Graffitismo e Street Art

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    Qualche giorno fa ho appreso che un giovane writer, mentre stava dipingendo, è stato travolto da un treno (fonte Ansa). Quindi vedendo i consueti commenti di persone a cui andrebbe tolto il computer (poteva stare a casa, uno in meno, bene pubblico uber alles), e anche per staccare un po' dai toni un po' pesanti della discussione sull'immigrazione, mi chiedevo un po' cosa ne pensaste della street art e del graffitismo. Io interverrò dopo, magari, per ora vorrei sentire i vostri pareri.

    Per chi non è uso alle due categorie, cito l'inizio della voce omonima di Wiki:

    CITAZIONE
    Il graffitismo (in inglese graffiti), è una manifestazione sociale e culturale diffusa in tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano. [..] Talvolta è correlato ad essa l'atto dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) diffondendolo come fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura murale (murales - disegni su muro), è da alcuni ad essa accostato, e costituisce un atto di vandalismo, poiché numerosi graffitisti (in inglese writer) imbrattano, spesso impunemente, mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico.

    Generalmente, i graffitisti più vicini ad un lavoro di ricerca artistica tendono a esprimersi in campi più protetti, come nelle "hall of fame", spazi a disposizione dei graffitisti in cui dipingere legalmente (siano questi muri esplicitamente dedicati dalle amministrazioni comunali all'espressione dell'arte della bomboletta - "spray-can art" - un modo, questo, per cercare di arginare il dilagare del fenomeno nel contesto dei centri storici o di quartieri residenziali - o siano luoghi siti in periferie degradate o di poco interesse o difficilmente raggiungibili in cui, per un tacito accordo con gli organi deputati al controllo dell'ordine pubblico, si lascia ai graffitista "carta bianca" e una relativa tranquillità per dipingere). I graffitisti che scelgono di esprimersi per lo più in contesti del genere, attraverso la scelta consapevole e responsabile del supporto per la pittura, si distinguono dai criminali che intervengono anche su edifici di interesse storico e artistico.

    Ogni graffitista, qualsiasi sia la sua inclinazione e provenienza, ricerca e studia un'evoluzione personale, per arrivare ad uno stile proprio in modo tale da distinguersi dagli altri ed essere notato maggiormente.

    Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nel graffiti writing, sono riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell'abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni '80 con ideali più razionali e vicini alla grafica. Si parla di tendenze artistiche "post-graffiti" in particolare riferendosi all'arte di strada, e di Graffiti Design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. È possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell'arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali.
     
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    Sarò breve con questo primo post.

    L' arte urbana rappresenta una delle infinite forme di espressione visiva del genere umano, tra le più violente forse. Chi crea un' opera in uno spazio pubblico costringe un gran numero di individui ad osservare, impone il suo pensiero, quando presente.
    Chi osserva non è uno spettatore volontario, consapevole, interessato. Un graffito ad esempio può suscitare stupore, rabbia, amarezza, disgusto, ammirazione...lo scopri e forzatamente ti stimola un sentimento, ti coglie impreparato.

    L' autoproclamata "ARTE di strada" è sempre arte ? Il discorso si fa complesso, un campo minato, dobbiamo stabilire il significato di "arte", penso che in questo contesto non sia fondamentale ne utile ne possibile, soprattutto rispetto ai risvolti del topic.
    La risposta più logica (e ovvia) al quesito è: non è sempre arte. Altra aggiunta logica e statisticamente probabile è: spesso non lo è.

    Veniamo al caso preso in esame: un ragazzo è stato investito da un treno mentre vandalizzava un vagone, la gente sui social network esprime odio con violenza verbale estrema ed alcuni gioiscono per la sua triste fine.

    Non frequento social network, credo che queste "invenzioni" abbiano fatto più male che bene al genere umano, li considero un' estensione potenziata del bar di paese, un luogo dove chiunque si sente non solo in diritto ma addirittura in dovere di esprimere la propria opinione su questioni che spaziano dalla scienza alla cronaca nera, dall' arte al gol negato durante l'ultimo derby. Sono luoghi di affermazione personale in cui sfogare all' occorrenza le proprie frustrazioni, in ambiente protetto sia chiaro.

    Cosa spinge le persone a gioire virtualmente per la morte di un ragazzo che vandalizzava un treno e che è stato investito dall' oggetto delle sue attenzioni ? Semplificando, mi verrebbe da dire: frustrazione.
    Cosa può generare tanta frustrazione ed altrettanto odio virtuale ? Tra le possibili cause ci metto l' "impunità" ed il senso di impotenza che ne deriva: una persona non rispetta la legge > la legge non viene applicata da chi di dovere > nelle persone che subiscono un torto cresce la rabbia, l' impotenza e quindi la frustrazione > iniziano ad odiare la persona che non rispetta la legge e gli augurano pene ben peggiori di quelle che normalmente andrebbero applicate.

    ps. sono stato meno breve del previsto.

    Edited by unicodio - 11/8/2015, 17:05
     
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    sui muri legali , che spesso sono anche collocati ad arte in zone che con un pò di colore sono solo migliori, li apprezzo molto.

    apprezzo anche i graffiti illegali, purchè non peggiorino (indipendentemente dall'abilità del realizzatore) edifici pubblici.

    esempio: i murales sui muri della casa abbandonata che delimitano il parchetto sotto casa mia sono stupendi per quando abusivi.

    i murales sui vagoni della metro, che oltretutto ti costringono a fare il contorsionista per leggere la fermata possono anche essere evitati.

    oppure le scritte... (e non intendo le tag,che per quanto ormai non abbiano più il significato criminoso di un tempo non sono comunque arte ma solo dei marchietti alla stregua delle pisciate sugli alberi che fanno i cani) ci possono stare, possono essere bellissime, ma almeno se vuoi fottere il sistema falle sulla parete di un deposito-magazzino o una casa abbandonata... non sulle pareti in marmo o cemento texturizzato dei palazzi storici per dio che se poi vai a levarli lasci comunque l'alone.

    Poi vabbeh come in tutto ci vuole un attimo di buon senso e tutela sui possibili osservatori.

    se disegni una bambina nuda stuprata da dieci zombi nazisti infuocati nel parco giochi di quartiere magari un treno sui denti te lo meriti
     
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  4. Katariken
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    Ma solo a me fanno cagare tutti i tipi di graffiti? Tutti, anche quelli più artistici.
    Non capisco il senso di rovinare degli edifici, anche abbandonati.
    Non capisco il come un murales dovrebbe riuscire a migliorare l'aspetto di un quartiere.
    Io non voglio criticare la figura del writer, non sono nessuno per farlo, però se devo essere onesto a me quest' "arte" non riesce minimanente a piacere.
    Gli agenti atmosferici rovinano i muri e di conseguenza rovinano i disegni, lo stile è spesso il medesimo: caricaturato e pieno di curve.
    Ci sono palazzine di un certo colore, fatte in un certo modo, e poi questi murales, graffiti o quel cazzo che sono, rovinano completamente l'atmosfera.

    Mi riallaccio a una frase di unicodio:
    CITAZIONE
    Chi osserva non è uno spettatore volontario, consapevole, interessato. Un graffito ad esempio può suscitare stupore, rabbia, amarezza, disgusto, ammirazione...lo scopri e forzatamente ti stimola un sentimento, ti coglie impreparato.

    Perchè dovrei essere obbligato a osservare lo stesso "quadro" ogni giorno?
    É vero che non si deve generalizzare, gli artisti veri che fanno graffiti veramente belli esistono. Per una volta però voglio generalizzare, perchè non puoi giustificare un'intera espressione "artistica" solo basandoti su un ago trovato nel pagliaio.

    Per il discorso "gioire sulla morte di una persona sui social media"...non credo che ci siano molti commenti da fare.
    C'è un mix di odio, ipocrisia, incoerenza, intolleranza, ignoranza e impazienza che permea l'aria dell'italia. Lo sai tu, lo so io, lo sappiamo tutti.
    Onestamente non mi stupisco nemmeno più di queste cose, è grave?
     
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    CITAZIONE (Katariken @ 12/8/2015, 18:18) 
    Ma solo a me fanno cagare tutti i tipi di graffiti? Tutti, anche quelli più artistici.
    Non capisco il senso di rovinare degli edifici, anche abbandonati.
    Non capisco il come un murales dovrebbe riuscire a migliorare l'aspetto di un quartiere.
    Io non voglio criticare la figura del writer, non sono nessuno per farlo, però se devo essere onesto a me quest' "arte" non riesce minimanente a piacere.
    Gli agenti atmosferici rovinano i muri e di conseguenza rovinano i disegni, lo stile è spesso il medesimo: caricaturato e pieno di curve.
    Ci sono palazzine di un certo colore, fatte in un certo modo, e poi questi murales, graffiti o quel cazzo che sono, rovinano completamente l'atmosfera.

    Mi riallaccio a una frase di unicodio:
    CITAZIONE
    Chi osserva non è uno spettatore volontario, consapevole, interessato. Un graffito ad esempio può suscitare stupore, rabbia, amarezza, disgusto, ammirazione...lo scopri e forzatamente ti stimola un sentimento, ti coglie impreparato.

    Perchè dovrei essere obbligato a osservare lo stesso "quadro" ogni giorno?
    É vero che non si deve generalizzare, gli artisti veri che fanno graffiti veramente belli esistono. Per una volta però voglio generalizzare, perchè non puoi giustificare un'intera espressione "artistica" solo basandoti su un ago trovato nel pagliaio.

    Per il discorso "gioire sulla morte di una persona sui social media"...non credo che ci siano molti commenti da fare.
    C'è un mix di odio, ipocrisia, incoerenza, intolleranza, ignoranza e impazienza che permea l'aria dell'italia. Lo sai tu, lo so io, lo sappiamo tutti.
    Onestamente non mi stupisco nemmeno più di queste cose, è grave?

    beh kata alcune opere in se sono molto belle, soprattutto in ambito legalizzato ci sono anche molti stili diversi, per quanto riguarda l'inquinamento visivo più che altro io prima mi preoccuperei delle pubblicità
     
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    Eccomi qui dopo giorni a rispondere alle vostre suggestioni. Me le sono lette un po' e vorrei provare a rispondervi puntualmente, e spero oltre a questo di rispondervi in maniera esauriente~


    CITAZIONE (unicodio @ 11/8/2015, 16:25)
    L' arte urbana rappresenta una delle infinite forme di espressione visiva del genere umano, tra le più violente forse. Chi crea un' opera in uno spazio pubblico costringe un gran numero di individui ad osservare, impone il suo pensiero, quando presente.
    Chi osserva non è uno spettatore volontario, consapevole, interessato. Un graffito ad esempio può suscitare stupore, rabbia, amarezza, disgusto, ammirazione...lo scopri e forzatamente ti stimola un sentimento, ti coglie impreparato.

    Secondo me, è proprio questo il migliore e più grande merito della cosa. Leggevo oggi sul Venerdì che, quando i visitatori vanno a vedere un quadro di Gauguin recentemente comprato dal Qatar per 250 milioni di euro, non vanno a chiedere dove posso trovare Nafea faa ipoipo/il quadro di Gauguin Quando ti sposi?, bensì chiedono dov'è il quadro più costoso del mondo?. Non si limitano a vederlo, esplorarlo con le proprie pupille (né ad esplorare il resto della sala, dove stanno esposti Picasso e Van Gogh), ma si limitano a farvici un autoscatto. Insomma, non vanno oltre la semplice curiosità / status del quadro.

    Il graffito invece può scuoterti. Il graffito invece ti sbatte in faccia un determinato pensiero, una determinata domanda. Ti costringe a svegliarti dal torpore e a tentare di dare una risposta alle domande che pone. Non esposto in un museo, è ancor più fruibile dell'opera d'arte intesa nel senso classico. Nell'impreparazione che segue, tu sei portato a pensare e, come vuole Lipovetsky, ti costringe ad assumere una posizione, a non essere inerme di fronte alla cosa. E ultimo, ma non per importanza, ti fa scoprire angoli di città che difficilmente sarebbero stati oggetto di qualsivoglia attenzione.

    CITAZIONE (unicodio @ 11/8/2015, 16:25)
    L' autoproclamata "ARTE di strada" è sempre arte ? Il discorso si fa complesso, un campo minato, dobbiamo stabilire il significato di "arte", penso che in questo contesto non sia fondamentale ne utile ne possibile, soprattutto rispetto ai risvolti del topic.
    La risposta più logica (e ovvia) al quesito è: non è sempre arte. Altra aggiunta logica e statisticamente probabile è: spesso non lo è.

    In realtà, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi in merito. Il topic non ha come argomento la sola notizia, quindi sarebbe interessante discutere anche in forma molto breve della cosa. Cosa rende una cosa un'opera d'arte? Perché alcune possono avere questo statuto e altre no pur essendo simili in tutto? Quali sono i suoi caratteri?

    Ovviamente non mi va una risposta estremamente impegnativa. Mi va bene anche una molto terra terra, magari poi si può arricchire la cosa tutti insieme.

    CITAZIONE (unicodio @ 11/8/2015, 16:25)
    Veniamo al caso preso in esame: un ragazzo è stato investito da un treno mentre vandalizzava un vagone, la gente sui social network esprime odio con violenza verbale estrema ed alcuni gioiscono per la sua triste fine.

    Non frequento social network, credo che queste "invenzioni" abbiano fatto più male che bene al genere umano, li considero un' estensione potenziata del bar di paese, un luogo dove chiunque si sente non solo in diritto ma addirittura in dovere di esprimere la propria opinione su questioni che spaziano dalla scienza alla cronaca nera, dall' arte al gol negato durante l'ultimo derby. Sono luoghi di affermazione personale in cui sfogare all' occorrenza le proprie frustrazioni, in ambiente protetto sia chiaro.

    Cosa spinge le persone a gioire virtualmente per la morte di un ragazzo che vandalizzava un treno e che è stato investito dall' oggetto delle sue attenzioni ? Semplificando, mi verrebbe da dire: frustrazione.
    Cosa può generare tanta frustrazione ed altrettanto odio virtuale ? Tra le possibili cause ci metto l' "impunità" ed il senso di impotenza che ne deriva: una persona non rispetta la legge > la legge non viene applicata da chi di dovere > nelle persone che subiscono un torto cresce la rabbia, l' impotenza e quindi la frustrazione > iniziano ad odiare la persona che non rispetta la legge e gli augurano pene ben peggiori di quelle che normalmente andrebbero applicate.

    ps. sono stato meno breve del previsto.

    Su questo condivido in toto. Ma pensare che, nel mondo, tutti rispettino la legge e l'osservino in maniera scrupolosa, è utopia. Altrettanto utopica, mi sembra, sia la diffusione di un briciolo di umanità in più.

    CITAZIONE (lolman94 @ 12/8/2015, 17:36)
    oppure le scritte... (e non intendo le tag,che per quanto ormai non abbiano più il significato criminoso di un tempo non sono comunque arte ma solo dei marchietti alla stregua delle pisciate sugli alberi che fanno i cani) ci possono stare, possono essere bellissime, ma almeno se vuoi fottere il sistema falle sulla parete di un deposito-magazzino o una casa abbandonata... non sulle pareti in marmo o cemento texturizzato dei palazzi storici per dio che se poi vai a levarli lasci comunque l'alone.

    Non tutte le cose mantengono lo stesso significato per sempre. Probabilmente si potrà vedere una rinascita delle tag, magari come agli inizi in cui erano più firme delle opere, o vere opere a sé stanti. Solo il tempo ce lo dirà.

    Sul palazzo storico non è vero e proprio graffitismo. Io lo vedo, senza troppi giri, come vandalismo (un writer serio, o con un briciolo di cervello, non va a colpire i centri storici. Per fortuna sono abbastanza rare le notizie di scritte su monumenti et similia).


    CITAZIONE (Katariken @ 12/8/2015, 18:18)
    Ma solo a me fanno cagare tutti i tipi di graffiti? Tutti, anche quelli più artistici.
    Non capisco il senso di rovinare degli edifici, anche abbandonati.
    Non capisco il come un murales dovrebbe riuscire a migliorare l'aspetto di un quartiere.
    Io non voglio criticare la figura del writer, non sono nessuno per farlo, però se devo essere onesto a me quest' "arte" non riesce minimanente a piacere.
    Gli agenti atmosferici rovinano i muri e di conseguenza rovinano i disegni, lo stile è spesso il medesimo: caricaturato e pieno di curve.
    Ci sono palazzine di un certo colore, fatte in un certo modo, e poi questi murales, graffiti o quel cazzo che sono, rovinano completamente l'atmosfera.

    Sul gusto: è comunque una tua opinione, un tuo giudizio estetico difficilmente contestabile, quindi non me la sento di toccarlo.

    Sul senso...va preso molto alla lontana. In origine, data la natura della sua subcultura, era più un modo per infrangere le regole e tentare di affermare se stessi (un po' a urlare in giro per strada io esisto, sono tra voi, respiro, vi guardo, voi potete guardarmi). Per il resto, mi riallaccio a quello che ho detto all'inizio rispondendo a unico, dato che la mia prima risposta e questa possono essere unite per la vicinanza.

    CITAZIONE (Katariken @ 12/8/2015, 18:18)
    Mi riallaccio a una frase di unicodio:
    CITAZIONE
    Chi osserva non è uno spettatore volontario, consapevole, interessato. Un graffito ad esempio può suscitare stupore, rabbia, amarezza, disgusto, ammirazione...lo scopri e forzatamente ti stimola un sentimento, ti coglie impreparato.

    Perchè dovrei essere obbligato a osservare lo stesso "quadro" ogni giorno?
    É vero che non si deve generalizzare, gli artisti veri che fanno graffiti veramente belli esistono. Per una volta però voglio generalizzare, perchè non puoi giustificare un'intera espressione "artistica" solo basandoti su un ago trovato nel pagliaio.

    Il ricambio è un ricambio più lento. Senza un'adeguata manutenzione, il muro e il disegno sopra stante possono incappare in una disgregazione (o per mano dell'uomo; per esempio, qualche settimana fa hanno grattato via dei graffiti bellissimi, che erano dei volti femminili molto futuristici, che sono comparsi in una strada per la quale passo spesso circa 15 anni fa). In un museo fanno più mostre, ogni tot mesi le installazioni possono cambiare, tu puoi andare a vedere lo stesso luogo con un contenuto diverso. Se non sei appassionato, o se non ti interessa il fenomeno in sé, l'abitudine di vedere la stessa cosa sullo stesso muro e il suo torpore inevitabilmente ti toccheranno.

    CITAZIONE (Katariken @ 12/8/2015, 18:18)
    Per il discorso "gioire sulla morte di una persona sui social media"...non credo che ci siano molti commenti da fare.
    C'è un mix di odio, ipocrisia, incoerenza, intolleranza, ignoranza e impazienza che permea l'aria dell'italia. Lo sai tu, lo so io, lo sappiamo tutti.
    Onestamente non mi stupisco nemmeno più di queste cose, è grave?

    No. Il mio professore di Morale diceva sempre che le persone si stancano a sentire ogni giorno gli effetti negativi del disastro ambientale, e che le coscienze si assopiscono sentendo sempre questo. Invece, basterebbe passare ad elencare con forza i punti a favore di un comportamento ecosostenibile per iniziare a mutare un po' la cosa.

    L'esempio in sé non è pertinente (a meno che ora non metta in mezzo la land art), però credo che il meccanismo sia lo stesso.
     
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5 replies since 9/8/2015, 15:29   178 views
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