Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Xivren
        +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    1,278
    Reputation
    +263
    Location
    Arctic World

    Status
    Anonymous
    Proseguiamo con il prossimo capitolo, cari lettori.
    Allora, come ricorderete nel precedente capitolo Rayshin si è risvegliato nel "covo" dell'Ordine, trovandosi davanti lo Ierofante, Delver, Emas ed Elsmay. Dopo un piccolo e leggero litigio con Elsmay, Rayshin è stato consolato dallo Ierofante in merito alla morte dei suoi genitori, ma una strana mutazione del suo braccio lo ha portato ad attaccare lo Ierofante.
    E proprio da quell'attacco si è scoperto che lo Ierofante altri non è che Diell, l'amico del fratellino Esteban.
    Vediamo come Rayshin reagirà a questa rivelazione.


    CAPITOLO 24 – INGANNO DAL PASSATO

    ????

    "D... Die... Diell... ma... come?" balbettò sconvolto Rayshin, ancora seduto a terra. Davanti a lui altri non c'era che il piccolo Diell, l'amico fidato di suo fratello minore. A quanto il ragazzo ne sapeva il bambino era stato ucciso da Delver nel suo attacco all'Istituto durante il Torneo: nello specifico era stato ridotto in polvere dai fili del Dadoducco, davanti agli occhi di centinaia di studenti.
    Il bambino assunse un'aria offesa e ferita, dichiarando: "Rayshin, è questo il modo di accogliere una vecchia conoscenza? Infondo non ci vediamo solo da pochi giorni... Non dirmi che mi hai dimenticato!".
    Non dando peso, o forse senza neppure accorgersi, di quanto Diell gli aveva appena detto Rayshin, ancora pallido in viso, osservò: "Ma... ma tu sei stato... ucciso... da lui!", ed a quelle parole puntò il dito contro Delver, che stava osservando divertito la scena tra loro due.
    Diell seguì il dito di Rayshin arrivando fino a Delver, per poi ridere divertito: "Ah ah ah! Io ucciso da Delver? Assolutamente no, caro Rayshin: vedi, l'attacco di Delver mi serviva per, diciamo, dileguarmi dallo spettacolo prima che qualcuno potesse scoprirmi! Altrimenti, perché credi che avrebbe mirato proprio a me con i suoi fili? Avrebbe potuto tranquillamente prendere te, fin da subito... Ma ha avuto spiacevoli contrattempi...", per poi scurirsi in viso.
    "Ma il tuo corpo era diventato polvere, quel Delver lo aveva anche dichiarato... Non puoi essere tu! E' sicuramente uno scherzo!" sbottò Rayshin, riprendendosi dallo schock di prima.
    "Mio caro Rayshin, il potere di Delver può sì disintegrare un corpo a livello cellulare, ma chi ti dice che basti una cosa del genere ad uccidermi?" obiettò con forza Diell, quasi come se Rayshin avesse dubitato delle sue capacità.
    "Eppure... il tuo corpo era diventato polvere... lo hanno visto tutti!" continuò ad obiettare Rayshin, che ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che Diell fosse ancora vivo. "E' diventato polvere! Non può assolutamente essere sopravissuto ad una cosa del genere! E' impossibile!" riflettè freneticamente il ragazzo.
    Il bambino appoggiò le mani ai fianchi e piegò il busto in avanti, in particolare mostrando il collo verso Rayshin ed osservando: "Beh, anch'io dovrei avere la gola squarciata, eppure ecco qua un collo perfetto! Inoltre, caro Rayshin, la realtà non è come i tuoi occhi la vedono ora: tutto ciò che per te è verità non lo è, e lo stesso dicasi per il contrario! Vivi condizionato da piccoli e tuttavia resistenti blocchi che ti impediscono di vedere come stanno le cose, di crogiolarti in una realtà che in realtà non è reale mentre ciò che per te non è reale in realtà lo è! La tua vita è attualmente sotto una grande, gigantesca, ciclopica, super ultra mega grande illusione!", ed a quella lunga serie di aggettivi dipinse una serie di cerchi nell'aria con entrambe le braccia, divertito.
    Prima che Rayshin potesse però continuare, lo Ierofante sparì dalla sua vista in una saetta nera, e ricomparve pochi istanti dopo seduto sul suo trono, dichiarando: "Ma se continuiamo a parlare da solo poi loro si offendono! Vieni qui da noi, caro Rayshin!", e con la mano gli fece segno di avvicinarci.
    "E' troppo assurdo per essere vero... E poi posso fidarmi? O meglio, devo fidarmi?" riflettè il ragazzo, che si ritrovò addosso lo sguardo di altre quattro persone, tutte in una posizione più alta della sua. "Non che restando qui io sia al sicuro... Ma espormi a rischi è inutile!" continuò Rayshin, deglutendo.
    A distoglierlo però dai suoi pensieri arrivò però un'ordine imperativo da Diell: "Ho detto: vieni qui, Rayshin! Subito!". La forza di quelle parole sorprese ed inquietò Rayshin, che aveva sempre apprezzato la pacatezza e la tranquillità di Diell. Non avendo nulla da perdere, avanzò, arrivando sotto il trono di Diell e sotto Elsmay. Una volta lì, il ragazzo si sorprese di come le sue condizioni fisiche si fossero riprese velocemente, a differenza dei minuti precedenti
    "Ma... non è troppo piccolo? Sommo Ierofante, non credo che noi dovremo..." obiettò Emas, osservando più da vicino Rayshin. Prima che però potesse continuare, Delver lo zittì aspramente: "Le tue opinioni valgono meno di quelle di un sasso! E credimi, i sassi sono davvero noiosi!". "Ah, scusatemi..." si zittì Emas, tornando a restare zitto.
    "Su su calmatevi, questa è una decisione che spetta al Sommo Ierofante, in fin dei conti!" osservò Elsmay, riprendendo i due compagni. Da quando Rayshin era arrivato, l'uomo aveva distolto lo sguardo e fissava un punto indefinito del pavimento, benché ovviamente non ci fosse nulla di particolare sopra di esso.
    Diell sorrise innocentemente al battibecco tra i suoi sottoposti, per poi tornare a rivolgersi a Rayshin: "Allora, caro Rayshin! Spero che l'accoglienza che ti abbiamo riservato sia stata quantomeno accettabile... Ma vedi, di solito non riceviamo ospiti!".
    "Beh... Di certo per ora non posso lamentarmi, almeno sono ancora vivo! E poi questa sala è così... ehm... curiosa?" azzardò Rayshin, cercando aggirare il più possibile le domande che gli sarebbero state poste dallo Ierofante. "Insomma, curiosa è esagerato... Questa sala è vuota all'inverosimile" pensò in realtà il ragazzo.
    "Davvero?" chiese ironico Diell, per poi battere le mani: in quello stesso momento Rayshin udì un sordo rumore metallico, e subito dopo tutta la pietra che costituiva la sola parete circolare della sala si divise in placche, dalla forma sottile ed allungata. Le placche si mossero quindi rispettivamente verso il centro del soffitto ed il centro del pavimento, fino a sparire completamente.
    La visione successiva lasciò Rayshin senza parole: sotto lo strato di pietra appena scomparso era presente una complessa struttura di vetro trasparente, che permetteva di vedere tranquillamente cosa c'era al di là di essa. Il ragazzo vide provenire dal basso diverse luci soffuse e tremolanti, le quali illuminarono alcune creature sospese in aria dall'aspetto terrificante, ma che sembrarono non farci neppure troppo caso. E solo quando una di esse mosse la lunga coda ricoperta da scaglie Rayshin capì che attorno alla sala, oltre il vetro, c'era acqua e non aria. Non poteva però vedere oltre perché l'oscurità del luogo in cui si trovavano, probabilmente un abisso, faceva piombare tutto nel nero più profondo e minaccioso.
    "Ora ti piace di più? Certo, è una sistemazione temporanea, ma pensa a quanta fauna marina puoi vedere!" osservò entusiasta Diell, allegro lui stesso alla vista dello spettacolo successivo oltre la vetrata.
    Rayshin deglutì, e chiese semplicemente: "Ma... ma dove siamo?", poco prima che un pesce abissale, di colore marrone, andasse ad urtare il vetro che proteggeva la sala dall'ambiente marino esterno. Scuotendo il capo, il pesce cambiò direzione, come se nulla fosse successo.
    Diell sollevò lo sguardo pensieroso, e riflettè a voce alta: "Uhm... dove siamo chiedi? Ecco... io... Ah, giusto! Siamo sul fondo della Fossa delle Mariangele!". "Marianne, Sommo Ierofante, non Mariangele..." lo corresse subito Elsmay, rosso in viso dall'imbarazzo.
    A Rayshin venne naturale indietreggiare, obiettando subito: "Ma non è possibile... Quella fossa è profonda undicimila e più metri! La pressione dell'acqua farebbe a pezzi questi sottili vetri! Ed è una zona altamente ad attività vulcanica...".
    "Ragazzino, non crederai che veniamo qui in vacanza senza prendere alcuna precauzione? Ed inoltre la lega con cui questi vetri ed il resto della nostra casetta è stata realizzata può sopportare questa pressione ed oltre!" dichiarò Delver, abbassando lo sguardo interessato su Rayshin: ricambiandolo, il ragazzo non riusciva ancora a capire che cosa ci fosse davvero sotto lo sguardo di quell'uomo verso di lui. Quello di Diell era allegro e felice, quello di Elsmay invece era disgustato e schifato, quello di Emas invece era triste e malinconico, ma quello di Delver spaziava su più sensazioni.
    "Ben detto Delver! Infondo, l'ho pur sempre costruita io, ed i miei lavori sono sempre un successo assoluto!" continuò Diell, che nel farsi da solo i complimenti arrossì per l'emozione.
    "Uhm... comunque non ti abbiamo portato qui per farti fare una gita turistica in fondo agli abissi, giovane... Dobbiamo discutere di affari, se così vogliamo metterla...." richiamò l'attenzione Emas, che si rivolse non solo a Rayshin, ma anche ad i suoi tre compagni. Questa volta, Delver non obiettò e non lo criticò, ma si limitò ad incrociare le braccia sul petto e a spostarsi, con uno scossone, la traccia dietro le spalle.
    Diell annuì, e cominciò: "Emas ha pienamente ragione! Allora, caro Rayshin, ricordi cos'è successo l'altro ieri? Immagino che la tua mente sia ancora scombussolata...", incrociano poi le gambe.
    Rayshin si sforzò nel rimettere in ordine i suoi ricordi, involontariamente a voce alta: "Allora... Lyedar ed Ofelia... ci hanno attaccato, ma Francesco ed Irene ci hanno fatto scappare... e poi...", ma prima che potesse continuare un'improvvisa fitta di dolore alla testa lo fece gemere dal dolore, tanto da portarsi sulla nuca la mano destra.
    "Poi cosa è successo? Ti ricordi?" incalzò lo Ierofante, continuando a tartassare di domande il ragazzo.
    "E poi... Irene ci ha difeso da Ofelia! Sì, ricordo: entrambe hanno combattuto ed alla fine Irene è riuscita ad imprigionare Ofelia!" esclamò Rayshin, mentre parte dei tasselli della sua memoria tornavano al loro posto: rivide infatti lo scontro tra le due donne, colpo per colpo fino a che la cameriera non aveva intrappolato l'altra in quel campo di contenimento.
    Diell abbassò la testa e si rivolse quindi all'Araldo dell'Ordine: "Elsmay, fin qui tutto quadra? Infondo hai guardato per tutto il tempo dall'ombra di Irene, dovresti aver visto tutto lo scontro!".
    Elsmay sospirò, per poi confermare suo malgrado quanto Rayshin aveva detto: "Sì, Sommo Ierofante: mia figlia si è scontrata con quella giovane Ibrida, ed è anche stata capace di bloccarla per un certo lasso di tempo! Ma sfortunatamente... l'evoluzione raggiunta da quell'esemplare aveva già raggiunto un tale livello che Irene non poteva tenerla imprigionata per molto tempo!", per poi lanciare un'occhiataccia al ragazzo davanti a lui.
    Delver, allora, battè le mani ed osservò: "Accidenti! Irene può reggere il confronto con Ibridi di Grado XX, mentre questa ragazza ne è uscita indenne: questo sì che è un bel problema!", assumendo un'espressione stupita e sorpresa al tempo stesso.
    "Probabilmente Gren sta continuando a perfezionare le sue creazioni... Uhm, in effetti non era tornato in scena per qualche anno! Uff, che schifo quell'uomo..." continuò Emas, rivelando così che l'Ordine era anche a conoscenza degli esperimenti e dell'esistenza del Dottor Gren, oltre che ad un certo odio nei suoi confronti.
    Mentre il ragazzo si chiese chi fosse quel fantomatico "Gren", Elsmay commentò amaramente: "Non che qui da noi ci siano individui tanto migliori di Gren, almeno ora come ora...", per poi guardare con disprezzo il giovane.
    Rayshin, sorpreso da ancora cotanto astio, tradusse quello sguardo in un: "E' colpa tua se Irene ha dovuto sopportare tutto questo!", e quindi capì subito: "Ecco perché mi ha sempre odiato: non per il parrucchino, ma perché la mia presenza ha costantemente messo in pericolo sua figlia, Irene! Ora tutto torna!".
    "A tal proposito... come sta ora Irene?" chiese quindi il ragazzo, che nonostante il costante odio di Elsmay non poteva fare a meno di preoccuparsi per quella che, per sedici anni, era stata la sua cameriera privata.
    A sentire tale domanda Elsmay inorridì letteralmente, e con voce schifata si rivolse al ragazzo: "Da quando un essere spregevole come te si preoccupa per una ragazza? Non fingere di provare sentimenti che non puoi provare!".
    "Ma che... diamine stai dicendo?" gli chiese confuso Rayshin, per poi avere una sorta di déjà vu: anche Ofelia, nel loro ultimo incontro, aveva sottolineato la sua differenza rispetto agli altri esseri umani, in particolare rispetto ai suoi genitori. Ed ora anche Elsmay ribatteva lo stesso concetto, senza però dare alcuna spiegazione al ragazzo.
    Dall'alto del suo trono lo Ierofante richiuse il fumetto che aveva letto per tutta la durata del battibecco, e disse: "Suvvia suvvia, Elsmay, sii un po' gentile con il nostro ospite! Più tardi poi io e te ne discuteremo, tranquillo! Ma prima...", e qui si voltò verso Rayshin, che deglutì: "Ora mi sai dire esattamente che cosa è successo ai tuoi genitori, caro Rayshin?".
    Nonostante il giovane non capisse ancora l'utilità di tutte queste domande, rispose prontamente: "Ecco... Tutto all'improvviso è diventato buio, come in una coltre di tenebra... e quando l'oscurità è sparita i miei genitori... i miei genitori..." cominciò ad illustrare Rayshin, ma non fu capace di poter continuare: i suoi occhi si riempirono di lacrime, e distolse lo sguardo dallo Ierofante.
    Il bambino allora sospirò sconsolato, e dichiarò: "Come sospettavo... neppure Rayshin si ricorda di questo dettaglio... uffa!", e poi incrociò arrabbiato le braccia al petto, offeso.
    "Elsmay... sei sicuro di non ricordare nulla?" chiese allora Emas, rivolgendosi al compagno seduto a qualche metro da lui.
    "Emas, non è che non ricordo, semplicemente non ero presente! In quel momento ero impegnato a fermare i due Ibridi, e onde evitare che potessero fuggire in altre stanze della Villa l'ho avvolta completamente nella mia ombra! Ma siccome sono rimasti nell'atrio, non mi sono spostato da nessun'altra parte: ma ora rimpiango la mia sbadataggine, che fa soffrire così tanto il Sommo Ierofante..." spiegò velocemente Elsmay, ed a quelle parole Rayshin capì immediatamente il motivo del malumore che l'uomo stava mostrando: "Deve aver fallito in qualcosa che doveva fare... Beh, come maggiordomo io ho sempre detto che faceva pena!" riflettè.
    Diell sorrise tristemente, cercado di mascherare la sua amarezza, e commentò: "Beh... è inutile piangere sul latte versato... Però avrei almeno voluto salutarla, ed ora lei non c'è più...".
    "Un secondo, Diell! Quando parli di "lei", ti riferisci a mia madre, Inamor?" chiese immediatamente Rayshin, confuso da questa possibilità: da quanto il ragazzo ne sapesse, Diell non aveva mai incontrato i suoi genitori, neppure una volta. Era vero che Inamor, per la sua grande intelligenza e come moglie del Ministro della Sicurezza compariva spesso nelle occasioni speciali riservate all'aristocrazia, ma la "famiglia" da cui Diell proveniva era in decadenza, per cui non ammessa. Pensandoci, Rayshin si chiese se Diell aveva davvero avuto una famiglia.
    Lo Ierofante parve sorpreso ed allo stesso tempo felice della domanda, e rispose: "Beh, vedi caro Rayshin... Fin da quando ci incontrammo la prima volta sono sempre stato... diciamo... innamorato di tua madre! Se ripenso alla dolcezza dei suoi occhi, i suoi modi decisi di fare le cose e la sua franchezza... Io ed il mio fratellone eravamo costantemente a sognarla! Eh, quanti bei ricordi passati.... Beh, lui era più prestante sul piano fisico rispetto a me!". Subito dopo il bambino parve perdersi nei suoi ricordi, tanto da restare con lo sguardo perso nel vuoto.
    "Ok, ora sono davvero confuso..." rifletté Rayshin, per poi essere interrotto da Diell che riprese la parola: "Comunque, arriviamo al nocciolo della questione! Caro Rayshin, non ti abbiamo portato qui per fare una gita turistica, ma perché voglio discutere di una cosa con te!"
    Rayshin deglutì, pronto a sentire cosa quel bambino al contempo innocente e diabolico gli avrebbe detto tra poco. "Beh, dopo quanto successo due giorni fa, credo che le cose non possano andare peggio di così!".
    "Ti andrebbe di unirti al mio Ordine di Yeni Aci?" gli chiese subito Diell, senza giri di parole ed arrivando, come aveva detto, al nocciolo della questione.
    Il ragazzo sbiancò completamente, restando con la bocca spalancata ma atterrito dalla proposta appena fattagli. Tutto poteva aspettarsi, ma non una cosa del genere: non trovava neppure le parole per rispondere al bambino.
    Diell aspettò qualche secondo, ma dopo aver visto Rayshin emettere alcuni suoni confusi e boccheggi si inquietò leggermente davanti a quella tremenda visione, e continuò: "Beh? Ti senti poco bene caro Rayshin?", ma ciò non riuscì a far parlare il ragazzo.
    "Sommo Ierofante, come ho detto prima non è un po' troppo presto chiedere ciò a questo ragazzo? Infondo è ancora giovane... Non è ancora pronto psicologicamente!" osservò tristemente Emas, rivolgendosi al suo superiore, e per poi fissare Rayshin.
    Delver annuì, e continuò la stessa osservazione del suo compagno: "Infondo ha soltanto... uhm, sedici anni mi pare... E' una scelta difficile da prendere per un ragazzo!".
    "Il vero problema non è la sua giovane età, quanto semmai ciò che lui è realmente! Se lo prendiamo con noi, sarà come mettere un cobra in una tana di manguste! Se posso permettermi, io sono contrario a questa proposta..." dichiarò Elsmay, voltando la sua poltrona verso lo Ierofante: chiaramente l'idea di avere Rayshin nel suo stesso gruppo non era delle migliori, benché nel segreto Elsmay desiderava che sua figlia Irene avesse meno contatti possibili con il ragazzo.
    "Uffa uffa, ne abbiamo già discusso Elsmay, e noi tre siamo favorevoli a questa idea, per cui non tornare più su questa storia! Anche se potevate dirmelo che secondo voi avrei dovuto lasciargli più tempo, eh!" rispose lo Ierofante, in particolare rivolgendo l'ultima critica a Delver ed Emas, che per tutta risposta distolsero imbarazzati lo sguardo.
    Una voce interruppe presto il breve silenzio generatosi, chiedendo: "Ma... perché lo avete chiesto a me?". Era Rayshin, che finalmente aveva trovato la forza di dire alcune parole, benché continuasse a fissare il pavimento tremando.
    Tutti i quattro altri presenti si voltarono verso Rayshin, emettendo un lieve: "Uh?" di sorpresa. Subito dopo il bambino allora disse: "Perché, ci chiedi? Ora non posso ancora dirti tutto, caro Rayshin, ma vedi... Noi siamo interessati alle tue reali capacità, o per meglio dire poteri! Per cui abbiamo deciso di offrirti la possibilità di unirti a noi, in modo tale da poter rivelare tutte le tue capacità nel pieno del loro potenziale! Non ti pare un'idea supergalattica, caro Rayshin!", per poi alzare entrambe le braccia trasportato dalla felicità.
    "E... perché proprio ora dovrei accettare?" chiese ancora il ragazzo, senza alzare lo sguardo.
    Il bambino sorrise, e poi alzò il braccio destro, dichiarando: "Beh, questo te lo può dire qualcun altro, come in effetti ieri ha fatto!", ed a quelle parole il lampadario che illuminava l'intera sala si spense, facendola piombare nella più completa oscurità.
    Solo allora Rayshin si scosse, sollevando lo sguardo da dove la luce era appena scomparsa: prima che potesse chiedere il motivo di quell'azione al centro della sala comparve un gigantesco ologramma, che rappresentava un semplice schermo bluastro e che tuttavia riusciva ad illuminare la sala.
    Proprio per questo Diell tirò un sospiro di sollievo: "Uff, questi attimi di oscurità totale sono così spaventosi... Brr!", per poi tranquillizzarsi e battere un punto in aria con il dito: il tocco generò una piccola luce grigiastra che durò per pochi istanti, come se il bambino avesse schiacciato un tasto.
    Subito dopo sullo schermo cominciò un filmato, con il busto di una figura in primo piano che Rayshin conosceva molto bene. Lasyrindes era seduto sul suo trono, con le entrambe le braccia distese lungo i braccioli, con lo sguardo serio e deciso davanti a lui.
    L'Imperatore prese la parola, e cominciò:

    "Miei amati sudditi, voi che dedizione mi servite da sempre... Voi che ogni giorno fate sì che il nostro splendido e beneamato Impero continui a prosperare... Voi che siete la mia gioia più grande e quanto di più caro posseggo... Voi, ascoltatemi!
    Sono ormai decenni che il nostro mondo, e con ciò mi riferiscono sia al nostro beneamato Impero che al nostro recente e prezioso alleato l'Other, vive terrorizzato e martoriato continuamente da attacchi istigati dall'Ordine di Yeni Aci, quel tremendo gruppo costituito da mostri... perdonatemi ma non posso chiamarli uomini... il cui scopo preciso è quello di minare la pace ed il benessere in cui tutti noi viviamo felicemente da secoli! Questi esseri non hanno mai avuto il minimo scrupolo nel ferire ed uccidere gente innocente, persone indifese e che non avevano nessuna colpa, e tutto per cosa? Per cosa si sono macchiati di queste atrocità?
    Semplicemente per soddisfare la loro bieca follia ed esecrabile egocentrismo, per poter proseguire nei loro bassi e vergognosi intenti, senza curarsi della sofferenza e del dolore che hanno impartito a tutti noi in questi anni! Il mio povero cuore sanguina e piango lacrime amare nel dirvi quanto è successo recentemente, ma personalmente ritengo che abbiate il diritto, ma anche il dovere di rendervi conto di quanto successo...
    Ieri questi esseri ripugnanti hanno sferrato due attacchi al nostro beneamato Impero: il primo era indirizzato verso gli innocenti ed indifesi Campioni dei Tornei dell'Incoronazione che recentemente si sono tenuti! Hanno tolto orribilmente la vita a quei poveri ragazzi, persino facendo sparire il corpo di alcuni di loro, ed hanno torturato ed ucciso in un maniera atroce le loro famiglie, tanto che era persino impossibile riconoscere i corpi... So cosa state pensando, e credetemi se vi rivelo che dire queste cose mi stringe il cuore in una morsa di dolore e sofferenza, e che probabilmente sarete inorriditi da quanto avete appena sentito, ma... Non posso tenervi segreti questi errori e neppure mentirvi, miei amati sudditi! Sapete che non farei mai nulla di male verso di voi, non alzerei neppure un dito contro tutti voi che considero come preziosi figli insostituibili!
    Inoltre, il secondo attacco è stato mirato alla povera famiglia del Ministro Elger! Oltre ad aver sparso ingiustamente la voce che la sua famiglia era complice di aver collaborato con loro, mentre invece io ed i miei fidati Principi abbiamo costantemente lavorato per dimostrare la loro innocenza e scagionarli così dai loro presunti crimini, si sono sostituiti ai membri della loro servitù e li hanno attaccati! Non potendo difendersi, ed essendo privi di mezzi per avvertirci, il nostro amato Ministro Elger e sua moglie Inamor sono stati uccisi da quegli esseri orribili! So che questo è un duro colpo per il nostro Impero: Elger per me era un vero amico, un Ministro fedele e prezioso, sempre pronto a combattere per il nostro beneamato Impero, ed averlo perso è stato... Perdonatemi se mi faccio vedere così sconvolto davanti a voi, ma nessuno poteva prevedere una disgrazia simile!
    E non si sono limitati solo ad uccidere loro due, ma hanno anche rapito i loro poveri figlioletti Rayshin ed Esteban! Proprio così: non solo hanno infierito sui due cadaveri, ma si sono anche permessi di infangare il loro onore portando con loro il sangue del loro sangue! Non so a quali torture ed atrocità li avrebbero sottoposti, ma ho una lieta novella per tutti voi: grazie al prezioso intervento mio e del Principe Rael, siamo riusciti a salvare ed a recuperare uno dei due fratelli! Attualmente è sotto la mia custodia, ma mostra già segni di miglioramento e di ripresa! Spero vivamente che... oh, eccolo qui con me! Guardate lo sguardo sofferente ed amareggiato del piccolo Esteban, poverino... Vedete che cosa sono stati capaci di fare quegli esseri, ad una piccola creatura innocente come questa, senza un minimo ritegno e senza mostrare alcuna pietà!?
    Ora, lo scopo di questo messaggio è chiaro e semplice, miei amati sudditi: non possiamo tollerare nessun altro atto simile da questi mostri, è giunta l'ora di reagire! Di combattere! Di difenderci! Di proteggere l'Impero per cui noi viviamo e serviamo ogni giorno! Il mondo non appartiene a quegli assassini, ma a tutti noi: a me come a voi, miei amati sudditi! Io sogno un mondo libero da questa orribile piaga, un mondo in cui tragedie simili non si ripetano più e dove tutti possiamo vivere, come nella più bella e dolce fiaba che ci veniva raccontata da piccoli, felici e contenti! Ma da solo non posso farcela, per cui ho bisogno del vostro aiuto, perché sarete voi a fare la differenza!
    Il momento fatidico è giunto, benché speravo ardentemente che non arrivasse mai: oggi l'Impero di Sonsuza e l'Other, uniti e forti nella loro alleanza, come un unico grande e potente popolo, dichiarano guerra all'Ordine di Yeni Aci, gridando ad una sola voce che noi non accettiamo le violenze di questi esseri!
    Alzatevi e tenetevi pronti miei amati sudditi, la guerra per dare al mondo la pace che merita è appena cominciata! Rendetemi ancora più fiero di quanto non abbiate mai fatto fin'ora, come vostro Imperatore! Siate pronti per questo grande momento: so che per molti di voi sarà difficile, ma questo ci permetterà di avere un futuro roseo e felice!
    Per cui, grazie per la vostra attenzione, e grazie ancora per la vostra collaborazione che, come sempre, mi offrite, e che mi rende orgoglioso di tutti voi!
    ".

    Finito il discorso di Lasyrindes con lo Stemma dell'Impero, lo schermo bluastro si richiuse fino a sparire in una piccola scintilla di luce, e la stanza tornò illuminata come prima.
    "Puff! Ci ha persino accusati di rapimento e di omicidio di ragazzi! Eh, per quanto il tempo passa, Lasyrindes è sempre lo stesso!" commentò divertito lo Ierofante, dopo il video che aveva appena visto. "Ora, caro Rayshin, capisci se... Rayshin?" continuò lo Ierofante, per poi sporgersi verso il basso.
    "Esteban... Fratellino... Dove sei?" chiese a stento Rayshin, avanzando verso dove poco prima aveva visto il fratellino, abbracciato da Lasyrindes ed immobile davanti all'Imperatore. Non poteva credere che il bambino che aveva appena visto sullo schermo era davvero suo fratello minore, era troppo diverso.
    Il ragazzo continuava ad avanzare lentamente, tenendo il braccio sollevato e chiamando il nome del fratellino, quando all'improvviso cadde a terra ansimante: il suo braccio destro era tornato nella forma mostruosa di prima, rivestito di pelle bluastra e quell'occhio che lo fissava. Si portò le mani alla testa, tormentata da continue fitte di dolore, mentre una voce gli diceva: "Visto? Esteban adesso è da solo, indifeso, sperduto! E tutto per colpa tua!".
    Prima di perdere conoscenza del tutto, Rayshin udì la voce di Diell gridare accigliato qualcosa da lontano, senza però capire le singole parole, e davanti ai suoi occhi vide qualcosa di davvero bizzarro: un'ombra, sollevata da terra, si materializzò a pochi centimetri da lui, per poi andare man mano concretizzandosi. Apparve quello che sembrava il viso di un cane, con due intensi occhi rossastri che lo fissavano intensamente, mentre invece due lunghe orecchie si alzavano verso l'alto. La pelle della creatura, se così si poteva definire pelle, era violacea, tranne per il muso del cane che era invece nero. Una lunga fila di denti appuntiti si vedeva nella bocca, e curiosamente un "corno" era presente su ciascun lato della bocca, attraversato da energia bluastra.
    "Avresti dovuto fare più attenzione, Padroncino!" disse dinuovo la voce, e che Rayshin attribuì essere quella della creatura davanti a lui.
    Subito dopo però la creatura sparì in una nube di tenebre e Rayshin perse di nuovo conoscenza, ansimando e tremando in tutto il corpo.
    "Este...ban..." sussurrò soltanto il giovane, prima che la sua mente ed i suoi sogni precipitassero in un mare di tenebre senza fondo.


    E così abbiamo scoperto che il povero, piccolo, dolce ed innocente Esteban è nelle raccomandabili mani di Lasyrindes, che ha rivolto un onesto e veritiero discorso a tutti i suoi sudditi (quante bugie avrò detto in questa frase?).
    Diell ha rivelato di voler "reclutare" Rayshin nell'Ordine di Yeni Aci, ed in particolare è interessato ai poteri misteriosi del ragazzo. Perché questa scelta?
    E proprio in merito a questi poteri l'ombra si è concretizzata per pochi istanti davanti a Rayshin, benché sia stata un'apparizione fugace. Ma cosa significherà mai?
    Non avrete la risposta nel prossimo capitolo, perché in esso saprete cos'è successo ad Esteban il giorno prima.
    Alla prossima, gentili lettori :ciao:
     
    Top
    .
407 replies since 1/11/2013, 14:37   8588 views
  Share  
.