Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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  1. Xivren
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    Ok, per fortuna avevo tutto pronto :asd:
    Come preannunciato, ecco il nuovo capitolo, fresco fresco di una settimana fa.
    Ordunque, come sapete Lyedar è ancora alle prese con il temibile Francesco, che con i suoi Nobili Cavalieri gli blocca la strada per raggiungere Ofelia.
    Dall'altra parte dell'Impero, lo Ierofante ha attaccato la Prigione di Lo, tentando di salvare i suoi compagni catturati nella missione di Delver. Dopo aver scoperto la loro fine orribile, ha ucciso senza problemi il Generale Nuk, che non ha potuto fare nulla per difendersi.
    Bene, state per scoprire tra poco la fine del duello che dura da due capitoli, in più vedrete Rael, i Principi e lo stesso Imperatore alle prese con i nuovi eventi.


    CAPITOLO 14 - TUTTO PRECIPITA NEL CAOS

    Domenica 4 Novembre - Ore 17:03 - Prigione di Lo, Regno Indiano

    "Questo è indubbiamente male... ma molto male!" rifletteva ad alta voce Rael, fissando la zona circostante: rovine, unicamente e solo rovine.
    L'intera Prigione, una delle più grandi e più tristemente celebri in tutto l'Impero, era stata completamente distrutta. Tutto ciò che vi era presente sembrava essere stato fatto a pezzi da gigantesche lame e tagli, tranciando persino pietra e acciaio senza alcuna apparente difficoltà. Senza contare tutti i corpi ridotti in pezzi che il Principe aveva visto all'entrata, che aveva scoperto, con sua grande sorpresa, essere privi di determinate parti del corpo.
    Mentre passeggiava, senza emettere alcun suono, nell'oscurità di quella che era la piazza della Prigione, rifletté su cosa potesse aver causato quel disastro.
    Aveva escluso a priori che si potesse trattare di un'azione delle forze dell'Other, considerato il recente trattato firmato tra esso e l'Impero, mentre non poteva indubbiamente essere un'azione causata da forze interne all'Impero, vista la fedeltà con cui la gente li serviva.
    Gli restava quindi una sola opzione, a cui stava pensando da tempo: "Quel Delver ha il potere di tagliare e distruggere la materia, a quanto mi hanno riferito! Mi pare per mezzo di migliaia di fili, anche se visto ciò che ha fatto a Finoma, è strano... Avrebbe potuto cancellare l'intera struttura, cosa che però non ha fatto! Qui sembra che le rovine siano rimaste e messe proprio con meticolosa cura!", ma dovette interrompere i suoi pensieri per una cosa che non si aspettava.
    Davanti a lui c'era il corpo del Generale Nuk, rivolto a terra in posizione supina. Attorno al corpo era stato tracciato, con lo stesso sangue del Generale e quello degli altri cadaveri, lo stemma dell'Ordine di Yeni Aci, con una cura ed una precisione incredibili per un essere umano.
    "Questo spiega molte cose..." sussurrò Rael, mentre si avvicinava al corpo di Nuk, che ebbe subito un sussulto. A ciò Rael lo fissò, chiedendo: "Nuk... Sei ancora vivo?".
    Tossendo sangue dalla bocca, Nuk afferrò con l'unico braccio rimastogli la lunga tunica smeraldina di Rael, ancora vivo persino dopo aver perso il braccio sinistro e due profonde ferite sul petto, sussurrando debolmente: "... So...mmo... Rae...l...".
    Il Principe si chinò subito verso il Generale, tentando di sollevargli il busto e metterlo seduto, domandando: "Nuk! Che cosa è successo qui?".
    Continuando ad ansimare sempre più forte, capendo che la vita lo avrebbe abbandonato da lì a poco, Nuk disse: "...Mi... Ascol...ti... Lui è...", ma un altro colpo di tosse e sangue lo fece interrompere.
    "Nuk! Lui chi? Di chi stai parlando?" chiese Rael, che capendo la situazione in cui il Generale versava era intenzionato a recepire la sua ultima informazione. A tal fine diede qualche colpetto alla schiena di Nuk, aiutandolo a buttar fuore tutto il sangue che aveva in gola.
    "Lui... Lo Ierofante... è... è..." si sforzò di dire Nuk, mentre la sua voce calava sempre di più, ed il suo corpo perdeva energie, diventando sempre più freddo.
    Capendo ciò, Rael piegò il capo, mettendo l'orecchio davanti alla bocca di Nuk, e scuotendolo, in modo tale da fargli completare la frase, incitandolo: "Nuk! Non puoi andartene ora! Dimmi chi è!".
    In quello stesso momento, con l'ultimo frammento di vita che gli restava in corpo, Nuk pronunciò il nome nell'orecchio di Rael, e spirò da quella vita, dopo anni e anni di assoluta fedeltà e devozione all'Impero.
    Udendo chiaramente quel nome, Rael si alzò di scatto, lasciando cadere il corpo di Nuk e gridando: "NON E' POSSIBILE!", mentre fissava il vuoto dinnanzi a lui terrorizzato.
    "Non... non può essere lui... E' morto ottanta anni fa! E' ...è tremendo!" continuò a dire il Principe, cominciando a sudare freddo.
    "No... no... NO!" urlò Rael, mettendosi le mani nei capelli e scuotendo forsennatamente il capo.
    Senza più curarsi di Nuk, della Prigione e di tutto il resto Rael sparì velocemente in un vortice d'aria, senza più dire una parola e senza lasciare traccia.

    ---


    Ore 17:15 - Villa Elger, Monte Bianco, Regno Europeo.

    "Dannazione!" esclamò Lyedar, mentre il primo fendente di Laundsallyn lo colpiva al petto (LIFE POINTS LYEDAR: 2400), lo faceva indietreggiare.
    In seguito, anche Medraut si avventò sul ragazzo, con una rapida successione di affondi mirati alle braccia ed alle gambe (LIFE POINTS LYEDAR: 700).
    "Finalmente stai per finire sconfitto! Mi hai fatto perdere un mucchio di tempo... Posiziono una carta coperta e termino il turno!" dichiarò Francesco, mentre ad un passo dalla vittoria un carta rivolta verso il basso compariva dietro i suoi due Cavalieri, terminando il turno.

    FRANCESCO: 4500
    LYEDAR: 700

    "Uhg... Eppure c'è qualcosa che non mi torna... Ma non capisco cosa!" disse Lyedar, mentre estraeva una carta dal suo Deck.
    Aveva la sensazione che qualcosa, nel corso di quel duello, non fosse esattamente andata come doveva, ma non riusciva a trovare questo "qualcosa". Mentre rifletteva, si accorse di trovarsi in una situazione analoga ad una già passata...
    "... Esteban!" esclamò il ragazzo, dopo aver capito. Anche nel suo duello contro Esteban, ed inoltre anche a seguito del resoconto di Ofelia, aveva subito una sensazione analoga, che però non era riuscito a capire, o di cui forse non si era neppure reso conto.
    "Ma certo! In questo momento Esteban non c'è... Eppure Francesco è il suo fidato cameriere, o quel che diavolo è... Tutto torna!" rifletté il ragazzo, mentre fissava la carta appena pescata, per poi sorridere compiaciuto del fatto che Francesco non si era accorto della stranezza: "Grandioso! Anche se ora il terzo Garunix pescato non mi serve, possiamo concludere qui, visti i risvolti di quello strambo bambino! Allora anche Rayshin tra poco sarà pronto...".
    "Bene! Adesso si attiva l'effetto del primo Garunix nel mio Cimitero, che torna sul Terreno distruggendo i tuoi due piccoli soldatini! Riappari, mia Fenice!" gridò Lyedar, mentre dai resti del pavimento dell'atrio, già fatto a pezzi in precedenza, fuoruscirono potenti getti di lava, che travolsero i due mostri di Francesco, privi di protezione e che vennero quindi distrutti.
    Subito dopo, dalla stessa lava emerse il mostro di Lyedar, aprendo le ali ed emettendo un tremendo ruggito (ATK 2700 DEF 1700 LV 7).
    Intanto Francesco si coprì il viso dalla lava e dal calore, senza però assumere un'espressione sorpresa dalla mossa del suo avversario, restando quindi nella sua innaturale freddezza.
    "Ma grazie alla tua Nobili Armi, con cui prima hai distrutto per effetto il secondo Garunix, adesso è tempo che anche lui torni in campo!" continuò Lyedar, mentre la sua stessa creatura veniva consumata dalla lava (senza però mostrare sofferenza), per lasciare spazio ad una Fenice identica alla precente (ATK 2700 DEF 1700 LV 7).
    Lyedar puntò il dito contro il maggiordomo, sicuro di sé e della sua successiva mossa: "Vai, Re del Fuoco Alto Avatar Garunix: attacco diretto!", ed a seguito dell'ordine appena impartito, il mostro di Lyedar dispiegò le ali, mentre le fiamme dorate sul collo e sulla testa bruciavano sempre più. Le stesse fiamme pervasero quindi l'intero corpo di Garunix, che si scagliò contro l'apparente scoperto Francesco.
    "Sai una caso, ragazzo? A volte essere così frettolosi porta inevitabilmente alla rovina!" commentò freddo il maggiordomo, fissando prima il mostro di Lyedar e poi lo stesso ragazzo, che assunse un'espressione sorpresa e confusa.
    Abbassando il capo, Francesco dichiarò: "Attivo la mia Carta coperta: Libro della Luna! Con esso metto in posizione di Difesa, coperto, il tuo Garunix!", ed in quello stesso momento una gigantesca lastra di pietra bluastra, coperta di geroglifici e figure egizie, bloccò l'assalto della creatura. Subito dopo, Garunix fu costretto a cambiare posizione da una luce bluastra proveniente dalla stessa lastra, in modo tale che Lyedar si ritrovò con una carta rivolta verso il basso, al posto della sua Fenice. Fatto ciò, la lastra si sgretolò e crollò a terra.
    "Merda!" esclamò Lyedar, mentre vedeva la sua offensiva fallire miseramente, e rimproverandosi di non essersi ricordato della carta coperta del suo avversario.
    Dopo qualche istante di silenzio, Lyedar semplicemente disse: "Termino qui il mio turno...".

    FRANCESCO: 4500
    LYEDAR: 700

    "Sai una cosa, Lyedar? Duellare con te è stato molto piacevole..." disse Francesco, all'inizio del suo turno, senza però pescare nessuna carta.
    "In onore di ciò, permettimi di mostrarti parte del mio potere, visto che è arrivata la fine!" continuò il maggiordomo, alzando lentamente le braccia davanti a lui, e chiudendo gli occhi: il suo Deck emise un lampo di luce abbagliante, di colore rossastro, breve ma intenso. Dall'altra parte dell'atrio, Lyedar non sapeva a cosa l'uomo mirasse, ma la stessa luce lo costrinse a coprirsi gli occhi, impedendogli di vedere la vera forma di tale luce, mentre succedeva qualcosa all'aspetto di Francesco.
    Poco dopo, la luce sparì esattamente come era apparsa, rivelando Francesco nella stessa posizione di pochi secondi prima.
    Dopo qualche secondo di silenzio, Francesco pescò la sua carta, senza neppure guardarla.
    "Attivo la mia Carta Magia Preghiera alle Nobili Armi! Con questa carta posso bandire due Nobili Armi dal mio Cimitero, per poi selezionare altrettanti due mostri Nobile Cavaliere, con nome diversi, nel mio Cimitero: i due mostri selezionati vengono Evocati Specialmente sul mio Terreno, in Posizione di Attacco, benché non possano dichiarare un attacco fino alla fine del mio turno! Per cui bandisco le due Nobili Armi - Caliburn, per Evocare Specialmente Nobile Cavaliere Medraut e Nobile Cavaliere Borz!" dichiarò Francesco, mentre sul soffitto della sala si formava un vortice di luce biancastra, che illuminò il suo Duel Disk, ed in particolare il Cimitero.
    Da quella zona apparirono le due Nobili Armi nominate, splendenti e con la lama illuminata, che trasportate dalla luce scomparvero all'interno del vortice: dopo che questo si allargò ancora di più, scesero sul Terreno i due Nobili Cavalieri. Prima apparve Medraut, che illuminato da tale luce appariva molto più nobile e rispettoso di quanto fosse normalmente (ATK 1700 DEF 1000 LV 4), e subito dopo anche Borz, sicuro e serio (ATK 1700 DEF 900 LV 4).
    "Uhm... Hanno la stesso valore di Difesa di Garunix, non possono distruggerlo! A meno che...!" esclamò Lyedar, comprendendo le intenzioni del suo avversario.
    Francesco schioccò le dita, e puntando i suoi due mostri dichiarò: "Adesso sovrappongo Nobile Cavaliere Medraut e Nobile Cavaliere Borz: con questi due mostri, creo una Rete di Sovrapposizioni! Evocazione Xyz! Mostrati, Ninja Armatura di Lame!", mentre i suoi due mostri, diventati due sfere di luce biancastra, vennero risucchiati all'interno di un portale galattico, formatosi al centro del pavimento.
    Dall'esplosione del portale sul Terreno apparve un nuovo guerriero, coperto interamente da un'armatura a piastre rosse, tranne che per alcune placche dorate poste sull'elmo, attorno alla vita e sulle spalle. L'armatura lasciava però scoperto il bacino, che presentava un'aderente tuta bluastra. L'elmo, in particolare, era di colore nero, tranne che per una piccola placca dorata verticale, mentre la maschera che copriva il viso era rossastra, con due protuberanze grigie. Portava due katane incrociate sulla schiena, ed appena entrò in campo ne estrasse subito una (ATK 2200 DEF 1000 RANK 4).
    "Immagino che tu sappia che, rinunciando ad un Materiale Xyz, Ninja Armatura di Lame permette ad un mostro Ninja di attaccare due volte, compreso lui stesso, vero?" domandò beffardamente Francesco al suo avversario, mentre il suo mostro sguainava la seconda katana, e le incrociava davanti al petto.
    "Dannazione!" esclamò semplicemente Lyedar, che capì di non poter fare più nulla per difendersi, e che il suo mostro non lo avrebbe potuto difendere.
    "Esattamente! Ninja Armatura di Lame, attacca il suo mostro coperto!" esclamò Francesco, mentre con uno scatto velocissimo il suo mostro tirò un fendente pressoché invisibile al quello di Lyedar. Rivelandosi per pochi secondi, Garunix esplose ruggendo in una tempesta di fiamme, che investì Lyedar, anche se senza causargli danni.
    Rimasto scoperto, Lyedar fissò con orrore il guerriero del suo avversario, che diede subito l'ordine di: "Attaccalo direttamente!". Puntando la seconda katana, Ninja Armatura di Lame colpì Lyedar al ventre, causandogli un notevole taglio orizzontale, dal quale cominciò ad uscire una discreta quantità di sangue, mentre i suoi Life Points si azzeravano, perdendo così il duello (LIFE POINTS LYEDAR: 0).

    FRANCESCO: 4500
    LYEDAR: 0

    L'atrio cominciava lentamente a ricomporsi dalle rovine causate dal duello, mentre Lyedar cadeva a terra, gridando dal dolore causato dalla ferita al petto.
    A differenza del resto, tale ferita non era scomparsa, come invece avrebbe dovuto fare.

    ---


    Ore 17:20 - La Capitale, Impero di Sonsuza

    "Questo e' il ballo del qua qua / e di un papero che sa / fare solo qua qua qua!" stavano in quel momento cantando felicemente il Principe Aion e la voce proveniente dalle sei rocce, il primo in piedi sul tavolo.
    Nella stessa sala in cui si era tenuta la riunione di poche ore prima, Lasyrindes ed i suoi Principi si erano ritrovati ancora una volta, anche se Rael non era ancora tornato dal suo incarico.
    In compenso, nella sala figurava un'altra persona, che nella precedente riunione si era presentata solo in forma di due sfere d'acqua.
    Al fianco di Lasyrindes sedeva un uomo, della stessa età di Rael, con capelli neri piuttosto corti, pettinati all'indietro tranne che per due ciuffi che gli coprivano le orecchie. Gli occhi erano azzurri, mentre un simbolo simile alle onde del mare gli copriva l'occhio destro, esattamente come quello sinistro di Rael presentava un simbolo simile al vento. Il viso era crucciato in un'espressione di noia e stanchezza, tanto da appoggiarsi al bracciolo del suo trono, mentre ascoltava della musica per mezzo di due piccole cuffie nere.
    Inoltre, tra tutti i presenti, indossava l'abito più vistoso, che per quello che si vedeva da sopra il tavolo era di colore blu scuro, tendente all'azzurro alle estremità. Il colletto, le spalle e le fine delle maniche erano decorati con strisce di tessuto molto curate, dalla forma simile ad onde e rivolte verso l'alto come il suo simbolo.
    "Uffa, io sto cercando di leggere, potreste smetterla con le vostre paturnie musicali?" chiese spazientito Lasyrindes, che stava leggendo un libro dal titolo: "Come superare la paura dei palazzi in fiamme in dieci comode lezioni", e sembrava piuttosto interessato.
    "Ok ok, la smettiamo... Guastafeste..." borbottarono Aion e la voce, smettendo di cantare e sedendosi ai loro posti. In quello stesso momento il nuovo Principe esclamò: "Finalmente!", e si tolse le due cuffiette dalle orecchie, senza però cambiare postura.
    "Ora che ci penso, oggi vi siete comportati in maniera molto maleducata con vostro fratello Rael, o sbaglio?" chiese loro Lasyrindes, sollevando lo sguardo dal suo libro e fissando tutti i Principi, ad eccezione di Dinef, che se ne stava tranquillamente in silenzio nella sua parte riservata del tavolo.
    Aion sospirò, ed ammise: "In effetti è vero, dobbiamo scusarci con lui, appena tornerà! Io, dal canto mio, ho già lavorato circa la fine della famiglia Elger ed i membri dell'Ordine... Spero di farlo felice!", sorridendo alla fine.
    "Per fargli piacere io mi sono mosso in prima persona, in questo modo non potrà dire che non prendo parte alle riunioni, per quanto noiose..." disse il nuovo Principe, mentre sbadigliava alla fine della frase.
    Le sei rocce, mentre ruotavano su sé stesse, rifletterono: "Uhm... non sono stata molto gentile con lui... Facciamo così: domani gli regalerò un buono per una bistecca! Spero solo di averne uno non scaduto...".
    In quello stesso momento, Lasyrindes richiuse il libro, e sul trono di Rael si formò un vortice d'aria, a testimonianza che il Principe era arrivato.
    Dopo pochi istanti, dallo stesso vortice si formò Rael, che venne accolto da un: "Bentornato, Rael!" collettivo, anche se l'entusiasmo degli altri cinque presenti si smorzò subito dopo che videro la sua espressione ed il pallore del suo volto.
    "Che succede, Rael? Pari traumatizzato!" esclamò Dinef, alzandosi in piedi e mettendo le mani sul tavolo, sorpreso e intimorito dallo stato del suo compagno.
    Anche gli altri, compreso Lasyrindes, non dissero altro ed aspettarono la risposta alla domanda di Dinef, che ritenevano più che sufficiente.
    "... L'Ordine di Yeni Aci ha... ha attaccato la Prigione di Lo... Nuk è morto..." sussurrò Rael, che nonostante ciò venne chiaramente udito da tutti.
    Dopo qualche istante, Lasyrindes esclamò: "Beh, un po' mi dispiace, era una brava persona! Comunque... di cosa dobbiamo discutere?", e rivolse l'innocente domanda agli altri presenti.
    "Oh oh! Io propongo di parlare di ornitologia!" esclamò Aion, sollevando la mano e proponendo la sua idea, e per tutta risposta il nuovo Principe sbuffò, cominciando a portarsi le cuffiette alle orecchie.
    "So anche chi... chi è in realtà lo Ierofante..." continuò Rael, sedendosi sul suo trono, ma sempre con la stessa espressione e fissando vuoto davanti a sé.
    Lasyrindes si voltò verso il Principe, e gli chiese sorridendo: "Oh, bene! Rael, puoi dirci chi è?", felice della lieta scoperta.
    Rael non rispose subito, limitandosi a mettere la mano tremante sul bracciolo del suo trono, sospirando profondamente.
    La voce proveniente dalle sei rocce continuò: "Avanti Rael, dicci il suo nome!", mentre smettevano di ruotare.
    Dopo un altro sospiro, Rael disse quel nome.
    "COSA!?" esclamò immediatamente Lasyrindes, scattando in piedi e lasciando cadere a terra il suo libro, mentre nel suo volto si dipingeva un'espressione analoga a quella di Rael.
    "Non... non può essere... lui no... non più..." sussurrò Dinef, mentre si sedeva lentamente sul suo trono, appoggiando prima un braccio e poi l'altro.
    Gli altri Principi, attanagliati dai brividi e dal terrore, non trovarono il coraggio di dire una sola parola, restando in un silenzio dettato dalla paura.
    Dopo aver fatto mente locale, Lasyrindes afferrò il suo scettro, e superando il suo trono ordinò: "Dinef! Richiama immediatamente tutte le Unità dell'esercito, le voglio pronte a muoversi! Non abbiamo tempo da perdere... Rael, io e te andiamo immediatamente alla Villa di Elger, prima che sia troppo tardi! Voi altri tornate nei vostri regni, ed attivate lo stato di emergenza grado massimo! Inoltre voglio subito un rapporto completo di quali fossero i suoi agganci e simpatizzanti nell'Impero! Muovetevi immediatamente!", ed a quelle parole lui e Rael si diressero verso la villa del Ministro, mentre gli altri quattro eseguivano gli ordini di Lasyrindes.
    "Comunicherò subito l'informazione all'Other, abbiamo bisogno del loro aiuto in questa cosa! Non per nulla la nostra alleanza si sta rivelando vantaggiosa!" propose il nuovo Principe, per poi annuire alla sua stessa proposta a sparendo in un vortice di gocce d'acqua.
    Mentre le sei rocce si sgretolavano, la voce proveniente da esse propose: "Io vado anche da Gaap! Viste le sue attuali ricerche, credo che il Kesin e la sua incolumità siano ad altissimo rischio, se stiamo davvero parlando di lui... Gli darò una nuova sistemazione, in modo tale non poter essere rintracciato!", per poi sparire assieme ad Aion, che non aveva detto nulla per eseguire subito l'ordine di Lasyrindes.
    Restando da solo nella sala, poco prima di andarsene in un vortice di tenebre, Dinef sussurrò: "L'Impero intero è in pericolo, se lui è ancora in vita... Rischiamo di perdere tutto... Devo parlare con Isroth!", e sparì, mentre una goccia di sudore gli scorreva in viso.


    Allora, come avete visto, Francesco ha trionfato su Lyedar, sconfiggendolo senza grosse difficoltà. Ma il duello genera due enigmi: che cosa ha causato Esteban, secondo le intuizioni di Lyedar? E di che cosa si tratta quella luce proveniente dal Deck di Francesco?
    Come avete visto, la ferita su Lyedar sembra essere reale, mentre non avrebbe dovuto esserlo... Chissà.
    Inoltre avete anche visto la reazione di Lasyrindes e Principi alla rivelazione di Rael, ma chi si cela sotto il titolo di Ierofante? Come può causare così tanto terrore?
    E soprattutto, perché Aion cantava una canzone come quella?
    Per sapere le risposte, aspettate il prossimo capitolo, dal titolo (non lo facevo da tempo) "IL MAGGIORDOMO GETTA LA MASCHERA".
    Alla prossima, allora.
     
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