Minoranze: la complessa linea tra discriminazione e goliardia

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    ringrazio tarantix per il titolo


    CITAZIONE
    Un conto è proteggere le persone (singole) da reati di odio che siano razzismi, giocare a figurine, religione, etc... un conto è pensare di non usare certe parole rivolte a un gruppo eterogeneo distruggendo la libertà di fare arte, o comicità in genere. Non so penso ai griffin, a south park, etc... non ride mai nessuno quando fan battute sui luoghi comuni?

    Questa è praticamente la mia idea al riguardo. ( Che è la stessa di pein, autore del commento)

    Siete liberi di argomentare se siete d'accordo o disaccordo con quanto scritto qui sopra.

    (Ovviamente evitate flame inutili)
     
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    continuo qui quello che stavo esprimendo prima: il problema più grande nelle questioni discriminatorie nasce nel dibattito che esiste tra ''la ibertà'' di esprimere un'idea e la ''non-discriminazione'' dell'altro, entrambi diritti tutelati dalla costituzione (art.21 e art.3 rispettivamente, così introduciamo anche una complessità giuridica).

    Il problema sorge nel momento in cui si vanno proprio a contrapporre due elementi di diritto tutelati. Ma entriamo nel vivo della discussione.

    Le minoranze sono storicamente quelle che han subito maggiori discriminazioni, un po' perché la stessa definizione di discriminazione lo implica in quanto individuare un diverso, un ''discriminare'' appunto. Ma la discriminazione intesa in senso attuale non è solo identificare una differenza, in quanto va a definire in toto la persona umana dal punto di vista qualitativo, almeno per una fetta di popolazione. Vado sostanzialmente, anche in modo implicito, a tracciare una linea tra me ed un altro essere umano, che in uno stato di equità e uguaglianza come l'Italia dovrebbe essere (almeno sulla carta) non è accettabile.

    Inoltre, le parole che oggi utilizziamo hanno sfortunatamente una valenza storica innegabile. Questo fa si che chiamare un individuo non-caucasico ''ne*ro'' o prenderlo in giro dicendo ''ching-chong'' richiama, ad esempio nel primo caso, i secoli dello schiavismo, dell'Apartheid, del Ku Klux Klan e di varie belle cose come l'immagina sotto riportata.



    Sulla mia possibilità di esprimermi in merito alla scelta di una determinata minoranza di identificare un termine o un altro atteggiamento come discriminatorio, qui si apre un discorso complesso. È vero che la capacità empatica è propria dell'uomo, ed è vero che l'intenzione con cui si va compiere un'azione è anche legalmente rilevante (si pensi al dolo o alla colpa o alla preterintenzionalità), ma quanto detto prima rispetto al bagaglio storico delle parole che oggi usiamo non deve mai passare in secondo piano.
    In più, l'empatizzare non implica una coscienza e consapevolezza profonda e reale dello stato altrui, ma il solo ''immaginare'' il suo vissuto o paragonarlo ad un nostro visto come analogo.

    Quindi, in definitiva, visto che nel momento in cui utilizzo un termine potrei star offendendo un'intera comunità e potrei star perpetuando un'idea razziale o discriminatoria a mia insaputa, preferisco sempre rispettare il pensiero di chi queste discriminazioni le subisce, e se non potrò chiamare anche il mio amicone ''ne*ro'' in modo scherzoso, va bene così.

    A me cambia la vita? no. A loro la cambia? non saprei. Ma questa cosa potrebbe portare ad un bene maggiore, come la graduale eradicazione del razzismo? probabilmente. Agire sulle fondamenta logico-linguistiche di un fenomeno ha un impatto gigantesco.
     
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    Odio qualsiasi tipo di estremismo. Odio chiunque voglia combattere battaglie che spesso nemmeno esistono, stranieri e non che vedono razzismo ovunque, gay che vedono chiunque come un omofobo, femministe che vedono maschilismo in ogni cosa, animalisti che vorrebbero ci cibassimo tutti di bacche e corteccia. Il razzismo è come la mafia, nessuno pensa di essere mafioso finché non sono gli altri ad etichettarti come tale. Il mio pensiero è che chiunque voglia censurare la libertà di espressione è a sua volta un discriminatore. In sostanza siamo tutti dei discriminatori e nessuno lo è, sono solo punti di vista
     
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    Si ma a questo punto chi è che decide cosa è offensivo e cosa no?
    Non parlo dei termini dispregiativi ma anche cazzate del tipo "un doppiatore bianco non può dare la voce a un nero" oppure "censuriamo x cartone/film/serie TV perché fa satira o cita luoghi comuni.

    Io penso che questo tipo di permalosità mischiato con una sorta di nazismo (non puoi dire questa parola o esprimere questa opinione sennò pagherai le conseguenze) non fa altro che creare un clima che alla fine non fa altro che peggiorare la situazione.
     
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    Ecco, qua mi sorge un dubbio:
    Perché quando noi diciamo la parola "Nigga" in Europa non è considerata come un'offesa ed invece in America si? :grattz:
     
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    In verità è diventato offensivo anche da noi, in America invece sono anni che è stata demonizzata (giustamente).
    Penso che sia dovuto dal fatto che 14-15 anni fa una parola del genere non era proprio presente nel vocabolario degli italiani (è una parola inglese che abbiamo adottato grazie all'internet)
     
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    CITAZIONE (DarwisBellium92 @ 9/7/2021, 14:17) 
    Ecco, qua mi sorge un dubbio:
    Perché quando noi diciamo la parola "Nigga" in Europa non è considerata come un'offesa ed invece in America si? :grattz:

    In realtà è considerata anche qui un'offesa.

    CITAZIONE (FiltroFiore @ 9/7/2021, 13:58) 
    Si ma a questo punto chi è che decide cosa è offensivo e cosa no?
    Non parlo dei termini dispregiativi ma anche cazzate del tipo "un doppiatore bianco non può dare la voce a un nero" oppure "censuriamo x cartone/film/serie TV perché fa satira o cita luoghi comuni.

    Io penso che questo tipo di permalosità mischiato con una sorta di nazismo (non puoi dire questa parola o esprimere questa opinione sennò pagherai le conseguenze) non fa altro che creare un clima che alla fine non fa altro che peggiorare la situazione.

    nessuno lo decide, esistono delle leggi e un apparato di governo che valuta caso per caso: è per questo che è difficile tracciare una linea netta.

    CITAZIONE (Michaelsuel @ 9/7/2021, 13:55) 
    Odio qualsiasi tipo di estremismo. Odio chiunque voglia combattere battaglie che spesso nemmeno esistono, stranieri e non che vedono razzismo ovunque, gay che vedono chiunque come un omofobo, femministe che vedono maschilismo in ogni cosa, animalisti che vorrebbero ci cibassimo tutti di bacche e corteccia. Il razzismo è come la mafia, nessuno pensa di essere mafioso finché non sono gli altri ad etichettarti come tale. Il mio pensiero è che chiunque voglia censurare la libertà di espressione è a sua volta un discriminatore. In sostanza siamo tutti dei discriminatori e nessuno lo è, sono solo punti di vista

    il discorso sulla mafia non ha nessun senso e qui non parliamo di estremismi ma di situazioni reali e di argomenti complessi come il razzismo e la discriminazione. Se poi farti notare che "ne*ro" può risultare offensivo viola in qualche modo la tua libertà non so che dirti, io onestamente faccio facilmente a meno di determinate parole o atteggiamenti e non mi cambia molto la giornata, magari a qualcun altro si.
     
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    Leggo della rilevanza storico-culturale di determinati vocaboli, connessi in modo inscindibile ad una lunga serie di esperienze incresciose che hanno generato una (solo una, sebbene enorme) delle infinite macchie del vissuto del genere umano. Sono abbastanza d'accordo su questo punto, sarebbe anche complesso non esserlo dopotutto.
    Epperò, e questa è una considerazione necessaria, le parole intese come sostanza Aristotelica, quindi al di là di ogni contaminazione umana, sono esattamente identiche alle armi, ma allo stesso tempo anche ai giocattoli, agli utensili da cucina e ad ogni altra sostanza che compone la realtà che ci circonda.
    Perché come un coltello può essere usato per tagliare una fetta di pane, così può essere considerato un' arma perfettamente idonea ad attentare la vita altrui.
    Ciò che rileva quindi, fermo restando che l'uomo è bugiardo, ipocrita ed egoista per natura, è la volontà umana, sono le scelte che guidano l'uso delle sostanze, quindi l'uso di un termine discriminatorio o di un utensile qualsiasi.
    Detto questo bisogna altresì considerare che l'essere umano, escluse le dovute eccezioni, si trova ancora al vertice dell'evoluzione, e ciò che lo contraddistingue dall'animale è la capacità di discernimento tra giusto e sbagliato, buono o cattivo, preferibile o meno preferibile.
    Di conseguenza, sebbene sia indiscutibilmente vero che il razzismo rappresenta un tumore sociale tutt'ora vigente, principalmente per ignoranza, o per i difetti insiti nella natura stessa di una specie malvagia come quella umana, è altresì vero che in molte circostanze sono la sofferenza stessa ed il sentimento di persecuzione, che sono conseguenze storiche pressoché inevitabili, a vedere discriminazione anche dove di odio razziale non vi è traccia.
    E dunque, la sensibilità di percepire quale sia la verità è necessariamente rimessa al giudizio personale, che dovrà essere applicato caso per caso.
    Chiaramente questo porterà sempre con sé una serie di problematiche, perché l'intollerante continuerà a vedere discriminazione in ogni singola espressione, ed il menefreghista ignorante continuerà ad inveire contro le minoranze.
    Il punto è che, esagerando nelle valutazioni si rischia solamente di sminuire il valore di un concetto, con la conseguenza che, quella linea che ora separa la satira dalla discriminazione si assottiglierà sempre di più, fino a sbiadirsi completamente, rendendo ardue le singole valutazioni di cui sopra. Mentre chi è realmente razzista, non cambierà di una virgola il suo modus operandi.
    Per far capire cosa sia realmente il razzismo c'è bisogno di un lavoro di educazione che parta dalle fondamenta della società, dalle nuove generazioni quindi, perché chi è già in età avanzata difficilmente può essere recuperato.
    Ci vorrà ancora del tempo ma il razzismo scomparirà, l'egoismo e l'ipocrisia no.

    Edited by EmperorOfFire2 - 9/7/2021, 15:45
     
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  9. DarwisBellium92
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    Ah ok.
    Ma uno che fa razzismo all'italia può essere considerato come un reato oppure no?
     
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    il discorso sulla mafia non ha nessun senso e qui non parliamo di estremismi ma di situazioni reali e di argomenti complessi come il razzismo e la discriminazione. Se poi farti notare che "ne*ro" può risultare offensivo viola in qualche modo la tua libertà non so che dirti, io onestamente faccio facilmente a meno di determinate parole o atteggiamenti e non mi cambia molto la giornata, magari a qualcun altro si.
    [/QUOTE]

    Questo discorso non può valere, sai perché? Perché il tuo è un falso sillogismo. Parti da premesse errate, e arrivi di conseguenza a conclusioni false.
    Il problema è proprio questo, l'essere umano è egoista per natura, a nessuno importa di come si senta il prossimo. Il signor Rossi non rinuncia alla battuta sui neri perché il signor Bianchi potrebbe offendersi, perché la battuta sui neri porta benessere a se stesso .
    Il problema vero non è tanto che l'uomo è razzista ma che l'uomo è per definizione ipocrita ed egoista.
    Il punto è che facciamo finta di non accorgercene, o cerchiamo di convincerci di essere tutti buoni, altruisti e premurosi. La realtà è molto diversa, e prima si riesce a prenderne consapevolezza e meglio è.
    Devi passare attraverso determinate esperienze che ti rivelano chi effettivamente hai intorno ogni giorno della tua vita. È quando sei tu il primo a gettare la maschera che puoi vedere cosa si cela dietro quella degli altri
     
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    il discorso sulla mafia non ha nessun senso e qui non parliamo di estremismi ma di situazioni reali e di argomenti complessi come il razzismo e la discriminazione. Se poi farti notare che "ne*ro" può risultare offensivo viola in qualche modo la tua libertà non so che dirti, io onestamente faccio facilmente a meno di determinate parole o atteggiamenti e non mi cambia molto la giornata, magari a qualcun altro si.
    [/QUOTE]
    A parte il fatto che il discorso sulla mafia era una similitudine giocosa che non hai colto, vedo inoltre che ti prostri come paladino delle vittime di razzismo perché non hai mai pronunciato la parola negro, beh allora ti chiedo: hai mai stretto il cellulare con maggiore forza quando passavi vicino ad un gruppo di zingari? Hai mai pensato che il tizio marocchino affianco a te sul pullman potesse essere un terrorista (specialmente quando c'erano tantissimi attacchi terroristici qualche anno fa)? Hai mai imitato un cinese dicendo tle eulo? Hai mai discriminato la cucina estera senza magari nemmeno averla mai provata? Hai mai riso ad una battuta sugli ebrei?
    Sappi che tutte queste sono forme di discriminazioni e nessuno ne è escluso. L'unica cosa che si può fare è accettare la cosa ed evitare di odiare il prossimo, solo così si evita il vero razzismo
     
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    CITAZIONE (Michaelsuel @ 9/7/2021, 20:46) 
    il discorso sulla mafia non ha nessun senso e qui non parliamo di estremismi ma di situazioni reali e di argomenti complessi come il razzismo e la discriminazione. Se poi farti notare che "ne*ro" può risultare offensivo viola in qualche modo la tua libertà non so che dirti, io onestamente faccio facilmente a meno di determinate parole o atteggiamenti e non mi cambia molto la giornata, magari a qualcun altro si.

    A parte il fatto che il discorso sulla mafia era una similitudine giocosa che non hai colto, vedo inoltre che ti prostri come paladino delle vittime di razzismo perché non hai mai pronunciato la parola negro, beh allora ti chiedo: hai mai stretto il cellulare con maggiore forza quando passavi vicino ad un gruppo di zingari? Hai mai pensato che il tizio marocchino affianco a te sul pullman potesse essere un terrorista (specialmente quando c'erano tantissimi attacchi terroristici qualche anno fa)? Hai mai imitato un cinese dicendo tle eulo? Hai mai discriminato la cucina estera senza magari nemmeno averla mai provata? Hai mai riso ad una battuta sugli ebrei?
    Sappi che tutte queste sono forme di discriminazioni e nessuno ne è escluso. L'unica cosa che si può fare è accettare la cosa ed evitare di odiare il prossimo, solo così si evita il vero razzismo

    No nemmeno una delle cose che hai citato o almeno nemmeno una dopo i quindici anni, dopo quell'età potrebbe essere grave.
    La metafora giocosa evidentemente non l'ho colta ma per come l'hai formulata intende che "una rosa non è una rosa se il primo uomo non l'avesse chiamata rosa" che mi sembra un ragionamento abbastanza banale e inutile ai fini della discussione.

    Detto ciò, se tu senti di non odiare il prossimo è un ottimo passo, ma se persone che odiano utilizzano termini come quelli che abbiam citato allora nell'usarli perpetui in modo inconsapevole il peso dell'odio di quelle stesse parole, proprio per il discorso che esponevo prima.

    Altra cosa poi è non confondere il black humor con l'utilizzo indiscriminato di una certa terminologia.

    CITAZIONE (EmperorOfFire2 @ 9/7/2021, 16:02) 

    il discorso sulla mafia non ha nessun senso e qui non parliamo di estremismi ma di situazioni reali e di argomenti complessi come il razzismo e la discriminazione. Se poi farti notare che "ne*ro" può risultare offensivo viola in qualche modo la tua libertà non so che dirti, io onestamente faccio facilmente a meno di determinate parole o atteggiamenti e non mi cambia molto la giornata, magari a qualcun altro si.
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    Questo discorso non può valere, sai perché? Perché il tuo è un falso sillogismo. Parti da premesse errate, e arrivi di conseguenza a conclusioni false.
    Il problema è proprio questo, l'essere umano è egoista per natura, a nessuno importa di come si senta il prossimo. Il signor Rossi non rinuncia alla battuta sui neri perché il signor Bianchi potrebbe offendersi, perché la battuta sui neri porta benessere a se stesso .
    Il problema vero non è tanto che l'uomo è razzista ma che l'uomo è per definizione ipocrita ed egoista.
    Il punto è che facciamo finta di non accorgercene, o cerchiamo di convincerci di essere tutti buoni, altruisti e premurosi. La realtà è molto diversa, e prima si riesce a prenderne consapevolezza e meglio è.
    Devi passare attraverso determinate esperienze che ti rivelano chi effettivamente hai intorno ogni giorno della tua vita. È quando sei tu il primo a gettare la maschera che puoi vedere cosa si cela dietro quella degli altri
    [/QUOTE]

    zio è un bel discorso ma ragionare per convinzioni non mi ha mai convinto (inside joke), quindi generalizzare sul siamo tutti egoisti (cosa che in una certa misura credo anch'io) non ha molto senso perché potrei affermare che siam tutti per indole violentatori e quindi fanculo le leggi sulla violenza sessuale prima ci leviamo la maschera meglio è tutti violentatori e felicissimi così, e questo discorso può esser fatto con ogni cosa

    CITAZIONE (DarwisBellium92 @ 9/7/2021, 15:43) 
    Ah ok.
    Ma uno che fa razzismo all'italia può essere considerato come un reato oppure no?

    claro, anche quella è discriminazione, e fidati che sensibilizzare su una forma di discriminazione specifica e attuale tira con sé la sensibilizzazione verso ogni altra forma di discriminazione.

    CITAZIONE (EmperorOfFire2 @ 9/7/2021, 15:43) 
    Leggo della rilevanza storico-culturale di determinati vocaboli, connessi in modo inscindibile ad una lunga serie di esperienze incresciose che hanno generato una (solo una, sebbene enorme) delle infinite macchie del vissuto del genere umano. Sono abbastanza d'accordo su questo punto, sarebbe anche complesso non esserlo dopotutto.
    Epperò, e questa è una considerazione necessaria, le parole intese come sostanza Aristotelica, quindi al di là di ogni contaminazione umana, sono esattamente identiche alle armi, ma allo stesso tempo anche ai giocattoli, agli utensili da cucina e ad ogni altra sostanza che compone la realtà che ci circonda.
    Perché come un coltello può essere usato per tagliare una fetta di pane, così può essere considerato un' arma perfettamente idonea ad attentare la vita altrui.
    Ciò che rileva quindi, fermo restando che l'uomo è bugiardo, ipocrita ed egoista per natura, è la volontà umana, sono le scelte che guidano l'uso delle sostanze, quindi l'uso di un termine discriminatorio o di un utensile qualsiasi.
    Detto questo bisogna altresì considerare che l'essere umano, escluse le dovute eccezioni, si trova ancora al vertice dell'evoluzione, e ciò che lo contraddistingue dall'animale è la capacità di discernimento tra giusto e sbagliato, buono o cattivo, preferibile o meno preferibile.
    Di conseguenza, sebbene sia indiscutibilmente vero che il razzismo rappresenta un tumore sociale tutt'ora vigente, principalmente per ignoranza, o per i difetti insiti nella natura stessa di una specie malvagia come quella umana, è altresì vero che in molte circostanze sono la sofferenza stessa ed il sentimento di persecuzione, che sono conseguenze storiche pressoché inevitabili, a vedere discriminazione anche dove di odio razziale non vi è traccia.
    E dunque, la sensibilità di percepire quale sia la verità è necessariamente rimessa al giudizio personale, che dovrà essere applicato caso per caso.
    Chiaramente questo porterà sempre con sé una serie di problematiche, perché l'intollerante continuerà a vedere discriminazione in ogni singola espressione, ed il menefreghista ignorante continuerà ad inveire contro le minoranze.
    Il punto è che, esagerando nelle valutazioni si rischia solamente di sminuire il valore di un concetto, con la conseguenza che, quella linea che ora separa la satira dalla discriminazione si assottiglierà sempre di più, fino a sbiadirsi completamente, rendendo ardue le singole valutazioni di cui sopra. Mentre chi è realmente razzista, non cambierà di una virgola il suo modus operandi.
    Per far capire cosa sia realmente il razzismo c'è bisogno di un lavoro di educazione che parta dalle fondamenta della società, dalle nuove generazioni quindi, perché chi è già in età avanzata difficilmente può essere recuperato.
    Ci vorrà ancora del tempo ma il razzismo scomparirà, l'egoismo e l'ipocrisia no.

    hai tutta la ragione di questo mondo, e se tutti ragionassero come me, te o come gli altri che stan scrivendo in questo post il problema non si porrebbe. Ed è proprio per "gli altri" (aka, i razzisti che nel 2021 usano "ne*ro" in modo offensivo) che certe battaglie vengono combattute.

    Se nessuno avesse intento di odio o discriminazione nell'usare certi termini o nel fare certe battute, allora potremmo usare ogni termine senza problemi.

    Edited by Tarantix - 2/8/2021, 11:07
     
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  13. FulciEternal
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    Se sei bianco non dici la parola con la n, fine. Ammenochè tu non stia facendo un esempio o stia recitando un ruolo non devi dirla. Se hai amici africani inizi a capire che certe cose non devi farle.
     
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    ~ Reborn ~

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    Ma infatti io tutta sta filosofia non la capisco...sono tutte seghe mentali a mio parere

    Sicuramente siamo mossi dagli istinti ed il nostro cervello é un motore statistico e che svolge previsioni in continuazione, e per tale motivo posso anche accettare che sia vero che a volte ho pensato "ma guarda sto cinese dice l invece che r" oppure "questo marocchino accanto a me potrebbe essere un terrorista" ma il pensiero non é passibile di alcun biasimo, né tantomeno figura un reato o addirittura segna il fatto che allora si è razzisti.

    Altrimenti le volte che ho pensato "ora la/lo ammazzo" verso qualsiasi persona/parente/amico etc, mi definirebbe un serial killer pazzo psicopatico.

    Beh questo ovviamente non corrisponde a realtà, semplicemente il cervello proietta delle casistiche e dei pensieri e successivamente (in questione di millesecondi) secondo le regole della società e secondo il diritto naturale, ci comportiamo.

    Se stiamo ad iperanalizzare ogni pensiero, si va verso un disturbo ossessivo compulsivo.


    Il diritto naturale cosa dice? Non uccidere.
    Il diritto italiano e le regole della società cosa dicono? Non discriminare, non essere razzista.


    Saremo tutti liberi di pensare "negro" o di pensare "questa tipa é proprio gnocchi, quanto la vorrei scopare" ma di certo NON si potrà ASSOLUTAMENTE dire quella parola o violentare quella ragazza.


    Mi sembra chiaro e cristallino.



    Altra filosofia e seghe mentali sono inutili..
     
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  15. FulciEternal
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    Però il pensiero può essere modificato, io da anni ormai dopo varie esperienze che ho avuto ho iniziato a non avere quasi più determinati pensieri.
     
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