Yu-Gi-Oh! La Catena dell'Inesistenza

[AVVENTURA][COMICO][SERIO][VM 13]

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  1. Xivren
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    Proseguiamo, gentili lettori.
    Come di certo ricorderete, nel precedente capitolo il Centoduesimo Torneo dell'Incoronazione si è concluso con un nulla di fatto, in quanto il duello tra Isroth e Rayshin è stato interrotto. E' infatti arrivato Delver, un membro dell'Ordine di Yeni Aci che, per ordine dello Ierofante, è entrato in azione.
    In questo capitolo vedremo che cosa combinerà. Vi avviso che non ci saranno duelli.
    Buona lettura, allora:


    CAPITOLO 9 – DELVER E L'ORDINE DI YENI ACI

    Venerdì 2 Novembre – Ore 11:58 – Finoma, Regno Europeo

    In pochi minuti il panico si era impadronito di tutti gli studenti sul ventiduesimo piano: non solo il Rosone, simbolo dell'Istituto, era stato distrutto in pochi secondi dopo secoli e secoli, ma ora tra di loro erano presenti dieci membri del temuto e celebre Ordine di Yeni Aci, l'organizzazione terroristica che seminava il panico nel mondo.
    Mentre i ragazzi si allontanavano sempre di più da quegli individui, l'uomo che poco prima aveva parlato, con un elegante salto, scese giù dalla piattaforma con cui era arrivato, ed atterrò a pochi metri da Isroth.
    "Posso sapere con chi ho l'onore di parlare?" fu tutto ciò che il Ministro disse, non appena gli occhi dell'uomo si posarono su di lui. Mentre formulava la domanda, Isroth osservò dall'alto verso il basso il suo interlocutore: aveva i capelli castani, piuttosto mossi e tagliati all'altezza del collo, tranne per una lunga treccia, e sulla fronte scoperta aveva alcuni ciuffi rivolti verso l'alto. I suoi occhi erano neri, esattamente come lo strano completo che indossava: dalle spalle alla vita sembrava una normale giacca da lavoro, con tanto di spalline rialzate e cravatta nera, ma dalla cintura che portava in giù il completo era simile ad un kimono, che gli arriva fino alle caviglie. Benché non fossero chiaramente visibili, portava un paio di stivali di colore nero.
    "Oh, che maleducato che sono! Ebbene, Ministro Isroth, ha l'onore di parlare con Delver dell'Ordine di Yeni Aci, grado Dadoducco! Molto piacere, Ministro della Giustizia!" rispose subito l'uomo, di nome Delver, mentre i suoi compagni, con un balzo, lo raggiungevano uno dietro l'altro.
    Isroth notò anche che gli altri nove individui portavano un completo molto diverso e semplice rispetto a Delver, e soprattutto era curiosa la disposizione delle fasce che avevano al braccio destro: tre di loro, che sembravano essere i più giovani, ne indossavano una di colore verde; altri tre ne portavano una di colore dorato; e gli ultimi, molto più adulti, ne portavano una rossa scarlatta.
    "E posso sapere che cosa ci fanno qui dei criminali come voi?" domandò ancora Isroth, stringendo il suo bastone.
    "Una cosetta innocente, caro Ministro! Dobbiamo soltanto prendere alcune persone, due per l'esattezza! La prima, come avrà certamente intuito, è lei!" cominciò a dire Delver, puntando il dito verso il Ministro e sorridendo.
    Isroth gli rispose beffardamente, mostrando un notevole coraggio per un anziano contro dieci persone che, a quanto dichiarato, erano pronte a catturarlo: "Lo immaginavo... Sequestrando un Ministro del mio calibro, immagino quanto tu ti faresti bello agli occhi del tuo superiore, giusto? E con te anche i tuoi sottoposti... Ma almeno mi dai del "lei", significa che un po' siete educati!".
    Tra gli altri nove membri dell'Ordine, alcuni cominciarono a ridere, mentre Delver rispose: "Non fraintenda, Ministro: questo duplice rapimento è stato voluto dal Sommo Ierofante, che ha affidato a me e alla mia squadra la missione! Quello stupido di Emas non era ancora tornato dalla missione nel Regno Cinese, quindi è toccato a me! Ed è preciso ordine del Sommo Ierofante che lei venga trattato con tutti gli onori!".
    Alla rivelazione di Delver, e cioè che l'Ordine era stato interessato dalla Ribellione in Cina, molti ragazzi emisero sgomenti di sorpresa e paura, ma Isroth restò calmo, almeno all'apparenza: "Capisco... E la seconda persona chi è?".
    Delver alzò il sopracciglio destro, e voltandosi indicò con il dito Rayshin ed i suoi tre amici che lo stavano aiutando. Il ragazzo non aveva ancora ripreso i sensi, e appena notarono lo sguardo dell'uomo Diell, Lyedar e Ofelia si strinsero attorno a Rayshin, circondandolo.
    Quando il Ministro se ne accorse, piantò immediatamente il suo bastone nel pavimento, ed effettuando una tremenda e sovrumana pressione su di esso, sollevò e lanciò in aria una lastra di pietra contro Delver e i suoi uomini.
    La cosa, benché avesse sbigottito gli studenti, che non avrebbero mai immaginato che un uomo come Isroth potesse sollevare una lastra come quella, non spaventò minimamente i membri dell'Ordine, e Delver non si voltò neppure.
    Anzi, prima di colpirli, la lastra si fermò a mezz'aria, come trattenuta da una forza invisibile proveniente da quegli individui.
    Quando Isroth sussurrò: "Ma cosa...", Delver superò la lastra di pietra, e con grande stupore di tutti rivelò una decina di fili, sottilissimi, che partendo dalla sua mano sinistra cingevano la lastra, avvolgendola completamene.
    "Ma un Ministro come lei non dovrebbe essere così impulsivo, le pare?" ironizzò il Dadoducco, mentre richiamava i suoi fili nella manica e lasciava cadere, senza subire alcun danno, la lastra.
    Isroth osservò la lastra ridursi in pezzi non appena toccò il suolo, e chiese, sorridendo: "E tu speri di potermi catturare con quei fili da difesa? Che potere patetico!".
    Per tutta risposta Delver smise di sorridere, e senza togliere lo sguardo da Isroth puntò le sue braccia verso il gruppo di Rayshin: ad una velocità spaventosa, centinaia di fili semi-trasparenti si diressero verso i tre ragazzi.
    Raggiungendo prima le gambe e poi il resto del corpo, i fili si avvolsero attorno a Diell, e mentre il bambino si dibatteva disperato, Lyedar e Ofelia tentarono in tutti i modi di strappare o tagliare i fili, che si rivelarono troppo resistenti per loro.
    "Non si spezzano! Sono più duri dell'acciaio!" esclamò Lyedar, mentre a forza di tentare di strappare i fili si era lacerato la carne delle mani provocandosi ferite piuttosto profonde, come del resto anche Ofelia.
    Soltanto quando un fascio avvolse la bocca di Diell, bloccando così le grida terrorizzate del bambino, Delver mosse le dita della mano destra: come attaccato da fili di una marionetta, Diell venne portato esattamente davanti a Isroth, mentre cercava ancora di liberarsi.
    "Vede, essendo i miei fili virtualmente indistruttibili, non sono solo un'arma di difesa! Attaccandosi ad un oggetto, io ne ho il pieno controllo fisico e, se mi impegno un poco, mentale! Ma penso che una dimostrazione patrica sia più convincente!" dichiarò Delver, e serrando a pugno la mano sinistra i fili cominciarono a lacerare la giacca ed il corpo di Diell, mentre il bambino piangeva dal terrore e dalla paura.
    "FERMATI! D'accordo, mi hai convito! Ma ora smettila subito!" gridò immediatamente Isroth, non potendo sopportare lo strazio di un bambino torturato da quell'uomo orribile, in quanto dai fili erano cominciate a colore sul pavimento diverse goccie di sangue.
    Delver annuì, e chiuse anche le dita della mano destra: in quel modo, da dove i fili cingevano, il corpo e gli abiti di Diell cominciarono ad ingrigire, come se fatti di polvere, ed il sangue si fermava.
    Con il grido disperato di alcuni studenti, Diell esplose in una nuvola di polvere, senza lasciare alcun segno di sé, mentre i fili ritornavano nelle maniche di Delver.
    "In sentesi si può dire che il mio potere mi permette di controllare, ed in special modo decomporre e distruggere la materia! Per questo Emas mi odia..." aggiunse Delver, mentre si sistemava i capelli.
    Isroth era rimasto senza parole, e per la prima volta persino pallido in viso. "Avete... Voi avete... ucciso un bambino innocente? Senza... senza battere ciglio?" fu tutto ciò che riuscì a dire, mentre rivolgeva a quelle persone uno sguardo carico di odio e di disprezzo.
    "Oh, il nostro Ierofante, per raggiungere il suo scopo, non si fa di questi problemi! Donne, uomini, vecchi, bambini: sono tutte pedine sacrificabili al nostro scopo, la loro morte non conta! Neppure i legami di sangue o di affetto possono intaccare i nostri cuori! Tutti noi, io, i miei compagni, lo Ierofante, siamo uniti tra di noi da un solo legame di devozione e di aiuto con cui vinceremo e raggiungeremo il nostro obbiettivo! Ma basta parlare di noi: Marcus, Adam! Andate a prendere quel ragazzo!" gli disse Delver, mentre due uomini, il primo con una fascia verde e l'altro con una dorata, si diressero verso Rayshin, annuendo all'ordine dell'uomo.
    "E i quelli fanno tutto ciò che dici? E' incredibile la vostra stupidità!" commentò Isroth mentre osservava il silenzioso assenso dei due uomini.
    Delver incrociò le mani al petto, e guardando per aria svogliatamente spiegò: "Uff... Vede, il nostro Ordine è suddiviso in una particolare scala gerarchica: al vertice, come saprà, vi è il sommo Ierofante, seguito dal quel grand'uomo che è Elsmay, in quanto Araldo. In seguito ci sono io, in quanto Dadoducco, al pari di Emas, ma non voglio annoiarla con quello stupido. Infine, ognuno di noi due ha una propria squadra, i cui membri sono suddivisi in tre classi: quelli che lei vede con la fascia verde sono gli "apprendisti"; quelli con la fascia dorata i "compagni" ed infine quelli rossi sono i "maestri". In sintesi, è tutto organizzato così... Siamo una grande famiglia, in cui ognuno è pronto a morire per l'altro!".
    "Molto bene... che morte sia..." sussurrò Isroth, mentre l'ultima parte del suo bastone, verso la punta, cominciò a cambiare aspetto.
    Delver udì le parole, e si voltò verso il Ministro, ma scoprì che era sparito. Subito dopo sorrise quando udì il rumore di una lama, nell'aria, che sia abbatteva sulla carne: alle sue spalle Isroth aveva appena colpito un ragazzo, con la fascia verde al braccio, mediate una lama, di circa trenta centimetri, che era uscita dal suo bastone.
    "Oh! Notevole: non avrei mai immaginato che un anziano come lei potesse rivelarsi così agile! Ma ferite del genere con armi normali non possono ucciderci, vero Jack?" osservò Delver, mentre abbassava lo sguardo verso il suo compagno caduto, in attesa che si rialzasse.
    A differenza di quanto avesse previsto, Jack non si rialzò: il sangue continuava a fuoriuscire copiosamente dalla ferita sulla spalla. Allora sgranò gli occhi, e fissò il Ministro.
    "E chi vi dice che questa sia un'arma normale? Potrebbe esserlo o non esserlo..." gli chiese sarcastico Isroth, sollevano il suo bastone animato e puntandolo contro l'uomo davanti a lui.
    "PRENDETELO! Tutti quanti!" ordinò Delver, mentre i suoi uomini, allargando le braccia, rivelarono tutti una lama nascosta da entrambe le braccia. Sembrava inoltre che tali lame fossero di bronzo o di un metallo di un colore molto affine con esso; mentre solo uno di loro brandiva due lance simili ad ossa, bianche e più sottili delle altre.
    Subito dopo, girando su sé stesso, il Ministro con un agile movimento colpì alle gambe i due uomini che si erano diretti verso Rayshin, e che non ebbero il tempo di reagire. La ferita non era profonda come quella inferta al primo ragazzo, ma, in un grido di dolore, costrinse i due uomini a cadere, impedendo loro di stare in piedi.
    Ma la reazione nemica non si fece attendere: tre personaggi, due con la fascia rossa ed uno con quella dorata materializzano tre lame con cui si scagliarono contro Isroth.
    Il ragazzo con la fascia dorata scagliò un fendente orizzontale al Ministro, che prontamente lo parò bloccando l'arma del suo nemico: facendo una semplice torsione di polso, sollevò il braccio del ragazzo e scagliò un fendente verticale dalla spalla al ginocchio. Il ragazzo urlò dal dolore, mentre la lama rientrava nel suo corpo, per poi accasciarsi al suolo. Il Ministro, voltandosi rapidamente, evitò che gli schizzi di sangue gli finissero in viso, ed usò il mantello per pararli.
    Senza perdere un secondo, Isroth schivò anche gli altri due: piegandosi a 90 gradi in avanti, evitò che il fendente lo colpisse alla testa, e mentre il suo avversario era trasportato dalla forza con cui aveva attaccato, Isroth si alzò rapidamente e infilzò il ventre dell'uomo.
    Mentre l'uomo cadeva a terra, Isroth spiccò un salto all'indietro, ed in questo modo atterrà alle spalle del terzo avversario, per ferirlo, come aveva fatto pochi secondi prima, alle gambe ed impedendogli così di muoversi.
    Non poté però continuare, perché qualcosa lo bloccò: i fili di Delver si erano avvolti attorno alle sue braccia, impedendogli di muoversi. Appena vide lo sguardo del Dadoducco, scoprì essere tutt'altro che amichevole come prima.
    "Come... COME HA OSATO UCCIDERE I MIEI UOMINI!?" gli gridò furiosamente Delver, mentre sollevando l'indice della mano destra costrinse Isroth a lasciar cadere la sua arma ricoperta di sangue. Al contempo, il Ministro si accorse che la stretta dei fili era divenuta più forte.
    "Umpf... Parli tu che hai ucciso un bambino! Io almeno ho solo ferito quelle persone, impedendo loro di muoversi!" disse Isroth, voltando il capo verso Delver.
    L'uomo allora controllò se avesse effettivamente detto la verità, e scoprì che i suoi uomini si muovevano ancora, benché tutti perdessero sangue a volontà dalle ferite.
    Ricomponendosi, osservò: "Ovviamente... Infondo se ci catturasse, potrebbe farci confessare molte cose, nevvero?", e strinse ancora di più i fili.
    "Eh eh, effettivamente potremmo scoprire chi è il vostro Ierofante, e distruggerlo!" gli rispose subito Isroth, mentre cercava di liberarsi dai fili.
    Per la prima volta da quando era arrivato, Delver rise sonoramente, e quella risata fece rabbrividire tutti i presenti, mentre i restanti tre membri dell'Ordine soccorrevano i loro compagni feriti da Isroth.
    "Mi dispiace Ministro, ma è fuoristrada! Il Sommo Ierofante, a quanto mi risulta, era qui con voi fino a pochi minuti fa! Ma ora non lo vedo più..." disse Delver, mentre si muoveva a destra e sinistra per guardare tutti gli studenti presenti.
    Isroth non poteva credere alle sue orecchie, ed osservò, smettendo di dibattersi: "Non... Non può essere vero! Se era qui, vuol dire che era uno degli studenti! Altrimenti la Barriera dentro l'Istituto lo avrebbe respinto!".
    Delver gli sorrise, senza allentare la presa. Poi, battendosi la mano sulla testa, esclamò: "Oh, prima che me dimentichi, il Sommo Ierofante mi ha dato un messaggio per lei!". Subito dopo, frugò all'interno della sua giacca, ed estrasse un foglietto.
    Schiarendosi la gola, lesse: "Conoscendo la tua passione per i bastoni da passeggio, appena arriverai da me mi divertirò ad utilizzare il bastone-lanciafiamme che avevi sognato! Ti aspetto!" Ecco, mi ha scritto questo, ma non so come sapesse della sua passione per i bastoni..." concluse infine Delver, grattandosi la testa.
    Isroth abassò il capo, riflettendo: "Le uniche persone che lo sanno sono gli altri Ministri ed i loro conoscenti più stretti... E anche Icero, ma lui non c'è più, quindi...".
    "Penserà più tardi! Ora dobbiamo andare, Ministro! Eve, Zyan e Lucas, prendete il ragazzo ed andiamoce subito!" disse subito Delver, rivelando tutto d'un colpo una certa fretta.
    Le tre persone che aveva nominato, dopo aver medicato velocemente i corpi dei loro compagni e radunati sulla piattaforma con cui erano arrivati, risposero: "Subito, Signore!" e si diressero verso Rayshin, ancora privo di sensi.
    Eve, il più giovane con la fascia verde, osservò: "Ma non c'era anche un ragazzo con i capelli biondi, assieme alla ragazza?", mentre gli altri due e Delver constatarono che Lyedar non era più a fianco di Ofelia.
    Mentre Delver si mosse verso i suoi tre uomini, sempre tenendo bloccato Isroth per le braccia ed il busto, un grido lo sorprese alle spalle: Lyedar aveva preso uno dei frammenti del Rosone, e lo aveva lanciato contro la nuca di Delver.
    L'impatto mandò in frantumi il pezzo, ma con orrore di Lyedar Delver non subì alcun danno, mentre una persona normale si sarebbe trovata con il collo spezzato, come minimo. L'uomo, sospirando, disse: "Uff, mi stavo chiedendo quando avresti agito, visto che ti sei mosso lentamente per tutto il tempo: mi hai colpito alle spalle, ma una cosa del genere non ci fa alcun danno!", e con quest'ultima dichiarazione si girò subito verso Lyedar e gli sferrò un devastante calcio in petto. La forza del colpo fu tale che il ragazzo venne scagliato a diversi metri di distanza, finendo a terra tossendo diverso sangue.
    Dopo aver osservato che Lyedar non riusciva più a restare in equilibrio, benché il ragazzo tentasse di rialzarsi imprecando, Delver ritornò da Isroth, commentando: "Perbacco, oggi sono tutti così impulsivi! Non crede, Ministr...", ma non riuscì a finire la frase perché lo stesso Ministro, mimando l'uomo, gli sferrò un calcio nello stomaco.
    Costretto ad indietreggiare, Delver commentò sogghiggnando: "Eh eh, un tipo combattivo... Mi piace lottare!", e detto questo afferrò il bastone di Isroth da terra.
    Dopo averlo fissato per pochi secondi, Delver parve sorprendesi e lo puntò verso Isroth, affermando: "Oh! Ora capisco come lei sia riuscito a ferirci: non me lo sarei mai aspettato! Beh, penso che per qualche taglio il Sommo Ierofante non si arrabbierà!", ma prima di sferrare il colpo accadde una cosa che Delver non aveva previsto.
    Una saetta di luce gialla, lanciata nel piccolo spazio che restava tra il suo braccio e la testa di Isroth costrinse Delver ad spiccare un balzo all'indietro, mentre una seconda saetta lo costrinse a richiudiere le braccia davanti al busto: riuscì a proteggersi dal colpo, ma al contempo fu costretto a liberare anche Isroth dai fili.
    Quando atterrò a terra, i suoi tre uomini si misero davanti a lui per proteggerlo, gridando: "Chi ha osato fare questo!?".
    "Sono stato io!" rispose una voce, chiara e limpida nell'aria.
    Tutti si voltarono verso la persona che aveva parlato, ma non tutti riuscirono a vederla: molti studenti svennero, incapaci di sostere una simile visione, molti altri invece si coprirono gli occhi, senza parlare.
    Persino Delver emise un verso di sorpresa quando si ritrovò, a pochi metri da lui, un singolare individuo: piuttosto alto, portava i capelli lunghi e neri fino all'altezza delle caviglie, ed alla luce del sole assumevano riflessi verdi scuro. Indossava una limpidissima veste bianca, chiusa sul petto e aperta sulle gambe, mentre una larga fascia, dello stesso colore, gli ricadeva dietro le gambe. Le braccia erano invece scoperte, e portava, sotto le spalle, due anelli dorati.
    L'uomo presentava una corona, divisa in cinque fascie, quattro diposte a diadema, ognuna caratterizzata da una gemma diversa: da sinistra a destra presetava uno smeraldo, uno zaffiro, una gemma di color nera ed un rubino. La quinta di queste, un diamante, gli copriva la fronte. Inoltre, sulla schiena, portava un arco dorato, rifinito in maniera splendida e molto meticolosa, ed all'altezza delle spalle tale arco era adornato da quelle che sembravano essere ali metalicche, costituite da piume d'oro finemente intrecciate tra di loro, esattamente come lo scettro che teneva nella mano sinitra.
    Lo stesso scettro presentava quelli che sembravano essere quattro cristalli disposti attorno ad uno inferiore, opportunamente circondati da un cerchio dorato.
    Appena Isroth lo vide, dopo essersi massaggiato le braccia, non potette credere ai suoi occhi. La sua reazione fu di pura meraviglia e sorpresa, tanto da non essere neppure lontanamente paragonabile a quella che ebbe quando arrivò Delver, pochi minuti prima.
    Dopo diversi secondi di silenzio, balbettò: "M-Ma voi... Voi... Voi...", ma non potè andare oltre.
    Ci pensò Delver a completare la frase: "Voi siete l'Imperatore Lasyrindes!".
    Lasyrindes battè a terra lo scettro, e con lo stupore e la meraviglia di tutti disse: "Ciao Isroth! Che sta succedendo qui?".


    E con questo finisce il capitolo.
    Allora, la prima cosa che credo doverosa spiegare è l'Ordine di Yeni Aci.
    La struttura di tale Ordine si basa su quella che era in vigore per i Misteri Eleusini: lo Ierofante figurava il costruttore del mondo, la massima autorità; subito dopo seguono il Dadoducco (Delver), ovvero il "primo ministro" e che rappresentava il sole, e l'Epibomo (Emas), invece, rappresentava la luna. Infine il Cerigeo, o araldo sacro (Elsmay), rappresentava la parola e l'ordine nei Misteri.
    Invece i tre gradi dei sottoposti di Delver, esattamente come lo sono anche quelli di Emas e Elsmay, sono i tre gradi più semplici della Massoneria: apprendista, compagno e maestro (in ordine crescente).
    Ebbene, dopo questa piccola lezione di storia spero che il capitolo vi sia piaciuto. Sono successe tante cose: Diell è morto (sì, Diell E' morto, quindi non tornerà), Isroth si è rivelato un combattente eccezionale, ma ha dovuto cedere ad i poteri di Delver, capace (come ha detto) di controllare e distruggere la materia.
    Infine, quando la situazione sembrava degenare al peggio, ecco che compare l'Imperatore: che cosa lo avrà spinto lì? Ed il suo intervento rientrava nei piani dello Ierofante?
    Per sapere la risposta aspettate il prossimo capitolo, in cui l'Imperatore duellerà contro qualcuno, ma penso che sia abbastanza chiaro.
    Ciao ciao.

    Edited by Xivren - 27/8/2014, 03:34
     
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