Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Mi scuso per il ritarto gentili lettori, ma ieri sera ho avuto alcuni impegni irrinunciabili.
    Comunque sia rieccoci qui a fare il punto della situazione, benché non ci sia molto da dire. Louis e Rayshin si stanno sfidando per verificare il nuovo Deck del secondo: con grande sorpresa di tutti i presenti il ragazzo sta devastando il suo avversario con le sue Virtù Angeliche.
    Vediamo come andrà a finire il duello.


    CAPITOLO 33 – PADRE

    Venerdì 10 Novembre - Ore 8:32 - Kalesi

    LOUIS: 2100
    RAYSHIN: 6000

    "Sovrappongo Arcibestia Eval Ropen ed Arcibestia Eval Garuda: con questi due mostri creo una Rete di Sovrapposizione! Evocazione Xyz! Sovrano del mondo animale, ogni creatura fugge al tuo cospetto! Con il tuo ruggito dimostra la tua forza, Arcibestia Eval Iemisch!" gridò il membro dell'Ordine. Il duello era decisamente a suo sfavore, e non solo per quanto riguardava il valore dei Life Points: nessuna delle sue mosse era riuscita ad infliggere il benché minimo danno a Rayshin, ma anzi aveva finito per potenziarlo sempre di più. Non gli restava quindi che giocare il tutto per tutto.
    Le sue due creature erano convogliate in un portale galattico formatosi sul soffitto della sala, ed una volta sparite una tremenda esplosione azzurra investì tutti i presenti.
    Quando la luce se ne andò al fianco di Louis figurava un nuovo mostro, poco più alto di Arcibestia Eval Ropen. Il suo corpo era diviso in due parti, una alta ed una bassa: la parte alta era costituita da un busto umano con la pelle grigia, simile a quella di un cadavere. Indossava una pesante armatura sul torace e sulle spalle, mentre le quattro braccia erano coperte da anelli dorati. Brandiva con le due braccia alte una lunghissima lancia dalla lama simile ad una scimitarra, mentre le altre due braccia erano armate di altrettante katane. Il volto della creatura era invece coperto da un elmo metallico a punta, dello stesso colore dell'armatura, e con una bizzarra fiamma azzurra che ardeva sulla fronte. Sulle spalle la creatura aveva un arco dorato dal quale si intravvedevano le lame di decine di armi, mentre due lunghe protuberanze simulavano ali metalliche. La parte bassa della creatura era nientemeno che una tigre, dal manto bianchissimo con chiazze blu. Il suo corpo era anch'esso coperto dall'armatura bluastra, rinforzata con margini ed artigli dorati. La creatura puntò la lancia contro Rayshin mentre sollevò le due katane, e la tigre ruggì (ATK 4200 DEF 3400 RANK 10).
    "Wow... E così quella è la tua carta migliore, Louis? Ammetto che al confronto il vecchio Ptolemy M7 non era niente, ma... Credi davvero che quella ridicola creatura possa causare problemi ai miei mostri?" esclamò beffardò Rayshin, deridendo con un sorriso la nuova creatura di Louis.
    "Non lo credo, io so che è così! Ma non prima di aver usato Tifone Spaziale Mistico per distruggere la tua Devozione alle Virtù: in questi modo i tuoi mostri potranno essere distrutti in battaglia!" ribatté Louis, per poi attivare la sua Carta Magia: immediatamente un vortice nero d'aria si abbatté sulla carta di Rayshin, polverizzandola completamente.
    Il ragazzo era certo che per Rayshin perdere quella protezione lo avrebbe fatto come minimo tentennare, ma con sua grande sorprese il suo avversario non perse quell'inquietante ghigno.
    "Uhm... Non importa! Attivo la Carta Magia Spade Gemelle – Tryece: scartando una carta dalla mia mano posso equipaggiare questa carta ad un mostro sul mio Terreno! Rinunciando a 500 dei suoi punti di Attacco, potrà attaccare due volte per turno! Scarto dunque una seconda copia di Arcibestia Piuma Rossa, così da poter equipaggiare le Spade a Iemisch!" continuò il ragazzo, mentre mandava una carta dalla sua mano al Cimitero. "Bene, così se le cose dovessero mettersi male, due Piume Rosse al Cimitero sono meglio di una..." rifletté più tranquillo il ragazzo, mentre le due katane del mostro cambiavano forma: si trasformarono in due spade sottili e con l'elsa simile ad un fulmine, dorata e decorata con alcune sfere bluastre (ATK 4200 --> 3700).
    "Vai Arcibestia Eval Iemisch, attacca Virtù Angelica – Industria!" ordinò Louis, ed il suo mostro partì quindi all'attacco. Correndo usando la sua metà animalesca il guerriero fece roteare sopra la sua testa la lancia, pronto a trafiggere il mostro avversario.
    Dal canto suo Rayshin rise, e rispose: "Ah ah! Ma allora sei tonto! Attivo l'effetto di Virtù Angelica – Industria: se questa carta sta per essere distrutta in battaglia mentre controllo almeno un altro mostro Virtù Angelica con un nome diverso posso far tornare Industria nella mia mano, annullare il tuo attacco ed aumentare i miei Life Points della metà dell'Attacco del tuo mostro!", mentre la sua creatura si staccava dalla croce su cui era inchiodata. Trasformando sé stessa e la croce in una sfera di luce bluastra Industria tornò nella mano di Rayshin, avvolgendo così il ragazzo in quella luce. Rayshin allora aprì le braccia, ed i suoi Life Points crebbero ancora di più (LIFE POINTS RAYSHIN: 8200).
    "Non mi importa! Meno mostri lascio sul tuo Terreno, meglio è: Arcibestia Eval Iemisch, attacca Virtù Angelica – Castitas!" ordinò di nuovo Louis, ed il suo mostro obbedì puntando la lancia verso il cuore di Castitas.
    "Sei un inutile testardo! Attivo l'effetto di Virtù Angelica – Castitas: faccio tornare questa carta nella mia mano, in modo tale da annullare il tuo attacco ed aumentare ulteriormente i miei Life Points! Ecco, per questi "benefici" ti devo proprio ringraziare, Louis!" contrattaccò il suo avversario, mentre un'altra sua creatura spariva dal suo Terreno e gli ritornava in mano. Al contempo però i Life Points di Rayshin crebbero ancora (LIFE POINTS RAYSHIN: 10400).
    Dal canto suo Louis deglutì agitato, riflettendo: "Forse non è stata una mossa saggia aumentare così tanto i suoi Life Points, ma a quanto penso di capire le sue Carte Trappola o Magia si basano sul numero di Mostri Virtù Angelica sul suo Terreno... E solo attaccandoli posso ridurne il numero!", per poi concludere a voce alta: "Termino il mio turno, Rayshin!".

    LOUIS: 2100
    RAYSHIN: 10400

    "Bene, è il mio turno, pesco!" esclamò il ragazzo, iniziando così il suo turno.
    "Per ringraziarti dello spettacolo offertoci dal tuo mostro più forte, Louis, permettici di fare altrettanto con uno dei nostri! Iniziamo attivando la Carta Magia Dispersione di Virtù: con essa, se controlliamo almeno due mostri Virtù Angelica scoperti sul nostro Terreno, posso compiere una seconda Evocazione Normale questo turno! Inoltre, per tutta la durata del mio turno, i Mostri Evocati Normalmente possono attaccare direttamente il mio Avversario!" spiegò il ragazzo, mentre sul suo Terreno comparvero due sfere eteree di luce argentata. Mentre illustrava la sua mossa Louis si chiese confuso perché parlasse all'improvviso al plurale.
    "Controllando solo Mostri Oscurità o Virtù Angelica, possiamo Evocare Normalmente Virtù Angelica Industria dalla nostra mano, scoperta in posizione di attacco! Per suo effetto posso quindi Evocare Specialmente un Mostro Virtù Angelica con nome diverso dalla mia mano o dal mio Deck... Evoco quindi Virtù Angelica – Patentia!" continuò il ragazzo, mentre all'interno di una delle due sfere eteree si formò una figura nerastra. Quando essa si stabilizzò la sfera di luce esplose, rivelando il mostro crocifisso di Rayshin ed i due anelli circolari attorno al suo corpo (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    Al suo fianco si materializzò quasi immediatamente il nuovo mostro del ragazzo: un'altra donna crocifissa giaceva con il capo chino ed il viso martoriato, mentre le catena ed il vestito di ferro cingevano il suo corpo. La donna aveva i capelli rossi raccolti in una coda di cavallo dietro la nuca mediante un fascio di spine, e due lunghi nastri di tessuto rosso le ruotavano attorno (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    "Appena Virtù Angelica – Patienta viene Evocata sul mio Terreno, si attiva il suo effetto: fintanto che questa carta resterà scoperta sul mio Terreno, nessuno dei tuoi mostri attualmente sul Terreno potrà dichiarare un attacco o cambiare la sua posizione! Per cui sì può dire che ora le tue bestioline sono chiuse in gabbia, no? Siamo così violenti con gli animali..." ironizzò Rayshin sorridendo spavaldo, mentre i due nastri della sua creatura si diressero verso la creatura di Louis.
    In pochi secondi avvolsero gran parte del corpo di Arcibestia Eval Iemisch, benché la creatura continuasse a dimenarsi ed a strapparli continuamente: con grande preoccupazione del membro dell'Ordine i nastri continuavano a riformarsi, e per questo esclamò agitato: "Maledizione!".
    "Oh-oh! Il tuo mostro cerca comunque di evitare il potere di Patienta... Te ne diamo atto, Louis: il tuo Deck è incredibile, davvero notevole... Ma proprio per questo motivo non potrai mai vincere contro di noi! Con l'effetto di Dispersione di Virtù Evoco Specialmente Virtù Angelica – Castitas dalla nostra mano! Per suo effetto potremo Evocare un'altra Virtù Angelica, ma ormai non è più necessario... Ed il nostro Terreno ora è pieno!" dichiarò Rayshin, applaundendo nel mentre al mostro di Louis. Subito dopo però nell'ultimo spazio del suo Terreno ricomparve il mostro tornato in mano il turno prima, seguita da entrambe le spade volteggianti (ATK 100 DEF 100 LV 8).
    Nel vedere cinque donne crocefisse davanti al suo mostro immobilizzato, tutte con il corpo torturato e ferito dalle catene che le cingevano Louis indietreggiò spaventato, mormorando: "Tutti e cinque le Zone... Temo per le sue prossime Carte Magie o Trappola...", ma subito dopo si fermò di colpo. Cercando di ricordarsi gli effetti dei mostri di Rayshin Louis ebbe un'orribile pensiero, e si paralizzò.
    "Cinque Mostri... La tua Virtù Angelica – Industria può copiare l'attacco di uno dei miei mostri... Con Iemisch arriverebbero tutte a 4300 punti di Attacco... E con quella Magia alcune possono attaccare direttamente... Ecco cosa volevi fare!" gridò Louis, realizzando le mosse del suo avversario. Non che si preoccupasse troppo di perdere, o meglio, si sarebbe sentito umiliato, ma questo in un altro duello. In quel duello stava affrontando le Virtù Angeliche, e ricordandosi del dolore inflittogli da soli 1300 punti di Attacco di quelle creature, capì che se ora con quel valore lo avessero attaccato, sicuramente non ce l'avrebbe fatta a resistere.
    "Eh? E credi che quella fosse una delle nostre carte migliori? Ci deludi molto Louis, non vogliamo vincere in maniera così semplice... Vogliamo divertirci, e tu farai parte del nostro divertimento!" gli rispose inorridito Rayshin, come se le parole di Louis lo avessero insultato. Ma mentre parlava il suo occhio brillò, e l'oggetto sul suo occhio destro emise di nuovo di luce verdastra: un pentagono capovolto era comparso, e da esso una serie di lettere si disperdeva continuamente per tutta quella placca.
    Rayshin allora sollevò entrambe le braccia ed inspirò profondamente, come se non aspettasse altro. Dopo qualche secondi di silenzio esclamò: "Sovrappongo tutte e cinque le mie Virtù Angeliche: con questi mostri creo una Rete di Sovrapposizioni! Evocazione Xyz! Vieni e mostraci la retta via, tu che rappresenti l'apoteosi dell'animo umano! Guidaci, Virtù Cardinale – Prudentia!".
    Quando il ragazzo si zittì, restando però con le braccia alzate, Louis percepì la temperatura della sala abbassarsi a tal punto da vedere il proprio tremolante respiro. Le catene che cingevano i corpi delle cinque donne cominciarono a scorrere a velocità sempre maggiore, mentre le vittime si dimenavano emettendo orribili lamenti. Dopo pochi secondi le catene fecero a pezzi il loro corpo, ma piuttosto che esplodere in una macchia di sangue nerastro si trasformarono in cinque globi di luce violastra, mentre un portale galattico si formò sul soffitto della sala. Le sfere vennero risucchiate all'interno del portale, e quando sparirono completamente tutta la sala venne avvolta da un'esplosione di luce. Lo stesso Louis dovette proteggersi gli occhi con il Duel Disk, benché fosse una protezione ben misera rispetto alla forza di quella luce, che durò per qualche istante.
    Infatti ben presto scomparve, ed una nuova creatura volteggiava dietro le spalle di Rayshin. Era una donna più piccola rispetto alle Virtù Angeliche, ma il suo corpo non era né crocifisso né incatenato, anzi: il viso era sorridente e affettuoso, con gli occhi chiusi, ed i lunghi capelli bianchi si muovevano ondeggiando alle sue spalle. Un lungo vestito candido le copriva tutto il corpo, stretto sulla vita da una delicata cordicella dorata, mentre la gonna era così larga e lunga da nasconderle completamente le gambe e la parte bassa del corpo. Nella mano sinistra reggeva un piccolo specchio ovale sorretto da un'asta d'argento, il tutto decorato da incisioni dorate, ed il riflesso mostrava il riflesso del viso agitato di Louis. Un serpente dal corpo sottile e verdastro le avvolgeva con delicatezza in braccio destro, continuando a salire fino alla spalla (ATK 4000 DEF 4000 RANK 8).
    "Ah, che meraviglia... Ma visto che sei stato così meritevole di vederla è ora di finirla, Louis! Per effetto di Prudentia, quando viene Evocata mediante un'Evocazione Xyz, possiamo scegliere un mostro sul Terreno del mio Avversario e farlo tornare nel relativo Deck, che quindi viene mescolato... E per ogni mostro tornato nel Deck il suo possesore pesca una carta! Per cui puoi dire ciao-ciao al tuo Iemisch, e pescare una carta! E se pensi di sorprendici con il potere di Iemisch, sappi che nel turno in cui viene Evoca Virtù Cardinale – Prudentia annulla gli effetti di tutte le carte sul Terreno, e ti previene da attivarne altre!" disse Rayshin, ricomponendosi e puntando con il braccio il mostro del suo avversario, ora libero dai nastri di Patienta. Virtù Cardinale – Prudentia allora prese elegantemente il serpente del braccio, e lo lanciò verso Arcibestia Eval Iemisch: nel tragitto il serpente crebbe di dimensioni tali da superare quelle del mostro di Louis, ed una volta arrivatogli davanti spalancò le zanne, inghiottendolo. Il serpente allora si avvolse nelle sue stesse spire fino a diventare una piccola sfera verdastra, e si fiondò nell'Extra Deck di Louis sparendo.
    "No! No! No!" esclamò Louis, che vide l'ultimo baluardo di salvezza sparire definitavamente dal suo Terreno. Mordendosi il labbro tanto da farlo sanguinare pescò la carta dal suo Deck, aggiungendola a quelle già presenti nella sua mano.
    "Ma ovviamente questo effetto porterebbe vantaggi solo a te, non credi? Ebbene, sempre grazie a Prudentia, posso scegliere un mostro sul mio Terreno, ed aumentareil suo Attacco dello stesso valore del tuo mostro!" aggiunse Rayshin sorridendo, mentre l'attacco del suo mostro saliva vertiginosamente, per quanto il suo aspetto non cambiò di una virgola (VIRTU' CARDINALE – PRUDENTIA ATK 4000 --> 8200).
    "Potremmo continuare ancora, ma pensiamo che così sia più che sufficiente... Non credi anche tu, nostro ormai povero ed indifeso Louis?" chiese allora il ragazzo, guardando dall'alto verso il basso il suo avversario con uno sguardo folle negli occhi.
    Louis strinse i pugni: quello era lo stesso ragazzo che pochi giorni fa era stato sconfitto da una delle sue Arcibestie, e non gli aveva causato alcun problema anche con l'influenza dello Ierofante. Era lo stesso ragazzo ferito dal colpo della sua creatura dopo aver perso, e che si era congratulato con lui per il duello svolto. Invece ora era lui a non aver potuto fare nulla, a non aver potuto contrastare neppure le semplici Virtù Angeliche. Ed ora che sul Terreno c'era quella Virtù Cardinale, la cosa era ormai fuori dalla sua portata: aveva perso. Mentre si martoriava ancora il labbro strinse i pugni, abbassando il capo e chiudendo gli occhi. Come membro dell'Ordine era stato addestrato ad andare incontro alla morte con contegno ed orgoglio, ciò che gli aveva sempre detto il Sommo Delver, e quella volta era il suo momento. Per questo motivo sollevò la testa e, sorridendo, rispose: "Vai al diavolo, idiota...".
    A quelle parole Rayshin sorrise, e sadicamente ordinò: "Ultime parole degne di te, nostro moribondo avversario... Virtù Angelica – Prudentia, attaccalo direttamente: Riflesso della Sapienza!". A quelle parole la donna sollevò solennemente il suo specchio, e lo avvolse con un manto di luce. L'ultima cosa che Louis vide nello specchio fu il suo volto: il volto rassegnato di uno sconfitto ed in pace. Subito dopo la luce si concentrò al centro dello specchio, e la donna l'accarezzò con l'altra mano raccogliendola come una sfera. Disegnando un arco in aria Prudentia lanciò la sfera contro Louis, ormai indifeso.
    Il membro dell'Ordine rimase a fissare la sfera ed a udire il sibilo che faceva, mentre invece Rayshin pregustava già la sua eclatante vittoria scoprendo i denti in un sorriso mostruoso, non accorgendosi della lunghezza dei suoi canini. Tutto ciò che pensava era farla pagare a Louis per l'umiliazione del duello di prima: come si era permesso quel verme di mancargli così di rispetto? Era una cosa che lui non poteva perdonare, anzi... che loro non potevano perdonare.
    Ma le cose non andarono secondo la vendetta di Rayshin.
    Una saetta azzurra proveniente dalle sue spalle si fiondò sulla sfera di luce di Prudentia, ed a pochi centimetri da essa si aprì: non erano altro che migliaia di fili sottilissimi che avvolsero completamente il colpo, estinguendolo al loro interno eccetto per un sottile raggio che colpì alla spalla Louis. Il ragazzo emise un confuso: "Ma che accidenti...?", e poi vide milioni di fili avvolgere completamente Virtù Cardinale – Prudentia. La donna cercò di sfuggire a quei fili, senza però aprire gli occhi, ma ben presto tutto il suo corpo sarebbe stato avvolto da quei sottili filamenti argentati.
    Rayshin si voltò dietro di sè, e vide che i fili provenivano nientemeno che da entrambe le braccia di Delver, il quale dichiarò tranquillamente: "Non le lascerò uccidere Louis! Non finché ci sono io!". A quella vista il ragazzo esclamò sorpreso: "Ha bloccato il colpo e la stessa Prudentia!? Non ci possiamo credere!", ma non poté aggiungere altro.
    Un braccio gli afferrò il collo da dietro e lo schiacciò a terra, senza fargli del male ma immobilizzandolo completamente. Voltando con difficoltà la testa vide che la persona che lo aveva atterrato, e che ora lo bloccava con il ginocchio nella schiena era Emas, l'altro pezzo grosso dell'Ordine. Lo guardava con quello sguardo triste e sofferente dall'occhio scoperto, ma c'era anche un'incredibile determinazione e freddezza in esso. "Non muoverti, altrimenti la tua schiena farà "crack"... E non voglio aggiungere altra sofferenza a questo mondo..." dichiarò Emas, abbassando la testa e fissando il ragazzo.
    "Maledetto, lasciaci ora!" gli rispose Rayshin, cercando di dimenarsi per quanto potesse. La presa di Emas però era troppo forte, e non poté in alcun modo muoversi: eppure le braccia del membro dell'Ordine erano esili e mingherline, come qualcuno che non mangia da un bel po' di giorni.
    La sua attenzione fu però ben presto presa da una nuvola di sabbia che cadde a terra, e sollevando lo sguardo vide che proveniva dai fili di Delver: Prudentia non c'era più, il potere di Delver l'aveva disintegrata come aveva fatto con Icero tempo fa.
    Solo allora Delver richiamò i fili all'interno delle maniche, e con un balzo superò di netto Rayshin ed Emas per andare da Louis, caduto in ginocchio mentre si teneva la spalla sanguinante. L'aiuto del suo superiore aveva lasciato interdetto il ragazzo, ed ora fissava immobile lo spettacolo davanti ai suoi occhi, come se se ne fosse accorto solo ora.
    Tutta la sala era stata fatta a pezzi: le librerie dello Ierofante erano crollate a terra, i libri ridotti a cumuli di di carta e gli altri mobili a brandelli. Il pavimento era attraversato da crepe e tutte le lastre erano spezzate o disintegrate, allo stesso modo del soffitto.
    Solo una piccola zona della sala era ancora integra: il tavolo ed il trono dello Ierofante non avevano riportato alcun danno, neppure la più piccola crepa, ed erano in perfetto ordine. Seduto comodamente Icero batté le mani divertito, esclamando: "Wow wow WOW! Una vittoria di Rayshin incredibile, e per fortuna anche Louis è sopravvissuto! E' stato un duello fantastico!".

    LOUIS: 0
    RAYSHIN: 10400
    WINNER: RAYSHIN

    "Lasciateci! Lasciateci immediatamente!" gridò Rayshin mentre Emas, sollevando velocemente da terra, gli aveva afferrato entrambe le mani ed ora gliele stringeva dietro la schiena, bloccandogli così entrambe le braccia. Il membro dell'Ordine lo scortò con calma davanti a Icero, il quale rispose ironico: "Dopo quello che voi avete fatto, cari Kibir e Hamset, vi lascieremo andare tra un pochetto... Eh eh... Ma prima, che ne diresti di uscire dalla mente di Rayshin?".

    ---


    Ore 08:27 - Other

    Nell'alto dei cieli dell'Other, sopra quella che sembrava essere una catena di montagne, un gigantesco dirigibile avanzava lentamente.
    Non era però un dirigibile comune, e le sue dimensioni di certo lo particolareggiavano: la lunghezza totale misurava complessivamente sui quattrocento metri, superando di gran lunga qualsiasi altro oggetto volante mai realizzato. Come se non bastasse aveva tre scafi delle stesse dimensioni, coperti tutti da un telaio bianco ed immacolato. I tre scafi erano collegati tra di loro mediante un complesso di giganteschi fili di metallo nero, oltre che essere uniti lungo la loro lunghezza. I motori del dirigibile coprivano entrambi i lati scoperti dei due scafi esterni, vantandone così decine su decine rinforzati e sostenuti da altri cavi. Il retro del dirigibile era invece occupato dai relativi impennaggi di ogni scafo, e su ognuno di essi era stata realizzata una "G" nera. Lo scafo centrale vantava la cabina più grande, con una decina circa di piani o ponti, mentre quelle degli altri due scafi erano leggermente più piccole ed erano collegate a quella centrale mediante appositi sostegni metallici, che con loro si estendevano per tutta la lunghezza del dirigibile. Sullo scafo centrale era incisa la scritta nera in corsivo "BABYLON-II".
    All'interno dell'immenso dirigibile, in uno dei piani della cabina centrale due persone stavano camminando lungo un corridoio. Il corridoio, interamente metallico, era piuttosto largo ed illuminato da luci soffuse bluastre, ed era completamente sgombro di qualsiasi altro oggetto.
    Le due persone che avanzavano erano Lyedar ed Ofelia, i due Ibridi del Dottor Gren: si erano cambiati la divisa da Ambasciatori, ed ora indossavano di nuovo i loro consueti abiti, quello simile a fiamme del ragazzo e l'elegante vestito viola della ragazza. I due avevano sul viso un'espressione decisamente tesa, tanto che non parlavano neppure. Si udiva soltanto l'eco dei motori in azione ed i loro passi sulla grata metallicca.
    "Uhm... Secondo te cosa vorrà nostro Padre, Ofelia?" domandò Lyedar per rompere il silenzio imbarazzante tra i due.
    Ofelia sospirò pensierosa, e dopo alcuni istanti rispose: "Penso che voglia il rapporto sul nostro recente incarico nell'Impero... D'altronde abbiamo incontrato lo Ierofante, mio amato, e penso proprio che al Dottor Gren ciò interessi!".
    "Uffa uffa! Ho sempre odiato fare l'Ambasciatore, ci sono sempre così tante scartoffie... Certo, io posso sacrificarmi, ma vederti tutto il tempo chiusa nel tuo alloggio mi sembra uno spreco della tua bellezza!" le rispose svogliato Lyedar, portandosi le mani dietro la testa ed ondeggiando il busto annoiato.
    Ofelia sorrise e lo abbracciò sussurrandogli: "Oh, come sei sempre dolce... Mettiamola così, prendiamoci la serata solo per noi due, il lavoro possiamo sempre affidarlo ad un altro dei nostri!".
    Mentre Lyedar sorrideva a quell'idea una voce ironica davanti a loro rispose: "Spero davvero che non vogliate affidarlo a me! Potrei arrabbiarmi molto...", ed i due ragazzi videro immediatamente chi aveva parlato.
    Un ragazzo di circa diciannove anni se ne stava appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto, e li fissava sorridendo. Indossava una tuta da ginnastica nera con la giacca lunga fino alle ginocchia, aperta e decorata da due linee bianche lungo ciascun lato. Sotto indossava una maglietta aderente dello stesso colore, ed i pantaloni a zampa di elefante gli coprivano le scarpe da ginnastica nere. I capelli biondi, simili a quelli di Lyedar, erano portati corti dietro la testa e con alcuni ciuffi sulla fronte ed ai lati della faccia, mentre gli occhi erano grigi.
    "Fari, che sorpresa! Non mi aspettavo certo di vederti in giro da solo, stai sempre appiccicato a nostro Padre: sembri quasi il suo favorito!" lo salutò Lyedar con un sorriso, avvicinandosi. I due allora si batterono assieme il pugno destro, ed il ragazzo continuò, ora serio: "No, davvero, è successo qualcosa di grave, visto che sei qui e non dal Dottor Gren?".
    L'altro, Fari, si rivolse ad entrambi ironizzando: "Salve ragazzi! E' sempre bello vedervi così contenti della mia presenza... Sono commosso, specie dopo così tanto che non ci vediamo!".
    "Avanti, sai benissimo che siamo contenti di vederti, come sempre! E poi non è colpa nostra se negli ultimi anni siamo stati impegnati nell'Impero... Comunque sia, come vanno qui le cose?" si intromise Ofelia, salutando con la mano l'altro ragazzo.
    Fari la salutò a sua volta, e poi le rispose contento: "Oh, benissimo! Nostro Padre ha continuato a lavorare imperterrito, come suo solito! Pensate che solo pochi giorni fa ha ultimato un'altro di noi: è una ragazza, e si è rivelata essere addirittura di Grado XX! Una cosa del genere non accadeva da decenni!".
    Mentre il ragazzo parlava aveva fatto segno a Lyedar ed Ofelia di proseguire lungo il corridoio, camminando ad un passo davanti a loro. A differenza degli altri due Ibridi i passi di Fari non emettevano alcun suono sulla grata metallicca, così come ogni movimento del suo corpo.
    "Fantastico, ha addirittura saltato il primo Grado! Nostro Padre è sempre incredibile in queste cose, un po' lo invidio... Anch'io vorrei armeggiare come lui bisturi, pinze e Kesin!" esclamò Lyedar con sguardo sognante.
    A quelle parole Ofelia ebbe una visione del suo fidanzato in divisa da medico in una sala d'ospedale, e sapendo della sua scarsa pazienza ed attenzione in queste cose soffocò una risata divertita. Notò però che sul volto di Fari si era dipinta un'espressione piuttosto cupa, e quindi chiese preoccupata: "C'è qualcosa che non va, Fari?".
    Il ragazzo subito non rispose, continuando a camminare silenzioso lungo il corridoio. Dopo qualche secondo di silenzio si voltò verso i due, e rispose affranto: "Forse a causa dell'eccessivo lavoro dovuto a questa guerra la salute di Nostro Padre va scemando sempre più... Già di costituzione non è molto forte, ed ora il tempo che può passare fuori dalla capsula è sempre minore: dieci ore al suo interno gli danno un'autonomia di solo più un giorno e mezzo, mentre prima erano almeno due...".
    Sul viso dei due Ibridi si dipinse subito la stessa espressione di Fari, e Lyedar osservò agitato: "Che cosa!? Eppure la nuova Sintesi che ha realizzato avrebbe dovuto rinvigorirlo molto di più! Ok, è vero che io gli avevo consigliato di dare a quel liquido il colore rosso piuttosto che blu, ma non posso credere che la situazione stia precipitando così! Merda...".
    "In effetti se il suo tempo continua a diminuire a questo ritmo è possibile che neppure più la Sintesi riesca a mantenerlo in vita... La cosa è molto preoccupante, indubbiamente... Dobbiamo al più presto procurarci quei due ragazzi!" rifletté a voce alta Ofelia, mordendosi l'indice della mano sinistra: si ferì ed alcune sottili strisce di sangue colarono lungo la mano, ma non sembrò curarsene minimamente.
    "Già... Ed è appunto per questo che oggi vuole parlarvi: a quanto pare ha... da ridire su come avete svolto il vostro ultimo incarico!" gli disse Fari, tornando a guardare davanti.
    Dai muri ora spuntavano diversi tubi metallici, ognuno dotato di diverse valvole rossastre, che convergevano verso una porta nera a due ante. Ogni anta era realizzata interamente da Kesin, il materiale solido di cui erano costituite le falci di Lyedar ed i proiettili di Ofelia. Anche a qualche metro di distanza quel materiale emanava un'aura piuttosto fredda, come se risucchiasse qualsiasi forma di calore al suo interno.
    Prima che i due Ibridi potessero dire qualsiasi cosa Fari appoggiò la mano su un piccolo schermo a lato della porta, mormorandogli: "Mi raccomando, fate molta attenzione...".
    Una striscia verdastra attraversò lo schermo dall'alto verso il basso e, dopo aver emesso con una voce metallica: "... Fari, guardia del corpo ... Permesso accordato ...", si spense di nuovo. In quello stesso momento la porta emise un rumore sordo, e le due ante si ritirarono nelle pareti metalliche: erano spesse circa un metro e seghettare in modo tale da incastrarsi perfettamente l'una con l'altra, rivelando così una stanza completamente immersa nell'oscurità.
    All'improvviso una saetta marrone si fiondò su Lyedar, afferrandolo al collo prima che potesse accorgersene. Era un braccio meccanico formato da squame circolari di metallo marroncino, simile a bronzo, terminante con una punta dalla quale spuntavano cinque lunghe dita metalliche nerastre.
    Afferrando Lyedar al collo il tentacolo lo trascinò con forza all'interno della stanza, per quanto il ragazzo tentasse di liberarsi da quella presa. "Lyedar!" gridò spaventata Ofelia, superando l'immobile Fari e correndo verso l'altro Ibrido.
    "Oh, come sono contento di vedervi, miei cari! Vi vedo in forma, ed avete anche un ottimo profumo, fantastico!" esclamò compiaciuta una voce metallica proveniente dal centro illuminato della stanza, e quando la ragazza lo raggiunse vide chiaramente chi aveva parlato: il Dottor Gren era all'interno della sua capsula levitante davanti al suo tavolo da laboratorio, di spalle e circondato dalle lampade accese. Dalla macchina fuoriusciva il tentacolo che aveva afferrato Lyedar.
    "B-Buongiorno Padre... Siamo felici di vedere che state bene!" disse con voce strozzata il ragazzo, cercando di parlare nonostante la micidiale presa attorno alla sua gola. "E' un onore che ci abbiate voluto ricevere, non immaginate!" aggiunse subito Ofelia, inchinandosi davanti all'uomo.
    La macchina di Gren si voltò, continuando a tenere sollevato da terra Lyedar, rivelando così il volto sorridente dell'uomo immerso nel liquido bluastro. Per quanto il colore fosse coperto da liquidi sembrava indossare una lunga tunica nera, che gli copriva il corpo dalle spalle fino ai piedi. Dietro di lui, sul tavolo metallico dalla forma irregolare, era disteso il corpo immobile di una persona macchiato di sangue.
    "Oh, ma io sono sempre contentissimo di passare un po' di tempo con due dei miei migliori figli, specie dopo ben sedici anni di sole video telefonate! C'è però da dire che se una parte di me è molto felice, l'altra parte è molto arrabbiata con due ragazzi cattivi!" gli rispose il Dottor Gren chiudendo gli occhi, e benché non avesse aperto la bocca per parlare la sua voce uscì comunque dalla capsula, lievemente distorta. Lasciò quindi andare Lyedar aprendo con un sonoro e rapido scocco metallico le dita del braccio, ed il ragazzo atterrò tranquillamente sul pavimento con un balzo.
    I due Ibridi si guardarono per un breve istante deglutendo, e poi Ofelia prese la parola: "E' vero che non siamo riusciti a prendere Rayshin ed Esteban, ma... Ma i due membri dell'Ordine di Yeni Aci erano troppo forti! L'uomo nel duello non si è impegnato ed ha comunque sconfitto Lyedar, e l'altra mi ha addirittura costretta a liberare il Primo Sigillo! Avremo dovuto andare più preparati e meglio...", ma il Dottor Gren la zittì scuotendo con disappunto la testa.
    Schioccò quindi le dita del braccio metallico, ed una forte luce investì tutti i presenti dalle sue spalle: centinaia di schermi coprivano l'intera parete davanti al tavolo del Dottore, e tutti si erano accesi nello stesso momento. La scena che mostravano tutti fece impallidire i due Ibridi, siccome l'avevano vissuta solo pochi giorni prima: lo Ierofante all'incontro tra loro e Lasyrindes e successivamente il loro attacco. La ripresa andò avanti fino a quando Icero si era rialzato dal colpo del Ministro Monold ed aveva spezzato le lame di Lyedar, per poi fermarsi nel momento in cui il piccolo si era alzato da terra.
    "Sto parlando di questo! Avete fatto una brutta figura in mondo visione! Come credete che lui abbia reagito, nel vedere che le creature del suo allievo non sono neppure state capaci di fermarlo!? Mi avete ricoperto di vergogna davanti a lui e Gaap!" sbottò il Dottor Gren, mentre uno dei suoi due bracci meccanici si girava per afferrare il corpo sul tavolo. Era un uomo, sui trenta o quaranta anni, con il corpo completamente scoperto e con vistose cicatrici appena cucite. Dalle ferite fuoriuscivano sottili venature nere che si allungavano per quasi tutto il corpo, mentre il braccio destro era stato aperto, rivelando così al suo interno ossa completamente nere: da esse piccolissimi tentacoli neri si attaccavano ai nervi ed ai muscoli del braccio, e continuavano a crescere lentamente.
    "Voi, i miei amati figli, dovete essere la perfezione! E' questo che io ricerco nel crearvi, fin dall'inizio: creare quella nuova specie perfetta in tutto e per tutto... Voi dovete essere l'apoteosi dell'evoluzione umana... anzi, creature che trascendono l'homo sapiens in ogni campo, coloro che sono all'apice della catena evolutiva e che ci resteranno per sempre! Non potete permettervi di fallire nei vostri incarichi, e tanto meno nelle vostre missioni!" continuò il Dottore, mentre accarezzava con l'altro braccio il viso dell'uomo come se fosse una bambola.
    I due Ibridi restarono in silenzio per qualche istante, con la fronte bagnata dal sudore. Lyedar però provò a giustificarsi dicendo: "Ma, Padre... Ha visto anche lei che quel bambino non ha riportato alcun danno dai nostri attacchi, ed ancora meno dal Kesin... Persino uno come Lasyrindes stringerebbe i denti da due colpi del genere, ma lui non ha battuto ciglio! E' come se fosse... non lo so, immortale...".
    "Oh, questo è certo! Ma vedete, miei cari figliuoli, quando si inizia uno scontro esso finisce sempre in due modi: o con la sconfitta dell'avversario, o con la sconfitta di sé stessi! E siccome Icero non può essere sconfitto..." gli rispose con un sorriso il Dottor Gren, riadagiando con delicatezza il corpo del prossimo Ibrido sul tavolo. Fatto ciò si avvicinò ai due ragazzi levitando con la sua macchina, e li abbracciò con i bracci meccanici sussurrando: "Sono anche felice che non vi sia successo niente di male, miei cari... Sarebbe stata una vera tragedia perdere due come voi!".
    Lyedar e Ofelia non seppero come rispondere: nella loro lunga vita era la prima volta che il Dottor Gren li abbracciava, e siccome fisicamente non lo avrebbe mai potuto fare se non con grosse difficoltà, quel gesto significava molto per loro. Sorrisero quindi, scambiandosi uno sguardo felice.
    "Ma se fallirete anche un'altra volta nelle vostre missioni, io vi distruggerò entrambi... Avete capito, miei cari?" aggiunse subito il Dottor Gren, con un sorriso malvagio stampato sulla faccia. I tentacoli avevano cominciato a stringere con maggiore forza i due Ibridi, e le dita appuntite ora toccavano il loro collo, provocando così due sottili strisce di sangue verso il basso.
    I due ragazzi non dovettero sentire altro per impallidire: avevano già visto il loro Padre liberarsi di altri Ibridi perché difettosi o incapaci, e non era mai stato un bello spettacolo. La possibilità che quella fine orribile potesse capitare anche a loro fece rallentare di molto il loro battito cardiaco, e con voce tramante Ofelia rispose: "S-Sì... Abbiamo capito, Padre... Grazie...".
    Quella risposta sembrò compiacere molto il Dottore, e lasciò quindi liberi i due Ibridi aprendo i tentacoli. Mentre i due riprendevano fiato si voltò di nuovo verso il suo tavolo da lavoro, dichiarando: "Ottimo! Ora preparatevi per il vostro prossimo incarico: tra due giorni ci sarà la Parata, e voi non potete mancare! Vi auguro buon divertimento, miei cari! Io invece farò un po' di... straordinari!".
    "Padre... Neanche quest'anno verrete con noi?" gli chiese Lyedar, mentre il suo viso riacquistava colore e si massaggiava il collo indolenzito.
    Il Dottor Gren piegò la testa verso di lui, senza però distogliere lo sguardo dal corpo che stava lavorando, e rispose freddamente: "E perché dovrei? E' una festa nazionale per celebrare la patria, la pace e tutte quelle storie lì... La patria di uno scienziato è il suo laboratorio, nient'altro!".


    Fine del capitolo e fine anche della Saga "L'Ordine del Male".
    Il duello tra Rayshin e Louis si è concluso con la vittoria del primo, anche se è finito sotto l'influenza di Kibir e Hamset, un po' come Esteban. Delver è intervenuto a per salvare il suo sottoposto, anche se è dovuto intervenire anche l'odiato Emas. A quanto pare la cosa era prevista dallo Ierofante, e che ora sembra voler interagire a quattrocchi con i due cani.
    Dall'altra parte del mondo il Dottor Gren se l'è un po' presa con Lyedar e Ofelia. Il suo dirigibile è una versione da me modificata dell'AEREON III, un prototipo realizzato negli anni '60, mentre il nome ovviamente è un riferimento alla Torre di Babele.
    Con il prossimo capitolo, diciamo da "intermezzo", vedremo com'è andato l'incontro tra Esteban e Isroth di qualche capitolo fa, e poi inizierà la saga incentrata su questa "parata".
    Nell'augurarvi buona serata vi do appuntamento a domenica, gentili lettori.
    Alla prossima :ciao: .
     
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407 replies since 1/11/2013, 14:37   8588 views
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