Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera a voi, gentili lettori. Come promesso, ecco il capitolo di nuovo di domenica.
    Ordunque, nel precedente capitolo abbiamo visto la conclusione del "Capitolo Elger", e cioè dell'assalto dell'Ordine, dell'Other e dell'Impero verso Rayshin ed Esteban.
    Come avete letto alla fine di tutto è stato l'Ordine ad aggiudicarsi i due ragazzi, mettendo in fuga persino Lasyrindes ed intrattenendo Rael con il Kesin (ed avete anche visto di cosa questo materiale è capace di fare soltanto in una scaglia).
    Con questo capitolo finiamo definitivamente la seconda saga della prima parte: non ci saranno azioni, duelli, o quant'altro, ma è il preludio alla vera trama della fan fiction.
    Senza altri indugi, buona lettura:


    CAPITOLO 21 – ALLEANZE PER LA GUERRA

    Domenica 4 Novembre - Ore 17:52 - Villa Isroth, Regno Europeo

    "... ed è così che stanno le cose!" concluse Dinef, finendo un lungo discorso iniziato circa mezz'ora prima.
    Il Principe si trovava in piedi davanti ad una scrivania, realizzata in squisito frassino bianco e decorata con placche dorate, mentre invece la superfece piana era costituita da una lastra di cristallo, limpida e trasparente.
    Oltre la scrivania, seduto su una sottile poltrona girevole in pelle color ocra, sedeva il Ministro Isroth. L'anziano uomo indossava lungo soprabito puramente bianco, mentre la corona era riposta sul lato sinistro della scrivania. Aveva le braccia incrociate davanti alla faccia, con i gomiti appoggiati sulla scrivania, ed aveva un'aria decisamente pensierosa.
    Dopo qualche istante allungò le braccia sul tavolo, commentando mentre si sistemava i lunghissimi baffi: "Beh... questo è un risvolto che di certo non mi aspettavo... E non mi aspettavo che avesse preso quelle sembianze... Avrei dovuto riconoscerlo subito!". La sua voce mostrava sì una notevole inquietudine, ma si poteva anche percepire una certa vena di nostalgia e di ricordo.
    "Un risvolto che nessuno sia aspettava, e che certamente nessuno desiderava! E' probabilmente la situazione di più grave crisi dell'Impero, dopo i fatti di ottant'anni fa... E questa volta non possiamo debellare il tutto come un semplice "disastro naturale"!" aggiunse Dinef, attraversando la scrivania come se il suo corpo fosse immateriale, e fissando oltre la finestra dello studio del Ministro.
    Il Principe scorse nel giardino sottostante una grande laghetto artificiale, con al centro una stupenda struttura in pietra grigia dalla cui sommità fuoriuscivano svariati e costanti giochi d'acqua. Nel laghetto e lungo la riva Dinef osservò una notevole quantità di oche ed anatre, piuttosto comuni, che si dilettavano a mangiare l'erba presente o a immergersi nell'acqua. Il laghetto ed il campo attorno erano circondati da molteplici porticati, in pietra dorata, che si perdevano a vista d'occhio.
    "Eh, da quando hai ristrutturato Versailles, la tua Villa è sempre stupenda!" tentò di ironizzare il Principe, siccome l'atmosfera della conversazione era piuttosto pesante.
    Isroth annuì stancamente, rispondendo: "Beh, potendo permettermelo, voglio dare a quegli animali un buon posto dove vivere... Anche a lui piacevano molto!", e nel dire quelle ultime parole si scurì in viso.
    Dinef si voltò leggermente, dichiarando: "Isroth, la situazione è decisamente grave! Se Nuk ha detto la verità, lui può mirare ad una cosa sola, non credi? Ed in questo caso, tutti noi siamo in pericolo!".
    "Tecnicamente sono più di una! Non si dimentichi del suo amore per quella persona, che probabilmente si trova in cima alla sua, diciamo, lista dei desideri! Immagino che ora come ora niente lo trattenga più, senza contare che è anche al comando di un gruppo terroristico..." rispose il Ministro, sempre seduto sulla poltrona.
    Dinef sorrise, per ribattere: "Non preoccuparti: sia il Sommo Lasyrindes che Rael sono andati alla Villa di Elger! Per cui la situazione dovrebbe essere sotto controllo... Anche se ora che mi ci fai pensare... che Elger avesse contatti con lui o l'Ordine?". Con quest'ultima domanda, il Principe più che cercare conferma da Isroth, sperava con tutto se stesso che l'anziano uomo lo smentisse: cosa che prontamente avvenne.
    Isroth scoppiò a ridere, accarezzando la sua corona e dichiarando: "Elger? Uno come lui che si allea con quelli dell'Ordine? Sarei più disposto a credere che il Sole ruoti attorno alla Terra, che al tradimento di Elger! Certamente lui sta indagando sull'Ordine, è poco ma sicuro... Però immaginare un suo coinvolgimento, bah!", e detto ciò si alzò prendendo in mano il bastone che teneva appoggiato al bracciolo sinistro della poltrona, e spostandosi i baffi.
    Mentre Isroth passeggiava nel suo studio, Dinef chiese: "Ed invece che ne pensi dello Ierofante? Ora come ora tra noi tutti sei tu quello che può, per lo meno, intuire cosa voglia fare!", per poi sedersi sulla poltrona del Ministro.
    Isroth continuava a dargli le spalle, e sollevò con entrambe le mani il suo bastone, per fissarlo intensamente. Percorrendo tutta la sua lunghezza, l'uomo commentò: "In effetti... in effetti avrei dovuto prevederlo: anche quel Delver me lo aveva fatto intendere!".
    "Come? Che cosa ti disse, quando ha attaccato l'Istituto?" domandò curioso Dinef, sporgendosi in avanti.
    Isroth rimase un attimo in silenzio, e poi si voltò verso il Principe: "Mi disse che, una volta che io fossi arrivato dallo Ierofante, lui mi avrebbe "fatto giocare" con un bastone lanciafiamme! Anche voi, Sommo Dinef, sapete che amo questo genere di trucchetti nei miei bastoni da passeggio, però, ai tempi della mia giovinezza, quando desiderai incorporare un lanciafiamme le prove fallirono tutte! Lui era l'unico a sapere, oltre che poter soddisfare, di questo mio desiderio, e probabilmente ora lo ha finito! Anche se...", e qui il Ministro sollevò il suo bastone, disegnando un arco orizzontale. Mentre compiva quel gesto dalla punta del bastone fuoriuscì un potente e brillante getto di fiamme, che illuminarono l'intero studio nonostante il lampadario già presente.
    Interrompendo il getto di fiamme, Isroth concluse: "...Anche se Gaap è riuscito, non proprio velocemente come lui avrebbe fatto, a fornirmi un set completo di bastoni da passeggio, con fuoco, acido, gas, proiettile ed altro!".
    "Uhm, per quanto questo potesse rivelarsi utile al fine di identificarlo, ora è un'informazione inutile... Eccetto per il fatto che ci hanno rivelato che lui mira a te! Cosa che sinceramente mi aspettavo, e che prevedevo!" osservò Dinef, alzandosi in piedi. Isroth notò che per tutta la visita in Principe non aveva ancora mostrato le braccia, e neppure aveva dato impressione di usarle neppure per alzarsi.
    Mentre il Principe tornava nel suo posto di prima, senza emettere alcun suono di passi, Isroth dichiarò: "E' bello sentirsi tanto desiderato ed apprezzato, oltre che da Sua Eccellenza l'Imperatore! Ma il vero problema non sono io, ma quella cosa...", per poi piegare il capo verso il basso.
    Dinef deglutì agitato, per poi confermare i timori del Ministro: "In effetti è sicuro che lo Ierofante mirerà a riprendersi il System, infondo è l'unico modello che lui riuscì a realizzare, prima della sua sparizione... Ed immagino che non serva ricordati di ciò che quella cosa è stata capace di fare, no?".
    "Ricordo quelle ore come se fossero ancora ieri, non le ho certo dimenticate... Ma infondo il System che io proteggo qui nella mia Villa è danneggiato in maniera semi irreversibile, in seguito a l'ultima volta che l'ho pilotato! Se anche un genio come lui ci mettesse le mani sopra, dubito che potrebbe fare qualche danno!" rispose il Ministro, rassicurando e convincendo il Principe. Ma sotto sotto era lui stesso che cercava di tranquillizzarsi.
    "Sarà... comunque, stai attento, Isroth! Non possiamo perdere un Ministro fedele ed importante come te, quindi stai in guardia costantemente: a tal proposito, consiglio di ricorrere a Iolos, è facile da manovrare! A presto!" lo salutò Dinef, per poi avvolgersi in un vortice di oscurità e scomparire dalla vista dell'uomo.
    Rimasto solo, Isroth sospirò sfinito, commentando: "Uff... Ormai non sono più giovane come quando avevo ottant'anni... Sono sfinito...", e ritornò alla sua scrivania per sedersi sulla poltrona.
    Dopo aver appoggiato il suo bastone sulla scrivania ed essersi rimesso la corona sul capo, gridò: "Iolos! Vieni qui!".
    Per i primi secondi non accadde nulla, ma dopo il lampadario presente nello studio si spense, senza però che Isroth si preoccupasse.
    Abbassando lo sguardo, Isroth vide il pavimento essere attraversato da un'ombra dalla forma allungata e seghettata, che a quanto sembrava arrivare da oltre la porta dello studio, che per tutto il tempo era rimasta chiusa.
    Arrivata a pochi passi dalla scrivania, dall'ombra comparve una strana figura: indossava un'armatura nerastra, costituita da placche metalliche che brillavano di luce violastra. Le spalliere erano slanciate verso l'altro, simili a corna, mentre la schiena era coperta da un leggero mantello rossastro. Il bacino era coperto e decorato da diverse estensioni simili ad una gonna, disposte simmetricamente. L'armatura copriva persino il volto dell'individuo, diventando una maschera analoga priva di espressioni o decorazioni, mentre sulla nuca erano presenti cinque corna tirate all'indietro.
    "Comandi, Padrone..." arrivò una voce, piuttosto giovanile, dalla maschera del cavaliere.
    "Iolos, ora come ora i tempi stanno diventando sempre più difficili, il più tremendo conflitto che il nostro Impero abbia mai visto sta per cominciare, e l'Ordine è un nemico potente..." lo informò Isroth, fissando ancora una volta il suo bastone.
    "Padrone, non sarà pericoloso per lei? Se restasse coinvolto nel conflitto, cosa succederebbe? Sarebbe più sicuro che lei si rifugiasse in..." cominciò a dire il cavaliere, ma fu rapidamente zittito da Isroth.
    "Per questo motivo io ed il Principe Dinef abbiamo deciso di richiedere l'attenzione della tua squadra, come mia guardia del corpo! Per cui, da domani ti sposterai qui nella mia Villa, mentre terrai sotto controllo la situazione nell'Other, come hai fatto per tutti questi anni!" ordinò Isroth, alzandosi in piedi e puntando il bastone verso il cavaliere.
    "S-Sì, certo Padrone! Se lei e Padron Dinef ordinano, io obbedirò immediatamente! Perdoni la mia stupida osservazione di prima..." balbettò il cavaliere, chinando il capo ancora di più.
    Isroth lo superò, senza però guardalo, e raggiunse la porta del suo studio, che aprì. "E poi, è una questione personale: non sono riuscito ad avere quella persona... Ed allora neppure lui l'avrà! Quel bambino infernale..." commentò ancora il Ministro, per poi chiudere la porta alle spalle.

    ---


    Other - Zona DR456 - ???

    "Uhm, che corpo interessante... Sarà un'Ibrida perfetta! Spero solo che non puzzi, in quel caso...bleah..." esclamò una voce maschile nel buio della stanza.
    La stanza in questione era in grossa parte avvolta nell'oscurità, ma il centro era illuminato da diverse lampade, una ventina circa e tutte disposte in circolo.
    Le lampade presenti rendevano visibile un tavolo medico, costituito interamente da metallo grigiastro e saldato assieme, dall'aspetto quasi rozzo. Su di esso era disteso il corpo di una ragazza, all'apparenza di circa vent'anni, senza vestiti, e legata sia alle braccia che alle gambe da anelli metallici. La ragazza continuava a dibattersi e tentare di liberarsi, ma la maschera respiratoria che le era stata messa sul viso trasformava le sue parole in versi confusi e incomprensibili.
    Davanti alla ragazza, ed oltre il tavolo di metallo, era presente una bizzarra macchina: sospesa da terra mediante un sistema di levitazione alla base, la macchina reggeva una grandissima capsula di vetro, riempita da liquido bluastro e che illuminava leggermente la sala. Dietro la capsula era presente una parte rialzata della base, che come essa era attraversata da linee metalliche: tali linee sembravano contenere una strana energia che scorreva al loro interno, e che cambiava continuamente colore. La base circolare, inoltre, presentava molteplici protuberanze dalla forma di lame.
    Ma non era la macchina in sé a spaventare la ragazza, che continuava a fissarla, bensì ciò che c'era all'interno della capsula: il corpo di un uomo, in piedi, che indossava una lunga tunica biancastra e decorata da un colletto rialzato, di colore indefinibile a causa del liquido bluastro. L'uomo aveva, a quanto sembrava, capelli castani di media lunghezza, benché il liquido li tenesse alzati e quindi senza una pettinatura definita. I suoi occhi erano marroni, e non indossava nessuna maschera respiratoria che gli permettesse di respirare nel liquido, benché non sembrasse avere alcun problema respiratorio.
    "Beh, direi che possiamo cominciare il lavoro! Uhm, ma per farlo ho bisogno di una buona musica da intrattenimento!" esclamò l'uomo nella capsula, benché la sua voce fosse riprodotta meccanicamente dalla macchina. In quel momento nella sala si diffuse una piacevole musica da salotto, che però cozzava tremendamente con i versi della poveretta.
    Mentre la ragazza continuava a dibattersi, dalla parte rialzata della macchina fuoriuscono due tentacoli metallici, di notevole spessore e larghezza, costituiti da squame metalliche giallastre. I tentacoli presentavano alla cima cinque sottili dita, in metallo nero, ed appuntite.
    I tentacoli si mossero verso la ragazza, emettendo sibili metallici: nel vederli avvicinarsi, la ragazza cominciò a piangere ed a dibattersi sempre più.
    "Non preoccuparti, non sentirai nulla!" la rassicurò la voce dell'uomo, ed in quello stesso momento le dita metalliche tolsero la vita alla ragazza.
    L'uomo nella capsula sospirò, e chiuse un attimo gli occhi: "Beh, ecco a cosa servono i film horror di serie B... Peccato solo non li facciano più come un tempo!".
    "Oh, holy sky! Sei sempre preciso e rapido come una volta, aren't you?" pronunciò una voce proveniente dall'oscurità. L'uomo nella capsula sorrise, ed all'istante uno dei due tentacoli si fiondò verso il punto da cui la voce proveniva, piantandosi senza problemi e trafiggendo il metallo con le esili dita.
    Il metallo del tentacolo illuminò un volto ben noto all'uomo nella capsula: Gaap. Lo scienziato dell'Impero era appoggiato di spalle alla parete metallica, e con le braccia umane incrociate al petto, sorrideva.
    "Gaap, a cosa devo l'onore della tua visita, qui nell'Other? Fammi indovinare... sei venuto qui per assaggiare uno dei miei gustosi gelati, no? Sai, mi sono dedicato all'arte culinaria, recentemente..." chiese l'uomo nella capsula, ridendo. Nel frattempo l'attrezzo metallico si era staccato dal muro, e le dita metalliche erano rientrare all'interno della punta del tentacolo. Una volta sparite, la punta si aprì a cupola, e da essa uscì un cono gelato di colore verde, portato davanti a Gaap da un piccolo tentacolo interno.
    Lo scienziato sorrise e prese il gelato, mentre il tentacolo tornava alla forma precedente. Dopo averlo squadrato, Gaap gettò a terra il gelato e lo schiacciò con le scarpe. Al tocco con il gelato, la scarpa elegante e nera di Gaap prese fuoco. Avvertendo l'odore del fumo, lo scienziato vide la sua gamba orribilmente in pericolo, e gridando si mise a saltare in tondo sul posto. Dopo cinque giri completi, Gaap scalciò via la scarpa, che sparì nell'oscurità della stanza.
    Ricomponendosi, frugò nella tasca destra del camice, ed estrasse una nuova scarpa che si riallacciò al piede, commentando: "Gren, Gren... Te l'ho sempre detto di abbandonare la cucina, but you never listen to me!".
    "Suvvia, Gaap, è questo il modo di rispondere ad un vecchio compagno di studi?" chiese l'uomo nella capsula, che a quanto detto da Gaap era nientepopodimeno che il Dottor Gren, il creatore degli Ibridi. Il tono della sua voce era indefinibile: sembrava felice di vedere Gaap, che a quanto pareva conosceva da tempo, ma rivelava anche una certa superbia e sfida nei confronti dello scienziato.
    "By the way, è quello il modo di uccidere una cavia? Non ha sofferto neppure un pochetto, what a sheme..." gli rispose Gaap, avvicinandosi al tavolo e commentando quanto vedeva. Dopo aver visto la ferita al petto della ragazza, emise una smorfia delusa ed amareggiata.
    Gren sospirò, e gli rispose: "Siccome vedo in ogni Ibrido un figlio, non voglio che soffrano inutilmente...", ma poi si fermò.
    "Bah, do as you like! Non condivido questo tuo pensiero: le cavie sono i giocattoli di noi scienziati, ed in quanto tali possimo farci quanto vogliamo! Segarle, bruciarle, ucciderle... con i nostri giocattoli viventi abbiamo carta bianca! It's fantastic!" ribatté Gaap, disegnando un grande arco con le braccia.
    "E' a causa di quelli che la pensano come te se la sperimentazione è così osteggiata... Non mi stupirei se ti mettessi a praticare sacrifici umani aztechi!" commentò sotto i denti Gren, e quando Gaap si voltò verso di lui finse di non aver detto nulla, assumendo un'aria innocente.
    Gaap non ci diede più troppo peso, e voltandosi dichiarò: "You are not a good liar... E per tua informazione pratico già riti del genere... Comunque, sono venuto qui per parlarti di quanto succederà tra poco nei nostri due "stati"! Immagino che anche tu ne sia informato, aren't you?". Subito dopo, sorrise e fissò con la coda dell'occhio il Dottore.
    "Ora dobbiamo prepararci ad attaccare ed ad essere attaccati: l'Ordine ha cominciato a muoversi in prima persona, e se i miei informatori mi hanno davvero detto la verità su chi lo Ierofante è, beh... Neppure le nostre due menti messe assieme possono raggiungere il suo genio scientifico!" cominciò Gren, per poi sollevare lo sguardo ed aggiungere sorridendo: "Sarà una sfida spettacolare! Una guerra tremenda e spaventosa, come non ne combattiamo più da anni!".
    "Uhm, you think so... Ma se noi due ci alleassimo, chi potrebbe più fermarci? Nessuno, neppure lui!Non trovi che sia una fantastic idea!" esclamò Gaap, voltandosi di scatto verso il suo collega.
    Gren sogghignò divertito, per poi chiedere a Gaap: "E se il tuo Lasyrindes o i suoi Principi ti scoprissero? Non immagino in che razza di guai ti cacceresti: dovresti pensarci bene, prima!", ed il dito di un suo tentacolo battè sul vetro della capsula, in prossimità della testa del Dottore.
    Gaap scoppiò a ridere, per poi commentare: "Who cares? Imperatori o Principi sono solo cavie come ogni altro essere, ai miei occhi! Anzi, sono cavie speciali, il massimo che possa desiderare! Spero che in questa guerra qualcuno di loro muoia, così potrò avere i loro corpi tutti per me... Brr, che emozione!", ed il suo corpo venne attraversato da un brivido che sembrò eccitare lo Scienziato.
    "A differenza tua io ho una cosa che si chiama coerenza, Gaap! Comunque, è ora che io torni al lavoro, devo preparere bene i miei Ibridi, e penso che anche tu debba fare lo stesso, no?" osservò Gren, guardando dall'alto verso il basso il suo collega.
    "You are right! Vedremo chi sarà lo scienziato più geniale: io, tu oppure colui che ci ha insegnato tutto quello che sappiamo? Who knows!" esclamò euforico Gaap, per poi salutare con un gesto della mano Gren. Subito dopo dalla schiena di Gaap fuoriuscirono le sue due braccia mostruose, ed in particolare quella destra si spostò in avanti per coprire il petto dello scienziato. Mentre le due braccia oscillavano in senso opposto, man mano che avanzavano il corpo di Gaap spariva, ed una volta che sparì completamente anche le due braccia si dissolsero in una nube nerastra.
    Rimasto solo, la macchina di Gren si voltò verso il tavolo da lavoro, mentre i suoi tentacoli tornavano vicino alla capsula, emettendo sonori schiocchi metallici. Il Dottore allora commentò: "Beh, infondo lui era il più irrequieto tra noi due, quanti ricordi... e sono solo passati ottant'anni!".
    Subito dopo, le dita di entrambi i tentacoli si aprirono in un forte rumore metallico, ed il Dottor Gren cominciò a lavorare sul corpo della ragazza.


    Fine del capitolo, cari lettori.
    Allora, avete letto della macchinazioni di Dinef ed Isroth, ed a quanto pare sembra che lo Ierofante abbia un certo legame con il Ministro, ed in particolare con una certa cosa chiamata "System". Inoltre, il Ministro ha anche richiamato un certo personaggio misterioso di nome Iolos: cosa si celerà sotto il suo elmo? E perché sembra essere così importante?
    And in the second part, ecco ricomparire Gaap, il beniamino del pubblico! Ed assieme a lui anche il famigerato Dottor Gren, il creatore di Lyedar ed Ofelia. C'è una lieve differenza di carattere tra i due, anche se sembra che si conoscano da molto tempo, ed in particolare sembrano conoscere anche loro lo Ierofante.
    Come si spiegherà tutto ciò?
    La risposta, miei cari, non sarà nel prossimo capitolo, ma in esso vedremo ciò che da titolo alla mia fan fiction.
    Per cui, alla prossima domenica :ciao:
     
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407 replies since 1/11/2013, 14:37   8588 views
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