Yu-Gi-Oh! 5D's: Code of A.L.

[AZIONE][SERIO][CROSS-OVER][VM16]

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  1. Fenicottero Rosa
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    Capitolo 17
    Colpevole, colpevole!!!


    - Un altro?!?! Stiamo cercando di fare l'impossibile ma credetemi, non c'è più posto!
    - Porca puttana, ha visto in che condizioni è il mio amico?!?!?!
    - Ha la benchè minima idea di quanto sia difficile lavorare--aspetta...questo qui è ancora vivo?!?!?!?!?
    - OVVIO CHE È VIVO E VEGETO, altrimenti non mi starei incazzando come una bestia adesso!!!
    - Diavolo, io mi riferivo al digimon...Kenta, chiama gli altri: ho un colore arancione ed un rosso qui...

    ...

    Nonostante il forte brusio degli altri sopravvissuti, Yusei Jack Gomamon e tutti coloro che erano tornati indenni a "casa" attraversando la stessa entrata della M9 poterono sentire con non poco rammarico l'accesa discussione tra un Tai evidentemente uscito di senno ed un provato membro di un improvvisato staff medico, sopravvissuto alla catastrofe più o meno come tutti gli altri. Che il Signer possa ricordare, nè Hikari nè Yolei sapevano qualcosa riguardo la triste sorte del biondino, il che lo fece pensare alla reazione che elle avrebbero provato, ma in quel momento ben altro gli stava perforando il filo dei suoi pensieri.
    A parte il fatto dell'"essere colpevole in quanto responsabile della liberazione di un pazzo che ha distrutto una città e danneggiata gravemente un'altra con tutte le persone all'interno", cosa che da sola affollava circa il 90% della sua testa, non poteva non pensare a quale sorte sarebbe toccata a quella ragazza, di fatto nelle mani di un assassino e sadico degno di tale nome. Quali torture subirà, ella, per dare questo fantomatico codice? Sopravviverà, oppure passerà il resto dei suoi giorni come--

    Yusei: Scusami Ken, sai dove si trova Akiza?
    Ken: ...?
    Yusei: La ragazza dai capelli rossi che ho presa dall'elicottero...
    Ken: Ah, quella...? Ne so quanto te, forse è nel reparto--

    Detto questo, Yusei se ne va, interrompendo la frase del ragazzo.

    Ken: A-Aspetta!!!

    -----
    CITAZIONE
    Signor Presidente, buonasera;

    Se sta leggendo queste righe direttamente dal computer dello Studio Ovale, vuol dire che il virus sperimentale che ho ideato ha infettato con successo oltre il 97% della rete elettrica mondiale. Ma siccome credo che Lei sia in questo momento sorpreso ed incredulo alla notizia, decido di andare con ordine:

    Innanzitutto, voglio precisare che questa Mail è criptata con un sistema di decodifica speciale a 472QBit. Non è una potenza per 2 lo so, ma sono fiducioso del fatto che i Suoi collaboratori Le sapranno dire cosa sia questa dicitura, nonchè come mai i Servizi Segreti Le diranno di non aver rilevato questo messaggio attraverso i potenti mezzi di controllo del flusso dati di rete cui disponete.
    Secondo, ho notato con disappunto che ha notato i miei movimenti nonostante le accortezze per poter lavorare nell'ombra, così come ha ordinato di lanciarmi contro una testata nucleare senza darMi neanche uno spiraglio per poter trattare. Certo, il mio intento non è quello di negoziare, ma la mancanza in linea di principio di una tale opportunità da parte Vostra è da considerarsi come una vera e propria dichiarazione di guerra, con tutte le conseguenze che ne deriveranno. Fortunatamente per Voi, il mio intento non è quello di dominare il mondo, nè sono tizio che fonda il prestesto di uccidere su delle false interpretazioni di testi sacri. Ma voglio che collaboriate:

    (Quasi dimenticavo...quel missile è stato piuttosto prevedibile...incompetente...)

    Dicevo, chiedo cortesemente che Voi la smettiate di mettermi i bastoni tra le ruote, attraverso qualsiasi mezzo. In altre parole, o vi fate da parte o la ruota sarà l'invenzione più strabiliante del prossimo secolo. Si ricorda del virus accennato poch'anzi? Bene, immagini che abbia creato degli elettroni in grado di denotare a distanza, facendo esplodere letteralmente il cavo o il dispositivo su cui la particella transitava in quel momento. Quindi, immagini che l'input di detonazione sia a distanza e che la stessa non sia rintracciabile, e che tutte queste cariche negative si siano diffuse su scala globale nel giro di 2 orette e qualcosa. Ora, cosa succederebbe se io, per caso, decidessi di eliminare dalla faccia della terra tutto quello di tecnologico è stato concepito, con tutto il sapere che vi è stato infuso per tutto questo tempo? Non sia affrettato nel rispondere...ha idea cosa succederebbe se la popolazione mondiale scopre di rimanere, di punto in bianco, senza energia elettrica...senza mezzi di informazione...senza comunicazione...senza che nessuno li abbia preventivamente avvisati di qualcosa?
    Ecco...ma adesso Mi dirà: "Non è possibile come puoi--". Due parole: Sistema Quantistico. I Suoi tecnici potranno provare a spiegarLe cosa sia, ma vista la Vostra tecnologia dubito che riusciranno a mettere su più di tre frasi connesse tra loro avente un minimo di comprensione.

    Ragion per cui, le chiedo semplicemente di non intromettersi nei miei affari ed il resto del pianeta sarà salvo. Sono certo che farà la cosa giusta.

    Cordialmente,

    Coal

    P.S. Questa mail, come detto, è criptata. Può provarla a rintracciarla, ma non otterrà nulla in proposito.
    P.P.S. L'ufficiale Keys ha sbagliato una previsione...il tempo esatto per decimare il pianeta Terra con i mezzi attualmente a mia disposizione è di 5 ore 41 minuti e 16 secondi, a partire dal momento in cui Lei ha aperto questa mail.

    -----

    - Perchè proprio lei...!!!

    Disse un ragazzo distrutto dal corso degli eventi, seduto accovacciato su se stesso ed appoggiandosi ad uno dei tanti piloni in cemento armato della ex-metropolitana, avendo cura di essere fuori dalla visuale della moltitudine di persone che stazionava poco distante. Accanto a lui, un calmo ragazzo robusto dall'aria inconfondibilmente nerd cercava di capire cosa avesse costui:

    Deez: Chi...? Intendi quella ragazza...?
    Izzy (tono cupo): ...non è solo una ragazza. È Sora.

    (silenzio)

    Deez: E allora? Non hai visto anche tu le macchine che si sono autodistrutte tornando qui?
    Izzy: ...sei UN IPOCRITA! NON T'IMPORTA NULLA DI LEI?!?
    Deez: OH, SCUSAMI TANTO, non è colpa mia se non me ne può fregare di meno di una persona che non ho mai visto in faccia se non nel preciso istante in cui fa una mossa con le palle...!!! Eh cazzo!!!

    (silenzio)

    Izzy: Già...non puoi sapere come mi sto sentendo io, adesso...
    Deez: Ti ripeto, non vedo perchè piangere una persona che buttandosi tra le fauci di un pazzo genocida assassino se salva il resto di una città dalla distruzione totale...
    Izzy: ...
    Deez: .........troppo letterale?
    Izzy: (annuisce)
    Deez: Uff...e te pareva...ad ogni modo, perchè ti--
    Izzy: Nonono...non è come pensi...per me è solo un'amica...come per tutti gli altri del resto...
    Deez: Va beh, prima o poi tutti devono--
    Izzy: So cosa stai dicendo, e da scienziato non posso fare altro che condividere le tue convinzioni, ma lei s'è sacrificata più volte per proteggerci...si può dire che teneva più a noi che a se stessa...
    Deez: COSA?! Sei uno scienziato?!?!?!
    Izzy: Abbassa la voce...diciamo, ero...
    Deez: ...allora perchè sei così giù?
    Izzy: ...oltre al fatto che, in fin dei conti, sigillare il generatore non è servito ad una beneamata mazza, quella cosa che sai già...
    Deez: Almeno è andata incontro al suo destino...

    (silenzio)

    Izzy (alzandosi repentinamente da terra, infuriato): COSA?! NON OSARE PIU'--

    Improvvisamente, un tizio rassomigliante ad un dottore sbuca da dietro il pilone, allarmato:

    Dottore: Che sta succedendo?!?!?!
    Izzy (arrabbiato, quasi in procinto di menare Deez che si stava difendendo nel frattempo con le braccia): Questo qui ha osato insultare una mia amica! La deve pagare!!!
    Dottore: Tutti abbiamo perso qualcosa, oggi...lei è il signor Koushiro?
    Deez: Si, è lui...
    Dottore: Ah ecco...la stavamo cercando per tutta la zona, è urgente...
    Izzy (sorpreso): Che è successo?!?!
    Dottore: Lei sa operare Digimon?
    Izzy: Perchè mi dice questo?
    Dottore: No, perchè le condizioni del pennuto viola che avete portato si stanno aggravando, ed alcuni suoi amici dicono che lei è un esperto in materia...
    Izzy: Non sono dottore ma...perchè diavolo non l'ha detto prima?!?!?!
    Dottore: L'avrei fatto, se--
    Izzy: Non c'è tempo da perdere! Mi faccia strada...

    Detto questo, il dottore si volta indietro e corre a velocità sostenuta, seguito a sua volta dal ragazzo dai capelli rossi. Deez provò ad intervenire:

    Deez: Izzy, io posso--
    Izzy: NO! Resta qui!!!

    E così, l'informatico scomparve poco dopo in mezzo alla massa di gente poco distante. Lasciando un Deez alquanto disincantato, che occupò quindi lo stesso posto lasciato da quello che doveva essere un suo amico, e raggomitolandosi su se stesso.

    -----
    CITAZIONE
    Mi sembra sia passato tempo sufficiente dalla disattivazione dei mech...è tempo che rispetti anche il secondo punto del patto, come promesso.

    ...
    ...

    Ho appena ricevuto conferma che il soggetto è stato narcotizzato con successo poco dopo il trasferimento della cella alla zona D9. I primi accertamenti non invasivi hanno avuto come output dati grezzi che attestano con probabilità prossime al 53% che lei è quella che dice di essere. Anche visivamente, sembra lei ma è meglio essere cauti.
    Tuttavia, ciò è incompatibile col fatto che non è stata identificata come digiprescelta in nessuna delle 7 scansioni eseguite nel distretto di Odaiba...il che è impossibile, visto che so con assoluta certezza il fatto che Yolona è, o almeno è stata, una di loro. Però...quei versi pronunciati in quel modo...no, non può essere...

    -----

    In tutta la sua vita, era andato a dormire sopra ogni cosa, letti, divani, cemento o sacchi di letame che fossero. Ma mai e poi mai si sarebbe immaginato di poter dormire proprio in mezzo ai binari della linea 1 di una metrò...vuoi la moderata sicurezza del fatto che nessun treno sarebbe transitato li per un bel pezzo, vuoi il fatto che nessun altro era così folle da riposarsi in un posto simile, o vuoi il fatto di farti notare anche in un momento simile, anche lui dopotutto aveva bisogno di riposarsi...forse meno meritatamente di altri, ma chissene...
    Sapeva di non appartenere a questo posto, un luogo dove le questioni si risolvono in maniera del tutto differente che del mero giocare a Duel Monsters, ammesso e non concesso l'esistenza del Drago Rosso Cremisi e dei Marchi annessi. Lui lo sapeva, e l'aveva accettato tutto sommato di buon grado, ma Yusei no...l'ultima volta che l'aveva visto, ossia all'entrata dei sotterranei, era irriconoscibile...cosa normale, visto lo svolgersi degli event...oh, cazzo! Anche A--

    - SIGNOR ATLAS!!!
    Jack (svegliandosi di soprassalto): AH!!! CHE c'è?!?!?!
    Mina: Anf...mi scusi Signore per averla spaventata...anf...ma stavo cercando il signor Yusei...anf...è urgente...
    Jack: Che è successo?!?!
    Mina: Beh...anf...in poche parole...

    -----

    - (osservando un corpo sanguinante disteso su una lastra di metallo, il quale era illuminato da una lampada posta sulla sommità della stanza) Dio mio...che gli è successo...?
    Medico: Non lo sappiamo neanche noi, signor Koushiro...
    Izzy (arrabbiato): Ma perchè diavolo non lo state medicando?!?! Perchè siete tutti imbambolati?!?!?!?!
    Medico #2: Abbiamo provato a farlo, ma il pennuto non reagisce alle cure riservate a quelli della sua categoria. Inoltre, il suo sangue rimane sui nostri camici...
    Izzy: Cioè, volete dire che...DATEMI UNA PRESA DI CORRENTE, SUBITO!!!

    -----
    Era ormai da oltre un quarto d'ora che Yusei Fudo si stava facendo avanti attraverso le persone ed i digimon superstiti rifugiati per trovare anche solo una persona che lo potesse aggiornare dei fatti riguardanti Akiza, oramai impresso nella mente del ragazzo come un chiodo fisso, senza esito alcuno: tra le moltitudine di volti di gente e..."cose" arrabbiate, affamate, fiduciose ma anche disperate, non trovò nè quella delle ragazze conosciute tempo prima e che non avevano partecipato allo scontro all'esterno, nè il volto di Mina che la aveva in cura. Avendo controllato ogni posto, ogni luogo ove lui mise piede quando arrivò insieme agli altri per la prima volta, e notando con disappunto l'insuccesso di questa prima ricerca, egli decise di riposarsi...il problema è che era finito in uno dei tanti corridoi che costituivano la vecchia metro...e la quantità di superstiti stazionati lì facevano si che non vi fosse nè posto sufficiente per sedersi, nè per guadagnare uno spazio per appoggiarsi ad una superficie perpendicolare al pavimento. Vista la pena che provava per loro, non gli sembrò giusto disturbarli ulteriolmente, per cui proseguì ancora un po...quanto basta per scorgere in lontananza una porta di servizio non esattamente in bella vista.
    Varcata la porta, ed avendo cura che nessuno lo seguisse, si ritrovò in un secondo corridoio, ancora più stretto del primo e pieno di chiazze d'umidità sul soffitto, oltre alla presenza sullo stesso di diverse luci evidentemente danneggiate ed alcune delle quali in procinto di cadere, incredibilmente ancora funzionanti. Non diede però molto peso a questi dettagli, giacchè si trovò davanti ad una zona totalmente deserta, più che sufficiente per trovare un posto dove distendersi un pò. Lo fece sedendosi su una sedia di legno, trovata nascosta in una rientranza del muro sinistro. Nonostante si potevano ancora udire le lamentele del corridoio vicino, egli non pensò assolutamente a nulla, come se fosse in uno stato di trance. Aveva tuttavia ponderato di riprendere la perlustrazione dopo un paio di minuti di riposo, fiducioso del fatto che la sua amica non fosse andata ancora da nessuna parte, nè tantomeno che qualcuno la avesse portato via di proposito, anche se l'ombra di Coal era sempre dietro l'ang--

    CRASH!!!

    Yusei si spaventò, come preso alla sprovvista. Dopo un attimo di smarrimento, capì di essere andato in dormiveglia per qualche istante e fece mente locale. Aveva udito un qualcosa di simile ad un vetro rotto, e proveniva dalla sua sinistra...ovvero dalla direzione opposta dalla quale era entrato. Si alzò e, scrutando attentamente, vide una sagoma verde spalmata sul muro destro, in lontananza. Correndo quindi verso di essa, capii che in realtà era una porta e, non trovando altre entrate nelle immediate vicinanze, la trovò aperta e la aprì, spingendo e cigolando non poco. Una volta che la porta s'era aperta a metà, il Signer vide un qualcosa piombare proprio verso di lui, ma ebbe prontezza di riflessi quanto basta per richiudere immediatamente, e sentire un qualcosa colpire la vecchia porta di ferro rossa che aveva aperto qualche istante prima. Stese fermo un attimo, per capire cosa stesse succedendo, poi disse:

    Yusei: C'è nessuno?!?!

    Nessuna risposta. Nè a questa, nè ai due successivi richiami arrivati poco dopo. Il membro della Ex-Staticsfaction sapeva che stava perdendo tempo, tempo che avrebbe dovuto impiegare per trovare Akiza e per sincerarsi delle sue condizioni, ma sapeva che c'era qualcosa...o qualcuno, dietro quella porta, e che questi avesse toni tutt'altro che amichevoli.
    Dopo un attimo di esitazione, quindi, riaprì di nuovo la porta, più lentamente per aver meglio modo di vedere cosa stava succedendo. La prima cosa che Yusei osservò sin dai primi spiragli, è che la stanza era in qualche modo ben illuminata; subito dopo, avvertì una maggiore resistenza nell'aprire, sempre lentamente, la porta in ferro...forse per via dell'oggetto che era stato lanciato poco prima, e che ora stava sbarrando la strada essendo caduto a terra. Subito dopo si fermò, notando una serie di pezzi di vetro sparsi sul pavimento...molto probabilmente, lo stesso che, rompendosi, lo aveva destato spingendolo qui. Ultimo ma non meno importante, è che ebbe modo di riconoscere il volto di una Carly spaventata attraverso gli stessi frammenti. Aspetta aspetta...CARLY, QUI?!?!
    Il Signer non credeva a quello che aveva visto, ma capì l'errore quando alzò lo sguardo, in corrispondenza del riflesso: in realtà, aveva visto Yolei che, spaventata e barricata dietro ad un muro di scatole cassetti e cianfrusaglie varie, si stava difendendo da un qualcosa presente dall'altra parte della stanza, parte che Yusei non poteva vedere visto che la porta parzialmente chiusa impediva ciò. Anche se non sembrava ferita, si vedeva che era in difficoltà, e non poteva non aiutarla:

    Yusei: Ehi...ehi!!!
    Yolei (in preda ad un attacco di panico): Whaaah! Perchè non arrivano gli altri?! Non usciremo viv--
    Yusei: Ehi, Yolla! Che succede?!
    Yolei: Yolla?! Ma che--(si volta, notando una persona dietro la piccola apertura della porta) ah, grazie al cielo qualcuno...Jack o qualcosa, vero?
    Yusei: No, quello è un mio compagno...che sta succedendo?!
    Yolei: A dire il vero nulla, è solo un falso allarme...CERTO che c'è qualcosa che non va!!! C'è una pazza che ha iniziato a lanciarci contro ogni cosa e siamo barricate qui dietro...non sappiamo cosa fare...
    Yusei: Come?! C'è qualcun altro con te...? State bene?!
    Hawkmon (spuntando da dietro la ragazza, nelle stesse condizioni di quest'ultima): Si stiamo bene...ma siamo preoccupate per lei...
    Yusei: Perchè?! Che è--

    Nello stesso momento, il silenzio che prima aveva dominato la stanza (e che, stranamente, non fu avvertito da nessuno) ora stava lasciando luogo ad un breve, quanto assordante gemito, intervallato da vari singhiozzi e dall'anima inequivocabilmente straziata. Tutti capirono che i versi provenivano dalla pazza, e nessuno osava aggiungere alcunchè prima che la situazione, delicata di suo, degenerasse. Il Signer voleva andare a chiamare aiuto, ma sentiva l'obbligo morale di non poter lasciare le due ancora sole, per cui rimase riparato dietro alla porta a sorbirsi i lamenti, senza che gli venisse in mente idea alcuna in merito. Con il passare dei secondi, però, qualcosa lo iniziò a turbare come mai prima d'ora, senza capire il perchè.
    Fino a quando il singhiozzo non si trasformò in pianto...e fu allora che Yusei spalancò la porta, sotto lo stupore delle due:

    Hawkmon (esterrefatta): Ma che--
    Yolei: Ommiodio no...

    Egli avanzò deciso di qualche passo, senza rifugiarsi dietro chissà cosa e senza dare loro ascolto. Si fermò poco dopo, al centro della stanza: attorno a se, vedeva solo un turbine di oggetti caduti per terra, molti dei quali rotti, mobili distrutti e fogli lacerati da quello che doveva essere una furia omicida. Furia, che si era materializzata nel corpo esile di una ragazza rannicchiata su se stessa, dal volto coperto dai suoi lunghi capelli rossi e dagli occhi certamente colmi di rabbia, ferma nell'angolo estremo destro della stessa. La disperazione che emanava aveva anche distrutto parte dei suoi vestiti e rovinato un paio di ciocche, ma a lui non gliene importava affatto. Ad un certo punto, lei si zittì di colpo, lasciando un silenzio agghiacciante.
    A parte le due che, riparate vicino alla porta, approfittarono dell'occasione per darsela a gambe, la situazione rimase tale per oltre una trentina di secondi, sicchè lei alzò lievemente il capo, forse per osservare chi aveva davanti, per poi tornare alla posizione precedente. Iniziando a borbottare qualcosa interrotto da singhiozzi vari. Yusei restò immobile.
    Qualche secondo dopo, però, lei s'alzò repentinamente e, correndo a piedi nudi come una matta incurante dei pezzi di vetro a terra:

    - NONONO!!!! NOOOOO!!!

    Lei si scaraventò contro il ragazzo, il quale non la schivò nè si riparò con le braccia per evitare attacchi di sorta. Iniziò con una serie di spintoni dati a casaccio:

    - NON PUOIIII!!! NON SEI TUUUUU!!!!

    Constatato che egli non avvertì minimamente gli urti, data anche la scarsa costituzione della ragazza, si guardo intorno con furia e dopo aver preso mezza asse di legno da terra in seguito a vari tentativi andati a vuoto, lo scagliò direttamente contro il busto dello stesso:

    - AAAAAAAAAAAAHHHH!!! AAAAAAAAAAHHH!!!

    Contrariamente a prima, Yusei non potrè non indietreggiare in seguito al colpo subito. Continuò tuttavia a non difendersi minimanmente, ed a lasciare che lei continuasse a colpirlo con il corpo contundente.

    - TU SEI IMPOSTORE!!! BASTARDO!!!!

    Al settimo colpo andato a segno (ed al secondo vomito di sangue da parte del ragazzo, quantomeno provato), lei lanciò l'asse dall'altra parte della stanza (rompendo, nel frattempo, quello che era rimasto di uno specchio) e si mise le mani sulla testa, come fosse impazzita:

    - DEVI MORIRE!!!....DEVI MORIRE...!!!!!!!

    A questo punto, urlò con tutta l'anima in corpo:

    - IIIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!

    (silenzio)

    Dopodichè, osservando che Yusei era ancora li, nella stessa posizione di prima e sensa neanche curarsi di coprire le orecchie, si accasciò a terra, cominciando a piangere ancora, con più vigore di prima. Fu solo allora che il ragazzo le venne in soccorso, abracciandola come mai aveva fatto in vita sua:

    Yusei: Shhhhh...è tutto finito, Akiza...è tutto finito...

    -----
    CITAZIONE
    In tutta la mia esistenza, non ho mai creduto che una cosa simile potesse capitare a me visti i miei precedenti, e per un attimo ho anche pensato che fosse tutto solo uno scherzo, ma non potevo negare l'evidenza: lei È Yolona. Senza se e senza ma...non voglio ripeterlo ancora.

    A coloro che, per una strana concomitanza di eventi, fossero in grado di leggere queste righe che scrivo come ricordo per me ed eventuali posteri...sappiate che sono inspiegabilmente turbato...teso è un termine più esatto. Poco prima di finire quella frase, ho però riso di mia spontanea volontà senza volerlo, e senza essere in una di quelle circostanze in cui il la risata malvagia è d'obbligo. Mai era successo...e devo ammettere che sono felice di ciò. Ma è meglio chiudere questo capitolo inaspettato quanto prima, in modo da non macchiarlo irrimediabilmente nei secoli dei secoli da qualche fatto spiacevole.

    Tornando a cose più serie, mi aspettavo che non sarebbe stato possibile ricavare A.L. senza che qualcosa bloccasse il tutto, ma non che lei fosse completamente immune alle scansioni...voglio dire, OGNI COSA della città di Tokyo, tra cose persone composizione dell'aria digimon costanti fisiche...TUTTO è stato immagazzinato con successo nei banchi di memoria adibiti allo scopo...tutto, tranne lei. Non riesco a capire...le scansioni, tarate appositamente per lavorare con i codici identificativi dei soggetti sottoposti a Digiworld non hanno dato errori, i dati son stati elaborati senza perdite...e per poco un mech non la stava crivellando di colpi insieme al suo pennuto viola...Biyomon, perchè nessuno aveva rilevato la presenza di A.L. lì. Se non l'avessi autodistrutto in tempo e soprattutto, se quel volto non mi avesse fulmineamente rammentato qualcosa, non so cosa avrei fatto...non ci voglio neanche pensare.
    So che sembra...anzi, È dura ammetterlo, ma c'è qualcosa in lei che mi impedisce di analizzarla come vorrei...qualcosa che lo isola dal tutto il resto del genere umano...cosa diavolo ti è successo, Yolona?

    -----

    - Ehi...Takeru...

    Così disse al suo interlocutore, seduto su una sedia e fisso a guardare, sigaretta accesa in mano, una porta antipanico proprio davanti a se. La luce d'emergenza rossa lampeggiante posta proprio sopra essa incuteva un certo timore, e per una qualche strana ragione nessuno osava stare anche solo attorno a quella zona, nessuno se non un numero esiguo di gente che, più o meno ansiosa, aspettava rigorosamente in religioso silenzio. Seppur in lieve modo, lui non fu dello stesso avviso:

    Takeru: ...che vuoi? Rischio di intossicarti con questo fumo...
    Hikari (di fianco a lui, alzata): .........come sta?
    Takeru: .........non si sa. Perchè sei qui?
    Hikari (sedendosi lentamente accanto a lui): Mi dispiace...
    Takeru: ...sai bene che non è colpa tua...torna da Davis, ti starà aspettando...
    Hikari: ...non ti preoccupare...aspetteremo qui finchè non ci saranno novità su tuo fratello...a che servono gli amici, sennò?
    Takeru: No, non devi--
    Gatomon (spuntando da dietro la ragazza): INSISTIAMO!!!
    Takeru: ...
    Patomon (addormentato sotto le gambe della sedia sul quale era seduto il biondo): Uh...uuuh....
    Hikari (arrabbiata col suo Digimon, a bassa voce): (Piano!!!)
    Gatomon: (S-scusa!!!...)

    -----
    CITAZIONE
    Data l'impossibilità della conversione dati del soggetto Yolona, ho deciso di procedere ad un trattamento esterno in modo da non intaccare la struttura fisica della stessa, non recuperabile in caso di errore. Se è vero che "se Maometto non va alla montagna allora la montagna va da Maometto" o qualcosa di simile, allora trasferendo dal banco dati informazioni risalenti all'evento con Apocalymon e convertendo il tutto in costanti reali, dovrei essere in grado di rilevare A.L. senza troppi problemi. Inizio delle sequenze del controllo dello stato del campione. Tempo stimato al completamento dell'intera operazione, ignota.

    -----

    (silenzio)

    ...
    ...
    ...
    ...
    ...
    ...
    Akiza: ...qua-quanto tempo è passa-sato?
    ...
    Yusei: (a terra, abbracciando forte la ragazza) ...da quando siamo andati in giro con la Duel Runner?
    Akiza: ......(annuisce di si con la testa)
    Yusei: ...una settimana circa...pensavo di non rivederti più...
    Akiza: ...l'uomo cattivo diceva che-che-che eri...(singhiozzo)...a causa sua...
    ...
    ...
    Yusei (associando l'"uomo cattivo" a Coal, ma timoroso allo stesso tempo della psiche della Signer): Non temere...io sono qui...accanto a te...ti ha solo mentito...
    Akiza: ......pensi che anche i miei stiano bene, allora?
    Yusei: Beh...s-si...perchè?

    ...

    Akiza: Scusa se sono impazzita, prima...ma non riconosco proprio questo posto e poi...non riesco a sentire il mio corpo...è troppo leggero...ma il fatto che sei apparso tu mi fa capire che posso ancora sorridere...grazie...(controricambia l'abbraccio)
    ...
    (silenzio)
    ...
    Yusei (leggermente sospettoso, anche se tenta di non darla a vedere): ...cosa ti avrebbe detto, l'uomo cattivo?
    Akiza: Beh, sapendo adesso che è tutto falso non credo abbia molta importanza...
    Yusei: Mi interessa, se ti ha fatto del male.
    Akiza: ...o-ok... Ero in una stanza metallica...

    E così, Akiza inizia a raccontare ogni cosa riguardo a ciò che avvenne subito dopo il suo rapimento, dal tentato stupro al momento dell'arrivo alle vessazioni quotidiane da parte del terzo uomo...il tutto raccontato con una voce innaturalmente naturale e spensierata, come se stesse raccontando solo un brutto sogno. Dal canto suo e visibilmente turbato, Yusei voleva mettere i puntini sulle i, come ad esempio il fatto che il terzo uomo potesse essere Coal, che sia strano sentire una storia triste in toni allegri da parte della diretta interessata o più semplicemente che egli non aveva chiesto esplicitamente tutta la storia, ma solo una piccola parte. Ma viste le condizioni della ragazza nonchè il repentino cambiamento di carattere avvenuto in termini irrisori, convinse costui a non interrompere la narrazione. Fu così che la Signer arrivò al punto in cui il terzo tizio disse che Yusei era morto e che lei, per tutta risposta, aveva spiacciato al muro l'esecutore materiale del presunto omicidio usando i suoi poteri psichici:

    CITAZIONE
    Terzo tizio: E così è questa la tua, "vendetta"? Se è così, allora dovrò passare alle maniere brutali...e spero tu possa perdonarmi, un giorno, per tutto quello che seguirà...

    Detto ciò, il Terzo tizio fa uscire un telecomando da una tasca, e preme uno dei quattro tasti dello stesso dopo qualche attimo di esitazione.

    La stanza iniziò a tremare una seconda volta. Ma non per via di Akiza, la quale era provata dallo sforzo appena impiegato, bensì per via di una forza esterna, il quale si materializzò in un possente golem di metallo meccanizzato che, superando la porta buttata giù poco prima, si fermò poco distante da lei, per poi voltarsi e ritrovandosi quindi faccia a faccia. La cosa non sembrava turbare la ragazza, visto che aveva ricevuto una notizia ben peggiore di quello che si prospettava davanti.
    E fu così che il Terzo tizio pigiò il secondo bottore, che fece uscire una enorme lama circolare dal suo braccio destro, che divenne rotante poco dopo. Anche qui, Akiza era riluttante a ciò che pensava sarebbe avvenuto poco dopo:

    Akiza: PENSI DI UCCIDERMI?! PENSI DI UCCIDERMI, EH?! NON MI FAI PAURA! NON PUOI INTIMORIRMI CON--

    Nello stesso momento in cui ella pronuncia tali parole, il Terzo tizio preme il terzo bottone, premendo quest'ultimo con tutta la sua forza.
    Ella rimase stupita, sicchè dall'atto del Terzo tizio si aprirono due buchi di forma quadrata nel pavimento, tra lei ed il golem, e sopresa quando da essi uscirono due sedie sui quali erano sedute altrettante persone, insieme ad una radio in uno degli angoli da lei visibili della stanza. Sentì una fitta lancinante al cuore quando notò che le due persone legate ed imbavagliate e rivolte a lei erano coloro che la avevano amata per prima, ovvero sua madre e suo padre. Non capiva cosa stesse succedendo...cosa ci fanno in questo posto?! Cosa hanno fatto di male?! Perchè sono qu--
    Akiza volta immediatamente lo sguardo verso il Terzo tizio che, seppur girato di spalle era chiaramente pronto a premere il quarto ed ultimo pulsante...

    Akiza: COSA VUOI?! LORO NON C'ENTRANO NULLA!!!
    Genitori di Akiza (guardando Akiza, in un misto di commozione e disperazione): (mugugno)
    Terzo tizio: ...
    Akiza: NO NO NO, NON UCCIDERLI!!! PRENDI ME AL LORO POSTO!!!
    Genitori di Akiza: (mugugno)(mugugno)(mugugno)
    Terzo tizio: ...
    Akiza: ABBI PIETÀ PER LORO! TORTURAMI A SAZIETÀ, SE QUESTO PUO'EVITARE CHE--
    Terzo tizio: ...mi dispiace.

    Detto questo, il Terzo tizio si gira nuovamente, osservando lo sguardo disperato della ragazza nonchè dei suoi genitori (i quali però, trovandosi tra il golem e la ragazza e vedendo solo quest'ultima, non sapevano esattamente a cosa stessero andando incontro), iniziò seppur con qualche tentennamento il lungo passo del pollice destro del Terzo tizio verso il quarto pulsante del telecomando. Tuttavia, mano a mano che il dito si avvicinava sempre più al terminale, il tizio ebbe modo di constatare che stava intervenendo un'altra forza...quella psichica della sua carcerata che, sull'orlo della pazzia, tentava il tutto per il tutto pur di evitare quello che sarebbe potuto succedere qualche istante più tardi. Nonostante ciò, la forza fisica del Terzo tizio e quella psichica di Akiza si equivalevano: risultato fu che il pollice rimase traballante a mezz'aria per oltre dieci secondi, secondi trascorsi i quale uno dei contendenti alla fine cedette, permettendo all'altro di finire quello che aveva iniziato: pigiare il telecomando col pollice, ma sulla superficie e NON su quel pulsante.

    Visibilmente sopreso da tale conclusione, il tizio provò a rimediare ma, constatato che il dito era immbolizzato causa Akiza che ancora stava esercitando qualche suo potere, lasciò cadere il terminale a terra sotto gli occhi di quest'ultima. Per poi schiacciarlo con forza disintegrandolo.

    (silenzio)

    Lei non aveva capito esattamente perchè il suo aguzzino aveva compiuto quello scellerato gesto, ma la lacrima che vide scendere da costui le fece intendere che si era pentito delle sue azioni, seppur in extremis. Quando però lo vide fermo, con gli occhi chiusi a forza senza proferire parola, per poi coprirsi dietro ad un mantello bianco che non aveva notato in precedenza, capì che c'era qualcosa che non tornava.

    SFHFUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUSHH...

    Infatti, il golem metallico aveva ora iniziato ad espellere vapore da quasi ogni giuntura del suo corpo, operazione che espletò in una manciata di secondi. Immediatamente dopo, iniziò a muovere la parte superiore del corpo, e portando la lama rotante lontano dai tre, come se si stesse caricando a fare qualcosa. Solo allora, comprese la triste spiegazione: egli non fece in modo di fermare l'intera operazione, bensì che la stessa non potesse essere più fermata, nè lui nè lei, nè nessun altro. Così, in un misto di stupore, tristezza, disperazione, rabbia, stanchezza, dolore e molti altri sentimenti, ella provò a fermare i movimenti delle braccia dell'essere meccanico con l'energia psichica residuata. Ci riuscì. Ma solo per i primi tre secondi.
    ...
    ...
    TRTTRTRTRTRSBLBLBLBRBLBLRLRBLTWINTRTRTRTRTRTRTRTRTRTRTRBLBLBLBLBLBBLBSWINTRTRTRTRTR....
    ...
    ...
    AAAAAAAAHH! UAAAAAAAAH! IAAAAAAH!!!
    ...
    ...

    Akiza: Da lì in poi, non ricordo più nulla...
    ...

    (ecco perchè tutto quel sangue in quella stanza)
    (ecco perchè Akiza non ha subito ferite gravi, ma si è inzuppata di rosso lo stesso)
    (ecco perchè non sono andati a trovarla!!!)

    Akiza: ...Yusei?
    Yusei (stranamente calmo): Si, che c'è?
    Akiza: ...ah, nulla...volevo sapere solo che mi ascoltavi...
    Yusei: Si...ma ora scusami, de-devo fare alcune cose...(si alza)
    Akiza (triste, prona a terra): Ma come, te ne vai già....?
    Yusei: Non ti preoccupare, tornerò presto...(bacia Akiza sulla fronte)...ora riposati, ne hai bisogno...
    Akiza: Si ma...dove?
    Yusei: Dietro di te...c'è un materasso ed una coperta...usa quelli...e non preoccuparti di Mina, ti assisterà mentre non ci sono.
    Akiza: Va bene...tu torna presto, ok?
    Yusei: D'accordo...

    E detto questo, Yusei uscì dalla stanza, avendo cura di richiudere bene la porta dalla quale era entrato, e pronto a rispondere a molte delle domande che aveva lasciato in sospeso con Jack, Crow e Mina, i quali avevano aspettato fuori di lì per tutto il tempo...

    Jack: QUANTO CI HAI MESSO, EH?!
    Yusei: Solo il minimo indispensabile, non è che--
    Jack: Hai idea di quanto siano TRENTA MINUTI?! No, perchè--
    Yusei (sopreso): È davvero passato così tanto tempo?!
    Crow: Cioè, tu non te ne sei accorto...? Ma che...
    Yusei: Piuttosto, Jack...perchè prima hai fatto irruzione urlando a destra ed a manca?!
    Jack: Scusa, ma è colpa di una certa persona se questa mi dice che la persona che aveva in cura era impazzita e che tu, cercandola, saresti corso in un serio pericolo!!!
    Yusei: ...non ho capito nulla, ma almeno potevi evitare di fare tutto questo casino!!!
    Jack: Non credo di aver interrotto chissà cosa--
    Crow: Jack, ora basta. È un miracolo se ora lei si è svegliata. Come sta?
    Yusei: .........bene, tutto sommato.

    (silenzio)

    Jack: Che cos'altro?
    Yusei: Beh...se fisicamente sta bene, purtroppo non si può dire lo stesso della sua psiche.

    (silenzio)

    Mina: Oh, cielo...
    Yusei: Signorina Mina...lei che la ha in cura...assecondi sempre ogni cosa che le dirà...e la prego, creda ciecamente alle sue affermazioni anche se sa che possono non essere vere...la sua anima è debole come un cristallo, ora come ora...

    Detto questo, Yusei se ne va via, sebbene alcune questioni non fossero ancora risolte...

    Crow: Yusei! Che le è successo!!! Yusei!!!
    Mina: Lo lasci stare. Si vede che anche lui è molto turbato da questa vicenda...
    Crow: ...

    -----

    Medico (destreggiando con vari strumenti medici): Signor Koushiro, dove sta l'arteria femorale?!
    Izzy (visiblmente teso e smanettando col computer portatile collegato ad una presa di corrente, il quale fa scorrere dati su dati con a fianco una immagine tridimensionale in rendering di Biyomon, il tutto poco distante dal tavolo operatorio): Arteria Femorale...dove siete, adesso?!?!
    Medico: Crediamo di essere sotto il ventricolo obliquo centrale...
    Izzy: Ventricolo...due secondi cazzo...ECCO!!! Spostatevi di due punto sette millimetri a destra e tre centimetri in alto ed aprite una fessura in linea retta angolato trentacinque gradi lunga quattro millimetri!!! Poi mettete il--
    Medico #2: Signore, ma questo è impossibile! Noi non siamo macchine!!!
    Izzy: Purtroppo ne sono consapevole...ma con questi dati e con questo cazzo di ritardo con il caricamento di file di archivio questo è l'unico modo che abbiamo per non farlo anda--
    Medico #2: Emorraggia aperta sulla cavità del muscolo sinistro!!!
    Izzy: Diavolo...QUALE muscolo?!?!
    Medico #2: Quello sulla gamba destra, signore...
    Izzy: Ma porca...PORCA PUTTANA, LO SO!!! IO HO DETTO: QUALE?!?!?!?!
    Medico: È il muscolo numero 4...cosa facciamo?!
    Izzy: TAMPONARE, TAMPONARE!!! Cazzo, non possiamo perderlo così...

    -----

    Oramai che il suo compito era finito, non poteva far altro che girare per la metro senza meta, e rimuginare nel mentre tutto ciò che aveva detto o fatto il quel momento. Anche se non poteva non essere contento del fatto che Akiza fosse tornata a sorridere, non gli andava proprio giù il fatto come questo avvenne...senza considerare il fatto che ora crede che tutto sia stato solo uno scherzo...convinzione alimentata anche a causa sua. In cuor suo, sapeva che mentire era data la situazione era indubbiamente la scelta migliore, così come il fatto che questa felicità ingiustificata sarebbe presto crollata come un castello di carte. Che lo sappia veramente oppure no, prima o poi dovrà accettare la triste sorte che hanno avuto i suoi...rendendola di fatto sola al mondo. Sola, se non fosse per--
    Senza saperlo ed in parte giustificiato dal trip di pensieri appena vissuto, Yusei era finito dalla parte opposta della banchina rispetto al quale molti dei sopravvissuti si erano rifugiati. Diversamente da quella, infatti, la zona sul quale lui transitava era molto più piccola dell'altra, nonchè deserta. Deserta, se non fosse per una persona di sua (breve) conoscenza seduta su una panchina poco distante, fisso ad osservare un punto non definito sul soffitto. Quasi come se lo avesse invitato a parlare, il Signer si sedette accanto a lui. Dopo un minuto passato in totale silenzio, l'altro esordì, schietto:

    Tai: ... ... ... ... come sta?
    Yusei: ... ... ... ... chi, intendi Akiza?

    (silenzio)

    Yusei: ... ... ... ... si, sta fisicamente bene.
    Tai: ... ... bene!!!

    (silenzio)

    Yusei: ... ... speri che ciò possa accadere anche con la tua amica, vero?
    Tai: ... ... chi non lo spera, in momenti come questo?

    (silenzio)

    Tai: È successo anche altro, immagino...
    Yusei: ...sei un acuto osservatore?
    Tai: No, un realista coi piedi per terra...

    (silenzio)

    Yusei: ...quel......bastardo...le ha portato via la sua anima...
    Tai: ...letteralmente?
    Yusei: ...

    (silenzio)

    Yusei: Sora ha ancora i suoi genitori? Vivi?
    Tai: ...beh, si...perchè?
    Yusei: ...allora temo che quanto che sto per raccontarti non ti piacerà neanche un po...

    -----

    Medico (visibilmente sudato, e rassegnato): .........nome paziente: Biyomon...ora del decesso...ore 16 e 14.

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    CITAZIONE
    CONTROLLI PRELIMINARI: COMPLETATO
    ANALISI DATI MAINFRAME: COMPLETATO
    SIMULAZIONE TEST: COMPLETATO
    TEST 1: COMPLETATO
    TEST 2: FALLITO
    TEST 3: COMPLETATO
    TEST 4: COMPLETATO
    ELABORAZIONE DATI: COMPLETATA
    RICOSTRUZIONE DATI: COMPLETATA


    ESTRAZIONE CODICE A.L.: 100%

    E te pareva...il Simbolo sul braccio non è esatto...poco male...

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    CARTE DEL CAPITOLO 17
    SPOILER (click to view)

    imageimage



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    Anche se non c'è molta azione, molte cose sono state svelate! Akiza s'è risvegliata, per la gioia di tutti...soprattutto per Yusei, che ora si ritrova con più grattacapi che mai! Purtroppo, alcuni ci stanno lasciando ed A.L. pare essere completato! Cosa succederà nei prossimi capitoli? Akiza scoprirà tutto? Impazzirà una seconda volta? Come si sente Deez adesso? Ed Izzy, lo state considerando? Come si sentirà Tai, dopo che si sorbirà la storia di Yusei? Beh, non posso mica dirvi tutto qui, sennò che senso avrebbe fare altri capitoli???

    Per prima cosa, mi scuso con tutti i lettori per la lentezza nel scrivere questo capitolo, ma proprio non trovavo il modo di esporlo al meglio. Inoltre, problemi di varia natura mi hanno impedito di finire prima ed altri mi impediranno di proseguire e/o correggere gli eventuali errori...quindi vi faccio sin da adesso Buon Natale e Felice Anno Nuovo! (ovviamente, se riesco a mettere giù qualcosa prima, non esiterò a darvelo in pasto...:asd:)
     
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