Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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    Buonasera a tutti!
    Questa volta sono puntuale, mi sento capace :asd:
    Comunque sia, nell'ultimo capitolo ci eravamo interrotti alla "cattura" di Ofelia dopo il suo combattimento contro Irene. La ragazza è rimasta bloccata nel campo della cameriera, mentre quest'ultima è andata a recuperare Esteban.
    Intanto, vediamo che cosa Ofelia rivelerà alle domande di Inamor e Elger.
    Buona lettura.


    CAPITOLO 17 – LE RIVELAZIONI DI OFELIA, L'EVOLUZIONE DI GREN

    Domenica 4 Novembre - Ore 17:08 - Villa Elger, Monte Bianco, Regno Europeo

    Inamor era appena arrivata davanti al campo di contenimento creato da Irene, mentre chiedeva innocentemente: "Dicci qualcosa di te, Ibrida Ofelia, se non ti dispiace!".
    La ragazza sghignazzò, e con tono sarcastico chiese fissando la donna: "Oh, e per quale motivo dovrei fare una cosa simile?".
    "Hai detto che, se Irene ti avesse sconfitta, avresti risposto alle nostre domande! Quindi, rispetta la parola data!" esordì Elger, affiancando la moglie ed incrociando le braccia al petto.
    Rayshin, dal canto suo, aveva seguito i suoi genitori, ma a differenza loro non fissava la ragazza intrappolata. Il ragazzo fissava un punto indefinito del pavimento, costituito da lastre di marmo e decorate lungo i lati da finissime rifiniture in oro puro, mentre pensava al fratellino: "Se Irene non riuscisse... Esteban...". Ma al pensare il nome del fratellino, qualcosa si insidiò nella sua testa, sussurrando: "E se Lyedar lo avesse già ucciso? E' molto probabile!".
    "ZITTO!" gridò il ragazzo, cadendo a terra e tenendosi la testa tra le mani. Non poteva assolutamente pensare alla dipartita del fratello minore.
    "Rayshin, va tutto bene?" chiese in quello stesso momento Elger, avvicinandosi al ragazzo ed aiutandolo ad alzarsi. "Qualcosa non va?" continuò l'uomo, fissando dalla testa ai piedi il figlio.
    Rayshin realizzò solo dopo qualche istante le parole del padre, e come appena svegliato da un sogno balbettò: "Sì... sì, sto bene... grazie papà!", ed assieme a lui ritornò da Inamor.
    Nel mentre, Rayshin notò che i suoi due genitori si erano scambiati uno veloce sguardo, che però il ragazzo non riuscì a decifrare: sembrava al contempo inquieto ed agitato, come per qualcosa o qualcuno. Voltandosi, il ragazzo scoprì che anche Ofelia lo stava fissando, sorridendo a trentadue denti.
    "Bene! Allora dicci qualcosa, cara Ofelia!" cominciò Inamor, voltandosi ancora una volta verso Ofelia, la quale ripose di nuovo lo sguardo su di lei.
    "Beh, infondo ho promesso che se fossi stata sconfitta avrei parlato... Ma ciò non toglie che, essendo io rimasta viva ed illesa, la vittoria della cameriera non è completa! Quindi, risponderò in parte alle vostre domande: la mia natura mi costringe a farlo..." dichiarò la ragazza, continuando però a restare sospesa in aria.
    "Puoi quindi dirci chi siete tu e quel ragazzo?" domandò Inamor, aggiungendo poi: "Non penso siate Imperiali, o no? E neppure umani...".
    Ofelia sollevò un attimo lo sguardo, per poi abbassarlo sui tre e rispondere loro: "Io e Lyedar siamo Ibridi, ovvero esseri artificiali! Ma immagino che voi due lo sappiate... E per quanto riguarda la nostra provenienza, siamo entrambi cittadini dell'Other!".
    Rayshin sgranò gli occhi, mentre i suoi genitori si scambiarono un cenno di intesa.
    "E che cosa ci fanno due Ibridi..." cominciò a chiedere nuovamente Inamor, per poi essere interrotta da Rayshin, che chiese a tutti e tre i presenti: "Scusate, ma che cos'è un Ibrido? Ne parlate fin da prima...".
    Ofelia si girò lievemente verso di lui, e rispose: "Caro Rayshin, io e Lyedar non siamo esseri umani, o meglio non più! Noi Ibridi eravamo esseri umani, ma a seguito della nostra morte siamo stati ricreati come Ibridi! In pratica, e per farla semplice, siamo esseri artificiali, creati in laboratorio!", e mentre diceva questo i suoi occhi brillarono, mentre i suoi pipistrelli si muovevano più freneticamente.
    "Ma... creare esseri viventi dal nulla, dopo la morte... non è possibile!" esclamò Rayshin. Non era spaventato da quanto rivelato da Ofelia, ma semplicemente non poteva credere a quanto appena sentito, troppo inverosimile. "Deve esserci qualcosa che non so, e che loro sanno!" pensò, mentre con la coda nell'occhio fissava i suoi genitori.
    "Rayshin, Rayshin..." sussurrò Ofelia, con la stessa voce di quando a scuola riprendeva lui e Lyedar. A tale ricordo, che per quanto recente gli sembrava lontanissimo, Rayshin sentì il cuore stringersi.
    Intanto la ragazza continuava: "... Solo i comuni esseri umani, come i tuoi genitori, suddividono tutto quanto possano anche solo lontanamente fare ed immaginare in "possibile" ed "impossibile"! Ma quando non si è più esseri umani, e si raggiunge uno stadio superiore di esistenza, tutto ciò che si pensava impossibile diventa possibile! Evolvendosi, si ha la possibilità di decidere da soli la propria realtà, e tutto in essa! Noi Ibridi siamo l'apoteosi di questa evoluzione, lo stadio superiore agli esseri umani! Una cosa che le loro menti limitate, schiacciate dalle convinzioni, non possono capire! Ma tu puoi...", e con queste ultime parole si avvicinò il più possibile al limite del campo di contenimento, davanti al ragazzo.
    Rayshin deglutì, queste volta inquietato davvero dalle parole della sua vecchia amica. Mentre sentiva una goccia di sudore scorrergli sulla fronte, rifletté: "Di certo Ofelia pare essere una fedele al Darwinismo Sociale, eppure... Eppure il suo discorso non riesco proprio a capirlo... A che evoluzione si riferisce, e soprattutto a cosa...", per poi prendere direttamente la parola: "A cosa ti riferisci quando dici che io...".
    Il ragazzo non finì però la frase, in quanto Elger gli mise delicatamente la mano sinistra davanti alla bocca, intimandogli di fare silenzio, seppur senza fissarlo.
    Al suo posto Inamor riprese la parola, chiedendo: "E dimmi, se le mie convinzioni me lo permettono, chi è la persona capace di compiere una tale evoluzione?", per poi piegare il busto in avanti e fissare beffarda la ragazza imprigionata, commentando sottovoce: "Eppure ora come ora sei tu quella limitata, tra di noi quattro!".
    Ofelia si voltò di scatto, lasciando Rayshin, e fissando la donna. Rivolgendole uno sguardo di odio incondizionato, digrignò i denti, e Rayshin notò con orrore che in quel momento i suoi canini erano decisamente più lunghi rispetto al normale, e brillavano. "Umpf, il suo nome è Gren, Dottor Gren! L'uomo più geniale che sia mai esistito su questo pianeta! Ma voi due non siete degni di sentire alcuna cosa su di lui!" commentò velocemente Ofelia, sollevandosi in aria e tornando nel suo posto di prima.
    "Ah davvero? Bene, noi invece vogliamo davvero..." domandò infuriato Elger, ma Rayshin tolse di scatto la sua mano dalla bocca e chiese: "Che differenza c'è tra me ed i miei genitori!? Perché io dovrei capire questa evoluzione!?".
    Le sue domande, più che desiderose di essere soddisfatte, sembravano uno sfogo di tutti i dubbi e timori che il ragazzo portava dentro di se, ed a cui desiderava disperatamente una risposta.
    Per la prima volta da quando era arrivata a Villa Elger, Ofelia assunse un'espressione stupita, tanto da spalancare la bocca, per poi rivolgersi ai due genitori: "Voi... voi non gli avete mai detto niente? Né al caro Rayshin... né a Esteban?".
    Per tutta risposta Elger e Inamor abbassarono lo sguardo, restando zitti. Rayshin li fissò, desideroso di ottenere quella tanto attesa risposta, e che non arrivò neppure quella volta
    Ofelia scoppiò a ridere, con un tale gusto da riecheggiare in tutto il corridoio. Anzi, mentre rideva scese anche verso il pavimento, inquietando tutti e tre i presenti, specie Rayshin che non si spiegava tale reazione.
    "Uh uh... voi due... voi due siete incredibili! Devo dire che... eh eh... che non ho mai sentito nulla di più stupido! Mi fa quasi provare pena per voi due, tutti questi anni e questo peso sulle spalle!" commentò ridendo sarcastica Ofelia, mentre sollevava la parte materializzata di braccio destro per indicare divertita i due adulti.
    Dal canto suo, la mente di Rayshin era devastata e torturata da centinaia di pensieri e dubbi, tutti nati in quei pochi minuti. In particolare, la vocina di prima gli sussurrò: "Oh, vedi che anche i tuoi genitori ti hanno mentito? Ma tu guarda che esseri spregievoli!". Battendosi un colpo sulla testa, il ragazzo la ignorò, seppur con notevoli difficoltà.
    "Bene, se non lo hanno fatto loro, lo farò io! Vedi, caro Rayshin, loro due non sono..." cominciò a dire Ofelia, ma accadde qualcosa che neppure lei aveva previsto: Inamor la zittì sferrandole uno schiaffo sulla guancia destra, tanto forte da lasciarle il segno.
    Il rumore riecheggiò per qualche istante, mentre Rayshin era rimasto senza parole per il comportamento della madre: "Ma... ma mamma non ha mai alzato le mani su nessuno! Neppure quella volta che Esteban usò il suo guardaroba per il bricolage! Cosa...".
    Ricomponendosi, ed incrociando le braccia al petto, Inamor commentò freddamente: "Mocciosa, chi diavolo credi di essere? Vedi di tornare al tuo posto!".
    "Uh uh, una cosa del genere avrebbe dovuto rompere il braccio ad un essere senza alcun legame con il Dünyakat, eppure persino io provo un po' di bruciore! A quanto pare voi due non siete così sprovveduti, infondo avete tenuto il mio passo e quello della cameriera!" commentò, a metà tra il diveritito ed il sorpreso, Ofelia. Mentre il segno della mano spariva dalla sua guancia, si risollevò verso l'alto.
    "Allora ritiro la mia illazione, per avermi fatto un po' male meritate il mio rispetto! Forse non siete troppo limitati, che sorpresa!" continuò la ragazza, sorridendo loro.
    Inamor ed Elger invece non sorrisero assolutamente, e solo l'uomo chiese, freddamente: "Che cosa volete da noi?".
    Ofelia rispose subito, senza alcuna esitazione: "Il nostro scopo principale? Prendere e portare nell'Other Rayshin ed Esteban! Se invece avessimo avuto l'occasione, ed abbastanza forza, come tutti gli Ibridi avremmo dovuto uccidere Lasyrindes! Ma non abbiamo né l'una né l'altra, ora come ora...", e mentre commentava quest'ultimo punto abbassò lo sguardo.
    Rayshin si sentì mancare: qualcuno osava attentare alla vita del Sommo Imperatore? Qualcuno aveva una tale stupidità, oltre che mancanza di rispetto? Non poteva assolutamente crederci.
    "Uccidere Lasyrindes, questo sì che dovrebbe farti ridere! Saremo anche limitati, come hai detto prima, ma penso che anche tu sappia che nulla è capace di una cosa simile! Men che meno due Ibridi come voi, seppur sembrate essere di ottima fattura... E da quanto avete questi due scopi?" chiese Inamor, abbozzando un sorriso mentre derideva lo scopo di Ofelia.
    Ofelia rise, riconoscendo che Inamor aveva detto la verità, per poi dichiarare: "Sì, in effetti ora come ora non siamo capaci... Comunque, questo è il nostro scopo da sedici anni, cioè da sempre! Per quel motivo siamo nati, viviamo e combatteremo fino alla morte!", aggiungendo una certa fierezza nelle ultime parole, mentre nei suoi occhi Rayshin giurò di intravvedere delle lacrime.
    "Da sedici anni, hai detto? Eppure il tuo corpo dimostra quell'età proprio ora, come può essere possibile?" chiese ancora Inamor, dubbiosa circa le affermazioni della ragazza.
    Ofelia rise, per poi spiegare tranquillamente: "Ecco, il Dottor Gren adocchiò il corpo mio e quello di Lyedar, ben sedici anni fa! Dopo averci uccisi, ed aver creato noi due Ibridi, ci ha spedito qui nell'Impero di Sonsuza, con ordini precisi! Regredendo il nostro corpo a quello embrionale, il Dottor Gren ci ha impiantati nel corpo di due donne, chiamatele pure le nostre "madri"! E seguendo il normale sviluppo umano, il nostro corpo è tornato come quando siamo stati creati, ovvero a sedici anni! Ma il nostro intelletto, e neppure la nostra coscienza, non è mai diminuita, neppure da infanti!". Subito dopo, la ragazza girò su sè stessa, esibendo il suo corpo sorridendo.
    In seguito aggiunse, lievemente triste: "Certo, tornati a sedici anni, il nostro corpo non potrà più invecchiare o cambiare! E' un po' un peccato, intrappolati sempre in un tempo eterno!".
    A pochi metri sotto la ragazza, Elger si sporse verso Inamor, le sussurrò all'orecchio: "Allora c'è qualcun altro che fa gli esperimenti di Gaap! Anche se con meno vittime...".
    Inamor rispose subito, seppur sottovoce: "Non proprio, sai anche tu che con l'80% delle sue cavie Gaap si diverte a torturarle ed ucciderle senza ragione, ma il restante 20% è un successo assoluto, anche se mediante un processo inverso a questo Gren...".
    Annuendo con il marito, Inamor si voltò ancora una volta verso Ofelia, chiedendole: "Ultima domanda: ora che la vostra missione, che cosa farete voi due? Immagino che il vostro amato Dottor Gren non la prenderà molto bene! Infondo tu sei rimasta imprigionata qui con noi!".
    Ma Ofelia non rispose, ed anzi non li fissava più: il suo sguardo era perso nel vuoto, e la bocca si contorceva tra il felice ed il preoccupato. Anzi, la respirazione della ragazza era aumentata.
    "Che succede?" domandò Elger, rivolgendosi alla ragazza. La sua voce lasciava trasparire, notò Rayshin, una certa agitazione.
    "Lyedar... Lyedar ha perso contro quel maggiordomo... Ma perché non ha voluto impegnarsi alla fine?" commentò la ragazza, senza però cambiare espressione.
    "Oh, bene! Ma perché sorridi?" chiese Inamor, dubbiosa sul comportamento della ragazza.
    "Perché..." cominciò a dire Ofelia, per poi abbassare lo sguardo e sorridere verso i tre, dimostrando zanne lucenti e brillanti, e gridando: "Perché Esteban è rimasto da solo!".
    A quel grido, le pareti del campo di contenimento cominciarono ad essere spezzate ed intervallate da crepe e fratture, mentre la pressione nell'aria aumentò a dismisura.
    "Ma che diamine..." commentarono Inamor ed Elger, paralizzati. Di colpo, Inamor afferrò Rayshin per il braccio, ed i due adulti indietreggiarono di qualche metro con un balzo.
    "Liberazione Primo Sigillo: Sigillo di Voynich!" gridò Ofelia, ed in quel momento il suo corpo, o quello che si era formato, esplose, distruggendo il campo di contenimento. L'esplosione del corpo della ragazza riversò tutto attorno una grande quantità di sangue, di colore nero.
    Per quanto non sembrasse succedere nulla nei primi istanti, il sangue cominciò a strisciare su sé stesso, e Rayshin notò che nel mentre corrodeva senza problemi il marmo, lasciando profondi solchi.
    Accumulandosi sempre di più, il ragazzo vide dal sangue concretizzarsi nella forma di Ofelia, questa volta in una figura completa. Liberando una nube di tenebre, Ofelia emerse dal sangue nero, in tutta la sua straordinaria bellezza e dando le spalle ai tre. Aveva ancora il paio di ali sulla schiena, ma Rayshin notò che il suo vestito ed il mantello era rovinati in più parti, con alcuni strappi.
    "Vedete? Sono tutt'altro che sconfitta, anzi!" esclamò la ragazza, per poi voltarsi verso Inamor, Elger ed il loro figlio.
    Nel vederla, Rayshin indietreggiò di alcuni passi: gli occhi di Ofelia erano rossi, mentre le palpebre erano avvolte da quella che sembravano due strisce continue di tenebre. I capelli, da grigi com'erano prima, erano diventati neri, ed erano rivolti in grossa parte verso l'alto, a forma di corona. La bocca, decisamente più larga, rivelava una fila di denti a lama, in un grosso ed inumano sorriso, mentre le labbra erano di colore nero. La pelle, bianca, emanava un pallore simile ad un cadavere, ed i guanti che portava erano sfondati da mani artigliate, per un totale di dieci lunghe ed affilate unghie blu.
    "Oh... mio... Dio... Ma cosa sei... sei diventata?" balbettò Inamor, senza parole per ciò che aveva davanti.
    "Volete saperlo? Sono solo una copia!" esclamò Ofelia, estraendo dal mantello una coppia di mitra. Prendendoli con entrambe le mani, caricò le due armi.
    "Prima che la cameriera creasse quel campo, la vera Ofelia si era già diretta verso Esteban! Non tutti i miei pipistrelli sono stati fermati, e da quelli sopravvissuti Ofelia ha proseguito! Io invece sono una copia lasciata da lei qui con voi, per uccidervi e prendere Rayshin! Ma ricomporsi in quelle condizioni è una tecnica piuttosto complessa, per questo ho dovuto spezzare il primo Sigillo!" esclamò la copia di Ofelia, avvicinandosi a passi lenti verso i tre.
    Inamor e Elger tentarono di indietreggiare, ma scoprirono di essere immobilizzati, o paralizzati. Tentando di muoversi, Elger esclamò: "Dannazione, ma che succede?".
    "Oh, non preoccupatevi! Io sono la paura stessa, se nel corso della vostra vita avete temuto almeno una cosa, io sono quel terrore! E giocando con esso, posso condizionare in minima parte la vostra mente, paralizzando il vostro corpo!" spiegò velocemente Ofelia, mentre la sue ali si drizzavano: nello spazio tra le due si formò un occhio gigantesco, con l'iride viola.
    Mentre i tre cercavano di muoversi, Ofelia commentò: "Ora la vera Ofelia ha raggiunto Esteban, possiamo farla finita!", e puntò le armi verso Inamor ed Elger, che strinsero i denti, privi di vie di fuga.
    Leccandosi le zanne con la lingua, decisamente lunga ed appuntita, Ofelia dichiarò: "Addio!", e premette il grilletto.
    In quello stesso momento, l'intera Villa venne avvolta dall'oscurità di Elsmay, compreso il corridoio in questione.
    Rayshin, ancora paralizzato, non riusciva a vedere nulla, ma gridò: "Mamma! Papà! Dove siete finiti?", senza alcuna risposta.
    Dopo quello che gli sembrava un tempo indefinito, forse anche ore, Rayshin riacquistò la mobilità ed in quel momento l'oscurità sparì.
    Tornato tutto alla normalità, Rayshin tirò un sospiro di sollievo, chiudendo gli occhi e passandosi una mano sulla fronte: con sua grande sorpresa sentì un liquido caldo sulla pelle, ed aprendo gli occhi si guardò le mani ed i vestiti.
    Era coperto da sangue, rosso ed ancora caldo.
    Ansimando, si chiese: "Ma cosa diamine..." per poi perdere il respiro guardando a terra.
    I suoi due genitori erano rivolti a terra, con il corpo crivellato da diversi colpi da mitra, che erano caduti pochi metri più avanti, senza alcun segno di vita.
    Cadendo sulle ginocchia, appoggiò tremante la mano sul viso della madre, sussurrando: "Ma.. Mamma...", ma nessuna risposta. Solo un corpo privo di vita e freddo, immobile.
    Ansimando, Rayshin cadde all'indietro, ed indietreggiò confusamente, emettendo versi strozzati e smorzati.
    Fermandosi dopo aver toccatto di schiena un tavolino lì presente, fissò ancora una volta le mani macchiate dal sangue dei genitori.
    Gridò, terrorizzato da quella visione, piangendo e stringendosi la testa.
    Ma troppa fu la tensione e lo sforzo, e dopo aver continuato a gridare tutto il dolore, Rayshin perse i sensi, e cadde a terra.
    Sopra di lui qualcosa si mosse, anche se trasparente, a forma di animale.


    E con questo il capitolo finisce, e siamo tornati al punto con cui ci eravamo lasciati due capitoli fa.
    Ofelia si è liberata, e vi ha rivelato alcune informazioni sugli Ibridi, e su questo Dottor Gren.
    Quest'ultimo è il personaggio propostomi dall'utente @Tag@ un po' di tempo di giorni fa. Benché non sia apparso ancora fisicamente, poco ci manca.
    Bene, nel prossimo capitolo torneremo da Elsmay e Esteban: non dimenticatevi che due persone si stanno dirigendo a Villa Elger...
    Bene, vi do appuntamento alla prossima settimana, buona serata.

    Edited by Xivren - 9/3/2014, 22:15
     
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