Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera cari lettori, sono di nuovo qui per voi.
    Allora, con oggi iniziamo una nuova saga, quindi è doveroso più che mai fare il punto della situazione. In vista della Parata della Pace che si terrà nell'Other il 15 novembre, per celebrare la pace con l'Impero, tutte le forze della fan fiction si concentreranno all'evento.
    Da una parte ci saranno, praticamente in casa, Lyedar ed Ofelia con altri Ibridi del Dottor Gren: quest'ultimo infatti ha ordinato ai due amanti di prendere parte all'evento in modo da avvicinarsi a Rayshin ed Esteban dopo il loro fallimento, dando un'ultima possibilità. Lo scopo però di questo suo desiderio non è però chiaro, ma sembra che c'entri con i suoi problemi fisici ed il poco tempo che gli resta da vivere.
    Dall'altra ci saranno le forze dell'Impero: Lasyrindes, per non scomodarsi, ha mandato al suo posto il Principe dell'Acqua; il Ministro Isroth, che si è portato dietro anche l'enigmatico Iolos; ed Esteban. Il suo scopo è che ciascuno dei due fratelli attiri l'altro in modo da strappare Rayshin all'Ordine e prenderlo sotto di sé. Lo scopo è, come già sappiamo, usare i due fratelli per fare qualcosa, che invece non sappiamo, con la sua Catena dell'Inesistenza.
    Infine abbiamo Icero che, con lo stesso proposito dell'Imperatore più una malasana e folle voglia di distruzione e caos, ha mandato l'Ordine all'evento. Rayshin è finito sotto la giurisdizione di Delver, che dovranno intrufularsi all'evento ed osservare l'Other dall'interno; Emas invece sarà incaricato di rendere "interessante" la Parata; Elsmay invece sembra esserne interessato per un vecchio conto in sospeso con il Principe.
    Iniziamo questa nuova saga con questo capitolo che, assieme al prossimo, sarà puramente introduttivo per la Parata.


    CAPITOLO 37 – L'ORDINE ARRIVA NELL'OTHER

    Lunedì 13 Novembre – Ore 20:31 - Other

    "Il mondo è diviso tra due enormi superpotenze.
    La prima di queste è l'Impero di Sonsuza, governato dal monarca assoluto Lasyrindes: esso si estende per l'intero continente euroasiatico e parte settentrionale del continente africano, più la Groenlandia.
    Il vertice di tutta la società è l'Imperatore, il quale ha il pieno controllo dei poteri politici ed economici nello stato. Immediatamente sotto di lui ci sono i cinque Principi che, formalmente, hanno un'importanza cerimoniale e nessun potere autonomo rispetto all'Imperatore. Non è mai stata chiarita la parentela che c'è tra queste cinque persone e l'Imperatore, ma essi lo affiancano fin da quando fondò l'Impero e salì al Trono di Sonsuza: avendo unicamente una persona al di sopra l'influenza da essi esercita in tutto l'Impero è enorme, senza contare che le loro apparizioni in pubblico sono molto maggiori rispetto all'Imperatore, benché ciò sia dovuto alla loro mancanza di lavoro o di incarichi.
    I Ministri dell'Impero, la terza classe sociale più alta, sono scelti e nominati dall'Imperatore stesso: ognuno di essi è a capo di un Ministero particolare fino alla loro morte, che comporta quindi la nomina di un altro Ministro in modo tale che la carica non sia mai vacante. Essi affiancano l'Imperatore nelle scelte e nell'amministrazione per l'Impero: il loro potere però non può sfociare in quello di un altro Ministro, se non tra accordi specifici e dichiarati tra i due. I Ministeri dell'Impero sono sei: Giustizia, Sicurezza, Economia, Cultura, Interno ed Estero. La struttura di ognuno di essi varia a seconda delle scelte e delle persone di cui il Ministro in carica si circonda.
    Sotto di loro vi è la classe aristocratica: essa è formata dagli eredi di coloro che affiancarono ed aiutarono l'Imperatore a fondare l'Impero di Sonsuza secoli fa e da coloro che, per particolari meriti (economici, sociali ecc.) si sono rivelati meritevoli di tale condizione sociale. D'altro canto è necessario che i rappresentati e gli eredi delle varie famiglie nobili si dimostrino, attraverso un'educazione specifica riservata nei vari Istituti dell'Impero, degni e meritevoli della loro posizione e della condizione sociale. In caso contrario la famiglia decade dalla sua posizione: ciò ovviamente non la preclude dal riottenere la carica se si mostrasse di nuovo degna.
    Il resto della popolazione non ha alcuna classe sociale specifica, pur essendo libera. Nessuno è autorizzato e neppure in possesso del potere di togliere la libertà ad un suddito dell'Impero rendendolo suo servitore, eccetto che l'Imperatore, oppure i Principi ed i Ministri su suo preciso ordine. Si possono però comprare come propri servitori i criminali dell'Impero, assumendosi però tutti i rischi che comportano; i prigionieri di guerra della parte sconfitta; e le persone che effettivamente per le loro ragioni (principalmente economiche e di fallimento) scelgono di servire un'altra famiglia per poter sopravvivere: è infatti compito del padrone e suddito libero adoperarsi per il completo mantenimento in condizioni per lo meno umane della propria servitù.
    L'Impero di Sonsuza, nei secoli precedenti, era una potenza piuttosto bellicosa: scopo infatti dell'Imperatore Lasyrindes era la completa unificazione del mondo sotto di sé: partendo dal vecchio Giappone egli estese i propri confini prima in Asia fino ad arrivare in Europa, dove decise di stabilirvi la Capitale dell'Impero, seguito dai Principi. Una volta unificati questi due continenti in un unico blocco Lasyrindes decise di dividersi in due spedizioni: la prima avrebbe dovuto scendere nel continente Africano e farlo entrare nell'Impero, mentre l'altra attraverso l'Atlantico avrebbe dovuto prendere il controllo di quello Americano. La campagna americana però fu ostacolata dalla forza collettiva di tutti i paesi del continente, che riuscirono ad opporre una certa resistenze alle truppe imperiali. Non intenzionato a scendere oltre nel continente Africano e non volendo sprecare ulteriori risorse in America Lasyrindes richiamò le sue truppe, stabilendo e saldando i confini e l'Impero stesso, in un clima di pace e prosperità.
    L'unione di paesi così ricchi e sviluppati dal punto di vista tecnologico ha permesso all'Imperatore di creare una potenza economica e militare unica al mondo: imponendo un'unica lingua ed eguali usanze tra tutti i sudditi oggi Lasyrindes si trova a capo di un Impero e di un popolo unito da secoli di collaborazione e di rispetto reciproco, che gli è riconoscente per aver dato ad ognuno di loro ricchezza e benessere. Grazie infatti ad opportune politiche economiche e sociali Lasyrindes è stato capace di eliminare praticamente del tutto la povertà all'interno del suo Impero, facendo sì che tutti i sudditi riescano a permettersi un medio tenore di vita come minimo, se non di più.
    A contrapporsi all'Impero di Sonsuza vi è l'unica potenza al mondo che è stata capace di resistere alla sua forza: l'Other. Esso è quello che si potrebbe definire una repubblica federale: è formato dall'unione economica, sociale e militare di tutti gli stati che occupavano il continente americano. La sua nascita risale infatti alle prime compagne dell'Impero nel continente, in cui gli Stati Uniti d'America capirono di come fosse impossibile, per ciascuno dei singoli paesi rimasti, opporsi effettivamente alla forza di Lasyrindes. Per questo motivo essi decisero di unirsi in un unico gigantesco stato per resistere assieme alle truppe imperiali: neppure così ebbero la forza di distruggere l'Impero o Lasyrindes, ma ciò garantì loro la capacità di sopravvivere all'invasione che altrimenti non avrebbero non avrebbero avuto. Anche oggi essi rimangono uniti sotto un'unica bandiera per avere la forza necessaria a respingere ogni invasione di qualsiasi voglia nemico, nonostante i recenti accordi di pace con l'Impero.
    L'Other è guidato da un Presidente, eletto e votato tra i vari rappresentanti, chiamati Eletti, degli stati membri: indipendentemente dall'estensione territoriale o dalla ricchezza o dalla popolazione ognuno di essi ha la stessa influenza, vista l'importanza dell'unità tra di loro. L'attuale Presidentessa e per i prossimi dieci anni è Sophie Seref, eletta a maggioranza tra tutti gli stati. Ad essa spetta la formazione del Governo, gruppo di persone formato dai rappresentanti di ciascuno stato eletti appositamente per farne parte. Alla Presidentessa spettano i tre poteri dello stato, tenendo però conto delle proposte e delle indicazioni fornite dai membri del Governo. Al di sotto del Governo vi sono gli Eletti: ognuno di essi proviene da uno stato membro ed ha il compito di controllarlo e di farvici rispettare le leggi e gli ordinamenti varati dal Presidente e dal Governo. Per evitare possibili indipendentismi il Presidente nomina al loro fianco una commissione di cinque persone sotto il suo diretto comando.
    Nonostante militarmente la forza dell'Other sia maggiore rispetto all'Impero per numero e qualità dei soldati, altrettanto non si può dire della sua situazione economica. Le risorse all'avanguardia disponibili lungo tutto il suolo e la qualità dei beni prodotti non riescono ancora a far sì che tutta la popolazione viva in condizione agiate: gli strati meno abbienti della popolazione si trovano spesso a vivere in condizioni di estrema povertà a discapito di un elite economicamente potentissima. Anche con l'introduzione di politiche mirate ad una migliore ripartizione della ricchezza, il ritmo sempre maggiore con cui la popolazione cresce rende difficoltoso, ma non del tutto impossibile, il raggiungimento di un benessere paragonabile a quello dell'Impero. Proprio per questo la Presidentessa Seref ha fatto pressioni per firmare la pace con l'Impero, in modo tale da poter destinare maggiori forze verso il suo popolo rispetto a quanto abbiano mai fatto i suoi predecessori.”

    Rayshin stava leggendo quella pagina riassuntiva sul tablet PC datogli in dotazione mentre sedeva sul sedile dell'aereo.
    Fino a qualche ora prima Icero aveva continuato a distribuire i compiti a ciascuno dei membri dell'Ordine per la Parata, dopo aver tenuto un discorso generale nella Sala Principale: data l'importanza dell'evento lui e gli altri pezzi grossi dell'Ordine avevano preso accordi minuziosi. Come aveva già detto a Rayshin lui sarebbe finito nella squadra di Delver per partecipare all'evento, mischiandosi con gli altri partecipanti per raccogliere più facilmente informazioni e controllare i movimenti dell'Other e dei rappresentati dell'Impero. Il bambino aveva deciso così anche come favore nei suoi confronti, siccome il ragazzo non era intenzionato a far scoppiare bombe o uccidere persone come invece avrebbe dovuto fare Emas ed i suoi.
    Detto ciò lo Ierofante se n'era andato con Elsmay al suo fianco, augurando una buona riuscita della missione a tutti i presenti e ritirandosi a Kalesi: da lì avrebbe controllato i movimenti di ciascun membro dell'Ordine. Dopo qualche ora per prepararsi a dovere per l'evento Rayshin si era recato da Delver per partire.
    Il viaggio per loro si sarebbe quindi svolto a bordo di aereo privato preparato appositamente da Delver: a quanto l'uomo aveva detto esso era stato "preso in prestito" dall'Other qualche tempo prima, in modo tale da non risultare come un mezzo insolito. Inoltre alcuni simpatizzanti per l'Ordine di Yeni Aci avrebbero invece assicurato via libera per il viaggio, senza problemi di intercettazione o inseguimento da parte dei servizi appositi dell'Other e dando loro la disponibilità di diversi stabili.
    Nel mentre aveva ritrovato con lui Louis, che per qualche strano motivo non gli aveva rivolto la parola, più altre due persone che prima non aveva conosciuto. I loro nomi erano Everett (chiamato da tutti Eve affettuosamente), un ragazzo di circa quattordici o quindici anni piuttosto gioviale, e Zyan, di diciassette anni e più tranquillo.
    Smise di leggere quando si accorse che Delver si era alzato dal suo sedile, dove poco prima stava giocando ad intrecciare i suoi fili, ed aveva cominciato a distribuire qualcosa a tutti i presenti.
    Sporgendosi il ragazzo si accorse che erano sfere di cristallo identiche a quella che aveva visto quando Icero era stato attaccato dall'Imperatore, ed all'interno di ognuna di essa risplendeva una luce azzurra piuttosto forte.
    Il Dadoducco raggiunse quindi Rayshin e gli disse cordialmente, porgendo una di quelle sfere: "Ecco a te, Rayshin! Attento solo a non perderla qua sopra, tanto non si può rompere... Ah, e non usarla finché non poggerai piede nell'Other!". Detto ciò lo aveva lasciato con un sorriso mentre si dirigeva verso Louis, qualche fila più indietro di Rayshin.
    Il ragazzo sollevò la sfera di cristallo con delicatezza: nonostante quanto gli avesse appena detto Delver faticava a credere che un oggetto dall'apparenza così fragile non potesse rompersi. Il riflesso generato era magnifico, sembrava di vederne all'interno il cielo più terso e chiaro di sempre e subito dopo la notte più scura interrotta solo da qualche chiazza di luce sul cristallo. Ciò nonostante il ragazzo avvertì qualcosa di insolito in quella luce, riflettendo: "C'è qualcosa di strano... Non è una semplice luce, è qualcosa di più... più forte!", e solo allora si accorse che sotto il primo strato di cristallo ve ne era un secondo, molto più sottile ed effettivamente fragile.
    Venne distratto dai suoi pensieri da un rumore proveniente dal sedile davanti e lui, e subito dopo sbucò il busto di Eve che esclamava: "Oh, che meraviglia! E' la prima anima che vedi, Rayshin?".
    "Questa sarebbe... un'anima?" chiese curioso il ragazzo, passandosi la sfera di cristallo tra le unghie nere e fissandola con attenzione. Subito dopo ricordò che effettivamente quando l'Imperatore l'aveva presa da Icero Delver l'aveva chiamata "anima", e quindi la cosa aveva senso.
    Lo stesso Eve glielo confermò, spiegando: "Oh sì! Quella che adesso stai reggendo in mano è quella che comunemente viene chiamata anima! In realtà quella luce è l'insieme dei ricordi e dei sogni di una persona morta: in essa c'è tutta la sua vita, dal suo primo respiro fino all'ultimo prima di morire, le sue speranze, i suoi desideri e così via... Il Sommo Ierofante è stato capace di creare un secondo strato isolante in modo da poterne prendere e conservare l'essenza! Aspetta un secondo...", e detto ciò piegò il braccio destro.
    Eve materializzò così il suo Duel Disk, incuriosendo persino Rayshin: era simile ad un piccolo pianeta, con il Deck ed il Cimitero situati proprio sulla sfera centrale, mentre invece le cinque Zone erano disposte su quello che sembrava un anello attorno al pianeta ed inclinato verso il ragazzo. Eve prese quindi in mano il suo Deck e, dopo averlo sfogliato velocemente, allungò una carta a Rayshin dicendo: "Ti ricorda qualcosa?".
    La carta in questione era "Sfera Mistica Lucente", e confrontandola con la sfera che teneva in mano Rayshin riconobbe che erano identiche: Icero aveva quindi coperto la vera Sfera con un altro strato simile al cristallo ma sicuramente più resistente, in modo tale da poterla usare. Rabbrividì all'idea che una persona potesse prendere un'anima e relegarla all'interno di una prigione trasparente, ma siccome era Icero non c'era probabilmente limite all'orrore.
    "E quindi... che so, dovremmo sostituire la nostra anima con questa, o cose simili?" chiese allora il ragazzo, restituendo la carta al compagno. Per tutta risposta Eve si rimise la carta nel Deck e smaterializzò il suo Duel Disk, spiegando emozionato: "Oh no! Una cosa del genere non è possibile, se non per l'Imperatore! Finché hai la tua anima non potrai mai sostituirla con un'altra, e se anche una volta morto lo facessi diventeresti un'altra persona, o peggio... Ti ritroveresti in un tempo ed in un corpo che non ti appartengono, condannandoti ad un dolore senza fine! Solo il Sommo Ierofante, avendo perso la sua anima, può "indossarne" un'altra senza problemi: in questo modo gli è possibile non solo alterare in parte i ricordi delle persone attorno a lui, ma anche risalire a tutta la vita della persona morta e tutte le sue informazioni!". Vista la sua giovane età era abituato a sentirsi spiegare le cose e non a spiegarle, ed il fatto che potesse farlo con Rayshin lo riempiva di orgoglio e felicità: per una volta anche lui avrebbe fatto la figura dell'esperto.
    Lo stesso Rayshin aveva capito, anche di più. Sicuramente Icero doveva essersi procurato, ai tempi, l'anima del bambino chiamato Diell e, una volta assimilata, si era potuto spacciare per lui senza che nessuno lo riconoscesse. Agli occhi di tutti probabilmente non era apparso come l'ex Ministro della Scienza finché Lasyrindes non aveva distrutto l'anima di Diell, riuscendo così ad ingannare tutti. Come si fosse procurato l'anima di Diell non era chiaro, ma il ragazzo aveva una mezza idea ce l'aveva, e non era piacevole.
    Intanto Eve continuò a spiegargli: "In realtà a noi serve solo per celare le nostre sembianze! Usando quell'anima assumeremo l'aspetto esteriore dell'originale, in modo tale che le persone normali non possano né vederci né riconoscerci per quelli che in realtà siamo!", indicandolo assieme alla sfera mentre parlava.
    Il ragazzo allora annuì e gli rispose, sorridendo: "Grazie mille Eve, adesso mi è tutto chiaro!". Per tutta risposta al membro dell'Ordine si illuminò in volto dalla contentezza, e tornò seduto al suo posto.
    Il resto del viaggio Rayshin lo passò a leggere distrattamente informazioni sull'Other ed a fissare il cielo fuori dal finestrino, mentre la sfera di cristallo se ne stava ferma sul sedile vuoto di fianco.
    Scesa la sera e fattesi circa le nove di sera l'aereo raggiunse la metropoli di New York, e nonostante Rayshin l'avesse già vista più volte in fotografie o filmati gli si mozzò il respiro. Una coltre di luci sfavillanti provenienti da grattacieli altissimi si estendeva dalle strade più basse fino al cielo scuro, attraversate dalla vita frenetica degli abitanti e dei mezzi che attraversavano le strade parallele e perfettamente allineate dell'isola di Manhattan.
    O almeno, questo è quello che parve a Rayshin, perché non appena guardò con attenzione notò che le strade di Manhattan erano completamente vuote: non un solo mezzo vi passava, eccetto alcuni appartenenti alle forze dell'ordine presumibilmente adibite per l'occasione. Si ricordò che, siccome la Parata era alle porte, l'intera isola veniva isolata per qualche giorno in modo da essere pronta per l'occasione, ed anche durante l'evento non era permesso alcun mezzo privato per ragioni di sicurezza pubblica.
    Venne di nuovo distratto da quella vista quando si accorse che tutti e quattro i suoi compagni si erano alzati, sistemandosi i vestiti e tenendo in mano la sfera di cristallo mentre raggiungevano lo sportello chiuso: allora anche il ragazzo si alzò, e chiese: "Che sta succedendo?".
    A quella domanda, alla quale tutti si voltarono, Louis ridacchiò sarcastico e rispose: "E' ora di scendere, idiota: secondo te perché ci siamo tutti alzati?", guardandolo con disappunto.
    Rayshin ignorò l'offesa e ribatté: "Ma a quanto ne so qui vicino non c'è nessun aeroporto... O meglio, dobbiamo ancora raggiungerlo!". Era vero: nessuno dei due aeroporti di New York, né il vecchio John F. Kennedy né quello inaugurato qualche anno prima in onore alla Presidentessa Seref erano in vista, e ci sarebbe voluto ancora qualche minuto per raggiungerli.
    "E chi ha detto che abbiamo bisogno di un aeroporto?" gli chiese allora Louis, con un sorriso cattivo dipinto in volto.
    Prima che il ragazzo potesse chiedere cosa intendesse Delver intervenne ancora, questa volta serio: "Rayshin, appena tocchi terra prendi in mano la sfera che ti ho dato ed infrangila sul tuo petto! Mi raccomando, è molto importante la tempistica: un solo errore potrebbe far sì che la gente veda le tue vere sembianze, e visto il colore delle tue mani non penso sarebbe una buona cosa!".
    Detto ciò si rivolse ai suoi tre sottoposti: "Ricordatevi: appuntamento sotto l'Hotel Monroe, non perdete tempo! Io porterò Rayshin con me, visto che non è pratico... Ci vediamo tra pochi minuti!", e quindi aprì lo sportello di colpo.
    La prima cosa di cui Rayshin si accorse fu che i quattro dell'Ordine saltarono immediatamente dall'aereo senza esitazione; la seconda invece il risucchio che lo spinse brutalmente fuori dal corridoio e dall'aereo stesso tanto da rischiare di perdere la sfera. In altre occasioni gli sarebbe piaciuto vedere il cielo di New York all'aria aperta, ma lì stava per morire.
    Urlando a pieni polmoni in attesa si sfracellarsi sul marciapiede di una strada lì sotto, stava maledicendo ed insultando Delver quando si accorse che un gruppo di fili grigiastri gli aveva avvolto il braccio destro e lo trascinava verso il basso.
    Scendendo mentre il vento gli sferzava il volto il ragazzo vide che Delver lo aveva avvicinato a sé mentre lo salutava con la mano, ed una volta arrivati vicini gridò per farsi sentire: "Allora Rayshin, ti piace New York!?".
    "Sei pazzo!!!" gli rispose terrorizzato Rayshin, mentre il tetto del grattacielo sotto di loro si faceva sempre più vicino. Voltandosi a sinistra vide un altro dei suoi compagni, probabilmente Louis, che stava scendendo ad un centinaio di metri di distanza senza il minimo suono.
    "Appena te lo dico io girati in avanti e preparati a toccare terra!!" gridò Delver, mentre altri fili serravano di più il braccio di Rayshin con il suo, in modo tale da essere attaccati assieme.
    Il tetto era ormai ad una decina di metri sotto di loro, e dopo pochi secondi Delver gridò: "Ora!", girandosi in avanti in modo tale da cadere sui piedi. Se non fosse stato legato con lui Rayshin probabilmente si sarebbe sfracellato il cranio sul cemento, ma dovendo imitare i suoi movimenti il ragazzo riuscì ad atterrare senza problemi sul tetto, piegandosi sulle ginocchia. Immediatamente fece come gli era stato detto ed infranse la sfera di cristallo sul petto, la quale esplose in centinaia di briciole argentate mentre la luce si estingueva.
    Si aspettava però che le gambe venissero attraversate da un dolore micidiale, ma invece aveva solo un formicolio alla caviglia sinistra. La paura invece però c'era eccome, e tremando cadde a terra.
    "Non è stato bellissimo, eh Rayshin?" gli disse Delver alzandosi, mentre i suoi fili sparivano definitivamente sotto la manica. Allora allungò la mano verso il ragazzo per aiutarlo: Rayshin gli si attaccò istintivamente, alzandosi tremante e preda da sudori freddi.
    "E'... E' stata una follia... Avremmo potuto morire..." balbettò pallido il ragazzo, mentre lasciava la mano di Delver e fissava la città. Nonostante il grattacielo su cui erano atterrati fosse particolarmente alto attorno a loro si alzavano costruzioni simili ma persino più alte, ognuna illuminata da luci dorate.
    Delver rise divertito a pieni polmoni, mentre ribatteva: "Su su, non è stata la fine del mondo! Se anche fossi caduto di certo non saresti morto, ma l'impatto avrebbe generato un bel po' di rumore: con il tempo ci prenderai l'abitudine!". Si avvicinò e diede quindi una pacca sulla spalla a Rayshin, sussurrandogli per tranquillizzarlo: "Non preoccuparti, non avrei mai permesso che ti facessi male: quando siete sotto di me, farò sempre il possibile per aiutare i miei sottoposti!".
    A quelle parole Rayshin si calmò, riprendendo fiato ed asciugandosi la fronte. "Di certo Delver è, assieme ad Irene, quello che mi ha accolto meglio nell'Ordine... Nonostante tutto posso fidarmi di lui, è una persona a posto grosso modo...", e quindi chiese: "E gli altri? Staranno bene?".
    Il Dadoducco lo lasciò e si appoggiò con il petto sulla ringhiera del tetto, con il vento che gli faceva ondeggiare la treccia e la tunica: "Vai tranquillo, saranno qui a momenti! Tu intanto stattene tranquillo per un po'!", e detto ciò rimase in silenzio, imitato dal ragazzo.
    Dopo qualche minuto Rayshin scorse una sagoma nera saltare rapidamente dal tetto di un grattacielo all'altro, ed una volta che arrivò da loro si rivelò essere Louis. Rivolse un inchino a Delver, che lo salutò con la mano, e poi commentò rivolto al ragazzo: "Sembri aver visto un fantasma! La prossima volta vedi di far meglio!".
    Non appena il biondo si voltò Rayshin notò che dietro la divisa dell'Ordine aveva attaccate alcune foglie d'albero, e soffocò una risata inopportuna.
    Dopo qualche secondo arrivarono anche Eve e Zyan, entrambi in perfette condizioni. Quando furono tutti riuniti Delver alzò la voce e dichiarò: "Ottimo! L'infiltrazione è riuscita alla perfezione, per cui non abbiamo nulla di cui preoccuparci! Quest'hotel è di proprietà dell'Ordine, quindi nessuno verrà a darci fastidio né avremo problemi di sorta! Domani ce la prenderemo comoda e ci rilasseremo, e per il quindici si vedrà!".
    A quelle parole i tre membri dell'Ordine si inchinarono e risposero affermativamente al Dadoducco, e Rayshin li imitò goffamente. Fatto ciò aprirono la porta di servizio che dava sul tetto ed entrarono nello stabile, ognuno diretto ad una camera in vista della Parata.


    E così il capitolo finisce, cari lettori.
    Beh, come abbiamo visto ora si è risolto il dubbio di Zadkal sulla presunta "anima" dello Ierofante: usando le Sfere Mistiche Lucenti Icero è stato capace di escogitare il travestimento definitivo per l'Ordine, giocando effettivamente con la vita e con i ricordi delle persone come se fossero di sua proprietà.
    Delver, beh, è sempre Delver con tutto ciò che ne consegue, ed inoltre abbiamo iniziato a conoscere gli altri due sopravvissuti dell'Ordine al duello con Lasyrindes: Eve e Zyan. Anche loro come Louis riceveranno un po' più di attenzioni in questa saga, pur non diventando personaggi emergenti.
    Nel prossimo capitolo invece vedremo, in parallelo, l'arrivo dei rappresentati dell'Impero alla Parata, più il ritorno di un certo personaggio che non abbiamo più visto ultimamente :asd: .

    P.S. Proprio su quest'ultimo punto ultimamente ho riflettuto, e penso di aver preso una decisione. Siccome originariamente dovevano essere personaggi usa-e-getta nel loro duello contro Lasyrindes non ho dato a loro Deck particolari, ma solo mazzi "casuali". Per cui penso che riscreverò il duello con i loro effettivi e definitivi Deck (non preoccupatevi, Lasyrindes gli arerà sempre in un turno, ma almeno sarò coerente).
     
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407 replies since 1/11/2013, 14:37   8588 views
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