Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera cari lettori, nel mio ultimo giorno di vacanze prima del rientro a scuola pubblico in nuovo capitolo, come di consueto.
    Allora, nel precedente abbiamo assistito al duello tra Eve e Jakob, duello che si è concluso con la vittoria del primo sul secondo pur non senza alcune difficoltà. Abbiamo inoltre scoperto che Jakob era una Ibrido che mirava a duellare con Rayshin su ordine del Dottor Gren, ma la presenza di Eve gli ha causato qualche intoppo. Non ultima la sua morte, avvenuta per mano di un sicario misterioso che però non ha avuto problemi ad eliminarlo.
    Bene, proseguiamo questo torneo indetto all'ultimo minuto nell'Other, seppur cambiando leggermente prospettiva.
    Buona lettura.


    CAPITOLO 41 – ESTEBAN ALLE PRESE CON LA MAGIA

    Mercoledì 15 Novembre - Ore 14:52 - Other

    Delver era seduto su un ramo di un albero all'estremità di Central Park, con la schiena appoggiata alla corteccia e la gamba destra lasciata dondolare pigramente di sotto: si era sciolto la treccia ed ora si stava lisciando i lunghi capelli dietro la schiena con entrambe le mani.
    Davanti al suo volto vi era uno schermo virtuale sul quale era rappresentato lo stemma dell'Ordine di Yeni Aci su sfondo nero, ed il Dadoducco vi stava parlando: "...e questa in sintesi è la situazione! Che cosa pensate degli scopi dell'Imperatore, Sommo Ierofante?".
    Dallo schermo davanti a lui provenì la voce allegra ed infantile di Icero, che rifletté: "Uhm... Non mi aspettavo che Lasyrindes fosse così frettoloso! Certamente avevo già preso in considerazione una tale ipotesi, visti i suoi sforzi per completare la Catena il più velocemente possibile, ma che coinvolgesse addirittura l'Other sorprende persino me!".
    "Pensa che dovremmo boicottare immediatamente il torneo ed attaccare direttamente? Se anche quell'idiota di Emas arrivasse le cose sarebbero molto più semplici!" osservò stizzito Delver, mentre cominciava ad intrecciarsi i capelli.
    Icero gli rispose immediatamente: "Dalla sua ultima comunicazione mi risulta che Emas sia ancora impegnato a preparare l'attacco: nonostante la sua squadra abbia già piazzato il materiale, devono ancora liquidare i vari servizi di sicurezza dell'Other... Quindi saranno impegnati ancora per qualche giorno! Voi restate al gioco di Lasyrindes, in modo tale che i due cari fratelli si ritrovino e prenderli quando tutto sarà finito! Vincete il torneo in modo tale da avvicinarvi ai nostri bersagli senza destare sospetti, e nel mentre uccidete chiunque vi riconosca senza esitazione!".
    Delver si strinse la treccia dietro al collo ed annuì serio, chiedendo ancora: "Come desiderate Sommo Ierofante... Inoltre, cosa pensate di fare con Gren? La sua presenza non era prevista alla Parata, lui non è mai stato il tipo da scomodarsi per eventi del genere... Eppure la sua aeronave continua a sorvolare l'intera New York!".
    Dall'altra parte dello schermo si udì una risatina divertita, per poi immediatamente dopo gli ordini di Icero: "Eh eh eh! Quel ragazzino indubbiamente è cresciuto dall'ultima volta che l'ho visto... Sempre a voler far sfogo di sé e delle sue creazioni! Ciò nonostante non vi attaccherà se non dopo aver raccolto sufficienti informazioni sul vostro conto e sulle vostre capacità, per non lanciarsi in una battaglia suicida! Per cui tu continua a monitorare i suoi movimenti, ma per ora non attaccate assolutamente né lui né i suoi Ibridi, altrimenti ci troverà! Fate finta di non riconoscerli e lasciateli correre, e rispondete solo quando vi attaccheranno davvero: nel mentre raggruppatevi e tenete d'occhio Rayshin, Gren mira a lui!".
    "Se me lo permette Sommo Lasyrindes è una strategia che ci coprirà solo a metà! E' vero che potremmo proteggere Rayshin, ma che succederebbe se Gren prendesse Esteban? Non abbiamo modo di controllare anche lui, e se finisse nelle sue mani lo scontro diretto sarebbe inevitabile!" ribatté incerto il Dadoducco: nonostante tutti i controlli che avesse fatto fino a quel momento non aveva ancora avuto modo di trovare il fratello minore di Rayshin e neppure lo aveva avvistato. Il fatto che possibilmente girasse senza protezione era sì un'occasione per loro, ma di certo neppure Gren se la sarebbe fatta scappare, e ciò lo preoccupava non indifferentemente: oltre che per gli scopi dell'Ordine, era anche incuriosito ed interessato da ciò che sarebbe successo quando i due fratelli si sarebbero rincontrati.
    Lo Ierofante esitò un attimo prima di rispondere, restando in silenzio, e poi ragionò: "Presumo che Lasyrindes non sia così stupido da far girare senza protezioni la sua carta vincente per le vie di una metropoli! Non dimentichiamoci che ha mandato persino un Principe, oltre che a mio fratello maggiore, nell'Other... Per cui ritengo che anche il caro Esteban sia protetto in maniera tutto sommato efficiente da Gren!".
    Delver rimase a sua volta in silenzio per qualche istante, valutando se effettivamente poteva ritenere Esteban al sicuro: a conti fatti il ragionamento del Sommo Ierofante quadrava perfettamente, e conoscendo quanto l'Imperatore avesse sudato in passato per assicurarsi il piccolo al suo fianco di certo ora lo faceva girare sotto una campana di vetro. Annuendo allora si alzò ed, inchinandosi verso lo Ierofante, concluse: "D'accordo Sommo Ierofante, faremo come avete avete ordinato! D'altronde per ogni evenienza con noi c'è anche Elsmay, per quanto non si sia ancora fatto vedere... Se non avete altro da aggiungere, chiuderei qui il rapporto!".
    "Eccellente Delver, allora andate pure! Ci risentiamo domani per il rapporto giornaliero, buon pomeriggio!" lo salutò felice Icero, ed appena finì di parlare lo schermo davanti a lui si spense.
    Delver allora inspirò profondamente chiudendo gli occhi, il volto illuminato dalla luce del sole che filtrava tra i rami intricati di Central Park. Quando li riaprì con un sospiro saltò giù dall'albero e, avviandosi, commentò tristemente: "Però ho già vinto cinque duelli... La missione è importante, ma mi annoio a morte!".

    ---


    Ore 14:59 - Kalesi

    Kalesi, la sterminata astronave a forma di fortezza dell'Ordine di Yeni Aci, si trovava ora oltre la stratosfera del pianeta Terra, muovendosi lentamente nello spazio oscuro ed immenso.
    Lo Ierofante si trovava nella parte inferiore dell'astronave, realizzata con diverse protuberanze appuntite meccaniche attraversate da canali di energia azzurra sul metallo liscio e simile ad un fiore di loto, e collegate alle "torri" sovrastanti con spessi cavi di metallo.
    Il bambino, avvolto nel suo mantello nero, aveva lo sguardo abbassato su uno schermo virtuale occupato dall'ologramma virtuale di Delver, che si inchinava verso di lui. Con un sorriso lo Ierofante toccò con un dito lo schermo, ed esso si chiuse in piccolo puntino bianco per poi sparire.
    Icero sollevò quindi lo sguardo con un sorriso, fissando ciò che si trovava oltre la paratia in metallo davanti a lui. A diversi metri sotto di lui vari bracci metallici stavano lavorando ad una copia esatta della macchina nei sotterranei della Villa di Isroth, benché con una differenza sostanziale: questa era effettivamente operativa.
    I vari bracci meccanici stavano saldando sia a terra che sul soffitto le lastre trasparenti, in perfette condizioni, mentre la stessa energia che illuminava Kalesi dell'esterno fluiva anche all'interno degli stretti canali tra di esse. L'asta metallica al centro della stanza era collegata mediante quattro cavi metallici sia alla base che al vertice ad altrettante lastre trasparenti, diverse dalle altre in quanto formate al loro interno da circuiti meccanici grigiastri e più grandi e larghe. A fianco del piano rialzato su cui era installata una stazione di controllo ed una poltrona in pelle nera girevole le braccia meccaniche stavano saldando con estrema cura due capsule trasparenti in vetro, ognuna con sulla cima una corona di antenne metalliche con la punta bluastra che brillava.
    Icero si appoggiò con i gomiti alla barra di metallo per osservare compiaciuto il processo da lui stesso creato con cui stava venendo realizzato un secondo System, quando una luce verdastra proveniente dalle sue spalle lo distrasse.
    Si voltò e salì una decina di gradini arrivando davanti a cinque capsule, simili alle due che in quel momento venivano montate nel System, ma più piccole e, per quanto sprovviste di antenne, collegate al macchinario sottostante mediante decine di cavi elettrici che, superando il vetro trasparente, si allungavano all'interno delle capsule stesse, riempito con un liquido rossastro molto brillante.
    Una sola di quelle capsule però emetteva una luce intermittente verdastra, la stessa che aveva distratto lo Ierofante, a differenza delle altre. Il bambino accese lo schermo davanti a tale capsula, digitando velocemente diversi comandi ed informazioni sulla tastiera lì vicino: diverse schede contenenti decine e decine di dati gli si aprirono davanti, e mentre Icero le scorreva velocemente scuoteva sempre di più il capo.
    Premette quindi il tasto di invio con un sospiro sconsolato in volto, ed il liquido ormai verdastro all'interno della capsula cominciò a venire risucchiato dal fondo di essa, scendendo sempre di più.
    "Nonostante non sia ancora perfettamente ultimato, senza contare che mi mancano ancora i due componenti fondamenti, sono tutto sommato avvantaggiato rispetto all'Imperatore o Gren... Tutto procede come previsto!" commentò tutto sommato contento lo Ierofante, voltandosi e tornando a fissare il System che lentamente veniva costruito.
    All'interno della capsula, circondato da fili elettrici che penetravano nella carne ormai quasi putrefatta, c'era in cadavere di una persona ancora con gli occhi spalancati. Quando il liquido verdastro fu assorbito del tutto, il fondo della capsula si aprì ed il cadavere precipitò in una voragine nera, ormai non più trattenuto dai cavi.

    ---


    Ore 14:53 - Other

    "Dobbiamo ammettere che stare in mezzo a tutto questo verde è una sensazione alquanto piacevole!" commentò Esteban pigramente.
    Il ragazzino stava fissando la vegetazione di Central Park da sotto un piccolo gazebo realizzato in legno bianco, con il tetto spiovente costituito da sottili vimini intrecciati tra di loro e supportato da travi, sempre di legno, piuttosto massicce. L'interno invece era occupato da sei panche disposte lungo i lati ad esagono, sufficientemente lunghe per lasciare spazio a due persone per ciascuna e con lo schienale rialzato. La struttura era però piuttosto fatiscente e dalle condizioni in cui versava sembrava avere ormai troppi anni: il tetto era tempestato di buchi e spiragli dai quali filtrava la luce del sole, mentre invece le panche erano quasi tutte marcite fino alle gambe, e le colonne ricoperte da crepe.
    I due sciacalli giocavano a dondolarsi tra i vimini che dal tetto scendevano fino a terra, benché ogni volta che tentavano di afferrarli essi si sgretolavano in piccole scaglie, mentre il loro padrone se ne stava con i gomiti appoggiati sul balconcino in legno.
    Per l'evento era stato costretto da Isroth a pettinarsi i capelli lunghi in una coda, coprendo il più possibile l'oggetto nero sull'occhio destro, ed un paio di lunghi guanti per coprirsi le unghie in modo tale da poter girare liberamente per la metropoli senza destare troppi sospetti tra i passanti.
    Aveva deciso di partecipare al torneo indetto dalla Presidentessa per noia e per poter così finalmente fare un'escursione da solo a Central Park, ovviamente dopo aver ottenuto (non senza qualche difficoltà) il permesso dal Ministro, che invece aveva inizialmente insistito per farlo accompagnare da Iolos. Esteban gli aveva fatto giustamente notare che un tizio in armatura nera dalla testa ai piedi non passava di certo meno inosservato di lui senza travestimenti, e lì Isroth aveva deciso di lasciarlo fare.
    Non si era iscritto direttamente nei luoghi indicati dalla Presidentessa in modo tale da restare il più riservato possibile, ma era comunque riuscito con relativa facilità ad inserirsi nel database in cui erano stati registrati tutti i partecipanti usando un nome falso: aveva più volte cercato il nome di suo fratello o quello di Icero, ma non ve n'era alcuna traccia sfortunatamente. Aveva quindi deciso che avrebbe cercato Rayshin di persona partecipando al torneo.
    "Fratellone, se anche riusciremo a trovarti, poi che succederà? Cosa faremo? Dove andremo? Non abbiamo più niente, i nostri genitori sono morti, e la nostra stessa esistenza ora è un abominio... Lasyrindes e Diell ci vogliono usare per i loro scopi, abbiamo sia l'Impero che l'Ordine sulle nostre tracce, più l'Other che ci ha mandato quei due sicari a casa... Quanto vorrei che le cose tornassero come prima, solo te e noi..." pensò tristemente Esteban, abbassando il capo e piangendo: aveva perso tutto, non gli restava nulla, persino le sue vecchie sembianze erano sparite per lasciare spazio a quella forma orribile.
    Non aveva mai avuto amici, e l'unico in tutta la sua vita si era rivelato essere il capo di un'organizzazione di terroristi ricercata in tutto il mondo, lasciandolo per sempre. Per meglio dire, Diell lo aveva lasciato per sempre, quel bambino così carino e gentile che lo aveva accompagnato per tutta la vita; ora restava solo Icero che mirava ad ottenerlo, come un collezionista alla ricerca dell'ultimo pezzo per completare la sua collezione.
    Francesco stesso lo aveva abbandonato, rivelandosi il numero due dell'Ordine di Yeni e doppiogiochista per tutti quegli anni: a volte Esteban si chiedeva se il suo ex-maggiordomo gli avesse mai voluto minimamente bene, o se lo avesse sempre disprezzato come faceva con Rayshin. Eppure tutte le volte che Francesco lo aveva aiutato, lodato non potevano essere una finzione, era impossibile che una persona fosse capace di mentire così spudoratamente per dodici anni e poi gettarlo via come un giocattolo ormai inutile.
    Era lontano dalla sua stessa famiglia, e nulla gliela avrebbe mai restituita. I suoi cari Inamor ed Elger erano morti nell'assalto di Lyedar ed Ofelia in circostanze non ancora chiare, tant'è che neppure l'Imperatore aveva potuto fare niente per loro: con i suoi poteri Lasyrindes avrebbe potuto ripristinare la loro vita, ma qualcosa era andato storto fin da quando gli avevano presentato i resti dei due corpi, in parte distrutti dall'esplosione della loro Villa. Nonostante i suoi sforzi non c'era verso che i due tornassero in vita, e sembrava persino che la loro stessa anima fosse andata in pezzi dopo quell'evento. In estrema sintesi, gli avevano detto, se neppure l'Imperatore poteva riportare in vita i suoi genitori nulla avrebbe potuto farlo.
    Gli era rimasto solo Rayshin, la persona che aveva sempre amato profondamente da quando ne aveva ricordo, ma anche lui era lontano, prigioniero nelle mani di Icero. Il bambino non osava immaginare cosa potesse essergli successo, ma sperava ogni singolo istante di quei giorni che suo fratello stesse bene: avrebbe fatto di tutto per ritrovarlo e stare di nuovo con lui, persino sfidare Lasyrindes se fosse stato necessario.
    La sola cosa che lo distrasse dai suoi singhiozzi fu il fatto che i due sciacalli drizzarono le orecchie e cominciarono a ringhiare alle sue spalle, e di conseguenza anche lui si voltò.
    Un ragazzo dai capelli biondo cenere, quasi bianchi, stava salendo i gradini del gazebo, e lo fissava con due occhi viola. Indossava un completo da prestigiatore color nero e decorato da strisce bianche, che dal ventre scendeva in due strisce appuntite fino alle caviglie. Al collo portava un fazzoletto bianco stretto da una collana metallica, e su ciascun orecchio aveva un orecchino nero dalla forma circolare.
    Non appena vide che Esteban lo stava fissando gli sorrise e cominciò a far ruotare attorno all'indice destro il suo cilindro nero, commentando: "Bel posto, vero? E' uno dei miei preferiti a Central Park, benché ormai stia per cadere a pezzi da un momento all'altro! Spero proprio di esserci quando mi crollerà addosso, che momento magico!".
    "Ehm... E tu saresti?" chiese dubbioso Esteban, asciugandosi frettolosamente le lacrime che gli segnavano la guancia sinistra e tranquillizzando i due sciacalli con un gesto della mano: non percepiva niente di pericoloso in quel tipo, poco più grande di suo fratello.
    Il ragazzo si mise in cilindro in testa con fare mortificato, e si esibì in un elegante inchino drizzando verso l'alto il braccio destro dichiarando: "Siccome hai indovinato la domanda a cui stavo pensando, ti risponderò subito! Io sono Nicolas, felice che tu sappia il mio nome! Posso rivolgerti la domanda?".
    Esteban guardò perplesso il suo interlocutore, ma sospirando rispose: "Il nostro nome è Abel!", alzandosi dalla panca su cui era rimasto inginocchiato fino ad allora.
    "Oh, il "vostro" nome? Non capita tutti i giorni di incontrare il plurale maiestatico... Devo segnarmelo!" commentò estasiato Nicolas, tornando eretto e frugando nel suo abito: dal taschino all'altezza del cuore estrasse un taccuino in pelle marrone e, aprendolo, vi scrisse sopra mentre ripeteva lentamente: "Data: 15 novembre – Luogo: Central Park – Incontrato bambino che parla al plurare di sé".
    "Ok... Ora se permetti noi andiamo, Nicolas! E' stato... interessante conoscerti!" cominciò a congedarsi Esteban da quello strano tipo, e si avviò quindi verso l'altra entrata del gazebo alla sua sinistra con passo piuttosto spedito.
    Nicolas finì di scrivere e ripose il taccuino dentro il suo abito, e tempestivamente gridò: "Aspetta! Tu da quale Upper Side provieni? Io dal lontano West, come se fossi un cowboy!".
    Il bambino si fermò immediatamente: finalmente aveva trovato un avversario da sfidare senza doversi neppure muovere da lì. Si voltò quindi verso l'altro e disse: "Magnifico, noi veniamo dall'Upper East Side: è l'occasione migliore per dare finalmente una svolta a questo torneo così noioso!". Detto ciò Esteban piegò il braccio sinistro e materializzò il suo Duel Disk simile all'ala di un angelo, preparandosi a combattere.
    Nicolas lanciò il suo cilindro verso una scheggia della colonna lì vicino, appoggiandolo con grande grazia, e poi allungando il braccio destro: attorno ad esso si manifestò un Duel Disk dalla forma simile a quella di una falce rivolta verso il basso, decorato in cima da venatura violastra che, scendendo verso l'interno, dividevano l'oggetto nelle cinque Zone. Pescando le prima cinque carte il ragazzo commentò: "Hai proprio ragione, mio giovane avversario! Spero proprio che questo duello mi riveli capacità che non potevo neppure immaginare prima!".
    I due allora gridarono assieme: "Duello!", ed i loro Duel Disk brillarono.

    ESTEBAN: 4000
    NICOLAS: 4000

    "Tocca a noi, peschiamo!" esordì il bambino, cominciando così il duello per primo.
    "Evochiamo Normalmente Valchiria Astrale, in posizione di Attacco!" dichiarò Esteban, mentre al suo fianco compariva la piccola bambina dalle ali angeliche e dalla tunica bianca con placche rosse (ATK 600 DEF 1100 LV 4).
    "Attiviamo quindi l'effetto di Valchiria: quando questa carta viene Evocata Normalmente, possiamo aggiungere una carta "Utensile Astrale" dal mio deck alla mano...Ovvero la Carta Magia "Utensile Astrale – Supporto", che attiviamo subito! Dopo la sua attivazione possiamo Evocarla Specialmente come una Carta Mostro, pur restando ancora una Carta Magia!" continuò il bambino, mentre attivava subito la carta che aveva appena estratto dal suo Deck.
    A fianco di Valchira Astrale comparve quindi un oggetto metallico dalla forma circolare, in materiale bianco, con alle estremità due placche dorate sormontate da cristalli viola (ATK 0 DEF 0 LV 4).
    "Sovrappongo quindi Valchiria Astrale e Utensile Astrale – Supporto! Con questi due mostri creo una Rete di Sovrapposizioni: Evocazione Xyz! Mostrati a noi, Imperatore Barionico Raphael!" gridò quindi Esteban, mentre i suoi due mostri assumevano la forma di sfere di luce dorata. Esse sfrecciarono quindi verso il centro di un portale dimensionale formatosi al centro del gazebo, che esplose in una forte luce bianca. Al suo posto comparve l'Imperatore Barionico dalle fattezze simili ad un corsaro, con un'armatura rossastra sopra un corpo azzurro e brillante, armato di una lunga sciabola di metallo azzurro semitrasparente e di un anello tagliente dorato, simile all'elsa della spada (ATK 1900 DEF 1300 RANK 4).
    "Terminiamo qui il nostro turno, a te Nicolas!" dichiarò infine Esteban, concludendo così il suo turno.

    ESTEBAN: 4000
    NICOLAS: 4000

    "Ohibò, è la prima volta che affronto questi mostri "Astrali"... Riuscirò a resistere? La risposta al mio Deck, pesco!" esclamò all'inzio del suo turno Nicolas.
    "Uhm, comincio attivando la Carta Magia Buco Nero: con essa posso distruggere tutti i mostri sul Terreno, in questo caso solo il tuo Imperatore Barionico!" cominciò Nicolas, attivando la sua carta. Immediatamente il pavimento sotto di loro venne ricoperto di oscurità che, come un vortice d'acqua, cominciò a trascinare tutto ciò che vi era verso il suo centro: Raphael venne spinto sempre di più verso il centro contro la sua volontà, ma Esteban prontamente intervenne: "Attivo l'effetto del mio Imperatore Barionico: rinunciando ad un Materiale Xyz, posso annullare l'attivazione e l'effetto della tua carta! Mi dispiace, ma non ti lascerò distruggere così facilmente i miei mostri!".
    All'ordine Raphael lanciò il suo anello dorato verso il centro del buco nero sotto i suoi piedi: quando l'oggetto vi impattò il terreno venne illuminato una luce celeste, e quando essa sparì il pavimento del gazebo era tornato quello di prima, con l'Imperatore ancora in piedi.
    Nicolas emise un fischio di sorpresa, e poi abbassandosi per guardare le sue carte commentò: "Eh? Così non posso fare nulla... Va bene, metto un mostro coperto in Posizione di Difesa con una carta coperta, e ti cedo il turno!".
    Davanti al ragazzo comparve quindi prima una carta orizzontale rivolta verso il basso, seguita poi da una simile ma verticale.

    ESTEBAN: 4000
    NICOLAS: 4000

    "Tocca a noi, peschiamo!" cominciò Esteban, riflettendo: "E' strano che si sia limitato a giocare solo due carte del genere... Cosa si cela sotto di esse?".
    "Evoco Normalmente Esercito Astrale di Sirio, in posizione di Attacco!" dichiarò il bambino. Al fianco di Imperatore Barionico Raphael comparve un secondo mostro, questa volta interamente meccanico: dall'aspetto sinuoso ed elegante, con un'armatura di placche dorate che rivestiva il corpo in metallo bianco, Sirio discese in campo mentre le quattro sfere verdastri sul suo petto si illuminavano per un istante (ATK 1400 DEF 1600 LV 4).
    "Attivo l'effetto di Sirio: con esso posso effettuare..." cominciò a spiegare Esteban, per poi essere interrotto in anticipo da Nicolas che scosse il capo con disapprovazione.
    "Prima di ciò attivo la mia carta coperta, Dispositivo di Salvataggio Obbligatorio: essa mi permette di far tornare nella mano del proprietario un mostro sul Terreno, ed io scelgo ovviamente il tuo Esercito Astrale di Sirio: si pregano i gentili clienti di allacciare le cinture!" dichiarò il ragazzo, mentre dal terreno comparve un pesante macchinario grigiastro che avvolse completamente il mostro di Esteban. Dopo pochi secondi la cima del macchinario si aprì di scatto ed un proiettile bianco schizzò in alto, rasentando il tetto del gazebo e poi precipitando in caduta libera verso il bambino: a metà del tragitto il mostro riassunse l'aspetto di una carta, e prima che cadesse a terra Esteban stizzito l'aggiunse alla sua mano.
    "Uhm, non è una mossa preoccupante... Meglio risparmiare le nostre risorse per dopo, piuttosto che usarle subito ora!" decise il bambino dopo il fallimento della sua mossa, per poi ordinare: "Imperatore Barionico Raphael, attacca il suo mostro coperto!".
    Il suo mostro si lanciò all'attacco sollevando la sua sciabola, che cominciò a brillare di luce, per poi calarla sul mostro di Nicolas: esso si rivelò essere un uomo dalla corporatura piuttosto massiccia, con folti capelli rossi rivolti verso l'alto ed una tunica decorata con due strisce ricoperte da rune. Brandiva due bastoni con sulla cima un grosso rivestimento in oro dalla forma esagonale, che circondava un cristallo azzurro affilato ma piuttosto piccolo (ATK 300 DEF 200 LV 1).
    L'uomo incrociò entrambi i bastoni per proteggersi dall'attacco, ma la lama di Raphael li tagliò con facilità ed, una volta colpito, il mostro esplose in una nube grigiastra.
    Nicolas si riprese dall'esplosione e dichiarò: "Hai distrutto Stoico della Profezia! Per suo effetto quando viene mandato al Cimitero mi è permesso aggiungere alla mia mano un mostro "Profezia" di Livello 3 dal mio Deck, ed io scelgo Giustizia della Profezia!", e detto ciò prese una carta dal suo Deck e l'aggiunse alla mano.
    "Umpf, ecco a cosa miravi... Ma non importa, posizioniamo una carta coperta e concludiamo il turno!" dichiarò Esteban, lievemente stizzito dalla mossa del suo avversario.

    ESTEBAN: 4000
    NICOLAS: 4000

    "Ora che ho aggiunto un mostro alla mia mano, cosa potrò mai fare? Scopriamolo assieme, tocca a me pescare!" gridò Nicolas, pescando.
    "Bene bene, ora direi che posso anche cominciare... Sei, o meglio siete pronti, Adam? Attivo dalla mia mano la Carta Magia Libro di Magia dei Segreti!" dichiarò Adam. Davanti a lui comparve, da un lampo di luce, un libro dalla copertina viola, quasi beige come le pagine. Al centro della copertina vi era una sfera lucida trasparente, dalla cui luce sembravano essere attraversate le varie sottili venature che attraversavano tutto il libro.
    Libro di Magia dei Segreti quindi si aprì di colpo, e Nicolas sorrise.


    Ebbene, ora tocca anche ad Esteban duellare, ed il suo avversario è Nicolas, un duellante che usa il Deck Profezia. Come se la caverà il piccolo contro di lui, ancora emotivamente instabile per i drammi che ha subito? La risposta nel prossimo capitolo, in cui assisteremo al duello nella sua interezza.
    D'altro canto Icero continua ed anzi ha quasi realizzato un secondo System, con tutto ciò che ne consegue: se mai dovesse essere capace di riattivarlo usando i due fratelli, chissà come e cosa potrebbe farci per realizzare il suo folle sogno di donare un mondo al fratello maggiore Isroth.
    Bene, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo, buona serata cari lettori :ciao: .
     
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