ha iniziato il duello: come se la caverà il giovane contro un individuo che conosce tutto su di lui, e che è stato realizzato apposta per sconfiggerlo?
    Probabilmente allo stesso modo di Esteban contro la ragazza Abegalia: questa si è rivelata più forte di lui sul piano fisico, sconfiggendolo senza problemi. Purtroppo per lei i suoi ordini sono altri, e deve sconfiggere il bambino in duello: a tal proposito ha attivato i suoi poteri ed ha iniziato lo scontro, rivelando un Deck Alleato della Giustizia. Ora, come sappiamo i mostri Astrali di Esteban sono tutti di attributo Luce, per cui come se la caverà contro Abegalia? Resterà stordito dalle rivelazione della ragazza simili a quelle di Sirius, sul suo vero nome e sul rapporto con suo fratello? O forse inventerà altre parole, come l'enigmatico "Dunyakat"?
    Chi può saperlo? Magari la risposta a parte di queste domande ci sarà nel prossimo capitolo.
    Fino ad allora vi auguro buona serata cari lettori, alla prossima :ciao: .
     
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407 replies since 1/11/2013, 14:37   8588 views
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